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giovedì 6 settembre 2018

Parole d'ordine: organizzazione, prevenzione e etichette !


* Post sponsorizzato

Parole d'ordine: organizzazione, prevenzione e....etichette!

Già, perchè quando sei mamma di tre figli, con un marito molto impegnato (o molto latitante su alcuni aspetti pratici) , sia che lavori anche fuori casa che no, per sopravvivere non si può fare che altro: organizzare, prevenire e contrassegnare tutto.


Ricordo ancora i pomeriggi di pioggia poco prima dell'inizio della scuola, quando con mia madre (anche lei con tre figli, con un marito molto latitante su alcuni aspetti pratici e lavoratrice anche fuori casa)  si andava ad acquistare il corredo scolastico, i libri e ci si sedeva al tavolo di cucina, con rotoli di carta trasparente per foderare libri e quaderni ed etichette di carta ritagliate e compilate a mano !!!

Altro che copertine pronte e etichette adesive o etichette termoadesive per i vestiti dei bambini , rimovibili e permanenti!!!
I nomi mia madre o mia nonna li ricamavano a punto croce su asciugamani, federe e lenzuola per gli asili oppure con la macchina da cucire.

Oggi? Quando si ha tempo, si ricama, altrimenti si crea in altro modo, utilizzando etichette personalizzabili che arrivano direttamente a casa e si possono usare per oggetti, vestiti e corredo scolastico.

Io ho provato ad usare le etichette quest'anno per la prima volta, proprio perchè con tre figli, di cui il primo che entra in seconda elementare e due al nido, che sono stati promossi tra i medi e dunque devono portare anche spazzolino e bicchiere, oltreb ai consueti cambi di vestiti, non sapevo più come fare tutto.


Io ed il ricciolino (a cui cerco in ogni modo di infondere un pò di entusiasmo per l'inizio della scuola) in pochi minuti, sul sito https://www.stickerkid.it, abbiamo scelto il pacchetto che più ci conveniva (MISTO, con 154 etichette adesive di tre dimensioni per oggetti e superficie e termoadesive permanenti per i tessili), tra quelli disponibili (pacchetto risparmio, pacchetto scuola, pacchetto asilo e nido, pack campo estivo e sport).




Abbiamo deciso caratteri, dimensioni delle scritte, i colori di sfondo e carattere ed i disegni decorativi, che per altro possono essere diversi per ogni tipo di etichette (consentendo così più ampia personalizzazione), inserito i dati e...click, a posto!
Tra l'altro, esistono vari formati, da quelli perfetti per matite e penne a quelli tondi o a semicerchio adatti anche alle scarpine, ai classici rettangoli.



 Cinque giorni dopo la busta con le etichette stickerkid era già a casa mia corredata di chiare istruzioni d'uso.
Direttamente dalla Svizzera, più precisamente Ginevra.
Via all'operazione etichettamento!!!

Perchè l'inverno arriva quando meno te lo aspetti!



 La precisione e qualità di cui si vantano sempre gli svizzeri (e che tanto decanta mio marito) è stata confermata, per quanto mi riguarda: super soddisfatti!


Perchè?
Stickerkid, oltre garantire che le sue etichette sono testate per essere "sicure al 100% e delicate con la pelle dei bambini perché stampate con inchiostri senza solventi", afferma che resistono a tutto: acqua, lavastoviglie, sterilizzatore e naturalmente al trascorrere del tempo.

Sul tempo, non posso ancora pronunciarmi ma sul resto, siccome sono come San Tommaso e se non vedo non credo, posso assicurarvi che le ho testate davvero:
per adesso, quelle nelle scarpine dei bambini hanno resistito a due mesi di sudore (poi si sono bucate le scarpe, non le etichette), pioggie, camminate in montagna, sabbia, acqua di mare e lavaggi,


quella sulla bicicletta e la borraccia ad allenamenti nel fango, pioggia e lavaggi ripetuti,

La bicicletta, ovvero il bene più prezioso del ricciolino nonchè oggetto che si è premurato di etichettare per primo!!! 

Altro che quaderni e penne per la scuola... 

 

le etichette stickerkid sui portamerende hanno superato la prova lavastoviglie,



quelle sui peluche per la nanna (che noi chiamiamo doudou) hanno retto a stropicciamenti, lavaggi a mano ed in lavatrice, trascinamento per terra e "ciucciate"!

