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venerdì 22 novembre 2019

Le letture del ricciolino biondo e dei gemelli: "Siete tutti i miei preferiti" e "Ti amerò sempre"

 "Siete tutti i miei preferiti" 

Essere mamma di tre è complicato, per tutta una serie di motivi, organizzativi, economici, gestionali ma anche emotivi.
Perchè come mamma io amo tutti i miei tre figli, però non ho quasi mai la possibilità di dedicare del tempo esclusivo a ciascuno di loro e, comunque, anche quando accade a loro non basta mai.
Così come non basta loro mai il mio cercare di farli sentire tutti e tre speciali, voluti e importanti allo stesso modo per me.
D'altro canto, un pò di gelosia tra fratelli è normale e i sensi di colpa materni in questo ambito purtroppo pure.

Ben venga allora una storia semplice, adatta anche ai piccoli, che racconta in modo facile e universale perchè tutti i nostri figli sono i nostri preferiti.


Considerando poi che i protagonisti sono proprio tre dolci cucciolotti, come i miei bambini, e che le illustrazioni sono molto tenere, poteva non piacerci?!?

***

 "Ti amerò sempre"

Avrete di sicuro già letto o sentito parlare di questo albo, della casa editrice "Il leone verde".
Se no, correte ai ripari e procuratevelo.
Perchè è dolce, emozionante, tenero, sincero, vero, persino crudo.

Perchè racconta l'essenza dell'amore di ogni genitore verso il proprio figlio, senza se e senza ma, malgrado le diverse fasi, non sempre facili, della crescita del bambino (non solo quando sono teneri frugoletti ma anche nell'adolescenza, ad esempio, o nei terrible two) e dell'invecchiamento del genitore.


Semplicemente poetico.



Con questo post, partecipo al consueto appuntamento del venerdì del libro ideato da Paola.

venerdì 15 novembre 2019

Le letture del ricciolino biondo: Sophie Kinsella per bambini

E' passata qualche settimana dall'ultima volta in cui ho scritto di libri e mesi da quando l'ho fatto con riferimento alle letture dei piccoli e del ricciolino biondo.
E mica perchè abbiamo smesso di leggere: giammai!

Il motivo è un altro: scrivere comporta impegno, tempo e un pizzico di fatica, sebbene a me piaccia molto.
Il tempo però è tiranno e sembra non bastare mai e, avendo notato che i miei post sui consigli di lettura piacciono meno che altri, mi sono domandata se valga la pena continuare a scriverli.
Mi sono risposta che ha senso solo in quanto io stessa abbia voglia di tenere memoria di una determinata lettura o si tratta di libri che penso possano piacere a chi abitualmente mi legge o ai loro bimbi.
Insomma, sì ma moderatamente e questo anche perchè io prendo sovente spunto dai blog che seguo in materia di libri e quindi mi sembra giusto "ricambiare", se posso.

                                          
Fatta questa riflessione, oggi vorrei consigliarvi una recente scoperta tra i libri per bambini e ragazzini che penso possa essere azzeccata anche come regalo a bambine e bambini, dai 6 anni.
Di chi si tratta: della ormai famosa Sophie Kinsella, scrittrice della serie (che non amo) "I love Shopping" e di altri romanzi rosa (che invece mi piacciono) frizzanti e divertenti, come "La regina delle casa".
In questo caso, però, una Kinsella in versione scrittrice per bambini che mette nel suo libro la stessa verve e lo stesso fresco divertimento che conquista nei romanzi per adulti, in una serie (per ora composta di quattro volumi ma noi abbiamo letto solo primo e secondo) che ha come protagoniste una mamma fata, fata Mammetta, e sua figlia Ella.

"Io e Fata Mammetta" di Sophie Kinsella

ed. Mondadori, 2018, pag. 164.


Ad Ella, infatti, è toccata in sorte una mamma affettuosa e dotata di poteri magici, che si tramandono tra le donne della famiglia di generazione in generazione, ma un po' pasticciona.
Anzi, molto pasticciona!


 D'altro canto, non è facile essere madri, tra il lavoro, le mille faccende domestiche, i figli (in questo caso Ella ed il suo fratellino), il marito e i giudizi delle altre mamme.
E neppure essere fate, al tempo degli apparecchi elettronici. Che dovrebbero aiutare, sia chiaro, ma a patto di saperli usare e avere una buona memoria...

 Le storie del primo e secondo libro si articolano in modo semplice, dal problema alla ricerca della soluzione che si trasforma in pasticcio alla risoluzione positiva, ma sono creative e hanno divertito il ricciolino e anche me.
Il testo è poi integrato, alla fine del libro, da giochini e/o ricette da sperimentare.

 Non si tratta di capolavori per l'infanzia o immancabili classici, d'accordo, ma di libri perfetti per invogliare alla lettura i bambini più restii e far ridere di gusto a genitori e figli prima della buonanotte.

 
Con questo post partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.

giovedì 17 ottobre 2019

Le letture di Mamma Avvocato: November Road


“Novembre Road” di Lou Berney,
Ed. HarperCollins, 2019, 346 pagine

Novembre Road” è uno di quei romanzi che ti tengono incollata alle pagine, che fluiscono rapidamente, facendoti arrivare alla fine con il dispiacere di averlo già terminato e la nostalgia per i protagonisti.

