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giovedì 7 aprile 2016

La mia intervista su "Coniugata. Due figli"

Ho avuto il piacere di essere intervistata virtualmente da Annabarbara, padrona di casa del blog "Coniugata. Due figli", per la serie "Storie di mamme", sul tema della mia condizione di mamma e contemporaneamente lavoratrice.
Perché il nome del blog di Annamaria non è stato scelto a caso: lei vuole condividere proprio la sua "essenza di mamma e lavoratrice" e le sue esperienze di mamma e moglie, per facilitare la vita a tutte le donne con link a blog ed articoli interessanti, riflessioni e consigli.
"Oggi intervistiamo la mamma-blogger di Mamma Avvocato, blog che apprezzo molto.

Nome: Mamma Avvocato, all'anagrafe Giulia

Numero e età dei figli: Il ricciolino biondo, quattro anni e quattro mesi

Professione: Avvocato libero professionista


1.Spesso si dice che una mamma che lavora è più realizzata, più completa, più indipendente, più libera. Insomma più felice. Ma è davvero così?

Per quel che mi riguarda, al momento è così.

Il mio lavoro mi piace. Mi costa molta fatica, stress e sensi di colpa che, pur non essendo ripagati a livello remunerativo, sono però bilanciati dalla soddisfazione intellettuale che mi regala.

....
..il seguito, lo trovi qui, insieme ad una mia foto in un momento di gioia pura.

venerdì 25 marzo 2016

Le letture di Mamma Avvocato: "E' tutta vita" e "Mi piaci, ti sposo"

"E' tutta vita" di Fabio Volo, ed. Mondadori, 2015, euro 19,00, pag. 234
Avevo già letto, in passato, un romanzo di Fabio Volo, senza esserne affatto convinta. Ciò nonostante, dopo aver letto l'opinione positiva di Mamma Piky e averlo trovato a disposizione nello scaffale "novità" della biblioteca proprio il giorno dopo, l'ho preso in prestito.
Devo ammettere che l'ho letto quasi d'un fiato. Scorre e coinvolge, anche se il protagonista maschile non ispira nessuna simpatia (almeno, non a me) e in quello femminile non mi sono ritrovata granché.
Ha il pregio, però, di raccontare da un punto di vista maschile lo sconvolgimento di una coppia all'arrivo del primo figlio, esprimendo sentimenti forti senza censure e raccontando una quotidianità incentrata sul nuovo nato da cui tutti noi siamo genitori siamo passati.
Voglio sperare che non tutti gli uomini siano come Nicola, il protagonista ma credo che faccia bene, ai noi donne, provare ad immedesimarci nell'altra metà della nostra coppia e, ai papà, magari riconoscersi in questo romanzo in cui, ve lo dico subito, il lieto fine c'è, anche se a mio parere un po' troppo affrettato.
Avrei voluto che lo leggesse anche l'Alpmarito per sapere il suo parere e per avere la possibilità di parlarne ma la sua risposta è stata categorica: non ho bisogno di leggerlo per sapere che sarà una c...a. Alla mia insistenza, ha ribadito che se proprio avessi insistito lo avrebbe letto ma che dubitava avrebbe cambiato idea, dunque ho lasciato perdere.
"Non avere figli è come fare una passeggiata in campagna. Trovi un albero vicino a un ruscello, ti puoi sedere sotto la sua ombra, puoi fare una bella pensi ch'ella e mangiare qualche frutta. Niente male, direi, non ci si può lamentare. Avere figli è come camminare in montagna, la salita è molto in faticosa della pianura, ma quando alzi lo sguardo vedi panorami che da qui non si vedono. La vita che hai scelto è quella da cui si vede il mare, per cui non rompere i coglioni ogni volta che c'è una salita ripida.", pag. 217
***
Tra una coda in cancelleria ed una dal medico, ho letto anche questo romanzo, in formato e-book:
"Mi piaci, ti sposo" di Simona Fruzzetti, ed. piemme
Anche in questo caso, l'ispirazione è venuta da Mamma Piky, che ne aveva parlato molto bene, pur precisando il suo carattere di lettura d'evasione al femminile.
Io, però, ne sono rimasta un po' delusa.
La trama, in stile Kinsella, non mi ha convinta, pur essendo certamente divertente.
Ho trovato lo stile un po' troppo colloquiale e mi hanno infastidito lo scarso uso della punteggiatura e alcuni errori che, in parte, forse non dipendono dall'autrice (come la virgola alla fine di molte battute, nei dialoghi, al posto del punto. A meno che non sia così solo nel mio eBook? E' un problema del Kindle?) e per la restante parte, voglio sperare, sono stati voluti perche' ritenuti appropriati alla protagonista.
Francamente, però, alcuni mi hanno fatta sobbalzare (ad esempio: "Forse per te era meglio una camomilla,» faccio notare ammiccando la tazzina."; o ancora: «E certo, lui è un notaio. Scommetto che se faceva il fornaio a quest’ora non eri qui a incolparmi di aver fatto saltare il matrimonio dell’anno.»; o ancora: «Spero che nella tua borsa non ci sia stato qualcosa di fragile,» mi sussurra guardandomi attraverso il vetro.")
In compenso, il suo blog mi piace, dunque continuerò a seguire i suoi scritti on line anziché i suoi romanzi, il cui costo in formato e-book, questo va precisato, e' decisamente contenuto.
Con questo post partecipo al consueto appuntamento del venerdì di Paola.

martedì 1 marzo 2016

Top of the post - 1 -


Per la prima volta, partecipo all'appuntamento del "Top of the post", gestito da Marina del blog "Da Mamma a Mamma".
Qui trovate tutte le "istruzioni per l'uso".

Ecco, allora, i tre post della scorsa settimana che mi sono piaciuti di più:

- Credi in te stesso, di Drusilla, perchè a volte basta regalare qualche attenzione in più ai nostri figli per evitare che le critiche di altri adulti o bambini compromettano la loro autostima e, forse (dico forse, eh!), per superare una fase di capricci intensi.
Certo, l'equilibrio tra attenzioni che aiutano a crescere e attenzioni eccessive che viziano non è facile da trovare ma, pur di non crescere bimbi che si sentono fragili e insicuri, vale la pena di provarci!

