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lunedì 4 aprile 2016

Ultimamente, tra marzo e aprile

Ultimamente abbiamo festeggiato il compleanno dell'Alpmarito, invitando a cena due coppie di amici con figli e mangiando due cosciotte di agnello allevato in montagna da una cucina.
Perchè l'Alpmarito adora l'agnell e non vedeva l'ora di gustarlo ( e cucinarlo).

                                       (Il castello di Montalto -TO-, in Canavese, visto dalle rive del lago Pistono)

I bimbi, pur essendo di età diverse, sono stati davvero bravi (l'unico piccolo danno lo ha fatto mio figlio, rompendo il vetro di una cornice, ma senza ferire nessuno), hanno giocato e assaggiato e quando sono andati via in un quarto d'ora avevo già riordinato i giochi.
Insomma, ero pronta al disastro che fino ad un anno fa si creava con un pò di bimbi in giro ed invece siamo riusciti a fare tutti un pò di conversazione ed a goderci la cena.
O forse è solo che mi sono talmente abituata alle interruzioni ed a qualche pianto che non mi disturbano più, senza contare che è bellissimo vedere la casa animarsi di tanta energia e allegria!

Ultimamente una domenica siamo stati al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino (ne ho parlato qui) ed al parco del Valentino, in compagnia, e ci siamo divertiti molto.

Ultimamente il ricciolino biondo, mentre ci preparavamo per la scuola, mi ha informata, di punto in bianco, che da grande farò "lo scenzato". Sì, lo scienziato, "per scoprire come sono nati la prima mamma ed il primo papà". 
E io mi sono sentita travolgere dall'orgoglio.

Ultimamente è stata una Pasqua allegra con un pezzo della mia famiglia, attorno ad una tavola imbandita e con tanto cioccolato, anche troppo.

Ultimamente abbiamo terminato il corso di sci di fondo del ricciolino e tra la prima e l'ultima lezione la differenza si vedeva eccome.
Nel suo stile e nella sua sicurezza e pure nella mia velocità, tanto a prepararci, prepararlo, quanto a sciare!



Un'esperienza più che positiva, seppur faticosa per via dell'impegno settimanale fisso che comportava, che ripeteremo certamente.

Ultimamente ci siamo regalati una fuga romantica di mezza giornata...



 abbiamo ritirato gli sci, con il solito magone al pensiero di un'altro inverno finito, e salutato la primavera...


dando via ufficialmente alla stagione dei gelati, delle biciclettate, delle passeggiate con e senza amici e, soprattutto, dell'arrampicata non solo più in palestra, ma anche fuori, dove è più vera.

Così Pasquetta ci ha visto in quel di Montalto Dora (TO), in una piccola ma bella falesia circondata da laghi (in cui lanciare sassolini) e boschi...




Perchè noi abbiamo la fortuna di vivere in un posto stupendo e non dobbiamo mai dimenticarcelo.

Ultimamente le mie varie malattie alle vie respiratorie mi hanno impedito di correre. E allora ho ritrovato il mio primo amore: il nuoto.
Il tempo è poco per andarci, ma quando ci riesco, come oggi, i pensieri viaggiano, le braccia macinano vasche su vasche e io mi sento bene. Magia dell'acqua.


Ultimamente lo yoga ha avuto molto spazio nella mia vita, ma questa è un'altra storia che merita un post a parte.

Ultimamente il ricciolino biondo ha ricominciato il suo corso di nuoto (anzi, è guià quasi di nuovo finito) e così il sabato siamo io& lui e l'acqua. Wow.
Non fosse che per l'ora (a cavallo del pranzo), continuerei a portarlo per sempre.

Ultimamente ho scoperto che il mio livello di potassio non è troppo basso, ma al contrario un pò alto (anche se al limite) ed ancora non ho capito cosa significhi. Però tolto uno dei farmaci, l'umore è risalito ed i crampi  sono scomparsi. E già non è poco.

Ultimamente sto imparando ad accettare che la vita va come va e certe volte non ci puoi fare nulla, anche se vorresti tanto poter fare qualcosa, per te, per gli altri.

Ultimamente il ricciolino mi ha abbacciata forte dalle spalle, a sopresa, e ridendo mi ha detto: "Sei la mamma più carina del mondo!" e io ho sentito fisicamentela grandezza dell'essere mamma.

p.s. "Ultimamente" è una bellissima idea che aveva avuto Cecilia tempo fa.
Cecilia, spero tu non abbia nulla in contrario se perpetuo. Altrimenti, dimmelo pure e provvedo a modificare il post!


giovedì 23 luglio 2015

In questa calda estate, arrampicando in falesie di montagna, al Gabiet

In questa calda estate, stiamo riscoprendo l'arrampicata in falesia, con nostro figlio.
Erano ormai quattro anni che non riuscivamo ad arrampicare fuori così tanto, anche se su gradi a dir poco "basici".

