lunedì 3 giugno 2019

Con i bambini a veder la fioritura dei rododendri al Parco della Burcina e raggiungere la vetta

La primavera è la stagione dei fiori per antonomasia e, dopo mesi di neve e terra brulla, una bella passeggiata nel verde e nei colori, anche con i bambini, è sempre una splendida idea.



Se poi si possono portare anche i bambini piccoli sul passeggino da sterrato, non passano auto, vi sono tavoli da pic nic e tanto spazio per correre e esplorare, allora è ancora meglio.
Aggiungetevi che è gratuito, che è un'area naturale in cui vi sono specie di alberi e piante di ogni genere, anche rari (e decine di diversi rododendri), che fuori c'è un comodo parcheggio e pure un parco giochi, che vi sono i bagni pubblici e il dislivello da percorrere è minimo...e capirete perchè ci piace con i bambini!


Per questo, è quasi immancabile una giornata al Parco della Burcina, a maggio.


Ne ho già parlato sul blog (qui e qui), però con i bambini non eravamo mai saliti sino alla vetta, a 820 mt s.l.m. (partenza dall'ingresso di Pollone, provincia di Biella, 602 mt s.l.m.), lungo la strada sterrata che attraversa il parco, partendo dal laghetto in cui è possibile vedere tartarughe, girini e rane...

..ammirare la conca inferiore dei rododendri...


...scoprire l'albero dei fazzoletti...e il cipresso calvo, con le sue peculiari radici...

Atmosfera ancora invernale e sfondo innevato. Ricciolino e Orsetto osservano le radici del Cipresso Calvo.

Lo stranissimo "Albero dei fazzoletti"
per poi salire al punto panoramico, ad ammirare le vette tra il biellese e la Valle d'Aosta, ancora innevate...

Principessa in osservazione!
...oltrepassare l'antica  Torre Martini, magari sognando che vi abiti Raperonzolo e raccontando la sua storia ai bambini,
Torre Martini
per poi giungere al boschetto sommitale...




per godere della straordinaria vista sulla piana del biellese e sull'anfiteatro morenico della Serra...


ed infine la splendida conca superiore dei rododendri.


Il tutto senza dimenticare un pic nic all'ombra e un gelato al punto ristoro, nonchè, volendo, una visita agli asinelli.

Il ricciolino è stato soddisfatto della camminata, Orsetto e Principessa si sono dati all'esplorazione, un pò camminando un pò sedendosi sul passeggino, noi abbiamo passato una bella giornata all'aria aperta anche se, in questo pazzo maggio...con i piumini addosso!!!


La fioritura dei rododendri, comunque, vale da sola la visita. Vedere per credere!


E ora, io vorrei proprio andare ad ammirare il parco della Burcina in autunno, per vedere l'esplosione di colori delle foglie, e in una giornata di inverno, dopo una bella nevicata.
Chissà che il prossimo autunno - inverno non sia la volta buona! Ora, però, mi sta bene la primavera.


INFO PRATICHE
Il parco è dotato di servizi pubblici e di due punti ristoro, uno solo però comodamente raggiungibile con la strada sterrata e, dunque con il passeggino. Nei pressi del secondo trovate gli asinelli ed una rastrelliera per parcheggiare le bici.
Vi è un ampio parcheggio a pagamento dinanzi ai cancelli dell'ingresso, nonché una area parco giochi ben tenuto con annessa fontana di acqua fresca, nella piazzetta posta prima dell'ingresso al parcheggio.
Il parco è sito a 15 minuti da Biella (servita dall'autostrada Torino - Milano A4, uscita Carisio), 45 minuti da Ivrea e poco di più dalla base Valle D'Aosta.
I disabili e gli anziani possono accedere al parco con l'auto, in determinati orari, per ammirare le fioriture senza camminare o per un più facile avvicinamento.

