mercoledì 8 ottobre 2014

Alla ricerca di una nuova routine

Il mio ricciolino biondo alla materna fa progressi.

Piange ancora al mattino, però ora mi saluta dalla finestra in braccio alla maestra.
Certo, rimane uno strazio convincerlo a vestirsi e prepararsi, poichè sembra voler rallentare il tutto per rimandare l'inevitabile e, soprattutto, resta uno strazio sentire il suo abbraccio forte e dover dire basta alle sue richieste: "Ancora un bacino mamma. Ancora una carezza, ancora un abbraccio."
 Fosse per me, lo sbaciucchierei tutto il giorno!

Però poi va e gioca, felice. A fine giornata ammette persino di essersi divertito, pur precisando che preferirebbe comunque restare a casa con me o con i nonni, se proprio io devo lavorare.
Salvo poi volere i nonni quando io ci sono. Ma vabbè.

Non è passato neppure un mese dall'inizio della scuola e lunedì ci sarà già la seconda riunione.
Alle 17.30, ovviamente.
Sempre ovviamente, giovedì il nano uscirà prima per "riunione sindacale".

La scuola pubblica si paga cara, purtroppo, per lo meno in termini di orari, chiusure, scioperi e riunioni sindacali.
Nel nostro caso, per una peculiarità tutta regionale, le scuole materne ed elementari sono chiuse il mercoledì pomeriggio, ufficialmente per permettere alle maestre di seguire i corsi di aggiornamento.
Verò è che molte attività sportive nella zona sono strutturate al mercoledì pomeriggio, tenendo conto di questa peculiarità, ma il nano è ancora troppo piccolo per questo e poi, qualcuno lo dovrà comunque andare a portare e prendere.
Quindi, ancora una volta, sono costretta a ricorrere ai nonni, che aiutano con piacere, per fortuna.
Idem se ho impegni oltre le 17.15, visto che i bimbi sono fuori al massimo alle 17.30.
Per loro è già tanto, me ne rendo conto, però io ho dovuto accorciare la pausa pranzo, sacrificandola quando vado a correre, per recuperare e non pesare sempre e solo sui santi nonni.
Poi, ovvio, almeno un paio di giorni a settimana faccio tardi lo stesso.
Negli altri, la sensazione di aver ternminato la giornata lavorativa alle 17.15, nonostante il buio delle giornate autunnali, è impagabile.

Orari a parte, le maestre si stanno confermando molto in gamba, sono affettuose e accoglienti quanto basta, anche se il nano vive più che mai con il ciuccio in bocca e chiede di poter dormire vicino alla porta o alla finestra per avere più luce, dopo essersi portato a scuola il frontalino (ossia luce che si monta sulla testa, per andare in montagna) per una settimana e averlo tenuto sempre acceso per l'ora della nanna.

Insomma, gli vengono incontro con fermezza e gentilezza: lui apprezza e pian piano si adegua.

Ieri sono andati tutti a fare la spesa a piedi in un vicino piccolo supermercato e oggi hanno fatto colazione insieme all'asilo.
Piccoli, grandi insegnamenti.

E poi abbiamo ricominciato con la palestra di arrampicata, la stessa di sempre, che ha riaperto i battenti, dopo essersi ingrandita e arricchita di intrattenimenti per grandi e piccini.
Ora abbiamo anche le porte piccoline da calcio con il pallone di gomma piuma, la struttura per saltare, qualche attrezzo ginnico da palestra, il ping pong e tanto spazio in più, oltre a calcio balilla e pareti per scalare, ovviamente!!!
 E così, orgogliosamente, il nano "si allena", come dice lui!
I progressi, rispetto agli anni scorsi, sono enormi.
Sembra ieri che correva incerto sui tappetoni!


Un pò di magnesite, come i grandi, e...

 si riparte!!


Da sabato, ricomincia anche il corso di acquaticità.
Insomma, siamo quasi a pieno regime, anche se stento ad abituarmi.