Ma non mi importa.
Mi interessa solo stare insieme, arrampicare, guardarlo salire, possibilmente in montagna, così da respirare e sentire la gomma delle scarpette che fa presa.

Perciò domenica siamo stati in una falesia ben poco frequentata, solo perchè raggiungibile con un'ora di camminata a piedi in salita o 15 minuti più cabinovia e quindi non di quelli davanti alle quali parcheggi e campeggi.
Noi, visto il peso dei materiali + cambio per il ricciolino + vestiti perchè non si sa mai che siamo in quota + acqua e panini, abbiamo optato per la cabinovia, che è piaciuta moltissimo al piccolo di casa.



E poi eravamo lì, nella "nostra Valle", quella di Gressoney (AO), al Gabiet, non lontani da dove è iniziato tutto.
E a parte le piste che d'inverno servono a sciare e d'estate deturpano il paesaggio, ne è valsa davvero la pena.


La vista sul Monte Rosa, con la Piramide Vincent in bella mostra, uno dei miei primi 4.000 mt, la diga del Lago Gabiet e il nostro piccolo scalatore, che purtroppo questa volta era molto stanco e dopo pranzo ha fatto parecchi capricci.



Qualche goccia di pioggia, un caffè al Rifugio Gabiet (dove si mangia molto bene, se mai capitaste da quelle pari), con qualche chiacchera mentre il ricciolino si faceva un riposio rigenerante in braccio a papà, e poi di nuovo cabinovia.
Infine, sosta al parco giochi di Gressoney La Trinité, sempre più attrezzato ogni anno che passa, per la gioia di un piccoletto tornato di ottimo umore.





Un gioco nuovo, che non avevo mai visto primo, ci ha piacevolmente colpiti, questo :


Una vera escavatrice in miniatura, perfettamente funzionante e pure rotante, che tutti i presenti, a turno, si lanciavano a provare !!!

E dopo la sosta e la merenda, ancora ad arrampicare, in un settore facile chiodato apposta per i bimbi proprio dall'altro lato della strada e del fiume, con il nostro ricciolino tornato entusiasta e tutto orgoglioso delle persone che si avvicinavano curiose per guardarlo e fargli i complimenti.
Decisamente con un ego smisurato, come il suo papà!!!

Non so perchè, ma solo risalire le vallate montante, quella di Gressoney in particolare, ha su di me un effetto così rilassante e rigenerante. Nessun mare o viaggio all'estero mi ha mai regalato le stesse sensazioni.
E' come se sentissi i polmoni dilatarsi, la pelle distendersi, la mente respirare.

Anche se costa fatica prepararsi e preparare, mettersi in macchina e camminare. Anche se è solo per un giorno.

p.s. Per gli interessati, trovate indicazioni sulle falesie della Valle di Gressoney su questo sito. Non c'è il luogo in cui siamo stati noi, ma sono massi praticamente a due passi dal settore denominato "Gabiet" e si tratta di monotiri brevi dal  3 al 5C chiodate vicino, con sosta attrezzata in cima.
La roccia si sgretola un pò, quindi un casco per chi è in sosta non è una brutta idea.
Se invece volete fare i turisti, sappiate che la cabinovia si prende nel piazzale di Staffal, proprio dove finisce la strada della valle di Gressoney, che dunque dovete percorrere fino in fondo (circa 32 km dall'imbocco, a Pont Saint Martin, prima uscita autostradale della Valle d'Aosta provenendo dal resto d'Italia).
Dall'arrivo della cabinovia Staffal - Gabiet, in 15 minuti di salita si giunge al Lago/diga delle foto ed al Rifugio Gabiet. In alternativa, potete salire a piedi da Staffal in un'ora circa (almeno 1,30 con i bimbi). Il sentiero è ben battuto e piacevole ma molto ripido (non pericoloso, comunque), soprattutto nel tratto iniziale e finale.


mercoledì 24 giugno 2015

Riflessioni sull'influenza che abbiamo sui nostri figli, anche nelle scelte sportive e l'arrampicata a tre anni

L'ultimo fine settimana è stato caratterizzato da tanta arrampicata e un pò di montagna.

Il mio ricciolino biondo ci ha chiesto di andare ad arrampicare anche fuori, con la corda e, siccome qualche tempo prima avevamo acquistato l'apposito casco anche per lui, lo abbiamo accontentato.

Ne è rimasto entusiasta, lui che fino a settembre aveva timore della corda.
Tanto entusiasta che domenica, dopo la passeggiata in montagna, questa volta in compagnia di altre due bimbe, ha voluto tornarci.
Siamo arrivati alla domenica sera completamente distrutti, anche perchè in più il venerdì ed il sabato sera eravamo stati fuori, facendo più tardi del solito.

La felicità negli occhi del mio bambino ed il suo sorriso, così come l'espressione concentrata e seria nell'arrampicare, comunque, è stata impagabile.

