lunedì 11 aprile 2016

A come Ambiente.L'alternativa al centro commerciale (e non parlo di acquisti).

Le mezze stagioni regalano spesso fine settimana di pioggia e, se il sabato vola tra corsi sportivi, spese, riordino , pulizie e lavatrici, la domenica può essere difficile trovare il modo di passare una giornata in famiglia senza annoiarsi a morte o evitando che il figlio ti distrugga la casa (o distrugga i genitori).

Sento spesso parlare di famiglie che passano la domenica nei centri commerciali e, francamente, non le capisco: a parte il fatto che passare il tempo a guardare vetrine piene di oggetti che non ti puoi permettere anche se ti piacciono (perchè tutti abbiamo risorse economiche non infinite) o che non ti servono o peggio, non ti piacciono, mi pare assurdo, ma le luci al neon, il rumore, l'affollamento, il caldo irreale d'inverno ed il freddo estivo da aria condizionata, i capricci dei bambini...e per poco che spendi, vorrai non fare uno spuntino e non comprare niente niente?
Non ci credo.

E allora, perchè non  cercare delle alternative al chiuso? Ad esempio, i musei o il cinema. Qualche volta persino i faosi "gonfiabili".
Non dico sempre (ogni tanto anche lo shopping è piacevole e necessario), perchè il troppo stroppia sempre, però ogni tanto.

Noi recentemente, in una domenica di tempo instabile, dopo il Museo dell'Auto, abbiamo visitato il Museo A come Ambiente di Torino, altrimenti detto MAcA.

Anche questa volta in compagnia di un'altra famiglia (soluzione che in genere garantisce un maggior divertimento dei bambini e qualche sana conversazione tra adulti), abbiamo passato quasi tre ore in questo museo non grandissimo ma di certo ricco di contenuti e "giochi scientifici" interattivi, in una zona di Torino recentemente riqualificata, il Parco Dora, parco postindustriale 456.000 m² dove fino agli anni novanta sorgevano i grandi stabilimenti produttivi della Fiat e della Michelin.

Già la facciata del museo presenta delle sorprese perchè vi sono dei grossi "tubi" blu che scorrono nella facciata in verticale, di cui due alle due estremità dell'entrata, che funzionano come un grosso telefono senza fili e due che regalano belle illusioni ottiche.
Ovviamente, ai bimbi sono piaciuti molti.

Lo spazio museale si articola su tre piani, dedicati ad energia, rifiuti ed acqua.

La parte dedicata all'energia secondo me è più adatta a bambini che sanno già leggere e dotata di spiegazioni su schermi giganti relativi ai vari modi per produrre energia, con una parete con il "bar degli esperimenti", dove prendere kit già pronti per fare piccoli esperimenti.



Un'idea ottima che però ci ha un pò deluso perchè il personale non è stato molto disponibile e in lacune scatole mancavano dei pezzi essenziali.
Molto carino anche il simulatore della rete elettrica.









 Il piano relativo ai rifiuti ed alla raccolta differenziata propone dei giochi interattivi veramente interessanti ed istruttivi (ad esempio, un piccolo smista rifiuti metallici, la riporduzione di un impianto di teleriscaldamento da azionare, il gioco della valigetta per imparare a differenziare correttamente ed un altro per capire quali  rifiuti, se bruciati, hanno una buona resa energetica) ma, a mio parere, non proprio intuitivi.

 (teleriscaldamento)

Consiglio quindi di chiedere al personale di spiegarvi e guidarvi nell'uso.

Questa immagine, dice tutto:


Purtroppo questa volta non ho fotografato granchè...troppo presa da capire, assimilare e spiegare al ricciolino biondo!

E poi c'è il piano dedicato all'acqua, quello che ha conquistato il ricciolino biondo e la sua coetanea.








Mulini da azionare, acqua con cui giocare, passaggio dallo stato liquido a quello gassoso e solido da comandare, ciclo dell'acqua nell'ambiente e una colonna con bilancia in grado di mostrare visivamente, per ogni prrsona pesata, la percentuale di acqua presente nel suo corpo, in media.


E poi un piccolo "spazio cinema" con schermo a 180° gradi con immagini del mondo marino a varie profondità.