Ah, il biondino a scuola ha anche imparato l'inglese: sa dire "Yes!!!"
E pensare che l'insegnamento della seconda lingua straniera (la prima è il francese) non è ufficialmente previsto!


lunedì 6 ottobre 2014

Ricordando la primavera

In questi primi giorni di autunno, con  pioggia e temperature in discesa libera, con l'umore che stenta a risalire ed una sonnolenza tipica del cambio di stagione (o forse solo della ripresa della routine), sento il bisogno di ricordare la primavera, il sole che c'è stato (poco!) e che ora illumina le foglie, le temperature miti ed i colori accesi.

Come quelli di questo giardino del Piemonte....








 Quando ti soffermavi ad ammirare una tartaruga affamata...








 


 e le corse in bicicletta dei bambini...



Tra un fiore e l'altro..






















Per poi rituffarmi in questa stagione di mezzo, preludio dell'inverno che verrà, ricco di occasioni "mangerecce", feste di compleanno e, spero, amicizia.

Nel weekend appena trascorso ne abbiamo già avuto un intenso e piacevolissimo assaggio (anche se ora crolliamo di stanchezza).

Mi chiedo, però, perchè non si possa ritrovarsi e stare bene anche con chi dovrebbe esserti più vicino, quando si riesce a coltivare un rapporto, seppur senza assidua frequentazione, ma comunque piacevole  e intenso, con coloro con i quali non hai legame di sangue o li hai molto diluiti.

Perchè spesso vedi di più cugini alla lontana che i tuoi "parenti stretti" e no, secondo me non è normale.

Comunque.
Ritornerà l'estate e le tartarughe usciranno di nuovo dal letargo,
noi con loro, sempre in bicicletta.

 ,

E forse nuove amicizie sboccieranno nel freddo dell' inverno.

(I fiori fucsia, però, sono solo per te)

venerdì 3 ottobre 2014

"La casa nel bosco" e "Yoga per mamma e bambino"

"La casa nel bosco" di Gianrico e Francesco Carofiglio, ed. Rizzoli, pag. 185
Due fratelli, i due autori, si trovano costretti a sgomberare la casa dove, per tutta la loro infanzia, trascorrevano i mesi estivi con i genitori.
Ormai la vendita e' conclusa e la questione non è più rimandabile.
L' incombente costituisce l'occasione per stare un po' insieme, per ricordare tanti episodi apparentemente banali di una infanzia comune, resi però unici dal fatto di essere i ricordi della LORO infanzia.
E forse, alla fine, sarà anche l'occasione per conoscersi/ riscoprirsi, trovando di nuovo quella intimità e quel legame che li aveva legati da bambini.
Una narrazione a due voci tutta incentrata sui dialoghi, che smuove i ricordi di ciascuno di noi, con frequenti richiami agli odori ed ai sapori della terra dei protagonisti.
Il cibo, infatti, fa un po' da filo conduttore della narrazione, tanto che il romanzo si conclude con le ricette, appartenenti alla tradizione popolare o familiare dei protagonisti, di "sette primi piatti per sette giorni".
Un libro breve, che si legge in fretta e che, in qualche modo, lascia qualcosa, forse soltanto per la sua forza evocativa di ricordi personali, anche se non l'ho trovato all'altezza della serie dell'Avvocato Guerrieri ne' de "Il bordo vertiginoso delle cose", di cui avevo già parlato.
Insomma, consigliato solo se non nutrite grandi aspettative o vi serve un pretesto per un tuffo nostalgico nell'estate della vostra infanzia.
****
"Yoga per mamma e bambino" di Francois B. Freedman, ed. Il castello
Per restare in tema con il post di ieri , torno a parlare di yoga.
Anzi, di libri sullo yoga che consentono a noi mamme di coinvolgere anche i nostri bimbi, trasformando lo yoga in una occasione per stare insieme, stare bene e divertirsi.
Dopo il libro Illustrato di qualche tempo fa, Yoganimo , ho scovato in biblioteca questo "manuale", adatto sia ai bimbi piccolissimi (per aiutare le loro mamme a rilassarmi e ritrovare elasticità), sia ai più grandicelli (secondo me, anche oltre i tre anni indicati), con posizioni più complesse e impegnative (ma sempre a portata di bimbo).


Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Home Made Mamma


giovedì 2 ottobre 2014

Lo Yoga in una applicazione

In questo periodo sto facendo molto ricorso a due applicazioni per tablet.

Una è la App 10 MinYoga di Claudia Porta, istruttrice di Yoga e "padrona" del "La casa nella prateria", blog in cui racconta anche della sua vita di mamma di tre bimbi.

Ho iniziato a praticare yoga grazie alla mia maestra delle elementari, che era anche istruttrice di yoga (non so quale) e che, nelle ore di religione cattolica, portava i bimbi che non si avvalevano di tale insegnamento, tra cui c'ero io, in una vicina palestra.

Ci insegnava la respirazione, il rilassamento e alcune semplici posizioni, oltre che qualche rudimento del massaggio Shiatsu.
Dire che era una persona moderna ed in gamba era dir poco!

Da allora, in vari momenti della mia vita ho fatto ricorso allo yoga ed al rilassamento, con l'aiuto di manuali e video, sempre da autodidatta.
Per questo ho molto apprezzato questa app, che da la possibilità a tutte le mamme, che magari non hanno voglia / possibilità di seguire un vero e proprio corso, di praticare un po' di yoga.

E in più, è assolutamente gratuita!!!

Si tratta di un insieme di sequenze,ciascuna della durata di massimo10/11 minuti, con obiettivi specifici: bambini I e II, mal di schiena, equilibrio, calma e saluto al sole.

Io ne eseguo una o due al giorno, a volte per settimane di seguito, a volte solo per quattro o cinque giorni, a seconda del tempo a disposizione e del bisogno, a volte in pausa pranzo, altre la sera tardi o quando non riesco a dormire di notte o, ancora, al mattino presto, prima che la casa si svegli.
Altre volte, coinvolgo il nano, che sembra divertirsi molto, anche se "interpreta" a modo suo le posizioni, vista la tenera età! E finiamo sempre a rotolarci sul tappeto, facendoci il solletico e ridendo come matti.

Avevo già provato ad avvicinarlo con un simpatico libro ma la app sembra funzionare meglio con lui, per ora, perchè gli piace l'idea di imitare "la signroa del tablet", come la chiama lui.

Certo, secondo me la app sarebbe da sviluppare ulteriormente, aggiungendo una voce che spiega come eseguire correttamente le posizioni e, naturalmente, nuove seguenze (ovviamente anche a pagamento, se il costo fosse contenuto).
Quella che non cambierei è la grafica, semplice, intuitiva ed essenziale.

Integrerei, invece, i "campanelli" che avvisano del cambio posizione anche quando si deve passare da un lato all'altro del corpo, così da evitare di controllare costantemente il piccolo timer integrato.
E poi da quando vi è il sistema IOS 8 ogni tanto la app salta (come moltissime altre, purtroppo; comunque dopo un paio di tentativi parte a nmeraviglia!!!) però...la consiglio a tutti, per iniziare e per continuare!

Non mancano, infatti, posizioni niente affatto banali, su cui ho ancora molto da lavorare!!!

Complimenti a Claudia, per questo grande regalo che ha fatto a me ed alle altre mamme interessate (ed i loro bimbi!).

p.s. Claudia la trovate anche sul suo sito tutto dedicato allo yoga!!!

Questo NON è un post sponsorizzato, però è sicuramente un post riconoscente.











martedì 30 settembre 2014

Shopping libresco!

Nei momenti di tristezza, poche cose, a parte lo sport, hanno su di me lo stesso effetto rasserenante dello shopping in libreria.
Perché leggere e' anche evadere dalla quotidianità e, contemporaneamente, distrarsi e vivere altre vite parallele.
Ed il pensiero di tanti libri che mi aspettano, mi rende ottimista.
Ecco, allora, il frutto del mio ultimo acquisto.

