mercoledì 26 giugno 2019

Due anni di voi due.

Due anni di voi.

Due anni da trismamma,
Due anni da mamma di gemelli,
Due anni da mamma di due maschi e di una femmina.

Due anni di pasti da preparare, somministrare, servire,
Due anni di sonno.
Due anni a nutrire,
Due anni a pulire ovunque, oltre che voi due,
Due anni di cambi pannolini,
Due anni di corse,
Due anni di mal di schiena (anzi, di quello 30 mesi)
Due anni di visite dal pediatra, vaccini, medicine,
Due anni di nasini gocciolanti,
Due anni di assenza di privacy,
Due anni di bucati continui,
Due anni di corse,
Due anni con tre seggiolini in auto,
Due anni di vestitini accumulati,
Due anni di pasti interrotti, notti interrotti, riposino interrotti, yoga interrotto, lavoro interrotto, telefonate disturbate, conversazioni inframezzate da pianti e strilli e... qualunque attività disturbata.
Due anni senza quella libertà a cui un figlio di sei anni mi aveva abituata.
Due anni da sola quasi tutta la settimana, a occuparmi di voi due.
Due anni di preoccupazioni per la vostra salute, crescita e sopravvivenza.

Ci sono momenti in cui penso di non farcela, in cui vorrei solo poter chiudere la porta e scappare via.
Ci sono momenti in cui mi viene da piangere, in cui urlo come una pazza nevrotica, in cui mi faccio schifo come madre.
Ci sono momenti in cui sono divorata dai sensi di colpa, dalla paura di non riuscire a seguire tutti e tre, da una sensazione di incapacità ed inadeguatezza che solo la maternità ti fa provare.
Ci sono momenti in cui sento pianti eccheggiarmi nelle orecchie anche se siete silenziosi, perché tanto il silenzio dura pochissimo.
Giorni in cui non ne posso più.
Poi mi fermo, vi guardo e vi vedo di nuovo, davvero.



Sono due anni.

Due anni della vostra pelle liscia e morbida da accarezzare
Due anni di vostri corpicini i caldi da stringere a me e coccolare
Due anni di bacini e bacetti da darvi e, da qualche tempo, anche da ricevere.
Due anni di sorrisi, prima sdentati, ora completi.
Due anni di risate grasse e contagiose o strappate dal solletico mentre ancora state piangendo.
Due anni di due pacchettini preziosi tra le mie braccia.
Due anni di manine che mi afferrano, di piedini da solleticare
Due anni di gorgheggi, vocalizzi, paroline e ora qualche frase
Due anni di canzoncine e balletti improvvisati, per voi e con voi.
Due anni di occhi spalancati, luccicanti al solo incrociare i miei.
Due anni di visetti curiosi e monelli in esplorazione.
Due anni di faccette buffe.
Due anni di giochi.
Due anni di unghiette da tagliare, cremine da spalmare.
Due anni di allegri bagnetti
Due anni di letture serali nel lettone.
Due anni ad ascoltarvi respirare al buio e a guardarvi dormire, sereni.
Due anni di corse sbilenche e piccole ferite per cui dispensare bacetti e caramelle.
Due anni con tre piccoletti pronti ad accogliermi quando esco e rientro.
Due anni con una tavola sempre rumorosa.
Due anni di cambiamenti e di crescita
Due anni di scoperte
Due anni di sguardi nuovi sul mondo, anche per me.
Due anni mai sola .
Due anni di fossette sui gomiti e sulle ginocchia. Di quelle che non vorresti sparissero mai.
Due anni di amore.

E non di un amore qualunque. Di quello folle, assurdo, assoluto, tenace e profondo.
Moltiplicato per due, più uno.

Buon compleanno, Orsetto e Principessa.


giovedì 20 giugno 2019

L'attesa

La finestra affaccia sullo stesso viale alberato e sulle colline che nascondono le ville della Torino benestante.
Però qui si vede anche la piazzola dell'el'elicottero, che di la' sentivo ma non vedevo.
Anche il sottofondo rumoroso del traffico intenso è lo stesso, così come il caldo, quell'afa umida e quella luce troppo forte, che se non ci sei abituato ti toglie il fiato e la voglia.

Lei sonnecchia, perché non c'è molto altro da fare, quando sei ferma in un letto d'ospedale, con le medicine ad incrementare la stanchezza e l'apatia.

