Da pochi giorni ho finito
di leggere un interessantissimo saggio, che mi ha stimolato molte
riflessioni.
Una di queste riguarda un
tema in realtà toccato solo marginalemente, che però mi sta
particolarmente a cuore: l’allattamento al seno.
Per tutta la gravidanza e
ancora adesso, che il nano ha superato l’anno ed è a dir poco
svezzato, mi sento chiedere continuamente: allatti? Ma neanche più
la sera/la mattina? Lo hai allattato tu?
Alla mia risposta (no,
no, solo per tre mesi e in modo misto), le reazioni sono due:
“Ma come? Ma perchè?
(Saranno fatti miei, o no??!!) Poverino!! (Ma come ti
permetti??)” con sguardo di disprezzo e/o estremo
dispiacere, come se avessi appena detto che lo avevo abbandonato o
che è affetto da una rara malattia.
Oppure: “Neanche io,
ma è cresciuto bene lo stesso, eh, sai non ho potuto perchè...”,
seguito da elenchi di ragioni, con atteggiamento solidale.
In pratica, sembra che
chi abbia allattato si senta superiore e ti giudichi una pessima
madre, chi non lo ha fatto, senta la necessità di scusarsi e
giustificarti.
Ecco, i primi mesi ho
vissuto tutto questo malissimo, anche se cercavo di non darlo a
vedere, poi la malinconia post parto è passata e ora provo solo
fastidio.
Ho smesso di sentirmi in
colpa.
Credo che sia in atto un
vero e proprio lavaggio del cervello delle neomamme e donne in
gravidanza a favore dell’allattamento al seno.
E che sia un
atteggimaneto “talebano” che ingenera ansie, timori, sensi di
colpa, eccessive aspettative.
E che mi fa paura, come
tutti gli estremismi.
Durante la gravidanza e
dopo di essa, in tutti i consultori, studi di pediatri,
poliambulatori, reparti ospedalieri o ASL legati in qualche modo alla
maternità, ho trovato cartelloni e opusucoli propagandistici, una
vera e propria pubblicità, PRO L.M.
Informavano che, in base
a non meglio specificati “studi scientifici”, il L.M. vant una
superiorità indiscussa, fa risparmiare (e su questo, non ci piove!),
e persino che i bambini allattati al seno in modo esclusivo sono PIU’
INTELLIGENTI!
A parte il fatto che il
solo pensare che si possa trasmettere l’intelligenza con il latte
mi pare assurdo (e le madri poco intelligenti, allora? Cosa
trasmetteranno?), vorrei proprio capire cosa possa esserci di
scientifico in questi fantomatici studi: forse che hanno sottosposto
al test del Q.I. un campione significativo di neonati? E dopo quanti
anni, in che condizioni? E il campione era davvero significativo (per
numero e selezione)? Ma soprattutto, come fanno a sapere che, se
questi bambini non avessero assunto L.M. in via esclusiva il loro
Q.I. sarebbe stato inferiore o viceversa?
Ho trovato cartelloni e
linee guide del Ministero della Sanità che”suggeriscono”
(facendo un vero e proprio terrorismo psicologico) di allattare al
seno i bambini fino ai DUE ANNI, IN VIA ESCLUSIVA!
Ora.
Capisco che si voglia far
comprendere l’importanza dell’alimento materno, anche al fine di
ribaltare quella “moda” del L.A. che è stata in voga nella
generazione delle nostre madri.
Non stento a credere che
il L.M. sia perfettamente bilanciato e ideale per i primi mesi di
vita del neonato (anche se ci sono studi, fatti analizzando il L.M.,
che dimostrano come possa essere inquinato da sostanze tossiche,
ingerite dalla madre con il cibo e/o l’acqua).
Trovo assurdo, però, che
si possa credere e sostenere che il L.M. renda più intelligenti!
Eppure: le donne vengono
spinte da ostetriche, pediatri, infermieri, medici e amiche
all’allattamento, al rooming in ecc. e colpevolizzate se
manifestano segnali di disagio o dissentono.
Durante i monitoraggi, in
ospedale, ho dovuto sorbirmi ore di ridicoli video sull’allattamento
e così nei corridoi del reparto maternità, giorno e notte.
Video in cui si decantava
la bellezza dell’allattamento, quanto fosse naturale, si suggeriva
di allattare in pubblico, a richiesta, in via esclusiva, sino ai
tre anni e oltre, e venivano mostrate "comodissime"
posizioni possibili, persino quella a quattro zampe, giuro.
Ridicolo.
Vorrei sapere, al di
fuori della donna del video, chi allatterebbe a 4 zampe un bambino di
tre anni, neanche fosse la lupa con Romolo e Remo, in Italia; vorrei
sapere dove gli hanno visti, gli autori del video, i
bar/negozi/ristoranti con l’angolo allattamento, in Italia.