Persino in bagno c'era di che apprendere!




In più vi è una palazzina esterna con uno spazio espositivo dedicato all'alimentazione, con filmato introduttivo, una cucina in cui "cucinare virtualmente il pane ed altri cibi fondamentali", un frigorifero pieno per imparare il giusto ripiano in cui collocare gli alimenti per preservarne il sapore e conservarli più a lungo - la fissa dell'Alpmarito, tra l'altro - giochi per imparare a conoscere le componenti degli alimenti e le loro formule chimiche.

Lo spazio è collegato al palazzo principale da un cortile verde (su cui fare qualche corsa liberatoria).




con "orti" suggestivi, come questi:



A ridosso del museo, c'è appunto il Parco Dora


ed anche un parco giochi per i bimbi recintato, visibile dalla foto, dove abbiamo fatto tappa prima del rientro.


Lati negativi: poco personale e non troppo disponibile,  un pò troppo  affollamento (ma c'era un gruppo numeroso in visita) e alcune applicazioni e giochi non funzionanti, oltre a spazi in cui muoversi non troppo ampi.

Costo: biglietto famiglia , due adulti e due bambini sotto i 14 anni, a 20 Euro (ma guardate sul sito del museo per biglietti ed orari).
Organizzano anche eventi e laboratori, soprattutto nel fine settimana.

Il post, come al solito, non è sponsorizzato.

venerdì 8 aprile 2016

Le letture del ricciolino: carrellata di libri per bambini!

Oggi ho voglia colore e allegria, forse perchè fuori continua a piovere e le incombenze lavorative odierne sono un pò noiose.

Per questo, oggi voglio proporre dei libri per bambini che sono piaciuti molto al ricciolino.
Il primo è un albo che ha catturato mio figlio e che da un mesetto è in testa alla classifica delle letture serali

"La città dei lupi blu"  di Marco Viale, ed. EDT



E' la storia di una città abitata solo da lupi, tutti blu, così blu che bisognava mettere l'accento sulla "ù" per rendere l'idea del loro colore.
Lupi ordinatissimi, puntuali e silenziosi, che vivevano una vita ripetitiva, senza mai sorridere e sgarrare, ovviamente usando solo oggetti blu. Persino l'arcobaleno, nella città dei lupi blu, era blu.
Insomma, una gran noia.



Poi, una mattina, dal nulla comparve improvvisamente un lupo rosso su una bicicletta rossa, così rosso che bisognò aggiungere una "r" per rendere l'idea del suo colore. E si mise a fischiare, in mille modi, felice.

L'evento fu così sconvolgente da bloccare tutta la città e costringere i cittadini più illustri a cercare negli archivi se ci fosse una legge in grado di proibire ad un lupo "rrosso" di fischiare, andarsene in giro in bici e sorridere. Siccome non se ne trovò nessuna, lo lasciarono fare e dopo un pò anche i lupi "blù" provarono a ad imitarlo.
In breve, la città si appassiono ai fischi, il lupo "rrosso" divenne gran maestro di fischi, si istituì persino la pausa fischi negli uffici.
Poi, all'improvviso come era apparso, il lupo "blù" scomparve e non ci fu modo di trovarlo in nessun posto.
I lupi blu continuarono la loro vita ordinata e ripetitiva, ma fischiettando allegri e introducendo libertà nella scelta dei colori degli oggetti, fino a che pure l'arcobaleno divenne di mille colori.


Nna mattina, dal nulla comparve improvvisamente un lupo giallo su un monopattino giallo.
Era così giallo che  bisognò aggiungere una "l" per rendere l'idea del suo colore.
E si mise a fare capriole.

Una storia ben scritta, che parla di gioia e libertà utilizzando i colori, resi anche graficamente con i caratteri colorati ed uno stile futurista che sottolinea i passaggi chiave e movimenta le pagine.
L'autore, che è anche l'illustratore, vive in Luguria e si racconta simpaticamente alla fine del libro.

Il messaggio, forse, si può riassumere in queste righe: "Le cose inutili, sembra che non servano a nulla. In realtà a qualcosa servono. Ad esempio, la differenza tra chi sa fischiare e chi non sa fischiare è grandissima. 
Chi sa fischiare non ha paura del buio. Fischiare fa passare tutte le paure.
Fischiare tiene compagnia, anche se gli amici sono tutti in vacanza...."


