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lunedì 1 aprile 2019

il BioMa, Biodiversitario Marino di Miramare

Post NON sponsorizzato

Chi mi legge abitualmente si ricorderà dei miei post sul Friuli Venezia Giulia, Grado, Trieste ed il Castello di Miramare.

Ebbene, siccome la primavera ormai è arrivata e le temperature si stanno facendo miti, forse qualcuno ha già voglia di andare al mare o di sognarlo ed avvicinarsi ad esso, magari con i bambini in un piccolo museo-laboratorio che, in realtà, oltre che di fauna marina racconta di un altro tema "caldo" del momento (e dovrebbe esserlo sempre, vista la sua importanza): l'impatto sulla natura e, in particolare, sulla salute dei mari, dei rifiuti che produciamo.

Il BioMa, Biodiversitario Marimo, Museo Immersivo dell'AMP di Miramare.


All'ingresso viene consegnato ai bambini un opuscolo con la "Caccia ai tesori della riserva", poichè quella di Miramare è un'importante riserva marina.
I bambini possono così giocare a rispondere ai quiz, dopo aver letto le didascalie delle installazioni ed aver osservato gli habitat marini esposti e fare i giochini proposti nel museo, per completare la prorpia caccia e ricevre un piccolo gadget-premio.
Senza la caccia al tesoro, peraltro, la visita rischia di non coinvolgerli.


Sono riprodotti gli ambienti marini, c'è una piccola vasca acquario con alcuni pesci, riproduzioni di altri pesci e mammiferi a grandezza naturale e delle rappresentazioni dell'inquinamento prodotto dai rifiuti plastici e non, nel mare, oltre ad un piccolo tunnel di collegamento oscurato con disegnati pesci e stelle marine fosforescenti (l'attrazione che è piaciuta di più ai piccoli) e a schermi con video sui pesci.




Per concludere:
Il museo è piccolo, disposto su di un piano e mezzo, vi si può trascorrereun'oretta ed è sicuramente  adatto a bimbi più grandicelli dei miei gemelli, io direi dai 6/7 anni in su.
I bimbi più piccoli, comunque, non potranno causare danni, poichè non vi sono installazioni o oggetti fragili (e questo è sempre un dettaglio interessante). 


Attenzione, però, ai passeggini perchè c'è una scalinata interna che collega i piani.

Inoltre, il prezzo del biglietti di ingresso a mio parere è eccessivo per quello che offre.
Tuttavia, se siete in zona vale la pena aggiungerlo alla visita del vicinissimo e candido Castello di Miramare, e del fantastico Science Centre Immaginario Scientifico di Trieste.

L'impressione nostra e dell'altra famiglia con cui lo abbiamo visitato è comunque che il BioMa sia uno spazio che renda il suo meglio come laboratorio didattico per le scuole o i gruppi, più che ai visitatori occasioni, nonostante il prezzo del biglietto : è infatti dotato di due spazi appositi, per lezioni e laboratori, e per le attività con i bambini, escluse dalle visite "libere".



Nei dintorni, la splendida Trieste, con i suoi numerosi musei, anche per bambini (dai treni, agli animali), il faro della Vittoria ed il tram di Opicina, ed il mare, naturalmente!


Sul sito ufficiale del BioMa, tutte le info per organizzare una visita.



mercoledì 20 febbraio 2019

ALLATTAMENTO, da mamma e da trismamma, con il primogenito e con i gemelli: ESPERIENZE DIVERSE


Le mie tre esperienze di allattamento dei miei figli sono state molto diverse tra loro, sia per questioni fisiche, sia per questioni di consapevolezza personale, sia per la differenza intercorrente tra nutrire un neonato e nutrire due in parallelo.

Durante l'attesa del primogenito ho diligentemente frequentato un corso pre parto, in cui si è affrontato anche il tema dell'allattamento.
Io da sempre, pur non provando alcun fastidio nel vedere le altre donne allattare, non mi riuscivo ad immaginarmi nei loro panni e la prospettiva mi suscitava disagio, mi faceva in qualche modo “senso”.
Per fortuna l'ostetrica del corso preparto non era rimasta affatto sorpresa quando, contrariamente alle altre future mamme, che sembravano entusiaste all'idea, avevo esternato la mia scarsa voglia di allattare, spiegandone le ragioni.
Mi aveva tranquillizzato, assicurandomi che la sensazione di stranezza sarebbe sparita quando avessi avuto in braccio mio figlio e, comunque, per fortuna esisteva l'alternativa del latte artificiale.
Ero percio' entrata in ospedale con l'idea di provarci e poi decidere.
Quando il ricciolino si è attaccato al seno non ho provato in effetti nessun senso di disgusto.
Tuttavia, come ho raccontato in questo post, l'eperienza è stata abbastanza fallimentare: poco latte e arrivato tardi, il ricciolino che perdeva peso e piangeva disperato giorno e notte, il dolore, le infermiere prima, l'assistente all'allattamento poi, che sembravano non capire e insistevano che fosse solo questione di mie scelte e “scarsa resistenza al dolore”, nessuna possibilità di scelta in un ospedale in cui il latte artificiale, i copricapezzoli in argento o silicone, le coppette assorbilatte, il tiralatte ecc. erano tutti argomenti vietati.
Alla fine ho allattato il mio primogenito in modo misto per tre mesi, con fatica e e sentendomi spesso inadeguata, pur con momenti di tranquillità, prima di passare al solo latte artificiale, ascoltando il sensato consiglio del mio ginecologo.
Nonostante lo strascico dei sensi di colpa, il latte artificiale è stata una svolta per la salute del ricciolino ed una liberazione per me.
Con i gemelli, paradossalmente è stato tutto più semplice.
Durante la gravidanza non ho ricevuto alcun consiglio o pressione esterna e, nell'ospedale dove ho partorito, piu' grande e specializzato anche in gravidanze gemellari e situazioni a rischio, nessuno si aspettava che allattassi in via esclusiva due neonati.
Cosa che, tra complicazioni durante il parto e ricovero in TIN delmaschietto, nell'immediatezza in effetti sarebbe stato impossibile.
I primi giorni, percio', pur provando ad attaccare la mia bimba al seno, chiedevo e ricevevo ad orari regolari il biberon, seguendo solo il mio istinto.
Ed il mio istinto mi diceva che mia figlia era troppo piccola per rischiare di aumentare il calo di peso fisiologico, io non avevo abbastanza lucidità e forza per allattarla a richiesta e, comunque, la preoccupazione per il maschietto e la necessità di dividermi tra i due era troppo forte per consentirmelo.
Dopo qualche giorno, pero', il team di medici della TIN mi spiego', con molto tatto, quanto fosse importante il latte materno, anche in piccole quantità, per i prematuri e come tirarmi il latte per il mio bambino, per quanto non “obbligatorio”, potesse aiutarmi a sentirmi meno impotente durante al suo ricovero e più vicina a lui.
Così, quando poco dopo una delle infermiere del reparto aveva insistito perché provassi il tiralatte almeno una volta, avevo deciso di provare, anche per ingannare il tempo nelle lunghe giornate in reparto e, arrivato il latte, attaccavo mia figlia per stimolare la produzione, salvo poi continuare anche con il biberon e usare il mio latte rimanente per il maschietto.
Lo scopo era dare quel che potevo ad entrambi ma senza far perdere alla bambina l'abitudine al biberon, cosi' da potermi far aiutare da mio marito e dai familiari e non collassare io!
Per il maschietto, l’allattamento misto è continuato per mesi ma con il biberon ed uno di latte materno sui suoi 7/8 pasti abituali: andava bene anche cosi', perchè sapevo che lui aveva bisogno di aumentare rapidamente di peso, mangiando regolarmente e io avevo necessità di riposare qualche ora, soprattutto di notte.
Con la femminuccia l’allattamento è diventato quasi esclusivo, ad un certo punto: saltavo solo una o due poppate notturne, per poter dormire e, se il mio latte non bastava a placare la sua fame, integravo.
La mia maggiore consapevolezza e tranquillità, la necessità di nutrire in parallelo due bimbi e di farli crescere regolarmente, l'esigenza di sopravvire a 16/14 pasti giornalieri e alla fatica dei primi mesi con i gemelli, hanno certamente fatto la differenza rispetto all’esperienza con il primogenito.
Non ho avuto particolari sensi di colpa, ragadi, mastiti o dolori, anzi è stato un piacere allattare mia figlia e, a parte un po' di malinconia nel salutare una fase della loro crescita, non ho avuto particolari remore neppure ad iniziare lo svezzamento a sei mesi.
Soprattutto, pero', le minori pressioni esterne e la scelta di non prestare ascolto a nessun sostenitore delle due opposte fazioni estreme “solo allattamento materno, a richiesta ed a oltranza” e “latte artificiale sempre, che geniale invenzione”, mi hanno consentito di trovare un compromesso ad hoc per la nostra situazione.

