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lunedì 29 febbraio 2016

Wildlife photographer fo the Year 2015 - ovvero, quando la fotografia parla della natura e di noi

Da alcuni anni il Forte di Bard, polo museale suggestivo posto all'imbocco della Valle d'Aosta, ospita una mostra di fotografia naturalistica che, a mio parere, ha pochi uguali e che mi lascia sempre a bocca aperta:

Il Forte di Bard - fotografia Mamma Avvocato. Sono vietati l'uso e  la riproduzione senza consenso.

 la "Wildlife photographer fo the Year"




Si tratta, secondo il sito del Forte stesso, dell': "...evento più prestigioso e importante nell'ambito della fotografia naturalistica.

Presenti in mostra oltre cento emozionanti immagini, vincitrici nelle 18 categorie del premio indetto dal Natural History Museum di Londra in collaborazione con il Bbc Wildlife Magazine, giunto ormai alla sua 51esima edizione. Quest’anno hanno partecipato 42.000 concorrenti, provenienti da 96 paesi del mondo, valutati da una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti".
 
Non è la prima volta che ne parlo, dal momento che la visito ogni anno, spesso più di una volta a stagione, un pò perchè adoro la fotografia in sè, un pò perchè è davvero vicina a casa, sicuramente perchè ogni fotografia ha molto da raccontare a chi abbia voglia di ascoltarla.

Nel 2013, ad esempio, nevicava e il ricciolino era ancora pelatino, ma rimase affascinato dagli animali ritratti nelle foto.



Il bello di  questa mostra, a mio parere, è che consente di vedere scorci di convivenza tra animali ed esseri umani, ammirare la bellezza e stranezza della natura, osservare specie viventi di cui non sappiamo neppure l'esistenza, magari in momenti intimi e particolari, in luoghi sperduti che pochi hanno la possibilità di visitare.
Oltre che, naturalmente, poter apprezzare le inquadrature, la tecnica, la visione artistica dei fotografi e, magari, prendere spunto (seppur con risultati e materiali diversi!).

Fotografare le foto (si può pagando un dazio), non mi sembrava sensato e, comunque, volevo godermi la mostra, visto che il ricciolino non avrebbe retto più di un'oretta tra quelle sale, seppur molto interessato.
Perciò, posso mostrarvi solo alcune cartoline che ho acquistato, giusto per darvi una idea di cosa potrete trovare...

(notate l'uccellino sul ramo, da sfondo, il Fitz Roy in tenuta invernale)


(Questa è stata la preferita del ricciolino biondo).

Ciò che mi colpisce di più, ogni anno, non sono però le "semplici" fotografie di animali o paesaggi, ma quelle che denunciano lo sfruttamento del suolo, l'alterazione degli ecosistemi, le difficoltà o facilità di adattamento degli animali nell'ambiente urbano, le pratiche di caccia o tortura degli animali, la somiglianza tra alcuni comportamenti animali e quelli umani, la forza e maestosità della natura o, al contrario, la sua fragilità dinnanzi all'uomo, che ogni luogo che raggiunge, modifica e spesso distrugge.

Prendete questa foto, ad esempio, tratta da il sito del Forte di Bard



Non rende in questo formato e dimensione e forse non era la più bella della mostra ma è quella che più mi ha colpito perchè, come spiegava la didascalia (leggetele tutte o comunque, prendetevi il tempo per leggerne il più possibile, spesso sono molto interessanti e aiutano a "leggere" la foto), il macaco è cacciato selvaggiamente perchè la sua carne viene considerata una prelibatezza.
Guardate i suoi occhi.
Voi, lo mangereste?
So che detto da una onnivora suona strano o poco coerente ma, per me, non è la stessa cosa che mangiare altri animali, e non solo perchè il macaco rischia l'estinzione.

Sul sito della mostra, infatti, potete sfogliare una galleria di immagini, anche se non rendono come dal vivo!




Ovviamente, se doveste venire a visitarla a Bard, fatemelo sapere...potrebbe essere l'occasione per conoscerci, se volete!

Tanto la mostra, quanto il Forte di Bard in sè, secondo me sono l'ideale anche per una gita con i bambini. Il forte si raggiunge o a piedi lungo una strada chiusa al traffico (ma accessibile con i passeggini) oppure con quattro "ascensori" paronamici che piaceranno anche ai piccoli. Dentro, vi è un book shop ed una caffetteria, oltre alle mostre temporanee, al Museo delle Alpi (che merita una visita a sè ed è perfetto per i bimbi, anche se secondo me dai sei anni in su), al Museo dei ragazzi ed un cortile interno in cui correre e sfogarsi.
I bagni sono numerosi e, per quel che ho potuto trovare io, puliti.
Anche il Borgo riserva delle soprese, soprattutto verso Natale.

Info: se volete saperne di più del Forte di Bard, potete leggere questo post o questo, tra l'altro relativo ad un evento autunnale molto carino per i bambini.
Informazioni su mostre, museo ed esposizioni temporanee, le trovate sul sito ufficiale del Forte di Bard.
Questo non è un post sponsorizzato.

lunedì 8 giugno 2015

Un pomeriggio tra orsi, squali e dinosauri

L'idea di visitare il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste è stata quasi casuale ma quanto mai azzeccata.
In un pomeriggio di pioggia, durante il ponte pasquale, abbiamo scoperto un piccolo tesoro ben tenuto, che è piaciuto moltissimo al mio ricciolino biondo ed alla cuginetta (di sei anni).

