venerdì 12 luglio 2019

In montagna con i bambini: da Gressoney Saint Jean a Gressoney La Trinitè (Valle del Lys)

Sapete quanto io e l'Alpmarito adoriamo la montagna, vero?!

Cerchiamo di andarci una volta tutti i fine settimana estivi, o quasi tutti.
Essendo i gemelli ancora piccoli (due anni compiuti una manciata di giorni fa), dobbiamo però scegliere passeggiate alla loro portata o affrontabili con zaino porta bambini o carrettino/passeggino da trekking.


Non solo. Visto che la Valle d'Aosta è una regione turistica e nel fine settimana ci sono lunghe code di rientro verso casa, non sempre possiamo scegliere liberamente dove andare, perchè rischieremmo di fare due ore di coda per percorrere i 20 km fino a casa.
Quindi, quando decidiamo di stare vicini, scegliamo spesso la Valle del Lys, o Valle di Gressoney (AO), che consideriamo entrambi, per diversi motivi, una seconda casa.

Questa volta, abbiamo scelto la passeggiata che dal bel paesino di Gressoney Saint Jean conduce al paese di Gressoney La Trinitè e ritorno.


Si parte dal centro di Gressoney Saint Jean (m. 1385), attraversando il ponte di legno dinnanzi al parcheggio centrale, ove vi sono anche i bagni pubblici, per spostarsi sull'altra riva del torrente Lys, da cui parte una sterrata che costeggia il fiume da un lato ed il verde campo da golf dall'altra, fino alla fine della piana della frazione Dresal.


Da lì, dopo l'incrocio con la strada asfaltata e la centrale idroelettrica, la strada sterrata diventa sentiero, seppur abbastanza ampio, sale al primo gruppo di Stadel, ovvero la tipica casa Walser in legno e pietra (e si trova una fontana di acqua fresca) e poi ancora, in leggera salita, tra mucche al pascolo, giunge fino ad una collina a picco sul fiume.



Posegue per i prati fioriti fino alla parete rocciosa della località Lysbalma, per poi giungere poco dopo  in piano, con un tratto attraversante la cava di sabbia,  a Gressoney La Trinitè (m. 1624).


Noi abbiamo fatto un pic nic nel grande parco giochi (ove si trovano anche acqua e bagni pubblici), per permettere ai bambini di sfogarsi e giocare in sicurezza così da gustarci un panino in pace.

Però non perdetevi anche un giro del borgo, sempre curato, fiorito e grazioso.



Il ritorno, per lo stesso sentiero, pur essendo in discesa a noi ha richiesto poco tempo in meno, perchè i bambini hanno camminato di più e quindi ci siamo adeguati al loro passo ed alle loro soste.


La passeggiata, ben segnalata, normalmente richiede circa 1 ora e 30 in salita, un pò meno in discesa. 
Noi con Orsetto e Principessa, abbiamo impiegato più di due ore, tra il loro passo, i capricci, le soste per bere, mangiare, osservare le mucche, odorare i fiori, incremare le spalle, raccogliere cappellini e occhiali gettati a terra ecc.   ; -) !


Nessun rischio o difficoltà particolare, a parte la vicinanza per lunghi tratti al torrente Lys, con conseguente necessità di controllare i bambini.
 Anche il dislivello positivo è minimo: circa 250 m.

 

Noi abbiamo usato il carretto per i tratti in cui i gemelli o uno di loro non volevano camminare ma non lo consiglio perchè in alcuni punti comunque abbiamo dovuto farli camminare per forza e l'Alpmarito ha usato la sua abilità per portare il carretto, in altri comunque il sentiero è stretto e non è affatto agevole per un passeggino.
Se però avete un passeggino da trekking singolo, forse sarebbe più agevole.
Nessun problema con lo zaino porta bimbi.



Il panorama, con il MONTE ROSA a far da sfondo, è splendido per tutta la passeggiata e vale anche da solo l'escursione!!!