Mi rimane solo il rammarico di non essere stata compresa ed ascoltata proprio dalle figure professionali che avrebbero potuto farlo, perchè sono certa che se si fosse scoperto per quale motivo il ricciolino non riusciva a ciucciare efficacemente (sembra che avesse il frenulo linguare corto, oppure semplicemente era un mangione), forse avrei un ricordo piu' roseo anche di quell'aspetto dei nostri primi mesi insieme.

A posteriori, pero', posso assicurare che avevano ragione il mio ginecoloco e l'ostetrica del corso pre parto: non conta tanto quale latte dai ad un figlio, ma come glielo dai.

Infatti, anche quando davo il biberon, latte materno o artificiale che fosse, mi sono sempre goduta il contatto fisico e la vicinanza con i miei bimbi allo stesso modo che nell’allattamento, né i miei figli hanno mai dimostrato una minore serenità rispetto a quando li ho allattati al seno.
Inoltre, il latte artificiale ha consentito anche al papà, alla nonna ed al ricciolino che mi sostituivano o mi aiutavano nel dare il biberon, di creare un legame fortissimo con i piccoli che perdura tutt’ora.

E voi, che esperienze avete avuto con l'allattamento e/o il latte artificiale? 

giovedì 14 febbraio 2019

Sci di discesa VS. sci di fondo, ovvero sci alpino VS. sci nordico

Vi ricordate dei due post in cui scherzosamente misi a confronto nuoto e corsa, per evidenziare vantaggi e svantaggi di uno sport rispetto all'altro?  (No? Considerato che li scrissi nel lontano 2015, posso perdonarvi ma andate a leggerli, per sapere quali sono i miei personali 17 motivi per nuotare e 15 per correre e i lati di negativi di fare l'una o l'altra attività !)


Questo post nasce con lo stesso spirito scherzoso e la stessa premessa che è scritto da una  praticante di entrambi gli sport ma solo a livello amatoriale e medio, non agonistico.
E non solo...trovate anche l'opinione del ricciolino. 



Sci di fondo
Sci di discesa
1) Può essere molto faticoso.
Puoi scegliere facilmente con quale livello di intensità praticarlo: passeggiando come una mucca al pascolo oppure spingendo come una dannata, senza mai fermarti.
Ne consegue che volendo puoi bruciare molte calorie in pochissimo tempo. O anche sudare poco ma bruciare qualcosa comunque.
Se sia uno svantaggio o un vantaggio, dipende dal tuo obiettivo o dal tuo stato d'animo.
1) E' meno faticoso.
Mediamente è meno faticoso e dunque si consumano meno calorie.
Se sia uno svantaggio o un vantaggio, dipende dal tuo obiettivo o dal tuo stato d'animo.
2) E' salutare.
E' uno sport aerobico e completo, che coinvolge gambe, ma anche dorsali, spalle e addominali.
Insomma, ci si guadagna in salute.
2) E' meno salutare del fondo, nel senso che è meno completo.
E' uno sport maggiormente anaerobico e che potenzia molto soprattutto le gambe.
E' comunque attività fisica e dunque sembre positiva.


