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mercoledì 7 agosto 2019

Val d'Ayas, il Ru Courtod da Barmasc (AO) con i bambini: le escursioni di Mamma Avvocato

In Valle d'Aosta i ru o rus, antichi canali di irrigazione scavati dagli abitanti dei paesi di montagna per portare l'acqua dalle sorgenti o di fusione ai campi, ai prati ed agli alpeggi, ovvero in luoghi impervi che altrimenti sarebbero stati improduttivi, in molti casi sono stati recentemente  recuperati e valorizzati per creare suggestive passeggiate nel verde.

La manutenzione di questi canali, in passato disciplinata dall’istituto giuridico delle "corvées" (giornate di lavoro dovute obbligatoriamente dai beneficiari dell’acqua del canale durante l’arco dell’anno in giorni prefissati), aveva infatti portato a costruirvi, accanto, numerosi camminamenti pedonali, unitamente ad opere di regimazione delle acque, come ad esempio delle piccole chiuse, e ponticelli.

I sentieri che costeggiano i ru consentono passeggiate tranquille, perchè dopo una iniziale salita che conduce in quota al canale, di solito si prosegue in falso piano, con pendenze sempre moderate, verso la fonte o verso valle.

Cosi' è per il Grand Ru di Rhemes Notre Dame, di cui ho raccontato qui, e cosi' per il

 Ru Courtaud ( o Ru Courtod), in Val D'Ayas.


L'intero percorso del Ru Courtod, costruito tra il 1393 e il 1433 per  portare acqua dal torrente di Ventina fino al Col de Joux, si puo' fare, in entrambe le direzioni (dalla fonte a valle o viceversa), dal Col de Joux (mt. 1640, nel comune di Saint Vincent - AO) alle sorgenti, a mt. 2080, per 5,5 ore di camminata indicata dai pannelli segnalatori e 24,09 km totali, con pero' soltanto 460 mt di dislivello positivo (*dati ricavati dai vari portali turistici).
Una escursione, dunque, facile ma lunga, ancora non adatta ai nostri tre figli.
Tra l'altro, è percorribile anche con le MTB, per ciclisti di media esperienza. 


Abbiamo quindi optato per percorrere solo il tratto da Barmasc (1898 mt) all'Alpe Soudaz, dislivello mt. 194, lunghezza circa 5 km, sentiero n. 5,  attraversando gli alpeggi Chavannes e Granas, superando l'agriturismo La Tschavana ed il bivio con il sentiero n. 3 che scende alla frazione Mandriou (1849 mt) e poi, ancora, a Champoluc.

Ritorno lungo lo stesso sentiero, con parcheggio della macchina ad Antagnod, nell'apposita area dedicata, a due minuti dalla partenza del sentiero da Barmasc.



Il primo tratto, in salita, si percorre sul sentiero n. 105 da Barmasc, che permette di salire ed incrociare il Ru Courtod, a mt. 1970, ed il sentiero n. 5, su cui poi si prosegue quasi in piano.

I tratti all'ombra degli alberi, nei boschi di conifere, nella frescura e calma del luogo, si alternano a quelli a cielo aperto sulla valle, con i pascoli in fiore, sotto il sole, con un panorama che ripaga pero' dal caldo, sia verso valle, dove si scorgono i paesini, sia verso l'alto, dominato dalle Tre Dame di Challand e dal Massiccio del Monte Rosa.


L'agriturismo, che si raggiunge facilmente con una breve deviazione in salita, è perfetto per eventuali soste, birrette fresche, gelati e altalene per i bambini incluse. Visto quanto era affollato quando ci siamo stati noi, pero', se volete mangiare li' anzichè farvi un pic nic, vi consiglio di prenotare.


I cartelli indicano 1,45 h per l'andata, altrettanto per la discesa, visto che il poco sviluppo positivo non modifica di molto i tempi di percorrenza.
Noi, con i gemelli nel carrellino da trekking e, a tratti, a piedi, abbiamo impiegato poco di piu', fermandoci per un pic nic a metà strada e per la merenda all'agriturismo.