N.B.
Se siete interessati ad altre escursioni da fare con i bambini in Valle del Lys, alcune anche con il passeggino da trekking, vi consiglio:
- la passeggiata della Regina, dal Lago Gover al Castel Savoia
- il Lago Gabiet da Staffal, anche per arrampicare in quota
- Alpenzu grande ed Alpenz piccolo, da Gressoney Saint Jean, sulla traccia dei Walser;
- l'incantevole Alpe Sitte, da Staffal;
- se amate le ferrate o l'arrampicata, la ferrata di Gressoeny La Trinitè, quella per adulti e quella per bambini, con la mini falesia delle guide;
- l'imperdibile gita da Staffal alle sorgenti del torrente Lys, ai piedi del ghiacciaio del Lys ;
- il Lago Vargno, dai Pian di Coumarial;
- la facile passeggiata da Issime a Gaby; 
- più a bassa quota, da Lillianes a Roussy;
- la poco conosciuta ma molto bella escursione da Gaby a Pian dou Beyli;
- la visita al vecchio castagno di Gaby, partendo dalla stessa Gaby, località loc. Crusmato  o Pont De Trenta.

Qui trovate gli ultimi aggiornamenti sulle gite ad Alpenzu, Issime-Gaby e Lago Vargno, con tante foto dei luoghi.

mercoledì 10 luglio 2019

Togliamo il pannolino! Consigli su come organizzarsi e la mia esperienza


Quando un bambino compie i due anni, prima o poi tutti i genitori si trovano ad affrontare la fatidica sfida dello...."spannolinamento"!
Una tappa nel cammino della crescita e dell'autonomia importante, che però  è quasi sempre vissuta con un certo timore.

D'altro canto, diciamocelo, a chi piace l'idea di lavare indumenti e pavimenti (e spesso anche lenzuola, peluche ed oggetti vari) sporchi di cacca e pipì, magari più volte al giorno?!?

Per praticità, lo si fa preferibilmente in primavera o estate, però io posso garantirvi per esperienza diretta che si sopravvive anche se si affronta lo spannolinamento in pieno inverno nevoso !

Era pronto e lo abbiamo assecondato abbiamo dovuto assecondarlo, a casa ed al nido.
In un paio di settimane, l'abitudine a fare a meno del pannolino durante il giorno era consolidata e la tappa superata.
Siccome, tuttavia, nel frattempo io avevo avuto la casa invasa da stendini e vestiti pesanti su ogni singolo termosifone, lavati a mano in gran numero in fretta e furia ogni giorno, 
con i gemelli, ho cercato di prepararmi per tempo, cosi' da affrontare la "questione pannolino" tra questa e, se necessario, la prossima estate.

Infatti, se è vero che Orsetto e Principessa sono gemelli, è anche vero che sono due bambini diversi, con caratteristiche e caratteri differenti e,

se c'è una lezione che ho imparato da trismamma è proprio che, se e in quanto possibile, bisogna rispettare i tempi di ogni bambino,
aspettando che loro ci facciano capire che sono pronti.

Questo non significa, pero', che non si possa preparare il terreno al cambiamento!

Ecco allora come mi sono organizzata: 

1) Innanzi tutto, in primavera ho chiesto alle educatrici del nido di portare prima Principessa e poi Orsetto, in bagno con i bimbi grandi per abituarli al water.

Per fortuna, le educatrici sono molto disponibili e incoraggiano ad affrontare serenamente lo spannolinamento...anche le mamme meno "coraggiose"!

2) Ho poi iniziato a proporlo loro anche a casa, procurandomi gli "attrezzi del mestiere": 
riduttori e/o vasini 



Personalmente, per motivi di praticità e di igiene, ho sempre preferito i riduttori, che hanno anche il vantaggio, nel mio caso, di permettere di usare il water, in continuità con quanto accade al nido (dove hanno water piccoli). 
 Il primogenito, pero', ha preferito i primissimi giorni il vasino, senza il quale si rifiutava di andare in bagno, e non un vasino qualunque, ma un modello rosso fuoco a forma di macchinina, procurato dalla zia. 
 Vedremo quindi se poi mi toccherà cercare un paio di vasini anche per i gemelli ! 