3) E' comodo, a livello di abbigliamento.
L'abbigliamento può essere molto tecnico ma anche per nulla.
Ho visto gente sciare tranquillamente con una tuta felpata, pile o maglione e giacca a vento o piumino tradizionali, di quelli che usi anche per fare "le vasche" in centro città.
E gente con la tutina da fondo super aderente o altro abbigliamento suoper tecnico (che negli anni, se ti appassioni, finisci per comprare).
In ogni caso, non è indispensabile acquistare un abbigliamento ad hoc diverso da quello per l'inverno in generale e questo, se sciate qualche domenica ogni tanto una settimana all'anno, può essere un grosso vantaggio.
3) E' scomodo, a livello di abbigliamento.
L'abbigliamento richiesto è abbastanza tecnico o, come minimo, è abbastanza specifico.
Non basteranno guantini di lana ma serviranno guanti caldi da sci, pantaloni imbottiti o comunque impermeabili per non trovarsi bagnati alla prima caduta, calze adatte agli scarponi ecc. Se però amate lo shopping, sarà un vantaggio!
4) E' comodo, a livello di attrezzatura.
L'attrezzatura è leggera e abbastanza comoda : con le scarpette da fondo si può camminare abbastanza comodamente e, tenuti in mano, non pesano mezzo quintale; in bagno le scarpette non sono d'ostacolo e gli sci poggiati sulle spalle non ti fanno venire i lividi, il braccio non si stanca troppo nel tragitto auto - pista, caricarli sul portasci dell'auto non è un esercizio di sollevamento pesi ecc.
Il che, se vi tocca portare anche sci e scarponi dei figli, è un toccasana.
E potete insegnare presto ai i figlia portarsi da soli gli sci e camminare con gli scarponi.
4) E' scomodo, a livello di atrezzatura.
L'attrezzatura è pesante e scomoda.
Con gli scarponi (notare la differenza di lessico tra "scarpette" e "scarponi", dice tutto) si fatica a camminare, si è rigidi come baccalà e si rischiano cadute ad ogni passo.
Andare in bagno per una donna o una bambina con gli scarponi? Una faticaccia!
Gli sci pesano come macigni sulle spalle e riuscire a metterli nel porta sci sul tettuccio dell'auto è un esercizio degno di sollevatori di pesi.
Il che, se vi tocca portare anche sci e scarponi dei figli, è una condanna.
E fino ai dieci anni suonati i bambini vi imploreranno di portargli gli sci e si lamenteranno degli scarponi.
Il tragitto auto - piste, soprattutto alla fine della giornata, è un supplizio.
Corollario del punto 4), l'attrezzatura è meno ingombrante: l'attrezzatura è meno ingombrante e dunque è più facile farla stare in auto con i figli!
Corollario del punto 4), l'attrezzatura è più ingombrante: l'attrezzatura fatica a stare in auto insieme alla famiglia!
5) E' un po' masochistico, perchè in fondo si cerca anche la fatica, però manca quella sottile ma indubbia soddisfazione di sfilarsi gli scarponi a fine giornata e godere del sollievo provato dai piedi.
5) Una volta arrivati sulle piste, non è masochistico. Lo è prima.
E poi, volete mettere la sottile ma indubbia soddisfazione di sfilarsi gli scarponi a fine giornata e godere del sollievo provato dai piedi?!?
6) E' veloce.
Non si fanno code in biglietteria. O almeno, a me non è mai successo, in nessuna località italiana o svizzera.
Niente code neppure sulle piste, visto che non ci sono impianti di risalita. Al massimo dovrete superare qualche sciatore in salita o farvi da parte per essere superati ma non c'è mai affollamento, per fortuna.
6) E' lento.
Le code in biglietteria sono all'ordine del giorno, soprattutto nelle ore di punta.
Lo stesso vale per le code agli impianti di risalita, soprattutto nelle stazioni sciistiche più rinomate e nei giorni più gettonati, purtroppo sono la norma
7) E' più ecologico.
L'impatto ambientale è molto contenuto.
Niente impianti di risalita, niente inquinamento, salvo quello dello spazzaneve quando batte la pista e l'eventuale (in genere comunque modesto), innevamento artificiale.
Minore, quando non nulla, modificazione ambientale prodotta per creare le piste.
Minimo anche l'impatto estetico d'estate.
7) E' meno ecologico.
Inutile nasconderlo: l'impatto ambientale è elevato, sia sotto forma di modifiche apportate al territorio per creare le piste, sia come consumo di carburante e, eventualmente acqua, per mantenere in funzione impianti di risalita, innevamento artificiale e spazzaneve.
Notevole impatto estetico negativo anche d'estate.
Non sempre le piste diventano pendii erbosi o sono fruibili d'estate da animali o persone.
8) E' molto rilassante, a livello mentale.
8) E' molto divertente!


9) E' poco o per nulla adrelanico.
Purtroppo per i miei gusti, poca adrenalina.
Però c'è la soddisfazione per la fatica, il movimento, il relax ecc.
9) E' molto adrenalinico!
Soprattutto con piste nere e vuote, quando puoi spingere sulla velocità e/o usare tutto lo spazio che vuoi.
10) E' sicuro.
Possibilità di infortuni e/o scontri con altri sciatori molto bassa.
10) E' abbastanza pericoloso.
In senso relativo, ovviamente.
Le possibilità di infortuni, traumi e/o scontri con altri sciatori è più elevata che nello sci di fondo ed in altri sport.
11) E' facile da imparare a livello molto basico.
Il livello principiante della tecnica classica (il c.d. passo alternato) si impara facilmente e rapidamente. Così bastano poche lezioni per poter fare da soli. Se invece si vuole diventare bravi e /o fare anche pattinato, le difficoltà ovviamente aumentano. E di molto.
11) Non è semplice da apprendere, anche a livello base, se non si ha dimestichezza con la neve.
Il livello basico richiede qualche lezione e molte ore di sci in più, per essere appreso.
12) I bambini possono inziare prestissimo, anche verso i due anni
12) I bambini devono attendere qualche anno in più.
E' indicato dai 5/6 anni,, alcuni dicono 4. Dipende anche dall'altitudine a cui si arriva rapidamente con funivie e/o seggiovie.
Molti genitori, che si chiedono preoccupati dove trascorrere le estati in montagna senza esporre ad un'altitudine non approvata dai pediatri i loro figli, trascurano completamente questo aspetto quando si tratta di portarli a sciare, andando oltre i 3.000 mt ben prima della pubertà.
13) E' economico
Costi di skipass ed attrezzatura sono contenuti: per una famiglia, è sicuramente un vantaggio non trascurabile.
Si parla in media di 7 Euro per un giornaliero, anche 4/5 nelle stazioni più piccole.
Anche le lezioni costano un po' meno.
13) E' caro.
I costi di skipass (in Valle d'Aosta, un giornaliero adulto costa in media sui 45 Euro) ed attrezzatura, soprattutto per una famiglia intera, sono importanti.
Per non parlare delle lezioni di sci.
Certo, con qualche accorgimento, si può risparmiare qualcosa, ma rimane comunque costoso.


14) Impegna poco tempo, anche se si va con calma.
Una giornata di sci può durare anche solo un paio d'ore e lasciarti soddisfatto e felice, pronto per una bella cioccolata calda o un aperitivo al bar o altri impegni.
Con i bambini, che si stancano prima, o dovendo incastrare altri impegni, non è male.
14) Impegna molto tempo.
Richiede almeno mezza giornata, se non dalla mattina presto alle cinque del pomeriggio. Altrimenti si rischia di passare più tempo in coda o in seggiovia che sciando e probabilmente sarà comunque così, a conti fatti.
15) E' fotografico.
Ti permette di goderti il paesaggio ad ogni passo e fotografare diventa inevitabile (anche perchè è un'ottima scusa per fermarsi un attimo a riprendere fiato!)
15) E' fotografico
Dalla funivia puoi goderti il panorama in pieno relax. E scattare fotografie in tutta calma.
16) E' silenzioso.
Il silenzio ovattato è quasi sempre assicurato.
E si riesce a staccare la mente o, al contrario, immergersi nei propri pensieri senza difficoltà
16) E' rumoroso.
Tra altri sciatori, gli impianti, la musica diffusa dai bar e/o dalle seggiovie e l'aria che fischia nelle orecchie, il silenzio è un'utopia.