Brevi cenni sul resto del percorso:
Proseguendo verso le sorgenti, il sentiero si fa piu' impervio e non percorribile con il passeggino da trekking, pero' poco dopo il bivio per Mandriou, si trova una bella cascata. Nell'ultimo tratto verso le sorgenti, il rou mi risulta sia interrato ma il cammino comunque gradevole. 
Andando invece verso il Col de Joux dopo Barmasc, si sale al pozzo piezometrico (salita che ho letto non essere adatta ai passeggini) e poi si attraversano 14 suggestive gallerie, per cui è meglio essere muniti di pila o torce!
Appena riusciremo a tornare in loco, vi aggiornero' .


ATTENZIONE: noi abbiamo percorso questo tratto di rou, come ho scritto, con il carrellino da bici, che usiamo come passeggino doppio da trekking. L'Alpmarito, pero', lo ha sollevato nei tratti piu' difficili, per la presenza di radici degli alberi o grossi sassi. In alcuni punti, poi, il sentiero si restringe e quindi, se con il passeggino da trekking singolo probabilmente non sarebbe un problema, con un doppio si fatica a passare. Tenetelo presente quando programmate l'escursione.



Infine, non abbiamo trovato fontane lungo il tratto. Quindi portatevi una buona scorta di acqua.



lunedì 22 luglio 2019

Visitare con i bambini Palmanova, la città stellata, e la sua grandiosa rievocazione storica.

Palmanova è una splendida città fortificata del Friuli Venezia Giulia, che vanta una pianta poligonale a stella con 9 punte e per questo è conosciuta come la "città stellata".

Voluta dai veneziani nel 1500, Palmanova è monumento nazionale dal 1960 e sito facente parte del patrimonio UNESCO dal 2017.
E se lo merita.



Le imponenti mura che la circondano, il verde intorno, la grandiosità delle porte d'accesso principali (Porta Udine, Porta Cividale e Porta Aquileia) e la sua magnifica Piazza Grande, uno largo spazio perfettamente esagonale al centro del quale svetta un basamento in pietra d'Istria con la bandiera nazionale e su cui si affaccia sia il Duomo, sia gli altri edifici più importanti della città, la sua pietra chiara...tutto concorre a lasciarne impresso il ricordo nei visitatori.

Piazza Grande di Palmanova con la facciata del Duono

la Piazza Grande di Palmanova

Etrando in Piazza Grande a Palmanova, con i primi figuranti della rievocazione storica

Noi siamo stati particolarmente fortunati perchè abbiamo potuto andarci, con il ricciolino ed i gemelli, in occasione della annuale Rievocazione Storica (di solito, a fine agosto- inizio settembre).


Una manifestazione straordinaria, che ci ha colpito moltissimo e che è piaciuta così tanto a nostro figlio che vorrebbe tornarci ogni anno.


C'erano oltre 1000 rievocatori in abito storico del 1600, con un accampamento militare di più di 300 tende, con le truppe in esercitazione, 




i maestri di scherma rinascimentale


gli armaioli, i sarti, i calzolari, gli artigiani di ogni tipo, come fabbri, battitori di monete, cardatori ecc. e, naturalmente, donne e bambini intenti a preparare i pasti, allestire la tavola come all'epoca, giocare



la taverna per placare la sete degli uomini (e delle donne)


la gara di sbandieratori con i loro storici vessilli,


gli zoghi de Palma, ovvero i borghi che si sfidano in prove di destrezza ispirate ai giochi del'600 e le immancabili bancarelle a tema dove acquistare ricordi...



e la battaglia !




Sì, perchè la rievocazione storica di Palmanova, a quanto abbiamo appreso, è la più grande delle Rievocazioni Rinascimentali Italiane e vi partecipano gruppi provenienti da tutta l'Europa: tedeschi, francesi, inglesi, slovacchi, ungheresi, polacchi, cechi, maltesi, finlandesi, olandesi, spagnoli, scozzesi.