- Astinenza da neonato di Luisa, perchè mi ritrovo nella sua malinconia e nelle sue riflessioni sul tempo che fugge, come ho scritto recentemente.

- La vita vista da un tapis roulant di Mamma Piky, perchè tener fede all'impegno che ci siamo prese con noi stesse di fare sport o dedicarci delle attenzioni (sane) in più è difficile da mantenere, nella vita frenetica che molte di noi conducono ma, quando ci si riesce, la soddisfazione è tanta e ci guadagniamo in serenità ( e magari in muscoli doloranti)..e Maria Elena questo lo scrive benissimo!

E voi, che post mi consigliate?
Buona lettura!

domenica 11 ottobre 2015

I Wish - Il tag dei desideri

Da qualche giorno, in rete, circola una bellissima "idea" di Racconti del passato, "I Wish, il tag dei desideri".
Un gioco in cui, quando si è nominati, si può partecipare seguendo queste regole:
1. Usare l'immagine della lampada di cui sopra
2. Citare l'ideatrice del tag, Racconti dal passato, appunto
3. Ringraziare chi ti ha nominato
4. Citare a tua volta 5 o più blog

Io sono stata "taggata" per ben due volte, dalla dolcissima bis mamma, nonché educatrice, Silvia, di Scintille di gioia, e da Mimma e Drusilla, la coppia di mitiche amiche, vuocaniche blogggers espatriate, di Mamme nel deserto.
Ringrazio tutte e tre, per questa inaspettata possibilità di strofinare la lampada di Aladino e formulare tre desideri, ovviamente sperando che si avverino!!!
Tralascio quello che penso sia il desiderio universalmente più condiviso, soprattutto da un genitore: la salute per i famigliari, figli in primis, potenzialmente illimitata (o almeno fino ai 100 anni)!!
Tralascio anche i desideri legati ad un mondo idilliaco, libero da guerra, fame e povertà. Non perché non mi piacerebbe ma perché, temo, neanche il Genio della Lampada potrebbe arrivare a tanto.
E allora, concentrandomi per un momento su me stessa e sul presente, dico:
1. Un po' più di serenità familiare. Mi piacerebbe poter contare su un nucleo familiare allargato più sereno, unico, concorde, che costituisca una base solida per la crescita del ricciolino e per la vita di tutti noi.
2. La certezza di una crescita professionale e lavorativa duratura, per me e per l'Alpmarito. Il top sarebbe un paese in cui l'economia cresce, i servizi pure, le tasse scendono, l'Alpmarito non avesse bisogno di varcare settimanalmente la frontiera per lavorare e i nostri amici di fare lo stesso o anche solo macinare chilometri e chilometri tutti i giorni per una occupazione malpagata. Comunque mi accontenterei di sapere che un lavoro dignitoso si troverà sempre e che il merito e la capacità professionale verranno sempre ripagati, in senso economico, in termini occupazionali ma anche di stima sociale.
3. La certezza della durata e felicità del mio matrimonio. Non perché in questo momento ne dubiti, assolutamente, ma perché, quando vedi chi si separa dopo 40 anni insieme o senti tantissime storie di infelicita' coniugale e separazioni burrascose, vacilla anche la piu' granitica della certezza. E l'unione fa la forza, quindi preferisco continuare ad essere coppia.
Per tutto il resto, posso provvedere da sola o, almeno, provarci !!!
Premesso che ho cercato di pensare a chi non fosse già stato nominato da Silvia o dalle Mamme nel deserto, per aiutare a diffondere questo gioco che profuma di ottimismo, invito a esprimere i propri tre desideri:
1.Stefania, Mamma Orsa Curiosona
2. Elena, Trasparelena
3. AgniesZka, Mammager
4. Giovanna, Mammadilettante
5. Elisabetta, Elisabettagrafica
6. Francesca, Patatofriendly
Buona lucidatura della lampada a tutti!!!

venerdì 7 agosto 2015

La mia intervista sul Momfrancesca ed il suo concorso

In occasione del primo compleanno del suo blog, Francesca ha indetto un simpatico "concorso- intervista", che è anche un'occasione per conoscersi e conoscerci meglio.

Se volete leggere le mie risposte, cliccate qui.
Se volete partecipare anche voi, cliccate qui! Fate presto, il tempo sta per scadere!



lunedì 18 maggio 2015

Una giornata speciale, a respirar parole e fare nuove conoscenze

Essere una libera professionista ha molti lati negativi: non stacchi mai del tutto, una settimana consecutiva di vacanza significa una settimana senza reddito in cui rischi di perdere clienti e scadenze, hai costi fissi alti, nessun ammortizzatore e non sai mai se e quanto incasserai, gli orari sono mobili e la giusta remunerazione del lavoro è più che una chimera.

Però, con un po' di organizzazione, consente di prendere un giovedì e andarsene al Salone Internazionale del Libro di Torino, lontani dal fine settimana di calca. E questa è una bella fortuna.

Una giornata speciale, all'insegna della mia passione per la lettura ed i libri, dei miei affetti, con il mio bambino e mia madre e...di incontri emozionanti!



Il nostro "bottino"

Il viaggio in treno, sempre troppo lungo, è stato un'esperienza eccitante per mio figlio, che quando deve andare a scuola non vuole alzarsi dal letto ed invece giovedì alle 8.00 era sulla porta completamente vestito e non vedeva l'ora di partire!!! E senza minacce, ricatti, esortazioni, moine.
Foto del biondino

E dopo il treno, i coloti del soffitto della stazione di Porta Nuova e la nuova metropolitana che ci ha rapidamente e comodamente portati proprio all'ingresso del Lingotto Fiere, a dispetto del mio scetticismo.
Fuori, ad attenderci, non c'era coda (erano le undici) ma solo tante camionette blindate delal polizia e Agenti con il giubbotto antiproiettile (credo perchè, essendo giorno di inaugurazione, era atteso il Presidente) che mio figlio ha osservato con curiosità, al punto da spingere uno di essi a farlo salire sulla camionetta !!!


Poi dentro e subito nel padiglione 5, dedicato a scuole, bambini, ragazzi e fumetti.
Un paradiso per gli occhi e le manine di genitori e bambini, di tutte le età.



