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venerdì 15 maggio 2015

"Noi"

"Noi" di David Nicholls, Neri Pozza Editore, pag. 430, euro 18,00



Ho letto questo libro per caso.
Era sullo scaffale della biblioteca tra le novità e io avevo letto una recensione molto positiva nel corso di uno dei Venerdì del Libro di qualche tempo fa ( non so chi ne avesse parlato ma se leggi, scrivimelo nei commenti!).
Mi era sembrato un po' triste e non lo avevo cercato. Vederlo sullo scaffale, però, e' stata una tentazione forte!!
Ebbene, che dire?

Mi è piaciuto molto, davvero molto.
Tanto che ieri al Salone del Libro di Torino non ho esitato ad acquistare un altro libro dello stesso autore.
Mi ha trasmesso perfettamente le emozioni del protagonista scrivente, un padre di famiglia scienziato molto innamorato che però non riesce ad instaurare un rapporto con il figlio ed una mattina scopre anche che la moglie non ha più intenzione di vivere con lui.
Perché? Non sopporta l'idea di trascorrere la vecchiaia con lui, nel momento in cui il figlio sta per partire per l'università.
Il pover uomo, però, decide di cercare di riconquistarla, approfittando del viaggio in Europa in tre che avevano programmato da tempo, per "preparare il figlio all'ingresso nell'età adulta".
Peccato che non tutto filerà liscio, anzi proprio nulla, anche se non sarà un completo fallimento.
Il racconto di viaggio si interseca con il racconto dell'innamoramento, del fidanzamento, dei primi anni di vita matrimoniale, della nascita del figlio, sempre raccontati in prima persona.

Perché mi è piaciuto? Per il modo coinvolgente e corretto in cui è scritto (la correttezza grammaticale e logica non è scontata!!), per la storia così anomala e allo stesso tempo così comune, quasi banale, considerando il numero di matrimoni che ormai finiscono in separazione.

Perché affronta con delicatezza e profondità il tema della "sindrome del nido vuoto" e della crisi della maturità e del rapporto padre e figlio.
Perché per una volta non è l'uomo a lasciare la donna con il cuore infranto, ma viceversa.
Per la sfaccettatura del carattere dei personaggi: una donna complessa, difficile ma sincera; un figlio adolescente scontroso, ferito, incapace di empatia con il padre.
E soprattutto questo padre, questo uomo, che mi ha ispirato una tenerezza infinita, tanto da prendere le sue parti senza se e senza ma, nei confronti di figlio e moglie, nonostante l'esame di coscienza che lui stesso si fa nelle pagine del libro.

Voi lascio alcuni passi che mi hanno colpito.

Sul giorno del matrimonio: "Fu il giorno più felice della nostra vita? Probabilmente no, perché di solito i momenti felici non richiedono preparativi, non avvengono in pubblico, ne' costano tanto denaro. I momenti felici capitano da se', quando meno te l'aspetti. Però, almeno per me, quel giorno fu l'apice di molti giorni deliziosi e il preludio di molti altri a venire. Tutto era come prima, eppure c'era qualcosa di diverso,.." Pag. 241
"E mi resi conto ancora una volta che il lutto e' rimpianto per quel che hai perduto ma anche rammarico per ciò che non hai mai avuto." Pag. 290
"E dopo tanti anni di obbedienza e affidabilità, non avevo diritto anch' io a un'alzata di testa? Ma il guaio quando vuoi vivere il momento è che il momento passa in fretta. L'istinto è la spontaneità non reggono a lungo, sono incompatibili con doveri e responsabilità, debiti da pagare, promesse da mantenere." Pag. 303

Il romanzo si chiude con questa bellissima poesi, tanto triste quanto vera.
"La casa e' così triste. Resta come fu lasciata,
Adatta ai bisogni di chi per ultimo parti',
Come volesse richiamarlo. Invece, senza,
Qualcuno a cui piacere, appassisce
E non ha cuore di scordarsi il furto,

Di tornare come al suo principio, 
Tiro gioioso alla vita che vorremmo,
Caduto fuori centro. Guarda com'era: 
Osserva le foto e le posate.
la musica nel panchetto del piano. Quel vaso."
Philip Alarkin, "La casa e' così triste." Pag. 415

Insomma: consigliato, molto consigliato!
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Home Made Mamma.

mercoledì 6 maggio 2015

Gli occhi di un amico innamorato

Ad aprile si è sposato un nostro caro amico e mi ha chiesto di fargli da "fotografa " per la giornata.
Raccolta l'attrezzatura, comprata una nuova scheda di memoria, ho atteso con timore e nervosismo il gran giorno, temendo di sbagliare e sprecare momenti preziosi ed irripetibili, per via della luce sbagliata, del diaframma troppo aperto o chiuso, della priorità di tempi sbagliata, della mia incapacità.

E' stata una giornata intensa, faticosa, fisicamente e mentalmente: ho scattato tanto, immortalato tutto e tutti, cercato inquadrature particolari, rubando attimi, studiando pose, cercando di cogliere la naturalezza ed i sentimenti.

