Ma soprattutto, vorrei
che mi spiegassero per quante donne è davvero possibile conciliare
l’allattamento naturale esclusivo con il lavoro, quante dispongono
di un comodo frigo in ufficio per conservare il latte, quante
riescono a “tirarsi” il latte in ufficio o prima di uscire
(perchè si ha tanto tempo il mattino, vero?!), quante godono
effettivamente dei permessi per l’allattamento e quanto di queste
fortunate donne riescono a usarli davvero per dare il L.M. ai loro
figli, FINO AI TRE ANNI o, comunque, ad allattare - andare a lavoro,
tornare –allattare – tornare a lavoro.
Vorrei saperlo
soprattutto perché il consiglio è, come se non bastasse, allattare
“a richiesta”!
E ancora, se davvero
fosse più che sufficiente il L.M. in via esclusiva fino ai due anni,
perchè i bambini vengono svezzati dai 4/6 mesi? Vogliamo davvero
credere che i pediatri prendano soldi dai produttori di alimenti per
neonati? Perchè i bambini CHIEDONO anche altri cibi?
La nostra generazione e
quella dei nostro genitori, cresciuti in numero significativo a L.A.
è forse una generazione di idioti?
Sembra che ci sia una
volontà sociale di riportare la donna al ruolo di madre e basta, in
casa a sfornare figli ed allattare, a richiesta, come una serva.
Qual è il ruolo dei
padri, in tutto questo?
D’accordo, ovvio che
vale la pena tentare e non arrendersi alla prima difficoltà, che il
L.M. è sicuramente meglio, se possibile, e che se la mamma è
davvero felice di allattare e di continuare a farlo durante lo
svezzamento, nulla deve impedirglielo.
Anzi.
Bisognerebbe atrezzare i
luoghi pubblici e gli esercizi commerciali ad hoc.
Quel che non comprendo è
l’estremismo, l’obbligo, l’imposizione.
Io non ho mai desiderato
allattare, non mi sembrava naturale. Punto.
Ci ho provato comunque e
con determinazione e perseveranza. Ha funzionato male e a singhiozzo.
Ho pensato che fosse
colpa mia.
A distanza di mesi
(mesi!) ho scoperto che il problema era fisico e del nano e che
avrebbe potuto essere facilmente risolto!
Questo, dopo che
pediatra, assistente all’allattamento, ostetriche e infermiere del
nido avevano ripetutamente e insistentemente controllato
l’attaccamento (di queste ultime, alcune con la delicatezza di
ippopotami e una buona dose di maleducazione), avevano insistito
mentre io ero ero stremata e sofferente, mi avevano accusato di
lamentarmi per nulla ecc.
Ci ho provato. Risultato:
lavoro, nulla, vita sociale, nulla, riposo, inesistente, pasti,
disastrosi, bimbo che non prendeva peso, coliche e pianti disperati e
quindi “aggiunte”.
Quando ho smesso, sono
rinata, fisicamente e mentalmente, ed è lentamente passata anche la
malinconia (a volte quasi vera e propria depressione), con esse le
coliche ed i pianti.
Al nano è rimasta una
fame atavica, in compenso!
Certo, non è comodo
sterilizzare tettarelle e biberon, avere sempre dietro acqua bollita
e bollente, non è economicamente vantaggioso, non è l’ideale ma
non è neppure “il Male”.
Ho potuto ricominciare a
lavorare con più serenità, dormire, mangiare, vivere.
Tra amiche e conoscenti
neomamme ho scoperto, indagando, che TUTTE dopo un mese al massimo,
hanno finito per dare degli orari alle poppate, pochissime hanno
mantenuto il L.M. esclusivo per 4/6 mesi e quelle che lo hanno fatto,
sono state spinte non solo e non tanto dal benessere del bimbo, ma
dal piacere cher ne traevano (anche se la maggior parte dei padri non
ne era affatto entusiasta, anzi).
Bellissimo per loro,
bellissimo se si riesce a prezzo di sacrifici non eccessivi, ma non è
così per tutti.
Anzi.
Perchè non si dice la
verità, tutta la verità alle donne in gravidanza e alle neomamme?
Sembra, ad esempio, che
tutti ignorino gli effetti sulla salute dell’occhio che può avere
l’allattamento, nelle donne con disturbi visivi, tacciano sulla
spossatezza fisica e mentale che l'allattamento a richiesta può
procurare, sul fatto che i bimbi allattati al seno dormono meno di
notte, sembra che nessuno voglia parlare delle difficoltà lavorative
e sociali derivanti dal non potersi mai organizzare con gli orari e
stare lontane dal bimbo, nascondano i problemi di coppia che possono
derivarne ecc.
Lasciamo le donne libere
di scegliere almeno questo, nella vita.
Rispettiamo e difendiamo
non solo i bambini, ma anche le madri.
Perchè in fondo, non
utilizzare gli appositi seggiolini, non vaccinare il proprio figlio,
lasciare un bimbo solo in casa o nella vaschetta del bagnetto, anche
solo per un minuto ecc. sono comportamenti che possono avere,
purtroppo, conseguenze serie, se non tragiche, allattare o non
allattare, invece, non ne ha nessuna conseguenza significativa, tanto
meno scientificamente provata.
Essere madri felici e
serene e non sentirsi in colpa (o almeno, non anche per questo) ha
enormi conseguenze, per tutti.