Vado a cercarmi un Magnum, non bianco come allora, perché lo hanno finito, ma classico.
Anche il bar è diverso. Questo è nell'atrio del piano terra, otto piani sotto.
L'altro lo raggiungevo infilandomi di nascosto in ascensore e scendendo per cinque piano, passando dai sotterranei, ed era quello dell'ospedale vicino, collegato al mio.
Perché mica avrei potuto, in teoria, uscire al reparto. Eppure insistevano che dovevo mangiare tanto e mi riempivano di riso bollito scondito, patate lesse scondite, yogurt bianco se andava di lusso, pezzi di parmigiano asciutto, come secondo, e banane.
Ad un certo punto sono arrivato a portarmi cinque banane al giorno. Manco fossi una scimmietta.
Io sognavo Magnum bianchi e caffe' e, una volta al giorno, camminavo fino al bar, in pigiamo e con l'attacco della flebo nel braccio, che tanto era ovvio da dove venissimi, con quel pancione.

Due giorni in ospedale, a pochi metri di distanza da quello in cui ero io, sempre a giugno, sempre in questi stessi giorni, sempre con il caldo. E' inevitabile smuovere ricordi, un trauma che forse non ho ancora superato, visto che quando ne parlo o ne scrivo, ancora mi salgono le lacrime agli occhi.

I monitoraggi, la flussometria, l'eco di accrescimento, il cortisone e la paura che qualcosa non andasse, la paura di un'oscura malformazione o di sofferenza fetale.
Perché lui non cresceva mai e lei troppo lentamente. Solo le piastrine correvano veloci, nella direzione sbagliata.
E l'attesa. Appiccicosa, rumorosa, rude, senza nessuna intimità, da paziente, non da persona.
Negli ospedali è così, anche quando funzionano, ti trattano bene e sono puliti e competenti.
Sei comunque un caso, carne e sangue, non "Giulia".

Come allora io le visite tue e dell'Alpmarito, tu aspetti me.
Mi mancava il mio bambino, andarlo a prendere a scuola, portarlo ad allenamento, la cena, le chiacchiere, la lettura della buonanotte, i suoi vestiti sporchi da lavare, il pavimento del bagno allagato alla sua doccia, i suoi capricci, i suoi sorrisi, i suoi piedi sempre sul divano, i salti sul letto.
Non avevo timore del parto, anche se dal dolore dovevo ancora passare.
Per fortuna il tuo intervento invece è già finito, tutto bene.
Non è nulla di grave, solo che tutto dipende da come lo vivi.
Lo so che anche tu hai nostalgia di casa, del nostro cielo, della nostra aria, delle tue cose, della tua intimità.
Lo so, che ti mancano i tuoi figli grandi e i tuoi nipoti piccoli e tua madre. Il poterti muovere in autonomia.

E ripenso all'anestesia, ai quella manciata di minuti in sala parto, a dopo, in camera, quando riuscivo solo a dormire e chiedere di lui.
Lei mi ha avuto subito vicina ma, in fondo, io c'ero solo in parte.
Divisa tra l'ansia per lui, solo ai piani sopra, e per il mio bimbo grande, a casa con i nonni, entrambi lontani da me.
Ricordo i miei tentativi di tirare il latte, per lui. I quarti d'ora diventati un'ora per fargli bere 10/20 gr di latte. L'attesa di sapere se aveva ancora il sondino, se aveva preso qualche grammo oppure no, se piangeva oppure no, il rumore del saturimetro costante.

E poi le chiacchiere, le compagne di stanze che arrivavano e partivano, le infermiere, le visite serali dei parenti festanti per i nuovi nati, quando io mi rifugiavo in sala d'attesa, per stare sola a leggere, le gestanti che camminavano per i corridoi, notte e giorno, con le contrazioniola speranza.

Mi manca di nuovo il fiato. Non vedo l'ora di uscire,  nell'afoso ed impietoso caos della città.
Fuori lo stesso caldo umido, lo stesso cielo.
Le stesse date, sul calendario in corridoio. Ma a due anni di distanza.
Dentro, una diversa attesa.
O forse, a ben guardare, la stessa: una madre che aspetta i suoi figli.

A casa, un'altra madre, nella stessa attesa.

Forse è anche questa, l'essenza della maternità.










venerdì 14 giugno 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "Gli ultimi giorni dei nostri padri" e L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome"

Per la rubrica le letture di Mamma Avvocato e per l'appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma, oggi vi consiglio:

 "Gli ultimi giorni dei nostri padri"  di Joel Dicker, pag. 462, Bompiani, 2015

 

e che io ho amato,
dopo "Il libro dei Baltimore", che mi è piaciuto quasi quanto il precedente, 
un pò meno belli dei primi due macomunque apprezzato e consigliato,
 sono tornata a leggere un libro di Joel Dicker, in realtà il primo da lui pubblicato.

Lo scrittore è stato all'altezza delle mie aspettative, anche se con un romanzo dal ritmo decisamente più lento, con meno suspense e molto più triste rispetto a ciò a cui mi ero abituata, ben differente dai tre già citati.
Nessun assassinio da scoprire, nessun segreto nascosto che il lettore vedrà svelato solo alla fine, bensì una storia di amore e di guerra, di spie e affetto filiale, di amicizia e di legami.
Forse è proprio questo il filo conduttore delle narrazioni di Quebert, l'attenzione per i legami sentimentali e il loro riflesso sulle scelte di vita dei protagonisti.
In questo caso, l'accento è posto sulle fragilità e debolezze umane, ma anche sugli atti di eroismo e amore che gli uomini sono capaci di compiere, quando posti di fronte ad un bivio drammatico: restare umani e rischiare la morte o vivere rinnegando la propria umanità.

