lunedì 12 novembre 2018

Cosa vedere a Torino con i bambini (anche quando piove)

Torino è una grande città ma è facile da visitare, grazie alle sue strade a scacchiera
Il centro storico, davvero ampio e signorile, è caratterizzato da gallerie pedonali, che consentono di passare da una grande piazza all'altra praticamente senza bagnarsi.
Piazza Castello

Piazza San Carlo con il suo storico Caffé Torino


Imperdibili Piazza Castello, Piazza Vittorio Emanuele e Piazza San Carlo.
Le pasticcerie/bar del centro, poi, sono fantastiche.
La città conta inoltre molti bei parchi, veri e propri polmoni verdi, in cui passeggiare, andare in bici, correre e far giocare i bambini.
Ancora Piazza Castello

Piazza San Carlo

In primis, il Parco del Valentino, il secondo più grande di Torino, con i suoi  421.000 metri quadrati sulla riva sinistra del Po.


Ci sono un laghetto, fiori, ampi viali, parchi giohi, bar e chioschetti si può visitare il Castello del Valentino, oggi sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e  patrimonio dell'Unesco (qui le info per visite interne).

Il Castello sede della facoltà di Architettura

Soprattutto, c'è il Borgo Medioevale del Valentino, creato nel 1884, in occasione dell'Esposizione Generale Italiana, con l'intento di offrire uno scorcio dei borghi medioevali del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Si può visitare la Rocca (a pagamento) o anche solo passeggiare, gratuitamente, nel pittoresco borgo.
Tra l'altro, vengono organizzate manifestazioni ed eventi, anche per bambini, in tutte le stagioni dell'anno.
Scorci del Borgo del Valentino, nel Parco del Valentino e sulle rive del Po

Se poi siete disposti ad allontanarvi dalla città vera e propria, non potete perdervi la grandiosa Reggia di Venaria Reale, con o senza i suoi fantastici giardini.





La Reeggia sorge proprio ad una estremità del Parco della Mandria, il più grande di Torino, o meglio, una riserva naturale  che si estende per circa 6540 ettari  tra i Comuni di Venaria Reale e Druento (TO), ad ingresso gratuito e meta ideale per passeggiate o biciclettate nel verde, anche con i passeggini, e pic nic (ci sono anche aree attrezzate), non solo estivi!!!

All'interno, anche il Castello, visitabile a pagamento.

Il Castello della Venaria Reale
Restando in città, non si può perdere il trasporto sulla storica tranvia Sassi - Superga (costi e orari qui), che conduce dal quartiere Sassi, a Nord-Est di Torino al colle di Superga (mt. 672 sul l.m.) ed alla Basilica di Superga, fatta edificare dai reali di casa Savoia nel 1700 e progettato dal noto Filippo Juvarra, che domina dall'alto Torino ed è un'altro dei suoi simboli.

La cremagliera piacerà molto ai bambini e la Basilica, con tanto di convento retrostante con alloggi reali, agli adulti.
Molto particolare, per bimbi non facilmente impressionabili, la cripta, che ospita le salme di alcuni dei reali di Casa Savoia.

Molto caratteristico anche il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, sulla collina di Torino, lateralmente rispetto al Monte dei Cappuccini ed alla sua Chiesa (con una cupola che merita di essere vista).
Torino, infatti, è posta ai piedi della Alpi e dominata dai monti. 
E' una città di illustri alpinisti ed ha ospitato le Olimpiadi Invernali del febbraio 2006.
Non si può quindi prescindere da questo aspetto (e quiesto museo) per conoscerla ed apprezzarla.
Qui il sito del museo, che era piaciuto molto al ricciolino quando era ancora un nanerottolo di pochi anni.
Se volete godere della magnifica visita che si gode dalla terrazza del museo, su Torino e, soprattutto, le montagne che la circondano, andateci con il sereno!

E quando piove o fa molto freddo?

E' l'occasione per visistare uno degli altri numerosi musei adatti ai bambini della città.

Il Museo Nazionale dell'Auto di Torino, ovvero il MAuto, ad esempio, nei pressi del Lingotto.
D'altro canto, dove, se non nella città della FIAT,  poteva esserci questo gioiello di museo!!!


