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mercoledì 8 marzo 2017

A tutte le donne. A me. A voi.



Donne che studiano,
spesso più e meglio degli uomini,
donne che lavorano,
spesso più e meglio degli uomini,
perchè nascere donne significa anche presto
imparare che dovrai essere più brava, bella e competente,
per essere considerata nel mondo dello studio e del lavoro
almeno pari ad un uomo medio.
Donne che, nonostante questo,
guadagnano di meno dei colleghi uomini,
qualunque professione facciano o posizione rivestano.
Donne che lottano contro i pregiudizi
e le discriminazioni
Donne che non possono ancora scegliere
Donne che si interrogano incessantemente,
su come conciliare lavoro e maternità,
lavoro e femminilità,
su come crescere al meglio i figli,
su come aiutare i parenti,
su come contribuire alla salvaguardia ambientale,
su come proteggere la coppia dalle tempeste della vita.
Donne che si pongono mille dubbi,
anche quelli apparentemente futili,
il vestito giusto,
il trucco giusto,
la tinta sì o no.
Donne che corrono,
non solo dietro ai figli.
Donne che cadono
ed alla fine si rialzano
in un modo o nell'altro.
Donne che piangono,
per un amore finito
per un cuore spezzato
per un'amicizia perduta,
per i propri bambini
per un film commovente,
per il troppo ridere.
Donne che nuotano,
praticano arti marziali,
vanno in palestra,
fanno yoga.
Donne che alzano la testa e denunciano sopprusi
Donne che subiscono inermi
Donne che denunciano
Donne che hanno paura e non ce la fanno
Donne che chiedono aiuto
e muoiono inascoltate
Donne che chiedono aiutono
e poi aiutano a loro volta altre donne
Donne forti
Donne deboli
in gonna o pantaloni,
tacchi o
scarpe da ginnastica.
Donne da rossetto,
lucidalabbra o
burrocacao.
Mamme,
adottive, grazie alla fecondazione assistita,
di figli del partner,
di figli persi,
di figli trovati dopo tanto cercare
o per caso,
comunque mamme.
Figlie, compagne,
single per scelta o per caso,
ma comunque donne e complete,
perchè in coppia o no,
donne sono.
Donne che amano cucinare,
donne che lo odiano.
Casalinghe o in carriera,
expat o in patria.
Donne,
semplicemente donne.
Dolcemente complicate,
sempre,come diceva la famosa canzone.

A tutte le donne
(tranne quelle che scelgono consapevolmente di essere schiave di un uomo o di una gabbia
 o tramandano pregiudizi e discriminazioni, a quelle no o forse ancor di più, proprio a loro),
l'augurio di lasciarsi andare ad una piccola follia,
che faccia stare bene,
almeno oggi.
Che sia un bignè, una corsa con i capelli al vento,
uno smalto fucsia o una ciocca blu,
un acquisto assurdo o
una scelta importante, di pancia.
Che sia grande o piccola,
purchè sia.
A tutte le donne.
A me.
A voi.

mercoledì 4 gennaio 2017

L'anno che verrà ed il Natale che è trascorso

L'anno che verrà, il 2017, sarà ricco di cambiamenti.

Sarà l'anno del trasloco, perchè la casa nuova, pur essendo tutt'altro che finita, inizia a mostrare il volto di una casa vera e per la primavera contiamo di farla diventare il nostro nuovo nido.
Un trasloco, un cambio di residenza, che segnerà anche cambiamenti di abitudini, poichè se i chilometri di distanza saranno pochi, Regione e Comune saranno altri.
Non vi nascondo che non vedo l'ora, pur temendo il trasloco in sè e iniziando a provare nostalgia per queste quattro mura che ci ospitano ormai da anni e ci hanno visto diventar famiglia.

La nostra accoglienza a Babbo Natale ed alle sue renne

Sarà l'anno della fine della scuola materna e dell'inizio delle elementari per il ricciolino (e, detto tra noi, ancora non ho capito quando e come dovro' iscriverlo).
Un cambiamento importantissimo per lui ma anche per noi, già lo so.
A fine anno scolastico versero' molte lacrime, è un dato certo, ma non prima di aver partecipato alla temuta recita dei genitori dei bambini "grandoni".

In tutto questo, vorrei che fosse anche l'anno dello yoga.
Ho dedicato alcuni anni della mia vita alla danza, altri alla scherma, al pianoforte, allo sci,alla corsa, allo scialpinismo, all'arrampicata. Quest'anno vorrei riuscire a praticare con costanza quasi quotidiana piu' lezioni (purtroppo solo on line) di yoga.