Una lettura forte, intensa, che in me ha lasciato il segno e dunque vi consiglio.

e

 "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" di Alice Basso, pag. 271, ed 2015

 Ho deciso di cercare questo romanzo dopo le recensioni di  "Datemiunam" e devo dire che non ne sono rimasta delusa, anche se mi aspettavo di più.
La trama è originale, l'ambientazione per me familiare e piacevole (il centro storico di Torino), così come il fatto che al centro ci siano libri e scrittori, visto che io sono una buona lettrice.
La protagonista femminile, Vani Sarca, ed il Commissario sono personaggi accattivanti ed intriganti ed è facile sviluppare empatia per loro, così come è facile prendere in antipatia il belloccio scrittore di successo in crisi da pagina bianca e l'avido capo della casa editrice.
Tuttavia, l'enfasi sulla descrizione del carattere di Vani, che nei fatti si comporta in modo anomalo proprio rispetto a tale descrizione, mi è parsa noiosa ed esagerata.
Ho capito che l'autrice intende sottolienare la straordinarietà degli eventi che la travolgono ma a mio parere non c'era bisogno di insistere tanto.
Il testo è comunque scorrevole, divertente ed intrigante.
Non all'altezza dei libri di Alessia Gazzola, di cui ricorda un pò lo stile, però certamente non male. Cercherò altre avventure della serie.
 

lunedì 10 giugno 2019

La settimana appena trascorsa: #scintille di gioia per vedere il bicchiere mezzo pieno

  La settimana appena trascorsa è stata decisamente negativa e quella che sta iniziando si prospetta molto faticosa (anche se spero non altrettanto brutta).
Tra la visita allergologica, un infortunio che si trascinerà a lungo di uno stretto familiare e il mio compleanno non festeggiato affatto, non c'è stato molto di cui gioire e nervosismo e tristezza hanno spadroneggiato.

Tuttavia, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno per tirarsi su di morale, ci sono stati anche momenti positivi e voglio sfruttare l'idea di Silvia, con le sue Scintille di gioia”, per ricordarli.

1- Innanzi tutto, ho ricevuto tanti auguri di buon compleanno, da parenti, amici e anche da conoscenti e amici virtuali. E fa sempre molto piacere. 

Il fratellone gareggia, Orsetto arrampica
Mi alleno anche io!


 
2- Sono andata alla riunione finale di sezione dei piccoli e medi dell'asilo nido di Orsetto e Principessa, nel corso della quale abbiamo chiaccherato con le educatrici, ascoltato le loro idee per il futuro e visto due presentazioni con le foto dei bimbi.
Bellissimo vederli immortalati mentre giocano al nido con gli altri bimbi e interagiscono tra loro e, come ormai il nido dei gemelli (che poi è lo stesso che ha frequentato il ricciolino) mi ha piacevolmente abituata, ancor piu' emozionante, sentir trasparire, dalle parole di educatrici e direttrici e dalle foto stesse, la passione, la dedizione, la cura e l'impegno che ci mettono ogni giorno, che vanno ben oltre il progetto educativo e le attività proposte, pure importanti e pensate;

Mi alleno anche io!
3- ho potuto frequentare la lezione di prova di antigravity yoga, a cui tenevo molto: un'ora di lavoro intenso e profondo, nel quale mi sono concentrata solo sugli esercizi e la respirazione, “staccando la testa dai pensieri”, divertendomi molto e portando a casa, come ricordo, una schiena piu' distesa e rilassata, qualche segno rosso su gambe e braccia e addominali profondamente doloranti per giorni ;-)

Il fratellone gareggia, Principessa arrampica

4- infine, sabato pomeriggio e sera abbiamo accompagnato il ricciolino alla prima gara del campionato vda di mountain bike giovanissimi, baciati dal sole (fin troppo sole, per certi versi!) .
E' stato molto faticoso, perchè Orsetto e Principessa correvano ovunque e ci hanno sfinito con capricci, richieste e rifiuto di dormire.
Tuttavia, ne è valsa la pena per osservare il ricciolino giocare allegramente con i suo compagni di squadra, anche di diverse età, facendo gruppo e divertendosi molto, prima e dopo la gara, cosi' come ne è valsa la pena per il privilegio di poter guardare il ricciolino ma anche gli altri piccoli atleti che conosciamo, sfidarsi con impegno e grinta nel percorso. Che tenerezza e, nel contempo, ammirazione per loro!


