giovedì 10 maggio 2018

Far toccare la natura ai bambini e ricaricarsi nel verde

La primavera non è la stagione migliore, per la mia salute.
Ho sempre sonno, devo assumere antistaminici e  spray nasali tutti i giorni, respiro male, mi riempio viso, braccia e mani di eritemi, gli occhi bruciano...l'allergia la fa da padrona e adeguarsi alle giornate più lunghe e luminose è uno sforzo fisico e mentale.
Eppure, mi piace.

 
Foto Mamma Avvocato


La natura si riempie di colori e profumi, il sole, dopo il lungo inverno, scalda le ossa, la pelle si  strati di abiti si fanno più leggeri, le tonalità dei vestiti più cariche e varie, la luce finalmente abbonda.

Così, nonostante la fatica che comporta, nonostante la stanchezza e l'allergia, ogni occasione è buona per uscire, per "stare fuori", semplicemente in un parco giochi, in una stradina sterrata di campagna, tra le viuzze del paese, nei sentieri tra i boschetti o in riva ai bellissimi laghi di cui il Canavese è dotato.



La meta dipende dagli impegni e dal tempo a disposizione ma, se non piove, dopo l'uscita da scuola del ricciolino ed il sonnellino pomeridiano dei piccoli, oppure  nei giorni festivi, porto fuori tutti.



Non crediate che non me ne penta ad ogni rientro e, qualche volta, pure in itinere.
Ogni sera, mi maledico perché ho una montagna di vestiti in più da lavare, i bimbi a cui fare il bagnetto, totale o parziale, il grande da convincere per la doccia, la cena ancora da preparare, borse da sistemare e la stanchezza che mi crolla addosso.
Perché portare un'ora al parco giochi tre bambini non è mai una passeggiata, andare un pomeriggio intero fuori con loro, richiede lunga preparazione e "spreparazione".
Eppure, lo rifaccio puntualmente.



Perché?
Perché l'umore, la mente, gli occhi, la pelle...tutto si rigenera e sono certa che lo stesso accada ai miei bambini.
In più, sono convinta che i piccolini abbiano diritto di toccare l'erba, sedercisi sopra, accarezzare i fiori con i piedini, cogliere terra, sassi e fioriture per conoscersene la consistenza, sentire il canto degli uccellini, guardare il blu e bianco del cielo ed il verde dei prati e delle foglie, godere del calore del sole sulla pelle.
Vivere con tutti i sensi, ogni volta che sia possibile.
Godere della bellezza che c'è intorno a noi.

 
Foto Mamma Avvocato



Certo, se riuscissi a convincerli a tenersi il cappellino in testa e magari pure gli occhiali da sole per più di 30 secondi, sarei ancora più contenta e se si potesse stare nella natura senza sporcarsi di erba, cibo, terra e chissà che altro, ancora di più ma...non si può avere tutto dalla vita no?!?




E infatti, il pomeriggio di uno degli ultimi giorni di festa, mentre l'Alpmarito purtroppo era costretto a lavorare, noi lo abbiamo trascorso semplicemente così, sul prato in riva al lago, ad associare gelato e godere della bella giornata.




Tra l'altro, ho potuto anche dare sfogo alla mia passione per la fotografia, con i miei soggetti preferiti!



lunedì 7 maggio 2018

Pic nic con tre figli, di cui due gemelli di dieci mesi? Si può (magari al Parco della Burcina)!


Sono trascorsi due anni da quando scrivevo questo post, in cui raccontavo le meraviglie di una riserva naturale ad accesso libero e gratuito (comoda anche con i passeggini grazie ad una strada sterrata alternativa ai sentieri) in provincia di Biella e della stessa "Biella alta", la zona vecchia di questa operosa città, fiore all'occhiello dell'industria tessile italiana.


Un paio di domeniche fa, con due figli in più, una coppia di amici anch'essi con figli piccoli e un ginocchio dolorante (il mio), siamo tornati al Parco della Burcina, per ammirare nuovamente le fioriture dei rododendri e, soprattutto, per cercare di scoprire se un pic-nic nei prati con un seienne e due gemelli di dieci mesi sia cosa fattibile.

Tra rododendri e tartarughe d'acqua...due esploratori curiosi!!!

La risposta è sì: faticoso, da preparare ma...SÌ!