Un inno a prendere la vita con più leggerezza e allegria, ricordando che spesso sono i gesti apparentemente inutili a rendere la giornata migliore.
I bambini, comunque, non avranno difficoltà a comprenderlo!

 ***

"Le KIDIDOC des POURQUOI ?" di Sylvie Baussier, ed. Nathan 





Un libro che noi abbiamo letto nella edizione francese, quella originale, ma che esiste anche in italiano, con il titolo "Il libro Pop-Up dei Perchè ?", ed. Editoriale Scienza.

Un piccolo manuale di curiosità, da sfogliare e leggere con mamma e papà o da soli, per i più grandi, per soddisfare la sete di sapere dei piccoli (e dei grandi!).

Il formato cartonato, coloratissimo e con tante finestrelle da scoprire e aprire, secondo me lo rende accattivante anche per i piccoli, dai tre/quattro anni in su.



 *** 
Per i piccoli amanti dei dinosauri, ecco un libro a tema:

"DINOSAURI", ed Crealibri



Il bello di questo libro sono i pop-up e le illustrazioni più che i testi, a mio parere. Ci sono, infatti, molte curosità ma, a mio parere, non facilissime da comprendere per un bambino di quattro anni e forse troppo brevi per i più grandi.
Però, appunto, questa è solo la mia impressione.


***

Ed infine, come gran finale:

"HULK" e "SPIDERMAN",  

nella edizione cartonata della Marvel, adatta dai due anni fino alle prime letture

Raccontano la storia dei due eroi, dall'infanzia alla "trasformazione" in supereroi, in modo breve e semplice.




In più, il braccio degli eroi in copertina si può muovere ed il costo è molto contenuto.

Ideali per piccoli appassionati, come mio figlio.
Ovviamente, esistono anche i libri dedicati agli altri eroi dei fumetti.

Che dite, bastano per oggi?
In realtà, di libri per bambini di cui mi piacerebbe parlare ce ne sono decine ma cercherò di farlo un pò per volta, per non annoiarvi troppo!!

giovedì 7 aprile 2016

La mia intervista su "Coniugata. Due figli"

Ho avuto il piacere di essere intervistata virtualmente da Annabarbara, padrona di casa del blog "Coniugata. Due figli", per la serie "Storie di mamme", sul tema della mia condizione di mamma e contemporaneamente lavoratrice.
Perché il nome del blog di Annamaria non è stato scelto a caso: lei vuole condividere proprio la sua "essenza di mamma e lavoratrice" e le sue esperienze di mamma e moglie, per facilitare la vita a tutte le donne con link a blog ed articoli interessanti, riflessioni e consigli.
"Oggi intervistiamo la mamma-blogger di Mamma Avvocato, blog che apprezzo molto.

Nome: Mamma Avvocato, all'anagrafe Giulia

Numero e età dei figli: Il ricciolino biondo, quattro anni e quattro mesi

Professione: Avvocato libero professionista


1.Spesso si dice che una mamma che lavora è più realizzata, più completa, più indipendente, più libera. Insomma più felice. Ma è davvero così?

Per quel che mi riguarda, al momento è così.

Il mio lavoro mi piace. Mi costa molta fatica, stress e sensi di colpa che, pur non essendo ripagati a livello remunerativo, sono però bilanciati dalla soddisfazione intellettuale che mi regala.

....
..il seguito, lo trovi qui, insieme ad una mia foto in un momento di gioia pura.

lunedì 4 aprile 2016

Ultimamente, tra marzo e aprile

Ultimamente abbiamo festeggiato il compleanno dell'Alpmarito, invitando a cena due coppie di amici con figli e mangiando due cosciotte di agnello allevato in montagna da una cucina.
Perchè l'Alpmarito adora l'agnell e non vedeva l'ora di gustarlo ( e cucinarlo).