In gara
5- Infine, in occasione della "festa degli alberi" organizzata dal Comune e dalle scuole, il ricciolino e la sua classe hanno inventato una bella filastrocca sugli alberi e, insieme alle altre classi di scuole della zona, di ogni ordine e grado, l'hanno appesa agli alberi dei giardini pubblici, facendo poi laboratori a tema con le maestre e i volontari. Noi genitori ne abbiamo approfittato per organizzare un semplice pic nic con i nostri bimbi nello stesso parco, così da ovviare alla mancanza del servizio trasporto da/per la scuola durante il pranzo.


Un momento di socializzazione con altri genitori, vedendolo giocare con i suoi compagni, che mi ha fatto piacere.
Le filastrocche sono rimaste appese e domenica, negli stessi giardini, si è svolta la fiera annuale del baratto libri organizzata dalla biblioteca comunale.
Io ho portato a casa un bel bottino di letture, soprattutto per i bambini!   
 
Ne mancano ancora due, che Orsetto e Principessa non hanno voluto mollare

Insomma, cerchiamo di fissare i ricordi positivi e affrontare i problemi giorno per giorno.
 

E voi, avete vissuto momenti da ricordare? Piccole scintille di gioia da conservare?

Se volete partecipare, le regole di Silvia sono queste:

Come fare?
1- utilizzando l'hastag #scintilledigioia condividete con una foto su Instagram, Facebook, Twitter e/o un post sul blog tre momenti felici vissuti la settimana precedente;

2-nominate il mio blog e date le istruzioni su come partecipare;

3- invitate chi volete a partecipare a questo bellissimo gioco;

4- inviatemi i vostri momenti felici alla mail fiorellinosn@gmail.com mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che io non me ne perda nemmeno uno!

lunedì 3 giugno 2019

Con i bambini a veder la fioritura dei rododendri al Parco della Burcina e raggiungere la vetta

La primavera è la stagione dei fiori per antonomasia e, dopo mesi di neve e terra brulla, una bella passeggiata nel verde e nei colori, anche con i bambini, è sempre una splendida idea.



Se poi si possono portare anche i bambini piccoli sul passeggino da sterrato, non passano auto, vi sono tavoli da pic nic e tanto spazio per correre e esplorare, allora è ancora meglio.
Aggiungetevi che è gratuito, che è un'area naturale in cui vi sono specie di alberi e piante di ogni genere, anche rari (e decine di diversi rododendri), che fuori c'è un comodo parcheggio e pure un parco giochi, che vi sono i bagni pubblici e il dislivello da percorrere è minimo...e capirete perchè ci piace con i bambini!


Per questo, è quasi immancabile una giornata al Parco della Burcina, a maggio.


Ne ho già parlato sul blog (qui e qui), però con i bambini non eravamo mai saliti sino alla vetta, a 820 mt s.l.m. (partenza dall'ingresso di Pollone, provincia di Biella, 602 mt s.l.m.), lungo la strada sterrata che attraversa il parco, partendo dal laghetto in cui è possibile vedere tartarughe, girini e rane...

..ammirare la conca inferiore dei rododendri...


...scoprire l'albero dei fazzoletti...e il cipresso calvo, con le sue peculiari radici...

Atmosfera ancora invernale e sfondo innevato. Ricciolino e Orsetto osservano le radici del Cipresso Calvo.

Lo stranissimo "Albero dei fazzoletti"
per poi salire al punto panoramico, ad ammirare le vette tra il biellese e la Valle d'Aosta, ancora innevate...

Principessa in osservazione!
...oltrepassare l'antica  Torre Martini, magari sognando che vi abiti Raperonzolo e raccontando la sua storia ai bambini,
Torre Martini
per poi giungere al boschetto sommitale...




per godere della straordinaria vista sulla piana del biellese e sull'anfiteatro morenico della Serra...


ed infine la splendida conca superiore dei rododendri.


Il tutto senza dimenticare un pic nic all'ombra e un gelato al punto ristoro, nonchè, volendo, una visita agli asinelli.

Il ricciolino è stato soddisfatto della camminata, Orsetto e Principessa si sono dati all'esplorazione, un pò camminando un pò sedendosi sul passeggino, noi abbiamo passato una bella giornata all'aria aperta anche se, in questo pazzo maggio...con i piumini addosso!!!


La fioritura dei rododendri, comunque, vale da sola la visita. Vedere per credere!


E ora, io vorrei proprio andare ad ammirare il parco della Burcina in autunno, per vedere l'esplosione di colori delle foglie, e in una giornata di inverno, dopo una bella nevicata.
Chissà che il prossimo autunno - inverno non sia la volta buona! Ora, però, mi sta bene la primavera.


