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mercoledì 6 febbraio 2019

I bambini e lo sci di fondo: quando iniziare e la nostra esperienza


Premessa: questo post non contiene consigli medico -sportivi, nè è frutto di consulenze con professionisti del settore.
E' unicamente frutto della nostra esperienza e di riflessioni personali, seppur nate dal dialogo con altri genitori, maestri di sci, conoscenti medici ecc.





Io mi sono avvicinata allo sci di fondo circa dieci anni fa, grazie all'Alpmarito che già lo praticava.
Il mio iniziale scetticismo si è stemperato nel tempo, pur rimanendo io più appassionata di sci di discesa, che trovo decisamente più adrenalinico.

Con la gravidanza e la nascita del ricciolino, mi sono resa conto che il fondo, che nel frattempo un pò avevo imparato, sarebbe stato praticabile con un bambino prima dello sci di discesa, consentendoci di godere della montagna in inverno tutti insieme.



Così abbiamo avvicinato a questo sport anche nostro figlio molto presto, seppur con molta gradualità, come d'altronde si fa con l'acquaticità/ nuoto ed altri sport.

Durante il nostro viaggio di nozze in Svezia e Norvegia, in inverno, avevamo scoperto che lì iniziano a mettere gli sci ai piedi dei bimbi a due anni.
La pediatra ci aveva detto che avremmo potuto provare anche noi da quando fosse stato stabile nel camminare, a patto di non fargli prendere troppo freddo e che non fosse uno sforzo eccessivo e che i maestri fossero preparati ad avere a che fare con bambini.

Così anche noi abbiamo provato nell'inverno dei due anni con quelli sci gioco di plastica/legno con le cinghie sui piedi per usarli con normali scarponi, ma è stato un disastro perchè si staccavano continuamente e il ricciolino si era subito stufato.

Sci e scarponi "veri" formato mignon
L'anno successivo, a tre anni, abbiamo trovato degli sci con scarponcini veri, simili a quelli da adulto ed è stata tutt'altra esperienza, a parte i piantini iniziali quando si trattava di salutarci per stare con la maestra e gli altri bimbi, nonostante noi comunque girassimo nei dintorni sulla pista, finalmente coppia e finalmente anche noi sciando!
Per poi farci ancora un giro tutti insieme una volta riuniti.

A tre e quattro anni abbiamo iniziato infatti a fargli seguire un pacchetto di lezioni collettive, perchè stesse in compagnia di altri bambini e per garantire anche a noi genitori un impegno fisso da rispettare, una volta a settimana (due durante le vacanze di Natale), a tre anni con lezioni di un'ora e a 4 anni con lezioni di un'ora e mezza (fatto con tanto gioco, pic nic nella neve, palle di neve ecc., come ho raccontato qui).


Due anni fa, dunque a 5 anni appena compiuti, lo abbiamo iscritto ad uno sci club, con impegno fisso di due ore settimanali (ne ho parlato qui).

Abbia avuto cura di scegliere quello tra gli sci club della zona meno votato all'agonismo, che pur coinvolgendo i bimbi più grandicelli nelle gare, lascia molto spazio all'aspetto ludico della lezione, e così è ancora adesso.


Per intenderci, giocano a hockey sulla neve, fanno percorsi con gonfiabili e porte, garette di corsa, discese all'indietro sulle cuneette, calcio con gli sci sulla neve ecc.




Da quest'anno, (ovvero dai sette anni), gli allenamenti settimanali sono diventati due, il mercoledì pomeriggio (in Valle d'Aosta il mercoledì pomeriggio le scuole chiudono prima) ed il sabato/domenica, da due ore ciascuno e si sono aggiunte le prime garette (categoria baby).

Nel nostro caso, con lo sci club, l'idea è di farne giusto un paio: alla prima gara ha già partecipato ma la partenza a cronometro, anzichè in linea come il ricciolino è abituato nella maggior parte delle gare di bici,  e la confusione, non gli sono piaciute molto.
 
Soprattutto, però, lo scorso anno abbiamo "toccato con mano" quanto ci avevano garantito molti maestri di sci, di fondo e di discesa, ovvero che una volta appresa la base dello sci nel fondo, il bambino non ha particolari problemi a passare alla discesa, salvo eventuale paura della pista più ripida (non è il caso di quello spericolato del ricciolino!)

A sei anni, infatti, abbiamo fatto provare al ricciolino la discesa, ancora senza lezioni, solo con noi e ci ha stupiti: al termine del primo mattino era in grado di fare le piste rosse e prendere lo ski lift e le volte successive si è cimentato senza problemi anche sulle nere.
Certo, la tecnica lascia ancora a desiderare ma ci mancherebbe altro!

