giovedì 12 luglio 2018

I primi sei mesi di nido dei gemelli: come una seconda casa!

Orsetto e Principessa hanno iniziato la loro avventura al nido a gennaio, a 6 mesi appena compiuti, 5 mesi “corretti” ( in base alla loro prematurita').


La scelta della struttura, tra due, è stata ardua: la prima, privata, era più vicina, comoda per la flessibilità di orari e di costi, dotata di spazi interni ed esterni ed arredi adeguati e le educatrici hanno fatto sia a me che all’Alpmarito un’ottima impressione.
In più, abbiamo raccolto in giro solo giudizi positivi.

La seconda era più lontana e con orari e chiusure fissi, essendo una struttura comunale.
Tuttavia era lo stesso asilo nido che aveva frequentato il ricciolino, con le stesse educatrici e lo stesso personale di cucina ed ausiliario.
Il nido in cui ci eravamo trovati così bene, apprezzando tutto, 
dalle giornate “a porte aperte ai genitori”, alle iniziative come i laboratori di riciclo (per creare cornici e scatole con materiale di recupero).


Amici fin dal nido.

Quello in cui il nano ha stretto amicizie che durano ancora, a distanza di cinque anni, nonostante le scuole poi frequentate siano state diverse.


Quello in cui abbiamo trovato persone speciali, stretto amicizie tra genitori e conosciuto educatrici appassionate, accoglienti, materne e competenti. Brave maestre e persone buone.
quando il ricciolino si "diplomo' " al nido!

Quello alle cui feste di fine anno, io ho sempre pianto di commozione 
e gratitudine, per il mio bimbo che cresceva e l’ambiente positivo in cui lo stava facendo.
Mentre accompagniamo i piccoli al nido, il ricciolino si gode il giardino della scuola!
Alla fine, ho deciso di pancia e di cuore, anche perché, mentre il ricciolino era entrato a quasi dieci mesi, i piccoli avrebbero iniziato ad appena sei mesi, cinque corretti, ovvero appena capaci di stare seduti ed a svezzamento appena cominciato.
I miei timori, perciò, erano molti e sentivo il bisogno di sapere che Orsetto è Principessa sarebbero stati accolti da persone con cui parlare liberamente di qualsiasi eventuale dubbio o difficoltà.

Ora, a distanza di sei mesi, posso confermare di essere molto soddisfatta dalla scelta!

Dopo una settimana di inserimento progressivo, i piccoli hanno iniziato a frequentare con regolarità, malattie a parte. Queste purtroppo non ci hanno mai dato tregua, forse per i pochi mesi dei gemelli, per la loro maggiore (relativa) fragilità, forse per l’inizio in pieno inverno e perché, comunque, erano sempre malanni moltiplicati per due. Non so.

Comunque, Orsetto e Principessa si sono adattati in fretta ai pasti a tavola, prima con pappine e ora, per la bimba, come i “grandi” (ovvero normale ma logicamente a pezzetti) ed alla routine del nido, senza particolari problemi di distacco (grazie anche all’età) o per fare la nanna. E si sono affezionati alle loro educatrici, con cui stanno molto volentieri.

Inizialmente sono rimasta un po’ delusa quando ho saputo che sarebbero stati inseriti in sezione diversa da quella che era stata del ricciolino, quindi senza la sua educatrice. 
Poi, però, mi sono ricreduta perché entrambe le educatrici (una per ciascuno, affinché i piccoli avessero una figura di riferimento esclusiva, senza doversela “dividere”), che comunque già avevo conosciuto ai tempi, sono bravissime e la diversità rende l’esperienza dei gemelli ancora più autentica, per me, aiutandomi a non fare paragoni.

Ci sono state le riunioni di spiegazione del programma, quelle di fine anno scolastico, con tanto di diapositive con le foto dei bimbi nei vari momenti della giornata, c’è stato il pomeriggio in cui noi genitori abbiamo potuto stare con i bimbi all’asilo per vederli interagire con i loro compagni e le educatrici e conoscerci fra adulti e c’è stata la festa di fine anno.

Bellissima!
Si è svolta in giardino e prima ci sono state delle piccole recite di educatrici e bambini dell’ultimo anno (“i grandi”!), con le orecchie da topino o vestiti da piccole pulci, con due filastrocche brevi e la messa in scena della storia di Cappuccetto Rosso, poi la consegna dei “diplomi” ai grandi e dei regali alle maestre, infine, verso le sei e mezza, la ricca merenda sinoira all’aperto, con pasta, gelato, frutta, affettati ecc.