Perchè?
E' presto detto, anzi,
 visto!




Dinosauri, mammut, enormi balene e giochi interattivi, come seguire l'evoluzione dell'uomo cercando di indovinare l'antenato giusto dal cranio..

oppure le palline di cera d'api da portare a casa per ricordo..


La catena alimentare e i "gusti" degli animali..



 E squali che spuntano dal nulla !!!!

 Considerato che il nano è ancora molto piccolo, non ci siamo soffermati tanto sulle spiegazioni, pero', ad avere tempo e età giusta, c'è da trascorrervi qualche piacevolissima ora (peraltro a prezzo contenuto, visto che l'intero costa 3 euro ed i piccoli entrano gratis).

E dopo questa immersione nelle scienze naturali, un bel giretto per la bellissima Trieste ed i suoi locali.


Birreria adatta ad un gustoso pranzetto
 
Qui due anni fa...quanti passi da allora !





Che ne dite, dopo la Grotta Gigante e l'osmiza, il Faro della Vittoria (ed il museo dei treni di Trieste), il Tram de Opcina, Trieste, le corse mattutine nella campagna, il porticciolo di Grado e l'Isola di Barbana, in quattro giorni abbiamo visitato abbastanza ?!?

lunedì 6 ottobre 2014

Ricordando la primavera

In questi primi giorni di autunno, con  pioggia e temperature in discesa libera, con l'umore che stenta a risalire ed una sonnolenza tipica del cambio di stagione (o forse solo della ripresa della routine), sento il bisogno di ricordare la primavera, il sole che c'è stato (poco!) e che ora illumina le foglie, le temperature miti ed i colori accesi.

Come quelli di questo giardino del Piemonte....








 Quando ti soffermavi ad ammirare una tartaruga affamata...








 


 e le corse in bicicletta dei bambini...



Tra un fiore e l'altro..






















Per poi rituffarmi in questa stagione di mezzo, preludio dell'inverno che verrà, ricco di occasioni "mangerecce", feste di compleanno e, spero, amicizia.

Nel weekend appena trascorso ne abbiamo già avuto un intenso e piacevolissimo assaggio (anche se ora crolliamo di stanchezza).

Mi chiedo, però, perchè non si possa ritrovarsi e stare bene anche con chi dovrebbe esserti più vicino, quando si riesce a coltivare un rapporto, seppur senza assidua frequentazione, ma comunque piacevole  e intenso, con coloro con i quali non hai legame di sangue o li hai molto diluiti.

Perchè spesso vedi di più cugini alla lontana che i tuoi "parenti stretti" e no, secondo me non è normale.

Comunque.
Ritornerà l'estate e le tartarughe usciranno di nuovo dal letargo,
noi con loro, sempre in bicicletta.

 ,

E forse nuove amicizie sboccieranno nel freddo dell' inverno.

(I fiori fucsia, però, sono solo per te)

lunedì 11 agosto 2014

Passeggiando in Valle d'Aosta con il nostro bambino

In questa estate che sa di autunno/primavera, dal tempo incerto e con un sole che si concede con parsimonia, ogni tanto riusciamo a fare qualche piccola escursione, con il nostro biondino sempre piu' felice di camminare.

Abbiamo iniziato in modo molto soft...solo 45 minuti (partenza da Gressoney Saint - Jean - AO - Loc. Dresal), anche se di quelli belli tosti, per raggiungere un villaggio Walser dal sapore di altri tempi, Alpenzu' Grande, per poi gustarci prosciutto e fontina in compagnia di mucche ed asinelli (e prendere la pioggia in discesa).



  Durante il rientro, tante meritate tappe, come quella al parco giochi di Issime (AO), sempre apprezzatissimo....


 E Lilliannes (AO), molto moderno ed originale!











Siamo tornati alle sorgenti del fiume Lys, in Valle di Gressoney (AO), un luogo per me speciale, perchè meta immancabile dell'infanzia e non solo...








Circa due ore e mezza di camminata (con partenza da Staffal, comune di Gressoney La Trinité) e una vista magnifica.

E poi ci siamo spostati in Val di Rhemes, per la precisione a Rhemes Notre-Dame  (AO), ovviamente facendo tappa alla mitica pasticceria e bar Dupont di Villeneuve (conosciuta per i torcetti ma fantastica per tutto, compreso il caffè Illy).

Abbiamo fatto un giro al Lago Peluad, con partenza dal centro del paese ...



 costeggiando il canale Grand Ru...

 e deviando, in salita, fino alla cascata..




......per poi scendere al lago ed alla sua area giochi, ovviamente!
Il giorno successivo abbiamo cercato di raggiungere il Rifugio Benevolo, anche questo meta classica delle nostre estati e passeggiata soft...il tempo non è stato clemente e abbiamo dovuto tornare indietro.
Non senza riempirci gli occhi di marmotte, pero'!


Se andate con i bambini, fate un salto anche al Centro Visitatori del Parco Nazionale del Gran Paradiso di Rhemes Notre-Dame, quasi interamente dedicato al gipeto, il piu' grande uccello d'Europa, recentemente reinserito nelle Alpi anche grazie agli sforzi del Parco.



p.s. Scendendo o salendo, se viaggiate con bimbi, fate un salto al parco giochi di Rhemes Saint Georges...il suo lungo scivolo a tunnel è la passione di molti piccoletti!!!