La cartina del parco della Burcina

NEI DINTORNI
C'è solo l'imbarazzo della scelta:
la città di Biella, con la caratteristica "Biella alta" e le vie dello shopping nella zona "nuova";
per gli amanti degli animali, il Rifugio degli Asinelli a Sala Biellese;
per chi ama la storia ed i borghi medioevali, il Ricetto di Candelo;
se piove, il Falseum, Museo del Falso e dell'Inganno, oppure il Castello di Roppolo (splendido anche con il sole);
per rimanere all'aperto, invece, una passeggiata intorno al lago di Viverone.

Se invece, siete appassionati di fiori, sempre in Piemonte vi consiglio di andare a Pralormo, tra aprile e maggio, per Messer Tulipano.

Post NON sponsorizzato






giovedì 30 maggio 2019

Mamma Avvocato in cucina: torta soffice, veloce e semplicissima, senza burro nè latte

Questa ricetta dolce si presta ad essere utilizzata sia per una torta, che per piccoli muffins o ciambelline e tre caratteristiche peculiari:
- non ha burro nè latte (quindi potrebbe andare bene per gli intolleranti al lattosio);
- è semplicissima;
- cuoce in 15 minuti

Infatti l'abbiamo già fatta tre volte al volo per la merenda del pomeriggio e ha impastato tutto il ricciolino biondo.

Versione: festeggiamo l'anniversario di matrimonio

Ingredienti per una torta o 6 muffins
110 gr di farina 00
100 gr di zucchero
60 ml di olio di semi di mais
20 ml di acqua
3 uova
una bustina di lievito per dolci
un cucchiaio di miele (io uso acacia)
un pizzo di sale
eventuale zucchero a velo per la spolverata finale
eventuale vaniglia in polvere
eventuali scagliette di cioccolato fondente

La ricetta base l'ho trovata sull'ottimo blog di ricette "In cucina con me", pero' io ho tolto limone e vaniglia e sostituito il miele alla lavanda con quello di acacia, lo zucchero di canna con quello bianco e l'olio extravergine d'oliva con quello di semi di mais (per me più leggero), aggiungendo talvolta le scagliette di cioccolato fondente all'impasto pronto.



Decorazione effettuata dal ricciolino biondo
Procedimento 
In una ciotola (io uso la bastardella in acciaio) montare le uova con lo zucchero e il cucchiaio di miele, usando le fruste elettriche, finchè non diventano spumose.
Unire un pizzico di sale,l'eventuale vaniglia in polvere, l' acqua e l'olio e lavorare ancora un momento.
Unire la farina setacciata con il lievivo e mescolare con una spatola l'impasto finchè non è omogeneo (oppure usare ancora le fruste, a me non ha fatto differenza).
Aggiungere le eventuali scagliette di cioccolato fondente e versare in 6 stampini da muffins fino a riempirli per 2/3 oppure nella tortiera.
Se non sono in silicone, ungete prima gli stampini o la tortiera con olio e farina.
Infornate a 180 ° per 15 minuti e, prima di estrarre, provate la cottura con uno stuzzicadenti (bucate e controllate che l'impasto non rimanga attaccato. Se rimane, va cotto ancora un po', altrimenti è pronto).
Spolverate con zucchero a velo.

In versione muffins appena estratti dal forno


Et voilà!

Vi sfido ad avanzarne!!!!

P.s. La foto delle ciambelline soffici realizzate da "In cucina per me" sono più invitanti ma posso assicurarvi che a casa mia abbiamo spazzolato tutto comunque!

martedì 28 maggio 2019

Ultimamente..tra aprile e maggio

Ultimamente..tra aprile e maggio


Sono già passati più di due mesi dallo scorso "ultimamente".

Nel frattempo, la vita è proseguita oltre la solita ruotine.

Perchè, anche se a volte siamo così presi da casa-lavoro-scuola che quasi non ce ne accorgiamo, di avvenimenti o giornate speciale ne viviamo eccome !

Nel nostro caso, in ordine molto sparso e casuale...

Ultimamente ho provato l'antigravity yoga per dieci minuti e me ne sono innamorata.
Vorrei restare così, appesa a testa in giù, a sognare e dare sollievo alla mia schiena.
Il corso ci sarebbe anche e pure vicino, peccato che non riesca a trovare una sistemazione per i bambini. 


ultimamente abbiamo continuato ad andare al teatro dei bambini, che si è concluso con un ultimo spettacolo meraviglioso (che meriterebbe un post a parte), preceduto da una cena in pizzeria con le amiche mamme ed i loro figli.