INFO PRATICHE
Il parco è dotato di servizi pubblici e di due punti ristoro, uno solo però comodamente raggiungibile con la strada sterrata e, dunque con il passeggino. Nei pressi del secondo trovate gli asinelli ed una rastrelliera per parcheggiare le bici.
Vi è un ampio parcheggio a pagamento dinanzi ai cancelli dell'ingresso, nonché una area parco giochi ben tenuto con annessa fontana di acqua fresca, nella piazzetta posta prima dell'ingresso al parcheggio.
Il parco è sito a 15 minuti da Biella (servita dall'autostrada Torino - Milano A4, uscita Carisio), 45 minuti da Ivrea e poco di più dalla base Valle D'Aosta.
I disabili e gli anziani possono accedere al parco con l'auto, in determinati orari, per ammirare le fioriture senza camminare o per un più facile avvicinamento.

La cartina del parco della Burcina

NEI DINTORNI
C'è solo l'imbarazzo della scelta:
la città di Biella, con la caratteristica "Biella alta" e le vie dello shopping nella zona "nuova";
per gli amanti degli animali, il Rifugio degli Asinelli a Sala Biellese;
per chi ama la storia ed i borghi medioevali, il Ricetto di Candelo;
se piove, il Falseum, Museo del Falso e dell'Inganno, oppure il Castello di Roppolo (splendido anche con il sole);
per rimanere all'aperto, invece, una passeggiata intorno al lago di Viverone.

Se invece, siete appassionati di fiori, sempre in Piemonte vi consiglio di andare a Pralormo, tra aprile e maggio, per Messer Tulipano.

Post NON sponsorizzato






giovedì 30 maggio 2019

Mamma Avvocato in cucina: torta soffice, veloce e semplicissima, senza burro nè latte

Questa ricetta dolce si presta ad essere utilizzata sia per una torta, che per piccoli muffins o ciambelline e tre caratteristiche peculiari:
- non ha burro nè latte (quindi potrebbe andare bene per gli intolleranti al lattosio);
- è semplicissima;
- cuoce in 15 minuti

Infatti l'abbiamo già fatta tre volte al volo per la merenda del pomeriggio e ha impastato tutto il ricciolino biondo.

Versione: festeggiamo l'anniversario di matrimonio

Ingredienti per una torta o 6 muffins
110 gr di farina 00
100 gr di zucchero
60 ml di olio di semi di mais
20 ml di acqua
3 uova
una bustina di lievito per dolci
un cucchiaio di miele (io uso acacia)
un pizzo di sale
eventuale zucchero a velo per la spolverata finale
eventuale vaniglia in polvere
eventuali scagliette di cioccolato fondente

La ricetta base l'ho trovata sull'ottimo blog di ricette "In cucina con me", pero' io ho tolto limone e vaniglia e sostituito il miele alla lavanda con quello di acacia, lo zucchero di canna con quello bianco e l'olio extravergine d'oliva con quello di semi di mais (per me più leggero), aggiungendo talvolta le scagliette di cioccolato fondente all'impasto pronto.



Decorazione effettuata dal ricciolino biondo
Procedimento 
In una ciotola (io uso la bastardella in acciaio) montare le uova con lo zucchero e il cucchiaio di miele, usando le fruste elettriche, finchè non diventano spumose.
Unire un pizzico di sale,l'eventuale vaniglia in polvere, l' acqua e l'olio e lavorare ancora un momento.
Unire la farina setacciata con il lievivo e mescolare con una spatola l'impasto finchè non è omogeneo (oppure usare ancora le fruste, a me non ha fatto differenza).
Aggiungere le eventuali scagliette di cioccolato fondente e versare in 6 stampini da muffins fino a riempirli per 2/3 oppure nella tortiera.
Se non sono in silicone, ungete prima gli stampini o la tortiera con olio e farina.
Infornate a 180 ° per 15 minuti e, prima di estrarre, provate la cottura con uno stuzzicadenti (bucate e controllate che l'impasto non rimanga attaccato. Se rimane, va cotto ancora un po', altrimenti è pronto).
Spolverate con zucchero a velo.

In versione muffins appena estratti dal forno


Et voilà!

Vi sfido ad avanzarne!!!!

P.s. La foto delle ciambelline soffici realizzate da "In cucina per me" sono più invitanti ma posso assicurarvi che a casa mia abbiamo spazzolato tutto comunque!

martedì 28 maggio 2019

Ultimamente..tra aprile e maggio

Ultimamente..tra aprile e maggio


Sono già passati più di due mesi dallo scorso "ultimamente".

Nel frattempo, la vita è proseguita oltre la solita ruotine.

Perchè, anche se a volte siamo così presi da casa-lavoro-scuola che quasi non ce ne accorgiamo, di avvenimenti o giornate speciale ne viviamo eccome !

Nel nostro caso, in ordine molto sparso e casuale...

