mercoledì 19 novembre 2014

Il suo terzo compleanno

Niente post strappalacrime, a questo giro.
Non perchè non ne sentissi il bisogno, anzi.
E' solo che non ce ne è stato materialmente il tempo.

Abbiamo organizzato la festa con gli amichetti, i due del nido, che anche se ora vanno in un'altra materna l'intesa è palpabile. Uno della nuova scuola, con cui c'è stato subito feeling, tre figli di amici di amici, con cui si vede spesso, piu' relativi fratelli e genitori.

La festa pare riuscita. Il nano si è divertito, gli altri bimbi sembra anche e noi genitori abbiamo chiaccherato piacevolmente.

Questa volta io e l'Alpmarito abbiamo preparato tutto con le nostre mani e meno. Tanto è avanzao qualche cosa comunque.


Le foto come al solito non rendono ma era anche una bellissima giornata..peccato che stagione e ora non ci abbiamo permesso di godere del giardino.
Pero' questa volta nessuno si è perso, grazie alle frecce disseminate ad ogni incrocio preparate da me e dal nano!!!!
 Tovaglie, bicchieri, piatti e tovaglioli di carta con Tom e Jerry scelti dal nano, snobbando Peppa (se invece ci fosse stata la Pimpa...)



Patatine, focaccia, pizza (nelle foto non cè, è stata divorata appena sfornata, calda), panini con salame, prosciutto crudo e coppa.
Bibite, acqua e succhi di frutta per i bimbi, idem piu' il moscato che prepara mio zio, per gli adulti.

n.b. L'angolo dei liquori era parte dell'arredamento ma non lo abbiamo usato, neppure noi adulti, anche perchè era pomeriggio!!!!




Due torte, fatte da me ed il nano: torta soffice al cioccolato e crostata alla marmellata di ciliegie (della nonna Mariella)...buonissime e apprezzatissime!



Mentre fuori il sole tramontava...

E poi una cena con l'amichetta che non poteva esserci ed i suoi genitori, con tanto di torta al cioccolato anche questa volta, pasticcini e altra torta per i dopocena con le nonne materne e poi con i nonni e cuginetti dal lato paterno.
E tanti regali che il nano ha molto apprezzato, anche se dimostrando di preferire il festeggiamento e la compagnia in sè, al dono.

Infatti, terminati i festeggiamenti, mentre riguardavamo e ricapitolavamo i vari regali ricevuti, lui stesso ha fatto notare che era molto fortunato ad avere tante cose belle.
Io ho fatto presente che aveva ragione e non era cosi' per tutti i bimbi, purtroppo e lui ha voluto saperne di piu', per poi concludere che forse per Natale potevamo fare dono di qualcosa che non usava piu' a questi bimbi sfortunati...
Ci proveremo.

Ti auguro di conservare quetsa bontà d'animo, amore mio piccolo, e questa generosità, di saper riconoscere l'mportanza delle persone, senza sopravvalutare quella degli oggetti.
Ti auguro tanta serenità e momenti piacevoli circondati da amici e parenti che ti vogliono bene e ti accettano come sei, ti auguro di realizzare i tuoi sogni e di averne sempre di nuovi.
Ti auguro, ahimè, che l'Italia cambi davvero.
Visto che pero' al momento sta sprofondando sempre piu' nel baratro della recessione, tra nuove tasse e imposte, problemi burocratici e miopia dei governanti, ti auguro di avere la forza ed il coraggio di andartene, se necessario, per realizzare i tuoi sogni.

Auguri, mio ricciolino biondo.

domenica 16 novembre 2014

Cosa ne penso di tablet & co.?

L'ho raccontato a Kidzinmind,  un blog che è anche un sito, una community di genitori e bimbi 0-6 ed una selezione di applicazioni, con il supporto di una serie di esperti.

Ecco cosa ho scritto.