E’ il 1963 e Frank Guidry è uno dei più fidati “collaboratori” del boss mafioso di New Orleans Carlos Marcello.
Il suo futuro nel mondo degli affari sporchi appare luminoso ma egli sa che è necessario essere sempre all’erta e saper sacrificare anche gli amici, per sopravvivere nel suo ambiente.

E’ il 1963.Charlotte ha poco più di 30 anni e vive a Woodrow, in Oklahoma, contea di Logan, con le figlie di 8 e 7 anni, Rosemary e Joan ed un marito che beve troppo, troppo spesso.
Charlotte lavora da un fotografo e si occupa della sua famiglia ma sogna di essere altrove, in un paese più aperto e progressista, di diventare lei stessa una fotografa professionista e offrire maggiori possibilità di realizzazione alle proprie figlie. Invece è come ferma, nella sua routine quotidiana.

È il 1963, 22 novembre, ed il Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy viene assassinato a Dallas, in Texas.

E tutto cambia, per Frank e Charlotte, in un intreccio di vite che li sorprende entrambi, lungo un viaggio per la vita, su una strada, in cui entrambi si mettono in moto nel novembre del 1963, che cambierà il loro futuro in modo inaspettato.

Con questo post partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.



venerdì 11 ottobre 2019

Le letture di Mamma Avvocato: Semplicemente perfetto, di Jostein Gaarder

All'inizio dell'autunno ho letto un libro breve ma intenso, che invita a riflettere su un tema forte: la diagnosi di  malattia, la consapevolezza della vicinanza della morte, l'eventualità del suicidio.

Il tema è affrontato come un lungo monologo interiore, con l'espediente di una lettera ai parenti o, meglio, di un flusso di pensieri che il protagonista scrive senza aver ancora deciso se lasciare il racconto ai familiari o distruggerlo dopo la creazione.
In ogni caso, non vi è troppa angoscia o tristezza, nè particolari rimorsi, ma uno sguardo lucido e vivido che scava nell'intimo e nella natura che circonda il protagonista, alla ricerca del senso della vita e della morte.
Un senso che alla fine viene trovato, anche senza il rifugio, per certi versi comodi, della religione.


Interessante e intenso, quasi poetico, è "Semplicemente perfetto" di Jostein Gaarder (ed. Longanesi, 2018, pag. 132), più famoso come l'autore del "Il mondo di Sofia".

Un libro forte ma lieve, che puo' toccare corde profonde.

 "...Per quasi tutta la vita siamo condannati a vivere con la consapevolezza che tutto il meraviglioso spettacolo che abbiamo vissuto - una terra dalle incredibili forme di vita, un oceano con una miriade di esseri diversi ed un cielo stellato sopra di noi, lontano miliardi di anni luce, tanto che possiamo solo sognare di scoprire cosa contenga - , tutto questo, dopo pochi anni, siamo condannati a lasciarlo, e per me il momento si sta avvicinando.
E' un duro prezzo da pagare.
Abbiamo tutti un debito pesante al quale nessuno di noi è in grado di sfuggire, e adesso l'Esattore se ne sta sulla soglia con in mano l'orrenda cambiale. Prestito scaduto. Scade con l'esatto valore nominale. Ho avuto in prestito il mondo intero e adesso devo restituirlo, non in comode rate, ma tutto insieme..." Da "Semplicemente perfetto" di Jostein Gaarder, pag. 96-97.

Con questo post partecipo al consueto appuntamento con i venerdì del libro di Home Made Mamma.

venerdì 4 ottobre 2019

Le letture di Mamma Avvocato: i libri dell'estate 2019

Questa estate ho letto, anche se non sempre in modo soddisfacente.
Ecco allora una panoramica dei miei libri dell'estate 2019, agosto e settembre (le letture di giugno e luglio consigliate le trovate qui, qui e qui).

Quando l'estate volgeva ormai al termine, è arrivata una ventata di freschezza con  "Divino amore" di Stefania Bertola (ed. Einaudi, 2019, pag. 258).


I romanzi di questa scrittrice mi piacciono quasi sempre, d'altro canto, per la loro ambientazione tra le strade di Torino, che mi fa sentire un pò "a casa"; per i suoi personaggi, quasi tutti femminili, così fuori dalle righe ma, nello stesso tempo, così ordinari nella loro quotidianità, per il modo in cui gioca a combinare trame originali e un po' improbabili basate su incontri apparentemente casuali che, nella realtà, non sono poi così rari, soprattutto in una città che sembra tanto grande ma è in fondo un paesone in cui, gira e rigira, in ogni ambiente si conoscono tutti; per la sua ironia, che non guasta mai; per la schiettezza con cui si esprimono le sue "eroine".
Insomma, anche questo romanzo mi ha divertito e rilassato, come i precedenti della Bertola (li trovate sotto l'etichetta "Bertola", appunto!).

" - Pure l'amore si costruisce?...(omissis)..
Kevin ci pensa un attimo. Non è una domanda da prendere alla leggera.
 - L'amore ..dipende quale. Certi sono come i mobili che compri dai cinesi. Porti a casa, usi tre mesi, e poi si butta. Certi sono come i mobili dell'Ikea, che fai un casino di fatica a montarli e poi sono bellissimi ma dopo qualche anno i cassetti tipo si sfondano."
- Ah-, Rodrigo sembra soddisfatto della risposta. - Vedi? Non è roba che dura. O se dura, ti stufa, come i mobili delle zie.
- Tranne certe volte, che magari trovi un armadio o un como' al mercatino dell'usato, e capisci subito che di quello non ti stancherai mai, se lo modifichi un po'. Devi sempre modificarlo un po'.Tipo una credenzina che abbiamo noi, che l'abbiamo diointa di azzurro, prima era carina ma potevamo stufarci. Adesso è una roba che non mi stanco mai di guardala. Non lo so perché. Sarà quel punto di azzurro.
Rodrigo annuisce, e chiude.
...."
Stefania Bertola, "Divino amore", pag. 240-241.