Il nano ha subito scelto una serie di libri per sè, dopo un iniziale disorientamento dovuto alla  possibilità di scelta, pressochè infinita.
Inutile dire che non ha voluto prendere quelli che avevo scelto io ma solo quelli di volta in volta "addocchiati" da lui...e io l'ho lasciato fare.

Terminati gli acquisti, ci siamo messi sulle scalinate esterne a mangiare i nostri panini, perchè intanto era quasi mezzogiorno e il nano aveva bisogno di correre e sgranchirsi le gambe.

Poi siamo stati negli altri padiglioni, a vedere i libri dei "grandi".
In realtà, il mio ricciolino ha trovato comunque pane pei suoi denti, scegliendo altri due libri e sfogliandone molti altri...


 ma, soprattutto, facendo incontro inattesi che lo hanno estasiato..questi in particolare !!!

Con Topo Tip

e con Superman e l'Uomo Ragno

e poi girando con tanta pazienza con noi tra gli stand espositivi e facendosi fotografare con le installazioni più simpatiche.






Quando la stanchezza ha inizato a farsi sentire, mentre a turno una di noi leggeva al ricciolino i  nuovi acquisti su una panchina, l'altra sfogliava libri da uno stand all'altro.

Alle cinque, ormai prossimi ad abbandonare il campo, stremati dagli stimoli, dalla fatica e dal caldo, ho intravisto un logo famigliare, quello dei "Dodini", iniziativa della blogger Mammaduepuntozero.




Sono entrata nello stand e, parlando, ho scoperto che avevo di fronte proprio lei, Silvia,  e suo marito.

E' stato bellissimo vedersi dal vivo, chiaccherare un pò e scoprire che nella realtà è una persona simpatica e interessante come sul blog!




La degna conclusione di una visita bellissima...





E mentre noi parlavamo un pò, il ricciolino si è dato alle fotografie, come soggetto dei Dodini e come....
fotografo in erba !!!

Ha scattato qualcosa come 50 foto, scaricando irrimediabilmente la batteria, al punto che non ho testimonianza fotografica del viaggio di ritorno.



Esempi di foto del nano (quelli meglio riusciti):



In treno, non ha mai smesso di chiaccherare e farsi leggere a rotazione tutti i libri comprati, senza interruzioni.
Siamo arrivati a casa alle 20.00 e, dopo cena e doccia, ha ricominciato a vedere i suoi acquisti,  questa volta con l'Alpmarito nel frattempo rientrato....


Dire che la giornata è stata un successo, è dire poco !

Mio figlio mi ha sopreso, in positivo, camminando per tutto il giorno senza mai lamentarsi, comportandosi bene, sopportando pazientamente il nostro girovagare negli stand, facendo un solo capriccio per un libro (ma definirlo tale è un complimento eccessivo) delle Tartarughe Ninja, dimostrando di aver ben chiari i propri gusti, chiaccherando educatamente con tutti, rivolgendo sguardi di adorazione al "vero" Topo Tip e a Superman, non allontandanandosi mai da me o dalla nonna e facendo il bimbo modello fino a sera.

Insomma, avevo immaginato il peggio, cercando di prepararmi mentalmente ad una toccata e fuga, invece è stata un'esperienza da ripetere sicuramente negli anni a venire.
Certo, non ho visitato tutti gli stand, forse nepure un terzo, e non ho assistito a conferenze ma tanto anche da sola non sarei riuscita a fare tutto e vedere mio figlio felice in mezzo alla carta stampata ed agli albi illustrati è stato bellissimo !

giovedì 14 maggio 2015

Qualcosa su di me!

Oggi Bravibimbi mi ha intervistato con una serie di domande mirate a cui ho avuto il piacere di rispondere, ovviamente non smentendo la mia abitudine di non essere sintetica!


Perciò, se volete saperne di più su di me, i miei desideri, i miei libri preferiti a tema maternita e sul mio blog e su cosa ne pensa l'Alpmarito, leggete qui.

E poi ditemi cosa ne pensate, mi raccomando!!

lunedì 19 gennaio 2015

Hai un blog? E perché? E intanto sono due anni.

A dicembre il mio blog ha compiuto due anni.
Non c'è stato il tempo per un post speciale e, sinceramente, non ne ho neppure sentito la necessità.
In compenso, ho riflettuto molto sul senso del mio scrivere, sul web, sui rapporti allacciati grazie al blog.
Le considerazioni di tante altre blogger, prima di me (recentemente, Francesca di Patato Friendly e Olga di Mammaholic) si sono mescolate alle mie, come pure le interessanti critiche e osservazioni sulle mamme blogger di Loredana Lipperini, nel suo bellissimo "Di mamme c'è n'è più d'una", e le domande di amiche e conoscenti.

Quindi non stupitevi se questo post sarà un po' confuso (d'altro canto, lo sto scrivendo mentre controllo il mio biondino che fa il bagnetto e ogni tanto lo insapono, dopo un lunedì di inferno e un fine settimana di faccende domestiche e lavoro d'ufficio, quindi non è che vi possiate aspettare tanto, eh? Vi ho avvertite/i).

La realtà è che neanche lo so, perché ho un blog.

So perché l'ho aperto, però.

Perché mi sentivo sola e avevo bisogno di condivisione, di scambio, di gridare al vento la mia voce.
Perché ho sempre amato scrivere e desiderato farlo e a volte gli atti giudiziari ed i pareri non bastano.
Perché volevo lasciare una traccia dei miei pensieri in quel momento che senza dubbio è stata la più grande rivoluzione della mia vita: la maternità.
Trovarsi da un giorno all'altro da stare fuori casa dodici ore al giorno, tra lavoro, piscina e palestra, sempre in mezzo a colleghi, amici, familiari e clienti a badare ad un neonato, con difficoltà di allattamento, chiusi in casa h24, lavorando da sola nei momenti di calma, e' stato un tale terremoto emotivo che ho avuto bisogno di uno sfogo.
E poi a me piace leggere, "studiare", documentarmi, prima di affrontare qualsiasi sfida o impegno e ho fatto lo stesso quando si è trattato del diventare mamma.
Così ho letto tanti articoli e blog, tra cui quello famosissimo di Chiara, ormai abbandonato (no, non mi piace più, per le ragioni che capire leggendo il post) fino a decidere di aprire il mio.