E ho capito la responsabilità che devono sentirsi addosso i fotografi quando realizzano questo tipo di servizi!
Il risultato finale a loro sembra  piaciuto molto, mentre io avrei molto da criticare e migliorare (d'altro canto, il mio mestiero è un'altro!).






Il più bel complimento ricevuto, però, è arrivato dalla sposa, che mi ha confessato che era così felice e rideva così di cuore perchè per una volta era a suo agio davanti all'obiettivo, perchè non si sentiva in imbarazzo davanti a me, un'amica.
E' stato un matrimonio civile semplice, con pochi invitati, curato nei minimi dettagli e con un menù eccellente, ottimi vini ed un rinfresco/aperitivo molto valdostano.



Il mio ricciolino biondo, a parte una scenata capricciosa tra la cerimonia e l'inizio del pranzo, si è comportato benissimo ed ha portato molta pazienza, rendendosi perfino utile!


E' stata la giornata di un amico che, da quando lo conosciamo, è sempre stato vicino a me ed all'Alpmarito, di quelli su cui si può sempre contare.
E di una nuova amica, la sposa, che è entrata nella sua vita rendendolo felice e che siamo ben lieti di aver conosciuto e di poter ora frequentare.











Soprattutto, però, sono stati gli occhi di due amici innamorati.

E ho sentito, una volta di più, che la felicità può essere molta contagiosa e nulla scalda il cuore più della gioia delle persone a cui vuoi bene.









giovedì 16 aprile 2015

Orgoglio di mamma. E di donna.

Sei anni fa, la mattina di un sabato di aprile, io e l'Alpmarito eravamo cosi'.


Uno dei giorni più felici della mia vita, grazie al nostro amore.


Chi l'avrebbe detto che, esattamente sei anni dopo, ci saremmo ritrovati a guardare, emozionati ed orgogliosi, una scena come questa:


Nostro figlio che pedala per la prima volta sicuro, senza rotelle.




E invece, a tre anni e cinque mesi, tu, mio piccolo grande amore, hai superato la paura e, forte dell'equilibrio appreso sugli sci e con la tua amata bici senza pedali, sei partito.

Come i grandi, senza rotelle.
Con il campanellino verde trovato nel l'uovo di Pasqua.
Con la tua bici arancione, il colore vivace che tanto ti piace e ti rispecchia.



Fiero, felice.
Cantando e ridendo mentre pedalavi, cercando di raggiungere la cuginetta grande.

Mentre in giardino, spuntavano i mughetti, gli stessi del mio bouquet da sposa.


Sei anni dopo, una giornata in cui non avevamo programmato nulla di speciale, e' diventata, all'improvviso, molto speciale, grazie al nostro bimbo ed  alla meraviglia della primavera.

E ora si che mi tocca correre per stargli dietro!!!



lunedì 22 settembre 2014

Cronache da due matrimoni

Negli ultimi quindici giorni abbiamo partecipato a due matrimoni.
Entrambi molto curati e ben riusciti, seppur diversi.

Amicizia, musica, balli fino a mezzanotte (sì, come Cenerentola, perchè poi la mattina dopo il nano non perdona), conversazioni interessanti con persone interessanti ed intelligenti  (ed accorgersi che ne sei circondata è bellissimo), cibo, tanto cibo, buono e ben presentato, ottimo vino, tanti brindisi, risate ed eleganza.

Tanti bambini al primo, in cui è stato un pò più difficile gestire il nano, visto che il pranzo si è svolto in un ristorante con solo uno spazietto esterno, purtroppo aperto sulla strada, un po' meno piccoli al secondo, in cui pero' c'era anche lo spettacolo di magia e l'animazione (grazie sposa!)e un prato enorme in cui sfogarsi.

Verde il primo,

con piccole piante grasse in vasetto a far da bomboniere e segnaposto ed addobbi floreali ricercati con i nomi dei tavoli in tema....


e piatti molto speciali a pranzo...



e buffet la sera, in una bella villa d'epoca....
















 P.s. Gli  sposini di Lego sulla "torta", arrivati direttamente da New York, erano stupendi!!!


Rosso il secondo.





Con lo sposo nell'abito da cerimonia tradizionale delle Guide Alpine, completo di cappello con piume di gallo cedrone...
e le bandiere degli Alfieri del Carnevale, perchè la sposa è una di loro...

E


I tavoli in tema montagna, vasetti di miele personalizzati a far da bomboniere....
 A noi la cima più bella!!



E poi i parenti venuti da lontano, chiacchere, autoscatti, fotografie e la gioia di vedere sposi felici ed innamorati.






E poi ancora amici ritrovati, cugini da salutare e con cui mangiarsi una pizza, ospiti a pranzo e qualche corsetta per smaltire,  per due weekend faticosi ma molto allegri!

 Adesso basta però, gli innamorati sono pregati di attendere il 2015, che per per questo 2014 abbiamo già dato. Grazie.