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domenica 29 giugno 2014

La fine dell'anno cade a giugno....volando tra gli aquiloni

La fine dell'anno, per me, non coincide con il capodanno ma con il termine del periodo scolastico.
E' sicuramente un retaggio dei tempi della scuola, ma anche il risultato del fatto che il mio compleanno cade a giugno e che nello stesso mese iniziano a profilarsi all'orizzonte possibili periodi di vacanza e aleggia quel clima generale di maggior rilassatezza che aiuta a vivere meglio, anche se si continua a lavorare (giornate piu' lunghe, un po' di sole in piu', gente che parte e gente che torna, meno traffico, piu' parcheggi, aperitivi all'aria aperta ecc.).
Da quando il nano ha iniziato il nido, a settembre di due anni fa, giugno è poi tornato ad essere la fine dell'anno per l'eccellenza, anche se l'asilo chiudera', per fortuna, solo un paio di settimane ad agosto.

Come l'altro anno, a giugno si è svolta la festa del nido e, come un anno fa, io non ho resistito all'emozione, lasciando cadere piu' di una lacrima, prontamente nascosta!

Già settimane prima del gran giorno, è partito un vivace scambio di bigliettini e sms per decidere il regalo alle maestre e per preparare la festa.

Le educatrici sono state come al solito insuperabili, inventandosi un laboratorio di creazione di aquiloni per genitori e bimbi, permettendoci di portare la nonna e la nonna bis al posto del papà, purtroppo assente per lavoro, accogliendoci con la consueta gentilezza e allegria.
Il tempo, dopo un acquazzone mattutino, ci ha graziati ed i bimbi si sono scatenati in giardino, circondati da genitori emozionati, fratelli e sorelle, amichetti e amichetti.



E poi c'è stata la cerimonia di consegna della sorpresa - regalo di arrivederci, che quest'anno per i bimbi grandi è stato un grosso libro con i lavori svolti da ciascun bimbo, a tema Pimpa e i colori, ovviamente con in copertina il simbolo del piccolo....riuscite ad indovinare qual è quello del nano?!!!??L'elicottero, naturalmente!

 Eccolo emozionato mentre ritira il suo libro!

 Poi consegna del regalo alle educatrici, ringraziamenti, canzoncine dei bimbi, saluti, corse, chiacchierate e merenda sinoira per tutti.....i cuochi ed il personale di cucina del nido sono stati come al solito bravissimi e, per restare in tema con la festa, hanno anche decorato ogni piatto del buffet con piccoli aquiloni di carta con l'elenco degli ingredienti...

Siamo tornati a casa con il nostro piccolo capolavoro...viola perché al nano piace moltissimo, con una bellissima poesia donataci dalle maestre e tante tante emozioni.


p.s. Non è affatto difficile farlo...peccato che non ci fosse verso di farlo volare sul serio, anche se qui il vento non manca mai!!!

E' stato un anno intenso, in cui il nano ha imparato moltissimo, stretto amicizie e superato tappe (come l'abbandono del pannolino, imparare a fare i collage, usare le forbici e tanto altro) e anche noi genitori siamo stati coinvolti in simpatici laboratori di riciclo e altre iniziative.
Sono davvero grata a queste educatrici e a tutto il nido e una volta di piu', mentre assistevo alla festa, ho compreso di aver fatto la scelta giusta, anche se il magone di vederlo grande e sapere che da settembre cambierà tutto.....mi ha creato un nodo allo stomaco che non vi dico e reso gli occhi lucidi lucidi!!

Sono orgogliosa del mio ometto e mentre lui è pronto a crescere, io inizio a rendermi conto che il bonario avvertimento "crescono cosi' in fretta, vedrai", è molto piu' che un modo di dire!!!
"I figli sono come gli aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.

Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
che presto impareranno a volare.
Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu
seguiti a darne.
E a ogni metro di corda
che sfugge dalla
tua mano
il cuore ti si riempie di gioia
e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno
l’aquilone si allontana sempre più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia, libera e sola.
 
Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito."
di Erna Bombeck

E mentre scrivo, ho ricominciato a piangere ed emozionarmi!!!


lunedì 2 giugno 2014

Di inserimento alla materna, di orti, di bici e di emozioni: in una parola, mamma.

E poi, all'improvviso, lo vedi grande.
Cresce, troppo in fretta.
Te lo avevano detto, prima che diventassi mamma, ma tu non ci avevi creduto.
I primi mesi, poi, sembravano non passare mai (e in certe giornate è ancora cosi').
E invece.

Fai l'inserimento alla scuola materna e presto dovrai salutare le maestre del nido, quasi delle seconde mamme.
Lui è felice ed entusiasta, non vede l'ora di andare alla "scuola dei bimbi grandi ma ancora un po' piccoli", come la chiama lui (perché quella "dei bimbi grandi" è quella dei cuginetti, la scuola elementare).
E lo vedi timido, con il suo doudou in mano ed il ciuccio, che nasconde nella tua borsa prima di entrare, pero' non ha il coraggio di presentarsi con il suo nome e vuole stare in braccio a te.
Canzoncine di benvenuto, giochi per conoscersi, bolle di sapone nel prato, con una bacinella ed una cannuccia e lui che da confidenza solo ad un'altra bambina timida come lui.
Pero' dopo non vorrebbe andare via e a pranzo vuole rientrare al nido, "con i suoi amici", "tanto poi tu vieni a prendermi dopo, mamma".
E la volta dopo, un altro mercoledi' mattina, il secondo incontro di questo inserimento anomalo con la mamma o il papà, pensato per i genitori piu' che per i bimbi (e le maestre te lo dicono pure, perché sono mamme anche loro e sanno come è), lui è di nuovo timidissimo e se ne sta in disparte.
Poi le maestre consegnano ad ogni bambino un vasetto con il suo nome, una bacinella piena di terra e un barattolo con semi di fagiolino, da cui pescare per creare la propria piantina e lui è entusiasta e tu ancora di piu' perché questa è la scuola che volevi, quella in cui coinvolgono i bimbi in attività semplici ma istruttive, quella in cui la natura convive con l'alfabeto, i numeri, i giorni della settimana e lo studio del francese.
E finalmente smette di piovere e allora...stivali e via, nell'orto della scuola, a piantare le patate.
Gli altri bimbi fanno un giro e poi vanno a giocare con farina e altalene, lui no.




Chiede "posso, ancoa una?", in un ciclo infinito, e pianta patate con la maestra e rastrella e ascolta attento mentre gli insegnano che bisogna lasciare uno spazio di piede di bimbi tra una patata e l'altra perché possano crescere, che prima di seminarle vanno tagliate e lasciate riposare perché mettano fuori i butti e poi in autunno con quelle patate tutti i bimbi, anche lui, faranno la farina e poi i gnocchi, che il nano adora.
I suoi occhi brillano, è attento e felice, conquistato.
E la foto di gruppo non gli interessa, il vasetto da portare a casa si' e "mamma vai pure, io vado a mangiare con i miei amici".
E tu hai le lacrime agli occhi e scappi via, vai a correre e pensare...il magone è tutto tuo, perché sta crescendo e un po' ti fa paura e se lui sembra pronto, tu le mura rassicuranti del nido non le vorresti lasciare, pero' non bisogna farglielo capire, questo mai.
E' il tuo bimbo, quella che la mattina vuole essere portato a fare colazione in braccio e coccolato, quello dell'ancora un bacino, con il ditino sollevato a sottolineare uno.
Quello che quando è stanco o spaventato vuole ciuccio e doudou, quello che vuole mamma e papà.
E invece.