E' terminato il corso di acquaticità dei gemelli, che lo hanno apprezzato moltissimo. E devo dire che, per quanto sia stato faticoso, è un appuntamento che mi manca molto.


Ultimamente io ed il ricciolino abbiamo portato Orsetto e Principessa ad un'ora di musica, in una stanza aperta a mamme e bimbi 0-3 anni per scoprire il canto ed i suoni, alla SFOM (Scuola di Formazione ed Orientamento Musicale) del paese.
Hanno giocato con veli di stoffa colorati e piccoli strumenti musicali,ascoltato i suoni prodotti ed i canti della insegnante, muovendosi liberamente nello spazio con gli altri bimbi.
Anche a detta loro, sembra sia stata una esperienza molto positiva e quindi vedremo se riusciremo a ripeterla presto.

Ultimamente è iniziata la stagione di MTB del ricciolino, con i primi allenamenti e la gara sociale, in cui lui come al solito ha dato il massimo, anche perchè fiero della sua bicicletta nuova.
E' stata una giornata allegra, all'aria aperta, con quel caldo anomalo che adesso, invece, manca da troppo tempo!


Abbiamo iniziato le nostre passeggiate primaverili, anche se talvolta patendo il freddo!
Siamo stati con amici a camminare apasquetta ad Hone, solo noi al Parco della Burcina a vedere la fioritura dei rododendri, a fare un pic nic nella montagna vicino a casa: insomma, abbiamo tolto le ragnatele al carretto ed agli zaini porta bimbi.
Poi sono iniziati i fine settimana di pioggia e le ragnatele saranno belle che tornate, ahimè!


Siamo stati ad arrampicare in falesia a Montestrutto, da soli e con il corso per i bambini della palestra.
Orsetto e Principessa si sono cimentati nelle loro prime salite con l'imbrago, il primo mostrando acceso entusiasmo, la seconda senza molta convinzione.
Il ricciolino ormai va che è una scheggia e migliora a vista d'occhio.

 Naturalmente abbiamo continuato ad arrampicare, quando possibile, anche indoor.



Non sono mancati i primi gelati, le visite ai parenti per merende e caffè vari e i fine settimana di commissioni in vista del cambio di stagione (perchè per quanto si recuperino abiti dismessi in giro, manca sempre qualche cosa, dalle scarpe agli occhiali da sole..).

Ultimamente siamo stati a visitare con i bambini il Castello di Roppolo e la mostra-gioco per i bambini delle Officini Grandi Riparazioni di Torino.

Ultimamente siamo anche riusciti ad invitare a cena la mia amica storica con la sua famiglia 
 ed a organizzare una giornata con Elisabetta, amica di blog, questa volta dalle sue parti.

Qui un momento della preparazione a ben più di quattro mani degli gnocchi alla romana per la cena con Stefania



Ultimamente siamo stati a Ivrea a vedere la partenza di una delle tappe del Giro d'Italia e l'amosfera di festa e partecipazione, con la città vestita di rosa, era davvero molto bella.

Peccato, però, che io sia stata poi punta da un'ape e abbia avuto uno schock anafilattico non gravissimo ma comunque grave. In ogni caso, è andato tutto bene e sono qui a scriverne.
Presto avrò la visita dall'allergologa e saprò se dovrò portarmi sempre dietro, da ora in poi, l'adrenalina pronta.

Ultimamente abbiamo mangiato molti pasticcini e preparato molti dolci, per festeggiare dieci anni di matrimonio, la festa della mamma, il compleanno del papà o, semplicemente, per una merenda gustosa.
E non è affatto male, a parte per la mia linea (linea? Quale linea?)


Ultimamente gli accessi al pronto soccorso sono stati troppi (tra la suddetta puntura e incidenti domestici, per fortuna piccoli e senza conseguenze di due su tre figli) e io ne avrei anche abbastanza.