Si tratta di una esposizione di 200 automobili originali di diverse marche, filmati storici e indicazioni sulle evoluzioni della tecnica e gli avvenimenti storici che hanno segnato le varie epoche.
C'è spazio anche per ricostruzioni di arredi a tema auto, per la formula 1 ed i progetti del futuro, video d'epoca e una zona dedicata ai motori ed alla loro evoluzione nel tempo.



Oppure il Museo del Cinema, con la storia della fotografia e delle prime tecniche di ripresa cinematografiche ma anche installazioni, ricostruzioni dei set di celebri film, simulatori e costumi di scena.


Inoltre il Museo si trova sotto il simbolo di Torino: la Mole Antonelliana!

Ovviamente merita anche salire sulla Mole, utilizzando l'ascensore che si prende dall'atrio al piano terra (biglietto a parte rispetto al Museo del Cinema) e che è molto panoramico, poichè è un parallelepipedo interamente vetrato che sale nel centro del salone, verso la cupola.
Da astenersi chi soffre di vertigini!!!

Vista su Piazza Vittorio ed il Po dalla cima della Mole

E poi c'è l'INFINI*TO, il Museo dell'Astronomia e dello Spazio, con il planetario, a Pino Torinese, sulla collina di Torino, a circa 10 km dal centro.
Una struttura è che tutte le installazioni sono moderne e interattive, con tanti "giochi" ed "esperimenti" che consentono di "toccare con mano" le nozioni spiegate, peraltro in modo abbastanza chiaro, dai cartelli esplicativi, rendendo più semplice comprendere sia agli adulti che ai bambini.
Il planetario offre spettacoli adatti a bambini (secondo me, adatto almeno dai 3/4 anni, poichè si sta al buio e seduti per una mezz'ora), sui segni zodiacali, il sistema solare e le costellazioni.



Merita una visita anche l'istruttivo MAcA, il Museo A come Ambiente, nei pressi del Parco Dora, parco postindustriale di 456.000 m² , dove fino agli anni novanta sorgevano i grandi stabilimenti produttivi della Fiat e della Michelin.
Il museo si articola su tre piani, dedicati ad energia, rifiuti ed acqua, con installazioni da provare, laboratori per bambini, pannelli esplicativi e rappresentazioni efficaci.





Con riserva, posso consigliare anche il Castello di Rivoli ed al suo Museo di Arte Contemporanea.
 Con riserva perchè, come ho raccontato qui, noi siamo incappati in una mostra decisamente non adatta ai bambini.
Altri utenti, però, hanno avuto esperienze più positive e l'esterno e l'ubicazione sono molto pittoreschi.

Il Castello di Rivoli

Noi non abbiamo ancora visitato il Museo Egizio, recentemente restaurato, e dobbiamo tornare all'Armeria Reale, al Palazzo Reale ed in altri musei che abbiamo esplorato prima dell'arrivo dei figli e dunque, decisamente, con un'altra ottica.
So per certo, però, che non ci deluderanno.

La galleria commerciale del Lingotto può essere una buona tappa per lo shopping al chiuso, se le gallerie del centro non vi sono bastate, per poi fermarsi a mangiare alla vicina Eataly.
Tanto il Lingotto, quanto Eataly, peraltro, si prestano ad essere vistati insieme al MAuto, poichè raggiungibili a piedi.


Che dite, avete abbastanza spunti per un weekend a Torino, con il sole o con la pioggia???



giovedì 8 novembre 2018

Culla n. 7

Culla n. 7

La tua, quando sei nato. 3290 gr per 51 cm, una tutina taglia 0 color perla e un cappellino di cotone in testa.
Prima a righe verdi, bianche e azzurre, poi, quando ti hanno riportato in camera dopo il bagnetto, rosa e con la scritta “Born in 2011”.

Ti ricordo così, nei nostri primi momenti insieme.
Ti ricordo accoccolato come un ragnetto a me, pancia contro pancia, la tua testolina con il cappellino sul mio petto, pelle a pelle sotto una coperta ruvida come quelle dei rifugi o delle caserme, in una stanza in penombra accanto alla sala parto. E io incredula che ti guardavo e non ci credevo.

Ti sei pesato, l’altro ieri, e il nonno, come ogni anno, oggi ti misurerà, aggiungendo una tacca al muro.

I numeri sono così importanti, quando si parla di bambini.

Culla n. 7.

7 , come gli anni che compi oggi.

E come sette anni fa, io ti guardo dormire, con i tuoi boccoli biondi sparsi sul cuscino, la bocca un po’ aperta, il nasino a patata e la pelle del viso ancora così morbida, e sono incredula.