Torni dall'ufficio e lo trovi in cortile con i nonni che ti chiama orgoglioso e felice e ti mostra che ha imparato a pedalare sul trattorino: "e adesso io sono pronto, posso avere la bici dei grandi? Guarda mamma sono capace adesso, posso averla anche io?"
E dopo una settimana cosi' ti convinci e parti con il papà per andarla a cercare, questa bici tanto sognata, "con i pedali veri!!!"
E quando entri nel negozio e vedi le piu' piccole e ti sembrano grandi e invece la prova, gli va, pero' insiste che sia quella arancione, non quella rosa che gli sta facendo testare il commesso, e lo guardi negli occhi e vedi l'emozione, la felicità, l'entusiasmo, l'appagamento ed il nervosismo della prima volta....lo vedi grande e ti tornano le lacrime, di nuovo.
E sai che questo giorno, 29.05.2014, lo ricorderai.
E poi, vabbè, torni a casa seduta davanti, al posto del passeggero, con la bici incastrata tra ginocchia, cruscotto, spalle e mascella e preghi che non ti arrestino e di non avere un incidente.
E poi lui va, con lo stesso sconfinato entusiasmo che riversava sull'altra bici, la prima, compagna di tante avventure.


Solo che, questa volta, spinge sulle sue gambette magre e tu devi correre per stargli dietro.
E ride, felice.





E tu pensi, un po' orgogliosa e molto preoccupata, che adesso non lo ferma piu' nessuno
(e ti toccherà pure metterti a piantar patate in giardino!!!).

lunedì 19 maggio 2014

Creatività e riciclo - parte seconda

La scorsa settimana vi avevo raccontato del nostro primo approccio ai colori a dita e della bella iniziativa del nido del nano, per insegnare a non sprecare e a ricreare (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2014/05/creativita-e-riciclo.html).
Qualche sera fa abbiamo fatto il bis, dedicandoci a creare originali cornici con materiale di recupero e devo ammettere che io ci ho preso gusto, tanto da riuscire a realizzarne due, ovviamente secondo le indicazioni e preferenze del nano che, tra una corsa con gli amichetto e l'altra, si è divertito ad incollare sassolini, a scegliere le foto, ritagliare il cartoncino e decidere sagome e piccoli ornamenti.
Ed ecco il risultato di tanta fatica!
Anche il retro vuole la sua parte, no?
(Il foglio bianco serve solo a coprire la foto, che in questo caso ho incollato direttamente sul cartone)
Vi piacciono? Quale preferite?
La seconda, visto il suo peso specifico (si capisce che il nano adora i sassolini, vero?!), dovremo appenderla, magari vicino alla porta di ingresso, per dare il benvenuto ad amici e visitatori!
La mia ammirazione per l'entusiasmo, la passione, l'amore per i bimbi, la creatività e la pazienza delle maestre (o educatrici, come si dice adesso), cresce di pari passo con queste iniziative e con la scoperta dei meravigliosi "lavoretti" che eseguono con i "loro bimbi", come questo:

Un bel lupo nero, per esorcizzare le paure dei bambini giocando con favole e travestimenti...
Che dite, mi dona eh?
Inutile aggiungere che, da quando hanno dato avvio al "progetto lupo", il nano ha due amichetti immaginari lupacchiotti, "ma buoni però", battezzati "Tommy e Jelly"!
P.s. Voi lo sapevate quanti oggetti e decorazioni si possono creare e aggiustare con la colla a caldo?? Io no ed e' stata una rivelazione!