Leggero, scorrevole e abbastanza divertente anche "La famiglia prima di tutto" di Sophie Kinsella (ed. Mondadori, 2019, pag. 330), un'altra autrice in cui mi rifugio con soddisfazione quando ho bisogno di letture tranquille (anche di questa scrittrice, troverete altri consigli di lettura nel blog, se vorrete).
Questa volta, però, confesso che la protagonista femminile mi ha fatto arrabbiare, almeno per 2/3 del romanzo: troppo arrendevole, debole, manipolata, sentimentale...
Avrei voluto darle uno schiaffo e dirle di svegliarsi. Ed in effetti, nel finale...
Non dirò oltre, per non rovinare la lettura, che comunque consiglio.



Prima, nel pieno del caldo estivo, mi hanno tenuto compagnia la sera storia insolite e forti, frutto di indagini giornalistiche condotte, con dovizia di ricerche, da Jon Krakauer, in "Estremi. Dall'Everest al Pacifico: avventure di uomini straordinari"  (Ed. Corbaccio, 2018, pag. 185).


Una raccolta senza un filo conduttore evidente, se non la peculiarità di scelte insolite, che mi ha mostrato i retroscena della moda dei campus  estivi di formazione nella natura per adolescenti, che in America ha assunto più volte tinte fosche e tragiche, ma anche parlato di alpinismo, impatto dell'uomo sull'ambiente nei parchi nazionali e dell'ìambiente sull'uomo, con i pericoli di vulcani solo apparentemente sopiti.
Consigliato, anche per stimolare la curiosità e la voglia di conoscere realtà diverse.

Non sono mancati altri romanzi, come "Sindrome da cuore in sospeso" di Alessia Gazzola, il prequel della serie dedicata ad Alice Allevi, che ancora non avevo letto e che mi ha mostrato una Allevi più giovane e immatura, alle prese con la decisione di scegliere la specializzazione in medicina da iniziare e l'inizio del suo amore per il professore Claudio Conforti, dopo che avevo già conosciuto tutta l'evoluzione della protagonista, sino all'ultimo romanzo, "Il ladro gentiluomo" non dei più allegri ma sempre appassionante.
Piacevole e imperdibile, se amate la serie.

La stessa Alessia Gazzola mi ha sorpresa con un altro romanzo, con protagonista sempre una giovane donna ma non medico legale, in "Lena e la tempesta", uscito nel 2019 (Ed. Garzanti, pag. 186).


D'altro canto, "Non è la fine del mondo", con cui l'autrice aveva "abbandonato" Alice Allevi per un romanzo rosa diverso, senza però perdere lo stile divertente, schietto e frizzante che la contraddistingue, mi era piaciuto ancora di più dei libri dedicati al medico legale romano, per cui non avevo particolari timori nello scegliere "Lena e la tempesta".
Il romanzo infatti mi è piaciuto, però non quanto mi aspettavo, perchè la storia, pur positiva, prende avvio da un grave trauma subito dalla protagonista, presto svelato dalla stessa Lena narrante, e dalla necessità di elaborarlo per imparare ad amare. Insomma, una lettura abbastanza forte.

Alice Basso, conosciuta con "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", non mi ha convinta altrettanto con "Scrivere è un mestiere pericoloso" (ed. Garzanti, 2016, pag. 337), che comunque consiglio perchè ha una trama isolita e ben costruita, scorrevole e con due protagonisti, Vani Sarca ed il commissario, che è difficile non apprezzare.
Ritengo tuttavia preferibile approcciarsi alla scrittrice con il primo romanzo, prima di leggere questo.


 Infine, ma non ultimi in ordine di apprezzamento, Andy McNab, con "Silencer" (ed. Longanesi, 2017, pag. 455)



e Manolo, ovvero Maurizio Zanolla, che racconta la sua infanzia e la sua vita da arrampicatore in "Eravamo immortali" (ed. Fabbri, aprile 2018, pag. 385).


Dei romanzi di Andy McNab ho già scritto molto, sul blog (l'ultima volta, qui; la prima, qui), perchè io li trovo insuperabili, se cercate romanzi d'azione e di spionaggio avvincenti e realistici e li volete scritti in modo scorrevole.
D'altro canto, l'autore dal 1984 al 1993 ha fatto parte del SAS - Special Air Service, il reparto d’elite dell’esercito britannico, quindi conosce la realtà che romanza.
In più è difficile non affezionarsi al protagonista, Nick Stone, seguendolo nella sua crescita e maturazione personale, di missione in missione.
Insomma, per me è una certezza del genere "thriller" o "spionaggio" e non mi perdo nessuno dei suoi libri (o meglio, di quelli tradotti in italiano), perchè non mi deludono mai.