Tre sono per il nano, sei per me, ma quelli da adulto sono tutti libri che penso leggeranno anche mia madre/l'Alpmarito o che non ho trovato in biblioteca, da cui altrimenti mi rifornisco.
Tanto per ottimizzare soldi e spazio!!
Per altro, era da tempo che erano nella mia "lista dei desideri" cartacei.
Chissà se saranno tutti all'altezza delle nostre aspettative!!!

Voi ne avete già letto qualcuno? Cosa ne pensate?

P.s. Grazie a tutte le amiche virtuali che mi hanno manifestato la loro vicinanza nel post di qualche giorno fa.

venerdì 26 settembre 2014

Leggendo...tra puzzle e corse (ovvero "L'arte di correre" e "Puzzle Mischia Tutto")

 
"L'arte di correre" di Murakami Haruki, ed. Einaudi, Euro 18,00, pag. 157.

Iniziando a frequentare il mondo della corsa ed a parlarne, ho sentito nominare molto spesso questo libro, di un autore conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Il mio unico precedente con gli scrittori giapponesi era Banana Yoshimoto, che non mi era piaciuta affatto, dunque ero un po' restia ad avvicinarmi a Murakami ma, trovando per caso "L'arte di correre" nella libreria di mio padre, mi sono decisa.

Non è romanzo, bensì una sorta di diario, una raccolta di riflessioni ed esperienze non necessariamente presentate in ordine cronologico, aventi, quale tema centrale ed oggetto, la corsa e lo stile di vita di un corridore, nonché la scrittura.

Si', perché per l'autore iniziare a scrivere ha significato iniziare a correre e le due attività ben presto si sono fuse nella sua vita, diventandone una costante e regalandogli entrambe molte soddisfazioni e, soprattutto, molti benefici.

Un libro autobiografico che non è quel capolavoro che mi aspettavo, visto le recensioni super positive che avevo letto, però sicuramente mi ha fatto ricredere sugli scrittori giapponesi e, soprattutto, coglie nel segno per quanto riguarda la corsa e le sue motivazioni, la fatica e la determinazione che richiede ma anche le soddisfazioni che regala.

"In questa domenica di autunno, dopo una bella gara, ce ne torniamo ognuno alla propria casa, ognuno alla propria vita quotidiana. E in vista della prossima gara di nuovo ci alleneremo in silenzio, come abbiamo fatto fino ad oggi, probabilmente ognuno in un posto diverso. Visto dall'esterno - o piuttosto giudicato dall'alto- il nostro modo di vivere apparirà forse insulsi, privo di fondamenta e di significato. Penso che sia una cosa alla quale dobbiamo rassegnarci, Ma anche ammettendo che compiamo soltanto una serie di atti vuoti, come per l'appunto versare acqua in un vecchion vaso forato, per lo meno resta il fatto reale che ci impegniamo. Nono importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l'essenziale, per la maggior parte di noi, e' qualcosa che non si vede, ma si percepisce nel cuore. E spesso le cose che hanno veramente valore si ottengono attraverso gesti inutilil Le nostre azioni non saranno forse proficue, ma di sicuro non sono stupide. Io la penso cosi'. Lo sento, e lo so per esperienza.....
Come vengono giudicati il tempo che ottengo in gara e il mio posto in graduatoria, come venga considerato il mio stile, e' di secondaria importanza. Ciò che conta per me, per il corridore che sono, e' tagliare un traguardo dopo l'altro, con le mie gambe. Usare tutte le forze che sono necessarie, sopportare tutto ciò che devo, e alla fine essere contento di me. Imparare qualcosa di concreto - piccolo finché si vuole, ma concreto- dagli sbagli che faccio è dalla gioia che provo...." (Pag. 150).