Perché è difficile credere di essere in parte artefice di tanta meraviglia. Perché è difficile immaginare che l’amore possa continuare ad espandersi ed aumentare, quando già mi sembra di scoppiare d’amore per te.  
Eppure succede.
Perché è difficile accettare che lo scorrere del tempo sembri a volte così monotono e faticoso e tiranno, giorno dopo giorno, e poi accorgersi che è passato in un lampo, trascinando nella sua corsa la tua crescita, con una scia di ricordi e un po'  di malinconia.

Non sono una madre perfetta. 
Non sono proprio la madre che vorrei essere.
Non sono forse la madre che meriteresti.

Quel che è certo, però, è che tu per me sei il figlio perfetto, 
proprio il figlio che avrei voluto avere, quello che forse non merito.

Sì anche quando ti sgrido e rimprovero e perdo la pazienza.
Perché sono umana e molto stanca ma il mio amore per te è sovra umano e di stanchezza non ne conosce.
E questo non devi dimenticarlo mai.

Culla n. 7

7, come gli anni che compi oggi,
7, come il mio numero preferito.

Auguri, bimbo mio.
Auguri a te, che ogni giorno cambi e sei più autonomo, eppure chiedi, ancora e sempre, coccole, baci e abbracci;
auguri a te, che hai la camera piena di giochi, dal Lego alle macchinine, alle spade di legno, ai giochi di società, eppure non perdi occasione per salire sul cavalcabile dei tuoi fratelli, infilarti nel tunnel di stoffa dell’Ikea o giocare con la mini palla dei piccoli, perché piccolo lo sei ancora anche tu, nonostante ormai tu sia un fratello maggiore e, vicino ai gemelli, tu possa sembrarmi già grande;
auguri a te, che un momento fai ragionamenti da adulto e domande che dimostrano maturità ed un altro piagnucoli come un neonato stanco o agisci senza pensare alle conseguenze, come tutti i bambini, come sei anche tu;
auguri a te, che sei il mio consulente di immagine e scegli con cura come vestirti ogni giorno ma che, giustamente, hai uno stile tutto tuo.
A te, che vorresti riavere la mamma ed il papà tutti per te e reclami attenzioni, eppure non dimentichi mai di salutare con un bacino i tuoi fratellini al nido, di coccolarli appena svegli, di salutarli con il sorriso all'uscita da scuola, di tenerli per mano al primo accenno di pericolo e di augurare loro la buonanotte, abbracciandoli stretti a te.

Auguri, bimbo mio.
Cresci, cambia, diventa chi vuoi essere.
Però, per favore, rimani anche, almeno un po' , come sei ora!


lunedì 5 novembre 2018

Autunno in Valle D'Aosta: escursione con il passeggino da Coumarial al Lago Vargno

L'autunno in montagna è una esplosione di colori caldi, che fanno da contrasto ad un cielo blu cobalto.


L'autunno in Valle d'Aosta è passeggiate a media-bassa quota, perfette per i bambini piccoli e, a volte, come in questo caso, anche con i passeggini.



L'autunno in Valle d'Aosta sono funghi, foglie colorate, venticello fresco e laghi scuri.


L'autunno in montagna è strade libere e ritmi lenti, è camminare in silenzio o con risate di bimbo, strati di vestiti da mettere e togliere e fatica corroborante.


L'autunno in Valle d'Aosta è stare con gli amici, adulti e bambini, e condividere insieme il piacere di esplorare una natura che incanta con i suo rossi, arancioni, verdi e gialli, prima che arrivino il marrone e poi il bianco manto della neve.


L'autunno in Valle d'Aosta è una cioccolata calda o una fetta di torta (o entrambe) in un rifugio, dopo la scarpinata, quando il sole tramonta ed il freddo inizia a gelare le manine.


 L'autunno in montagna in generale ed in Valle d'Aosta in particolare, in questa passeggiata c'era tutto.


E per questo ve la voglio raccontare.
Valle del Lys ovvero Valle di Gressoney (AO), si parte da Pian di Coumarial, mt. 1400 s.l.m., raggiungibile prendendo l'apposita svolta da Fontainemore, paesino all'inizio della Valle del Lys, seguendo il sentiero segnavia 2E, su di una strada sterrata ampia interdetta al traffico (tranne che per chi ha alpeggi in zona) che rimane sempre percorribile con il passeggino da trekking, anche se nella prima parte sale gradatamente con tratti pianeggiante, mentre nella seconda diventa molto ripida a tornanti, con zone asfaltate nelle curve, per poi tornare a salire in modo più graduale alla fine.

