giovedì 15 agosto 2013

O.C.E.A.N.O: Apulia, Ofir, Valenca de Minho e POnte de Lima ..ovvero...+ 9 in Portogallo

Ieri, come promesso al nano, siamo tornati al mare, questa volta tutti e tre, di nuovo ad Apulia, meno turistica e rinomata della vicina OFIR, dove siamo stati io ed il nano martedì, senza trovarci un granché bene.

Il nano a Ofir

La spiaggia era pulita e l"oceano anche

Ofir

però...tanta sporcizia nei bagni pubblici, nessuna alternativa, una sola doccia per tutta la spiaggia ( e parlo di km), persone un po' puzzolenti e camerieri, gestori e ambulanti scortesi e pronti ad approfittare di una turista sola con bimbo, taroccando i prezzi e dandole una tenda che puzzava di pipì di cane...e tanto affollamento, stile spiaggia ligure a Ferragosto, solo tutto un po' più sporco.


Spiaggia di Ofir

Il paese di Ofir e' praticamente inesistente

Ofir

La spiaggia di Ofir affollata

 il lungo mare invaso da orribili casermoni di tredici piani squadrati che rovinano quello che sarebbe, invece, un paesaggio da sogno, senza, per contro, i bei mulini a vento antichi trasformati in case di vacanza di APULIA.
Apulia con i suoi mulini trasformati in alloggi per turisti
Il nano, comunque, si è divertito come un matto con il suo nuovo secchiello e le palette (una per se e una per la mamma che deve sempre "aiutare" a fare castelli e formine che lui possa poi distruggere!!!), abbiamo corso insieme incontro alle onde per poi scappare veloci sulla spiaggia, le mie impronte enormi e goffe accanto alle sue di bimbo, la sua risata di cuore contagiosa ed i suoi riccioli biondi ribelli al vento, in un mare di capelli castani e corvini.


Le onde a Ofir
 Pranzo con frutta fresca e un po' di prosciutto, perché vedere tante persone sovrappeso che si ingozzano sulla spiaggia a me fa, sinceramente, passare la fame...e poi il vento era freddo, come l'acqua, ma il sole picchiava implacabile!!!!
Ieri, ad Apulia, ci siamo divertiti ancora di più, noi tre insieme, a ridere e giocare con la sabbia e le onde, il nano sempre più audace, io sempre più avvezza alla spiaggia, il paesino vestito a festa molto più suggestivo di quello del giorno prima ed una buona scorta di acqua, uva, prugne e banane....
E l'oceano, naturalmente.

Apulia

Non sono una tipo da spiaggia, decisamente, anche se ogni anno anelo a qualche giorno al mare, non fa davvero per me, non se c' e' sabbia, ecco.
Mentre le altre mamme spalmano una volta la crema ai figli e nessuna o quasi a se stesse, io riempio ripetutamente me ed il nano, entrambi rigorosamente con la canotta ed il cappellino, passo quasi tutto il tempo nella tenda o sotto l'ombrellone e mi scotto comunque, se non mi faccio la doccia subito dopo il bagno, l'acqua salata mi irrita la pelle e lo stesso, ahimè, ho visto che accade al nano.
E la sabbia, che si infila dovunque, sporca ovunque, te la trovi ovunque...ne farei volentieri a meno!!
Però, però, trovarsi al cospetto del mare e dell'Oceano, soprattutto, mi da l'inebriante sensazione di vivere l'immenso, di assistere, piccolo eppure non irrilevante puntino nell'universo, alla magnifica grandezza di una natura che è insieme madre e padrona, che mi lascia estasiata, timida e grata dinnanzi a Lei.

Sulla spiaggia ad Apulia
La stessa sensazione che provo in ghiacciaio, giungendo al cospetto delle Alpi o delle Dolomiti, attraversando un ruscello di montagna o fotografando il velo d'acqua di una cascata...
E allora, nonostante la mancanza di una doccia (si paga la tenda ma non si ha null'altro, ne' bagni - solo uno pubblico e sporco per tutto il comune- ne' acqua corrente e/o docce e a nessuno sembra interessare...ma come faccio a pulire il bambino dalla sabbia e a cambiario???E a lavare la frutta? Boh!!), qualche volta, ne vale la pena!