Manolo, all'anagrafe Maurizio Zanolla, è invece....il Mago.
Ovvero, se arrampicate lo sapete di certo.
Se non arrampicate, dovreste almeno cercare di conoscere la sua storia, perchè è uno dei più forti climber italiani e uno dei primi arrampicatori in libera d'Italia  (per esempio, è stato il primo italiano a fare una via d'arrampicata di difficoltà 8b con l'Ultimo Movimento in Totoga nel 1986, senza contare l'8a con Masala Dosa sulla falesia di San Silvestro nel 1992 in free solo).
Io ho avuto la fortuna di osservarlo e sentirlo raccontare le sue scalate dal vivo, anni fa, e vi assicuro che fa venire i brividi.
Il suo libro, a parte i capitoli dedicati ad infanzia e giovinezza, molto interessanti per chi apprezza le biografie, è dedicato a chi l'arrampicata un pò la conosce, perchè è un'insieme di aneddoti e racconti di scalate importanti.
Mancano, a mio parere, maggiori riflessioni intime e personali, che avrebbero arricchito la narrazione.
Consigliato agli amanti della roccia.


Nel mentre, c'è stata anche qualche lettura per bambini e ragazzi fatta ad alta voce insieme al ricciolino (a cui dedicherò un altro post) e un paio di libri che non consiglierei, di cui dunque non sto a scrivere.

Con questo post torno a partecipare all'appuntamento con i venerdì del libro di Home Made Mamma.

venerdì 19 luglio 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "Il ladro gentiluomo" di Alessia Gazzola e "Un'estate d'amore"

Le letture di Mamma Avvocato: "Il ladro gentiluomo" di Alessia Gazzola e "Un'estate d'amore"

Torno a scrivere di libri, dopo qualche appuntamento con il venerdi del libro saltato per mancanza di letture degne di menzione.
Oggi, in compenso, vi consiglio due romanzi, entrambi adatti ad un periodo in cui prevale la voglia di riposo e leggerezza.

"Il ladro gentiluomo" di Alessia Gazzola, ed Longanesi 2018, pag. 299




Per chi ancora non conoscesse Alessia Gazzola ed i suoi romanzi: si tratta di storie ambientate prevalentemente a Roma, tra l'Istituto di Medicina Legale diretto dalla cattivissima Wally, in cui lavorano sia la protagonista, la giovane specializzanda Alice Allevi, sia l'affascinante dottor Claudio Conforti, ed il commissariato di zona.
Alice è una dottoressa sveglia ma pasticciona, sempre alla prese con il suo rapporto di amore – odio con il suo mentore Claudio e, prima ancora, con il reporter avventuroso Arthur.
La saga prende avvio con "L'Allieva" (ma successivamente è stato pubblicato anche "Sindrome da cuore in sospeso", che credo descriva i fatti accaduti prima dell'inizio della specilizzazione), per poi proseguire con "Un segreto non è per sempre", "Le ossa della principessa" , "Una lunga estate crudele", "Arabesque" e "Un po' di follia in primavera") raccontando la vita di Alice nell'Istituto, le sue vicende amorose e, soprattutto, le sue indagini.
I cadaveri che giungono per l'autopsia ai medici legali, infatti, sono il fulcro dei romanzi, attorno a cui si costruisce l'indagine della polizia e quella parallela portata avanti da Alice stessa (che ben presto diventa una sorta di anomalo consulente del simpatico commissario di zona), nonchè le vicende personali dei personaggi.
Vi è sempre un assassino, che si scopre solo alla fine, ma la parte divertente dei romanzi è proprio l'intreccio di indagini e vita privata che porta alla soluzione del caso.

Anche in "Il ladro gentiluomo", al momento ultimo romanzo della saga di Alice Allevi, è cosi' ma, questa volta, proprio mentre il rapporto amoroso tra insegnante e allieva scorre finalmente sereno, Alice viene "esiliata" in una Domodossola fredda e nevosa dalla antipatica Wally e si trova, sua malgrado, nuovamente coinvolta in una indagine per omicidio, in cui le apparenze ingannano.

Non posso svelare nulla di piu', per non rovinare il piacere della lettura ma posso affermare che questo romanzo è divertente, ben scritto e appassionante quanto i precedenti.


***

"Un'estate d'amore" di Katie Fforde, pag. 349

 


Una storia d'amore di quelle a lieto fine, senza morti e gravi patemi, ogni tanto ci vuole, non trovate? Per me, un pizzico di romanticismo non guasta, almeno nelle letture della "bella stagione".
Se poi la protagonista, una madre single, è anche una donna autonoma e di carattere, se la vicenda si svolge in una calda estate, tra fioriti giardini inglesi e tazze di té, allora è ancora meglio.
Tra l'altro, si sorride anche molto e si sogna il principe azzurro delle favole, tra le righe.
Un romanzo scorrevole, piacevole e ben scritto, che vi consiglio per un po' di romantica evasione.

venerdì 5 luglio 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "Dentro soffia il vento"

"Dentro soffia il vento" di Francesca Diotallevi

ed. Neri Pozza, Beat, pag. 222

 

Tra le montagne, nel piccolo borgo di Saint Rhèmy durante la Grande Guerra, vivono, tra gli altri, Yann Rosset, con sua madre e sua sorella Agnès, Basil Blanche e il fratellino, l'anziano parroco e la sua giovane governante Marie, il maestro di scuola e la sua malinconica moglie, la selvaggia Fiamma e il ricordo di sua madre.