Ultimamente Orsetto e Principessa hanno imparato a scavalcare le barre del lettino e così siamo stati costretti a rivoluzionare stanze e sistemazioni notturne. Ne ho parlato qui e presto vi aggiornerò ma vi anticipo che è come giocare a tetris tutte le notti.
Il lato positivo è che abbiamo sistemato la camera dei gemelli, che era diventata un deposito, almeno per ora.

Ultimamente ho terminato il nuovo ufficio ed è venuto benissimo.

Ultimamente Principessa sta facendo i primi passi verso lo spannolinamento, a scuola e, da pochissimo, anche a casa.
Siamo ancora lontani dal togliere il pannolino, sia chiaro (anche perchè abbiamo ancora un anno intero di nido per pensarci), però qualche pipì nel wc a sua esplicita richiesta c'è stata e fa ben sperare. Cose da mamme, lo so.

Ultimamente il ricciolino ha perso un altro dentino da latte e io, anche se ho fatto finta di niente, nella notte mi sono fatta prendere dalla commozione e anche un pò dal senso di colpa. Perchè lui cresce troppo in fretta e io spesso sono così stanca che non riesco a godermelo e lo sgrido più del dovuto.

Ultimamente Orsetto e Principessa sono sempre più complici e uniti e litigano almeno quanto giocano insieme. In altre parole, sono fratelli.

Ultimamente ho provato l'antigravity yoga per dieci minuti e me ne sono innamorata.
L'ho già detto? E' vero, ma continuo a pensarci !!!



Ora ci aspettano pagelle, feste del nido e cena di fine anno delle elementari, gita scolastica, due gare di MTB, il mio compleanno, quello di Orsetto e Principessa e chissà che altro.
Sopravviveremo?!? Ma sì, dai, basta che gli accessi al pronto soccorso siano finiti!

E a voi, come sta andando ultimamente ?

venerdì 24 maggio 2019

Le letture del ricciolino biondo: Vampiretto

Dopo un anno e mezzo di scuola primaria e faticose ed obbligate letture ad alta voce, il ricciolino negli ultimi mesi è partito spedito con le letture autonome.

Non ha abbandonato il rito della lettura della buona notte con mamma o papà, però ora si siede anche da solo su letto o divano e legge i suoi romanzi.
La svolta parrebbe derivare proprio dallo sforzo profuso (anche da me e le insegnanti) per fargli fare esercizio: ora, infatti, legge bene ad alta voce e senza fatica in mente, così riesce a gustarsi le storie e si è appassionato ai mondi immaginari ed alle mille vite offerte dalle pagine dei libri.

Immaginate il mio sollievo e la mia soddisfazione.



C'è solo un piccolo particolare: oltre che cavalieri e pirati, lo attraggono anche vampiri, zombi e fantasmi, con i quali, lo confesso, io ed il papà abbiamo poco familiarità.
Così ci è venuta in aiuto la nostra bibliotecaria di fiducia che ci ha aiutato a scovare i titoli giusti, come
la serie di "Vampiretto" di Angela Sommer -Bodenburg


Si tratta di libri non recenti, dal comodo formato tascabile, che consiglierei dai 6 anni, abbastanza lunghi da appassionare lettori più esigenti dei piccioni ma non tanto da tediare o non riuscire a concluderli, neppure se letti autonomamente, in cui sono protagonisti un bambino, Anton, e un Vampiretto, Rudiger, che vivono molte avventure insieme, stringendo una singolare amicizia.
Attorno alle due figure principali ruotano le rispettive famiglie ed, in particolare, i genitori di Anton e la sorellina di Rudiger, Anna La Sdentata (che beve ancora il latte perché non ha i denti per succhiare il sangue).




Ogni libro conduce il lettore in una storia che può essere letta anche singolarmente ed è proprio il carattere avventuroso delle vicende che ha conquistato il ricciolino, nonché il divertimento di situazioni surreali che vengono a crearsi nella convivenza tra un vampiro ed un umano.
I genitori di Anton, che pensano che egli si inventi storie anche se lui, in realtà, racconta praticamente sempre la verità sulle sue scorribande notturne e le sue frequentazioni; la famiglia di vampiri di Rudiger, che non concepisce il mancato "dissanguamento" di Anton da parte di Rudiger, il guardiano del cimitero, che da la caccia a Rudiger ed ai suoi parenti e non ne cava nulla perché Anton lo aiuta, la tenera Anna, che si innamora del bambino ma, chissà perché, non riesce a convincerlo a farsi dissanguare per poter vivere per sempre con lei ecc.