La verità, però, è che vederlo sulle piste da discesa mi ha convinto ancor di più della bontà della nostra personale scelta perchè, se è vero che in zona i maestri fanno lezioni anche ai bambini di quattro/cinque anni, l'affollamento delle piste, la velocità e la quantità di adulti in proporzione ai bimbi piccoli, fa temere per l'incolumità di questi ultimi.


Inoltre le varie visite con fisioterapisti e ortopedici conseguenti al mio infortunio al ginocchio mi hanno consentito di approfondire un aspetto non trascurabile e di cui avevamo già avuto intuizione semplicemente sciando regolarmente negli anni: i materiali si sono evoluti e, se da un lato rendono più semplice sciare e sciare bene (parlo sempre di sci di discesa), dall'altra hanno consentito a più persone di scendere a maggiore velocità anche senza avere tecnica ed esperienza sufficienti a controllare con cognizione gli sci;
inoltre l'attrezzatura odierna richiede muscoli più forti per essere guidata bene e ben pochi di noi "sciatori del weekend" riesce a tenersi in forma constantemente.
Infine, il numero di infortuni sugli sci da discesa pare in costante aumento e riguarderebbe sempre più ginocchia e femori, anzichè le solite caviglie, sembrerebbe sempre per via del cambiamento dell'attrezzatura.

Dunque forse non è male iniziare con lo sci di fondo, senza poi dimenticare di provare anche la discesa dopo qualche anno, si intende!



Orsetto e Principessa hanno solo 19 mesi ma anche con loro abbiamo già provato, nelle scorse settimane: questa volta però, memori della prima esperienza, abbiamo usato da subito gli sci e scarponcini veri !



Sono troppo piccoli per una vera lezione e dopo cinque/dieci minuti sono già stufi ma per noi è sufficiente perchè prendano confidenza con la neve e gli sci e per portarli fuori in montagna anche d'inverno.

Il prossimo anno poi si vedrà, anche in base all'interesse che dimostreranno o non dimostreranno per la neve e lo sci!

Intanto, in questo modo, a volte anche noi grandi possiamo concederci un giro di pista, con i prezzi modici dello sci di fondo, rispetto alla discesa e alternandoci a guardare i piccoli.




Tanta fatica merita una ricompensa: cioccolata calda con panna per loro, birra per noi!

lunedì 21 gennaio 2019

Scintille di gioia per contrastare il blue monday

Il lunedì più nero dell'anno, stando all'opinione mediatica, sta giungendo al termine e non è stato affatto così nero.
Però neppure facile.
Nessun lunedì lo è. Anzi, a pensarci bene, non lo è nessun giorno della settimana lavorativa, visto che tutti iniziano con corse e finiscono con me stremata ed esasperata che sgrido tutti per farli dormire, quando in realtà avrei voluto terminare la giornata con una di quelle immagini da film, tutto coccole, sorrisi e letture (che poi c'è anche tutto quello, però inframezzato da rimproveri e incitamenti a vestirsi, lavarsi i denti, tranquillizzarsi, non strappare i libri ecc. ecc., conditi dai miei sensi di colpa).

Insomma, oggi ho proprio bisogno di ripensare alle scintille di gioia della scorsa settimana, per addolcire l'inizio di questa.

Eccole:

- Giovedì sera siamo stati a cena da mia madre, per la felicità dei bambini e della nonna bis. Dovevo portare il mio telefono in riparazione e dunque ci toccava la trasferta serale in città, anche se dopo la scuola e per poco, però in questo modo lo abbiamo trasformato in un momento di gioia per i bambini e piacere per noi adulti.
Infatti sembrerà una sciocchezza ma le cene da sola con i bambini sono il momento delle giornate che mi pesa di più e in cui mi sento più sola. Quando ho compagnia, è maggormente facile e, comunque, meno pesante;

- sabato pomeriggio ero di nuovo sola a casa con i gemelli e, mentre loro dormivano, ho preparato l'impasto per ben quattro teglie di pizza. Sono stata soddisfatta del risultato perché è venuta ancora più soffice e leggera del solito e, in più, l'abbiamo condivisa con un amichetto e compagno di corso di sci del ricciolino e la sua famiglia, con cui andiamo molto d'accordo. È stata quindi una bella serata in amicizia;