Oggi, ferragosto.
Altro giorno altro scenario.
Valenca de Minho e Ponte de Lima.
Due località incantevoli.
La prima, un intrico di stradine all'interno di due cittadelle fortificate gemelle, collegate da un unico ponte, perfettamente conservate, con una magnifica vista sulla compagna e le cittadine circostanti ed il fiume Minho, al confine con la Spagna.
Suggestiva e bella, nonostante sia invasa da negozietti che vendono solo asciugamani, tovaglie e biancheria per la casa, diventata l'attrattiva turistica della città.
Il nano e' rimasto estasiato da un altro giro sul trenino turistico che, comunque, ci ha consentito una bella vista panoramica di tutto il perimetro delle mura fortificate.
Pic nic alle porte della cittadella, su antiche mura e sotto l'ombra rigenerante degli alberi, nel verde di una regione ricca di boschi e vigneti.
Poi questa. Ponte de Lima (moooolto ma moooolto meglio della vicina Ponte de Barca).
Descritta come la più antica città del Portogallo, con il ponte romano più antico e lungo del Paese...31 arcate perfettamente conservate (ed in parte rifatte, eh), un lungo fiume usato come spiaggia veramente incantevole, anche se un po' affollato (d'altro canto, e' ferragosto pure qui) e una cittadina piccola ma signorile ed accogliente, con angolini medioevali e chiesette romaniche.
Cena in un un ristorante consigliato da Routard, Baccalà cucinato alla moda locale, con purea di patate ed erbette, m.e.r.a.v.i.g.l.i.o.s.o.!!!
E domani...ancora non lo so, visto che l'Alpmarito dovrà lavorare...vedremo. Buona notte!


martedì 13 agosto 2013

+ 6 in Portugal: Citania de Briteiros, Ponte Da Barca e Arcos de Valdevez

Domenica, con l'Alpmarito fra noi, abbiamo pensato di sfuggire all'opprimente calura rifugiandoci nel Parco National de Penada - Geres che la Lonely Planet descrive come "montagna".
Ingenui.
Il ponte di Ponte Da Barca
Non solo non faceva affatto fresco e siamo arrivati se va bene a 300 mt sul livello del mare (meno del Canavese!), ma essendo domenica erano chiusi tutti gli uffici del turismo e quindi...non abbiamo capito dove fossero questi benedetti sentieri per inoltrarsi nel bosco, non segnalati da nessuna parte e che nessuno pareva conoscere...
Ponte Da Barca, con il suo lungo fiume trasformato in spiaggia dai locali (con tanto di ombrelloni, giochi nella sabbia, bar e trampolini) ed il suo minuscolo o quasi inesistente centro storico, non meritava granché, se non per una sosta pic- nic all'ombra dei salici piangenti.



Sul lungofiume, Ponte Da Barca

Centro storico di Ponte Da Barca
 Molto più carina la vicina Arcos de Valdevez, immersa in una caotica festa popolare che pare duri 15 giorni, dove ci siamo appisolati ascoltando due bravissime bande e abbiamo assistito ad una suggestiva rievocazione storica con chiatte trasportanti torri medioevali e statue della Madonna in miniatura sul fiume....insomma, una festa come quella dei paesini intorno a dove vivo, solo moooolto più chiassosa.
Cena in un ristorante locale con carne ottima e ottimo vino, in compagnia del pilota portoghese e di un'altra tecnico di base nelle vicinanze.
E si, perché, abbiamo anche lavorato eh!!!
Il nano si è divertito come un matto ad aiutare l'Alpmarito a lavare gli elicotteri, nonché a guardare incantato decolli e atterraggi, fino alle 9 di sera, quando finalmente gli uomini ( e la donna, hanno arruolato anche me) hanno smesso di lavorare.