Una piccola comunità unita verso gli estranei ma divisa al suo interno, con la giovane Fiamma e, prima della morte, sua madre, emerginate in mezzo ai boschi, perchè ritenute "streghe" per la loro conoscenza delle proprietà curative di erbe, spezie ed infusi. Eppure cercate, al bisogno, amate e odiate nello stesso tempo; con Yann e Basil, che si detestano, perchè il primo a causa di un incidente è rimasto zoppo e ha perso suo fratello Raphael in guerra, il secondo invece ha fatto ritorno, ma pieno di cattiveria verso tutto e tutti.

Il maestro e la moglie conservano gelosamente tristi segreti, l'anziano reverendo mostra tutta la sua ostilità verso il nuovo giovane parroco venuto da lontano e troppo "aperto", la pragmatica Marie è alla ricerca di un findanzato, Agnès sente stretto il mondo intorno a lei, i bambini assorbono le superstizioni e le paure dei compaesani adulti.

E quando nel bosco si ferma una carovana di zingari, una volpe addomesticata viene ferita e il giovane parroco tenta di conoscere il suo gregge ( Fiamma e Yann compresi), tutti i nodi vengono al pettine e i sentimenti, positivi e negativi, vengono allo scoperto, insieme al passato.

Una storia d'amore e d'amicizia ambientata in un ambiente ostile, non solo climaticamente parlando, tra persone abituate ad una vita dura e faticosa e, per questo, apparentemente fredde ma in realtà piene di vita, in cui sensi di colpa, invidia, rimorsi, superstizioni e sentimenti, si mescolano tra loro.

Un romanzo, scritto da una mia quasi coetanea milanese, che mi è stato consigliato dalla bibliotecaria e mi è piaciuto molto, sia per la sua ambientazione, a me familiare, sia per il modo forte ma insieme rispettoso di "trattare" e delineare i personaggi.
Per questo, lo consiglio anche io, nel consueto appuntamento con il venerdi' del libro di Home Made Mamma.

venerdì 14 giugno 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "Gli ultimi giorni dei nostri padri" e L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome"

Per la rubrica le letture di Mamma Avvocato e per l'appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma, oggi vi consiglio:

 "Gli ultimi giorni dei nostri padri"  di Joel Dicker, pag. 462, Bompiani, 2015

 

e che io ho amato,
dopo "Il libro dei Baltimore", che mi è piaciuto quasi quanto il precedente, 
un pò meno belli dei primi due macomunque apprezzato e consigliato,
 sono tornata a leggere un libro di Joel Dicker, in realtà il primo da lui pubblicato.

Lo scrittore è stato all'altezza delle mie aspettative, anche se con un romanzo dal ritmo decisamente più lento, con meno suspense e molto più triste rispetto a ciò a cui mi ero abituata, ben differente dai tre già citati.
Nessun assassinio da scoprire, nessun segreto nascosto che il lettore vedrà svelato solo alla fine, bensì una storia di amore e di guerra, di spie e affetto filiale, di amicizia e di legami.
Forse è proprio questo il filo conduttore delle narrazioni di Quebert, l'attenzione per i legami sentimentali e il loro riflesso sulle scelte di vita dei protagonisti.
In questo caso, l'accento è posto sulle fragilità e debolezze umane, ma anche sugli atti di eroismo e amore che gli uomini sono capaci di compiere, quando posti di fronte ad un bivio drammatico: restare umani e rischiare la morte o vivere rinnegando la propria umanità.

Una lettura forte, intensa, che in me ha lasciato il segno e dunque vi consiglio.

e

 "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" di Alice Basso, pag. 271, ed 2015

 Ho deciso di cercare questo romanzo dopo le recensioni di  "Datemiunam" e devo dire che non ne sono rimasta delusa, anche se mi aspettavo di più.
La trama è originale, l'ambientazione per me familiare e piacevole (il centro storico di Torino), così come il fatto che al centro ci siano libri e scrittori, visto che io sono una buona lettrice.
La protagonista femminile, Vani Sarca, ed il Commissario sono personaggi accattivanti ed intriganti ed è facile sviluppare empatia per loro, così come è facile prendere in antipatia il belloccio scrittore di successo in crisi da pagina bianca e l'avido capo della casa editrice.
Tuttavia, l'enfasi sulla descrizione del carattere di Vani, che nei fatti si comporta in modo anomalo proprio rispetto a tale descrizione, mi è parsa noiosa ed esagerata.
Ho capito che l'autrice intende sottolienare la straordinarietà degli eventi che la travolgono ma a mio parere non c'era bisogno di insistere tanto.
Il testo è comunque scorrevole, divertente ed intrigante.
Non all'altezza dei libri di Alessia Gazzola, di cui ricorda un pò lo stile, però certamente non male. Cercherò altre avventure della serie.
 

venerdì 24 maggio 2019

Le letture del ricciolino biondo: Vampiretto

Dopo un anno e mezzo di scuola primaria e faticose ed obbligate letture ad alta voce, il ricciolino negli ultimi mesi è partito spedito con le letture autonome.

Non ha abbandonato il rito della lettura della buona notte con mamma o papà, però ora si siede anche da solo su letto o divano e legge i suoi romanzi.
La svolta parrebbe derivare proprio dallo sforzo profuso (anche da me e le insegnanti) per fargli fare esercizio: ora, infatti, legge bene ad alta voce e senza fatica in mente, così riesce a gustarsi le storie e si è appassionato ai mondi immaginari ed alle mille vite offerte dalle pagine dei libri.