Ho abbandonato elenchi e buoni propositi ormai da anni. O meglio, li ho spostati a settembre.
Se penso all'anno che verrà, pero', le parole chiave che mi vengono in mente sono:
sfoltire e semplificare.
Vorrei alleggerire spazi, vita, impegni, rapporti personali, sfrondare, liberare, semplificare.
Ancora non so come e neppure perchè, pero' è quel che sento.

E poi vorrei imparare a "lasciar andare", lasciarmi scorrere addosso dolori, rancori, arrabbiature, nervosismo e stress. Riuscire a contenere la mia risposta emotiva agli avvenimenti, vicini e lontani, ed alle discussioni.
Perchè se no, alla fine, perdo serenità e fiducia senza guadagnare nulla.

Se proprio dovessi esprimere un proposito, sarebbe quello di trascorrere piu' tempo con le persone che amo e farlo senza ansie, senza la sensazione di rubare momenti ad altro e senza l'occhio all'orologio. E già non mi pare poco.

Intanto, riguardo le foto di questo Natale e penso che in fondo è andato tutto come doveva andare.

La recita di Natale della scuola è stata emozionante, anche perchè quest'anno il ricciolino ha superato la sua timidezza e cantato tutte le canzoni dall'inizio alla fine.
Inoltre, il messaggio che le maestre hanno voluto dare è stato davvero bello e natalizio.


E poi ci sono stati tanti pranzi e cene con i familiari, di un ramo e dell'altro, con le solite tavole imbandite.




Il ricciolino e tutti gli altri bimbi della famiglia erano allegri, felici, eccitati, come era giusto che fossero e Babbo Natale li ha abbondantemente accontentati.


Noi di qualche gioco rumoroso avremmo volentieri fatto a meno, ma tant'è.
L'atmosfera, la magia dell'attesa ed il piacere di stare insieme erano quelli giusti e questo  è cio' che contava.



Ora non resta che prepararsi al ritorno alla normalità, non prima di aver trascorso ancora qualche pomeriggio, sera o pranzo con gli amici.
Perchè i giorni non bastano mai per poter incontrare tutti e ogni anno cerchiamo di fare il possibile, lieti di essere circondati da tanti amici.

Quanto al capodanno, è stato anche quello sereno ed in compagnia, ma breve, perchè il ricciolino era stremato dalla stanchezza e noi pure.

Buon 2017
con l'augurio che questa canzone, cantata dai bambini alla recita e tanto piaciuta al ricciolino, dipinga la realtà, disegnando un mondo senza terrorismo.

Video dello Zecchino d'Oro


giovedì 7 gennaio 2016

Della nostalgia post epifania e dell'incanto dei presepi

Rimuovere gli addobbi disposti in casa con tanta cura appena un mese fa, mi mette sempre molta nostalgia.

Una malinconia dolce, consapevole, ma pur sempre malinconia.

E allora, per scacciarla, perché non ricordare i bellissimi presepi visti durante una passeggiata nel borgo di Bard (AO).

 

Ormai questo paesino e' famoso per il suo Forte (quello delle scene iniziali di "Avengers - Age of Ultron", tanto per capirci), diventato un apprezzato polo museale, però nel periodo di Natale, si arricchisce anche di tanti graziosi presepi, la sera suggestivamente illuminati, di tutti i materiali, fogge e dimensioni...

...dentro l'acqua, nelle numerose fontane ......

..e fuori, sui davanzali delle case e nelle nicchie delle mura.

 

Perché si può credere o no nel significato religioso del Natale, però l'incanto che può regalare uno dei suoi simboli, secondo me, rimane sempre, soprattutto se frutto di creatività e impegno.

 

Piaceranno anche ai bimbi, garantito!!!

P.s. Ci sono molti parcheggi liberi nelle vicinanze nel borgo, che percorre pedonalmente, anche con i passeggini (il traffico veicolare e' riservato ai residenti è possibile solo durante alcune fasce orarie, dunque i bambini possono muoversi senza pericolo). In massimo dieci minuti, in salita, si raggiunge anche il Forte, dove ci sono sempre mostre temporanee, oltre al Museo delle Alpi ed alle piccolo museo "Alpi dei ragazzi".

domenica 3 gennaio 2016

Capodanno semplice

Ormai da anni, il nostro tradizionale capodanno in due e' una cena con un gruppo di amici, a casa di una coppia di essi, in mezzo alla neve.

In origine, andavamo in quota, il piatto forte era la burguignonne, accompagnata da una adeguata quantità di vino, con i botti della mezzanotte, su cui non ci risparmiavamo.

Poi arrivarono i primi bimbi e i cani, la bourguignonne fu sostituita da piatti preparati da ciascuna coppia è portato in loco, per evitare incidenti ai piccoli, la quantità di botti diminuì e pure l'alcol, almeno per le mamme (a cui poi toccava guidare per tornare a casa).