mercoledì 7 maggio 2014

Creatività e riciclo

Sono giorni intensi, lavorativamente e non solo. Passano così in fretta che sembrano scivolarmi tra le dita. Faccio, lavoro, brigo e disbrigo, in casa e fuori, senza sosta.
Però a volte ciò che stanca e impegna diverte pure, in qualche caso anche inaspettatamente.
Così sabato, vinta la mia riluttanza per i giochi anche solo vagamente "artistici" e potenzialmente idonei a sporcare, complice una pioggerellina insistente e fastidiosa ed un nano eccitato, ho preso spunto da Mamma Orsa Curiosona (http://mammaorsacuriosona.blogspot.it/2014/04/esperimento-con-i-colori-dita.html) e tirato giù dallo scaffale la valigetta dei colori a dita che il nano ha ricevuto lo scorso compleanno da un amichetto (notare che sono passati solo sette mesi, eh!).
Arrotolato il tappeto, spostato divano e poltrona, steso una tovaglia cerata sul pavimento, aperto un bel foglio di carta,spessa e grande,appositamente comprato in un raptus di amore materno, .... ci siamo lanciati!
All'inizio il nano era titubante di me a sporcarsi mani e piedi (anche se al nido già usano questi colori) e in più mi guardava perplesso mentre cercavo di capire dove mettere i colori per mischiarli, se e quanta acqua aggiungere ecc....dopo un po' si è deciso e mi ha allegramente mostrato come si faceva, forse pensando di avere una mamma un po' tonto linea..
Dopo cinque minuti il nano era mezzo nudo e mezzo colorato e io...pure!
Contro ogni mia aspettativa ci siamo divertiti tantissimo e il colore e' venuto via subito con una rapida doccia mentre la nostra "opera d'arte a quattro mani" e' rimasta a fare bella mostra di se' in camera da letto!

Un successone!
Precisazione: il gioco ha tenuto impegnato il nano giusto mezz'ora, non credete chissà che, in compenso un'altra mezz'ora e' trascorsa tra preparazione, doccia e lavaggio degli "strumenti"...mettetelo in conto se intendete provare. A proposito, sapete che un solo foglio grande costa 0,80 Euro? Sono rimasta basita, mi sembra tantissimo in proporzione e considerato quanto ne devono usare negli asili o simili!)
Mi è sembrato di tornare bambina, anzi, di più, visto che da bambina non ho mai fatto niente del genere, che io ricordi. Spero che potremo presto replicare, magari in giardino, sotto un bel sole e con i cuginetti.
E poi al nido hanno avviato una sorta di laboratorio di riciclo serale, in tre incontri, per genitori e bimbi, a cui ho deciso di partecipare, ad essere sincera, non tanto perché mi interessasse o avessi voglia di dedicarmi al bricolage tra le 20.00 e le 22.00 dopo una giornata di lavoro e con il nano stanco, ma perché le maestre parevano entusiaste, si erano dedicate al progetto con impegno e meritavano di essere ricompensate.
In più, il fine, ossia insegnare ai bimbi a non sprecare e a riutilizzare con fantasia, e' a dir poco meritevole.
Il risultato? Stanchezza, notte quasi insonne causa eccitazione successiva del nano e orari sballati ma, soprattutto, allegria, risate, creatività, chiacchiere, divertimento, giochi e.....queste!


Che ve ne pare?
Certo, il lavoro di fino e' un'altra cosa eh, ma in fondo mi consolo pensando che, purtroppo e per fortuna, non è il mio mestiere e abbiamo usato veramente di tutto.
E la prossima settimana...scuola di "cornici riciclate".