Non avevo e non ho tante aspettative.
Non ho pensato ad una linea editoriale, a eventuali guadagni, a pubblicità o statistiche.
Ho pensato solo a scrivere, di tutto un po', come mi veniva, curando un minimo di anonimato e, ovviamente, cercando di non cadere mai in offese o maleducazione.

Il blog mi ha dato tanto: conoscenti e amiche virtuali, che però sanno essere a volte più vicine di quelle in carne ed ossa; riflessioni; appuntamenti fissi, come il venerdì del libro, incentrati sulle mie passioni, condivisione, aiuto, supporto morale, cultura e conoscenza di altri modi di vivere (basti pensare ai blog delle mamme Expat, come quelli di Mamme nel deserto e Valentina).
Recentemente il blog mi ha dato la carica, con il gruppo "runningformammies".
Mi ha insegnato qualche parola e nozione di informatica (non troppo, a dire il vero, ma la colpa è mia), mi ha consentito di incontrare dal vivo qualche nuova amica e leggere libri interessanti.

Soprattutto, però, mi ha dato la possibilità di vivere anche una vita parallela e virtuale non falsa, non "sintetizzata" in piccoli post o tweet su Facebook o simili, che mi dicono poco.
Perché sul blog, sono sempre e comunque io.

So che procedendo in questo modo, senza un "tema di fondo" ed una scaletta, senza programmi e rubriche fisse, il mio blog non raggiungerà mai neppure  livelli minimi di popolarità.
E mi dispiace, certo che mi dispiace.
In fondo, chi scrive, un po' narcisista lo è e tutti amiamo le lodi e i complimenti, io compresa.

Eppure non sono disposta a scendere a patti con me stessa e con la mia libertà di scrivere per ottenere consensi, ne' tanto meno oggetti, campioncino o qualche soldo.
Sia chiaro, non critico chi lo fa, chi scrive post sponsorizzati o ha trasformato un blog in una vetrina.
È ovvio che ciascuno di noi ha i propri gusti, esigenze e bisogni e magari c'è chi vuol fare del web un mestiere o dedicarsi ad un'unica passione, chi ama fare shopping e chi vuole promuovere la propria attività.
Nulla di male, soprattutto se si è pure bravi/e a farlo.

A me, però, piace leggere di esperienze di vita, emozioni, libri, sport e sentimenti, magari da mamma, non pubblicità, visto che ne sono già circondata (e c'è pubblicità e pubblicità, perché un conto è un post sponsorizzato ogni tanto, magari di prodotti in cui si crede davvero, giochi o creme che si usano, in blog che parlano anche di molto altro, un altro e' un continuo annuncio pubblicitario, più o meno mascherato da storia).

Non ho voglia di scrivere in modo sintetico perché le persone non hanno tempo di leggere, perché va di moda essere brevi e concisi, quasi fossimo diventati tutti incapaci di mantenere l'attenzione per più di dieci minuti.
Io non sono così e me ne frego della lunghezza dei miei post, così come della frequenza.
Se ho qualche cosa da scrivere, scrivo. Se no, evito.
Quando ho tempo scrivo. Quando non ne ho, evito.
Anche perché prima vengono il lavoro, il mio biondino, l'Alpmarito, la famiglia, lo sport, le letture, gli amici e la casa, in ordine sparso e non di priorità (che cambiano a seconda dei momenti e delle esigenze).

Quando leggo i blog altrui, cerco di commentare sempre, magari anche brevemente, perché so quanto sia bello sapere che altri sono passati nel tuo salotto virtuale e, pur non facendolo per ricevere a mia volta visite e commenti (che tanto non sarebbero veramente interessati, e' ovvio), nello stesso tempo mi infastidisce chi non interagisce mai.
Perché se seguo con costanza qualche altra blogger e' perché mi pare di sentire un'affinità, perché vorrei conoscerla e condividere pensieri e quando mi accorgo che si tratta di una volontà non ricambiata, di un dialogo sempre e soltanto a senso unico, rimango delusa.

Ammiro le "amiche virtuali" che riescono a mantenere impegni fissi, che siano rubriche di cucina o di libri, di viaggio o di creatività.
Ammiro chi si inventa graduatorie, giochi, scambi di link o oggetti, interviste e molto altro, perché io non ho ne' il tempo ne' la costanza.

Già vivo con l'agenda in mano e le scadenze in testa, perché nel mio lavoro l'organizzazione e' scontata, non ho voglia di farlo anche in questo spazio di evasione, anche se un po' mi dispiace.
Vorrei essere Wonder Woman ma è inutile.
Sono umana.
E allora seguo le altre.

E poi adoro mettere foto e vederne, rileggere a distanza di tempo i miei post e ricordare pensieri, sentimenti, pezzetti di vita trascorsa con il mio bambino.
Adoro raccontare esperienze che per me sono stati importanti o anche solo educative o curiose, perché magari possono essere di spunto per gli altri.

Ecco perché un blog.
Perché io, noi, voi, non sono/ non siamo una persona sola, ma abbiamo tanti lati, tante sfaccettatura diverse che è bello mettere in luce.
Perché mi piace scrivere e leggere in modo variegato ed incoerente, nel bene e nel male, a tutto tondo, come la vita vera.

venerdì 19 dicembre 2014

"Rino Stomodoro.Il Viaggiatore", una fiaba per grandi e piccoli, purché sognatori!

Oggi è venerdì e venerdì si legge. Siccome, però, e' anche l'ultimo venerdì prima di Natale, voglio consigliarvi un racconto adatto ad essere regalato sia a grandi che piccini e per sognare acciambellati sul divano, accanto all'albero illuminato. E poi lo ha scritto una mamma blogger,

"Rino Stomodoro. Il Viaggiatore" di Francesca Taioli.



Francesca e' la mamma di un piccolo Patato, nonché la blogger di Patato Friendly, ma è anche una viaggiatrice.