17) E' uno sport "caldo".
Difficile patire il freddo mentre lo si pratica.
Un pò all'inizio e dopo, se non ci si veste e/o cambiano gli indumenti bagnati, però durante il movimento ci si scalda e, semmai, ci si ritrova a spogliarsi di strati divenuti superflui.
17) E' uno sport "freddo".
Si patisce spesso e volentieri il freddo, soprattutto alle estremità, anche se ben vestiti. Sciando si suda ma poi le risalite immobili sugli impianti spesso raffreddano, così come l'aria durante la discesa.
18) Volendo, e' uno sport "social": si può sciare per ore senza mai smettere di chiaccherare.
Sempre che amici, compagni di sciata o figli più in forma di noi non accellerino per farci mancare il fiato o non decidono di lasciarci indietro.
Io, ad esempio, riesco a parlare e pure mio figlio: per disperazione, mio marito "ci semina" dopo il primo chilometro.
18) E' più solitario ma non è neanche detto
Si può andare a sciare in compagnia ma ma si parla sugli impianti ed al bar, non mentre si scia. E a volte ci si perde tra una seggiovia e basta.

In comune entrambi gli sport hanno la possibilità di fare stare all'aria aperta e godere delle bellezze della natura della montagna in inverno, muovendosi e divertendosi.
E non è poco!

E questo è quello che ne pensa il ricciolino.



Lati positivi dello sci di discesa: 
- non si fa fatica, basta mettere gli sci verso il basso, chianarsi un pò e si va!
- non bisogna fare le salite faticando e neppure scaletta perchè ci sono gli impianti;
- si va veloci;
- sulle seggiovie ti riposi e puoi goderti il paesaggio.

Lati positivi dello sci di fondo:
- è divertente, perchè si può andare fuori pista senza pericolo nella neve fresca e anche giocare in squadra con la palla o a hockey e fare i percorsi;
- le scarpette sono comode;
- puoi faticare!
- sei in posti belli in montagna.



p.s. Alla fine, quale dei due sport preferisco io?
Anche se, come ho scritto pochi giorni fa, per i bambini e con i bambini al momento privilegiamo lo sci di fondo, la mia passione rimane lo sci di discesa, da praticare però in giorni di non affollamento e senza figli!


Ora tocca a voi....quale sci o altro sport invernale preferite e praticate ? Cosa ne pensate delle differenze che ho indicato? E dell'opinione del ricciolino? Condividete?

mercoledì 6 febbraio 2019

I bambini e lo sci di fondo: quando iniziare e la nostra esperienza


Premessa: questo post non contiene consigli medico -sportivi, nè è frutto di consulenze con professionisti del settore.
E' unicamente frutto della nostra esperienza e di riflessioni personali, seppur nate dal dialogo con altri genitori, maestri di sci, conoscenti medici ecc.





Io mi sono avvicinata allo sci di fondo circa dieci anni fa, grazie all'Alpmarito che già lo praticava.
Il mio iniziale scetticismo si è stemperato nel tempo, pur rimanendo io più appassionata di sci di discesa, che trovo decisamente più adrenalinico.

Con la gravidanza e la nascita del ricciolino, mi sono resa conto che il fondo, che nel frattempo un pò avevo imparato, sarebbe stato praticabile con un bambino prima dello sci di discesa, consentendoci di godere della montagna in inverno tutti insieme.



Così abbiamo avvicinato a questo sport anche nostro figlio molto presto, seppur con molta gradualità, come d'altronde si fa con l'acquaticità/ nuoto ed altri sport.

Durante il nostro viaggio di nozze in Svezia e Norvegia, in inverno, avevamo scoperto che lì iniziano a mettere gli sci ai piedi dei bimbi a due anni.
La pediatra ci aveva detto che avremmo potuto provare anche noi da quando fosse stato stabile nel camminare, a patto di non fargli prendere troppo freddo e che non fosse uno sforzo eccessivo e che i maestri fossero preparati ad avere a che fare con bambini.

Così anche noi abbiamo provato nell'inverno dei due anni con quelli sci gioco di plastica/legno con le cinghie sui piedi per usarli con normali scarponi, ma è stato un disastro perchè si staccavano continuamente e il ricciolino si era subito stufato.

Sci e scarponi "veri" formato mignon
L'anno successivo, a tre anni, abbiamo trovato degli sci con scarponcini veri, simili a quelli da adulto ed è stata tutt'altra esperienza, a parte i piantini iniziali quando si trattava di salutarci per stare con la maestra e gli altri bimbi, nonostante noi comunque girassimo nei dintorni sulla pista, finalmente coppia e finalmente anche noi sciando!
Per poi farci ancora un giro tutti insieme una volta riuniti.

A tre e quattro anni abbiamo iniziato infatti a fargli seguire un pacchetto di lezioni collettive, perchè stesse in compagnia di altri bambini e per garantire anche a noi genitori un impegno fisso da rispettare, una volta a settimana (due durante le vacanze di Natale), a tre anni con lezioni di un'ora e a 4 anni con lezioni di un'ora e mezza (fatto con tanto gioco, pic nic nella neve, palle di neve ecc., come ho raccontato qui).


Due anni fa, dunque a 5 anni appena compiuti, lo abbiamo iscritto ad uno sci club, con impegno fisso di due ore settimanali (ne ho parlato qui).

Abbia avuto cura di scegliere quello tra gli sci club della zona meno votato all'agonismo, che pur coinvolgendo i bimbi più grandicelli nelle gare, lascia molto spazio all'aspetto ludico della lezione, e così è ancora adesso.


Per intenderci, giocano a hockey sulla neve, fanno percorsi con gonfiabili e porte, garette di corsa, discese all'indietro sulle cuneette, calcio con gli sci sulla neve ecc.




Da quest'anno, (ovvero dai sette anni), gli allenamenti settimanali sono diventati due, il mercoledì pomeriggio (in Valle d'Aosta il mercoledì pomeriggio le scuole chiudono prima) ed il sabato/domenica, da due ore ciascuno e si sono aggiunte le prime garette (categoria baby).

