venerdì 19 febbraio 2016

Tra lupi, dinosauri e animali alle prese con il gioco dei travestimenti: le letture del ricciolino.

In questo appuntamento con il venerdì del libro avrei voluto parlarvi del saggio "Tanta gioia nessun piacere. Quando le mamme non si divertono" che sto leggendo.
Oppure di un libro sullo yoga che mi sta aprendo il mondo.
Però ancora non sono pronta, mentre il ricciolino questa mattina ha deciso di portare a scuola alcuni suoi libri da leggere con la maestra e la classe, "perchè così li vedono i miei amici e possono averli anche loro".

E quindi, ecco le proposte!


 Il primo,  
"Au Carnaval des animaux" di Dubuc Marianne 


è famosissimo in Francia e discretamente conosciuto anche qui, nella versione in italiano pubblicato da "La Margherita" editore con il titolo  "Il Carnevale degli animali", per i bimbi dai tre anni in su.













Il ricciolino però lo ha avuto tra le mani prima dei  due anni e lo ha apprezzato anche allora.
E' un piccolo cartonato robusto con i colori molto vivaci, poco testo ed immagini che parlano da sole. Oltretutto, è in tema con il periodo!



Il secondo "Ten Little dinosaurs" è, come si vede, in inglese ed arriva direttamente da New York, dono "di viaggio" di mio fratello per il ricciolino biondo (ma tranquilli, lo potete trovare anche su amazon, ho controllato)


Anche questo è un cartonato robusto dai colori accesi.
La storia però è più complessa e devo ammettere che nè mio marito, che un pò di inglese sa, nè altri amici che hanno studiato o vivono in paesi anglofoni, lo hanno trovato semplice.
Comunque, secondo me, è bello anche solo da guardare!
Gli occhi seguono il lettore perchè "in 3D" e le finestrelle piacciono molto anche ai piccoli.
Amiche blogger che vivete all'estero..questo è per i vostri bimbi!!!
Noi lo abbiamo tirato fuori perchè il ricciolino ieri ha avuto la sua prima lezione di inglese alla scuola materna e voleva assolutamente portarlo oggi alla maestra per mostrarglielo.




Infine questo: "Au secours! Un Loup tout poilu" di Orianne Lalemand e Loic Méhée, ed.  Nathan


Fa parte di una serie con  altri titoli (quelli che leggete nella foto del retro, oltre al fantasma e il drago) e io ne ho sfogliati altri due, quindi posso assicurarvi che sono altrettanto simpatici.

E' un libro secondo me adatto dai tre anni, con tante finestrelle da aprire, illustrazioni vivaci, colorate e molte soprese, perchè "interattivo".
Invita i bimbi ad identificarsi nel protagonista, il piccolo Pierre, che deve aiutare mamma capretto ed il suo piccolo, la nonna di Cappuccetto e un porcellino a trovare il lupo e salvare le sue "vittime", mischiando le strorie di Cappuccetto Rosso, i tre porcellini ed i sette capretti con suspense ed umorismo.



E alla fine, il lupo avrà la sua punizione, grazie all'aiuto del lettore.


Meritata ma meno cruenta del trattamento che gli riservano di solito le favole!!

Purtroppo, che io sappia non esiste la versione italiana.

Buone letture!!!

giovedì 18 febbraio 2016

Sfidando la pioggia..

Sembra già passato un secolo da martedì scorso, martedì grasso.
Sembra già passato un secolo dalla fine delle c.d. vacanze d'inverno, ma sarebbe meglio chiamarle vacanze d'inferno, visto che sono vacanze per insegnanti e bambini o per quei pochi fortunati che possono concedersi una settimana bianca a febbraio (o quegli sfortunati che possono andare in vacanza solo d'inverno, perchè magari d'estate lavorano non stop, capita anche questo).

In ogni caso, siamo sopravvissuti e abbiamo sfidato il tempo inclemente.
Sì, perchè dopo due mesi ininterrotti di siccità, ha piovuto e nevischiato giusto a Carnevale, bagnando battaglia delle arance, rievocazioni storiche, spettacoli pirotecnici e sfilate di carri allegorici e gruppi in costume.