Oggi, invece, io ed il nano siamo stati a Citania de Briteiros,
il più importante sito archeologico del Portogallo, museo a cielo aperto del più vasto gruppo di insediamenti di origine celtica diffusi nel nord del paese, risalenti ad almeno 2500 anni fa.



7 ettari molto suggestivi, in posizione incantevole e panoramica sulla cima della collina più alta nei dintorni di Braga....da visitare senza passeggino, però, perché i vicoli tra le fondazioni delle case sono rimasti quelli di un tempo.
A dir poco audaci le pendenze e i tornanti della strada per giungerci, resi pericolosi dalla particolare guida portoghese....
Adoro questi "sentieri tra le città che furono", che lasciano spazio all'immaginazione, facendoti respirare la storia.
Anche il nano ha collaborato, camminando di buon grado e lasciandomi respirare l'aria magica che questi luoghi del passato mi sembra trasmettano.
Davvero interessante !


Pomeriggio in girula nel centro storico di Braga di cui ho già scritto, visita alla splendida cattedrale e giretto con l'immancabile (ma sempre amato dai bambini) trenino panoramico, fino a che il nano non è crollato sul passeggino.

Pesce alla griglia e vino rosso (pare che qui facciano il contrario che da noi, rosso con il pesce e Vinho verde o bianco con la carne...) per concludere la serata.
Peccato solo non avere un po' di compagnia: condividere ciò che si vede, secondo me, accresce il piacere e stempera la noia delle soste obbligate ad ogni giardinetto pubblico ( e c'è ne sono abbastanza) che incrociamo...
Domani, forse, di nuovo
OCEANO, a Vila Do Conde o a Apulia (anche qui) o a Ofir.

domenica 11 agosto 2013

Porto e Guimaraes...ovvero + 4 in Portogallo

Sabato.
Sveglia naturale (=decisa dal nano) più tardi del solito, colazione rilassata, pigre riflessioni su cosa vedere e dove andare, l 'Alpmarito, un po' malaticcio per una brutta scottatura solare dei giorni scorsi (presa nonostante fosse interamente vestito), a nostra disposizione per tutto il fine settimana...insomma, un po' di clima vacanziero, finalmente.
Alle 10.30, circa tre ore più tardi di quanto avremmo fatto pre-nano, ci dirigiamo alla volta di Porto o Oporto, ad una quarantina di km da Braga, percorsi rapidamente in una tortuosa ma poco trafficata autostrada a tre corsie.


Parcheggio centrale un po' caro, ma comodo e, comunque, non ne troviamo di liberi.
Ci affascinano i vicoli della città vecchia, angusti, tutti uno scalino ( e pazienza se è faticoso con il passeggino, ne vale la pena) e tutti i ripida pendenza,


con i panni stesi ad asciugare tra le vie e con stenditoi di corda improvvisati sulle antiche mura, una signora che cuoce verdure alla brace direttamente di fronte alla sua porta di casa, nel vicolo, finestre aperte da cui chiacchierano, affacciate, altre donne, portoni di ingresso da cui escono, ad alto volume, musica e rumori di vita, tantissimi piccioni appoggiati un po' ovunque, rivoli di acqua e non voglio sapere cos'altro per terra e un po' di sporcizia,


facciate fatiscenti alternate ad altre ben tenute e ricoperte di azuleias colorate, svolte improvvise e magnifiche chiese decorate che si ergono di fronte ad improbabili spianate, e poi...e poi il fiume, il variopinto lungo fiume (la Ribeira), le bancarelle, gli odori di cibo, fritto, pattume, sudore, spezie, profumi che penetrano ovunque...vita.




 Il famoso ponte di ferro di Gustavo Eiffel, le Iglesie ricoperte di azuleias azzurre e bianche, palazzi in stile liberty e viali alberati, fontane scenografiche e sedie e tavolini lasciati li, in centro nella parte "non nuova ma quasi" della città, per donare riposo e frescura ai visitatori e ai locali...l'impressione di una vecchia capitale caduta un po' in rovina, con il centro storico solo minimamente ristrutturato ed abitato e i grandiosi fasti del passato in un centro "moderno" ben tenuto e curato, cuore politico ed economico.