Foriture del parco della Burcina


Perché ve lo racconto? Perché a volte, con i bambini piccoli, la sola idea di partire per una gita fuori porta può apparire assurda, l'impegno eccessivo.
Così si finisce per rinunciare sistematicamente e questo, dal mio punto di vista, non fa bene alla salute ed all'umore.
Certo, magari qualche fine settimana in casa non sarebbe male, soprattutto se si potesse riposare ma, visto che è molto difficile farlo...via! Nella natura!

Dall'alto verso il basso: casetta all'ingresso con punto informativo (chiuso la domenica ed i festivi), particolare del punto ristoro più vicino all'ingresso principale, veduta del ristorante e bar, Orsetto con la bandana che escplora le coperte!
Le montagne innevate dal Parco della Burcina

Splendida tartaruga d'acqua
Noi abbiamo optato per lasciare il passeggino gemellare in macchina e portare entrambi i bambini a spalla, con gli appositi zaini porta bimbi.
Il mio ginocchio non ha gradito molto, però i dislivelli nel parco non sono eccessivi, si può camminare un paio d'ore tra sali-scendi senza esagerare con le pendenze, soprattutto usando la strada sterrata.


Cosa abbiamo portato?
Il kit di sopravvivenza comprendeva: cambio di vestiti completo per ciascun bambino, una coperta da stendere nel prato, tanti pannolini (6/7) e salviette umide (nel parco ci sono pochi cestini, però ci sono, ad esempio nei bagni pubblici, molto spartani), crema solare, liquido disinfettante per mani, coltellino, due bandane in cotone per coprire la testolina dei bambini, la pappina già pronta in una piccola borsa termica, acqua in borraccia e nei biberon, cucchiaini, panini e frutta per gli adulti, due omogenizzati di frutta e uno yogurt per loro, biscotti per i bimbi grandi e biscottini primi mesi per i piccoli...tutto in uno zaino da montagna più lo zainetto posto sotto il nostro zaino porta bambini.



L'Alpmarito ha portato due zaini (quello dei bimbi dietro, quello normale davanti) ma se avessimo avuto anche il secondo porta bimbi come il primo modello, avremmo potuto ripartire in modo più egualitario il peso (ginocchio permettendo).
Ovviamente, io poi avevo al reflex al collo.
E ne è valsa la pena, sia per il paesaggio, sia per la allegra compagnia, sia per la splendida giornata di sole!

Zona asinelli, nei pressi dell'altro punto ristoro del parco, dotato anche di rastrelliere per eventuali biciclette.

Veduta su Biella e la piana, incorniciata dai rododendri in fiore
La domenica della nostra visita era in corso una fiera mercato delle vacche, quindi il parcheggio non era agibile (ma erccezionalmente abbiamo potuto lasciare l'auto lungo la strada) ma offriva lo spettacolo di tantissime mucche e vitellini, che è piacituo ai bambini!

Fiera mercato delle vacche dell'ultima domenica di aprile
Animali sicuramente visibili!


INFO PRATICHE
Il parco è dotato di servizi pubblici e di due punti ristoro, uno solo però comodamente raggiungibile con la strada sterrata e, dunque con il passeggino.
Vi è un ampio parcheggio a pagamento dinanzi ai cancelli dell'ingresso, nonché una area parco giochi ben tenuto con annessa fontana di acqua fresca, nella piazzetta posta prima dell'ingresso al parcheggio.
Il parco è sito a 15 minuti da Biella (servita dall'autostrada Torino - Milano A4, uscita Carisio), 45 minuti da Ivrea e poco di più dalla base Valle D'Aosta.

Uno degli splendidi panorami visibili dal sentiero del parco

Particolari di radici !





venerdì 4 maggio 2018

Le letture di Mamma Avvocato: Sophie Kinsella

                                      
"La mia vita non proprio perfetta"
&
"Sorprendimi!"  


di Sophie Kinsella
  
Se c'è un modus operandi nel mio modo di leggere, è certamente l'alternanza tra romanzi di svago, romanzi di spionaggio o legal thriller e biografie/autobiografie, specialmente legate alla montagna o allo sport.
Questo venerdì vi consiglio due romanzi di Sophie KLinsella, conosciuta come l'autrice di "I love shopping" ed altri titoli della stessa serie, che non mi sono piaciuti.
Io apprezzo molto, invece, per i restanti suoi romanzi, di cui infatti scrivo sovente.