Due volte al giorno, durante la manifestazione, i gruppi storici mettono in scena, nella campagna davanti all'ingresso di Porta Cividale, niente meno che la ricostruzione della contesa decisiva tra la Serenissima e gli Asburgo e l'asslto degli arciducali alle barricate dei Veneziani.

Per noi la giornata si è conclusa con la scenografica sfilata dei 42 gruppi storici, dopo aver mangiato ad uno dei numerosi chioschi ristoro sparsi per la città ma, volendo, avremmo potuto vedere molto altro.

Il programma, infatti, era fittissimo di appuntamenti, tra cui i fuochi di artificio la domenca sera, la possibilità di gustare piatti tradizionali del Seicento, le visite guidate alle fortificazioni ecc.
Impossibile, però, fare tutto con i bambini in un giorno!


Insomma, se ne avete la possibilità perchè vivete nelle vicinanze o state programmando una vacanza in Friuli Venezia Giulia, non perdetevi questa manifestazione.
Tra l'altro Palmanova è a 55 km da Trieste, 20 km da Udine e 28 km da Gorizia, tre città tutte da visitare. E poi anche le località balneari non sono lontane, come Grado, di cui ho già scritto molto.

Info pratiche:
A Palmanova non mancano bar e ristoranti a cui, nel corso della manifestazione, si aggiungono chioschi con ogni tipo di piatti.
Il centro della città si visita comodamente a piedi e anche il passeggino doppio a noi non è stato d'intralcio.
I posti auto ci sono, sia a pagamento che liberi.
Per la rievocazione storica gli adulti pagano un biglietto d'ingresso di 5 Euro, i bambini e ragazzi fino ai 14 anni invece entrano gratuitamente.
Il biglietto è valido sia per il sabato che per la domenica e permette l'ingresso all'accampamento ed alle aree di battaglia (si acquista presso Porta Cividale).
Invece l'entrata in città, la sfilata dei gruppi da/verso la Piazza Grande e gli altri eventi nel centro cittadino, come l'esibizione degli sbandieratori, non richiedono alcun biglietto.

Post come di consueto NON sponsorizzato.


mercoledì 26 settembre 2018

Perchè andare al mare a Grado con i bambini: 10 motivi per scegliere il Friuli Venezia Giulia per una vacanza in famiglia

GRADO, in Friuli Venezia Giulia, è stata la meta delle nostre vacanze al mare di quest'anno ma non per la prima volta.

Perchè scegliere Grado per le vacanze al mare con i bambini? Ecco  10 motivi  per scegliere Grado ed il Friuli Venezia Giulia per una vacanza in famiglia. (post NON sponsorizzato)

1) Nel 2018 Grado ha raggiunto il record nazionale di bandiere blu, ottenendo, con le sue spiagge principali, comprese quelle della pineta, la 30esima bandiera blu.
L'acqua, infatti, è pulitissima, così come mi sono sembrate molto pulite le spiagge in concessione.
Un pò meno le zone libere ma comunque accettabili anche con i bambini (ovvero, non si troveranno a raccogliere rifiuti da terra).




In una spiaggia libera di Grado Pineta


2) La caratteristica principale del mare di Grado (pineta e paese), è il suo fondale basso, che si mantiene tale per molti metri dalla riva. E per basso intendo che ad un adulto arriva al massimo alla vita, dopo aver camminato un pò e nei momenti di alta marea.
Questo aspetto, se può essere scocciante per chi ama nuotare a lungo,  significa però che anche con i bambini piccoli la balneazione è facile e sicura ed il mare non incuote paura.




3) Le spiagge sono sabbiose e ampie. Molto ampie. Così come i bagnasciuga.
Ovvero, niente affollamento!!!
Questo consente ai bambini di giocare a palla, a racchettoni, costruire castelli, scavare buche e piste per le biglie ecc.m, senza infastidire i vicini di ombrellone ed ai genitori di chiaccherare senza essere importunati dai discorsi altrui.