Io quasi sei anni fa sono stata colta totalmente alla sprovvista dalla decisione del ricciolino e dunque non avevo nè l'uno nè l'altro e non sapevo assolutamente quale scegliere tra i vari modelli proposti dal mercato. In piu', non avevo amiche con figli che potessero consigliarmi e dunque cercavo esperienze di altre mamme sui vari blog. 
 Sono dunque andata letteralmente "a naso" o "a caso" negli acquisti, per poi scoprire che a lui piacevano solo il vasino della zia ed il riduttore azzurro della nonna M. !

Ora, invece, ho scoperto che sul web esistono addirittura delle vere e proprie "guide allo spannolinamento", con consigli di esperti e "guide a vasini e riduttori", con tanto di prodotti a confronto, come questa su HABU. 

Quindi questa volta mi sono documentata a dovere e ho raccolto ben quattro riduttori: uno bianco essenziale, due azzurri con maniglie laterali in plastica morbida ed uno giallo con cuscinetto di plastica imbottito e manigliette rigide.
Uno l'ho portato ai miei suoceri, per quando andiamo da loro o mi tengono qualche ora i bimbi, un'altro a mia madre, per lo stesso motivo, e due li ho tenuti a casa, nel caso scappi in contemporanea ad entrambi!!! (perchè succederà, lo so!)

3) Ho acquistato mutandine di cotone di ogni foggia e colore, nonchè riesumato dallo scatolone in cui erano conservate, quelle usate a suo tempo dal ricciolino; 



4) mi sono procurata dei pannolini a mutandina accattivanti, da usare nei primi spostamenti in auto ed eventualmente per le prime gite in montagna e/o nel sonnellino pomeridiano, cosi' da far percepire ai bimbi che non sono i soliti pannolini ma mutandine speciali da usare quando non ci si possono portare troppi cambi, nei primi tempi;

5) ho controllando che tutti i materassi di casa, compreso il nostro matrimoniale, fossero dotati di comprimaterasso lavabile in lavatrice. 
Cosi' da non rimanere con il fiato sospeso se i piccoli "migrano" nel lettone o ci salgono per leggere e giocare senza pannolino;  

6) ho recuperato le traversine di cotone (che ho sempre usato come appoggio per i cambi pannolino fuori casa ) da usare per coprire il seggiolino auto in caso di viaggi medio-lunghi ed il lettino e/o divano di nonni o nostro nel sonnellino pomeridiano (ne esistono anche "usa e getta", sicuramente comode ma anche meno ecologiche); 


7) infine, ma non in ordine di importanza: i libri a tema !
Da leggere e sfogliare in bagno, mentre sono seduti sul vasino, e volendo anche in altri momenti della giornata, cosi' da abituarli all'idea.
Naturalmente, vista la nostra scelta bilingue, sia in italiano che in francese.
 

8) Ah, quasi dimenticavo un elemento essenziale: sedute di yoga, pranayama, massaggi, un bagno caldo, una corsetta rigenerante ecc. per me e il papà, almeno una volta al giorno !
Sarebbe bello, vero??!! Seh, ma quando mai!

Eppure, per riuscire nell'impresa mantenendo sempre la calma, lodando i bambini per i loro progressi e pulendo senza mai arrabbiarsi o sbuffare ad ogni insuccesso, è necessaria tanta tanta tanta pazienza (di cui non sono molto provvista) e quindi, se potete, ben venga un po' di preparazione mentale per voi: andrà bene tutto cio' che vi rilassa.

In alternativa.....scappate un paio di settimane e lasciate fare al papà/baby sitter/nonni ecc.! 