Noi, però, siamo una famiglia di temerari (per i canoni italiani, si intende; probabilmente nei paesi del Nord Europa ci considererebbero dei rammolliti) e quindi io ed il ricciolino siamo andati comunque ad assistere alla sfilata del martedì, senza quasi utilizzare l'ombrello (=usato nella mezz'ora di camminata per raggiungere il centro del paese e poi dimenticato a casa di un amichetto quando sarebbe servito).

Il Petit Prince di casa ha trovato copricati alternativi, pur di sfoggiare in tutto il suo muscoloso splendore il suo costume di Capitan America


 Avrei voluto arrangiarmi anche quest'anno con i vestiti ed il materiale in casa, per confezionare una sorta di costume, come avevo fatto lo scorso anno con il travestimento da diavoletto, ma poi tempo tiranno, l'Alpmarito e altre priorità mi hanno fatto desistere e ci ha aiutato Kiabi.ù

Il ricciolino biondo ha apprezzato tantissimo, anche perchè aveva ampiamente chiesto di travestirsi da uno degli Avengers (con esclusione della "femmina" e di "occhi di falco", perchè con un costume non abbastanza colorato, pare).


La sfilata in sè è stata abbastanza "povera", quest'anno, proprio a causa della pioggia. Niente a che vedere con quella del 2015 o del 2014.

 Tuttavia ci sono stati comunque gruppi e carri colorati da ammirare, come questi simpaticissimi mattoncini Lego..


 ..o il fantasioso "Ipermarché Bousc Daré", supermercato locale di fantasia, "Duert a Carlevé", ossia "Aperto a Carnevale", con tanto di Fontina, carrelli, commessi addetti alle pulizie e pagnotte fragranti.


e quelli dei personaggi storici, la Ninfa, San Martino, il Diavolo ed i Salassi..


accompagnati dalla Banda Musicale e  dai Pifferi e Tamburi di Arnad...



...il ricciolino ha visto i suoi amichetti, ha lanciato coriandoli, raccolto e mangiato caramelle e finito la giornata a far merenda da uno dei suoi amici del tempo del nido.


Quindi, per quel che ci riguarda, è andata comunque bene!!!


Non c'è dubbio, infatti, che con l'arrivo di un bambino in casa cambino abitudini e si scoprano nuovi modi per partecipare ad eventi tradizionali o non e per continuare a fare ciò che ci piace.
Nel nostro caso, archiviate per un pò alcune delle uscite serali carnevalesche e ridotto il tempo dedicato alla battaglia delle arance e/o a fagioli grassi e feste mascherate, mi sono dedicata a far conoscere ed apprezzare il Carnevale anche al Petit Prince.
Le feste sono diventate un pretesto per incontrare i suoi amichetti ed i loro genitori, per passeggiare per i paesi addobbati, per creare o cercare costumi e per godere, ancora una volta, della sua felicità e allegria, cercando di schivare i momenti di capricciosa stanchezza!

E voi, siete stati a qualche sfilata? Come si sono vestiti i vostri bambini? Il tempo è stato clemente con voi?


martedì 16 febbraio 2016

Tappe

In principio fu la sdraietta, lavata,ripiegata e riposta nell'armadio dopo la prima volta che il ricciolino, all'epoca ancora pelatino, riuscì a darsi una spinta decisa e ribaltarsi faccia a terra con lei (era poggiata sul pavimento, su un tappeto, come si erano raccomandati al corso preparato, quindi non ci furono conseguenze, solo lo spavento).
(Uguale a questa, la cui immagine e' tratta dal web)
Più o meno contemporaneamente, fece la stessa fine anche la giostrina per bebe' da porre a terra, che il nanetto si era ripetutamente tirato addosso nel tentativo di usare le gambe della giostra per tirarsi in piedi.
(Immagine dal web)
Poi fu il fasciatoio.
Scomparve dal bagno lasciando un ripiano improvvisamente intonso, presto riempito da libri e riviste.
Poi ci fu l'abbassamento del lettino, il vassoio del seggiolone asportato, una barra laterale del lettino sostituita con una sponda bassa e il materassino da Boulder prontamente riciclato come tappeto di emergenza in caso di cadute accidentali.
I biberon sparirono, sostituiti prima da tazze con il beccuccio di plastica, osteggiate dall'Alpmarito, poi da bicchieri di vetro e borracce di alluminio per le passeggiate.
Il coltello a tavola si affiancò alla forchetta, i piatti piccoli vennero dimenticati in favore del servizio "da tutti i giorni".
E naturalmente, sparirono anche cucci, catenine porta ciuccio e contenitori per il ciuccio.
Poi fece la sua comparsa il comodino, con due capienti cassetti e una lampada arancione, per "leggere" a letto come mamma e papà e riporre disegni, fogli, matite, pennarelli, libri e milioni di cianfrusaglie considerate "tesori".
Ben presto, il lettino con le sbarre da un lato, venne sostituito dal letto ad una piazza da adulto, il materasso nuovo e il piumone come i grandi.
Fece così la sua scomparsa anche il carillon per la nanna, a cui da tempi erano state asportate le apine danzanti, causa continuo tentativi di rottura messi in atti dai calci del ricciolino biondo.
(Immagine dal web)

