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lunedì 6 marzo 2017

Carnevale 2017: compendio

Anche quest'anno, il Carnevale è arrivato e passato.
Cosa mi ha lasciato?
Meno fotografie e meno partecipazione attiva dello scorso anno, per vari motivi, ma tante emozioni.


Il giovedi' pomeriggio è il stato il giorno del ricciolino, per l'ultimo anno nelle vesti di personaggio  dello storico carnevale di Pont Saint Martin dei piccoli, organizzato dalla sua scuola dell'infanzia.

Rispetto agli scorsi due anni, ha vissuto l'evento con piu' attesa e trepidazione ma anche con piu' timore, vista l'aumentata consapevolezza delle persone che lo avrebbero guardato sfilare ed il ruolo di maggiore "prestigio" affidato ai "bimbi grandi" (con scelta a sorteggio).

E' stato come al solito molto serio e "preso dalla sua parte", pero' ha partecipato in modo attivo, mostrando quanto sia cresciuto, sia allo spettacolo di percussioni, sia alla presentazione.

Era il re dei Salassi !




La domenica è stato il giorno della battaglia delle arance di Ivrea.


Nella zona di tiro riservata ai bambini nel Borghetto, tra i nostri Tuchini.
Il ricciolino si è buttato nella mischia con entusiasmo e senza paura, ogni anno che passa sempre piu' attirato dal nostro meraviglioso carnevale ed entusiasta di parteciparvi.
E' anche stato "ferito", andando con orgoglio a chiedere il ghiaccio alla tenda della Croce Rossa e senza piangere...un vero eporediese ed un vero Tuchino del Borghetto !


La botta non lo ha fermato e dopo una pausa, ha ripreso a tirare!


Il lunedi' pomeriggio è stato il giorno della sfilata delle Insulae e della corsa delle bighe al carnevale di Pont Saint Martin, nonchè degli amici.


Il ricciolino ha voluto vestirsi di nuovo da Capitan America e ha guardato la sfilata, riconoscendo amici e compagni di scuola o attività, per poi darsi a corse sfrenate e giochi con gli amichetti.


Un pomeriggio di allegria e di spettacolo.

Il martedi' pomeriggio il tempo era incerto ed io decisamente stanca, perchè mentre il ricciolino stava con i nonni io le mattine lavoravo.


Pero' non ci siamo fatti scoraggiare e siamo andati a vedere, sempre con amichetti, la sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati.
Quest'anno io ho apprezzato piu' la sfilata del lunedi', ad essere sincera, che di solito mi perdo perchè vado a tirare ad Ivrea, comunque è stato un pomeriggio di relax, giochi e chiacchere.


Gli spettacoli pirotecnici serali li abbiamo saltati tutti, perchè la sera il ricciolino crollava dal sonno, tranne Rio de Ponteiros di venerdi' sera, al quale abbiamo fatto una breve comparsa per scambiare due chiacchere con i genitori di compagni di scuola.

E' andata bene cosi' ed abbiamo salutato il carnevale con la fiduciosa consapevolezza che l'appuntamento con questa festa è piu' certo dell'andamento delle stagioni !
Per fortuna, perchè che anno sarebbe, senza il Carnevale???

 Arvédze a giòbia 'n bot!

mercoledì 15 febbraio 2017

Facciamo il punto

E così, in un lampo (si fa per dire) siamo arrivati a metà febbraio.
Cosa è accaduto nel frattempo, oltre a quello che ho già scritto in questo spazio virtuale?
Di tutto, eventi brutti ed eventi belli,  soddisfazioni quotidiane e altrettante preoccupazioni, però oggi ho voglia di mettere "nero su bianco" solo le note felici, perchè è questo ciò che voglio ricordare.

Il ricciolino ha finito il corso di nuoto a dicembre e quest'anno non ha mai fatto storie per andarci, perchè c'erano anche i suoi amichetti.
Ha imparato poco, perchè il gruppo era decisamente disomogeno e l'insegnante meno brava di quella degli anni scorsi, però ha fatto movimento, si è divertito e io ho approfittato dei 40 minuti di lezione per un pò di nuoto libero. Quindi il bilancio è comunque positivo.
Per qualche strano motivo, non ho scattato una foto in tutto il corso e ora me ne pento.
Sarà per il prossimo giro.