martedì 2 luglio 2013

L'emozione di una mamma

Ci sono occasioni che mi colgono impreparata, che non so come affrontare e di fronte alle quali vorrei saper mantenere maggior controllo, un certo contegno.
Invece...mercoledì siamo stati alla festa del nido e, anche se lo sapevo da un paio di settimane, ero eccitata come una bambina e curiosa di osservare le reazioni del nano.
Lui inizialmente è rimasto intimidito e un po' spiazzato.
Perché il nido e' anche un po' la sua casa, sua, dei suoi compagni e delle maestre e trovarsi frotte di fratellini/sorelline e genitori che la invadono, non è cambiamento da poco.
Le maestre (bravissime, come al solito) avevano organizzato degli angoli attrezzati con giochino organizzati. Il nano, però, forse perché ancora troppo piccolo o forse perché lui è fatto così, li ha snobbati, divertendosi con gli amici e da solo sullo scivolo, con i palloncini e in una casetta di plastica.
Ad un certo punto e' arrivata la sua amichetta, che lo adora e appena lo ha visto lo ha abbracciato di slancio e sbaciucchiato, mentre lui, come al solito, cercava di divincolarsi, salvo poi rincorrerà e chiamarlo un minuto dopo.
Erano tenerissimi!
Poi è arrivato il momento della canzoncina di saluto per i bimbi grandi, che a vederli mi sono commossa, perché sono ancora così piccoli, in realtà, che pensare che il prossimo anno cambiano scuola mi fa impressione.
Infine la consegna di un piccolo dono ad ogni bambino: una bandierina con la foto di ciascuno da un lato e il testo della canzoncina dall'altra e una maracas artigianale con sorpresa "animale".


Lo sguardo fiero e l'incedere serio e composto del mio nano, che tornava a sedersi dopo aver ritirato il tutto dalle mani della sua maestra preferita, camminando al fianco del suo papà...è una emozione ed una immagine che credo non scorderò mai.
E no, non pubblicherò le foto di quel momento, e' troppo intimo e privato per condividerlo!
Dopo, buonissimi biscotti (ho strappato al cuoco la ricetta, ma non credo che saprò uguagliar lo, erano divini), pizza, insalata di riso e torte, salate e dolci e quattro bimbi, nati a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri, seduti affiancati su una panchina di legno a divorare il cibo e sorriderai, a rovesciare l'acqua e combinar pasticci insieme, a condividere e scambiare camion e maracas, complici e amici.
E noi genitori (i papà erano tantissimi, anche grazie all'orario- dalle 17 alle 19 -scelto dalle maestre) felici spettatori di curiose interazioni infantili.

Le maestre, la direttrice e il personale della cucina sono stati meravigliosi e una volta di più, ho capito che il nido, quel nido, e' stata la scelta giusta. Non finirò mai di ringraziarli perché ci hanno regalato una di quelle emozioni che si conservano nel cuore.



venerdì 29 marzo 2013

Mettici un'ora al nido e...

.......trovi positività
Ieri è stata una giornata intensa.
Io e l'Alpmarito, insieme alle mamme di altri due bimbi della stessa età del nano, siamo stati al Nido un'ora e mezza per vedere i nostri bimbi nel loro ambiente.
E' stato emozionante e bellissimo.
Il nano era sorpreso e felice di vederci, abbiamo giocato a fare travasi con la farina gialla e tanti vasetti e mulinelli, come quelli per la sabbia, a piedi nudi, con i tre piccoli e altri bimbi appena più grandi.
Tutti interagivano serenamente con noi, il nano mi lanciava la farina e sporcava i pantaloni tutto felice, ed incredibilmente, proprio i tre piccoli sono stati quelli che si sono concentrati più a lungo sul gioco, per quasi un'ora.
Forse forse, nei momenti di crisi potrei riempire la vaschetta del bagnetto di farina gialla e piazzarla in salotto!!!!
Poi ci siamo sposati in un'ampio salone dedicato a corse e capriole, abbiamo fatto una battaglia di palline asserragliati nel castello contro il papà e i bimbi fuori, e poi scivoli, saltelli sulla palla gonfiabile e tuffi in un mare di palline (ma quanto mi piacciono????)
Sono stati dei momenti gioiosi, spensierati, allegri, teneri e commoventi al tempo stesso.
E quando siamo usciti, lasciando i bimbi a prepararsi per il pranzo, il nano non voleva allontanarsi dal papà, poi però è bastato che la sua maestra preferita gli proponesse di aiutarla a riordinare i giochi, che le ha preso la mano e ci ha salutati.
E si vede che la maestra lo conosce bene, il mio nanetto già tanto grande, per molti aspetti, e tutto precisino.
Quando sono andata a prenderlo, un'altra maestra mi ha riferito che mentre mangiava la pappa continuava a racconatrle che aveva "oato" con la "faina" con mamma e papà.
Ho sempre saputo che al Nido il nano è ben inserito e si diverte, perchè ci va volentieri e fosse per lui, anche se è contento di vedermi quando arrivo, credo si fermerebbe anche qualche ora in più. Vederlo con i nostri occhi, però, è stato veramente bello e rassicurante.
Ho persino provato un pò di invidia per le maestre che trascorrono il loro tempo lavorativo con dei nanetti così simpatici, allegri, teneri. Io, che ho sempre pensato fosse un lavoro massacrante e che non farebbe per me prendermi cura di tutti quei bimbi non miei, in quel momento le ho invidiate.
Anche se ogni tanto il nano torna a casa con qualche graffio o livido, ho avuto la conferma che abbiamo fatto la scleta giusta per lui. Rassicurante.
E poi dopo cena sono anche andata al corso di fotografia ed è stato bello, anche se ora ho sonno da morire.
Ho bisogno di positività, in questo momento di difficili decisioni, conflitti e discussioni per una casa che non è quella che vorrei, perchè non so quello che vorrei e non riesco a trovare il coraggio di rischiare e la chiave per farmi capire, ma di cui non si può più fare a meno.
E incredibilmente, ora splende anche il sole.
Speriamo duri.