Insomma, consigliato a chi ama questo sport (che nel caso di Murakami e' un vero e proprio stile di vita), a chi partecipa alle maratone e a chi solo le sogna, a chi aspira a correre e a chi, guardano uomini e donne nelle tenute più disperate che fanno jogging, in ogni ora del giorno ed in ogni stagione, li guarda come se fossero degli alieni, con stupore misto a commiserazione e si domanda: "Perché????Chi glielo fa fare???Non hanno occupazioni più utili/piacevoli a cui dedicarsi???"
 
"Succede ogni tanto che qualcuno chieda ironicamente a un maratoneta: 'Ma ci tiene davvero così tanto a vivere a lungo?' In realtà, credo che non siano poi molte le persone che corrono spinte da questa motivazione. Piuttosto mi sembra che siano ben più numerose quelle cui non interessa campare cent'anni ma, finché sono al mondo, desiderano condurre un'esistenza piena. Se ci restano anche solo dieci anni di vita, e' di gran lunga preferibile viverli intensamente, perseguendo uno scopo, che non lasciarli trascorrere con indifferenza, e io sono convinto che a questo fine la corsa a piedi sia di grande utilità. la vera funzione della corsa e' di migliorare anche solo di poco, entro i limiti che sono stati attribuiti a ciascuno di noi, la combustione delle nostre energie, Al tempo stesso la si può ritenere una metafora della vita- nel mio caso della scrittura- e credo che la maggior parte delle persone che corrono sia d'accordo con me." (Pag. 74).
***
Puzzle Mischia Tutto" di Ludovica Cima e Elena Giorgio, ed. Adriano Salani Editore, collana Ape Junior, 2009, www.apelibri.it.

Sei mestieri non troppo comuni, impersonati da animali vestiti di tutto punto, con una breve descrizione (portiere, astronauta, fantino, ballerina, cuoco e maestro di sci), sei corrispondenti puzzle da 9 pezzi e uno spazio libero per creare nuovi mestieri o "mostri", come dice il nano, combinando i pezzi.


Un libro gioco molto carino che il nano ha usato dal Natale scorso (quando aveva due anni) ad oggi (quasi tre) e che continua a piacergli.

E' servito ad arricchire il suo vocabolario e, come tutti i puzzle, a migliorare le sue capacità di coordinazione fine, nonché prolungare il tempo di attenzione. Tra l'altro, e' anche un ottimo passatempo per quando si sta a tavola nei ristoranti e per giocare con bimbi un po' più grandi, poiché solitamente si divertono anche loro con i puzzle!!

Sconsigliato solo se avete bimbi che ancora mordicchiano i libri (perché è di cartone spesso ma gli incastri si possono rompere) o che lanciano i pezzi ovunque.

Con questo post, come di consueto, partecipo al Venerdì del Libro di Home made Mamma.




giovedì 25 settembre 2014

Questo post vorrei non scriverlo.

Questo post vorrei non scriverlo.
Eppure tu stai molto male e io non riesco a tenermelo dentro e non posso mostrarlo all'esterno, non con il nano, non con gli amici, perchè so quanto voi tenete alla riservatezza, anche ora.

Ho bisogno di scriverlo, almeno.
Piangere è un lusso e, nello stesso tempo, è troppo poco per te, per voi.

Cara amica mia, non è giusto che stia succedendo proprio a voi, a persone come voi.
Non riesco a capire il perchè, non riesco a trovare giustizia in quello che sta succedendo.

Non riesco a pensare ad altro.
Mi sento impotente.

Vorrei essere più vicina a te, a lui, ma la realtà è che non so come e cosa fare.
Non ci sono parole giuste, non c'è gesto che serva davvero.

Vi voglio bene.




martedì 23 settembre 2014

Perché corro.