I vostri bambini da che età usano tablet e smartphone? Con quali modalità?
Mio figlio ha appena compiuto tre anni ma è da quando ha un anno che “usa” il tablet. Non possediamo smartphone.
Principalmente, in casa nostra il tablet funge da televisore, con il vantaggio di poter scaricare i cartoni animati in lingue diverse, nel nostro caso in francese, così da rafforzare il suo bilinguismo.
In questo modo, mio figlio gode dello svago ma in modo controllato. Infatti, quando è il momento di dire basta (di solito dopo 10 minuti), fingo che si sia scaricata la batteria!!!
Fin da piccolo, poi, usiamo app “racconta storie”, e-book interattivi, immagini da colorare con il dito e mini puzzle, oltre ad altri giochini semplici, come il trenino, il pappagallo ripetente o applicazioni studiate per imparare il suono degli strumenti musicali o i versi degli animali.
Il limite maggiore che poniamo è quello temporale: mai più di dieci minuti al giorno, salvo qualche eccezione. E poi, ovviamente, stiamo con lui mentre gioca (anche per evitare rovinose cadute del tablet!!)
La possibilità di accedere a contenuti in lingue diverse e vederli direttamente su uno schermo a buona definizione ma trasportabile ovunque, secondo me è uno dei maggiori punti di forza del tablet.
Come si può usare la tecnologia per attirare l’attenzione dei bambini senza però perdere il controllo?
Con giochini semplici e molto colorati, intuitivi ma ben fatti. Mi sono accorta, infatti, che un’applicazione di scarsa qualità, anche grafica, non attira.
Inoltre, ritengo indispensabile che siano i genitori a decidere quali app e quali contenuti rendere accessibili ai bimbi, e a porre limiti di tempo.
Soprattutto, però, penso sia fondamentale non lasciare mai i bambini, perlomeno finchè sono molto piccoli, soli davanti a video o giochi elettronici.
D’altro canto, usandolo insieme ai genitori o ai fratelli più grandui, il tablet diventa un gioco come gli altri e l’occasione di scoperte e interazioni con i genitori.
Ci sono dispositivi più adatti di altri? Computer, videocamere, smartphone, tablet…
Non credo ci siano dispositivi più idonei, ma solo modi di utilizzo più adatti.
Si tratta di oggetti di per sè neutri, di “scatole”, seppur tecnologiche, vuote.
Sta a noi, come genitori, vigilare che i nostri figli li usino in modo positivo e riempirli di contenuti adeguati all’età dei nostrio bimbi ed all’impronta educativa che intendiamo dargli.
Il tablet è più facile da portare ovunque e da usare, mentre il pc richiede una postazione comoda e mouse e tastiera, però consente di utilizzare giochi più complessi e vedere meglio i video.
Al momento, vista l’età di mio figlio, trovo più adatto il tablet, crescendo, invece, potrebbe anche usare di più il computer, ancora non lo so.
Dove si nascondono le insidie nell’uso precoce della tecnologia?Nella eventuale mancanza di controllo da parte dei genitori, nell’abuso, nell’assenza di misura, nell’eccesso.
Se usata in modo intelligente, ragionato e per tempi adeguati all’età dei bimbi, non credo che la tecnologia rappresenti un’insidia, anzi, può essere un’opportunità in più di svago ed apprendimento.
Certo, la tecnologia non dovrebbe diventare un fine, anzichè un mezzo e, soprattutto, non dovrebbe diventare l’unica forma di gioco e svago.
Credo che per evitarlo sia utile, oltre al controllo, l’esempio dei genitori e la quantità di stimoli diversi forniti: difficile che avendo la possibilità di andare al parco giochi o a praticare attività sportive e vivendo circondato da libri, cubi da costruzione, bambole ecc., un bimbo voglia solo e sempre stare davanti ad uno schermo (salvo, forse, momentanee fasi di “passione” per un gioco elettronico)!!!
A maggior ragione, se vede i genitori leggere, uscire, chiaccherare con gli amici e fare sport, anzichè passare tutto il loro tempo libero davanti alla tv o a digitare mail o sms.

La tecnologia fa ormai parte della nostra vita quotidiana, almeno in misura minima, quindi non possiamo semplicemente ignorarla. Molto meglio cercare di conoscerla e utilizzarla al meglio.

Qui trovate la mia intervista, qui le app educative e divertenti di Kidzmind.

venerdì 14 novembre 2014

Tararì Tararera, signor Bastoncino e un giro in cantiere!

Dopo dieci giorni di assenza dal blog, torno per partecipare al Venerdi del Libro.

Sono stati giorni intensi, due settimane piene di impegni lavorativi, familiari, di amici, di feste, di sport.
Abbiamo festeggiato il piccolo di casa, ben quattro volte.
Ho partecipato alla mia prima gara di corsa.
Ho sfornato torte e ricevuto amici, gonfiato palloncini e fatto spese.
E poi ho lavorato tanto e dormito poco.

Di tutto questo, però, vi racconterò con calma.

Adesso voglio lasciare spazio ai libri.

Questo:


"TARARI' TARARERA" di Emma Bussolati, ed. Carthusia

Il primo di una serie di storie in lingua Piripù, una lingua speciale creata dall'autrice per i bambini ed i loro genitori.

Per leggere ad alta voce, per giocare con intonazioni, suoni e smorfie, per trasmettere emozioni attraverso la lettura di mamma e papà, per condividere con i nostri bimbi momenti magici, di fantasia e sentimenti.