Sempre a dicembre, è iniziato lo sci di fondo.
Quest'anno abbiamo iscritto il ricciolino allo sci club, anzichè "comprare" il pacchetto di lezioni collettive.
Il rapporto costo/numero di lezioni è migliore, lui ha compagni fissi, l'insegnante (peraltro una giovane cugina) è sempre la stessa, l'orario più comodo e la qualità stessa delle lezioni è decisamente migliore di quella delle collettive pensate per "i turisti" (il che secondo me è assurdo).



Abbiamo però curato di scegliere quello tra gli sci club della zona meno votato all'agonismo, cosicchè non ci sono pressioni di sorta e questo ci piace.
Il ricciolino va volentieri (a parte un giorno in cui si è lanciato in una scenata madre), noi giriamo per la pista a nostra volta.



La durata delle lezioni è aumentata, dall'ora del primo anno, all'ora e mezza dell'anno scorso, alle due ore attuali. D'altro canto, il ricciolino è cresciuto e dunque è in grado di reggere un "carico" di lavoro maggiore (la componente "esercizi sotto forma di gioco" è comunque rimasta fondamentale, come è giusto che sia).
Anzi.


Finisce sempre che ha ancora energie da vendere e quindi vuole rimanere a sciare con noi oppure giocare con la neve con gli altri bambini.
Poi, appena salito in macchina, crolla.
Tutto ok, dunque.
Nelle ultime settimane ha finalmente nevicato ed il paesaggio ora assomiglia a quello che è normale attendersi in montagna d'inverno.



Tra gennaio e domenica scorsa il ricciolino ha partecipato anche a due gare di corsa da 400 mt l'una, in sterrato nella campagna, accompagnato dal nonno.
Io sono andata a vederlo alla seconda ed è stato bellissimo osservare con quanto impegno i piccoli atleti si riscaldavano e gareggiavano, in un clima di complicità e divertimentoche mi è piaciuto.

riscaldamento con il nonno


L'arrivo
Il ricciolino è stato soddisfatto del risultato perchè, come mi ha spiegato, aveva "fatto del suo meglio" (come gli chiediamo sempre noi di fare, di qualunque attività si tratti), perchè aveva "superato tanti bimbi grandi come lui" (i più piccoli non li considera) anche se altri ancora erano arrivati prima, i suoi "compagni di squadra" più grandi avevano fatto il tifo per lui e...io avevo portato due toast al prosciutto da mangiare subito dopo, perchè a lui il pane e marmellata che offrono "fa schifo e ho sempre fame"!!!

Il cibo e la pulizia delle scarpe infangate sono infatti stati la sua prima preoccupazione al traguardo.

tecnica di pulizia delle scarpe del ricciolino

Insomma, lo spirito sano dello sport per ora sembra averlo compreso!
In più, hanno premiato con la medaglia tutti i bambini, con loro grandissima soddisfazione.





Infine, i preparativi per il Carnevale si sono fatti pressanti.
Alla scuola materna è già tutto organizzato per la sfilata del Carnevale storico dei piccoli, sul ponte romano del paese il diavolo è stato appeso e quello della scuola, che sarà bruciato al termine della sfilata, preparato.
Ogni giorno i bambini ripassano le canzoni del Carnevale, seguono settimanalmente il "corso di percussioni" della scuola, per preparsi allo spettacolino e provano per la sfilata, con i ruoli ormai assegnati (a sorteggio).
Strade e scuola del paese si sono riempite di bandiere e anche nella mia cittadina le vie e le piazze si sono riempite dei colori delle squadre.



Domenica siamo stati a vedere l'uscita degli Abbà (i piccoli rappresentanti dei rioni cittadini) ad Ivrea, abbiamo controllato che le divise fossero pronte ed il ricciolino ha potuto esercitarsi al tiro in Piazza Ottinetti, con palline morbide arancioni, provando anche l'ebrezza di tirare da un carro!!!



