martedì 22 settembre 2015

Quali attività sportive dopo la scuola? Le nostre scelte e la sua prima garetta di corsa !

Leggere il post di Drusilla mi ha spinto a ricapitolare le nostre scelte per le attività extrascolastiche, per ora essenzialmente sportive.

Scelte necessariamente condizionate: dagli orari, dall'offerta del territorio, dai gusti /inclinazioni del ricciolino e, inevitabilmente, dall'opinione mia e dell'Alpmarito.

Questo perchè il mio biondino è ancora troppo piccolo per conoscere gli sport e fare scelte effettivamente consapevoli, ammesso che ciò sia possibile.

Quest’anno ho optato per il corso di nuoto, 45 minuti il sabato mattina, solo 6 lezioni fino a Natale.
Al lago ed al mare, quest'estate, ho infati capito sia che era pronto per imparare a stare a galla da solo, sia che il fatto che non sappia nuotare genera in me una tale ansia da rovinarmi parte del relax e, conseguentemente, rovinare a lui il divertimento.
Secondo me, poi, in uno Stato ricco di laghi, mari e fiumi, è impensabile non saper nuotare.
Ora bisognerà vedere se il ricciolino digerirà la questione "corso", perchè andare in piscina con me gli piace un sacco, l'idea di una maestra di nuoto e altri bimbi, molto meno.


Da gennaio come lo scorso anno, finito il corso di nuoto, pensavamo di ripartire con il corso di sci di fondo, la domenica mattina.
Così nuoto e fondo si alternerebbero e non dovrebbero stancarlo (e stancarci) troppo.

A questi "impegni" si aggiungerà  la solita serata settimanle in palestra di arrampicata con mamma e papà e amichetti a turno (niente corso, e’ troppo presto, gioca, salta, arrampica liberamente).

Dopo Natale, ci sarà l’inizio di un corso di gioco- atletica e, siccome lui è sempre in movimento e gli piace correre, la mia intenzione era di portarlo alla prima lezione a provare, per capire se potrebbe in effetti piacergli.
Tutto ancora da verificare, comunque.

Alla musica, che mi piacerebbe introdurre nelle sue giornate, penseremo fra un anno o due, come pure al calcio, che inizia a chiedere di poter praticare, non ancora per reale interesse ma per imitazione del cuginetto grande. In ogni caso, pare troppo presto e io son ben contenta di aspettare, visto che è l'unico sport che proprio io e l'Alpmarito detestiamo!

Poi ci sarebbero 5/6 lezioni di yoga mamma e figlio. Abbiamo fatto una piccola prova la scorsa settimana e il ricciolino biondo è sembrato interessato però, ad essere sincera, credo che farebbe piacere più a me che a lui e non vorrei che si sentisse troppo impegnato.

Come Drusilla, penso che il gioco libero e il gioco gli amichetti ed i nonni, la corsa la bicicletta ecc. debbano continuare a rappresentare un momento importante, anche dal punto di vista temporale, delle sue settimane.

Nel frattempo, il ricciolino sabato ha partecipato alla sua prima gara di corsa, in occasione della Festa dello Sport organizzata nel paese in cui viviamo.



200 mt in salita, da una piazza all'altra, in un gruppo di bambini da 0 a 5 anni, con tanto di pettorali "come i grandi"!

Il nostro campioncino si è impegnato tantissimo, è partito in ritardo perchè non aveva ben compreso il meccanismo ma poi è arrivato...4 ° !!!

Io e l'Alpmarito siamo corsi a lato strada, di fianco a lui, e il suo sorriso mentre correva guardando ora l'uno ora l'altro, nonchè la sua soddisfazione ed il suo orgoglio alla fine, sono state emozioni indescrivibili!



E poi gli hanno consegnato succo di frutta e barrette di cioccolato, con sua grande gioia!

Ora, ha già iniziato a chiedere quando potrà fare la prossima gara.
Pare proprio che tutto lo spirito agonistico che non abbiamo mai avuto io e suo padre, si sia riversato in lui!!!

p.s. Anche l'Alpmarito ha gareggiato nella competizione per adulti, per dare il buon esempio e in onore della festa dello sport organizzata con tanto impegno dalle associazioni sportive del territorio.

venerdì 18 settembre 2015

La guerra raccontata da chi la vive.