In questo libro, un racconto per bambini e adulti sognatori, c'è tutta la Francesca gentile e determinata, con la valigia sempre pronta e la mente aperta, che si può scorgere attraverso il suo blog e che io ho avuto la fortuna di conoscere dal vivo.

C'è una sognatrice che non sottovaluta le difficoltà ma desidera con tutta se stessa capire, scoprire ed esplorare il mondo, trasmettere emozioni e sentimenti.
Il piccolo Rino e' solo un pomodorino ma non c'è nulla che desideri di più che partire e vedere con i suoi occhi quei continenti di cui gli hanno raccontato gli amici animali.

La famiglia lo frena, facendolo sentire un diverso, un esagerato, un sognatore senza speranza e con poco sale in zucca.
Fino a che non gli è data una possibilità.
Lui ha il coraggio di essere se stesso e di inseguire i suoi sogni e si lancia nell'ignoto.
Così, fra una capatina in India, una notte nel deserto africano, un giro in Australia e un curioso incontro in Islanda, potrà appagare, almeno un poco, la sua sete di conoscenza ma, soprattutto, crescere, scoprendo che vale sempre la pena di inseguire i propri sogni!

Come comprende, grazie al suo viaggio, il piccolo Rino, conoscere altri paesi e culture insegna a relativizzare il concetto di "diverso" e "normale",  che non esistono verità assolute e non si può giudicare solo dalle apparenze.
E poi, Rino impara che la paura dell'ignoto e di non essere accettati e' forse la gabbia più pesante e impenetrabile che imbriglia i nostri sogni e le nostre possibilità.

80 pagine per una fiaba in cui si intravedono la bellezza e la meraviglia dei luoghi visitati da Francesca, si condivide l'emozione che lei stessa deve aver provato e ci si diverte insieme ad un piccolo, saggio, pomodorino, ed i suoi amici.

Adatto per i piccoli (non tanto per i bimbi dell'età del nano, poiché è comunque un po' lungo e non ci sono figure, anche se io glielo sto leggendo a capitoli), secondo me dai 5/6 ani in su, e per i grandi e, perché no, come regalo di Natale!
Anche perché, diciamolo, l'idea di un pomodorino viaggiatore e' veramente originale!!
Tranquilli: non ci sono quegli strafalcioni grammaticali e ortografici che si trovano spesso nei libri auto prodotti, anzi, Francesca scrive proprio bene, a mio parere.
Lo trovate sia in versione e-book, gratuitamente, sia in versione cartacea, su Amazon.
Io personalmente consiglio la seconda, soprattutto per leggerlo anche o con i bambini, perché sfogliare pagine di carta e' tutt'altra emozione che guardare uno schermo (tra l'altro, il prezzo è super conveniente).

martedì 21 ottobre 2014

Premio curiosità

Ieri le simpaticissime Mimma e Drusilla mi hanno conferito una sorta di premio, quella della curiosità, invitandomi a inserire un banner, rispondere a cinque domande e nominare altre cinque blogger.

Non amo molto queste catene però le domande sono davvero "curiose" e quindi raccolgo "la sfida".

Ecco le cinque domande e le mie risposte.
 1) Esponici il tuo abbigliamento tipo di quando avevi 14 anni
Si inizia subito nel difficile.
Per rispondere sono andata a cercare foto di me a 14 anni. Terribili!!! forse per questo avevo rimosso l'abbigliamento....
Comunque: jeans e maglietta extralarge, in prevalenza. Sopra, felpe extralarge o maglioni di lana fatti a mano (l'unico capo bello dell'insieme) e giacca di pelle scamosciata nelle mezze stagioni, barbour in inverno. Extralarge pure quello.
Mi stava malissimo ma ce lo avevano tutti e mi sono adeguata. Comodo era comodo.
Scarpe: sempre e solo da ginnastica. Ci vivevo, con quelle.

2) Qual è il modo più stupido in cui ti sei fatta/o male?
Proprio verso i 14/15 anni, ho sfondato un vetro della porta interna della mia camera con le mani, mentre "giocavo" a rincorrere il mio miglior amico cne non voleva fare la versione: mi sono tagliata un polso, facendone uscire tanto tanto sangue. Corsa al pronto soccorso e punti. Ho ancora la cicatrice. Soprattutto, però, il medico del pronto era convinto che avessi cercato di suicidarmi e mi ha fatto un'interrogatorio in piena regola.
Ero solo stupida, tranquilli.

3) In quale principessa Disney ti identifichi maggiormente e perchè?
Mamma mia, non saprei.
Forse, tra quelle attuali, la Ribelle (ma non mi ricordo il nome), tra quelle "d'epoca", Jasmine, di Aladdin o Ariel. Però non avrei mai rinunciato alla mia pinna per amore.
In realtà, i miei cartoni Disney preferito erano:  La spada nella roccia, Peter Pan e gli Aristogatti.
Altro che noiose principesse!!!

4) A che età hai imparato ad usare la lavatrice?
Direi al secondo anno di università, andando a vivere a Torino.

5) Descrivici il tuo comfort food per eccellenza, ossia, per la rubrica “Speak as you eat”, cosa mangi per tirarti su di morale?
 Caffè e miele!!!
Salame o prosciutto crudo, se ho voglia di salato.Rigorosamente SENZA pane!
Oppure meringhe o bignole, se ho voglia di dolce.


Ed ora, ecco i nomi dei 5 blogger che dovranno (o meglio, potranno, se lo vogliono, come spero) proseguire la catena.

 Trasparelena
Shaulalala
Maris
Mamma al cubo
Agnieszka

Buon lavoro amiche virtuali!!

giovedì 2 ottobre 2014

Lo Yoga in una applicazione

In questo periodo sto facendo molto ricorso a due applicazioni per tablet.

Una è la App 10 MinYoga di Claudia Porta, istruttrice di Yoga e "padrona" del "La casa nella prateria", blog in cui racconta anche della sua vita di mamma di tre bimbi.

Ho iniziato a praticare yoga grazie alla mia maestra delle elementari, che era anche istruttrice di yoga (non so quale) e che, nelle ore di religione cattolica, portava i bimbi che non si avvalevano di tale insegnamento, tra cui c'ero io, in una vicina palestra.