Ultimamente ho provato l'antigravity yoga per dieci minuti e me ne sono innamorata.
Vorrei restare così, appesa a testa in giù, a sognare e dare sollievo alla mia schiena.
Il corso ci sarebbe anche e pure vicino, peccato che non riesca a trovare una sistemazione per i bambini. 


ultimamente abbiamo continuato ad andare al teatro dei bambini, che si è concluso con un ultimo spettacolo meraviglioso (che meriterebbe un post a parte), preceduto da una cena in pizzeria con le amiche mamme ed i loro figli.

E' terminato il corso di acquaticità dei gemelli, che lo hanno apprezzato moltissimo. E devo dire che, per quanto sia stato faticoso, è un appuntamento che mi manca molto.


Ultimamente io ed il ricciolino abbiamo portato Orsetto e Principessa ad un'ora di musica, in una stanza aperta a mamme e bimbi 0-3 anni per scoprire il canto ed i suoni, alla SFOM (Scuola di Formazione ed Orientamento Musicale) del paese.
Hanno giocato con veli di stoffa colorati e piccoli strumenti musicali,ascoltato i suoni prodotti ed i canti della insegnante, muovendosi liberamente nello spazio con gli altri bimbi.
Anche a detta loro, sembra sia stata una esperienza molto positiva e quindi vedremo se riusciremo a ripeterla presto.

Ultimamente è iniziata la stagione di MTB del ricciolino, con i primi allenamenti e la gara sociale, in cui lui come al solito ha dato il massimo, anche perchè fiero della sua bicicletta nuova.
E' stata una giornata allegra, all'aria aperta, con quel caldo anomalo che adesso, invece, manca da troppo tempo!


Abbiamo iniziato le nostre passeggiate primaverili, anche se talvolta patendo il freddo!
Siamo stati con amici a camminare apasquetta ad Hone, solo noi al Parco della Burcina a vedere la fioritura dei rododendri, a fare un pic nic nella montagna vicino a casa: insomma, abbiamo tolto le ragnatele al carretto ed agli zaini porta bimbi.
Poi sono iniziati i fine settimana di pioggia e le ragnatele saranno belle che tornate, ahimè!


Siamo stati ad arrampicare in falesia a Montestrutto, da soli e con il corso per i bambini della palestra.
Orsetto e Principessa si sono cimentati nelle loro prime salite con l'imbrago, il primo mostrando acceso entusiasmo, la seconda senza molta convinzione.
Il ricciolino ormai va che è una scheggia e migliora a vista d'occhio.

 Naturalmente abbiamo continuato ad arrampicare, quando possibile, anche indoor.



Non sono mancati i primi gelati, le visite ai parenti per merende e caffè vari e i fine settimana di commissioni in vista del cambio di stagione (perchè per quanto si recuperino abiti dismessi in giro, manca sempre qualche cosa, dalle scarpe agli occhiali da sole..).

Ultimamente siamo stati a visitare con i bambini il Castello di Roppolo e la mostra-gioco per i bambini delle Officini Grandi Riparazioni di Torino.

Ultimamente siamo anche riusciti ad invitare a cena la mia amica storica con la sua famiglia 
 ed a organizzare una giornata con Elisabetta, amica di blog, questa volta dalle sue parti.

Qui un momento della preparazione a ben più di quattro mani degli gnocchi alla romana per la cena con Stefania



Ultimamente siamo stati a Ivrea a vedere la partenza di una delle tappe del Giro d'Italia e l'amosfera di festa e partecipazione, con la città vestita di rosa, era davvero molto bella.

Peccato, però, che io sia stata poi punta da un'ape e abbia avuto uno schock anafilattico non gravissimo ma comunque grave. In ogni caso, è andato tutto bene e sono qui a scriverne.
Presto avrò la visita dall'allergologa e saprò se dovrò portarmi sempre dietro, da ora in poi, l'adrenalina pronta.

Ultimamente abbiamo mangiato molti pasticcini e preparato molti dolci, per festeggiare dieci anni di matrimonio, la festa della mamma, il compleanno del papà o, semplicemente, per una merenda gustosa.
E non è affatto male, a parte per la mia linea (linea? Quale linea?)


Ultimamente gli accessi al pronto soccorso sono stati troppi (tra la suddetta puntura e incidenti domestici, per fortuna piccoli e senza conseguenze di due su tre figli) e io ne avrei anche abbastanza.

Ultimamente Orsetto e Principessa hanno imparato a scavalcare le barre del lettino e così siamo stati costretti a rivoluzionare stanze e sistemazioni notturne. Ne ho parlato qui e presto vi aggiornerò ma vi anticipo che è come giocare a tetris tutte le notti.
Il lato positivo è che abbiamo sistemato la camera dei gemelli, che era diventata un deposito, almeno per ora.

Ultimamente ho terminato il nuovo ufficio ed è venuto benissimo.