Questo venerdì, ormai tradizionalmente legato ai libri con l'appuntamento ideato da Paola, vorrei consigliare la storia autobiografica di uno sniper dei SEAL, durante l'operazione Iraqui freedom ed in altri luoghi di guerra.

Non si tratta di un romanzo, ne' di una autobiografia vera e propria e lo stile dell'autore, anzi, dei coautori, non è sempre ineccepibile, tuttavia è un racconto talmente impressionante, vero, sincero e sentito che, a mio parere, merita di essere letto.

È facile parlare di regole di ingaggio, condannare nazioni e forze militari per i propri metodi, processare azioni ed intenzioni, stando comodamente seduti alla scrivania o al tavolo da cucina davanti alla propria cena o sul divano con amici e un bicchiere di vino, in Paesi non coinvolti dalla guerra.
Molto diverso e' combattere davvero per la propria Patria, affrontando la lontananza dalla propria casa e famiglia, per proteggere i cittadini di tutto il mondo.
Questo libro può aiutare a riflettere prima di atteggiarsi a perbenisti o limitarsi a seguire la massa e, certo, anche a criticare ciò che non si condivide, ma con maggiore coscienza e responsabilità delle proprie opinioni.
Tra l'altro, e' impressionante notare come la libertà di opinione ed espressione, negli USA, esista davvero, anche quando si tratta di scelte politiche - militari.

"American sniper" di Chris Kyle, con Jim Defelice e Scott Mcewen, pag. 350, ed. Mondadori

Immagine tratta dal web.


"Si dice che per uccidere il tuo nemico devi prendere le distanze da lui. Se questo è vero, in Iraq i ribelli ci resero le cose molto facili. La storia di quella madre che, incurante della presenza del figlio, tiro' la sicura della granata e' solo uno dei disgustosi episodi di cui sono stato testimone.Combattevano contro fanatici che avevano come unico valore la loro interpretazione distorta della religione. E per la metà del tempo si limitavano a sbandierare quanto fosse importante per loro la religione: la maggior parte di loro non pregava nemmeno. E moltissimi si drogavano per combatterci. Molti ribelli erano codardi, abituati ad assumere droghe per farsi coraggio. senza quelle sostanze, erano delle nullità. da qualche parte conservo un video in cui si vedono padre e figlia in una casa che stavamo perquisendo. i due si trovavano al pianoterra e, per qualche ragione, al piano di sopra scoppio una granata flash- bang.Nel video si vede il padre nascondersi dietro la ragazzina: temendo di restare ucciso, era pronto a sacrificare la figlia per salvarsi." Pag. 88

Dal libro e' stato tratto anche un film, molto bene fatto, crudo ma accurato e toccante. Io personalmente consiglio di vederlo.

"Nel frattempo, i pezzi grossi si beccavano promozioni e pacche sulle spalle per la parte che avevano avuto nella guerra. La gloria era tutta loro. Una gloria del cazzo. Una gloria del cazzo per una guerra che non avevano combattuto e per l'atteggiamento da codardi che avevano assunto. Una codardia che aveva sacrificato vite che avremmo potuto salvare, se solo ci avessero lasciato fare il nostro lavoro. ma questa è la politica: un mucchio di imbroglioni comodamente seduti al caldo che si scambiano congratulazioni a vicenda, mentre gente in carne e ossa ci lascia la pelle." Pag. 94 

Mi sembra di vedere i leader europei, tutti, pontificare, mentre la gente affoga, le forze dell'ordine lavorano senza sosta per recuperarli, i volontari fanno il possibile, i cittadini accumulano malcontento, a ragione, e i soliti noti si arricchiscono.

Chris Kyle e' stato ucciso nel 2013, a 39 anni, da uno dei veterani mentalmente disturbati che, da quando era tornato in PatrIa, cercava di aiutare.

Al suo funerale ed al passaggio del feretro, migliaia di persone si sono riversate in strada per rendergli omaggio. Il suo assassino e' stato condannato all'ergastolo.