Nulla di macabro e violento ma tante risate, avventure e, stando a quando riferisce il ricciolino, qualche brivido di paura al pensiero di lasciare le finestre aperte di notte o costeggiare un cimitero al calar del buio.....

La serie ha tanti titoli, noi siamo arrivati al quinto ma abbiamo già prenotato i successivi.
Uso il plurale perché si tratta di storie che piacciono anche a me, che ne posso cogliere l'ironia e le contraddizioni, che invece ancora sfuggono al ricciolino.

Lo scorso fine settimana il ricciolino ha anche visto in dvd un cartone intitolato "Vampiretto", con una trama diversa da quella dei libri letti sino ad ora ma molti punti di contatto, sia nei protagonisti che nel filo conduttore della vicenda, e gli è piaciuto molto.
Credo che sia ispirato alla serie, anche se non direttamente tratto dalla stessa.

Con questo post, partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro ideato da Home Made Mamma.


martedì 21 maggio 2019

Andar per castelli, con un po' di mistero: il castello di Roppolo ed il suo "murato vivo", sul lago di Viverone.

Nei fine settimana di mezza stagione, quando il clima non permette di fare escursioni in montagna d'estate o di andare a sciare d'inverno, io e l'Alpmarito visitiamo musei, mostre o...castelli! 
Il Canavese e la Valle d'Aosta, infatti, sono terra di castelli...una piccola Loira nostrana, anche se si tratta di manieri decisamente piu' piccoli di quelli francesi !



Il Castello di Roppolo (provincia di Biella), a lungo destinato a ristorante privato e scenario per cerimonie, è stato recentemente acquistato dall'imprenditore francese Patrick Saletta amante dell'arte che un anno fa lo ha riaperto quasi interamente al pubblico.


Si trova sulla verde collina che domina il lago e, sia dalle balconate del giardino che dalle finestre del castello, si gode di una splendida vista sulla Serra, ovvero l'anfiteatro morenico di Ivrea, e su Viverone.


Il maniero, nel suo nucleo originario risalente alla fine del IX secolo ma nella sua attuale conformazione dal 1200, è stato ammobiliato con pezzi piemontesi e non, adatti all'epoca e cercando di rispettare le destinazioni originarie delle stanze, oltre a armi medioevali e quadri di gran pregio della collezione privata del proprietario.


La nostra guida, peraltro, era molto brava ed è riuscita a catturare anche l'attenzione del ricciolino, in tutta l'ora e trenta circa di percorso.


In compenso, tenere a bada Orsetto e Principessa perchè non toccassero nulla e non disturbassero gli altri visitatori è stato decisamente impegnativo.
Fortunamente hanno potuto sfogarsi all'aperto.......inseguendo la piccola mascotte del castello: il gatto della proprietà !



Una chicca della visita, che piacerà moltissimo ai bambini amanti di misteri & storie cavalleresche un po' macrabe, ma anche ai romantici, è conservata nella cripta delle cantine, insieme ai vini della Serra: lo scheletro del povero Bernardo di Mazzè, nobile rapito e murato vivo nel castello nel 1450 dal rivale in amore, Ludovico di Valperga, che avrebbe voluto sottrargli la moglie, Maddalena, che invece aveva continuato a piangerlo e respingere, ignara, il suo assassino.
Solo nel 1800, infatti, durante lavori di ristrutturazione di una parete della torre, fu trovato lo scheletro di Bernardo in una stanza segreto, con addosso la sua armatura.
Ovviamente, pare che di notte il suo fantasma si aggiri ancora, tormentato, nel castello.