Avevo già parlato di questi libri, conosciuti grazie ad un coinvolgente spettacolo teatrale a cui io ed il nano abbiamo partecipato, grazie alla mia amica. 
La stessa che ha regalato al nano questo libro per il suo compleanno (grazie!!!).
Era stata la nostra prima volta a teatro e la nostra prima volta con Piripù.

Questo libro è altrettanto bello, oltre che senza dubbio originale.



Piripù Bibi è alle prese con un'altra, educativa avventura, ovviamente a lieto fine!!
Consigliatissimo, magari come regalo di Natale.

Siccome, però, ho saltato un venerdì, oggi voglio recuperare e vi consiglio altri due libri per bambini

***
Un paio di settimane fa  (o forse un pò di più, ma non stiamo a fare i pignoli), nel nostro paesino si è svolto un mercatino di usato bimbi. 
Noi non abbiamo perso occasione per comprare, libri ovviamente.

Così, sugli scaffali del nano, sono arrivati questi due libri.




"Al cantiere" di Jonathan Emmett e Christyane Fox , ed. Usborne

è un libro pop up con i mezzi di lavoro in tridimensione, da sfogliare e guardare, studiare e scoprire.



 Inutile aggiungere che è stato un successone!!!!

"BASTONCINO" di Julia Donaldson e Alex Scheffler, Emme edizioni,

 è la storia del sig. Bastoncino.Attenzione: non un semplice rametto! 

Il sig. Bastoncino ha una famiglia ed una casa ma...dovrà vivere tante avventure, tutte in rima, prima di potervi tornare.

Dura la vita dei bastoncini, scambiati per rametti!!

Una storia che io ho trovato molto delicata e commovente, accompagnata da sei puzzle formato A4 con pezzi grandi, in un libro cartonato abbastanza robusto.




E visto che alla fine, sarà proprio Babbo Natale ad aiutare Bastoncino...credo sia la lettura/gioco perfetta per questi giorni di pioggia e freddo!!!




martedì 4 novembre 2014

Amici

Un giorno una cara amica mi ha mandato, via facebook, un'articolo. 

Riguardava uno studio di Chandra L.Muller, docente di sociologia della University of Texas, secondo cui: "nel 93% dei casi valutati, una volta trascorsi 8 anni le incomprensioni assumevano proporzioni e cadenze sempre minori, quindi l’amicizia aveva ottime possibilità di diventare eterna."

Io e questa amica ci conosciamo dai tempi della scuola materna, siamo state tanto amiche, poi ci siamo un pò perse per diversi percorsi di studio e di vita, salvo ritrovarci in attesa di diventare mamme, prima lei e poi io, amiche come prima. O almeno, questa è la sensazione che ho io: ogni volta è come se avessimo smesso di parlarci ieri. E vi assicuro che non parliamo poco.

Io scrivo e so che lei legge e mi manda sms e mi chiama, appena pensa che potrei averne bisogno, prima che io lo dica. Questa è amicizia. A lei per prima ho confidato il mio più grande desiderio di questo periodo.

Io e M. abbiamo fatto insieme medie e liceo e non ci siamo mai persi di vista, pur essendo profondamente diversi.

E fare 1000 mt di dislivello positivo in 29,5 km in un qualunque sabato mattina, dopo più di un anno senza bici, così, solo perchè me lo ha proposto lui la sera prima, pedalare insieme (anche se lui mi ha dovuto aspettare un paio di volte, lo ammetto) e ricordare lei, con dolore, nostalgia e felicità mischiati insieme, perchè se ci fosse stata anche lei sarebbe stata una giornata perfetta: anche questo è amicizia.

F. l'ho conosciuta lavorando, appena laureata. E otto anni sono appena passati. Lei così riservata eppure così vicina , sempre. Lei mi ha aiutato a trovare il vestito di nozze, giusto 15 giorni prima. Come avrei fatto senza lei, non lo so. Ha conosciuto M. (sì lo stesso di prima) e sono stati subito inseparabili.

Senza di lei non è più la stessa cosa e mi chiedo se sono stata per lei la buona amica che lei è stata per me, anche se ora non ha più importanza.Era davvero un'amica.

E poi ci sono F., E., V. ed S., conosciute all'università e alle quali telefono poco e scrivo poco, troppo poco, eppure non ho mai smesso di considerarle amiche. E loro per me lo sono sempre, in effetti.

E M. e A., gli amici di mio marito che sono diventati anche amici miei. M., con il quale andiamo in montagna. Quello che se hai bisogno di qualunque cosa è sempre disponibile, pure troppo, perchè lui non chiede mai nulla. Perchè è semplicemente troppo buono. A., il genio del computer super impegnato che però il tempo per venire a trovarci e stare a chiaccherare alla fine lo trova sempre. E insieme si sta bene.