Un'esperienza che lo ha entusiasmato e cercheremo di ripetere la prossima domanica, quando sarà riorganizzato in attesa dell'inizio della vera battaglia!



E per ora, questo è tutto!
E voi, come avete trascorso le ultime settimane? Qualche evento degno di nota con i vostri bambini?

giovedì 18 febbraio 2016

Sfidando la pioggia..

Sembra già passato un secolo da martedì scorso, martedì grasso.
Sembra già passato un secolo dalla fine delle c.d. vacanze d'inverno, ma sarebbe meglio chiamarle vacanze d'inferno, visto che sono vacanze per insegnanti e bambini o per quei pochi fortunati che possono concedersi una settimana bianca a febbraio (o quegli sfortunati che possono andare in vacanza solo d'inverno, perchè magari d'estate lavorano non stop, capita anche questo).

In ogni caso, siamo sopravvissuti e abbiamo sfidato il tempo inclemente.
Sì, perchè dopo due mesi ininterrotti di siccità, ha piovuto e nevischiato giusto a Carnevale, bagnando battaglia delle arance, rievocazioni storiche, spettacoli pirotecnici e sfilate di carri allegorici e gruppi in costume.

Noi, però, siamo una famiglia di temerari (per i canoni italiani, si intende; probabilmente nei paesi del Nord Europa ci considererebbero dei rammolliti) e quindi io ed il ricciolino siamo andati comunque ad assistere alla sfilata del martedì, senza quasi utilizzare l'ombrello (=usato nella mezz'ora di camminata per raggiungere il centro del paese e poi dimenticato a casa di un amichetto quando sarebbe servito).

Il Petit Prince di casa ha trovato copricati alternativi, pur di sfoggiare in tutto il suo muscoloso splendore il suo costume di Capitan America


 Avrei voluto arrangiarmi anche quest'anno con i vestiti ed il materiale in casa, per confezionare una sorta di costume, come avevo fatto lo scorso anno con il travestimento da diavoletto, ma poi tempo tiranno, l'Alpmarito e altre priorità mi hanno fatto desistere e ci ha aiutato Kiabi.ù

Il ricciolino biondo ha apprezzato tantissimo, anche perchè aveva ampiamente chiesto di travestirsi da uno degli Avengers (con esclusione della "femmina" e di "occhi di falco", perchè con un costume non abbastanza colorato, pare).


La sfilata in sè è stata abbastanza "povera", quest'anno, proprio a causa della pioggia. Niente a che vedere con quella del 2015 o del 2014.

 Tuttavia ci sono stati comunque gruppi e carri colorati da ammirare, come questi simpaticissimi mattoncini Lego..


 ..o il fantasioso "Ipermarché Bousc Daré", supermercato locale di fantasia, "Duert a Carlevé", ossia "Aperto a Carnevale", con tanto di Fontina, carrelli, commessi addetti alle pulizie e pagnotte fragranti.


e quelli dei personaggi storici, la Ninfa, San Martino, il Diavolo ed i Salassi..


accompagnati dalla Banda Musicale e  dai Pifferi e Tamburi di Arnad...



...il ricciolino ha visto i suoi amichetti, ha lanciato coriandoli, raccolto e mangiato caramelle e finito la giornata a far merenda da uno dei suoi amici del tempo del nido.


Quindi, per quel che ci riguarda, è andata comunque bene!!!


Non c'è dubbio, infatti, che con l'arrivo di un bambino in casa cambino abitudini e si scoprano nuovi modi per partecipare ad eventi tradizionali o non e per continuare a fare ciò che ci piace.
Nel nostro caso, archiviate per un pò alcune delle uscite serali carnevalesche e ridotto il tempo dedicato alla battaglia delle arance e/o a fagioli grassi e feste mascherate, mi sono dedicata a far conoscere ed apprezzare il Carnevale anche al Petit Prince.
Le feste sono diventate un pretesto per incontrare i suoi amichetti ed i loro genitori, per passeggiare per i paesi addobbati, per creare o cercare costumi e per godere, ancora una volta, della sua felicità e allegria, cercando di schivare i momenti di capricciosa stanchezza!