"Quando qualcuno mi chiede in che modo la guerra mi ha cambiato, gli rispondo che il cambiamento più grosso riguarda il mio modo di guardare le cose. Avete presente tutte quelle banalità da cui vi fate stressate ogni santo giorno? Ecco: di quelle, non me ne frega più un cazzo. Invece di lasciarvi rovinare la giornata o addirittura la vita da questi problemino di poco conto, pensate che ci sono cose ben più gravi e ben più brutte che vi potrebbero capitare. Io le ho viste. Anzi: le ho vissute." Pag. 350

Se lo avete letto o avete visto il film, mi fate sapere cosa ne pensate? Sono curiosa!

mercoledì 16 settembre 2015

Matrimonio sardo

Le nostre vacanze estive sono state l'occasione per partecipare al matrimonio religioso (con rito francescano) di una coppia di amici, genitori di M., grande amica del ricciolino biondo.

All'emozione di essere presenti in un momento così importante, solenne ed emotivamente coinvolgente della vita dei nostri amici, in questa occasione abbiamo anche potuto conoscere alcune tradizioni diverse dalla nostre e piccole differenze di "riti".

E a me, che sono curiosa sempre, è piaciuto molto.

Di diverso,c'è stato il fatto che la sposa ha atteso lo sposo a casa, dove lui è andato a prenderla.
Mentre qui io ho sempre visto lo sposo attendere in Chiesa o Municipio. 
La casa era addobbata a festa, con tanto di ricco aperitivo  per parenti ed amici, anche loro invitati a casa (anche questa, usanza diversa da quella di queste parti).



C'e' stata la commovente benedizione alla coppia data dai genitori della sposa nella loro casa.


Il pane ed il vino per la Chiesa. 






La rottura dei piatti all'uscita degli sposi da casa e poi all'arrivo al ristorante (questa parte ha lasciato molto perplesso il ricciolino biondo)



Il lancio del grano, al posto del riso, oltre ai petali, ormai immancabili.



E poi la cerimonia francescana in sè, un pò diversa (ma non me ne intendo abbastanza da poter dire di più), anche perchè come al solito in Chiesa ci sono stata poco, giusto all'inizio ed allo scambio dei consensi.



Non sa cosa si perde, chi almeno una volta nella vita non ha aspettato fuori, con uomini e bambin.

 Per dire, gli sposi sono arrivati in Chiesa con un'auto, per trovarsene una decisamente diversa all'uscita.


  (A voi, quale piace di più?)


Musica e balli a scatenati a volontà, come qui, ma con tanto di palloncini colorati, coroncine caraibiche di fiori, cappelli e occhiali da carnvele e braccialetti luminosi).
Il mio ricciolino biondo ha ballato abbracciato alla sua amica tutta la sera, fino all'una di notte, geloso quando si avvicinava qualcun altro, femmina o maschio che fosse.
A volte i balli finivano in capriole per terra, ma sempre con risate e allegria!
 


E anche noi non ci siamo sottratti (io scalza, perchè il mal di piedi avrebbe rovinato tutto!)




Un ricco banchetto, ovviamente anche con il porceddu, tante decorazioni e il mio biondino con il suo tanto desiderato papillon !!!
Lo avrebbe voluto tutto rosso, come i nastri della sposa e della damigellina,  ma si è accontentato.


Grazie di averci voluto a festeggiare con voi e .... buona vita insieme, amici!

 



 

martedì 15 settembre 2015

Amica mia

Oggi sono triste.

Oggi avresti compiuto 37 anni se, meno di un anno fa, un male subdolo e schifoso, lo stesso che si era portato via prematuramente mio nonno, mio cugino e tante altri conoscenti, amici e parenti, non te lo avesse impedito.

Amica mia.

Un anno fa correvo e pensavo a te.
Oggi lavoro e penso a te.

Rivedo il tuo sorriso, la tua cura nel vestire, le cene insieme, i pomeriggi di lavoro, fianco a fianco, quel tuo modo di pronunciare il mio nome, usando un'abbreviazione che sapevi  che concedevo solo a te di usare.

Avrei voluto essere capace di dirti di più, meglio, quanto contavi per me, quanto tenevo a te, ma credo che lo avessi capito.

