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venerdì 5 ottobre 2018

"Tartarughe all'infinito": le letture di Mamma Avvocato

"Tartarughe all'infinito" di John Green 

Non si tratta del primo romanzo che leggo di questo autore, bensì il terzo, dopo il "Teorema Chaterine" (qui la mia opinione) e "Colpa delle stelle". 
 Certamente è quest'ultimo ad avermi colpito di più, conquistandomi il cuore e commuovendomi, anche grazie allo stile asciutto e non sdolcinato.

Questo romanzo a mio parere non è alla sua altezza, però questo non significa che non sia stato una piacevole lettura. 
Tutt'altro!
E' scorrevole e l'ho letto in pochi giorni, come accade con i romanzi la cui trama mi incuriosisce, e alcuni passi avrei voluto trascriverli, per la loro semplice ma profonda saggezza.
Tuttavia il confronto con "Colpa delle stelle" lo ha un po' sminuito.

I protagonisti sono tre sedicenni:
Aza, orfana di padre e voce narrante, con problemi psichici , che vive una vita pressochè normale all'apparenza, ma che tale lo è solo per i gesti e per periodi, poichè in altri i suoi pensieri si trasformano in una "spirale" che la intrappola in se stessa e pur non essendo così invalidanti da impedirle di affrontare una ruotine quotidiana, impediscono uan vita "normale";
Davis, figlio di un multimiliardario scomparso misteriosamente (non appena avuto notizia di un mandato di arresto nei suoi confronti), che si ritrova a far da padre al fratellino di 13 anni, dopo aver affrontato da pochi anni la morte della madre;
infine Daisy, l'amica del cuore della protagonista, una ragazza normale, di classe medio-bassa (considerando gli standard americani), che studia e lavora, sognando di potersi permettere il college e, nel tempo libero, scrive fantastorie derivanti da Star Wars, di cui è grande appassionata.

Il rapporto di amicizia tra le due ragazze, con le sue luci ma anche le sue ombre, fa da sfondo alla vicenda della ricerca del padre di Davis, ed alla nascita di un legame speciale tra Aza ed il ragazzo, fatto di sguardi, silenzi, messaggi e riflessioni.

L'atmosfera è sospesa e riesce a trasmettere, da un lato, l'esuberanza esteriore di alcuni adolescenti, che tengono per se stessi i propri problemi, cercando in questo modo di proteggersi ed integrarsi tra i coetanei, dall'altro il senso di insicurezza e incertezza di un'età di transizione in cui affiorano domande sul senso della vita e, spesso, la capacità di sognare si fonde con uno sguardo particolarmente lucido e critico sul mondo adulto, prima che la spinta ad adattarsi alla società e "crescere" o, al contrario, a imboccare strade di ribellione e/o emarginazione, abbia il sopravvento.

Insomma, non quanto "Colpa delle stelle"  ma ve lo consiglio! 
Con questo post, partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro di HomeMadeMamma.



venerdì 5 agosto 2016

Le letture di Mamma Avvocato: Daniel Glattauer e John Green

Le due settimane appena trascorse sono state molto proficue sul fronte letture: ho dormito poco per via del caldo e della solitudine ma ciò mi ha permesso di leggere anche molto.
Quali libri?
Tre romanzi. Niente di pesante, perché gli orari di lettura non lo avrebbero consentito e perché, in fondo, e' iniziato agosto e siamo in pieno clima vacanziero anche se non siamo partiti ne' siamo in procinto di farlo.
"Il teorema Catherine" di John Green, ed. Rizzoli, pag. 334, Euro 14,00

Dell'autore, John Grenn, avevo già letto "Colpa delle stelle" che, come vi avevo raccontato, mi ha colpito al cuore.
Era da tempo, perciò, che programmavo di cercare un altro suo romanzo e la scorsa settimana, in biblioteca, ho trovato questo.
Colin, diciassettenne ex bambino prodigio, e' appena stato lasciato dalla sua ragazza, la XIX, di nome Catherine come le precedenti XVIII.
Si sente inutile, poco importante, triste e si lascia convincere dal suo amico Hassan, un mussulmano "non terrorista", come si definisce lui stesso, che passa le sue giornate a guardare la TV, a partire per un viaggio on the road estivo, l'uno per dimenticare l'ennesimo fallimento amoroso, l'altro per non prendere nessuna decisione sul suo futuro e guadagnare tempo.
Ben presto però si fermeranno a Gutshot, nel Tenessee. E lì troveranno amore, amicizia, solidarietà, lavoro e, soprattutto, la voglia di conoscere un futuro non prevedibile, che sfugge a qualunque formula matematica.
Grazie ad una ragazza, Lindsey, ad una improbabile tomba dell'Arciduca Franz Ferdinand pubblicizzata in mezzo alla steppa, alla signora Hollis ed ai vecchietti del paese, infatti, Hassan troverà il coraggio di dare un indirizzo al suo futuro e Colin capirà che l'unica notorietà che vale la pena raggiungere e' nel campo che è importante per se stesso, quale che sia, e ci sono molti modi per essere "speciali".
Un romanzo che si legge bene, che mi è piaciuto per i suoi personaggi, adolescenti apparentemente normali che, visti dall'esterno, potrebbero apparire superficiali ma che poi, leggendo, si rivelano semplicemente alla ricerca di un senso.
La storia non mi ha colpito quanto "Colpa delle stelle" e penso che non sia alla stessa altezza, però sicuramente è una buona lettura per l'estate.
***
"Le ho mai raccontato del vento del Nord" di Daniel Glattauer, ed. Canguri Feltrinelli, 2011, pag. 118
e
"La settima onda" di Daniel Glattauer, ed. Canguri Feltrinelli, 2010, pag. 189, Euro 16,00