Il bimbo con la bandana gialla è Orsetto !





In anni di frequentazione, tra spiagge libere e stabilimenti balneari, che fosse giugno, agosto o settembre (luglio mi manca), non mi sono mai trovata a gomito a gomito con vicini o nell'impossibilità di stendere tutti gli asciugamani che volevo, per mancanza di spazio.
Niente a che vedere con le mie esperienze in Liguria (che, per carità, ha altri pregi)!

Il "nostro" stabilimento al tramonto
4) Il costo di sdraio ed ombrelloni è contenuto, rispetto ad altre località e Regioni.
Noi questa volta abbiamo scelto lo stabilimento AIRONE, a Grado Pineta, pagando 10 Euro al giorno per due sdraio ed un ombrellone in terza fila. Sarebbe stato 15 nelle prime due file.
Negli stabilimenti dei dintorni, il prezzo era analogo o, al massimo, 15 Euro per le file da tre in poi e 18 per le prime due.
Vi è anche una zona piscine, zona giochi per i bimbi piccoli, possibilità di noleggiare pedalò e canoe e ristorante/pizzeria.
Noi vi abbiamo mangiato una volta, bene, ma ad un prezzo secondo noi eccessivo, considerato l'allestimento spartano e quanto abbiamo ordinato.
 E' comunque dotato di seggioloni per bambini e, particolare che mi è piaciuto moltissimo, di un angolo lettura appartato con tanti libri per adulti e bambini a disposizione dei clienti!

I giochi per i piccoli dello stabilimento


Una parte dell'angolo lettura



5) Vi sono piste ciclabili e zone pedonali ovunque.
A Grado, a Grado Pineta, tra l'una e l'altra, verso Aquileia, verso Monfalcone, verso le vicine riserve naturali, sul lungomare, come collegamento tra i numerosi campeggi  e Grado e/o le spiagge ecc.
Muoversi solo in bicicletta, anche con i bambini, non solo è possibile. E' facile.
Peraltro, non c'è una salita neppure a pagarla e voi capite bene che venendo da una regione montuosa e priva, ahimè, di piste ciclabili degne di nota, significa molto!
Un tratto della passeggiata lungomare di Grado città
Una delle piazzette di Grado città

Le zone più belle di Grado sono comunque la zona "vecchia" ed il porticciolo,  incantevoli.
Quest'anno non abbiamo avuto modo di passeggiarvi tranquilli ma negli anni scorsi sì e ve lo consiglio (anche per mangiare).

Lungomare di Grado città

6) I parchi giochi sono tanti e ben tenuti. 
Praticamente tutti gli stabilimenti balneari sono dotati di giochi per i bambini, così come vi sono parchi giochi in spiaggia, in pineta e nella cittadina di Grado....



  tra cui il grandissimo parco giochi nella zona di Città Giardino, sul lungomare di Grado
 Parco giochi di Città Giardino
                         .....e il parco giochi al limitare delle spiaggie di Grado Pineta (nelle ultime due foto).

7) Le sistemazioni possibili sono varie: dagli alberghi moderni a quelli più datati, dalle case in affitto ai campeggi, per tutte le tasche.
Di questi, noi abbiamo soggiornato più volte nel Camping Al Bosco, a Grado Pineta, dotato di parco giochi, bungolows e casette per chi non vuole usare la tenda, affaccio diretto al mare, spiaggia attrezzata, ristorante/pizzeria, piscinetta ecc. e recentemente rimodernato.

8) Grado è tranquilla.
Ci sono, volendo, discoteche e locali divertimenti in paese, ma stando a Grado Pineta e non solo, si può dormire nel più completo silenzio già alle nove di sera. E quando si hanno figli piccoli e molto sonno arretrato, è certamente un pregio!!!