Immaginate il mio sollievo e la mia soddisfazione.



C'è solo un piccolo particolare: oltre che cavalieri e pirati, lo attraggono anche vampiri, zombi e fantasmi, con i quali, lo confesso, io ed il papà abbiamo poco familiarità.
Così ci è venuta in aiuto la nostra bibliotecaria di fiducia che ci ha aiutato a scovare i titoli giusti, come
la serie di "Vampiretto" di Angela Sommer -Bodenburg


Si tratta di libri non recenti, dal comodo formato tascabile, che consiglierei dai 6 anni, abbastanza lunghi da appassionare lettori più esigenti dei piccioni ma non tanto da tediare o non riuscire a concluderli, neppure se letti autonomamente, in cui sono protagonisti un bambino, Anton, e un Vampiretto, Rudiger, che vivono molte avventure insieme, stringendo una singolare amicizia.
Attorno alle due figure principali ruotano le rispettive famiglie ed, in particolare, i genitori di Anton e la sorellina di Rudiger, Anna La Sdentata (che beve ancora il latte perché non ha i denti per succhiare il sangue).




Ogni libro conduce il lettore in una storia che può essere letta anche singolarmente ed è proprio il carattere avventuroso delle vicende che ha conquistato il ricciolino, nonché il divertimento di situazioni surreali che vengono a crearsi nella convivenza tra un vampiro ed un umano.
I genitori di Anton, che pensano che egli si inventi storie anche se lui, in realtà, racconta praticamente sempre la verità sulle sue scorribande notturne e le sue frequentazioni; la famiglia di vampiri di Rudiger, che non concepisce il mancato "dissanguamento" di Anton da parte di Rudiger, il guardiano del cimitero, che da la caccia a Rudiger ed ai suoi parenti e non ne cava nulla perché Anton lo aiuta, la tenera Anna, che si innamora del bambino ma, chissà perché, non riesce a convincerlo a farsi dissanguare per poter vivere per sempre con lei ecc.


Nulla di macabro e violento ma tante risate, avventure e, stando a quando riferisce il ricciolino, qualche brivido di paura al pensiero di lasciare le finestre aperte di notte o costeggiare un cimitero al calar del buio.....

La serie ha tanti titoli, noi siamo arrivati al quinto ma abbiamo già prenotato i successivi.
Uso il plurale perché si tratta di storie che piacciono anche a me, che ne posso cogliere l'ironia e le contraddizioni, che invece ancora sfuggono al ricciolino.

Lo scorso fine settimana il ricciolino ha anche visto in dvd un cartone intitolato "Vampiretto", con una trama diversa da quella dei libri letti sino ad ora ma molti punti di contatto, sia nei protagonisti che nel filo conduttore della vicenda, e gli è piaciuto molto.
Credo che sia ispirato alla serie, anche se non direttamente tratto dalla stessa.

Con questo post, partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro ideato da Home Made Mamma.


venerdì 10 maggio 2019

Le letture di Mamma Avvocato: La bambinaia francese

E' venerdi' ed io non posso non consigliare un libro per il conseuto appuntamento ideato da Paola.

Dopo aver gustato, su consiglio di Nadia e Mimma, "Il sogno della macchina da cucire" (qui il mio parere)  scoprendo una Bianca Pitzorno che non mi aspettavo (dal momento che la conoscevo "solo" per i suoi romanzi per bambini-ragazzi), ho deciso di cercare qualcosa d'altro di questa scrittrice ed ho trovato:

"La bambinaia francese" di Bianca Pitzorno,  

pag. 495, Mondadori, 2004


Come   "Il sogono della macchina da cucire" anche questo è un romanzo ambientato nel passato, in particolare nella Francia del 1830.

Due lotte fanno da sfondo e filo conduttore della vicenda:  la lotta per l'abolizione della schiavitu' e quella per l'emancipazione femminile.

I protagonisti ed, in generale, anche tutto gli altri personaggi positivi, infatti, sono persone diverse per origini ed estrazioni sociali (una ballerina, la povera figlia di una vedova cucitrice, un ragazzo schiavo cubano, un anziano nobile francese, ragazzi/e figli della nobiltà parigina ecc.), ma uniti nella visione progressista ed ugualitaria dell'essere umano.

Portano avanti le loro idee "moderne" nei modi possibili, aiutandosi gli uni con gli altri in nome degli ideali della Repubblica francese, scontrandosi contro gli antiabolizionisti e la nobiltà ancorata ai propri privilegi ma anche, o forse soprattutto, contro la diseguaglianza tra uomini e donne.

La piccola Sophie, bambina povera ma istruita per volontà del padre, tipografo rivoluzionario, morto durante i moti rivoluzionari, viene accolta e salvata dalla famosa e ricca ballerina Céline Varens, benefattrice anche dello schiavo Toussaint, che a loro volta aiuteranno la figlioletta. 

La trama è incalzante e coinvolgente, grazie alla narrazione esterna che si alternata alle voci dei protagonisti, che raccontano e si descrivano in lunghi scambi epistolari.

I richiami alla letteratura inglese delle sorelle Brönte e della Austen e a quella francese dell'epoca illuminista (Roussou, Hugo ecc.) sono numerosi, talvolta "rivisti" (accade, ad esempio, a Jane Eyre) e catapultano il lettore indietro nel tempo.