Nel nostro caso, con lo sci club, l'idea è di farne giusto un paio: alla prima gara ha già partecipato ma la partenza a cronometro, anzichè in linea come il ricciolino è abituato nella maggior parte delle gare di bici,  e la confusione, non gli sono piaciute molto.
 
Soprattutto, però, lo scorso anno abbiamo "toccato con mano" quanto ci avevano garantito molti maestri di sci, di fondo e di discesa, ovvero che una volta appresa la base dello sci nel fondo, il bambino non ha particolari problemi a passare alla discesa, salvo eventuale paura della pista più ripida (non è il caso di quello spericolato del ricciolino!)

A sei anni, infatti, abbiamo fatto provare al ricciolino la discesa, ancora senza lezioni, solo con noi e ci ha stupiti: al termine del primo mattino era in grado di fare le piste rosse e prendere lo ski lift e le volte successive si è cimentato senza problemi anche sulle nere.
Certo, la tecnica lascia ancora a desiderare ma ci mancherebbe altro!

La verità, però, è che vederlo sulle piste da discesa mi ha convinto ancor di più della bontà della nostra personale scelta perchè, se è vero che in zona i maestri fanno lezioni anche ai bambini di quattro/cinque anni, l'affollamento delle piste, la velocità e la quantità di adulti in proporzione ai bimbi piccoli, fa temere per l'incolumità di questi ultimi.


Inoltre le varie visite con fisioterapisti e ortopedici conseguenti al mio infortunio al ginocchio mi hanno consentito di approfondire un aspetto non trascurabile e di cui avevamo già avuto intuizione semplicemente sciando regolarmente negli anni: i materiali si sono evoluti e, se da un lato rendono più semplice sciare e sciare bene (parlo sempre di sci di discesa), dall'altra hanno consentito a più persone di scendere a maggiore velocità anche senza avere tecnica ed esperienza sufficienti a controllare con cognizione gli sci;
inoltre l'attrezzatura odierna richiede muscoli più forti per essere guidata bene e ben pochi di noi "sciatori del weekend" riesce a tenersi in forma constantemente.
Infine, il numero di infortuni sugli sci da discesa pare in costante aumento e riguarderebbe sempre più ginocchia e femori, anzichè le solite caviglie, sembrerebbe sempre per via del cambiamento dell'attrezzatura.

Dunque forse non è male iniziare con lo sci di fondo, senza poi dimenticare di provare anche la discesa dopo qualche anno, si intende!



Orsetto e Principessa hanno solo 19 mesi ma anche con loro abbiamo già provato, nelle scorse settimane: questa volta però, memori della prima esperienza, abbiamo usato da subito gli sci e scarponcini veri !



Sono troppo piccoli per una vera lezione e dopo cinque/dieci minuti sono già stufi ma per noi è sufficiente perchè prendano confidenza con la neve e gli sci e per portarli fuori in montagna anche d'inverno.

Il prossimo anno poi si vedrà, anche in base all'interesse che dimostreranno o non dimostreranno per la neve e lo sci!

Intanto, in questo modo, a volte anche noi grandi possiamo concederci un giro di pista, con i prezzi modici dello sci di fondo, rispetto alla discesa e alternandoci a guardare i piccoli.




Tanta fatica merita una ricompensa: cioccolata calda con panna per loro, birra per noi!

mercoledì 23 gennaio 2019

19 mesi di voi

19 mesi fa, a quest'ora, ero in ospedale in attesa che mi comunicassero se avevano deciso di farvi nascere.
Faceva caldissimo ed io ero stremata e preoccupata, non per il parto ma per le vostre possibili condizioni di salute, mentre il papà era ancora a lavoro, all'estero.



18 mesi fa avrei voluto scrivere di voi, di come siete diventati, come feci ai 18 mesi del ricciolino.
La frenetica attesa del Natale, però, me lo ha impedito.
Poco importa, 18 o 19 mesi non fa molta differenza, non è neppure un compleanno.
Eppure ho voglia di scrivere di voi, perchè nei mesi trascorsi dal vostro arrivo è cambiato molto e voi siete cresciuti così tanto che sembra incredibile e sfogliando le foto dell'ultimo anno appena stampate stento a farmene una ragione.
E allora lo faccio oggi, che sono trascorsi 19 mesi da quando siete nati.
E io non voglio dimenticare nulla, di come siete adesso.

La nostra vita si è modificata di nuovo, non più come con l'arrivo del ricciolino, come scrissi, perchè alcuni cambiamenti si verificano solo con la prima maternità, che ti rivoluziona la vita in modo irreversibile, però comunque molto.
Perchè siete arrivati insieme, perchè c'era già il ricciolino, per il necessario trasloco, per la vostra lieve prematurità, perchè l'auto è diventata stretta, perchè essere in cinque non è come essere in tre.
Perchè ogni figlio è unico. 
Perchè mi avete dimostrato che è vero quel che si dice, che davvero "l'amore non si divide ma si moltiplica"
Perchè siete voi, un vulcano di energia e tenerezza.

E' finito  il tempo dell'allattamento, della sterilizzazione, dello svezzamento e delle culle. 
E' finito il tempo senza asilo nido e sono passati i primi mesi di adattamento post parto.
La fatica e la stanchezza ci sono ancora e so che rimarranno ancora a lungo.
Anche perchè due insieme non è come uno per volta, avere dei gemelli è  lavoro al quadrato, non doppio e non credete a chi afferma il contrario, senza averlo provato.
Però è anche vedervi crescere insieme, in parallelo.