Frattanto, il seggiolone perse le cinture, ovetto e seggiolino per auto vennero sostituiti con modelli da bimbo più grande, il passeggino ci abbandono' definitivamente (mentre la carrozzina praticamente non la usammo mai), sostituito dalla bicicletta senza pedali e dal monopattino.



Mentre il poggiapiedi del seggiolone si abbassava tacca dopo tacca, arrivo' la bici con i pedali, prima con le rotelle, poi senza.


Infine, gli sci da fondo e la bici "da grande".



Nanna, il suo amato doudou, cesso' di essere una presenza costante ed indispensabile alla sua serenità.





Non smise di essere cercata, abbracciata, coccolata, portata a scuola e tenuta vicino al letto, ma senza più l'assiduità di prima, senza più apparire come una sua appendice, affiancata da peluche sempre diversi, di volta in volta "amici del cuore.

Infine, pochi giorni fa, persino il seggiolone in se', in realtà destinato ad accompagnarlo come sedia alta per altri due anni, e' stato snobbato, ripiegato e riposto in un angolo.

 
(immagine tratta dal web)

A lui, così comodo, di design e funzionale, il ricciolino biondo ha preferito una sedia normale, anche se ora per mangiare alla giusta altezza gli tocca stare seduto sulle ginocchia.
Così, lui si sente grande e questo gli basta.

E mentre in me si alternano orgoglio, tanta nostalgia e molta commozione, la casa cambia volto, ancora una volta.


E voi, come vivete questi piccoli ma importanti cambiamenti? Vi vengono, qualche volta, le lacrime agli occhi, dalla gioia di vedere i vostri figli crescere e contemporaneamente dalla nostalgia?
Li attendete con ansia o li temete un pochettino?

lunedì 15 febbraio 2016

Consigli di look invernale ? Chiedo il vostro aiuto!

Non sono mai stata una amante dello shopping di abiti e scarpe (con le borse od i cappelli, è un'altra storia), a meno che non si tratti di vestiti sportivi e colorati.
La linea non mi aiuta.
Non sono sovrappeso, ma non sono mai stata magra. Non è la mia costituzione, c'è poco da fare.
In più, non sono una che getta/da via i vestiti solo perchè "fuori moda" o non mi piacciano più: finchè mi vannno e non sono rovinati, tendo a teneremeli.

Trovo stressante girare per negozi in cerca di capi che mi stiano bene, odio la "prova camerino", con le luci al neon impietose che abbattono colori e colorito ed evidenziano i difetti, non sopporto le commesse con dieci anni meno di me (ma anche mie coetanee) che si permettono di darmi del tu senza avermi mai visto prima (a voi dà fastidio o sono l'unica?)

D'estate, è più facile trovare abiti, pantaloni e camiciette un pò sfiziose che mi piacciano, colorate e leggere.
D'inverno, invece, è tutta un'altra storia, a meno che non mi trovi in un raro momento di "febbre da shopping" (come in questo caso).
Poi, però, mi fa piacere indossare capi nuovi!

Così, ogni anno, in tempo di saldi, mi riprometto di rinnovare il guardaroba e, puntualmente, o non lo faccio (come quest'anno), oppure acquisto o chiedo di regalarmi, ma non ciò di cui avrei davvero bisogno.
E la mattina, davanti a specchio e guardaroba, entro in crisi.
Vi basti sapere che il mio "consulente di immagine" è il ricciolino biondo, che ha buon gusto, certo, ma anche quattro anni!