Un romanzo sulla forza dell'uguaglianza, della libertà e della solidarietà, ricco di romanticismo e idealismo, che si adatta a diversi livelli di lettura, da adulto e da ragazzino.

Una lettura di evasione di sapore ottocentesco per nulla scontata.

Insomma, consigliato!

venerdì 26 aprile 2019

Il ricettario di Giulio Coniglio e 100% yoga des petits: le letture del ricciolino biondo.

In biblioteca abbiamo scovato due manuali per bambini davvero carini: coloratissimi, ben fatti ed abbastanza robusti, in cartonato non spesso ma plastificato.



Il primo è una raccolta di ricette di dolci (se non erro, ben 34), divisi in quattro sezioni: "Ricette da fiaba", "Ricette golose" "Ricette burlone"e  "Ricette natalizie" ed elencate nell'indice finale.
Comprende dolci insoliti per le ricorrenze piu' importanti dell'anno ed altri ispirati alle favole o "divertenti",peraltro quasi tutti con la frutta.

"Le dolci ricette di Giulio Coniglio" di Elisabetta Costa, 

ed. Franco Cosimo Panini



I disegni sono molto belli, le spiegazioni sembrano chiare anche se si tratta, a prima vista, di dolci non banali e il risultato finale sembra strepitoso.
Non abbiamo ancora testato in cucina le ricette, pero', proprio perchè per me la presenza di frutta complica le cose e ce ne è mancato il tempo.

I personaggi illustrati sono gli stessi dei libretti di Giulio Coniglio, molto apprezzati di solito dai bambini.


Io lo consiglierei dai 7-8 anni, con l'aiuto di un adulto, ovviamente, almeno per i primi esperimenti culinari.

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Il secondo manuale è invece dedicato ad una delle mie passioni: lo yoga.

"100% Yoga des petits" di Elisabeth Jouanne e Ilya Green, 

ed.  Bayard Jeunesse




E' rivolto principalmente ai bambini della scuola dell'infanzia, dai 3-4 anni in su, ed a genitori ed insegnanti che vogliano avvicinare i piccoli alla pratica di asana (posizioni) e rilassamento, con 45 posizioni, di cui alcune sequenze semplici.
Le spiegazioni sono adatte ai bambini, efficaci e divertenti.
Noi ne abbiamo già provata qualcuna, coinvolgendo anche Orsetto e Principessa (a modo loro).

Il formato permette di tenerlo aperto come un calendario da scrivania, per leggerlo comodamente mentre si pratica, le figure sono coloratissime e ben fatte ed è allegato un cd con cui l'autrice, insegnante di scuola materna e maestra di scuola, illustra le sequenze guidando un piccolo alunno per volta.


La mia edizione è in lingua francese ma i testi sono semplici e le raffigurazioni significative.



Se siete in cerca di altri manuali di yoga per bambini, in passato ho scritto la mia opionione su "Giochiamo allo yoga" di Claudia Porta, "Yoga per mamma e bambino" e "Yoganimo" (in francese ma disponibile anche in italiano).
Per lo yoga in gravidanza, invece,io ho trovato molto utile il manuale: "Yoga per la gravidanza e la nascita".


Con questo post partecipo al consueto appuntamento del venerdi' del libro di Home Made Mamma.

venerdì 12 aprile 2019

Le letture dei gemelli: Pimpa e storie cartonate di animali

Al nido di Orsetto e Principessa, per il progetto "Nati per leggere", ogni settimana hanno una mattinata dedicato alla lettura ad alta voce, al termine della quale i bambini scelgono un libro della biblioteca interna del nido da portare a casa, in una apposita cartellina con il loro nome e simbolo distintivo, per leggerlo con i genitori tutta la settimana e riportarlo alla successiva.

Capita che loro scelgano libri che già abbiamo e che amano, riconoscendoli, oppure che per settimane portino a casa lo stesso libro o diverse storie dello stesso personaggio. Il ricciolino era un affezionato della Pimpa, ad esempio.
Altre volte, per noi sono scoperte.


Tra gli altri, hanno avuto molto successo un libretto cartonato proprio della Pimpa, molto semplice, che fa giocare i bambini all'amato gioco del nascondino o "cucù", adatto secondo me già dai 18 mesi, con i consueti testi basici e colori brillanti e vivaci




e poi questo cartonato con due storielle di animali, una giraffa e due topoline gemelle, nel nostro caso in lingua francese (ma la collana esiste anche in italiano), brevi ma carine, con belle illustrazioni delicate.


Io mi sono commossa leggendo la seconda storia, perché descrive in poche parole una particolarità dei figli gemelli, ovvero la difficoltà di doversi dividere le attenzioni della mamma, aspettando il proprio turno e non potendo averne mai l'esclusiva a lungo, ma anche il divertimento e la sicurezza derivante dall'avere sempre un compagno di gioco e di vita accanto.
Un testo semplice ma pieno di poesia in questa sua semplicità, adatto ai bimbi dai due anni circa, come indicato anche sul libro.


Con questo post partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.

venerdì 5 aprile 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "La scomparsa di Stephanie Mailer"

Ed è di nuovo venerdì....quindi di cosa scrivo? Di libri, naturalmente!