- domenica a Donnas (AO) si è svolta la tradizionale fiera del legno di Sant'Orso (ne ho parlato qui) e noi siamo riusciti ad andarci all'ora di pranzo (che abbiamo anticipato per poter godere della fiera quando c'è un po' meno afflusso) con tutti e tre i bambini, usando due zaini porta bimbi.
È stata una triplice gioia: 
vedere la sorpresa e curiosità dei gemelli dinnanzi all'oggettistica in legno ed alle splendide sculture e accompagnare il ricciolino a scegliersi con cura un prezioso coltellino con il manico intagliato a mano;
poter osservare le magnifiche opere di arte e di artigianato esposte, fermandosi a chiccherrare con artisti e conoscenti incrociati nel borgo;
per me, riuscire a portare uno dei piccoli sullo zaino per un paio d'ore senza avvertire male al ginocchio infortunato.
Certo non è come farlo su un sentiero di montagna, specie in discesa, però è una piccola conferma che non tutto è perduto e che, anche in attesa della operazione, qualcosa si può ancora fare!
(Per la cronaca, di notte ho poi avuto un attacco di mal di testa da dolore cervicale pazzesco, ma questa è mancanza di abitudine a portare il dolce peso del pargoletto, mica altro!)
Infine, il giro alla fiera è terminato in una merenda nella vicina casa di amici, tra budino del caseificio, chiacchere, bugie di carnevale e caffè!

Ripensando a questi momenti, mi faccio forza per affrontare anche il domani!

E voi, che scintille di gioia avete vissuto? È stato davvero un lunedì nero o neanche poi tanto?

P.s. "scintille di gioia" è una idea di Silvia. Per partecipare basta nominare il suo blog, condividere il post  o una foto con l'hastag #scintilledigioia su Instagram, Facebook, Twitter, raccontando tre momenti felici vissuti la settimana precedente e mandare una e- mail a fiorellinosn@gmail.com mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che Silvia non si perda nessuna "scintilla di gioia" ! 

lunedì 14 gennaio 2019

Presepi nel Borgo 2018: Bard (AO)

Nelle vacanze natalizie appena trascorse avrei voluto visitare qualche casa di Babbo Natale o qualche mercatino caratteristico ma, purtroppo, non ci siamo riusciti. 
In compenso, però, non ci siamo negati due giri per presepi: uno a Montestrutto 

ed uno a Bard (AO).

Bard è un borgo antico, abbracciato alla roccia e dominato dal Forte, ormai famoso polo museale della Valle d'Aosta, che ospita musei permanenti (il Museo delle Alpi, Le alpi dei ragazzi ed ora anche Le prigioni del Forte) e molte mostre temporanee, da quelle fotografiche a quelle pittoriche ad esposizioni più inusuali (come quella sugli Avengers di cui vi ho parlato in passato), ma anche manifestazioni storiche (come la Napoleonica) e sportive (tra cui un appuntamento con lo yoga).


Dall'8 dicembre all'Epifania, lungo le vie lastricate del borgo, che conducono in salita dall'incrocio con la strada statale al Municipio, si possono ammirare numerosi presepi di diversi materiali e fatture.


Molti partecipano al concorso per la designazione del migliore dell'anno e, prendendo nota del numerino che li contraddistingue, potrete votarli in un'apposita sala del Municipio, nella piazza principale del paese, davanti alla chiesa.


Nella sala, peraltro, si trova ogni anno una ricca esposizione di bellissimi presepi creati da artisti locali, prevalmente in pietra ollare e/o legno, anch'essi in concorso, nonchè una collazione di piccoli presepi del mondo, che affascina sempre i bambini.


Andandoci di giorno, è possibile osservare con maggiore tranquillità e temperature più gradevoli, sia il borgo che i presepi e visitare anche quelli della sala municipale, però di sera, con le lucine accese, l'atmosfera è più natalizia e magica.
L'ideale sarebbe andare due volte, magari tra una visita al Forte ed una cena!


Info utili
Per accedere a Bard ed al Forte è necessario lasciare l'auto in uno degli ampi parcheggi segnalati a Bard o a Hone. L'uscita autostradale più vicina è quella di Pont Saint Martin (AO).
La strada è in salita ma la passeggiata è affrontabile con i bambini tranquillamente ed anche con i passeggini, tenuto conto che è abbastanza ampia e chiusa al traffico veicolare per quasi tutte la giornata e serata, con fasce orarie in cui è permesso il transito delle auto dei residenti  indicate all'ingresso per paese.
Sia nel vicino paese di Hone sia nello stesso borgo di Bard, si trovano alcuni caffè e ristoranti.

Post non sponsorizzato.

mercoledì 9 gennaio 2019

Le festività appena trascorse....


Le festività di Natale sono terminate e la ripresa dei consueti ritmi è stata ed è con il botto, tutta in salita (vi dico solo che sono tre notti che non dormo decentemente, ovvero dalla sera dell'Epifania, appunto).