9) La quantità notevole di spiagge libere e le passeggiate possibili.
Anche qui, mi sorge spontaneo il paragone con la Liguria (non conosco Toscana ed Emilia Romagna, nè le spiagge del Sud Italia), in cui trovare spiagge libere in cui stendere un asciugamano è una missione impossibile. No, a Grado neklle spiagge libere ci si può anche piantare l'imbrellone e portarsi le sdraio, tranquilli!






Con il passeggino, poi, si possono percorrere chilometri nel lungomare che costeggia tutta la pineta e unisce Grado Pineta a Grado città, nonchè lungo il porticciolo ecc. oppure camminare per chilometri sul bagnasciuga,osservando granchietti e paguri, gabbiani e non solo, e sempre respirando moltissimo iodio, che pare faccia molto bene alla salute (a noi, evidentemente no, se volete sarpere perchè leggete qui) e osservando gabbiani.

Non perdetevi "l'isola dei gabbiani", una zona della laguna, nei pressi della spiaggia del Camping al Bosco, dopo il molo, ove potete osservare gli uccelli e cercare i paguri, oltre che arrivare dove l'acqua è davvero cristallina e decisamente più fonda (in genere comunque un adulto tocca o poco ci manca).





10) La possibilità di una vacanza "non solo mare".
I dintorni di Grado offrono davvero di tutto, dalle cantine in cui degustare ottimo vino, alle caratteristiche "osmize" in cui assaggiare piatti saporiti, alle gite in barca in laguna, alle pedalate e camminate nelle riserve naturali, al birdwatching, alle mete culturali e storiche, da Palmanova ed Aquileia, al Castello di Miramare, ai numerosi musei di Trieste, al cantiere navale di Monfalcone, a Trieste stessa (di cui avevo già parlato qui)...insomma, non c'è da annoiarsi, che piova o ci sia il sole
A cosa fare a Grado e dintorni con i bambini, dedicherò un altro post!
Intanto, per un assaggio, potete leggere qui per le nostre impressioni sul Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, qui per la Grotta Gigante, qui per il Faro della Vittoria ed il Museo dei Treni e, infine, qui per la gita in barca all'Isola di Barbana, qui per l'Immaginario Scientifico di Trieste e infine qui per il magnifico Castello di Miramare.

Dove terminano le spiegge di Grado, al limitare della pineta.

Cosa non mi è piaciuto?
Perchè sì, qualcosa c'è.
1) Le docce sempre a pagamento, con gettoni o monete da 20 centesimi.
Non tanto per la spesa, pressochè irrisoria, ma per la scomodità di dover mettere da parte i 20 centesimi o cercare i bagnini per i cambi gettone, nonchè per la durata ridicola del getto di acqua calda, insufficiente anche per una doccia veloce, a mio parere.
2) Le zanzare, comunque meno di quanto ci aspettassimo ma pur sempre presenti. D'altronde,è una zona lagunare.
3) Le alghe ed l'acqua non limpida. Purtroppo Grado, zona lagunare, ha un fondale scuro e, nonostante le spiagge siano pulite e le alghe vengano raccolte, vi sono tantissime piante sul fondale, che rendono l'acqua non limpida e possono infastidire tanto i bambini (almeno, nel nostro caso il ricciolino le detestava, mentre ai gemelli erano indifferenti).
Insomma, niente a che vedere con il mare di Sardegna o Corsica, però va puntualizzato che non si tratta affatto di alghe nocive ma di una risorsa per l'ambiente: la massiccia presenza di piante nel mare di Grado funge da sistema antierosivo dei fondali e delle sabbie, creando un ecosistema unico e prezioso, che negli ultimi anni viene gestito, reciclato e valorizzato.
In altre parole, anzichè sintomo di incuria, è sintomo di qualità dell'ambienete o, perlomeno, così ho compreso io dalle spiegazioni reperite in pineta e  di quanto letto alla Riserva Marina di Miramare.