Quelle sui vestiti, alla lavatrice (fino a 60 °).

Consigli pratici da mamma?
1) Se avete più figli e non sapete di quante etichette avete bisogno per ciascuno o ve ne servono  di diverso tipo per tutti, potete inserire il cognome, anzichè il nome, in etichetta. 
In questo modo sarete certi di usare tutte le etichette e non sprecarle.
Tra l'altro, in questo modo potrete passare da figlio a figlio vestiti ed oggetti senza che l'etichetta diventi obsoleta;
 2) se dovete etichettare vestiti o tessili che pensate di "passare" successivamente a parenti o amici, nel pacchetto per scuola ed asilo sono comprese anche etichette termoadesive rimovibili  (riscaldandoli con con il ferro da stiro e la carta forno, dunque non vanno via al primo lavaggio o stiraggio, tranquilli), idea molto intelligente.

P.S. I prezzi? Competitivi. Ad oggi si va dagli 8 Euro per 60 etichette da matite e penne o 20 per asilo e nido con addirittura possibilità di personalizzarli con foto, ai 54,90 per 234 adesivi super resistenti del pack più grande.

Adesso mi piacerebbe provare anche i braccialetti identificativi e, soprattutto gli adesivi murali o per camerette, visto che dobbiamo sistemare quella dei gemellini!

E voi, avete preparato tutto l'occorrente per il back to school ? (Pare vada di moda dirlo in inglese).

Trovate stickerkid anche su FB, @stickerkid.italian


martedì 29 novembre 2016

Tra i colori dell'autunno, a cercare pitture rupestri sulle tracce dell'artista ladruncola della scuola!

Quanto le maestre della scuola dell'infanzia di mio figlio siano brave nell'inventarsi sempre nuovi modi di intrattenere ed insegnare ai bambini, l'ho già detto. Così come ho già detto che li portano fuori ogni volta che possono, anche solo per semplici passeggiate sul territorio.

Ebbene.
Quest'anno si sono inventate una nuova avventura, per insegnare l'arte ai bambini.

Una mattina, a scuola, i piccoli non hanno più trovato astucci, matite e pennarelli colorati. Spariti tutti. In cambio, solo piccoli indizi che gli hanno coinvolti in una caccia al tesoro alla riceca di una spiegazione, attraverso l'arte primitiva (pittura rupestre, scrittura con i materiali naturali, dai mattoni alle foglie, alle buste del thè, al carbone ecc.), fino alla pittura moderna.



Uno dei disegni primitivi trovati dai bambini nei boschi!

Uno dei mezzi utilizzati per coinvolgere i piccoli è stato portare i bimbi in passeggiata in un boschetto nelle vicinanze, appositamente "attrezzato".
Nei giorni successivi, i bambini hanno disegnato e raccontato su grandi cartelloni le loro scoperte e formulato ipotesi.
Poi hanno provato a disegnare con le foglie, le bustine del thè, succhi di frutti, il carbone, il legno, i mattoni, le pietre sbriciolate, le piume ecc.
Infine, sono stati in gita all'"Archeoparco" di Bard (AO).
Solo pochi giorni fa, l'artista ladruncola si è finalmente palesata, riportando ai bimbi i loro colori (con enorme sollievo del ricciolino, che temeva di non rivedere il suo adorato astuccio dell'Uomo Ragno) e  donando in cambio dei dipinti.

Il ricciolino è stato così entusiasta della camminata con la scuola che ha voluto a tutti i costi portare anche mia madre prima e noi dopo.
Abbiamo quindi approfittato delle domeniche senza pioggia per godere dei colori dell'autunno, prima del rapido arrivo dell'inverno.

Il ricciolino, munito di "nappa" da lui stesso disegnata, ha fatto da guida e da cicerone, pieno di orgoglio.




La nostra piccola guida ci ha mostrato ogni singola macchia di colore, spiegandoci anche dove mettere i piedi per non scivolare sulle foglie e come aprire i ricci con i piedini...




Io e mia madre abbiamo avuto l'occasione di scoprire un pezzetto di natura in mezzo al paese ...



 ...il ricciolino ha potuto mostrarci le sue capacità di orientamento e trasmetterci un pò del suo "vissuto" a scuola, di solito così difficile da fargli raccontare.


La natura ci ha allietato con i suoi colori, così belli quanto effimeri.

La seconda volta, c'era anche l'Alpmarito e il ricciolino ne ha approfittato per fare un pò di boulder sulle rocce.