Ci insegnava la respirazione, il rilassamento e alcune semplici posizioni, oltre che qualche rudimento del massaggio Shiatsu.
Dire che era una persona moderna ed in gamba era dir poco!

Da allora, in vari momenti della mia vita ho fatto ricorso allo yoga ed al rilassamento, con l'aiuto di manuali e video, sempre da autodidatta.
Per questo ho molto apprezzato questa app, che da la possibilità a tutte le mamme, che magari non hanno voglia / possibilità di seguire un vero e proprio corso, di praticare un po' di yoga.

E in più, è assolutamente gratuita!!!

Si tratta di un insieme di sequenze,ciascuna della durata di massimo10/11 minuti, con obiettivi specifici: bambini I e II, mal di schiena, equilibrio, calma e saluto al sole.

Io ne eseguo una o due al giorno, a volte per settimane di seguito, a volte solo per quattro o cinque giorni, a seconda del tempo a disposizione e del bisogno, a volte in pausa pranzo, altre la sera tardi o quando non riesco a dormire di notte o, ancora, al mattino presto, prima che la casa si svegli.
Altre volte, coinvolgo il nano, che sembra divertirsi molto, anche se "interpreta" a modo suo le posizioni, vista la tenera età! E finiamo sempre a rotolarci sul tappeto, facendoci il solletico e ridendo come matti.

Avevo già provato ad avvicinarlo con un simpatico libro ma la app sembra funzionare meglio con lui, per ora, perchè gli piace l'idea di imitare "la signroa del tablet", come la chiama lui.

Certo, secondo me la app sarebbe da sviluppare ulteriormente, aggiungendo una voce che spiega come eseguire correttamente le posizioni e, naturalmente, nuove seguenze (ovviamente anche a pagamento, se il costo fosse contenuto).
Quella che non cambierei è la grafica, semplice, intuitiva ed essenziale.

Integrerei, invece, i "campanelli" che avvisano del cambio posizione anche quando si deve passare da un lato all'altro del corpo, così da evitare di controllare costantemente il piccolo timer integrato.
E poi da quando vi è il sistema IOS 8 ogni tanto la app salta (come moltissime altre, purtroppo; comunque dopo un paio di tentativi parte a nmeraviglia!!!) però...la consiglio a tutti, per iniziare e per continuare!

Non mancano, infatti, posizioni niente affatto banali, su cui ho ancora molto da lavorare!!!

Complimenti a Claudia, per questo grande regalo che ha fatto a me ed alle altre mamme interessate (ed i loro bimbi!).

p.s. Claudia la trovate anche sul suo sito tutto dedicato allo yoga!!!

Questo NON è un post sponsorizzato, però è sicuramente un post riconoscente.











venerdì 5 settembre 2014

Le mamme nel deserto: un libro e tante emozioni!

"Mamme nel deserto. Ma come ci siamo finite in Kwait?" di Drusilla Galelli e Mimma Zizzo, pag. 156, Carsa Edizioni, Collana Expat, storie di italiani nel mondo.
Era da tre settimane che volevo scrivere di questo libro, ci pensavo anche mentre lo divoravo, in tre serate, dopo averlo accolto, con gioia e gratitudine, in casa mia.
Però avevo bisogno di lasciar sedimentare le impressioni, districare i pensieri, trovare il tempo e le parole.
Perché e' bello e me lo sono goduta dalla prima all'ultima pagina.
Ha solo due difetti, a mio parere:
1. forse presuppone un po' troppo che il lettore abbia seguito le due autrici tramite il loro blog (come ho fatto io!), che tra l'altro meritava e merita, molto;
2. e' troppo corto!!!
Eh si', perché crea dipendenza e stimola la curiosità, al punto che alla fine io ho dovuto rileggermi e leggermi un sacco di post, per rispondere a molte delle domande che si erano formate nella mia testa, e comunque avrei voluto e vorrei saperne di più e ancora.
Su cosa?
Sulla loro vita quotidiana in Kwait, sulla loro organizzazione domestica, sulla loro famiglia, sulle loro amiche e sulle tante donne che hanno incrociato e con le quali hanno intessuto relazioni più o meno strette, donne di cui si intravede l'intelligenza, che stimolano la voglia di conoscere e sapere.
E poi, naturalmente, vorrei sapere di più sul Kwait, sulle usanze, le credenze e i modi di vivere di Expat e locali.
Perché devo ammetterlo: questo libro e il blog delle autrici mi hanno consentito di prendere coscienza della mia ignoranza di molte realtà, nel senso letterale del termine, pur confermando, al contempo, alcune idee che mi ero già fatta.
E io adoro saperne di più, soprattutto se da una fonte attendibile e vicina come l'accopiata Mimma e Drusilla!
Il libro, però, non è solo questo.
E' un diario a due voci, un racconto intimo e senza filtri, dei pensieri, dei sogni e delle delusioni delle mamme nel deserto. E' la storia di una amicizia e di due mamme.
Non nascondo che inizialmente sono rimasta un po' perplessa per il tono enfatici ed entusiasta con cui vengono sempre descritti l'esperienza di expat e la vita in Kwait. Poi, leggendo e riflettendo, ho capito il senso del modo di affrontare il Kwait e l'esperienza di vita all'estero delle autrici, ho capito che le difficoltà ci sono state e ci sono, la nostalgia e qualche rimpianto,forse, anche.
Eppure, di pessimismo e note negative e' pieno il mondo, di ironia ed autoronia, positività, coraggio, ottimismo e voglia di vivere e sorridere, invece, non c'è n'è mai abbastanza.
D'altro canto, le citazioni iniziali scelte da Mimma e Drusilla, dicono tutto.
E poi, tutti noi preferiamo ricordare e trasmettere il meglio di noi!
Certo, ciò non toglie che io non condivida del tutto le opinioni delle autrici e la loro scelta di vita, perché ho l'impressione che in questo momento storico ci voglia la stessa dose di coraggio a restare in Italia o partire.
Inoltre, anche se mi spiace ammetterlo, per una donna perdere la propria indipendenza economica e rinunciare ad un mestiere che piace e paga e' veramente una decisione che si potrebbe pagare cara.In questo, però, forse sconto l'influenza della mia professione e delle vicende che hanno toccato la mia famiglia anche recentemente.
In utilmo, la condizione di molte persone, in primis le donne, in paesi come il Kwait, per quello che ho letto e ascoltato da varie fonti, non e' certo invidiabile e non so se sarei disposta a vivere e lavorare in un posto così, contribuendo ad alimentare un sistema che non condivido.
Si tratta, comunque, di considerazioni personali che nulla tolgono al libro.
Dopo aver letto e apprezzato questo diario, mi ha fatto veramente commuovere la notizia che Drusilla non farà ritorno in Kwait e come non mai, ho sentito il desiderio di incontrare lei e Mimma, di farmi travolgere dai loro racconti, dal loro entusiasmo e dalla loro creatività.
Sarebbe bello avere due amiche così!
Intanto, attendo che esca un altro libro della collana e, soprattutto, che Mimma e Drusilla si rimettano a scrivere (avete capito?!!!?E' un vero e proprio appello)!
In sintesi: ovviamente consigliato, soprattutto a tutti quelli che apprezzano il blog delle mamme nel deserto e/o le storie anticonvenzionali e sono curiosi di natura.
Con questo post, in extremis, partecipo al Venerdì del Libro di Paola.
P.s. Il libro lo trovate in vendita qui e su amazon.
Informazioni sulla collana Expat e sulla storia di Mimma e Drusilla, oltre che sul loro blog, anche qui.