 Il tempo indicato è di 1,30 h fino al Lago Vargno, che si trova a 1684 mt s.l.m. ed è delimitato da una diga, ma con i bambini più piccoli ci si mette un pò di più perchè lungo la prima parte del percorso sono disseminati, a lato del sentiero, alcuni attrezzi / giochi che invitano a momenti di pausa e svago e che sono sempre diversivi molto graditi dai bambini!


E se l'autunno è troppo breve per tutte le escursioni che vorreste fare, ci si può andare anche in primavera, per osservare la natura risvegliarsi, con fiori e colori.
Oppure d'estate, per sfuggire alla calura.


O d'inverno, se praticate scialpinismo o, più semplicemente, con le ciaspole (che volendo potete affittare anche in loco, nel rifugio Coumarial, come l'attrezzatura da sci di fondo o le bici elettriche d'estate), perchè vi è la traccia apposita.


O, ancora, con gli sci da fondo, visto che c'è una lunghissima pista (con tante salite però, io vi ho avvertiti!).
Il paesaggio sarà ugualmente bello seppur diverso da quello che raccontano queste foto.


Il ritorno a casa la sera, però, sarà ugualmente nostalgico e insieme felice.
Perchè il ricordo di giornate speciali a camminare fuori con i bambini rimane dentro. E scalda il cuore.


Info pratiche
Coumaril si raggiunge imboccando la Valle di Gressoney o Valle del Lys da Pont Saint Martin e svoltando a destra subito dopo l'abitato di Fontainemore (AO), seguendo i cartelli indicatori.
La strada è stretta, con tornanti e ripida. Viaggiate tenendo sempre la destra e senza frenare prima dei tornanti, per favore!
Si parcheggia a Coumarial, in un ampio piazzale gratuito, ove ci sono anche i bagni pubblici, generalmente in buono stato.
Da lì partono i sentieri.

Al ristorante  Coumarial il bagno è dotato di fasciatoio e, quando siamo stati noi, era pulito.
Servono cucina valdostana e per quanto ci riguarda, le torte e la cioccolata calda erano buonissime!

Di fronte vi è un'ampia zona pic nic attrezzata (a pagamento in stagione), per chi preferisce il pranzo al sacco, con fontana.
Nel paese di Fontainemore, ben visibili dalla strada e nei pressi del ponte stradale, si trovano due parchi giochi per bambini, uno sulla riva destra del torrente, l'altro sulla sinistra, con una tirolienne.
* Post non sponsorizzato

venerdì 2 novembre 2018

Le letture di Mamma Avvocato: " Da dove la vita è perfetta" di Silvia Avallone

Per il consueto appuntamento con il venerdì del libro ideato da Paola, oggi consiglio:

" Da dove la vita è perfetta" di Silvia Avallone,

pag. 376, Ed. Rizzoli, 2017

 

Questo è il primo romanzo che leggo di questa autrice, che pure, perlomeno in Italia, è molto conosciuta ormai da anni, grazie al suo primo libro, "Acciaio".

E' un romanzo intenso, toccante, commovente, per ogni donna che sia stata madre o desideri esserlo.
Perchè parla di gravidanze (due) e di genitorialità, ma anche della promessa di vita che i bambini portano in sè e che gli adolescenti sanno coltivare.

La gravidanza in età adolescenziale, in un ipotetico quartiere periferico degradato di Bologna, di Adele.
Diciassettenne con una vita famigliare complicata, un padre assente ed ingannevole, una madre che cerca di garantire un futuro alle figlie ma anche di sopravvivere alla povertà ed alla sua rabbia verso il marito ed il poco che gli ha concesso la vita.
Una gravidanza "capitata", portata avanti però per scelta, fino ad una decisione finale che non posso svelarvi, perchè va scoperta leggendo.

E poi la gravidanza a lungo cercata ed immaginata, fra iniezioni di ormoni e tentativi di fecondazione assistita, di Dora e Fabio, trentacinquenni insoddisfatti della vita ed incompleti, divorati dal desiderio di essere genitori, di pancia o, alla fine, anche di cuore, purchè genitori, logorati da pratiche burocratiche, rimorsi, rimpianti e fallimenti, eppure uniti, nonostante tutto, da un sentimento forte e positivo.