Qualche volta, visto l'alto tasso di neonati, alla mezzanotte arrivammo a stento, mezzi addormentati sul divano.

Da allora, il numero di bimbi e' sempre aumentato, il piacere di stare insieme e' rimasto invariato.

Quest'anno, però, noi abbiamo dovuto abbandonare, perché la mia tosse/raffreddore non accenna a passare, nonostante antibiotici, aerosol, cortisonici, mucolitici e sedativi presi in quantità da ormai tre settimane. E siccome nel gruppo e' arrivata da poco più di venti giorni una nuova piccolina, proprio non potevo correre il rischio di attaccarle non meglio identificati virus e batteri.

Così abbiamo improvvisato una pizza con altri amici e la loro bambina, a casa.

Ed è stato un benvenuto al 2016 semplice, sereno, allegro e gioioso.

Il ricciolino biondo entusiasta, tra balli sfrenati, travestimenti e giochi, l'atmosfera giusta.

 

E io non avrei voluto essere da nessuna altra parte.

Solo, tutti noi avremmo preferito un countdown sulle reti Rai e Mediaset, che abbiamo acceso dieci minuti prima della mezzanotte, decente, al posto dei soliti ormai vecchi cantanti italiani e delle loro canzoni, peraltro spesso in dialetto, anziché nella lingua nazionale....decisamente un'immagine dell'Italia di cui non vado fiera e in cui nessuno di noi si è riconosciuto: che tristezza!

Le recite improvvisate dei nostri bimbi, per fortuna, ci hanno salvato!

BUON 2016!

 

P.s. E voi avete visto la TV? Cosa avete pensato di quei programmi?

 

mercoledì 30 dicembre 2015

Il Natale che è stato

Le feste sono ancora in corso ma il tanto atteso Natale e' già trascorso.
Come ogni anno, mi sorprendo per quanto sembri lunga ed intensa l'attesa, numerosi i preparativi, enormi le aspettative e poi, invece, il Natale trascorra così in fretta.
Per me Natale è sempre la Vigilia, con il suo cenone a casa dei miei, che lo scorso anno mi è mancato molto e quest'anno, invece, mi sono goduta, anche se non c'eravamo tutti.
Questa, però, è una realtà a cui mi sto lentamente abituando e, d'altro canto, tutti noi ci destreggiamo tra desideri e doveri e bisogna fare delle scelte, alla fine.
La tavola sfarzosa della Vigilia, il menù ricco e buono, che non sono mai riuscita ad onorare per intero, perché dopo svariati antipasti ed il primo, al massimo assaggio il contorno, non c'è più spazio per la carne.
Prima della cena, c'è stata una mattinata a preparare ancora biscottini natalizi, tante telefonate di auguri fatte ad amici e parenti e una visita ad un amichetti del ricciolino, per giocare un po'.
Dopo, c'è stato il gioco da tavolo, con la tombola sostituita dal memore delle tartarughe ninja, i balli e l'arrivo di Babbo Natale.
L'emozione, la felicità ed il sorriso del piccoletto di casa e' qualcosa che non so descrivere ma che tutti i genitori conoscono bene. Io, questa volta, ho vissuto il momento e trascurato la macchina fotografica.
Casa nostra e' stata invasa dai supereroi, dalle loro armi speciali, dalla loro versione Lego, ma anche da libri ..tutti prontamente e ripetutamente fotografati dal ricciolino biondo, ormai fotografo professionista!
Il giorno di Natale e Santo Stefano sono stati un tripudio di spacchettamenti, spostamenti da una casa all'altra, brindisi, chiacchiere, giochi (Risiko, il mitico Risiko a cui non ho mai vinto in ventitreenni di tentativi).
E mentre fuori non si scorgeva traccia di neve,
Foto del ricciolino biondo
..noi mangiavamo, mangiavamo, mangiavamo.
Sempre, rigorosamente, in numerosa e affettuosa compagnia.
Quella pubblicità che dice che il cibo, per gli italiani, non è soltanto cibo, l'avete presente?
Ecco, appunto.
Non pago di cotanta beltà, il ricciolino biondo ha continuato a fare colazione e merenda a suon di fette di pandoro.
E, se ve lo state chiedendo, no, non abbiamo ancora chiuso i festeggiamenti, perché dopo il parentado, ci sono gli amici, da invitare a cena, per il the', da cui andare a mangiare una pizza o un dolcetto... sempre che il mio stomaco sopravviva, ovviamente!
Voi, come avete trascorso il Natale? Anche voi mangiate così tanto?!?