Per i piccolissimi, come i miei gemelli, le educatrici hanno preparato un tavolino appartato con i seggioloni, la cucina ha preparato la minestra di verdure e fornito piattini e bicchieri con il beccuccio.
Inoltre, più volte mi hanno chiesto se avessi bisogno di aiuto per poter mangiare anche io (siamo andati solo io ed il ricciolino, poiché l’Alpmarito era via per lavoro).

Il ricciolino ha giocato con i suoi amici, che hanno i fratellini/sorelline che frequentano anche loro il nido, io ho chiacchierato con genitori ed educatrici ed il clima è stato festoso e, soprattutto, sereno e caldo.

Sono stata bene, siamo stati bene.

Come ho detto a maestre e direttrici, ringraziandole, grazie al loro impegno e all’armonia che sanno creare, entrando al nido mi sembra di portare i miei bimbi in un luogo che è come una seconda casa.

Tutto questo oltre al valore educativo che sono convinta abbia la frequenza del nido (così come una buona scuola materna): l’apprendimento che deriva dal contatto continuo con bimbi più grandicelli, la possibilità di giocare con i coetanei, l’abitudine a confrontarsi anche con i più piccoli, imparando ad avere riguardo per loro.
I lavoretti di riciclo creati al nido, quando lo frequentava il ricciolino


Purtroppo, infatti, se non si ha una famiglia allargata numerosa o tanti amici con figli con cui trascorrere il tempo regolarmente, è difficile che si possano offrire le stesse esperienze di socializzazione e confronto ai bimbi a casa, con nonni o baby sitter (questo senza nulla togliere a chi compie scelte diverse, poiché tutte che hanno lati positivi per genitori e bimbi) e ciò potrebbe mettere in difficolta piccoli già di loro più introversi o riflessivi.

E poi, vuoi mettere lasciare che i bimbi facciano spesso giochi creativi ed euristici con materiali più disperati e, quasi sempre, super sporchevoli, senza avere l’onere di inventarseli, organizzarli e ripulire tutto e tutti?!?!!!


venerdì 6 luglio 2018

Le letture del ricciolino biondo: mummie, lupi, sana alimentazione e scienza!

Estate, scuole finite, tanto tempo in più per farsi un giro nelle biblioteche o librerie dei dintorni e sfogliare insieme un libro, da leggere e farsi leggere, guardare e toccare.

Ecco cosa ci è piaciuto di più!

 "Ahi! Prot! Eeetcì!" di Editoriale Scienza

Non è una storia, ma un viaggio alla scoperta della causa e del significato di picocli grandi misteri, che affascinano grandi e piccini: perchè si suda, perchè viene il raffreddore, cosa sono rutti e puzzetti ecc. (ehi, voi, lettori adulti: non fate finta di sapere già tutte queste cose perchè resterete sorpresi!!!)

Il tutto spiegato in modo chiaro e non troppo semplicistico ma comunque adatto ai bambini dai sei anni, con tante finestrelle e alette da sollevare e illustrazioni da guardare, per scoprire il libro insieme alla scienza. 
                                                                       ***

 "Lupo lupo, dove sei?"

è in realtà una lettura adatta già dall'ultimo anno di nido.

Noi però ci siamo molto affezionati perchè il ricciolino lo prende in prestito in biblioteca fin da allora, visto che lo avevano usato le maestre per il progetto dell'ultimo anno.

Un maialino gira per la sua fattoria, convinto che vi si nasconda un lupo. Lo cerca ovunque, mentre tutto lo rassicurano e un pò lo canzonano, perchè scambia altri animali per lupi (ogni scena contiene una fessura con sorpresa dove inserire la manina, toccando consistenze diverse)...fino a che, nel bosco, il maialino incontrerà davvero lo spaventoso lupetto, in un bel pop up!

                                                                ***

"Una mela al giorno" di Patricia Geis, Editoriale Scienza

Non è la prima volta che prendiamo in prestito questo libro dalla biblioteca ma, la volta precedente, un paio di anni fa, non aveva suscitato nel ricciolino alcun interesser, forse perchè troppo piccolo.
Ora, a sei anni, lo ha invece apprezzato molto, cercando di ricordare le calssi di alimenti, divertendosi a fare la spesa al supermercato, riporre in frigo ed in dispensa, al posto giusto, i prodotti, fingere di preparare pasti bilanciati, secondo le due semplici tabelle proposte.



Insomma, una bella scoperta, un interessante libro gioco, una buona occasione di imparare divertendosi.