Fondamentalmente amo lo sci, l'arrampicata, il nuoto, l'alpinismo, il ciclismo.
Eppure corro.
Ho iniziato la primavera dell'anno scorso. Poi l'Alpmarito e' partito per il Portogallo, lasciandomi sola con le carte e le trattative per l'acquisto di casa, la recentissima separazione dei miei genitori, il dolore di mia madre, la notizia della malattia di una delle mie migliori amiche, il nano in preda alla nostalgia e il caldo torrido...e va be', a fine luglio ho mollato, per riprendere ad aprile di quest'anno.
Come la volta scorsa, sono partita puntando a correre venti minuti di seguito, indipendentemente dai kilometri, anche perché non ho un orologio gps.
Obiettivo: perdere peso e prepararmi un po' di gambe in vista delle escursioni estive, anche perché con le mie allergie stare a dieta e' un incubo.
Me ne sono fregata di tabelle e allenamenti, ho iniziato e basta, dicendomi che in fondo sono stata un'atleta e meno di venti minuti sarebbe stato troppo degradante (Piccolo particolare trascurabile: ho fatto tanti anni di agonismo, e' vero, ma nella scherma, mica nell'ateltica leggera!!!)
Comunque ho sputato sangue ma ci sono riuscita e piano piano ho incrementato distanze e minuti, ci ho preso un pochino più di gusto (anche se non credo sarà mai uno dei miei sport preferiti) e passando dalle due alle tre volte a settimana, lavoro e nano permettendo, ovviamente. Ho interrotto giusto una settimana ad agosto.
PERCHÉ?
Continuo a chiedermelo, ogni volta.
Infatti, nonostante la costanza e l'allenamento, una cosa non è cambiata: continuo a fare una fatica del diavolo e a percepire il movimento della corsa come masochismo puro!!!
Comunque:
A. Non serve attrezzatura specifica, bastano delle ottime scarpe. Il resto è utile ma non indispensabile.
Tolta tale spesa, e' gratis. Niente abbonamenti e ingressi, tessere o assicurazioni.
B. Esco di casa e corro, senza perdere tempo in spostamenti e senza essere vincolata agli orari di palestra/ piscina, che nel mio caso sono pure lontane almeno venti minuti (a viaggio) da casa.
C. Si può praticare ovunque.
D. A mio parere, sembra lo sport con il miglior rapporto "tempo impiegato/benefici ricavati", salvo sci di fondo e sci alpinismo, ma per quelli servono la neve, attrezzatura e spostamenti. Per stancarti a nuoto o in bici si ha bisogno di almeno un'ora, un'ora e trenta. Correndo, già 30 minuti servono