Info pratiche
Trovate orari e prezzi sul sito ufficiale.
All'interno del castello non è consentito scattare fotografie e le visite sono solo guidate (ma ne vale la pena).
Trattandosi di un classico castello con scale e pavimenti pregiati, non è possibile usare il passeggino.
Nel cortile interno vi sono i servizi igienici.
La biglietteria comprende un piccolo shop, comprensivo di libri e giocattoli per bambini a tema dame e cavalieri.
Proprio sotto il castello si trova un ampio parcheggio sterrato libero. Altri posti auto si trovano nel vialetto di accesso al castello.



Da Roppolo, in dieci minuti si puo' raggiungere il lungo lago di Viverone per una passeggiata all'aria aperta e per una merenda in uno dei tantissimi bar e ristoranti (tra i bar, io vi consiglio "Il Porticciolo", con dehor esterno, spiaggetta sul lago, scivolo e accessibilità comoda a passeggini ed animali).

Nei dintorni 
Altri castelli? 
Se i castelli vi piacciono, nei dintorni trovate anche quello di Montalto Dora e di Ivrea (oltre a molti altri di cui non ho ancora avuto modo di scrivere, tra cui meritano il Castello di Masino e quello di Agliè).
Se invece volete rimanere nella provincia di Biella, potete affiancare la visita al castello di Roppolo con quello alla città di Biella e/o al simpatico ed adatto ai bambini, museo del Falso e dell'Inganno, il Falseum, oppure andare a trovare gli asinelli nel Rifugio degli Asinelli a Sala biellese o farvi una passeggiata nel Ricetto di Candelo o, ancor meglio, un pic nic nel parco della Burcina.
Altrimenti, andate a Viverone a passeggiare lungo il lago o a fare un giro in battello!

Altri castelli più lontani: sul blog trovate il Castello Savoia in Val di Gressoney, il Castello di Pralormo, ove si svolge ogni anno la manifestazione legata alle splendide fioriture dei tulipani, il Castello del Valentino, a Torino e, sempre nei dintorni di Torino, la splendida Reggia di Venaria ed il Castello della Mandria.
E questo per fermarsi al Piemonte!

giovedì 16 maggio 2019

Dal lettino al....lettone. Di co-sleeping forzato e migrazioni notturne

Principessa e Orsetto, in questo ordine ed a distanza di un giorno l'uno dall'altra, hanno imparato a scavalcare le sbarre dei lettini per uscire.
La prima volta Principessa è stata aiutata da Orsetto, evitando così di cadere.
La seconda volta il fratello non era disponibile e c'è stato il capitombolo.
Ad Orsetto, pure da solo, è andata meglio.



Fatto sta che è stato necessario scongiurare altre fughe pericolose togliendo le sbarre da un lato dei lettini.
E fin qui, è andato anche tutto bene, a parte qualche incursione nel lettone la mattina presto.

Solo che dopo un paio di giorni (decisamente pochi, a mio avviso), l'Alpmarito ha deciso di approfittarne per spostarli nella loro cameretta.
A parte la scarsa comodità della nuova sistemazione (che per me significa solo molte scale in più da fare), ieri il sonnellino pomeridiano e la prima notte nei lettini aperti nella cameretta sono stati un completo disastro.
Principessa ha dormito un'oretta e poi non c'è più stato verso, Orsetto si è addormentato dopo un tira e molla di due ore, quando ormai non era più il caso.
La sera, si sono addormentati con fatica ma, soprattutto, alle 3 erano entrambi nel lettone, l'uno arrivato autonomamente e l'altra dopo pianti e urla, per disperazione.

Vi dico solo che io ho dovuto migrare verso altre stanze (perchè un pupo nel lettone in mezzo ai genitori ci sta, due che si spingono  e tirano calci in continuazione, anche no) per riuscire a chiudere ancora occhio e tutti e quattro abbiamo domrito ad intermittenza e male.

L'Alpmarito intende tenere duro, io vorrei riportare i lettini in camera...chi la spunterà?!?

Incrociate le dita, non per me o l'Alpmarito, ma per il sonno in generale.
Perchè io ne ho bisogno, tanto.