 Pranzo, ahimè, al Mc Donalds, perché il caldo opprimente, che nei giorni scorsi era sempre temperato da piacevoli brezze fresche, si fa sentire e l'unico ad avere fame e' il nano ( entrare in un ristorantino in tre e consumare in 1, anzi 1/2?)


Anche qui noto, come già mi era capitato in altri paesi, che il Mc non è affatto così standardizzato come si pensa: zuppa di legumi o verdure, tante salade con frutti di mare e formaggio fresco e nessun Mc nuggets (non so come si scrive perché non sono una frequentatrice abituale) denotano attenzione ai gusti locali.


E poi, come fanno a essere sempre in edifici bellissimi esattamente al centro delle città???



E che meraviglia la stazione ferroviaria centrale, tutta affrescata e decorata, moderna e nello stesso tempo dal sapore retrò !!!!



Proseguiamo la nostra visita, saltando, per questa volta, l'altra riva del Douro ossia la zona di Villa Nova de Gaia, da cui partono i battelli che fanno fare il giro turistico dal fiume, che poi faremo anche noi pochi giorni dopo, per goderci un'insolita prospettiva su Porto.



Fa troppo caldo, e' troppo presto per infilarsi in una cantina a sorseggiare il vino e l'Alpmarito e' tutt'altro che in forma....si riparte, sapendo che torneremo un'altra giorno e infatti ci torniamo poche sere dopo, perchè non si può visitare Porto senza assaggiarne il vino!
 


La città ci è entrata nel cuore, con le sue contraddizioni, i suoi colori, il suo calore e la sua vita vivace.
Se pensate di visitarla, non perdetevi anche i quartieri di Boavista e Matosinhos, di fronte all'oceano con le lunghe spiagge chiare e, con i bambini, il piccolo acquario Sea - Life ed il vicino Parquet de Cidade.


E poi via a Guimaraes: un gioiellino, una cittadina incantevole da girare a piedi in un pomeriggio, ci cattura con il suo fascino medioevale.
Forse molti non condivideranno ma, per me, e' meglio di Porto.


Qui nacque, nel 1100, Alfonso Henriques, primo re del Portogallo indipendente, che sempre da qui lancio l'offensiva contro i mori durante le guerre della Reconquista, diventando così il re del Regno del Portogallo.
Il centro, non molto esteso, e' un labirinto di viuzze con case dalle bellissime e colorate facciate in legno ( e non azuleias),

 piazzette incantevoli e palazzi e chiese più o meno del 1300,


fino a giungere alla cima della collina dove si staglia l'imponente castello ( difficile definirlo solo un palazzo) del primo Duca di Braganca (XV secolo), immerso in un parco ombreggiato e fresco, dove sdraiarsi nell'erba con il naso all'insù o giocare al girotondo con il nano!


 Il parco ospita anche la chiesetta medievale del castello e un imponente torrione, con una parte delle antiche mura fortificate...un luogo ricco di fascino, che ben si presta a scalate improvvisate sulle mura del nano ( e nostre).





Cena finalmente in un vero ristorantino sulla più bella piazza interna del centro, su cui si ergono una chiesa e suggestivi portici medioevali, mangiando baccala' alla griglia con patate e cipolle, sardine alla brace e tortino locale, il tutto accompagnato dal famoso Vinho verde (un po' asprigno ma fresco e leggero), circondati dalle facciate colorate delle case le cui finestre, all'imbrunire, si sono accese di mille luci, rendendo magica la piazzetta e la serata.
Peccato per il caldo, l'Alpmarito malaticcio ed il nano un po' capriccioso (un po' annoiato da tanto girovagare senza svaghi a sua misura)....per il resto, ottima giornata.





L'unico mio rammarico e' che, da quando viaggiamo con il nano, non riesco più a leggere le informazioni storiche ed artistiche dei monumenti ne' a visitare musei o luoghi di culto, se non raramente e con il contagocce. È un aspetto culturale che mi manca ma mi auguro che, quando crescerà, sarà di nuovo possibile anche questo.