Io, invece, ho semplicemente camminato e fotografato....




...felice di poter uscire di casa a piedi e ritrovarmi nel verde e grata alle maestre per la splendida idea!


E voi, siete andati a passeggio nei boschi o nei parchi, a raccoglier foglie o castagne?
Nelle scuole dell'infanzia o primarie dei vostri bimbi, le maestre si inventano storie creative per insegnare? Portanto in giro i bambini o svolgono solo attività in classe? Raccontatemi, sono curiosa!

giovedì 3 novembre 2016

In montagna anche con le nuvole, in Valle di Chaporcher (AO)

Normalmente si va a camminare in montagna con il bel tempo.
Il cielo azzurro e limpido ed il sole caldo piacciono praticamente a tutti e, ovviamente, non è il caso di avventurarsi sul ghiacciaio o anche solo per boschi in condizioni di temporale o tempo pessimo, soprattutto dove non si conosce e con i bambini.

Tuttavia, se il cielo è semplicemente coperto e si prospetta qualche goccia di pioggia ma nessun temporale, le escursioni semplici si possono affrontare comunque, anche con i bambini.

E secondo me, ne vale la pena.

Perchè è bello camminare nel tepore del proprio piumino.


Perchè foglie e sentieri bagnati hanno un loro fascino ed un loro odore peculiare, odore d'autunno e di pioggia.


Perchè ogni tanto, tra le nuvole o la nebbiolina, si intravede il sereno. Ed è ancora più bello.


Perchè domina un silenzio che d'estate non c'è.


Perchè puoi immaginare più facilmente come fosse, in passato, vivere tra alpeggi e mulattiere e percorrerle per necessità e non per svago, con qualunque tempo.


Perchè è maggiore il gusto dell'avventura e della scoperta, soprattutto se la nebbiolina umida un pò svela e un pò nasconde (ma il sentiero è ben visibile e segnalato, altrimenti meglio tornare indietro).


E poi si possono pestare tappeti di foglie, raccoglier castagne, scovare funghetti. Con un pò di fortuna.

Così, anche quando il tempo non è proprio dei migliori (ma neppure dei peggiori), si può camminare in montagna comunque, senza salire troppo di quota e vestendosi bene.
Noi l'ultima volta siamo stati in Valle di Champorcher (AO), a pochi chilometri da casa.
Abbiamo percorso il sentiero che, imboccato dalla località Outre L'Eve (segnavia n. 4), con una salita in mulattiera di circa 15 minuti, conduce al gruppo di baite denominato "Tendzon", ove si trova il primo bivio.

Si può proseguire dritti in salita, per raggiungere il lago di Vercoche, il Lac de Chilet, il Lac Cournouy e il Col de la Fricolla, oppure svoltare a destra, prendendo il sentiero 2, che conduce all'abitato di Champorcher, Loc. Chardonney, dove d'inverno si trova la pista di sci di fondo, oltre agli impianti di risalita per lo sci alpino e, d'estate, si può passeggiare per le rive del torrente, fermarsi per un pic nic all'area attrezzata o fare sosta al parco giochi.


Noi, con i bambini, il poco tempo a disposizione prima del pranzo ed il tempo incerto, abbiamo optato per Chardonney. 
Scoprendo così un sentiero che non avevamo mai percorso, in mezzo ad una pietraia (prestare attenzione alla caduta di sassi), con tanto di ponticello, parapetti in legno nuovi e corda fissa nei passaggi scivolosi (comunque privi di particolare difficoltà, secondo me).



La vista, sulla valle, mostrava l'abitato sottostante.


In un'oretta siamo giunti a Chardonney.





Poco prima, però, abbiamo fatto una piccola deviazione, segnalata, che in pochi passi ci ha portato a vedere "La Goilli di Pourtset".



E mentre iniziava a piovigginare, noi siamo arrivati all'abitato e abbiamo mangiato nell'unica trattoria aperta in quel finire di stagione.

Perchè anche questo è uno dei lati postivi di andar per sentieri in autunno o comunque in giornate dal clima non ottimale: hai la scusa pronta per abbandonare i panini e gustarti una polenta, una zuppa o qualsiasi altra specialità del luogo. Meglio ancora se in compagnia di amici.

In fondo, te la sei meritata!

All'inizio dell'autunno, il giardino di una casa mostrava ancora queste splendide fioritture.