A voi è successo? Come è andata? Fuori la sincerità!!!

martedì 14 maggio 2019

Passeggiate in montagna con il passeggino: all'Alpe Bonze tra Piemonte e Valle d'Aosta

  Verso il rifugio Alpe Bonze e/o Donnas (AO), da Quincinetto (TO)

La primavera è ormai arrivata e, anche se le temperature sono ancora bassine e la meteo è instabile, appena possiamo andiamo a camminare, ovviamente con il ricciolino ed i gemelli, per ora bassa quota.

Vista sulle montagne della sinistra orografica della Dora

Una delle ultime passeggiate che abbiamo affrontato con i bambini ed il passeggino da sterrato, qualche giorno fa, ci ha regalato magnifici scorci panoramici sul Canavese e la bassa Valle d'Aosta: la pianura con la Dora serpeggiante, in lontananza il lago di Viverone, il Castello di Montalto e la linea dritta della collina morenica della Serra sullo sfondo, il Mombarone ed il Monte Mars davanti a noi.
Un incanto.

Vista sul Canavese
Per questo motivo, nonchè perchè si può percorrere anche in mountain bike e con il passeggino, voglio parlarne.
Purtroppo almeno metà è su asfalto, che poi diventa strada sterrata (comunque il transito dei veicoli è vietato e, in ogni caso, scarissimo).

Orsetto e Principessa in marcia !!!

Da Quincinetto (TO), al confine tra Piemonte e Valle d'Aosta, si sale per la strada che porta in località Santa Maria - Scalaro (si imbocca di finaco al cimitero, poco distante dall'uscita autostradale) svoltando a destra sulla stretta strada per S.Maria -Lecchia - Mirolo, posto all'incrocio poco dopo il ristoro alpino Santa Maria.


Appena prima di Chanton, al bivio tra la strada aslfaltata e l'alpeggio

Poichè si tratta di una stradina mal tenuta ed il nostro scopo era camminare, abbiamo lasciato l'auto poco dopo (altezza circa 1000 mt s.l.m., in un altro successivo incrocio, ove vi era un pò più di spazio a lato strada e non avrebbe dunque dato fastidio al transito di trattori o altri veicoli.
Poi siamo saliti per tre o quattro tornanti finchè la strada è diventata pianeggiante, arrivando, passato il cartello indicante la direzione per Sapelle, con vendita di formaggi e burro, in un bosco di betulle e noccioli.
Proseguendo in piano, si incontra un bivio in un tornante verso sinistra con cartello di segnale di divieto di accesso e una foto del rifugio Alpe Bonze (1859 mt s.l.m.), recentemente ristrutturato e riaperto stagionalmente.
Inboccata la strada chiusa al transito, che si fa sterrata, si arriva subito agli alpeggi di Chantoun/Chanton (1235 mt s.l.m.)

Alpeggio di Chanton e incrocio di strade, verso Donnas e verso Visey, per salire al rifugio Alpe Bonze

Verso destra, vi è la strada a tratti sterrata ed a tratti asfaltata che scende verso Donnas (AO), attraverso la località Praz Pusaz e, superato il bivio per Donnes tenendosi a destra, Monteil.
Verso sinistra da Chanton, si sale gradatamente fino all'alpeggio di Visey (1301 mt s.l.m.), poi al bivio, si lascia la strada asfaltata che sale a sinistra e si imbocca a destra una sterrata taglia boschi appena realizzata, seguendo le indicazioni per il rifugio Alpe Bonze, si sale agli alpeggi di Barrat (1352 mt s.l.m.), Montat (1366 mt s.l.m.) e, sempre seguendo le indicazioni per Alpe Bonze, Ca' Roussa/Roussa (1459 mt s.l.m.), dove termina la sterrata, con scorci sul sottostante abitato di Pont Saint Martin e Donnas.

Salendo da Visey verso Barat, Montat e Ca' Roussa, in direzione rifugio Alpe Bonze
Poseguendo dopo Ca' Roussa ma su sentiero (se non erro segnavia 3) si può salire verso il rifugio Alpe Bonze oppure, da Montat, scendere verso Donnes, sul sentiero 3A, per arrivare a Donnas (AO).