Oggi, questa vita preziosa e mai scontata, la vivo anche per te.

Amica mia.


lunedì 14 settembre 2015

Ritornano a settembre.

Secondo anno di materna (perdon, scuola dell'infanzia, non mi abituerò mai), primo giorno.

16 gradi. Cielo nuvoloso con sprazzi di azzurro e qualche raggio di sole. Vento.

Il ricciolino biondo, con il suo cuscinone in mano, e' entrato tranquillo e sicuro, ha infilato i sandali, salutato le maestre, mi ha abbracciato e baciato e..e' partito a giocare, senza neanche chiedere di salutarmi dalla finestra, come aveva fatto fino all'ultimo giorno dello scorso anno.

Inutile dire con che cuore più leggero sono andata a lavoro, rispetto ad un anno fa. Meno timori, meno ansia, le stesse emozioni e la stessa dolce malinconia.

Sembra un'altra vita.

E così ritornano le corse mattutine, la difficoltà di farlo alzare, lavare, vestire e mangiare in tempi ragionevoali.

Ritorna il caos di parcheggi selvaggi davanti alla scuola.

Ritorna la mensa ed i pasti bilanciati della scuola, che il ricciolino siano ad ora ha sempre apprezzato.

Ritornano le riunioni, gli asciugamani, i bavaglini ed le federe da lavare nel weekend, i vestiti sporchi di terra/fango/pittura/cibo/pennarelli e altre macchie non identificate che riesci più a lavare via

Ritornano le corse del secondo pomeriggio, per uscire dallo studio in tempo per andarlo a prendere, possibilmente non per ultima

Ritornano le serate da sola con lui, a farlo giocare, preparare cena, mangiare, spreparare e i rituali della notte, stanchi dopo la giornata di lavoro ma anche felici di stare insieme

Ritornerà presto l'appuntamento con la palestra di arrampicata e forse, quest'anno, un corso di nuoto, magari il sabato

Ritornano i mercoledì pomeriggio con il ricciolino a casa (in Valle d'Aosta funziona così), con i nonni.

Ritornano le giornate corte e buie, la pioggia, il freddo, gli stendini sempre pieni in casa.

Ritornano i pranzi da sola e quelli saltati.

Ritorneranno i problemi organizzativi delle feste e vancanze scolastiche, gli scioperi, i giorni di crisi.

Ritorneranno le gite, le castagnate, le feste ed i colloqui con le maestre.

Ma ritornano anche le corse in pausa pranzo, senza dover chiedere aiuto ai nonni per andare, i post scuola al parco, fino a che il tempo lo consente, i saluti e i discorsi con le altre mamme, all'entrata e uscita da scuola e la felicità del mio ricciolino biondo di stare con i suoi amici.

Si ricomincia, si cresce, si lavora, si impara e ci si diverte.

Lui e noi.

 

venerdì 11 settembre 2015

"Corro perché mia mamma mi picchia"

"Corro perché mia mamma mi picchia" di Giovanni Storti e Franz Rossi, ed. Oscar Mondadori, euro 10,00 pag. 190

"A quelli che mi domandano perché corro, vorrei rispondere:

Andiamo! Ci sono cose che si fanno solo perché in quel momento ti gira di farle. Cantare sotto la doccia, fermarti a bere una birra con i colleghi, passeggiare lungo il mare in inverno....omissis..
In ogni caso, ci sono decine di buoni, documentatissimi e ragionevoli motivi per correre: ...omissis.
Ma io corro perché mi piace l'inutilità della cosa." Pag. 8