 "La scomparsa di Stephanie Mailer" di Joel Dicker


Io ed i bambini abbiamo patito molto il cambio dell'ora e, faticando ad addormentarci, abbiamo dedicato più spazio del solito alla lettura serale.
Dopo aver sfogliato con Orsetto e Principessa i loro libretti e aver letto ad alta voce uno o due capitoli del libro sul comodino del Ricciolino, ogni sera mi dedicavo al mio e devo ammettere che mi ha rubato molte ore di sonno perchè mi ha tenuta incollata alle pagine.

Il primo centinaio di pagine, a dire il vero, ho faticato ad ingranare con la lettura perchè i personaggi introdotti erano molti e il ritmo della narrazione più lento.
Poi, però, ho cominciato a divorarlo in ogni momento libero, finendolo una sera tardi, perchè non potevo dormire prima di aver scoperto il nome del responsabile dell'atroce delitto con cui inizia la narrazione.

Un nome che, per quanto io non sia una grande esperta di gialli (si contano sulle dita di una mano le volte in cui ho intuito il nome dell'assassino prima che fosse svelato dall'autore), mi ha decisamente colta di sorpresa.

Non posso aggiungere altro, per non "spoilerare".

Sappiate, però, che anche le tranquille cittadine degli Hamptons, meta turistica dei benestanti newyorkesi (nota anche a noi europei grazie agli innumerevoli film, serie e romanzi che vi sono stati ambientati), dove "tutti conoscono tutti", si possono nascondere segreti e delitti.


Come i precedenti romanzi di Joel Dicker,  "La verità sul caso Harry Quebert" e "Il libro dei Baltimore" (che condivide con questo l'ambientazione negli Hamptons), di cui ho già scritto, non mancano i riferimenti agli scrittori ed alla loro vena creativa e il ritmo incalzante è lo stesso, cosicchè la sua corposità (in questo caso, 700 pagine) passa inosservata e si arriva in fretta, purtroppo, al punto finale.

Con questo post partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.

venerdì 22 marzo 2019

Le letture di Mamma Avvocato: Bianca Pitzorno e Andy McNab

Per il consueto appuntamento con i libri del venerdì, ideato da Paola, oggi consiglio due romanzi totalmente differenti tra loro:

"Il sogno della macchina da cucire" di Bianca Pitzorno

ed. Sonzogno, 2018, pag. 229



Di questo libro hanno già scritto, peraltro in modo completo, "Datemiunam" e Mimma, a cui devo il merito di questa mia lettura.

Conoscevo già la scrittrice ma non pensavo avesse pubblicato anche romanzi per adulti: io, infatti, l'ho amata quando ero bambina per "Principessa Laurentina" .

Questo romanzo, ben scritto e scorrevole, rappresenta uno spaccato della vita delle sarte e sartine in Italia (e probabilmente non solo), prima delle due guerre mondiali e dell'avvento della moda
prȇt-à-porter e del consumismo, anche nell'abbigliamento.
Il racconto della vita della protagonista, narrato in prima persona, e dei personaggi che vi ruotano intorno, è infatti esemplare della condizione femminile del ceto medio-basso, dalle semplici inservienti al servizio di famiglie borghesi o nobili, alle artigiane, ma anche della limitata libertà di cui godevano le donne nubili, per quanto ricche.
Poche erano le donne, più forti e coraggiose della media, in grado di sfidare le convenzioni e le regole sociali, il più delle volte grazie ad una famiglia di provenienza decisa ad appoggiarle (ma non è il caso della protagonista).
Eppure, nel romanzo, si scorge il germe del cambiamento, dell'emancipazione femminile e del suo lungo cammino, ancora non completo.
Un bel libro, in cui trovano spazio l'amore, l'importanza dei legami familiari, la solidarietà e la determinazione, ma anche la cattiveria e l'invidia, di uomini e donne.

Io l'ho prestato anche a mia madre ed a mia nonna ed è piaciuto molto ad entrambe.

***

"Medaglia la valore" di Andy McNab

2018, Longanesi, pag. 393

 

Di tutt'altro genere ed argomento, invece, è il libro di  Andy Mc Nab, 
uno dei miei scrittori preferiti di thriller.




Il nome è in realtà solo uno pseudonimo, utilizzato per motivi di sicurezza, poichè l'autore dal 1984 al 1993 ha fatto parte del SAS - Special Air Service, il reparto d’elite dell’esercito britannico e, nei suoi romanzi di spionaggio, emergono le avventure vissute e le missioni eseguite.
Forse per tale motivo tutti i romanzi della serie che ha come protagonista Nick Stone, un ex agente SAS, questo compreso (ultimo uscito in italiano) sono così realistici.
C'è tanta azione, intrigo ed adrenalina, per gli amanti del genere "thriller" e/o militare, è sicuramente un libro che merita di esserre letto. 
Il protagonista, poi, è un personaggio a tutto tondo, complesso e non certo perfetto ma molto coerente.
Io ho letto tutti i suoi libri tradotti in italiano (e sono tanti!), tranne il penultimo, che i sono perso ed ho appena ordinato, ed è uno dei pochi scrittori i cui romanzi mettono d'accordo i miei gusti e quelli dell'Alpmarito.

Qui trovate il mio parere su "Controllo a distanza" , qui su "Ora zero", qui su "Punto di contatto" e al di fuori della serie dedicata a Nick Stone, ho scritto de "Il ragazzo soldato".