Tu, la mia principessa, che parlotti velocissima, con un linguaggio tutto tuo, eppure hai una capacità espressiva non comune e riesci a farti capire da chiunque, tra mimica facciale e gestualità.
Tu, che sgridi i tuoi fratelli con tono materno, muovendo il ditino indice e ripetendo: "No no no!!" con la tua vocetta ben udibile.
Tu, che dispensi sorrisi ma sei più avara di risate di pancia.
Tu, che hai il senso del ritmo e balli felice ogni volta che senti una canzone.
Tu, che per le nonne e le nonne bis in particolare, nutri una adorazione ed una preferenza senza pari, seconda solo a quella che ha manifesti per il ricciolino.
Tu, che spesso ti siedi a "leggere" i tuoi libri sul tappetto, la poltroncina o il lettone, oppure ci prendi per mano, ci guidi al divano e ti presenti con un libro, per sfogliarlo con noi.
Tu, che sei curiosa e possessiva con le tue bambole e guai se il tuo fratellino le usa.
Tu, che pure ti preoccupi che il tuo fratellino abbia il cappello di lana in testa prima di uscire, che raccogli il suo doudou quando lo getta a terra, che gli fai le "care" sulla testolina e condividi i bicchieri d'acqua.
Tu, che più autonoma di tuo fratello ed affettuosa senza essere coccolona.
Tu, che ami farti stendere la cremina e ti accarezzi soddisfatta la pancina dopo mangiato.
Tu, che il cibo non basta mai e nulla può transitare sulla tavola o essere mangiato in tua presenza da chiunque senza che tu chieda di assaggiarlo.
Tu, che iniziato lo svezzamento e finito l'allattamento, di latte non ne hai più voluto sapere ma porgi a tuo fratello il suo biberon colmo tutte le sere, sapendo che lui lo adora.
Tu, che giochi con i bambini più grandi a semplici giochi di ruolo e rimani più alta e più pesante del tuo fratellino.
Tu, che non cammini ma corri sempre, come tuo fratello maggiore.
Tu, che non chiedi ma fai direttamente e dei divieti te ne infischi.
Tu, che hai un caratterino tutto pepe e allegria, i capelli che ti vanno negli occhi e la pelle delicata.
Tu, che i vestitini vanno bene solo se sono corti poco più di una maglietta, perchè non vuoi essere intralciata nei movimenti.
Tu, che hai il terrore dei cani e non capiamo perchè.
Tu, che in braccio resisti pochi secondi, perchè il moto perpetuo è la tua modalità di essere, eppure ti addormenti da sola di botto nel tuo lettino.
Tu, così inizialmente diffidente con gli estranei ma poi così fedele negli affetti.
Tu, che cerchi sempre i tuoi fratelli e non vuoi uscire di casa senza di loro.
Tu, che adori toglierti e metterti pantaloni, calze e pantofole e poi giri scalza.
Tu, che sei la mia principessa, così unica, così simile eppure così diversa dal ricciolino.



Tu, mio orsetto dolce, che passeresti le giornate in braccio e ti aggrappi a noi come un piccolo koala.
Tu, che sorridi poco ma scoppi spesso in risate di pancia, sonore e contagiose.
Tu, che sei un gran coccolone e pur di goedere di abbracci e carezze sei disposto a stare in braccio quasi a chiunque.
Tu, che quando vedi tua sorella ballare, ti muovi a ritmo e batti il piedino a terra.
Tu, che parlotti poco ma ti canticchi da solo.
Tu, che sei più piccolo e leggero di tua sorella ma forte come un torello.
Tu, che cammini piano ma non ti stanchi facilmente.
Tu, che cerchi sempre la tua sorellina e non vuoi andare da nessuna parte senza di lei.
Tu, che per tuo padre e tuo fratello nutri un'ammirazione senza pari.
Tu, che mangeresti sempre in braccio e solo dolci e latte.
Tu, che al biberon sera e mattina non rinunci mai.
Tu, che ci fai sudare per convincerti ad assaggiare qualcosa di nuovo perchè tutta la diffidenza che non hai con le persone la riversi invece nel cibo.
Tu, il re delle sceneggiate con pianti disperati, lacrime e rotolamenti a terra, senza alcun motivo.
Tu, che non sopporti la giacca, il cappello, le maglie, le calze, praticamente niente  e protesti ogni volta che ti lego al seggiolino.
Tu, che ronferesti per ore, se tua sorella non ti svegliasse appena possibile.
Tu, che ti ammali più facilmente di tua sorella ma sopporti stoicamente visite, esami e medicine.
Tu, che con il tuo viso angelico ed i tuoi occhi azzurri incanti tutti e poi combini marachelle di ogni tipo.
Tu, che colto sul fatto assumi un'espressione di innocente stupore e ti fingi indaffarato a tutt'altra occupazione che quella vietata.
Tu, che tocchi tutto e tutto osservi ma silenziosamente. 
Tu, che piangi e piagnucoli continuamente ma poi ti dimostri temerario e coraggioso.
Tu, che imiti il papà ed il fratellone con i tuoi martelli, metri e accessori da cucina, aiutato da tua sorella.
Tu, che hai un'ottima manualità fine e capisci tutto ma fai solo quello di vui hai davvero voglia in quel momento.
Tu, che indichi con il dito e vuoi un bacino per far passare il male, per smettere di piangere.
Tu, che subisci le angherie di tua sorella e degli altri bambini,  lasciando perdere e cambiando gioco o piangendo e cercando rifugio tra braccia adulte, eppure quando ti impunti davvero non c'è altrui determinazione che tenga.
Tu, che sei il mio piccolo koala, così unico, così simile eppure così diverso da tua sorella e da tuo fratello.



19 mesi di voi.







 

lunedì 21 gennaio 2019

Scintille di gioia per contrastare il blue monday

Il lunedì più nero dell'anno, stando all'opinione mediatica, sta giungendo al termine e non è stato affatto così nero.
Però neppure facile.
Nessun lunedì lo è. Anzi, a pensarci bene, non lo è nessun giorno della settimana lavorativa, visto che tutti iniziano con corse e finiscono con me stremata ed esasperata che sgrido tutti per farli dormire, quando in realtà avrei voluto terminare la giornata con una di quelle immagini da film, tutto coccole, sorrisi e letture (che poi c'è anche tutto quello, però inframezzato da rimproveri e incitamenti a vestirsi, lavarsi i denti, tranquillizzarsi, non strappare i libri ecc. ecc., conditi dai miei sensi di colpa).

Insomma, oggi ho proprio bisogno di ripensare alle scintille di gioia della scorsa settimana, per addolcire l'inizio di questa.

Eccole:

- Giovedì sera siamo stati a cena da mia madre, per la felicità dei bambini e della nonna bis. Dovevo portare il mio telefono in riparazione e dunque ci toccava la trasferta serale in città, anche se dopo la scuola e per poco, però in questo modo lo abbiamo trasformato in un momento di gioia per i bambini e piacere per noi adulti.
Infatti sembrerà una sciocchezza ma le cene da sola con i bambini sono il momento delle giornate che mi pesa di più e in cui mi sento più sola. Quando ho compagnia, è maggormente facile e, comunque, meno pesante;

- sabato pomeriggio ero di nuovo sola a casa con i gemelli e, mentre loro dormivano, ho preparato l'impasto per ben quattro teglie di pizza. Sono stata soddisfatta del risultato perché è venuta ancora più soffice e leggera del solito e, in più, l'abbiamo condivisa con un amichetto e compagno di corso di sci del ricciolino e la sua famiglia, con cui andiamo molto d'accordo. È stata quindi una bella serata in amicizia;