Ultimamente Principessa sta facendo i primi passi verso lo spannolinamento, a scuola e, da pochissimo, anche a casa.
Siamo ancora lontani dal togliere il pannolino, sia chiaro (anche perchè abbiamo ancora un anno intero di nido per pensarci), però qualche pipì nel wc a sua esplicita richiesta c'è stata e fa ben sperare. Cose da mamme, lo so.

Ultimamente il ricciolino ha perso un altro dentino da latte e io, anche se ho fatto finta di niente, nella notte mi sono fatta prendere dalla commozione e anche un pò dal senso di colpa. Perchè lui cresce troppo in fretta e io spesso sono così stanca che non riesco a godermelo e lo sgrido più del dovuto.

Ultimamente Orsetto e Principessa sono sempre più complici e uniti e litigano almeno quanto giocano insieme. In altre parole, sono fratelli.

Ultimamente ho provato l'antigravity yoga per dieci minuti e me ne sono innamorata.
L'ho già detto? E' vero, ma continuo a pensarci !!!



Ora ci aspettano pagelle, feste del nido e cena di fine anno delle elementari, gita scolastica, due gare di MTB, il mio compleanno, quello di Orsetto e Principessa e chissà che altro.
Sopravviveremo?!? Ma sì, dai, basta che gli accessi al pronto soccorso siano finiti!

E a voi, come sta andando ultimamente ?

venerdì 24 maggio 2019

Le letture del ricciolino biondo: Vampiretto

Dopo un anno e mezzo di scuola primaria e faticose ed obbligate letture ad alta voce, il ricciolino negli ultimi mesi è partito spedito con le letture autonome.

Non ha abbandonato il rito della lettura della buona notte con mamma o papà, però ora si siede anche da solo su letto o divano e legge i suoi romanzi.
La svolta parrebbe derivare proprio dallo sforzo profuso (anche da me e le insegnanti) per fargli fare esercizio: ora, infatti, legge bene ad alta voce e senza fatica in mente, così riesce a gustarsi le storie e si è appassionato ai mondi immaginari ed alle mille vite offerte dalle pagine dei libri.

Immaginate il mio sollievo e la mia soddisfazione.



C'è solo un piccolo particolare: oltre che cavalieri e pirati, lo attraggono anche vampiri, zombi e fantasmi, con i quali, lo confesso, io ed il papà abbiamo poco familiarità.
Così ci è venuta in aiuto la nostra bibliotecaria di fiducia che ci ha aiutato a scovare i titoli giusti, come
la serie di "Vampiretto" di Angela Sommer -Bodenburg


Si tratta di libri non recenti, dal comodo formato tascabile, che consiglierei dai 6 anni, abbastanza lunghi da appassionare lettori più esigenti dei piccioni ma non tanto da tediare o non riuscire a concluderli, neppure se letti autonomamente, in cui sono protagonisti un bambino, Anton, e un Vampiretto, Rudiger, che vivono molte avventure insieme, stringendo una singolare amicizia.
Attorno alle due figure principali ruotano le rispettive famiglie ed, in particolare, i genitori di Anton e la sorellina di Rudiger, Anna La Sdentata (che beve ancora il latte perché non ha i denti per succhiare il sangue).




Ogni libro conduce il lettore in una storia che può essere letta anche singolarmente ed è proprio il carattere avventuroso delle vicende che ha conquistato il ricciolino, nonché il divertimento di situazioni surreali che vengono a crearsi nella convivenza tra un vampiro ed un umano.
I genitori di Anton, che pensano che egli si inventi storie anche se lui, in realtà, racconta praticamente sempre la verità sulle sue scorribande notturne e le sue frequentazioni; la famiglia di vampiri di Rudiger, che non concepisce il mancato "dissanguamento" di Anton da parte di Rudiger, il guardiano del cimitero, che da la caccia a Rudiger ed ai suoi parenti e non ne cava nulla perché Anton lo aiuta, la tenera Anna, che si innamora del bambino ma, chissà perché, non riesce a convincerlo a farsi dissanguare per poter vivere per sempre con lei ecc.


Nulla di macabro e violento ma tante risate, avventure e, stando a quando riferisce il ricciolino, qualche brivido di paura al pensiero di lasciare le finestre aperte di notte o costeggiare un cimitero al calar del buio.....

La serie ha tanti titoli, noi siamo arrivati al quinto ma abbiamo già prenotato i successivi.
Uso il plurale perché si tratta di storie che piacciono anche a me, che ne posso cogliere l'ironia e le contraddizioni, che invece ancora sfuggono al ricciolino.

Lo scorso fine settimana il ricciolino ha anche visto in dvd un cartone intitolato "Vampiretto", con una trama diversa da quella dei libri letti sino ad ora ma molti punti di contatto, sia nei protagonisti che nel filo conduttore della vicenda, e gli è piaciuto molto.
Credo che sia ispirato alla serie, anche se non direttamente tratto dalla stessa.