Infine, la genitorialità vista al contrario, da figli, di Zeno ma anche di Manuel: il primo è un ragazzo brillante, innamorato, in silenzio, di Adele, che si prende cura di una madre perduta nel suo dolore e cerca di costruirsi, con tenacia ed ottimismo, un futuro diverso, puntando tutto sull'istruzione e sulla scrittura, spazio di evasione dalla realtà e mezzo salvifico; il secondo è il "fidanzato" di Adele, anch'egli intelligente ma privo della forza e della speranza dell'amico Zeno, incapace di tirarsi fuori dal pantano di un'esistenza povera e difficile, incamminato in un futuro di delinquenza a cui è difficile sfuggire. Un ragazzo consapevole della propria condizione ma forse troppo debole per scegliere il proprio destino, forse semplicemente troppo segnato dal passato per crederci.

"Bianca non apperteneva nè a lei nè a nessun altro. 
Era l'inizio di una storia"

Le vite di tutti i personaggi si intrecciano, in voce narranti che si alternano, in punti di vista che cambiano, un pezzo di storia raccontata da ciascuno di loro, fino ad un finale che li coinvolgerà tutti, con una vicinanza che neanche immaginano.

Per me è stato difficile non affezionarmi ad Adele e a Zeno, tanto che la lettura mi ha trascinato rapidamente verso le ultime pagine, per scoprire il finale, che non mi ha deluso.

Un romanzo emotivamente coinvolgente e dunque non facile ma, secondo me, bello perchè pieno di speranza, in fondo.

Lati negativi? Ho avuto difficoltà, a tratti, a non perdermi nei continui salti temporali (il romanzo inizia dalla fine e poi torna a raccontare il principio della storia, per poi nelle ultime pagine riannodare i fili e concludere le storie dei protagonisti) e nell'alternanza delle voci.
Inoltre, i ragionamenti ed i pensieri di Zeno e Manuel mi sono sembrati a volte troppo maturi per provenire da ragazzi di diciassette anni. O forse sono io che mi sono dimenticata cosa significhi avere quella età.
Anche Dora e Fabio, leggendo, mi sono smebrate persone molto più vecchie dell'età anagrafica che attribuisce loro l'autrice (pressapoco la sua, ovvero anche la mia), perchè hanno un bagaglio di vissuto ed una tale disperazione e perdita di fiducia nel futuro che sembrano richiamare altre età, più mature.

Voi, se lo avete letto, cosa ne pensate?

Ora ho davvero voglia di leggere anche "Acciaio"! 




mercoledì 31 ottobre 2018

10 trucchi (+1), pratici e non, per sopravvivere con bimbi piccoli (anche se gemelli)

Premessa: questo post si basa esclusivamente sulla mia esperienza personale.
Pertanto non grantisco che questi trucchi funzionino universalmente, nè che siano originali rispetto a quelli adottati da altre mamme e plurimamme, però spero che vi possano essere d'aiuto o, perlomeno, strapparvi un sorriso o farvi sentire meno sole e/o "mamme allo sbaraglio alla ricerca di continua di soluzioni adatte a gestire la prole!"



1) Riordinare continuamente. Contrastare il caso senza interruzioni. Fare subito ciò che va fatto, senza rimandare (a meno che non sia questione di vita o di morte... o di cacca dei bambini) ad un dopo che non sarà mai il momento giusto.
Come? Ad esempio, mentre si transita per il corridio o una stanza per la casa, fermandosii a raccogliere oggetti per terra o fuori posto e riponendolii dove devono stare, oppure prendere una cesta e mettervi dentro tutto ciò che raccatate nella giornata, per ordinarlo nei primi cinque minuti liberi che trovate;.
Altri esempio? Se cambiate il vostro bambino, subito dopo buttate il pannolino sporco e mettete nella cesta dei panni da lavare i vestiti sporchi; entrati in casa, riponete le chiavi al loro posto, le scarpe nella scarpiera o dove sapete voi, le giacche appese ecc; dopo un pasto, riordinate subito la cucina e pulite, se va fatto, il pavimento.
Sempre, senza dimenticarvene, senza rimandare. Perchè altrimenti rischierete di non farlo più o di farlo quando è diventato un problema insormontabile, quando non potete più procrastinare e siete già con l'acqua alla gola per mille altri motivi.
Da single, c'è sempre tempo per iordinare e si trova quando lo si vuole.
Da coppia, se non riordini nel fine settimana, basterà un giorno nel fine settimana o anche mezza giornata, per rimediare;
Con bimbi piccoli, soprattutto se più d'uno, non basteranno due giorni e, se va bene, comunque due giorni da dedicare alla casa li avrete a disposizione quando i figli compiranno 18 anni. 
Sempre che se ne vadano di casa, qualche volta.