Panorama a Chanton
Con il passeggino o la mountain bike, le alternative sono due: da Chanton si scende per la strada (tutta tornanti abbastanza ripidi) verso Donnas, oppure ci si ferma dopo Montat e Ca' Roussa, fino a dove arriva la strada tagliafuoco, per rientrare dallo stesso itinerario, come abbiamo fatto noi.
Noi abbiamo inpiegato circa quattro ore, tra salita, pic nic e discesa ma, facendo camminare a tratti anche Orsetto e Principessa, 22 mesi, i nostri tempi sono decisamente dilatati.
La strada che da Donnas sale a Chanton

Una escursione con discreto sviluppo ma non eccessiva come dislivello e priva di pericoli particolari, a parte quello di perdersi tra stradine e alpeggi (tra l'altro, le probabilità di incontrare altre persone a cui chiedere indicazioni sono minime, visto che sono zone poco frequentate).
Consiglio infatti di munirsi di una cartina dei sentieri della zona (scala 1:25000), possibilmente aggiornata, visto che la strada tagliafuochi che parte da Visey è recente.

Vista su Donnas, zona campo sportivo Crestella  e sui monti sovrastanti
La vera attrattiva di questa gita è sicuramente il panorama che, salendo ancora sul sentiero verso il rifugio (opzione però non percorribile con passeggino o bambini piccoli), si apre sul massiccio del Monte Rosa e sul Cervino.

venerdì 10 maggio 2019

Le letture di Mamma Avvocato: La bambinaia francese

E' venerdi' ed io non posso non consigliare un libro per il conseuto appuntamento ideato da Paola.

Dopo aver gustato, su consiglio di Nadia e Mimma, "Il sogno della macchina da cucire" (qui il mio parere)  scoprendo una Bianca Pitzorno che non mi aspettavo (dal momento che la conoscevo "solo" per i suoi romanzi per bambini-ragazzi), ho deciso di cercare qualcosa d'altro di questa scrittrice ed ho trovato:

"La bambinaia francese" di Bianca Pitzorno,  

pag. 495, Mondadori, 2004


Come   "Il sogono della macchina da cucire" anche questo è un romanzo ambientato nel passato, in particolare nella Francia del 1830.

Due lotte fanno da sfondo e filo conduttore della vicenda:  la lotta per l'abolizione della schiavitu' e quella per l'emancipazione femminile.

I protagonisti ed, in generale, anche tutto gli altri personaggi positivi, infatti, sono persone diverse per origini ed estrazioni sociali (una ballerina, la povera figlia di una vedova cucitrice, un ragazzo schiavo cubano, un anziano nobile francese, ragazzi/e figli della nobiltà parigina ecc.), ma uniti nella visione progressista ed ugualitaria dell'essere umano.

Portano avanti le loro idee "moderne" nei modi possibili, aiutandosi gli uni con gli altri in nome degli ideali della Repubblica francese, scontrandosi contro gli antiabolizionisti e la nobiltà ancorata ai propri privilegi ma anche, o forse soprattutto, contro la diseguaglianza tra uomini e donne.

La piccola Sophie, bambina povera ma istruita per volontà del padre, tipografo rivoluzionario, morto durante i moti rivoluzionari, viene accolta e salvata dalla famosa e ricca ballerina Céline Varens, benefattrice anche dello schiavo Toussaint, che a loro volta aiuteranno la figlioletta. 

La trama è incalzante e coinvolgente, grazie alla narrazione esterna che si alternata alle voci dei protagonisti, che raccontano e si descrivano in lunghi scambi epistolari.

I richiami alla letteratura inglese delle sorelle Brönte e della Austen e a quella francese dell'epoca illuminista (Roussou, Hugo ecc.) sono numerosi, talvolta "rivisti" (accade, ad esempio, a Jane Eyre) e catapultano il lettore indietro nel tempo.

Un romanzo sulla forza dell'uguaglianza, della libertà e della solidarietà, ricco di romanticismo e idealismo, che si adatta a diversi livelli di lettura, da adulto e da ragazzino.

Una lettura di evasione di sapore ottocentesco per nulla scontata.

Insomma, consigliato!