Con questo post, partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro ideato da Home Made Mamma.


martedì 21 maggio 2019

Andar per castelli, con un po' di mistero: il castello di Roppolo ed il suo "murato vivo", sul lago di Viverone.

Nei fine settimana di mezza stagione, quando il clima non permette di fare escursioni in montagna d'estate o di andare a sciare d'inverno, io e l'Alpmarito visitiamo musei, mostre o...castelli! 
Il Canavese e la Valle d'Aosta, infatti, sono terra di castelli...una piccola Loira nostrana, anche se si tratta di manieri decisamente piu' piccoli di quelli francesi !



Il Castello di Roppolo (provincia di Biella), a lungo destinato a ristorante privato e scenario per cerimonie, è stato recentemente acquistato dall'imprenditore francese Patrick Saletta amante dell'arte che un anno fa lo ha riaperto quasi interamente al pubblico.


Si trova sulla verde collina che domina il lago e, sia dalle balconate del giardino che dalle finestre del castello, si gode di una splendida vista sulla Serra, ovvero l'anfiteatro morenico di Ivrea, e su Viverone.


Il maniero, nel suo nucleo originario risalente alla fine del IX secolo ma nella sua attuale conformazione dal 1200, è stato ammobiliato con pezzi piemontesi e non, adatti all'epoca e cercando di rispettare le destinazioni originarie delle stanze, oltre a armi medioevali e quadri di gran pregio della collezione privata del proprietario.


La nostra guida, peraltro, era molto brava ed è riuscita a catturare anche l'attenzione del ricciolino, in tutta l'ora e trenta circa di percorso.


In compenso, tenere a bada Orsetto e Principessa perchè non toccassero nulla e non disturbassero gli altri visitatori è stato decisamente impegnativo.
Fortunamente hanno potuto sfogarsi all'aperto.......inseguendo la piccola mascotte del castello: il gatto della proprietà !



Una chicca della visita, che piacerà moltissimo ai bambini amanti di misteri & storie cavalleresche un po' macrabe, ma anche ai romantici, è conservata nella cripta delle cantine, insieme ai vini della Serra: lo scheletro del povero Bernardo di Mazzè, nobile rapito e murato vivo nel castello nel 1450 dal rivale in amore, Ludovico di Valperga, che avrebbe voluto sottrargli la moglie, Maddalena, che invece aveva continuato a piangerlo e respingere, ignara, il suo assassino.
Solo nel 1800, infatti, durante lavori di ristrutturazione di una parete della torre, fu trovato lo scheletro di Bernardo in una stanza segreto, con addosso la sua armatura.
Ovviamente, pare che di notte il suo fantasma si aggiri ancora, tormentato, nel castello.


Info pratiche
Trovate orari e prezzi sul sito ufficiale.
All'interno del castello non è consentito scattare fotografie e le visite sono solo guidate (ma ne vale la pena).
Trattandosi di un classico castello con scale e pavimenti pregiati, non è possibile usare il passeggino.
Nel cortile interno vi sono i servizi igienici.
La biglietteria comprende un piccolo shop, comprensivo di libri e giocattoli per bambini a tema dame e cavalieri.
Proprio sotto il castello si trova un ampio parcheggio sterrato libero. Altri posti auto si trovano nel vialetto di accesso al castello.



Da Roppolo, in dieci minuti si puo' raggiungere il lungo lago di Viverone per una passeggiata all'aria aperta e per una merenda in uno dei tantissimi bar e ristoranti (tra i bar, io vi consiglio "Il Porticciolo", con dehor esterno, spiaggetta sul lago, scivolo e accessibilità comoda a passeggini ed animali).

Nei dintorni 
Altri castelli? 
Se i castelli vi piacciono, nei dintorni trovate anche quello di Montalto Dora e di Ivrea (oltre a molti altri di cui non ho ancora avuto modo di scrivere, tra cui meritano il Castello di Masino e quello di Agliè).
Se invece volete rimanere nella provincia di Biella, potete affiancare la visita al castello di Roppolo con quello alla città di Biella e/o al simpatico ed adatto ai bambini, museo del Falso e dell'Inganno, il Falseum, oppure andare a trovare gli asinelli nel Rifugio degli Asinelli a Sala biellese o farvi una passeggiata nel Ricetto di Candelo o, ancor meglio, un pic nic nel parco della Burcina.
Altrimenti, andate a Viverone a passeggiare lungo il lago o a fare un giro in battello!

Altri castelli più lontani: sul blog trovate il Castello Savoia in Val di Gressoney, il Castello di Pralormo, ove si svolge ogni anno la manifestazione legata alle splendide fioriture dei tulipani, il Castello del Valentino, a Torino e, sempre nei dintorni di Torino, la splendida Reggia di Venaria ed il Castello della Mandria.
E questo per fermarsi al Piemonte!