Così, sulla scia dei post di Veronica e del suo #misentofiganchesenonlosono e dei bellissimi disegni di Gab che illustra i suoi abiti con "un vestito al giorno" , ho provato a fotografarmi durante le mattinate settimanali e chiedere il vostro consiglio.
Le foto lasciano il tempo che trovano, sia per inquadratura che per luminosità, visto che ero sempre di fretta e ho usato l'autoscatto dove mi trovavo, vi prego di non farci caso.

Mi piacerebbe che voi, amiche/i blogger, mi deste un parere spassionato.
Sono presentabile?
Vi piacciono o no?
Cosa cambiereste?

 

1


2


3


4


5


6


7


Come vedete, il nero ha un posto d'onore, forse fin troppo!

Particolare del look della foto precedente
Questo abbigliamento..

8

..meglio con questa giacca lunga...

 o con questa corta in velluto ? (Entrambe sono nere)

(o meglio che cambi totalmente?)

Prometto di non offendermi! Però voi siate clementi e ricordatevi delle mie premesse, perchè vi assicuro che mettermi " a nudo" così, per me non è facile (ah, se sapessi disegnare come Gab)!!!

Per ora vi risparmio gli abbinamenti sportivi che uso il fine settimana, perchè in quelli mi sento bene ed a mio agio.


venerdì 12 febbraio 2016

"Storia della bambina perduta" : ora sì che sono convinta!

 Quarto e ultimo volume della quadrilogia de "L'Amica geniale", "Storia della bambina perduta" è senza dubbio il romanzo della serie che mi è piaciuto di più e mi ha definitivamente convinto in merito alla bravura dell'autrice.



Ho iniziato a leggere il primo volume grazie al consiglio di Mimma, che oggi ringrazio per il suggerimento di lettura.

In realtà, non mi aveva affatto convinta, principalmente per la sua cupezza e per l'ambientazione così diverste dalla mia realtà quotidiana e dalla mia infanzia (per fortuna).
La curiosità ha tuttavia prevalso, portandomi dopo qualche tempo a prendere in prestito il secondo romanzo, "Storia del nuovo cognome", che mi ha, mio malgrado, catturata.
L'innamoramento è arrivato con il terzo volume, per ragioni che ho già spiegato (qui).
Così ho prenotato e letto voracemente anche il quarto ed ultimo romanzo, che mi ha conquistata.
Forse perchè più romanzato, sicuramente per l'ampio spazio concesso alla storia socio-politica italiana (il terremoto, la camorra, i partiti politichi, le ondate periodiche di rinnovamento, il ruolo della magistratura, l'evoluzione della condizione femminile ecc.), senza dubbio anche perchè mi ero abituata a quella sensazione di angoscia e pessimismo che avevo avvertito con fastidio nel primo volume, non ultimo, perchè molte domande che mi ero posta durante la narrazione avevano trovato finalmente risposta.
Inoltre, ho apprezzato le riflessioni introspettive di Elena, con la quale,  tra le due amiche protagoniste, ho sempre sentito più empatia.
Nella sua narrazione di vicende, nel suo interrogarsi, infatti, Elena spinge a formulare con lei domande e supposizioni, dare risposte, riflettere sul senso dei rapporti di coppia e dell'amicizia, sull'influenza dei legami dell'infanzia, dell'ambiente e della istruzione.
Mi è piaciuto vedere (in senso metaforico) riannodare i fili della vita di ciascuno dei personaggi conosciuti nei precedenti romanzi, assistere alla loro evoluzione, maturità e, per alcuni, scomparsa.
Per alcuni, avevo ampiamente previsto il cammino che avrebbero imboccato (la sorte della relazione tra Nino ed Elena, ad esempio, aveva un finale scontato), per altri, sono stata sopresa in positivo o in negativo.

Il colpo di scena finale, inoltre, mi ha colto di sorpresa.
Certo, essendo fondamentalmente una sognatrice, non mi sarebbe spiaciuto un ritrovamento della "bambina perduta" ma, forse, quella perdita è servita a svelarne un'altra, che molto tempo prima aveva compiuto scelte tali da eclissare la sua genialità, a farne da specchio, da rimando.
In ogni caso, credo che un finale diverso avrebbe stonato con il tono della scrittura, con l'umore di fondo della narrazione.