Per dare il buon esempio, siamo stati costretti ad indossare il casco per tutto il tempo anche noi, nonostante in falesia non lo avessimo mai fatto e facesse un caldo assurdo, e a rivedere nodi e manovre almeno tre volte, perchè con la sicurezza non si scherza.




In tanti, semplici curiosi e scalatori, si sono complimentati con il nostro piccolino, alimentando così il suo ego già piuttosto sviluppato !!!
Per fortuna, la stanchezza lo ha aiutato a ridimensionarsi.

Sia sabato che domenica, però, prima di andare io e mio marito abbiamo cercato di fargli un discorso, perchè capisse che saremo stati contenti di assecondarlo, ma solo se era un suo desiderio reale, perchè noi gli avremmo sempre voluto bene comunque, anche se con gusti diversi.
Insomma, che non doveva per forza arrampicare per compiacerci o stare con noi!!

Non vorremmo  impedirgli di essere se stesso o di trovare la sua strada, il suo sport, le sue passioni, di limitarlo anzichè aiutarlo a spiccare il volo.

La verità, però, è che forse questi discorsi trovano il tempo che trovano.
Sia io che mio marito ci diciamo che l'importante è che sia felice, che potrà praticare lo sport che vorrà, purchè con impegno e costanza, che non importa se sarà proprio il calcio (che non amiamo per nulla) e non ciò che appassiona anche noi.
Perchè l'importante non è lo sport che si sceglie di fare, ma il fatto di praticarlo seriamente e divertendosi, perchè sarà sempre e comunque una palestra di vita.

In cuore nostro, tuttavia, non possiamo fare a meno di sperare che ci somigli un pò, di riuscire a trasmettergli le nostre stesse passioni, anche solo per poter stare insieme  in quei momenti.
Ci sforziamo di prendere in considerazione altre possibilità ma a volte mi rendo conto che alcuni sport neppure mi vengono in mente.
Ora è ancora piccolo, però sento già parlare le madri di altri compagni più grandi, di corsi di danza, nuoto, calcio, basket, atletica ecc. e penso che vorrei dargli la possibilità di scegliere, facendo però io un pò di selezione prima!

Non so più a quale incontro per genitori ho sentito l'esperto di turno spiegarci che i bambini, fino ai sei anni di età, sono come delle spugne e l'influenza dei genitori è al massimo.
Tendono ad immedesimarci ed imitarci in tutto e per tutto, desiderando compiacerci e cercando il nostro affetto, per poi allontanarsi progressivamente e infine, scontrarsi con i genitori nell'adolescenza, al fine di costruire il proprio io individuale.

Ecco, è un processo attualmente molto evidente, nel nostro ricciolino biondo.

Ed allora, ci siamo chiesti che male ci sia a cercare di indirizzarlo verso le attività che più ci appassionano, gli sport che ci sembrano presentino un ambiente più sano, che pensiamo sviluppino doti più utili o permettano il contatto con la natura, piuttosto che la socializzazione.
Perchè potremo farlo per pochi anni, poi ci troveremo un adolescente con ogni probabilità "bastian contrario", che andrà allo stadio a vedere le partite solo perchè a noi non piacciono!!!

Nello stesso tempo, visto che tanto la montagna quanto l'arrampicata, come la bici da corsa o lo sci, non sono attività prive di rischi, io ho anche timore che spingendolo a praticarle, da grande possa farsi male o spingersi oltre quello che per me è un rischio accettabile per lui (ossia, quasi zero!).

Insomma, dobbiamo goderci il momento, pur cercando di trasmettere il messaggio che lo ameremo sempre e comunque, per quel che è e fa, anche se diverso da me o da suo padre e, per quanto mi riguarda, pure senza fargli percepire il peso delle mie paure.
Facile, no?

E voi, cosa ne pensate ? Vi siete posti il problema? Come state affrontando la scelta dello sport o delle altre attività extrascolastiche per i vostri figli?

Di sicuro c'è, comunque, domenica ci siamo goduti la gitarella in compagnia.
Siamo tornati a Traversella, in Valchiusella, Piemonte (TO), dove ho trascorso tante settimane estive della mia infanzia con i miei nonni.
Ne avevo già parlato perchè è un luogo splendido.

Questa volta, essendo in compagnia di una coetanea e della sorellina più piccola, il ricciolino biondo non si è mai fatto prendere a spalle dal papà, neppure in discesa dopo pranzo, e anzi ha spesso preso per mano l'amichetta per aiutarla a camminare.
Anche il ricorso ai bon bon magici di Supermann è stato alquanto ridotto!!



Il simpatico Troll, chiamato Climbo (poichè nei dintorni ci sono tante vie di roccia per i climber), che accoglie gli escursionisti al Rifugio Bruno Piazza.



Gli incontri interessanti non mancano mai!!