Questo libro è per chi corre o sta pensando di farlo. Per chi ama le passeggiate in montagna e lo sport.
Per quelli che apprezzano la comicità e l'ironia del trio Aldo - Giovanni - Giacomo.
Il libro, che non è un romanzo ne' un vero e proprio diario, bensì piuttosto il racconto di una passione comune ai due autori e delle avventure e riflessioni che ne sono state scaturite, e' scritto in modo divertente e scorrevole.
La prefazione di Giacomo, poi, a me ha fatto ridere di gusto.
" Tra tante attività fini a se stesse, abbiamo scelto la corsa come paravento dietro al quale nascondere la voglia di fare qualcosa per noi. Qualcosa di personale (anche quando è condiviso con gli altri), qualcosa di profondamente egoistico. Correre ti fa sentire bene.
Rubare un'ora alla routine, al lavoro, alla famiglia, e regalare quell'ora a te stesso ti fa sentire ancora meglio.
Correre significa muoversi velocemente da un posto all'altro senza necessità di altro che delle tue gambe. Il movimento e' vita. È' scoperta. È' avventura. la magia della corsa e' tutta qui. Correre ti fa sentire vivo." Pag. 190
Per quanti di voi che corrono e' così? per me, si'. Ma potrebbe trattarsi di nuoto, pallavolo, bici ecc.
A me questo libro è piaciuto molto, forse perché l'ho sentito molto vicino ad alcune mie riflessioni ed esperienze. Ho visto più volte Giacomo in montagna, ad esempio, poiché pratica sci di fondo.
Ho fatto da volontaria al Tor des Geants e ho parenti acquisiti, uno in particolare, e conoscenti, che vi partecipano regolarmente. E quindi ho vissuto il clima di aiuto, sostegno, voglia di essere parte di una gara eccezionale, anche se dalla parte di chi accoglie gli atleti, quel senso di ammirazione e timore reverenziale per chi arriva alla fine o comunque ci prova. Quella comprensione di motivazioni altrui difficile da spiegare.
"La domenica, durante la cerimonia della premiazione, indossando orgoglioso la giacca rossa da "Finisher" (che viene data solo a chi completa la gara) mi sono sentito parte di una cosa più grande di me. Di un popolo del Tor, che unisce chi ci ha provato e chi ci è riuscito, chi ha dato una mano e chi ha sostenuto con il tifo gli atleti. A un popolo che condivide tradizioni e valori.
Per me, però, la dimensione più importante resta quella individuale, quella che ho scoperto nei momenti di solitudine e di crisi. Al Tor del Geants la lunghezza della gara distilla quello che sei veramente. La fatica ti prosciuga di dosso le sovrastrutture culturali, le mode, gli atteggiamenti. Rimangono le persone messe a nudo, con tutte le loro peculiarità." Pag. 188
" La natura, quando entri in profondo contatto con lei, e' una maestra potente. La montagna e' un'aula in cui impari in modo indelebile delle lezioni di vita che poi applicherai sempre. In ogni ambiente.
..Perché è questo che la montagna ti insegna. A far conto unicamente con te stesso. hai fame? Freddo? Dovevi portare con te più cose nello zaino. Sei stanco? Dovevi girarti e tornare indietro prima. E magari allenarti di più. Anno esistono sconti o scorciatoie. È vero che se tagli il sentiero percorri meno strada, ma fai più fatica e probabilmente impiegherai più tempo. Non esistono trucchi. Ade non hai la forza necessaria nelle gambe non puoi salire fino in cima.
Il bello è che spesso il primo avversario è la tua testa. È lei che ti illude che c'è la puoi fare , ed è lei che sancisce che sei stanco morto. ma in montagna impari che non è vero. la testa si perde in mille giochetti, in mille pensieri e intanto le tue gambe continuano a macinare passi, il tuo cuore pompa sangue, i tuoi polmoni immagazzinano ossigeno. E tu sali. Poi la testa inizia a cedere, al sonno, alla paura, alla preoccupazione, e tu devi staccarla, fidarti del tuo corpo e dell'istinto (che è la parte più profonda del nostro bagaglio culturale)." Pag. 58-59
Consigliato!!!
Con questo post, torno a partecipare all'amato appuntamento con il Venerdì del Libro

giovedì 10 settembre 2015

Il rientro - ovvero l'arte di viaggiare in tre per 11 giorni solo con il bagaglio a mano - e sopravvivere