E N., mia testimone di nozze che vive e lavora in un'altra città e sento pochissimo ma non voglio perdere. E allora ogni tanto chiamo e so che anche lei vorrebbe esserci di più. Si fa quel che si può e ci si accetta con i reciproci pregi e difetti. Anche questa è amicizia.

E A. e D., che sono espatriati e sentirli via skype mi fa soffrire, perchè mi mancano molto. Sono in difetto io, lo so, ma per me a distanza non è la stessa cosa. E allora chiamo poco, forse percché so che ci sono.

Senza dimenticare E. e A., i primi dei nostri amici ad essersi sposati. Con E. abbiamo deciso di diventare mamme nello stesso periodo.Non abitiamo lontanti ma con i bimbi, il lavoro e gli impegni diversi ci deviamo sempre troppo poco. Ci vogliamo molto bene, però. Loro mi sopportano anche quando divento "un pò iena e molto antipatica per la fame" e vi assicuro che non è mica poco!

D., che si è appena sposato, e G., sua sorella. Amici d'infanzia.

C., che divisa da chilometri ed età, per me è più che una cugina. 

E poi, per il nano e anche per me, stanno nascendo altre nuove amicizie. 

Alcune mi deluderanno, come è già accaduto in passato. Come è normale. Certe delusioni le supererò e rimarrà l'amicizia, altre no. 

Ma va bene così, ne vale la pena.

Intanto, sabato scorso ho guardato il nano giocare con il suo amichetto del nido.

Non si vedevano da due mesi, che a quasi tre anni sono davvero un tempo lunghissimo. Inseriti in scuole materne diverse, entrambi chiedevano notizie l'uno dell'altro. 

Dopo cinque minuti insieme, ad "annusarsi"  e studiarsi, quasi a prendersi le misure, era come se non avessero mai smesso di giocare insieme. 

E ho riconosciuto quella scintilla, il primo bagliore di una fiamma che spero bruci almeno per i prossimi otto anni!

Sarà il tempo a giudicare. Io intanto alimento il fuoco come posso.

Perchè "un amico è così", come cantava Laura Pausini.

 "È facile allontanarsi sai

Se come te anche lui ha i suoi guai
Ma quando avrai bisogno sarà qui
Un amico è così

Non chiederà nè il come nè il perché
Ti ascolterà e si batterà per te
E poi tranquillo ti sorriderà
Un amico è così

E ricordati che finché tu vivrai
Se un amico è con te non ti perderai
In strade sbagliate percorse da chi
Non ha nella vita un amico così

Non ha bisogno di parole mai
Con uno sguardo solo capirai
Che dopo un no lui ti dirà di sì
Un amico è così

E ricordati che finché tu vorrai
Per sempre al tuo fianco lo troverai
Vicino a te mai stanco perché
Un amico è la cosa più bella che c'è

È come un grande amore, solo mascherato un po'
Ma che si sente che c'è
Nascosto tra le pieghe di un cuore che si dà
E non si chiede perché

Ma ricordati che finché tu vivrai
Se un amico è con te non tradirlo mai
Solo così scoprirai che
Un amico è la cosa più bella che c'è

E ricordati che finché tu vivrai
Un amico è la cosa più vera che hai
È il compagno del viaggio più grande che fai
Un amico è qualcosa che non muore mai "

domenica 2 novembre 2014

Autunno

Autunno.

Tempo di castagne.
Da raccogliere nei boschi che si accendono di mille colori.



Tempo di caldarroste (magari la domenica pomeriggio, dopo un buon pranzetto e la Sagra del 
Pignoletto Rosso, come abbiamo fatto noi lo scorso fine settimana).







Oppure all'asilo, alla castagnata dei nonni (iniziativa bellissima che, a dire il vero, il nano non ha molto apprezzato, perché avrebbe voluto mamma e papà).

Tempo di cachi che maturano sui rami degli alberi da frutto.



Tempo di giochi in casa, davanti alla stufa.






Tempo di foglie colorate che ammiccano dalle vigne.



E pannocchie dorate.

 Tempo di polenta e cene con gli amici.

Tempo di corse in campagna, perdendosi tra sentieri dietro casa che neanche sapevi esistessero, solo tu e lui, insieme, almeno qualche ora.



 Tempo di feste di compleanno, a casa di amichetti del nano e tra i gonfiabili.


 Tempo di giochi scatenati e crescite sorprendenti.





 Tempo di colori, ancora e sempre.




Ed è bello vedere come si diverte, l'affiatamento con gli amichetti, sempre lo stesso gruppo nonostante la nuova scuola, la felcità di stare insieme e ritrovarsi.

E' confortante sapere che basta poco per stare insieme agli amici, vecchi e nuovi, grandi e piccoli,
 e stare bene.