- domenica a Donnas (AO) si è svolta la tradizionale fiera del legno di Sant'Orso (ne ho parlato qui) e noi siamo riusciti ad andarci all'ora di pranzo (che abbiamo anticipato per poter godere della fiera quando c'è un po' meno afflusso) con tutti e tre i bambini, usando due zaini porta bimbi.
È stata una triplice gioia: 
vedere la sorpresa e curiosità dei gemelli dinnanzi all'oggettistica in legno ed alle splendide sculture e accompagnare il ricciolino a scegliersi con cura un prezioso coltellino con il manico intagliato a mano;
poter osservare le magnifiche opere di arte e di artigianato esposte, fermandosi a chiccherrare con artisti e conoscenti incrociati nel borgo;
per me, riuscire a portare uno dei piccoli sullo zaino per un paio d'ore senza avvertire male al ginocchio infortunato.
Certo non è come farlo su un sentiero di montagna, specie in discesa, però è una piccola conferma che non tutto è perduto e che, anche in attesa della operazione, qualcosa si può ancora fare!
(Per la cronaca, di notte ho poi avuto un attacco di mal di testa da dolore cervicale pazzesco, ma questa è mancanza di abitudine a portare il dolce peso del pargoletto, mica altro!)
Infine, il giro alla fiera è terminato in una merenda nella vicina casa di amici, tra budino del caseificio, chiacchere, bugie di carnevale e caffè!

Ripensando a questi momenti, mi faccio forza per affrontare anche il domani!

E voi, che scintille di gioia avete vissuto? È stato davvero un lunedì nero o neanche poi tanto?

P.s. "scintille di gioia" è una idea di Silvia. Per partecipare basta nominare il suo blog, condividere il post  o una foto con l'hastag #scintilledigioia su Instagram, Facebook, Twitter, raccontando tre momenti felici vissuti la settimana precedente e mandare una e- mail a fiorellinosn@gmail.com mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che Silvia non si perda nessuna "scintilla di gioia" ! 

mercoledì 16 gennaio 2019

Mamma avvocato in cucina: lasagne in bianco con le zucchine

Per la serie "Mamma Avvocato in cucina", torno a scrivere una ricetta, provata questo autunno e piaciuta talmente tanto alla mia piccola "truppa" che è diventata un fisso dei nostri menù più o meno ogni quindici giorni.


Si tratta di LASAGNE IN BIANCO, con carne trita, zucchine e besciamella.
A causa delle mie allergie, infatti, ho cercato di inventarmi una alternativa alle lasagne tradizioni che non contenesse nè pomodoro nè erbe particolari o noci, ovvero non fosse la versione al ragù o al pesto ma, nello stesso tempo, fungesse da PIATTO UNICO appetitoso per soddisfare le esigenze nutrizionali ed il palato dei tre piccoli di casa.

Ingredienti (dosi per tre adulti)

- 500 gr di carne trita, possibilmente un pò grassa (io non amo quella magra sceltissima, che mi sembra sappia di poco) ma non troppo;
- 6 o 7 zucchine medie;
- una confezione di sfoglie di pasta fresca all'uovo già pronte all'uso;
- 250 gr di besciamella;
Volendo strafare, parmigiano reggiano o grana padano da grattuggiare sopra.

Procedimento
Lavatee le zucchine, tagliarle a rondelle e cuocerle in padella, con olio o burro - come preferite - e un pò di sale; quasi a fine cottura aggiungete nella padella la carne trita e fatela rosolare qualche minuto.


Lasciate raffreddare.



Quindi disponete nella teglia da forno che avete scelto uno strato di sfoglia, mischiate nella padella zucchine e trita con la besciamella (lasciandone da parte un cucchiaio o due da mettere sull'ultima sfoglia)  emetteteuno strato di carne e zucchine sulla sfoglia all'uovo fino all'altezza desiderata, coprite con un altro strato di sfoglia all'uovo e poi stendete il composto in un altro strato e così via per due o tre volte.
Chiudete con uno strato di sfoglia su cui versare ancora un paio di cucchiai di besciamella e, se volete, su cui grattuggiare parmigiano o grana.
Infornate a 180 ° per 20/30 minuti.

La lasagna in bianco è servita!


P.S. Il punto forte di questo piatto per me è che si possono cuocere zucchine e trita già durante la giornata, se si ha un momento, e poi assemblare rapidamente con la besciamella e la sfoglia solo una mezz'ora prima di cena. Ed è presto pronto!


mercoledì 19 dicembre 2018

Quest'anno per Natale vorrei...lettera di una mamma a Babbo Natale

Premessa: questo non è un post sponsorizzato. Non ho nulla da vendere o pubblicizzare, anche perchè mi pare che ci siano in rete già abbastanza post di quel tipo, per quest'anno.



Caro Babbo Natale,
mancano una manciata di giorni a Natale e, forse, arrivo in ritardo con la mia letterina.
Confido, però, che i Tuoi elfi siano più efficenti delle Poste Italiane e riescano a scovare in rete questa letterina nonostante i giorni di picco lavorativo che sicuramente state vivendo, su al Polo Nord.

Quello che meno dipendeva da Lei. Ci hanno infatti pensato amici e famiglia.

Inutile chiederLe la motivazione di tanta scarsa collaborazione: Ti direbbe che è colpa mia, che ho esagerato esprimendo sogni assurdi, per di più aventi per oggetto prestazioni continuative.
A mia difesa posso ribattere che credere in Voi dovrebbe servire proprio a questo: per tutto il resto, come dice la pubblicità, c'è la carta di credito.

Siccome sono una testona (non per niente faccio l'avvocato, no?), quest'anno ci riprovo ma torno a rivolgermi a Te, come da tradizione, cercando perfino di contenermi.

Dunque, caro Babbo Natale, questo Natale vorrei:

- la neve la Vigilia di Natale (no, non devi per forza metterTi d'accordo con l'universo climatico, basta che soffi un pò della Vostra neve dal Polo in giù, verso l'Italia...non chiedo mica la luna!);

- mangiare tanto e bene senza ingrassare soffrire di allergie alimentari (tranquillo, Ti aiuterò anche io, con una bella dose di antistaminici !);

- riuscire a scattare qualche fotografia dei bambini VERAMENTE BELLA. 
Per intenderci: non mossa, non sfocata, non con i bimbi con la bocca aperta, non di sotto in sù o schiacciata verso il basso, non troppo buia o troppo chiara.. e possibilmente in cui si veda qualcosa, non solo porzioni di piedi, visi e manine, carta da regalo ecc.
No, aspetta, non dirlo: non dipende dalla mia abilità di fotografa e dall'attrezzatura. Dipende da Te: dovrai, infatti, far sì che i bambini stiano fermi almeno un secondo, nella giusta posizione e nel momento opportuno. Un secondo, che sarà mai!!! Sei o non sei Babbo Natale?!?