Come sta andando con questi strategemmi (fuga strategica esclusa)?

Direi bene.

Principessa ha tolto il pannolino lo scorso fine settimana e per ora c'è stata una media di un solo "incidente" al giorno.
Non solo, da quattro notti al mattino il pannolino a mutandina è asciutto e almeno per adesso non è scappato nulla neppure durante i sonnelini pomeridiani, quando rimane con le mutandine di cotone.

Orsetto si sta abituando all'idea del riduttore e ci sale volentieri, facendosi leggere i libri e imitando la sorella ma è raro che faccia qualcosa e comunque ancora non chiede: dunque per ora tiene il pannolino.

Vedremo...tanto non ho fretta di affrontare la questione con entrambi insieme!!!

E voi? Avete altri consigli utili o esperienze diverse?

venerdì 5 luglio 2019

Le letture di Mamma Avvocato: "Dentro soffia il vento"

"Dentro soffia il vento" di Francesca Diotallevi

ed. Neri Pozza, Beat, pag. 222

 

Tra le montagne, nel piccolo borgo di Saint Rhèmy durante la Grande Guerra, vivono, tra gli altri, Yann Rosset, con sua madre e sua sorella Agnès, Basil Blanche e il fratellino, l'anziano parroco e la sua giovane governante Marie, il maestro di scuola e la sua malinconica moglie, la selvaggia Fiamma e il ricordo di sua madre.

Una piccola comunità unita verso gli estranei ma divisa al suo interno, con la giovane Fiamma e, prima della morte, sua madre, emerginate in mezzo ai boschi, perchè ritenute "streghe" per la loro conoscenza delle proprietà curative di erbe, spezie ed infusi. Eppure cercate, al bisogno, amate e odiate nello stesso tempo; con Yann e Basil, che si detestano, perchè il primo a causa di un incidente è rimasto zoppo e ha perso suo fratello Raphael in guerra, il secondo invece ha fatto ritorno, ma pieno di cattiveria verso tutto e tutti.

Il maestro e la moglie conservano gelosamente tristi segreti, l'anziano reverendo mostra tutta la sua ostilità verso il nuovo giovane parroco venuto da lontano e troppo "aperto", la pragmatica Marie è alla ricerca di un findanzato, Agnès sente stretto il mondo intorno a lei, i bambini assorbono le superstizioni e le paure dei compaesani adulti.

E quando nel bosco si ferma una carovana di zingari, una volpe addomesticata viene ferita e il giovane parroco tenta di conoscere il suo gregge ( Fiamma e Yann compresi), tutti i nodi vengono al pettine e i sentimenti, positivi e negativi, vengono allo scoperto, insieme al passato.

Una storia d'amore e d'amicizia ambientata in un ambiente ostile, non solo climaticamente parlando, tra persone abituate ad una vita dura e faticosa e, per questo, apparentemente fredde ma in realtà piene di vita, in cui sensi di colpa, invidia, rimorsi, superstizioni e sentimenti, si mescolano tra loro.

Un romanzo, scritto da una mia quasi coetanea milanese, che mi è stato consigliato dalla bibliotecaria e mi è piaciuto molto, sia per la sua ambientazione, a me familiare, sia per il modo forte ma insieme rispettoso di "trattare" e delineare i personaggi.
Per questo, lo consiglio anche io, nel consueto appuntamento con il venerdi' del libro di Home Made Mamma.

martedì 2 luglio 2019

In montagna con i bambini: Valle del Lys (Valle di Gressoney), un anno dopo.

L'estate è appena agli inizi ma qualche escursione in montagna siamo già riusciti a farla.
Di alcune delle mete raggiunte, ho già scritto in questo blog: sono tutte in Valle del Lys, ovvero Valle di Gressoney (AO).