Babbo Natale, a cui avevo scritto questa lettera, ha decido di esaudire parzialmente uno solo dei miei desideri, forse quello che meno dipendeva da lui...: qualche foto decente dei bambini, infatti,  è venuta ma mica tante e nessuna di gruppo!


La neve è arrivata in anticipo, il tempo di un pomeriggio, in cui peraltro ero impegnata in uffio, poi è scomparsa anche dalle montagne: perdurano caldo anomalo, vento e siccità, oltre a diffondere malattie ed allergie. Un paesaggio montano desolante, per ora.


I piccoli si sono ammalati giusto il 23 dicembre, costringendoci ad una visita al pronto soccorso la Vigilia di Natale, per ottenere una diagnosi, in vista degli incontri con parenti anche anziani, bambini piccoli e donne incinte.

Non abbiamo aspettato praticamente neppure cinque minuti ma la pediatra di turno ci ha lasciato con il dubbio: bocca - mani - piedi oppure eczema atopico con infezione batterica della pelle? Nel dubbio un ciclo di antibiotico per entrambi, pustole a deturpare i piccoli e tanto comprensibile fastidio e lamentosità da parte loro.


Insomma, questo Natale non passerà agli annali per essere stato tra i più fortunati, anche se ho ricevuto regali azzeccati.

In compenso Babbo Natale ha sommerso di bei giochi e vestiti i bambini ed i piccoli di casa hanno accolto con piacere ed entusiasmo la novità dei doni da spacchettare e dei dolci da gustare.



La buona tavola, come di consueto, l'ha fatta da padrona e noi tutti non ci siamo certo tirati indietro.


I riti natalizi sono stati rispettati, dalla cena della Vigilia al pranzo di Santo Stefano e della Epifania, passando per il cibo offerto a Babbo Natale ed alla Befana, a volte con apposite tovagliette natalizie, a volte senza tanti fronzoli ma molto sentimento.

In foto quel che è rimasto..


Anche la produzione di biscotti quest'anno è stata  particolarmente riuscita, con due diverse ricette!
E altri ne abbiamo ricevuti con piacere...

Tradizionali
Con farina di castagne















 













Come da tradizione, siamo stati accolti in tante case, dalla Valle d'Aosta al Piemonte, per aprire pacchetti, magiare e bere a dismisura ma, soprattutto, per godere delle chiacchere e del calore del reciproco affetto.

Ogni tanto abbiamo anche camminato, per rigenerare i polmoni e dare tregua allo stomaco.
Perchè di bei panorami, per fortuna, anche senza neve ne abbiamo molti intorno.





















Siamo stati al matrimonio di un'amica torinese, eccezionalmente senza figli, nessuno dei figli!

Mitici gianduiotti torinesi come bomboniere
Location molto particolare e davvero elegante

  








Abbiamo visto molti amici, oltre ai parenti: dal 22 al 6 gennaio, tra merende sinoire, saluti di auguri, passeggiate insieme e caffè in compagnia. Di questi incontri, però, io non ne ho mai abbastanza!

Anche il Capodanno è stato festeggiato, con una bella bourguignonne tra amici (o meglio, una fondue chinoise, che altro non è che la bourguignonne con il brodo vegetale anzichè l'olio)  e qualche stella d'artificio che ha acceso i visetti dei bambini.


Nella zona della letteratura per l'infanzia della biblioteca civica comunale


E poi...

Il ricciolino e l'Alpmarito sono stati a pattinare ad Ivrea, mentre io ingannavo l'attesa con un'amica e i bambini in biblioteca.









 abbiamo visto ben tre DVD in quindici giorni (non ridete, per noi e è un recordo!)- tra l'altro, ma quanto è bello il film di animazione  "Coco" ?!? Ci ha incantati e commossi! -








abbiamo fatto colazione da "Balla" (nota pasticceria eporediese) e rispettato i turni nella palestra di arrampicata, 



fatto merenda con le nonne e lo zio lungo il lago di Viverone (e sembrava di essere a marzo/aprile),



letto libri di Natale,

e portato il ricciolino a sci di fondo, facendo provare per la prima volta anche Orsetto e Principessa...







insomma, tante attività apparentemente ordinarie ma insieme.

Due rimpianti
- non aver visto tutti gli amici che avremmo voluto, pur avendo cercato di fare il possibile per incastrare le disponibilità;
- avere un'unica mia foto con i bambini di tutto il periodo natalizio.
Purtroppo, infatti, se non scatto io non scatta nessuno e, così, è come se facessi sempre solo da spettatore invisibile. O forse voce narrante, che è già meglio.
Mi consolo riguardando altre foto, che mi sembrano particolarmente riuscite, come questa...