***

"Srotola la mummia"

Alzi la mano chi non si è mai interessato, con un misto di fascino e paura, alle mummie e all'antico Egitto. Nessuno? Ci scommetto!

Io, ad esempio, ho passato un anno in cui ho letto tutto ciò che trovavo sull'argomento. Ero alle elementari ed in gita ci hanno portati niente meno che al fantastico (già allora) Museo egizio di Torino.
Il ricciolino non ha ancora questa passione, però questo libro, che è in realtà un modello di mummia da leggere per imparare, gli è piaciuto molto.


I dettagli sulle modalità di essicazione del corpo e mummificazione, che si leggono ai lati della mummia, a dire il vero, a me hanno fatto un pò impressione, però non posso dire lo stesso per il ricciolino.
In ogni caso, sono didascalie brevi e tecniche ma chiare ed esaustive, così come le spiegazioni sulle sepolture e la costruzione delle piramici.

Per genitori con stomaci non troppo sensibili! 



P.s. Il libro è fatto per essere appeso in verticale ad una parete, facendo passare un filo nei due appositi occhielli. Sempre che vi stia bene dormire con una mummia a vegliarvi!

Con questi consigli di lettura per bambini, partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.

mercoledì 4 luglio 2018

Ultimamente...tra maggio e giugno

Ultimamente…tra maggio e giugno

Finalmente vacanze!

Ultimamente la stagione di mountain bike  del ricciolino è iniziata e lo ha fatto con il botto: terzo posto al Grand Prix regionale, la sua prima coppa “ufficiale” ed una giornata che, se è stata faticosissima per noi (ore sotto il sole ad attendere, senza un prato o un parco giochi per far giocare i piccoli), è stata però divertentissima per lui e la sua squadra, con cui si sta integrando pian pano.
Naturalmente ci è toccato comprare un’altra bici, perché l’allenamento intensivo le distrugge, ma lui ci ha messo molto del suo, dimostrando di tenerci più di ogni altra cosa.
Segno di un passione forte e bella.

Atleta in gara, in un punto più semplice del percorso. In quelli difficili, ero troppo in asnia per fotografare!
E poi ha partecipato ad un’altra gara, questa volta di corsa, vincendo un bel barattolo di Nutella. Ancora meglio della coppa!

Rimonta in salita

Ristoro post corsa

Ultimamente ho conosciuto dal vivo un'amica blogger e la sua famiglia, visitando con lei (per me di nuovo, ma ne vale sempre la pena) il Forte di Bard e facendo merenda in compagnia. Una giornata perfetta, nonostante la pioggia torrenziale!

Ultimamente è finalmente finita la scuola e, con esse, le corse mattutine. 
Non è che ora si batta la fiacca o si faccia tanto più tardi, anzi.
Però non c’e più l’ansia di quella maledetta campanella, il volto scocciato della maestra all’ingresso.
Il passo si fa più rilassato, i gemelli li accompagniamo in due (io ed il ricciolino) al nido, dove meno educatrici, ma anche meno bambini, permettono due chiacchiere in più al mattino.

I compiti delle vacanze, comunque, li abbiamo già iniziati e sono inflessibile.
Perché non li condivido ma, visto che li hanno dati, si fanno e da subito.
Perché agosto saranno a casa anche i gemelli e, qualche giorno, anche il papà e allora vorrei che fosse solo famiglia e letture, non pagine su pagine da compilare.





Ultimamente il ricciolino si è costruito uno scudo, dopo aver visto un combattimento dal vivo con armi del Medioevo.





C’e’ stata l’ultima riunione dell’anno alla primaria, in cui mi sono morsa la lingua, perché tanto è inutile discutere con chi mai cambierà idea e poi il ricciolino stesso crescerà durante l’estate, dunque come sarà a settembre lo vedremo a settembre.

Pagella peraltro ottima e sono soddisfazioni, soprattutto per lui.

 

 Ultimamente il caldo ha svelato braccine e gambotte dei piccoli...con quelle fossette irresistibilmente tenere, che adoro!



Ultimamente c’e stata la cena in pizzeria con i compagni di classe ed i rispettivi genitori, un’uscita senza gemelli, rimasti a casa con il papà.
Mi sono bevuta una birra media e ho chiacchierato, ma soprattutto ascoltato ed osservato e, anche se sono genitori ancora pressoché sconosciuti, è stata una serata molto piacevole e una buona occasione di socializzazione.