venerdì 8 febbraio 2013

Di nido e di mamme

In questo periodo, sto pensando ad una riorganizzazione della giornata lavorativa (mia) e scolastica (del nano).
Ebbene.
Ho avuto questa surreale conversazione con una delle educatrici del nido.
Io: "Se passassimo dall'orario al 60% a quello al 100%, potremo in qualche modo gestire con flessibilità l'orario di entrata e di uscita"
Lei: "Certo, potrebbe entrare fino alle 10, però può uscire solo alle 16.30 o alle 17.30, indipendentemente dall'ora di entrata"
Io: "Ah, allora no grazie, non mi pare possa servire."
Lei: "Bè, serve se qualche volta vuoi lasciarlo dormire di più o fargli le coccole o prendertela con calma al mattino o.."
Io: "Sì, va bene, ma io lo iscriverei a tempo pieno per poter lavorare, non per andare a spasso!"
Lei: "Ah, già sì certo...(sottointeso, e lo so perchè me lo aveva già detto una volta: "ma non sei una libera professionista?Puoi fare come ti pare no???)...allora potrebbe pensare ad un orario all'80%, in cui entra un pò più tardi ma rimane fino a tardi"
Io: "Sì, forse! (Entusiasta). Più tardi vuol dire che lo terreste fino alle 18.30 o almeno 18, se io lo portassi alle 9.30 (non potrei, ma magari chiedendo a qualcuno..)?"
Lei, scandalizzata: "Eh no, esce sempre alle 17.30 al massimo e poi dovresti portarlo alle 10/10.30!"
Io: "......(silenzio perplesso)
Scusa, ma a chi serve un nido dalle 9.30/10 alle 17.30 (o 16.30, se preferisco ogni tanto averlo a casa prima, a parità di prezzo, si intende)?"
Lei: "Alle casalinghe! Lo abbiamo introdotto proprio perchè lo hanno chiesto in tante, sai, per non dover uscire di casa troppo presto e avere poi tempo per sè.."
IO: "........................ma il nido costa e poi capisco perfettamente il bisogno di socializzazione dei bambini e tempo delle madri, anche casalinghe (anzi, ancora di più perchè casalinghe), ma potendo fare 5 ore con retta a metà, fargliene fare addirittura 8 fuori casa..."
Lei: "Ha ragione, sa, ma a loro costa meno, perchè non hanno reddito!"
Io: "...nano andiamo,
che è meglio."