Ovviamente, insistere perchè i vostri figli in età da ragione e chi vive con voi faccia lo stesso.

2) Portar sempre  acqua e cibo e disseminare scorte di cibo e acqua ovunque. 
In borsetta, nella borsa del cambio, nella 24 ore, in auto (vostra e del partner), a casa dei nonni, nell'armadietto della palestra o della piscina (sempre che ancora riusciate a frequentare questi luoghi).
I bambini (o perlomeno i miei) hanno sempre fame e sete, anche se l'ora dei canonici cinque pasti è lontana. 
Soprattutto se è lontana e voi non siete preparati.
Bastano un pacchetto di biscotti, dei crackers, una medicina insalubre ma, grazie a ciò, a lunga conservazione.
E acqua in una borraccia o in una bottiglietta o nel biberon.  
Io però non consiglio di conservare l'acqua nella plastica a lungo, soprattutto con sbalzi di temperatura, meglio una borraccina in alluminio, da cui impareranno presto a bere anche i bambini.
E comunque tranquilli: non vi serviranno mai le scorte, fino a che non le avrete dimenticate o finite
Tra l'altro, il cibo potrebbe servire anche a voi, quando siete talmente di corsa da non avere il tempo di mangiare o vi prende un attimo di nervoso da placare sgranocchiando. 
E l'acqua?
Va sempre bene per lavare al volo manine sporche, sciaquarsi la bocca, detergersi la fronte, levare al volo una macchia dai vestiti (o almeno dissimularla), da mettere nell'apposito vano quando vi siete dimenticati di rabboccare il liquido lavavetri ecc. ecc.

3) Siate ingegnose e cercate soluzioni con mezzi semplici. 
Ad esempio: "Ho finito i cambi ed il bambino è di nuovo tutto sporco e siamo a dicembre, come lo rimetto in auto o nel passeggino per portarlo a casa?!?" (Già successo, già successo)...La copertina o l'asciugamano lasciato in auto per le emergenze che diventa pannolino di emergenza o mantella o fascia e via.
Oppure: "Si strappa sempre quel cavolo di ciuccio e le catenelle in vendita sono inefficaci o vanno bene solo per QUEL modello di ciuccio, che guarda caso ha appena perso o infilato in una pozzanghera id fango?!?" .
Createne una ad hoc (noi, ad esempio, lo abbiamo fatto con moschettoncino e cordino d'abbandono fine)

4) Doudou (overo peluche o copertina per i bebè) sempre, fin dal primo giorno, anche se i primi mesi lo ignora, anche se lo getta per terra e sembra non servire a niente.
L'oggetto transizionale, come il ciuccio, torna sempre utile, bisogna solo insistere a proporlo al vostro bimbo e, quando dovrete inserirlo al nido o lasciarlo dai nonni a dormire o avrà bisogno di rassicurazione e consolazione e voi non potrete esserci, se ne ricorderà.
Ci vorranno mesi, è vero, ma ringrazierete di averlo.
Se non altro, portandolo sempre con voi ed il bimbo, potrà fungere da marionetta per intrattenerlo, potrà essere morsicchiato durante la dentizione o usato per giocare al cucù o tentare approcci di gioco con altri bimbi...
Compratene però sempre due, uguali. Perchè se si attacca e poi lo perde...son dolori!!!

5) Fare camminare i bambini non appena imparano.
Anche se piove o nevica, anche se avete fretta, anche se siete in ritardo, anche se fanno i capricci, anche se costa fatica e tempo ed energie.
Insistere perchè camminino il più possibile, negli spostamenti brevi, ovunque e sempre.
Accettando in cambio scenate, piantini e proteste.
Lasciando a casa il passeggino ogni volta che potete, perchè non vedano neppure l'alternativa.
No, non è per farli soffrire o tormentarli, nè per far soffrire mamme e papà.
E' perchè camminare è una abitudine che si apprende, i muscoli necessitano di allenamento, la volontà pure.
E solo camminando, anche poco ma quotidianamente, diventa facile e naturale.
Tornerà utile negli anni a venire. O almeno, per noi è stato così.
E poi, volete mettere portarsi dietro un aggeggio in meno, che occupa mezzo (o tutto) il bagagliaio?!?