Ultimamente ho ricominciato a praticare yoga regolarmente, seppur con tempi diversi a seconda delle giornate. 
E ho scoperto quanto mi sia mancato, quanto dia dipendenza sentirsi bene, dopo.
Sogno anche di tornare a correre e in piscina, ma le ginocchia scricchiolano ed il tempo manca sempre, quindi niente. 
Per ora.
Cappella tra i monti sopra Tour d'Hereraz

Ultimamente dormo poco, pochissimo.
 Se non sono i denti di una, è la febbre dell’altro, il sonnambulismo del primo, qualche simpatico virus gastrointestinale che non va in vacanza o il mal di schiena, i ciucci che spariscono, inghiottiti dai lettini anche se si illuminano al buio, oppure il pannolino che non tiene.
Il risultato, comunque, è che sono esausta da troppo tempo e non vedo luci in fondo al tunnel.
Cerco di vivere alla giornata, combattendo il sonno, aggravato dagli antistaminici, a suon di caffè e sequenze di yoga energizzanti.


Ultimamente abbiamo grigliata carne nel giardino di amici, in una domenica di sole e relax. Poi abbiamo passeggiato insieme nel bosco, in montagna.
 Ed è stato veramente bello, per noi e per i bambini.




Ci siamo persi la festa della birra di San Giovanni, a Gressoney. Lo scorso anno perché stavo partorendo, questo perché i bambini erano ko.
Non resta che sperare nel prossimo giugno.

Ultimamente la mia nipotina più grande ha festeggiato la cresima, ha sostenuto l’esame di terza media e  conquistato un podio ad una gara di equitazione.
E a me vederla crescere così, allegra, buona e serena, fa bene al cuore.
Peraltro un’altra nipotina ha finito le elementari, la terza la scuola materna.
Il quarto nipote, invece, è elettrizzato da un torneo di calcio, la sua passione, in cui pare la sua squadra abbia sbaragliato.
Piccoli grandi traguardi.
Ultimamente ci sono state riunioni, giornate a porte aperte e festa di fine anno al nido dei gemelli. Esperienze fantastiche, davvero, di cui parlerò.

Ultimamente lavoro di nuovo parecchio, seppur con una sorta di part time obbligato. Ma va bene così.

Ultimamente la mia principessa ha imparato a mangiare da sola, di tutto, a pezzetti. Mangia con le mani, dal suo piattino. 
Dopo, è indispensabile il bagnetto per lei ed il lavaggio di pavimento per la cucina (e non solo) però vederla mangiare di gusto, così, è emozionante, oltre che un’altra tappa verso l’indipendenza.
Ultimamente sarebbe stato il compleanno di mio nonno, che manca ormai da troppi anni, senza che il dolore sia svanito.

Ultimamente i piccoletto hanno iniziato a pronunciare bene “Mamma” e “Papà”, qualche volta anche “Nonna” e fanno “no” con la testa; entrambi bevono dal bicchiere con il beccuccio e la principessa ha mosso i suoi primi passi autonomi sabato scorso.
Poi non ha più replicato, ma ormai il momento è vicino per entrambi.

Ultimamente, una domenica, ho praticato yoga al Forte di Bard, all’aperto, con mia madre nel tappetino accanto, guidata da due diverse brave maestre: un’ora di torsioni ed una di aperture, con stili diverse ma ugualmente efficaci.
Ne avevo bisogno davvero ed è stata una esperienza molto gratificante, che spero di ripetere il prossimo anno.



Ultimamente abbiamo festeggiato il primo compleanno dei gemelli, in famiglia, con una millefoglie per due e pasticcini, che i piccoli hanno mostrato di apprezzare molto.
Già un anno, eppure, per molti versi, solo un anno.

36 anni con una buona meringata!
Ultimamente abbiamo festeggiato anche il mio, di compleanno.
In sordina, come accade ormai da anni. Però almeno con la meringata che mi piace tanto, che lo scorso anno era mancata, visto che non ero riuscita ad andare a prendermela.
E sono già 36, con due figli in più e un crociato anteriore in meno.
Io, comunque, non me lo sento addosso.

Ultimamente siamo stati al compleanno dei figli di una cara amica, in giardino. I bambini si sono divertiti molto e io ho potuto finalmente stare un po' con lei.
Perché alla fine, sono sempre gli affetti ad essere sacrificati dalla routine infernale della settimana. E non è giusto.

Ultimamente la piccola principessa e il ricciolino sono sempre più uniti, complici ed affettuosi
E lui rimane un fantastico fratello maggiore, anche se qualche volta ne combina qualcuna delle sue per ottenere attenzioni esclusive.
 