"A Enzo aveva tolto con fastidio ogni merito, li aveva attribuiti tutti a Lila. Fu così che mi resi conto che se lo avessi costretto a scavarsi dentro, sarebbe venuto fuori che il massimo esempio di intelligenza femminile - forse il suo stesso culto di quell'intelligenza, persino certi discorsi che mettevano in cima a tutti gli sprechi, lo spreco delle risorse intellettuali delle donne - aveva a che fare con Lila, e che se la nostra stagione d'amore si stava già rabbuiando, la stagione di Ischia per lui sarebbe rimasta sempre radiosa. L'uomo per il quale ho lasciato Pietro, pensai, è ciò che è perchè l'incontro con Lila lo ha plasmato così." (pag. 220) 

Ora leggete questo passo:
"Amavo la mia città, ma mi strappai dal petto ogni sua difesa d'ufficio. Mi convinsi anzi che lo sconforto in cui finiva presto o tardi l'amore fosse una lente per guardare l'intero Occidente. 
Napoli era la grande metropoli europea dove con maggiore chiarezza la fiducia nelle tecniche, nella scienza, nello sviluppo economico, nella bontà della natura, nella storia che porta necessariamente verso il meglio, nella democrazia si era rivelata con largo anticipo del tutto priva di fondamento. Essere nati in questa città - arrivai a scrivere una volta, pensando non a me ma al pessimismo di Lila - serva a una sola cosa: sapere da sempre, quasi per istinto, ciò che oggi tra mille distinguo cominciano a sostenere tutti: il sogno di progresso senza limiti è in realtà un incubo pieno di ferocia e di morte." (pag. 319)

Letto? Bene. Sostituite "Italia" con "Napoli" e "Paese" con "città" e avrete quello che si percepisce e respira tutti i giorni in questo periodo.
Queste le mie impressioni sul romanzo, che consiglio per l'appuntamento del venerdì del libro di oggi.

Se ne volete un'altra, leggete questa, di Mimma.
Se, invece, cercate una recensione di quelle "professionali", io vi consiglio quella di Slumberland. 

Nell'altro post di oggi, invece, trovate i due libri per bambini che consiglia il ricciolino biondo !!!
Non sia mai che qualcuno rimanga senza un buon libro per il fine settimana, eh!?






Le letture del ricciolino biondo: "Come diventare cavaliere" e "La piccola renna"

Questo venerdì, le letture per bambini da suggerire sul blog le ha scelte il Petit Prince di casa in persona.

Scovato per caso da ma in biblioteca, "Come diventare cavaliere. Manuale per scudieri", Fabbri editore, è piaciuto subito al ricciolino biondo, anche se in realtà forse si presta meglio a bimbi di un paio d'anni in più.



E' un vero e proprio manuale illustrato, con pagine pop-up suggestive, finestrelle da aprire, libretti dentro il libro da sfogliare e letterine da leggere.

In tanti capitoli, un nobile cavaliere tenuto prigioniero in un castello francese, istruisce il figlio sulle regole della cavalleria, gli insegna i valori ed i compiti di un buon cavaliere, fornisce suggerimenti per gli allenamenti, le imprese eoriche da compiere ed il corretto mantenimento delle armi, indica le strategie di attacco nelle giostre ed in guerra e i passi per conquistare l'ambito titolo di "Cavaliere".
Affinchè il figlio possa, poi, andarlo a liberare e ricongiugersi a lui.


 Le illustrazioni sono ben fatte ed esplicative, il testo è molto ricco e articolato, il lessico corretto.



 Un manuale che piacerà a  tutti gli appassionati di cavalli, cavallieri, armi bianche e gesta eroiche, piccoli e grandi, maschi e femmine!

E poi c'è "La piccola renna" di Michael Foreman, Camelozampa editore, 2015, che ho fatto arrivare alla bliblioteca del paese grazie al prezioson suggerimento di una lettrice / blogger del Venerdì del Libro (di cui, ahimè, non ricordo il nome!!!)




 Illustrazioni incantevoli ed adatte al clima invernale, una storia delicata, originale e commovente di affetto, amicizia e dedizione tra un bambino ed una piccola renna molto speciale.
Un libro che scalda il cuore e che ha subito catturato il ricciolino biondo!



Buona lettura con i vostri bimbi e buon...venerdì del libro!