6) Borsa del cambio sempre pronta ed adatta alla stagione e, se si esce a cena o dopo cena, pigiamino (e doudou).
Se avrete fortuna, i bambini si addormenteranno in auto, sul passeggino, a casa dei nonni ecc. e non si accorgeranno che li state mettendo a letto arrivati a casa e continueranno a dormire!

7) Dotarsi di ciuccio fosforescente per la notte.
Ok, detto così è un consiglio semplice semplice e forse sono io che ho scoperto l'acqua calda solo di recente ma...voi lo sapevate che esistino ciucci che si illuminano al buio?!?
Io no, fino a qualche mese fa, quando mi ci sono imbattuta per caso.
E sono stati la salvezza delle mie notti.
Perchè sì, mi alzo e mi sveglio comunque ma almeno questo maledetto ciuccio lo ritrovo rapidamenmte e senza accendere la luce e svegliare gli altri figli!!!

8) Osservare e rubare le idee ed i metodi altrui.
 Non parlo di copiare testi coperti da diritto d'autore o di sottrarre oggetti che non ci appartengono o spacciare per nostre invenzioni altrui, assolutamente no.
Parlo di prendere spunto dalle esperienze e dalle condotte di genitori, nonni, educatori, insegnanti che sembrano utili ed efficaci e che dunque potrebbero fare al caso nostro, con gli eventuali correttivi del caso.
Ritenersi migliori degli altri e guardarli con sufficienza non paga, in questo senso.

9) Lasciare che i bambini decidano da soli quando sono pronti per le tappe successive della crescita (vasino, togliere il ciuccio, svezzamento ecc.), che decidano da soli il più possibile ciò che li riguarda (da cosa indossare al gioco da fare, ecc.) e lasciarli il più possibile "fare" da soli.
In fondo, in giro non è mica pieno di diciottenni con il pannolino o il ciuccio in bocca o che mangino pappine, no?
Non è per renderli autonomi o per incrementare la loro autostima o per altri illuminati motivi.
E' per sopravvivere, voi, non loro.

Perchè non so come siati messi, genitori che leggete, ma io impiego già talmente tanto tempo a discutere per le regole essenziali di sicurezza, per i compiti da fare e per i rifiuti e dinieghi che non possono essere evitati, che sto imparando a lasciare che il resto scorra, per non prendermi un esaurimento nervoso. 
Certo, ho ancora molto da imparare, non lo nego, ma mi applico!

10) Circondarsi di amici. 
Fisicamente, virtualmente, via e-mail, via whatsapp..., purchè possiate scambiare quattro chiacchere, una battuta, condividere una foto, darvi informazioni utili, consolarvi, ridere insieme, programmare gite, gustare buoni piatti o bervi una birra o un bicchiere di vino in compagnia.
Organizzare per vedersi può essere difficile, accogliere in casa richiede impegno, incastrare orari e appuntamenti non è facile. 
Secondo me, però, ne vale sempre la pena, soprattutto con i bambini.
Infatti, i genitori hanno la possibilità di svagarsi, i bimbi pure e, in più, imparano a stare nel rumore e tra le persone non appartenenti alla stretta cerchia familiare.
A lungo termine paga. 
E quando sarete soli, voi e la vostra famigliola, magari in relativo silenzio, apprezzerete di più anche quei momenti.

+ 1 
Infine, ultimo ma non meno importante: 
essere pronti a disattendere tutti i consigli e trasgredire tutte le regole sull'educazione dei figli, anche quelle che vi siete dati da soli.
Solo quando serve ed eccezionalmente, ben inteso, per adattarsi alla relatà, che ha sempre più fantasia di noi!

E ora tocca voi. Svelatemi i vostri trucchi, per favore!!!

lunedì 29 ottobre 2018

Il Castello di Montalto Dora (TO) con i bambini

Montalto Dora (TO) è un piccolo comune del Canavese, ai piedi delle montagne, che vanta nel suo territorio ben tre laghi (Lago Pistono, Lago Nero e Lago Sirio, questi ultimi parzialmente).