mercoledì 2 luglio 2014

Toc toc!! Chi e'? Un libro dal deserto, un libro da due amiche virtuali

Ieri.
Arrivo a casa alle 13.05.
Ho giusto 20 minuti per mangiare, riordinare e preparare la borsa per il nano, prima di andarlo a prendere all'asilo (giusto all'ultimo minuto, ovvio) per portarlo a 20 km, dalla nonna, e poi findarmi in ufficio.
Gli spostamenti e le ore contate mi sfiancano ben più del lavoro.
E' solo martedì e sono già stanca e sempre di corsa e poi...trovo una busta gialla nella buca delle lettere: il libro di Mimma e Drusilla!!!!
Non apro subito la busta ma so già che cosa contiene, il mittente e' chiaro.
Voglio assaporare questo momento con calma, godendomelo appieno e allora...metto la busta sul tavolo da cucina, pronta per la sera.
Sera.
Sono le 21.30, il nano dorme e io posso godermi l'emozione di un nuovo libro tra le mani, il libro di due amiche virtuali che vivono nel deserto, che hanno preso una decisione difficile e coraggiosa e che la vivono con il sorriso sulle labbra: le mamme nel deserto.
Mi rigiro il libro tra le mani, guardo il segnalibro, annuso l'odore di buono, di carta nuova, leggo la dedica e mi commuovo.

Non vedo l'ora di leggerlo, perché non c'è nulla di più bello che conoscere delle nuove amiche, scambiarsi impressioni, opinioni ed esperienze, anche se attraverso la rete.
Perché quando una persona e' bella, lo è' anche attraverso uno schermo e una tastiera.
Grazie, ragazze!!!
P.s. Naturalmente vi farò sapere cosa ne penso dopo la lettura, datemi solo qualche giorno!




martedì 13 maggio 2014

Booknominata!

Qualche giorno fa sono stata scelta dalla dolcissima Maristella, in arte "Maris"' (http://caralilli.blogspot.it/2014/05/booknomination.html), per un gioco delle citazioni che ha a che fare con i libri e a cui, quindi, non ho saputo resistere.
Si tratta di inserire una frase o un brano tratto da un libro che si vuole far conoscere e poi passare il testimone ad altri 5 blogger perché facciano lo stesso, in una sorta di "catena letteraria" .
In cambio, ci si può fregiare del bellissimo banner disegnato da BabboOnline, che ha rilanciato tra i blog questa iniziativa.

Ho passato un'ora ad aprire e chiudere i romanzi e saggi che riposano sulla mia libreria, risvegliando ricordi e alimentando la mia voglia di leggere e rileggere.
Così facendo mi sono anche resa conto che non ho un "libro preferito" in assoluto ma tanti libri preferiti e che ciò che in una stagione della vita o in un momento dell'anno mi era parso fantastico o profondo in altri lo è stato meno, sostituito magari da parole e storie che non avrei mai pensato di apprezzare.
Soprattutto, però, l'occasione mi ha fornito lo spunto per milioni di altri "consigli di lettura" perché la voglia di condividere la mia opinione con i (pochi ma buoni) lettori di questo blog e' tantissima!
Alla fine, vinta dalla stanchezza, ho scelto questo brano, ricordo di un libro toccante in ogni sua pagina che mi aveva colpito molto.
"Il tempo e' la consapevolezza che in ogni mutazione c'è qualcosa di mai visto prima, qualcosa di unico e irreversibile e qualcosa che rimane sempre uguale...."
"Come poteva sapere che nessuno e' mai stato in grado di dimostrare che una cosa e' migliore di un'altra?
Sicuramente non ci è arrivata con la logica. Sono convinto di averci pensato più di lei. Più si ha paura più si pensa. Eppure lei si avvicino' alla verità più di chiunque altro.
Forse va proprio così, le cose più vicine alla verità non sono conclusioni che si raggiungono pensando. Si possono solamente intuire. E intuire e' una cosa che si può fare solo quando si hanno sedici anni."
Da "I quasi adatti" di Peter Hoeg
Ed ora veniamo alle #booknomination, come sempre non facili.
Elizabeth di il Diario di Lizzie
Stefania di Libri ed Emozioni
Barbara di Twins (bi) mamma e la Pippo's family
Elena di Traspablog
Beat di Mamma...e ora che faccio?
Non resta che avvisarle...la parte più difficile del gioco, anche se so che sarò ripagata da bellissime citazioni e nuove scoperte!
Grazie Maris!

lunedì 28 aprile 2014

Sfida a colpi di poesia..anche qui!

Sono stata sfidata.
A colpi di poesia, da http://www.milkbook.it/sfida-a-colpi-di-poesia-si-puo/
E allora rispondo a volentieri (giuro che ho letto la mail della sfidante meno di ventiquattro ore fa, anche se lei l'ha inviata prima!!!) e lo faccio con un classico, che esprime bene  il mio desiderio del momento.