E voi, siete stati a qualche sfilata? Come si sono vestiti i vostri bambini? Il tempo è stato clemente con voi?


giovedì 11 febbraio 2016

Carnevale di Ivrea 2016

Essere eporediese significa vivere il Carnevale.
Alcuni (pochi) lo detestano, la maggioranza lo ama e lo attende un anno intero.
Tutti,  alla fine, comunque lo vivono.
Perchè è l'evento dell'anno, che sconvolge la città, la trasforma, blocca traffico e attività, trasfigura e sovverte i ruoli.

Quest'anno, per me, è stato ancora più bello e coinvolgente, perchè alle emozioni che mi trasmette da sempre, si è aggiunta quella di conoscere la Mugnaia, il personaggio femminile principale, l'eroina della città per i giorni di festa, nonchè il Toniotto, ossia il marito della Mugnaia, un amico d'infanzia, e una delle damine della Mugnaia, niente meno che parente.


Non ho potuto vivere il Carnevale momento per momento, come avrei voluto, perchè la presenza del Petit Prince e la necessità di far divertire anche lui e farlo stare anche con i suoi amici di scuola ci hanno costretto a saltellare tra i due Carnevali, però me la sono goduta.

C'e' stata la sera della presentazione della Mugnaia (il cui nome rimane segreto tranne che agli invitati alla presentazione e alla cerchia dei familiari, che lo vengono a sapere con un minimo di anticipo), a cui ho partecipato da vicino per la prima volta.
Solennità, commozione, cerimoniale, eleganza e allegria, insieme.


C'è stato l'orgoglio per la spendida damina..




La piazza gremita, la distesa di cappelli frigi, l'emozione negli occhi della prescelta e degli amici e conoscenti.



L'uscita sul balcone e l'acclamazione degli eporediesi.


L'inizio della sfilata del corteo storico e delle squadre degli arancieri...


 una Mugnaia ed un Toniotto 2016 che migliori di così, non avrebbero potuto essere.

E naturalmente, la battaglia, anche sotto la pioggia battente della domenica e del martedì.
Perchè a Carnevale, gli arancieri, i pifferi e tamburi, il corteo storico, il pubblico: non li ferma niente e nessuno.




Il "mio" Borghetto addobbato a festa, ogni anno in modo diverso e originale ma sempre di rosso e verde vestito.








Le arance pronte, per grandi e piccini..



Il mio piccolo Tuchino impegnato a "ricaricare", tirare e, naturalmente, rifocillarsi!




E anche io, quando lui è tornato a casa con la nonna, vinto dalla stanchezza e stufo di prendere arance addosso, in piazza, a sfogarmi.


Perchè tirare le arance, essere lì, con la tua divisa, tra la gente della tua squadra, uniti dalla voglia  comune di dare battaglia e contemporaneamente fare festa, pronti a tirare con forza, passione, impegno, durezza, precisione, ma senza rabbia, senza cattiveria, è quasi catartico.
Ti prende, ti cattura, ti fa dimenticare la quotidianità, anche i lividi che a volte ti porti a casa.
Ti lascia solo la voglia.
La voglia di esserci l'anno successivo,
quella voglia che si accende nel cuore al primo suono di pifferi e tamburi, nella fredda giornata dell'Epifania, 
quella voglia che il fuoco di tre giorni di battaglia estingue solo temporaneamente.

Perchè il Carnevale è questo, una festa di popolo in cui i ruoli cessano di essere quelli quotidiani, in cui volendo ci si può lasciare andare. 
E ritrovi in piazza i conoscenti, compagni di scuola, di sport, gli amici di sempre, quelli con cui tiravi già da bambina, poi diventati ragazzi come te e poi adulti e ora, tornati magari da luoghi lontani di lavoro e residenza apposta per la feste, nella zona del tiro dedicata ai bambini, con i loro figli, a trasmetter loro la tradizione.


Anche se nei giorni successivi, tocca lavare, strofinare e ancora lavare, divise, stivali, borse e scarpe, con quell'odore di arancia amara un pò asprigna nelle narici che rimane a lungo, sugli abiti, nelle piazze, tra le vie della città.



Anche questo, però, in fondo fa parte del gioco e della magia del Carnevale di Ivrea.