Perchè mi piace? Perchè la sua scrittura consente di "staccare" ed evadere, ridere e sorridere, però non in modo frivolo.
L'umorismo e le situazioni esagerate vissute dalle protagoniste, infatti, nascondono sempre, a mio parere, una satira feroce della società attuale, con le sue manie, le sue contraddizioni, le sue mode e i suoi problemi, che siano lo sfrenato consumismo, l'incapacità di intrattenere relazioni durature soddisfacenti, le difficoltà lavorative, i disturbi alimentari o il conflitto intergenerazionale, l'ossessione per il "naturale" e "biologico" ecc.
La scrittura fluida e ironica consente dunque di riflettere, se lo si desidera, e lascia un certo retrogusto amaro, senza però mai deprimere, perchè a trionfare, alla fine, sono sempre l'intraprendenza, l'autenticità e l'amore.

Nel primo di questi romanzi, una ragazza di campagna che vuole diventare una londinese doc in carriera nel mondo del marketing, racconta la sua difficile vita in un ufficio di serpi velenose, capi isterici, appartamenti condivisi, difficioltà economiche e  pendolarismo "da battaglia", fino alla svolta obbligata: il ritorno nel verde del Somerset e un'idea imprenditoriale da sviluppare con successo, tenendo presente quello che piace ai "cittadini".
Ovvero, come ci diciamo sempre anche io e l'Alpmarito osservando i turisti della montagna: avere l'illusione di essere a contatto con la natura ed una vita semplice, rigorosamente "bio", senza rinunciare davvero a nessun dei "comfort" della città, dalla connessione wi-fi alle docce calde, dalla pulizia al cibo preferito. Il tutto sentendosi parte di una élite privilegiata.
Le disavventure della protagonista la porteranno, in realtà, al successo ed all'amore ma solo grazie alla sua intraprendenza e tenacia (e questo non è banale).

Il secondo romanzo invece, prende spunto da una visita medica di routine, affrontata da una coppia proprio nel giorno del loro anniversario di matrimonio.
Il verdetto è più che positivo: spettano loro altri 68 anni di buona salute, tenuto conto delle statistiche.
Fantastico! O no?!? 
Di colpo la prospettiva appare noiosa a Dan e Sylvie, genitori di due gemelle, lavoratori e coppia consolidata, che decidono di correre ai ripari inventandosi delle "sorprese" reciproche per vivacizzare la vita matrimoniale.
Peccato che, rompendo gli equilibri, saranno loro a restare sorpresi (e non in positivo), da incomprensioni e segreti a lungo taciuti.
Servirà aprire davvero gli occhi, andando oltre le immagini idealizzate dei familiari e del coniuge, costruite nel tempo, per ritrovare unità ed un rapporto davvero autentico.

Buone letture!!!

Con questo post partecipo all'appuntamento del venerdi del libro di Home Made Mamma.



 

venerdì 27 aprile 2018

Le letture del ricciolino biondo: i classici dell'antichità per bambini


"Odissea. I viaggi di Ulisse" di Omero, illustrazioni di Tony Wolf, ed. Dami, Giunti Editore, 2007

44 pagine arricchite dalle allegre ed inconfondibili illustrazioni di Tony Wolf, che raccontano il viaggio di Ulisse in nove capitoli, di cui sono protagonisti i personaggi di Omero rappresentanti da aninali: Odiesso e sua moglie, non a ncaso astute volpi, i proci, ovviamente porci, Eumeo, il fedele servitore e così via. 


Un libro che ben riassume gli episodi salienti del viaggio dell'eroe, da un breve riassunto dell'antefatto (la guerra di Troia): lo sbarco nel paese dei Lotofagi, il famossissmo inganno al ciclope Polifemo, la trasformazione in maiali dei marinari sull'isola della maga Circe, le sirenem Scilla e Cariddi, il naufragio sull'isola dei Feaci e l'incontro con Nausicaa ed, infine, il ritorno a casa, il ricongiugimento familiare e la vendetta contro i Proci.
Il ricciolino si è appassionato moltissimo alle avventure di Ulisse che, a distanza di milenni, ancora incantano i lettori.
A mio parere perfetto dai 5 anni.

Terminata la lettura, al ricciolino è sorta la curiosità di scoprire la storia della guerra di Troia, l'Iliade, e poi approfondire il racconto dell'inganno del cavallo di Troia, ordito da Odisseo ( o Ulisse che dir si voglia), tramite due libri diversi:

"Iliade. La guerra di Troia" di Omero, illustrazioni di Libico Maraja, ed. Dami, Giudnti Editore, collana "Miti Oro" , 2013


Un albo illustrato pensato per bambini più grandicelli, poichè più lungo (77 pagine) e utilizzante un lessico molto ricco e preciso, che però, con qualche spiegazione aggiuntiva, ha conquistato anche il ricciolino.
Il suo magior pregio, a mio parere, sono le illustrazioni particolareggiate e mature e la fedeltà del racconto all'originale, pur nella sintesi richiesta dall'albo illustrato, con suddivisione in canti della narrazione.