I PRO.
1. I primi sei mesi non ho avuto alcuna variazione di peso, però i benefici nel tono muscolare di gambe e glutei si sono visti sin da subito.
Ora, ho finalmente perso gli ultimi due chili rimasti dalla gravidanza. Più altri due/ tre. In poco più di un mese (perché il mio corpo si sia deciso all'improvviso e tutto d'un colpo non lo so). Ancora una e sarò tornata al peso di quando mi sono sposata, il minimo mai raggiunto e quando stavo, complessivamente, meglio.
Conservare i risultati e' tutta un'altra storia ma, intanto, me la godo.
2. Sono più rilassata. Quando corro regolarmente, ovvio (perché dopo un po' la corsa da dipendenza). Quindi sono un po' (non fa miracoli, eh!) più paziente con il nano e con i clienti e mi sento più serena;
3. I vestiti mi stanno meglio e mi sento meglio nella mia pelle = l'umore ci guadagna. Non è un discorso di peso ma di senso di benessere psico fisico, non so se riesco a spiegarmi;
4. Riesco a lasciar vagare i pensieri, nella mezz'ora/ ora che dedico alla corsa. Un po' come mi capitava nuotando. E dopo mi sento più leggera;
5. È un momento solo mio o, al massimo, mio e dell'Alpmarito;
6. È un buon pretesto per ascoltare un po' di musica in santa pace, cosa che a casa non riesco più a fare.
E pazienza se e' da aprile che sento le stesse canzoni, perché non ho ancora trovato il tempo di cambiare compilation. Non si può avere tutto nella vita!!!
7. Mi consente di stare in mezzo al verde. Perche corro prevalentemente su asfalto ma sono circondata da prati e mi godo il verde e l'azzurro del cielo, la visione delle montagne intorno a me e le nuvolette...e colgo ogni raggio di sole e ogni refolo di vento (che qui non manca mai e di solito non è mai "carezzevole"). È questo e' bello.
8. Sviluppo utili endorfine (vedi sopra).
9. La mia fame nervosa e' sensibilmente diminuita. Mangio meno ma, soprattutto, meglio. Perché ho più voglia di frutta e verdura, meno di carboidrati e zuccheri. E finalmente bevo di più.
10. Regolarizza la mia attività intestinale. Sembra una cavolata ma per una che ha tonsilliti ricorrenti = cicli di antibiotici frequenti, e assume sempre farmaci (contro l'allergia), non è vantaggio da poco.
11. Riesco più facilmente a stare dietro al nano in bicicletta o a scattare in caso di pericolo imminente!
I CONTRO?
Ci sono, ovviamente, come in tutte le cose.
1. Se lo sapesse la mia allergologa mi ucciderebbe. Giuro.
2. Se lo scoprisse la mia allergologa mi ucciderebbe. Giuro. Perciò non diteglielo!
3. Soffro di dolori vari ai piedi, alle ginocchia, alle articolazioni, persino alle spalle. Ho cambiato scarpe ma non basta. E poi ci sono i dolori muscolari. Sani, per carità, ma ne farei anche a meno.
4. Più vestiti da lavare (per fortuna non si stirano) e docce da fare.
5. Sotto la pioggia, con gli occhiali, correre fa schifo.E pure paura, se si tratta di un temporale. Provare per credere.
6. Da' dipendenza.
Quindi, se non corro per troppi giorno, vado in crisi da astinenza e divento nervosa, stile sindrome pre mestruale.
7. Preso dall'iniziale entusiasmo, rompi le palle a tutti parlando di corsa. E scopri che vanno pure più forti di te!
Il rimedio? Sfogarsi nel gruppo facebook di runningformommies (utilissimo, peraltro)!

lunedì 22 settembre 2014

Cronache da due matrimoni

Negli ultimi quindici giorni abbiamo partecipato a due matrimoni.
Entrambi molto curati e ben riusciti, seppur diversi.

Amicizia, musica, balli fino a mezzanotte (sì, come Cenerentola, perchè poi la mattina dopo il nano non perdona), conversazioni interessanti con persone interessanti ed intelligenti  (ed accorgersi che ne sei circondata è bellissimo), cibo, tanto cibo, buono e ben presentato, ottimo vino, tanti brindisi, risate ed eleganza.

Tanti bambini al primo, in cui è stato un pò più difficile gestire il nano, visto che il pranzo si è svolto in un ristorante con solo uno spazietto esterno, purtroppo aperto sulla strada, un po' meno piccoli al secondo, in cui pero' c'era anche lo spettacolo di magia e l'animazione (grazie sposa!)e un prato enorme in cui sfogarsi.

Verde il primo,

con piccole piante grasse in vasetto a far da bomboniere e segnaposto ed addobbi floreali ricercati con i nomi dei tavoli in tema....


e piatti molto speciali a pranzo...



e buffet la sera, in una bella villa d'epoca....
















 P.s. Gli  sposini di Lego sulla "torta", arrivati direttamente da New York, erano stupendi!!!


Rosso il secondo.





Con lo sposo nell'abito da cerimonia tradizionale delle Guide Alpine, completo di cappello con piume di gallo cedrone...
e le bandiere degli Alfieri del Carnevale, perchè la sposa è una di loro...

E


I tavoli in tema montagna, vasetti di miele personalizzati a far da bomboniere....
 A noi la cima più bella!!



E poi i parenti venuti da lontano, chiacchere, autoscatti, fotografie e la gioia di vedere sposi felici ed innamorati.






E poi ancora amici ritrovati, cugini da salutare e con cui mangiarsi una pizza, ospiti a pranzo e qualche corsetta per smaltire,  per due weekend faticosi ma molto allegri!

 Adesso basta però, gli innamorati sono pregati di attendere il 2015, che per per questo 2014 abbiamo già dato. Grazie.