Dopo tanta 
nebbia
a una
a una
si svelano le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore
del cielo.
Mi riconosco
immagine
passeggera.
Presa in un giro
immortale.

Sereno, di Ungaretti

E ora rilancio la sfida a cinque blog, cui chiedo di rispondere entro 24 ore con un'altra poesia, come prevedono le regole del gioco.


A voi la penna, se vorrete!





mercoledì 12 febbraio 2014

Un premio dal web molto gradito.

E' con grande piacere che ricevo questo premio, anche perchè "consegnatomi" da una nuova conoscenza virtuale, un'altra "amica blogger", amante delle lingue e mamma di due orsette: Mamma Orsa Curiosona ( il nome che ha scelto per il suo diario on line mi piace da impazzire!).

Le regole del gioco sono queste:
A) elencare 7 cose di me
B) elencare 15 blog a cui donare a mia volta  il premio
C) avvisare i suddetti premiati
D) ringraziare il blogger che mi ha premiato
E) inserire bannerino

Lettere D) ed E) già spuntate, ora passo alle altre ma riducendo il numero dei premiati ...altrimenti non arrivo a casa per cena! Spero che Mamma Orsa mi perdonerà.

7 cose di me, vediamo:
- amo scrivere, infatti ho un blog e scrivo per lavoro, anche se in "linguaggio forense"
- adoro il giallo,
- se vedo indumenti o oggetti gialli tendo a comprarli anche se non ne ho alcun bisogno e pur sapendo che il colorante usato per tingere di giallo è super inquinante...è più forte di me,
- salvo quanto sopra ed i libri, compro poco, anche perchè
- la mia attuale casa è piccolina e già invasa dai giochi del nano
- a volte faccio tardi in ufficio o la sera per leggere i tanti blog interessanti in rete e poi mi prendo una sgridata dall'Alpmarito
- mi piace nuotare, sciare e arrampicare.

Chi premio?
1) ilmiosuperpapa', perchè il suo punto di vista maschile in un mondo di blog di mamme mi piace molto, come le sue sempre argute riflessioni
2) theyummymom, perchè dopo la sua ultima "avventura" come mamma (sopravvivere un quasi soffocamento.), la stimo ancora di più e voglio ringraziarla per il video postato;
3) silvia di meduepuntozero perchè scrive bene e perchè la sua lettera ad un papa che lavora troppo è spettacolare, come pure la sua onestà nel post NON dedicato all'Expo Game,
4) gio alias mamma dilettante, perchè i suoi post sono sempre sinceri, commuoventi o interessanti
5) Lizzie perchè sento affinità e so che per qualche giorno avrà molto tempo libero per i blog (anche se non se lo augurava!)
6) verdeacqua, perchè le sue foto e suoi titoli sono splendidi.

E poi, ne avrei troppi di belli per elencarli tutti...sorry, sarà per un'altra occasione!

Ora tocca ia premiati, se ne hanno voglia, scegliere altri blogger e rispettare, a modo loro, le regole!

mercoledì 5 febbraio 2014

Bergamo e tante emozioni

Qualche fine settimana fa siamo stati a fare una gita fuori porta, coniugando necessità e piacere.
Abbiamo così avuto l'occasione di vedere per la prima volta Bergamo, il lago d'Iseo ed i suoi dintorni ma, soprattutto, di conoscere una di quelle che ormai considero vere e proprie amiche virtuali, Francesca e la sua famiglia.
Questo post è dedicato a loro, perchè mi hanno regalato un'esperienza nuova e un'emozione antica, quel senso di caldo tepore dello stare con persone da cui non ti senti giudicata.
E' passato quasi un mese, ma va bene così. Perchè a volte le esperienze vanno fatte decantare, come il buon vino.

Non è stato facile organizzarsi ma grazie alla disponibilità di Francesca e suo marito ci siamo riusciti e ne è valsa davvero la pena.
A volte la logistica e la stanchezza cronica mi ferma ma quando trovo il coraggio di fare, organizzare, andare comunque, ne vale sempre la pena.

Confesso che ero molto emozionata e nervosa, temevo di essere una delusione per Francesca, temevo di non riconoscerla, di non riuscire a trovare, dal vivo, quel feeling che ho trovato tra le righe dei nostri blog.
Temevo imbarazzo

Invece.
Non so se li ho delusi o se, semplicemnte, si aspettavano persone diverse.
So, però, che per me è filato tutto liscio come l'olio.
Dopo poche parole, mi è sembrato di conoscerli già bene, avevo solo voglia di chiaccherare, sapere, condividere, stare insieme.
E quella sintonia ho continuato a sentirla, non c'era più imbarazzo o timore, solo il tranquillo piacere di stare lì, a parlare.

Loro sono stati squisiti, ci hanno mostrato una Bergamo che non ci aspettavamo (Francesca, hai la stoffa del Cicerone, lo sai, vero?) , hanno scombussolato i loro programmi per stare con noi, ci hanno persino scattato una foto di  famiglia (ahimè rare, perchè non è bello fermare sconosciuti per strada in ogni dove e costringerli ad aiutarti) e io e l'Alpmarito ci siamo divertiti molto.

C'era una nebbia a tratti bassa e fitta che lottava con l'azzurro del cielo e un'aria non troppo fredda.




C'era gente, casino e rumore ed una città dal volto antico, che ho fotografato poco e guardato molto.


C'erano due nani con la voglia di stare in braccio che si sono comportati benissimo, sia nel ristorante che fuori.
C'era una Francesca elegante, dolce e attenta ed una Mamma Avvocato sportiva e un pò trascurata (come al solito nel weekend) e un pò timida.
C'erano i giardini, le strade acciottolate ed i sorrisi.



C'erano i mariti, uno alto alto (il suo) e uno decisamente più bassino (il mio), che mi pare se la siano intesa a meraviglia.
C'era la domenica ed un tempo come sospeso nell'attimo.
C'era questa "città alta", raggiunta con un "trenino" che è piaciuto moltissimo al nano.

 E ora, sul nostro frigo, c'è anche un piccolo, graditissimo, ricordo "materiale".