E siamo tornati.
Sono sopravvissuta alla partenza, con un incidente al mio mignolo destro due giorni prima dell'aereo, che mi ha costretto zoppicante nel mio primo giorno di vacanza e continua a farmi male dopo quindici giorni. Forse rotto, forse no, comunque dolorante e gonfio da far paura.
Sono sopravvissuta alla preparazione delle valigie. In questo momento, a pensarci, non mi viene in mente niente di più odiosi del preparare e disfare le valigie.
Quest'anno, però, mi sono superata.
A causa delle paturnie dell'Alpmarito, ho dovuto stipare l'occorrente per 11 giorni via per tre in tre bagagli a mano, senza neanche la borsetta o la reflex fuori.
Abbiamo sfiorato la separazione e io mi sono ridotta all'oro di un esaurimento nervoso, però, alla fine, ci è stato dentro tutto.
Con tutto intendo proprio tutto: tavoletta da nuoto, canotto e pallone gigante gonfiabili, occhialini, occhiali da vista di riserva per due quattro asciugamani grandi, un accappatoio piccolo, costumi, vestiti, felpe, giochi vari, SECCHIELLO, PALETTA E RASTRELLO (giuro!), reflex + compatta con obiettivi, caricabatterie ecc., due campi da corsa per me, uno per l'Alpmarito, 11 cambi completi per il nano, due libri a ciascuno (quattro sottili per il nano), medicine per me (e certificato medico autorizzativo), beauty, borsone da spiaggia piegato, borsetta per me, un paio di infradito e un paio di scarpe di ricambio ciascuno, ecc. Ecc. Ecc.

Prove alla mano, però, se no non ci credo.
Siamo sopravvissuti a problemi con il noleggio auto, al caldo torrido ed alla assoluta mancanza di connessione internet, smartphone e tablet, nonché navigatore.
E questo, devo dire, è stato un bene.
Certo, sono volati insulti per cercare di orientarsi con cartine stradali tradizionali e senza, abbiamo perso un po' di tempo girando a vuoto però...abbiamo staccato davvero, tanto che ora fatico a pensare di connettermi di nuovo per ragioni non lavorative.
Il rovescio della medaglia e' che ora siamo oberati di lavoro e non parlo solo di lavatrici.
Solo a smaltire mail e pec, credo impiegherò due settimane.
Quindi abbiate pazienza, ho tanto da raccontare, foto da mostrare, libri di cui parlare, le mie impressioni sulla Sardegna da condividere. Però con calma, prima il dovere.
Ed i matrimoni.
Eh si, perché il secondo dell'anno e' andato (e presto vi racconterò come ho vissuto il matrimonio sardo!), domenica avremo il terzo e il sabato prossimo il quarto.
Tre matrimoni in tre settimane. Anche questo, credo sia una specie di record.
Tra il fresco decisamente prematuro, gli impegni sociali, l'ultima settimana a casa del nano ed il lavoro, soffro di trauma da rientro. Aiuto!!!



mercoledì 26 agosto 2015

Bilancio di fine estate e..finalmente vacanza!

È inutile negarlo, l'estate volge al termine.

Dopo le prime pioggie, a metà agosto, il clima a casa nostra e' inesorabilmente cambiato. Non che manchino giornate calde e soleggiate, ma la notte è d'obbligo la copertina e la mattina senza una maglia e' difficile uscire.

Si respira la prima aria d'autunno, soprattutto in quelle giornate piovose e fredde, quasi novembrine.

E a me prende la nostalgia.

Perché è stata una estate torrida ed intensa, in cui abbiamo fatto molto.

Ci sono stati giochi in giardino con l'amichetta, in cui tutti noi abbiamo tirato fuori il nostro "talento artistico"!

Io per prima (contribuendo anche alla sicurezza della casa- cantiere, no???)

Ci sono stati Leolandia e tante camminate in montagna, per riempire polmoni, occhi e pelle di verde ed azzurro.

 

Ci sono stati pomeriggi al lago e nuotate nella piscina coperta, quando la pioggia di agosto si è fatta insistente.

Il ferragosto lo abbiamo trascorso così, prima una polenta sul fuoco da gustare a casa, con nonna e nonna bis, poi tanti tuffi e nuotate in piscina, come il giorno prima, quando hai preso coraggio e nella vasca degli adulti, ti sei lasciato andare, solo con la tua tavoletta. E hai scoperto di poter rimanere a galla semplicemnte battendo i tuoi piedini.