                                       (Il castello di Montalto -TO-, in Canavese, visto dalle rive del lago Pistono)

I bimbi, pur essendo di età diverse, sono stati davvero bravi (l'unico piccolo danno lo ha fatto mio figlio, rompendo il vetro di una cornice, ma senza ferire nessuno), hanno giocato e assaggiato e quando sono andati via in un quarto d'ora avevo già riordinato i giochi.
Insomma, ero pronta al disastro che fino ad un anno fa si creava con un pò di bimbi in giro ed invece siamo riusciti a fare tutti un pò di conversazione ed a goderci la cena.
O forse è solo che mi sono talmente abituata alle interruzioni ed a qualche pianto che non mi disturbano più, senza contare che è bellissimo vedere la casa animarsi di tanta energia e allegria!

Ultimamente una domenica siamo stati al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino (ne ho parlato qui) ed al parco del Valentino, in compagnia, e ci siamo divertiti molto.

Ultimamente il ricciolino biondo, mentre ci preparavamo per la scuola, mi ha informata, di punto in bianco, che da grande farò "lo scenzato". Sì, lo scienziato, "per scoprire come sono nati la prima mamma ed il primo papà". 
E io mi sono sentita travolgere dall'orgoglio.

Ultimamente è stata una Pasqua allegra con un pezzo della mia famiglia, attorno ad una tavola imbandita e con tanto cioccolato, anche troppo.

Ultimamente abbiamo terminato il corso di sci di fondo del ricciolino e tra la prima e l'ultima lezione la differenza si vedeva eccome.
Nel suo stile e nella sua sicurezza e pure nella mia velocità, tanto a prepararci, prepararlo, quanto a sciare!



Un'esperienza più che positiva, seppur faticosa per via dell'impegno settimanale fisso che comportava, che ripeteremo certamente.

Ultimamente ci siamo regalati una fuga romantica di mezza giornata...



 abbiamo ritirato gli sci, con il solito magone al pensiero di un'altro inverno finito, e salutato la primavera...


dando via ufficialmente alla stagione dei gelati, delle biciclettate, delle passeggiate con e senza amici e, soprattutto, dell'arrampicata non solo più in palestra, ma anche fuori, dove è più vera.

Così Pasquetta ci ha visto in quel di Montalto Dora (TO), in una piccola ma bella falesia circondata da laghi (in cui lanciare sassolini) e boschi...




Perchè noi abbiamo la fortuna di vivere in un posto stupendo e non dobbiamo mai dimenticarcelo.

Ultimamente le mie varie malattie alle vie respiratorie mi hanno impedito di correre. E allora ho ritrovato il mio primo amore: il nuoto.
Il tempo è poco per andarci, ma quando ci riesco, come oggi, i pensieri viaggiano, le braccia macinano vasche su vasche e io mi sento bene. Magia dell'acqua.


Ultimamente lo yoga ha avuto molto spazio nella mia vita, ma questa è un'altra storia che merita un post a parte.

Ultimamente il ricciolino biondo ha ricominciato il suo corso di nuoto (anzi, è guià quasi di nuovo finito) e così il sabato siamo io& lui e l'acqua. Wow.
Non fosse che per l'ora (a cavallo del pranzo), continuerei a portarlo per sempre.

Ultimamente ho scoperto che il mio livello di potassio non è troppo basso, ma al contrario un pò alto (anche se al limite) ed ancora non ho capito cosa significhi. Però tolto uno dei farmaci, l'umore è risalito ed i crampi  sono scomparsi. E già non è poco.

Ultimamente sto imparando ad accettare che la vita va come va e certe volte non ci puoi fare nulla, anche se vorresti tanto poter fare qualcosa, per te, per gli altri.

Ultimamente il ricciolino mi ha abbacciata forte dalle spalle, a sopresa, e ridendo mi ha detto: "Sei la mamma più carina del mondo!" e io ho sentito fisicamentela grandezza dell'essere mamma.

p.s. "Ultimamente" è una bellissima idea che aveva avuto Cecilia tempo fa.
Cecilia, spero tu non abbia nulla in contrario se perpetuo. Altrimenti, dimmelo pure e provvedo a modificare il post!


venerdì 1 aprile 2016

Le letture di Mamma Avvocato: "Le regole che fanno crescere"