Cosa è cambiato?
E' cambiato che, in qualche caso, i bambini sono passati da uno a tre.
In altri, che i gemelli hanno compiuto due anni e ora camminano, seppur non abbastanza da fare a meno di carretto e/o zaino porta bimbi.
E tutto cambia, pur restando sempre uguale.

Intanto, siamo tornati ad Alpenzu, sulle tracce dei Walser.


Una gita  per me classica, da farsi tutti gli anni, o quasi.
Solo che non è adatta ai passeggini perchè il sentiero è quasi sempre ampio ma dal fondo irregolare e, soprattutto, alquanto ripido.

E' breve,poichè  in un'ora si è al pittoresco paesino di Alpenzu, però la salita è ripida.
Con il ricciolino, c'eravamo stati una prima volta portandolo sul porte-enfante, la seconda invece aveva camminato, svelto e agile, lui stesso.

Cosa è cambiato.
Un paio di domenica fa siamo tornati con i gemelli, alternandoli in salita ed in discesa su un'unico zaino sulla schiena del papà (che ad onor del vero ha anche fatto alcuni tratti con una dietro e l'altro in braccio).
Orsetto ha camminato circa un quarto del percorso in salita e quasi tutto il percorso in discesa, ridendo e correndo con la manina in quella del papi.



Principessa invece è stata pigrotta, però messa nello zainetto se la godeva.
In un'ora e 10 minuti, esattamente il tempo indicato dal nuovo cartello indicatore alla base, eravamo sul prato per il pic nic.
Peccato che il cartello di anni fa segnasse 45 minuti!!!

Il percorso alternativo per la salita, nel bosco, da imboccare dopo circa un quarto d'ora, a sinistra, non è più percorribile in tutta tranquillità
Noi lo abbiamo fatto al ritorno ma l'attraversamento della cascata in due punti non è più agevole: o ci si bagna i piedi o si cammina in equilibrio su rocce e tronchi caduti, come nel nostro caso.
Dunque avventuroso, ma sconsigliato con i bambini.



Cosa non è cambiato
Le cascate, all'inizio ed a metà percorso, sono sempre bellissime.

E immergerci i piedi, al ritorno, continua ad essere un piacere semplice ma imperdibile.

 Anche il sentiero, è sempre ben tenuto e segnalato, con i suoi alberi secolari.


Il villaggio di Alpenzu, con la sua candida casetta, è sempre suggestivo e accogliente, fiorito e luminoso.


E c'è ancora il roccione, meta di tante arrampicate infantili di generazioni di piccoli turisti e bimbi locali!!!



Anche l'acqua della fontana è sempre ristorativa e rinfrescante.

Il panorama, sia verso il Monte Rosa che verso la valle, sempre bello da mozzare il fiato.
 
Maledetto palo!


***
E poi siamo stati a  Pian di Coumarial, mt. 1400 s.l.m. ed al Lago Vargno, raggiungibile prendendo l'apposita svolta da Fontainemore, paesino sempre in Valle del Lys.


Cosa è cambiato

Innanzi tutto la gestione del bar/ristoro (questa volta non ci siamo fermati ma che confido sia sempre accogliente come prima).
Poi i colori.
Dai rossi, oro e porpora dell'autunno, al verde sgargiante e l'azzurro dell'estate, i fiori.

La presenza di capre e caprette, anche loro alla ricerca di acqua fresca!


Peccato che facesse decisamente troppo caldo e che, questa volta, i gemelli non fossero più disposti a starsene tranquilli per la gran parte della camminata nel carrettino.
Aggiungetevi altri due bimbi, di 3 e 7 anni, l'assenza dell'Alpmarito che era a lavoro e l'incremento di peso dei pargoli e capirete perchè, da passeggiata di salute percorribile senza difficoltà nè pericoli
con i bambini più grandicelli o per gli adulti (in quest'ultimo caso, in meno di un'ora), sia diventata una passeggiata di salute percorribile senza difficoltà nè pericoli ma ESTREMAMENTE FATICOSA e LUNGA con i bambini piccoli!