Ho scaricato il primo in formato eBook dopo aver letto la recensione entusiasta di Stefania e l'ho letteralmente divorato, a spese dei miei occhi (non avendo un eBook reader uso il tablet).
Si tratta di un romanzo epistolare moderno, in cui al posto delle lettere i protagonisti, Emma e Leo, si scambiano e-mail anziché lettere, prima per puro caso e poi per un interesse che da "platonico" si fa sempre più fisico, fino a spingere i due a programmare un incontro "dal vivo", che si concluderà in modo per me inaspettato.
Impossibile dire di più senza raccontare tutto perché si tratta di un libro costruito sullo scambio di emozioni, fatto praticamente solo di dialoghi.
Io l'ho trovato appassionante e originale. Una romantica lettura estiva! Non a caso in Germania, paese dell'autore, è stato un caso editoriale, con un milione di copie vendute, per poi essere tradotto in trentatré lingue.
A quel punto, non potevo che cercare il seguito, che ho trovato in biblioteca in formato cartaceo, per fortuna.
Come Stefania, non mi aspettavo la conclusione riservata alla storia (che comunque ho apprezzato) e non posso raccontarvi molto perché il romanzo continua come scambio epistolare, praticamente senza azioni ma con tantissimi sentimenti che è impossibile descrivere senza guastare il piacere di una lettura che scorre veloce e appassionante, anche se non quanto nel primo capitolo della storia.
Posso però dirvi che vi consiglio entrambi per questo venerdì del libro, soprattutto per le insonnie serali o per rilassarsi al mare o in montagna (ma leggeteli senza troppe interruzioni, per mantenere la sensazione di "flusso epistolare").
Buon venerdì di letture!

venerdì 31 ottobre 2014

Tra le mie letture: "Colpa delle stelle"

"Colpa delle stelle" di John Green, ed. Rizzoli, pag. 347



Un romanzo che prende, colpisce e affonda.
Triste, molto triste, come solo la malattia ed il dolore delle persone giovani sa essere.

Duro, sincero, onesto, privo di fronzoli e con poca retorica.
Una storia d'amore tra adolescenti malati di cancro.
Una storia di famiglie e affetto.
Dialoghi veloci e diretti, molto all'americana.

Non posso dire di più, rovinerei la lettura.
Posso consigliarlo, però, e lo faccio con convinzione.

Devo ammettere che mi sono avvicinata a questo romanzo con molto scetticismo, un po' per il successo presso i media dello scrittore, che tende a far salire eccessivamente le aspettative, con il rischio di grandi delusioni, un po' perché arrivavo dalla lettura di "Bianca come il latte, rossa come il sangue" di Alessandro D'Avenia, che tratta un tema molto simile.

Lo stile di D'Avenia a me personalmente piace molto di più, lo trovo più delicato e ricercato.
In compenso, questo romanzo di Green ha molto meno punti deboli, figure più verosimili o, forse, solo una visione della vita e della morte molto più vicina alla mia, senza religione, senza false, ma rassicuranti, speranze di redenzione.

Leggetelo.
Io l'ho fatto in un momento in cui è ancora fortissimo il dolore per la perdita di una carissima amica, quasi farmi del male.
In realtà, però, forse è ciò di cui avevo bisogno, al pari del romanzo di D'Avenia.
In fondo, i benefici della catarsi (quella indotta da rappresentazioni teatrali o dalla lettura di un libro, attraverso l'immedesimazione nei personaggi e la finzione scenica) erano già noti ai tempi degli antichi greci.

Con questo post partecipo, come sempre, al venerdì del libro di Paola, alias Home Made Mamma.