 "Le regole che fanno crescere" di Maggie Mamen,  

ed. Piemme, 2006, pag. 234, Euro 9,00


Il libro tratta i modi per riconoscere, curare e, soprattutto, evitare preventivamente, la c.d. "Sindrome del Bambino Viziato".
Lo fa spiegando di comprendere che i genitori agiscono in buona fede e vogliono tutti crescere bambini felici, tuttavia a volte il modo in cui i figli recepiscono i messaggi che inviamo è diverso da quella che era la nostra intenzione oppure portiamo all'estremo delle convinzioni che finiscono per produrre conseguenze non volute.
Ad esempio, se noi diciamo: "Vogliamo che i nostri figli siano sereni e felici" , lo potrebbero pensare: "Devo essere sempre sereno e felice. Quando sperimento perdita o fallimento o mi sento triste, arrabbiato, frustrato o deluso, qualcuno deve farmi sentire meglio" o ancora, se noi cerchiamo di far sentire i nostri figli sempre stimolati ed arricchiti da attività, sport, corsi ecc, loro possono interpretare il messagio cosi': "Non mi devo annoiare mai. Mi si deve chiedere di fare solo cose stimolanti e arricchenti, non cose barbose e noioso. Se non mi interessa, non lo faccio" ed applicare questo pensiero anche allo studio, ai compiti, ai doveri di casa, all'igiene ecc.
Io mi sono accorta, ad esempio, che nel tentativo di far sentire nostro figlio considerato ed ascoltato sempre, gli abbiamo fatto credere che deve sempre partecipare a qualunque decisione e questo fa si' che, a volte, quando cio' non è ovviamente nè giusto nè possibile, lui si opponga con decisione alle nostre scelte e non capisca.
Ci stiamo lavorando.
Con schemi semplicficativi e molti esempi pratici, l'autrice invita a mettere a fuoco gli obiettivi educativi che vogliamo raggiungere, riflettere sul nostro stile genitoriale, imparare a riconoscere i sintomi del "bambino viziato", verificare che i nostri messaggi siano esattamente compresi.
Spesso, infatti, la volontà di dare ai nostri figli libertà di scelta, supporto, conforto, il desiderio di nutrire la sua autostima e non farlo sentire mai solo, la voglia di non fargli subire comportamenti che noi stessi abbiamo subito con disagio, di evitare eccessi di severità e freddezza, portano a risultati abnormi, a crescere bambini incapaci di pazienza e rispetto delle regole, isolati dai coetanei ed arrabbiati.
Quanti se ne vedono di bambini cosi', in giro ? E quante volte, osservando i genitori, ci chiediamo e loro stessi si chiedono, come sia possibile che siano diventati cosi'? Dove hanno sbagliato ? Dove abbiamo sbagliato o potremmo sbagliare noi?

"E' nella natura umana smuovere cielo e terra per evitare ai propri figli disagio e sofferenza. E' uno dei nostri obiettivi. E' nostro compito far si' che siano sicuri, sani e che le cose vadano sempre meglio. Troviamo molto difficile tollerare che i nostri figli siano arrabbiati con noi. Chi non si è sentito raggelare quando suo figlio gli ha detto: "Ti odio!", "Sei la peggior mamma del mondo!"....(omissis)...Se già non siamo sicuri del valore del nostro metodo educativo, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che i destinatari dei nostri sforzi esternino al mondo i nostri peggiori timori relativi alla nostra performance....Regrediamo di colpo e ritorniamo ad avere quattro, dieci o quindici anni. Come possiamo essere dei genitori efficienti se siamo noi stessi ancora dei bambini? A volte ci spaventa la nostra stessa risposta rabbiosa, e temiamo di non riuscire a controllarci e di poter far del male a qualcuno, con un assalto fisico o verbale. Di conseguenza molti di noi faranno tutto cio' che è in loropotere per evitar la rabbia dei propri figli. Ci ripensiamo, riduciamo le aspettative, cambiamo i ruoli e alla fine diamo loro cio' che vogliono: è piu' facile essere il genitorie di un bambino contento di noi...."
Pag. 44.

Il bello è che, come spiega l'autrice, spesso basta correggere alcuni messaggi per ottenere risultati notevoli, senza venire meno alle proprie convinzioni e senza dover cambiare il nostri stile educativo e, soprattutto, senza curare con farmaci problemi che non sono vere e proprie sindromi mediche.