Un'altra inaspettata conquista, un'altra prima volta e tu, che ridi di cuore, felice, con la tua cuffietta, ora gialla ora azzurra, ed il costume delle Tartarughe Ninja, che ti piacciono tanto.

Poi Ci sono state feste di compleanno degli amichetti, sempre fuori, nel verde.

C'è stato San Savino.

E tante ore in falesia, ad arrampicare, noi tre o con i tuoi amici ed i loro genitori. Perché a voi bimbi, arrampicare viene naturale.

Mentre tu, un ragnetto ancora così piccolo, scalavi tranquillo e sicuro, usando anche il gergo degli scalatori, gli adulti nelle vicinanze si avvicinavano a farci i complimenti, come se dipendesse da noi, la tua abilità!

Non sono mancato neppure sguardi di preoccupata disapprovazione, ma quelli non venivano da climber, quindi non contano.

C'è stato il percorso avvenutura, con ponti sospesi, tirolienne e carrucole, che ti ha entusiasmato tantissimo.

Ci sono state mattinate e pomeriggi ad Aosta, io e il ricciolino biondo, a fare "commissioni" in Tribunale e visite allergologica. Ed è stata l'occasione per scoprire un magnifico parco giochi, da cui non volevi più andare via!!

C'è stata una intera giornata con un'amica che non vedevo da tempo, con scampagnata a Gressoney e tante chiacchiere.

Ci sono stati tanti libri, in biblioteca e sul comodino, per me (dieci da giugno ad oggi) e per ricciolino.

E pure tanti film e cartoni, che mi hanno fatto compagnia nella mia insonnia estiva (sperando che passi con l'autunno!!)

E poi l'esperienza centro estivo, con le sue attività e i miei dubbi.

Il Castello di Ivrea, che tanto il ricciolino biondo desiderava visitare.

Ci sono state lunghe pedalate in bicicletta. Io ed il ricciolino, in tre, addirittura con i nonni, la zia ed i cuginetti, in percorsi sempre più lunghi. Perché tu cresci e diventi sempre più forte e le tue gambette ancor di più!

E la bici arancione, compagna della tua prima garetta, quasi non ti basta più!!

Ci sono stati una montagna di gelati, dopo pranzo, dopo cena, a merenda, persino a colazione.

Quasi sempre uno solo al giorno, però!!!

Ci sono stati picnic sull'erba, piacevoli incontri, umani e non, in passeggiata,


momenti di pura beatitudine.

Eppure, per molto di ciò che avevo sognato, immaginato e progettato non c'è stato tempo e modo: niente giornata con l'amica di sempre S., prima della partenza per il mare, niente gita in ghiacciaio con l'Alpmarito, decine di sentieri non percorsi e rifugi non visitati in questa estate, niente giro allo Zoom di Torino o al Safari Park di Pombia, niente vallate montante percorse in bici con l'Alpmarito, non abbastanza corse, un balzo in avanti deciso della casa- cantiere che non c'è stato, nessuna giornata in Rhemes dallo zio.

E tanti post pensati e non scritti. Qualcuno molto pensato e non letto quanto speravo, perché d'estate ciascuno è preso dalle sue vacanze (giustamente) e c'è poco da fare.

I miei rimpianti dell'estate. Forse è solo che tutti gli anni mi illudo di essere più libera e serena, d'estate. E chissà perché mi trovo a pensare che sarà una luuuuunga estate, mentre se dura due mesi, due e mezzo nei caso più fortunati, e' già festa. E in mezzo c'è la fine della scuola, ci sono i centri estivi, i nonni a cui chiedere aiuto, il lavoro che assorbe e non molla, purtroppo ma anche per fortuna, la casa - cantiere, ecc.ecc.ecc.

Rimangono solo 10 mesi di odiate mezze stagioni e inverno, che volete che sia!

E rimane anche il mare e la vacanza, che ci aspettano. Noi partiamo, domattina.

Senza tablet ne' telefonini con connessione, solo noi e cellulari vecchio stile. E il cambio da corsa, naturalmente.

Non so se reggerò senza commettermi con voi, pec e mail di lavoro però è l'unico modo perché sia veramente vacanza!!!