Fratello e sorella


Ti porto io in bici, sorellina!

Tutto questo tra maggio e giugno.


lunedì 18 giugno 2018

Il Museo delle Alpi e l'amicizia che da virtuale diventa reale

delle tante mostre ed eventi che ha ospitato e ospita, del suo essere una straordinaria fortezza da cui si gode di una splendida vista e della sua scenografica presenza che domina la bassa Valle D'Aosta, ho già scritto.



Così come ho scritto del suo essere diventato un polo museale importante, che attrae migliaia di 

 e turisti ogni anno.
Non credo di aver mai spiegato, però, che una delle esposizioni che contiene in via permanente è il Museo delle Alpi.
Un museo che consente un viaggio virtuale nel cuore delle 
Alpi, con uno sguardo che spazia dal paesaggio, alla fauna, alle spiegazioni geologiche, alla storia dell'alpinismo, alla etnografia.
Gli spazi espositivi comprendono abiti e costumi, ambientazioni, oggetti di uso quotidiano del passato, illustrazioni, video, fotografie e, ovviamente, scritti didascalici, nonché un separato percorso dedicato a bambini (non piccolissimi con i gemelli, direi dai 5/6 anni) e ragazzi, pensato per far loro provare la sensazione di salire 
in montagna in cordata ("Le Alpi dei ragazzi").




Un museo che si può visitare in un'ora/un'ora e mezza con i bambini più piccoli, ma anche dedicando più di due ore se si ha la pazienza di leggere e guardare per intero i video e che, a mio parere, costituisce davvero un tassello irrinunciabile di un viaggio in Valle D'Aosta (oltre che una meta perfetta per le giornate di brutto tempo).


Parimenti suggestiva è la passeggiate nel borgo di Bard e la salita pedonale al Forte, lungo la vecchia carrozzabile, sia per il panorama di cui si gode, sia per l'aria fresca, sia per il vecchio bivacco "Giuseppe Lampugnani", che dopo anni (dal 1939 al 2011) di onorato servizio sul Bianco, a 3860 mt di quota, è stato pensionato ed installato su una delle lastre di roccia su cui è costruito il Forte (da poco, nei pressi del bivacco, hanno anche aggiunto un paio di tavoli in legno per una zona pic nic nel verde sotto le mura).

Se poi la visita avviene in compagnia di amici speciali, tanto meglio!
Noi, ormai troppe settimane fa, ci siamo stati nuovamente con una blogger che seguo da tempo e con cui sentivo un feeling che la nostra conoscenza dal vivo ha confermato: Elisabetta e la sua bella famiglia!

I nostri bimbi grandi si sono trovati e hanno iniziato a chiacchierare ed esplorare il museo senza particolari timidezze ma tutti e tre i bimbi (forse dovrei dire cinque, visto che i gemelli non si sono certo lamentati!) si sono divertiti un mondo soprattutto nel tragitto di salita e discesa dal Forte.
Si', perché abbiamo beccato un vero diluvio, con il classico vento freddo e forte della zona. 
Purtroppo un paio degli ascensori panoramici sono stati messi fuori uso dall'acqua (il che non è accettabile - detto per inciso- stante le risorse umane ed economiche di cui dispone il Forte, che dunque dovrebbe saper gestire queste avversità con una pronta riparazione) e quindi ci è toccato scendere a piedi, con il passeggino gemellare.
Ci siamo raffreddati ed inzuppati fino al midollo ma la merenda a casa spero abbia un po' ristorato i nostri ospiti e, soprattutto, "l'avventura" ha estasiato i bambini, quasi quasi felici della "tempesta"!

Ecco, è stata una di quelle giornate in cui ti accorgi che le amicizie virtuali possono essere potentissime e che il web è uno strumento di incontro formidabile...a cui far seguire un abbraccio dal "vivo"!
Come al solito, ho innondato di parole www.elisabettagrafica.blogspot.itElisabetta e suo marito e non sono stata una perfetta padrona di casa, perché troppo presa dalla conversazione....spero però che lei abbia capito che sono stata felicissima della loro visita e che la porta di casa nostra è sempre aperta.

Grazie Elisabetta per la giornata che avete reso felice nonostante il brutto tempo!!!

P.s. Non ho foto del nostro incontro e della visita al museo, perché eravamo tutti troppo impegnati a conoscerci, chiacchierare e...bagnarci!

Le immagini che vedete, dunque, sono state scattate in altre occasioni.