- non ricevere capppellini, sciarpe, guanti, per me o i bambini, nè accessori per la cucina usare una volta ogni morte di Papa (mi si perdoni l'espressione). Magari neppure pigiami della taglia sbagliata, eh? Bada bene, nè da conoscenti, nè da parenti (Tu sai a chi mi riferisco...)
E su questo non avrai nulla da obiettare no? Bene, bravo, acconsenti.
Ti basta poco, giusto controllare i pacchetti prima della consegna.... però impegnati per favore, altrimenti mi tocca un giro alla Caritas subito dopo Natale e, cosa ancora più gravosa, sfoderare sorrisi di circostanza e ringraziamenti mentre vorrei divorarmi il simpatico donatore di oggetti inutili e sovrabbondanti.

niente malanni per me ed i bambini, almeno il 24, 25 e 26 dicembre e, se riesci, anche il 31 e il 1. Soprattutto, però, niente malanni la settimana del rientro, quella dal 7 gennaio, per capirci. 
Perchè avrò davvero bisogno di riportarli a scuola e tornare al lavoro, credimi fin d'ora sulla parola!

- la casa autopulente, come dissi a Tua moglie due anni fa, sarebbe sempre gradita, sappilo. In alternativa, però, Ti concedo di accontentarmi con un utile elettrodomestico: asciugatrice, robot tipo Bimby, robot lavapavimenti...vedi Tu ma con un'accortezza. Il costo non deve venir addebitato sul conto corrente mio o del marito, altrimenti non ci siamo, capito?!?

- un figlio settenne che fa i compiti senza protestare e legge ad alta voce frequentemente per il puro piacere di farlo. 
ATTENZIONE: non mi serve il figlio, quello già c'è (anzi, ne ho tre e mi bastano), mi serve che VOGLIA compiere le azioni sovra indicate di buon grado e senza costringermi a minacce, ricatti, urla e senza che pianga, protesti, cerchi di scappare o metta in atto altre simili modalità di reazione.

- riuscire a sciare (mi accontento dello sci di fondo...vedi come sono brava?!?) senza dolori (o peggio) alle ginocchie, sia quello rotto che quello sano, e senza avere il mal di gola due giorni dopo. 
Ho bisogno di attività fisica all'aperto. Tanto. E ti assicuro che accontentando me, farai felice tutta la famiglia.

- un marito presente. Fisicamente e mentalmente presente, per più di due giorni consecutivi. 
Lo so, lo so, che qui Tu puoi fare poco ma un discorsetto da uomo a uomo, almeno? Glielo vogliamo fare? Anche con il suo capo, mica solo con lui.
Sappi che conto su di Te.

- la pazienza di reggere certe situazioni e persone a Natale che...non sto a scrivere di più, tanto immagini. 
Anche un pò di pazienza in più con i bambini non guasterebbe, già che ci sei.

Infine, se la slitta non supera i limiti di peso e volume imposti dall'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), qualche bene materiale di poco valore...
Ad esempio: un'auto nuova (ma anche usata e in ottimo stato) in cui stiano comodamente tre seggiolini dietro (mi serve pure, non è che chieda oggetti futili !); una borsa gialla capiente ma leggera in morbida pelle (no, non mi serve, ma non guasta mai), un nuovo obiettivo 18-55 per la mia amata Canon, scarpe belle e comode (anche queste, in effetti non servono ma di scarpe e borse non se ne ha mai abbastanza), creme idratanti per il corpo morbide e e piacevoli (ma senza aloe vera - o finta - e senza quelle altre mille erbe a cui sno allergica), tanti bei libri, un abbonamento annuale a corsi di yoga on line, la carta dei musei piemontesi ecc.
Anche in questo caso, vale l'avvertenza: "Il costo non deve venir addebitato sul conto corrente mio o del marito, altrimenti non ci siamo, capito?!?"

Infine, se vuoi fare il grandioso, sappi che la lista di due anni fa è sempre valida.

Allora, cosa ne pensi Babbo Natale? Che ho esagerato anche quest'anno?!? E no, dai, non puoi mica sempre sottrarTi alle Tue responsabilità di dispensatore di magici doni...non Ti chiami mica Peter Pan!!!

Auspicando in un Tua positivo riscontro già dalla Vigilia di Natale, Ti ringrazio anticipatamente e molto cordialmente saluto.

 Mamma Avvocato


P.S. IMPORTANTE
Per quanto riguarda i miei bambini, sappi che Ti ho evitato una discreta scocciatura perchè il ricciolino avrebbe voluto domandarTi delle scarpe con le molle "retrattili" da usare quotidianamente per camminare e saltuarimente per saltare in giro..solo una buona dose di diplomazia Ti ha evitato la difficile richiesta.
In cambio, però, Ti chiedo un enorme favore: non portare regali ingombranti e troppo rumorosi, perchè qui siamo già al completo (e fai sparire da sotto l'albero tutti quelli che parenti mal intenzionati - verso noi genitori - vi metteranno la sera della Viglia!!!) e, soprattutto, testali bene.
Devi sapere, infatti, che Orsetto e Principessa, a dispetto delle apparenze, non sono due angioletti di gemelli.
Sono due piccoli e diabolici distruttori di giochi e qualsiasi altro oggetto o arredo incontrino nel loro cammino.
Pensa che, quando non litigano, architettano ingegnosi piani per distruggere.
Non ci credi?
Ti dico solo che in soli diciotto mesi, di cui 12 non deambulanti, hanno smontato il rubinetto del bidet, fatto cadere nel sifone del bidet (lo amano, il bidet!) i loro spazzolini da denti, letteralmente svitato e poi divelto da ambo le parti il cancelletto in legno a protezione delle scale, distrutto un utensile da cucina in acciaio, rischiando poi di cavarsi gli occhi a vicenda, fatto andare in mille pezzi piatti, bicchieri e la candela di Natale preferita del ricciolino, strappato pagine di libri, rotto due carillon, fatto a pezzi un orologio da polso, sparso pezzetti di fazzoletti di carta per tutta la casa, spaccato innunmerevoli giochi e giochini in plastica e molto, molto altro.
Come dici? E' meglio che stipuli una polizza assicurativa da "buon padre - buona madre - di famiglia"? 
Ecco, bravo, magari regalami quella, con i premi pagati per i prossimi vent'anni, però, mi raccomando!!!