Temevo che le battaglie ed i lutti di cui è costellata l'Iliade potessero disturbare il ricciolino o che trovasse strano il continuo intervento divino nelle vicende umane, invece mi sbagliavo: ha ascoltato e gustato la lettura come un bel racconto, chiedendo informazioni e ammirando il coraggio degli eroi omerici, senza stupirsi più di tanto della presenza di dei antropomorfi.
I bambini sanno avere molta più immaginazione e fantasia di noi!

Della stessa serie (comprendente anche altri titoli classici e dal prezzo competitivo , 9,90 Euro) abbiamo preso ora in prestito anche:

"Eneide. Le avventure di Enea" di Virgilio, illsutrazioni di Piero Cattaneo, ed. Dami, Giunti Editore, 2013, collana "Miti Oro", pag. 93.


Confesso che ho voglia anche io di iniziarlo, poichè dei tre poemi quello narrante la storia di Enea, il fondatore di Roma, è quella di cui ho meno memoria e che ricordo, all'epoca dello studio, di aver apprezzato meno.
Chissà se, dunque, la lettura in versione sintetica ed illustrata, saprà farmi venir il desiderio di rileggere il poema e, soprattutto, se piacerà al ricciolino quanto Iliade ed Odissea.

Per approfondire la narrazione dell'inganno del cavallo di Troia, abbiamo trovato questo libro, in edizione economica (8 Euro) e tascabile, dalle illsutrazioni stilizzate (non bellissime, per il mio gusto, ma espressive):

"Il cavallo di Troia", di Sabina Colloredo, ed. EL, collana "Che storia!", aprile 2017


Nonostante il titolo, si tratta in realtà di un riassunto sintetico (77 pagine) dell'intera Iliade: dalla storia di Elena e Paride alla conquista della città da parte dei greci, grazie, appunto, all'astuto trucco di Ulisse del cavallo di Troia.


A mio parere perfetto anche come primo approccio, per invogliare i bambini ad una lettura più approfondita dell'Iliade: la scrittura è infatti piacevole e molto scorrevole, con un lessico adatto anche a bimbi di cinque/sei anni.

Per completare il panirama dei classici dell'antichità, leggiamo, in ordine casuale, anche la versine breve di alcuni miti greci, nella raccolta ricevuta in dono per Natale dal ricciolino già un paio d'anni fa:

"Miti greci per bambini",  
narrati da Heater Amery, illustrati da Libnda Edwards, ed. Usborne


16 storie, dal vaso di Pandora al volo di dedaro e Icaro, dal labirinto di Rero e del Minotaur alla storia di Eco e Narciso alle fatiche di Eracle.
La lunghezza di ciascun mito è perfetta per brevi letture serali, accompagnate da piccole illustrazioni vivaci, con testi su sfondo colorato.


Il formato tascabile lo rende comodo da portare in borsa però, a mio parere, la qualità dei riassunti dei miti lascia un pò a desiderare: alcuni sono comprensibili, altri sono troppo estrapolati dal contesto e brevi per cui, se non si conoscono gli antefatti o la storia dei protagonisti, si fatica a comprenderli.

Cambiando periodo storico ma rimanendo sul classico, al ricciolino è piaciuto molto anche:

"La leggenda di merlino e i cavalieri della tavola rotonda",

illustrato da Tony Wolf, ancora una volta una ed. Dami per Giunti Editore, collana "Pimi classici per i più piccoli", 1998 (ma ne esiste una versione più recente), pag. 44.

 


Come di consueto per gli albi illustrati da Tony Wolf, le illustrazioni sono vivaci, allegre e accattivanmti, i protagonisti animali. La lettura è scorrevole e consente di conoscere la storia re Artu', della spada nella roccia e della tavola rotonda, attraverso la voce narrante di Mago Merlino.




E voi, conoscete altre versioni di classici dell'antichità o avete letture a tema da consigliarci perchè ritenete siano imperdibili?
Il ricciolino (ed io) attende i vostri consigli!

Con questo post, torno con piacere a partecipare all'appuntamento del venerdìdel libro di Paola!