Il ricciolino ed il suo amichetto (7 anni) avranno fatto tutto il percorso due volte, senza particolari problemi (a parte lamentarsi continuamente per la fame nonostante gli spuntini), perchè hanno saltellato avanti e indietro tutto il tempo.


Io e l'altra coppia ci siamo barcamenati tra lo spingere il carrettino nei tratti di salita, portare uno dei tre piccoli a spalla, soddisfare continue richieste di acqua, cibo e riposo, cercare di spronare, motivare e distrarre ad oltranza, resistere ai capricci e raccogliere cappellini ed occhiali da sole gettati al vento.

Senza di loro, non ce l'avrei fatta da sola con i tre, 
invece, seppur con tempi molto lungi,  
questa volta al Lago Vargno siamo arrivati!!!



In pratica, la volta precedente, eravamo a dieci minuti a dir tanto dalla meta ma siamo dovuti tornare indietro per raggiunto limite di resistenza dei bambini (eventualità tutt'altro che rara con i piccoli ma va bene così, fa parte della montagna). 
Domenica, invece, non abbiamo ceduto ai morsi della fame e poi ci siamo goduti il pic nic vista lago!

E ne valeva la pena, viste le sue acqua cristalline e la maggior frescura sulle sue rive.



Senza contare che stare con i piedi a mollo nel fiume, sulla via del ritorno, è stata una rinfrescante e liberatoria esperienza per tutti, grandi e piccini!
 


Cosa non è cambiato

La bellezza dell'ambiente. 
L'azzurro del cielo.
Il piacere di andare in montagna in compagnia di amici.
La vividezza dei colori.
Il tragitto, sempre privo di pericoli, percorribile tranquillamente in passeggino.
Le attrezzature ginniche/di gioco nel primo tratto del sentiero, pianeggiante.



Con il senno di poi, però, posso aggiungere che con i bambini dai 5/6 anni è una passeggiata da un'ora/ora e trenta facile e godibile, con i più piccoli, se bisogna attenderli o pesano molto (tenete conto che io uso un carrettino doppio) e fa caldo, è faticoso, perchè circa un quarto del percorso è costituito da alcuni tornanti in ripida salita su cui al mattino picchia il sole.
Con lo zaino porte-enfante o con un passeggino da trekking singolo e un pò di frescura in più, sarebbe stato già diverso.

***

Infine, eccoci di nuovo a costeggiare le rive del Lys, in Valle di Gressoney (AO), per raggiungere Gaby da Issime e ritorno.

Cosa è cambiato
Al parco giochi di Issime non sembrano esserci più le zecche, che avevano "beccato" Orsetto e Principicessa e altri bimbi la scorsa estate, proprio lì. D'altro canto, prima non c'erano mai state, quindi forse è solo un ritorno al passato, più che una novità.



Poi, il ricciolino non ha camminato ma percorso il sentiero con la sua amata mountain bike, avanti ed indietro centinaia di volte per aspettarci.
E pure i piccoletti hanno spinto a turno la bici senza pedali per qualche tratto.



Infine, l'orto dietro la chiesa era riccamente fornito di ortaggi e patate...un bel vedere.
Non abbiamo preso pioggia, a differenza di un anno fa! 
Orsetto e Principessa hanno camminato, il primo di più, la seconda di meno, ma comunque tanto entrambi, usufruendo del carrettino solo per un riposino pomeridiano.
Le mucche al pascolo, pronte a farsi ammirare da due visetti curiosi!


Cosa non è cambiato.
La piacevolezza del tragitto

La facilità del percorso, quasi pianeggiante




L'assenza di pericoli (salvo appunto la vicinanza al torrente), le aree pic nic, i giochi per bambini a Issime, Gaby e lungo il percorso, la facilità e comodità di quest'ultimo.


La bontà del formaggio e dello yogurt locali, in vendita nello "spaccio" davanti ai giardinetti pubblici di Issime.