E' dominato, dall'alto, da un castello il cui nucleo originario risale alla prima metà del XII secolo, appartenente nel XIV secolo ai Savoia per poi essere ceduto a varie casate, fino ai giorni nostri, subendo anche vari assedi, tra cui quello di Ivrea del 1641, da parte delle truppe francesi del marchese d’Harcourt, in guerra contro il ducato di Savoia.


E' ancora oggi di proprietà privata ed è, visitabile, gratuitamente, in occasione di manifestazione speciali e alcune giorni all'anno (qui il sito ufficiale con le informazioni): la chicca è che spesso ci sono allestimenti in costume d'epoca nel cortile, che rendono il castello ancora più suggestivo.
Nel nostro caso c'erano anche alcuni giochi praticati in epoca medioevale, che i bambini hanno potuto provare e esercizi di scherma, in cui si è cimentato il ricciolino.


Il castello è stato interamente restaurato a spese dei proprietari ed oggi è perfettamente mantenuto, dunque vale la pena visitarlo, anche con i bambini! 
 

Già accedervi è un piacere, poichè, lasciata l'auto a Montalto, ci si incammina, seguendo le indicazioni (che per la prima parte coincidono con quelle per la Via Francigena) verso la collina, salendo prima per la strada asfaltata verso i laghi,


poi imboccando il cancello ed il viale a curve che porta al castello, all'ombra degli alberi,


 fino a giungere alla prima cinta muraria, da dove si gode di una bellissima vista sul laghi e la pianura sottostante.


Lungo la strada di salita, si incontra anche un'area pic nic con fontana, per merende o pranzi al sacco!


Il castello comprende la cappella della Madonna delle Grazie, con addossato un campanile, con affreschi del 1400 raffiguranti S. Cristoforo e la Madonna del latte con bambino, nonchè Storie di Santi;
la torre quadrata del mastio, ove si trovano alcune camere da letto, una per piano, con pavimento e soffitti in legno, sale ai piani superiori, anch'esse con bellissimi pavimenti in legno e soffitto a cassettoni, complete di alcuni arredi;
le quattro ampie sale al piano terra, con pavimento in pietra e soffitto a volta, che insieme al mastio costituiscono il nucleo più antico della fortezza,
nonchè le segrete, che si possono vedere scendendo una scala dal cortile, anche se non si può accedere all'interno.



Il castello è stato set cinematografico per "Dracula" di Dario Argento e la fiction tv in costume "La Freccia nera", perciò alcune stanze contengono video e fotografie dei set e, per quanto concerne una delle segrete, l'allestimento completo di uno degli scenari.
Altre camere, invece, mostrano foto delle varie tappe di restauro del castello e vedute dello stesso.

Persone ed allestimenti in costume d'epoca, a beneficio dei visitatori, tra cui il ricciolino che "combatte"!

Gli interni non sono fotografabili ma sul sito ufficiale trovate alcune immagini per curiosare.


Info pratiche
Nel cortile del castello vi sono i bagni, moderni e, quando siamo stati noi, puliti.
Per mangiare bisogna spostarsi intorno al Lago Pistono o tornare nel paese.
L'interno del castello non è visitabile con il passeggino, poichè ricco di scale anche ripide, invece la strada e viale di accesso ed il cortile sì. Tenete presente però, che deve essere un passeggino da sterrato e vi sarà da spingere, perchè la salita è piuttosto ripida, anche se breve (15/20 minuti, al passo di un bimbo di sei anni).


Nei dintorni
Terminata la visita del castello o nella sua attesa, vi consiglio di portare i bambini alle terre ballerine ed a passeggiare intorno al Lago Pistono, oppure di organizzarvi per arrampicare nella falesia di Montalto o, anche solo, dare un'occhiata al lago, gustandovi la veduta del castello e delle colline dalle sue rive.
Infine, ma non certo in ordine di valore, potete visitare con i bambini il c.d. parco archeologico oppure andare a piedi a vedere la ricostruzione della palafitta, ricostruzione in scala reale delle abitazioni del villaggio che costituiva l'insediamento del 1400/1800 a.c., che ne costituisce il fiore all'occhiello.
Qui trovate le info sulle visite guidate e il piccolo spazio espositivo archeologico allestito presso il Comune di Montalto.
Se invece, avete voglia di andare a scoprire un altro castello nelle vicinanze, potete andare ad Ivrea e visitare il Castello dalle Rossi Torri, voluto da Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde, nel 1385.