Rispetto ad altri libri sull'educazione che ho letto, questo volume è piu' tecnico ma mi sembra anche molto obiettivo e ragionevole, incentrato sul ruolo dei genitori e volto a consetire scelte educative consapevoli.
 Inoltre, riporta alcuni brani di altri autori che ho molto apprezzato, come queste semplici ma non per questo banali:
REGOLE DI VITA 
Se lo apri, lo richiudi.
Se lo accendi, lo spegni.
Se sblocchi, lo riblocchi.
Se lo rompi, lo ammetti e lo ripari.
Se non sai ripararlo, chiami qualcuno che lo sappia fare e paghi il dovuto.
Se lo prendi in prestito, lo restituisci nelle stesse condizioni, se non in condizioni migliori.
Se ci tieni a qualcosa, ne hai cura.
Se sporchi, pulisci.
Se lo sposti, lo rimetti a posto.
Se appartiene a qualcun'altro e desideri usarlo, chiedi il permesso.
Se non sai come farlo funzionare, lascia stare.
Se non sono affari tuoi, non fare domande.
Se non è rotto, non cercare di aggiustarlo.
Se danneggia la reputazione di qualcuno, tieni la bocca chiusa.
Se illuminerà il giorno di qualcuno, allora dillo.

Tratto da "Lists to Live By", di Alice Gray.


QUANDO CREDEVI CHE NON GUARDASSI
Di un bambino

Quando credevi che non guardassi, ti ho visto appendere il mio primo disegno sul frigorifero e subito ho avuto voglia di farne un altro.

Quando credevi che non guardassi, ti ho visto dar da mangiare a un gatto randagio e ho imparato che è bene essere gentili con gli animali.

Quando credevi che non guardassi, ho visto che preparavi il mio dolce preferito e ho imparato che le piccole cose possono dare un tocco speciale alla vita.

Quando credevi che non guardassi, ti ho sentito recitare una preghiera e ho imparato che cè un Dio al quale potevo rivolgermi in ogni istante e ho imparato ad aver fiducia in Lui.

Quando credevi che non guardassi, ti ho visto preparare un pasto e portarlo a unamica malata, e ho imparato che tutti noi dobbiamo aiutarci e prenderci cura luno dellaltro.

Quando credevi che non guardassi, ti ho visto donare il tuo tempo e il tuo denaro per aiutare persone che non avevano nulla, e ho imparato che coloro che hanno qualcosa devono donare a chi non ha nulla.

Quando credevi che non guardassi, ti ho sentito darmi il bacio della buonanotte e mi sono sentito amato e protetto.

Quando credevi che non guardassi, ti ho visto occuparti della nostra casa e di tutti coloro che vi abitano e ho imparato che dobbiamo aver cura di ciò che ci è stato dato.

Quando credevi che non guardassi, ho visto come non venivi meno alle tue responsabilità anche quando non ti sentivi bene, e ho imparato che, una volta cresciuto, avrei dovuto essere responsabile anchio.

Quando credevi che non guardassi, ho visto le lacrime sul tuo viso e ho imparato che, a volte, le cose fanno male, ma che si può piangere.

Quando credevi che non guardassi, ho visto che mi amavi e ho desiderato essere tutto ciò che potevo essere.

Quando credevi che non guardassi, ho imparato le lezioni più importanti della vita, che mi serviranno per essere un adulto buono e produttivo.

Quando credevi che non guardassi, ti ho guardato e volevo dirti: "Grazie per tutte le cosa che ho visto quando credevi che non guardassi."

Ciascuno di noi, genitore, nonno, parente o amico, influenza la vita di un bambino. Per il mondo sei qualcuno, ma per qualcuno sei il mondo.



Tratto dal libro "You Thought I Wasn't Looking" di Mary Rita Schilke Korzan, distribuito da Andrews McMeel Publishing, riportato nel libro di Maggie Mamen a pag. 134-136.





Se siete arrivati fino in fondo a questo lungo post, lo avrete capito: libro consigliato!
Con questo post partecipo al Venerdi del Libro di Home Made Mamma.