venerdì 15 gennaio 2021

Le letture del ricciolino biondo: "La congiura dei cappuccetti" di Stefano Bordiglioni

 Per questo venerdì del libro, dopo la mia personale classifica del 2020, ecco un consiglio di lettura per bambini dagli 8 anni:

"La congiura dei cappuccetti" 
di Stefano Bordiglioni, 
illustrazioni di Giulia Orecchia


Ed. Einaudi Ragazzi, 2013, pag. 184

Questo romanzo è stato regalato al ricciolino da un'amica ed ha colto nel segno: è davvero molto divertente, originale e ben scritto.

"Stefano Grande", il protagonista, si accorge che gli adulti, o per lo meno suo padre, non ricordano molto della loro infanzia e neppure degli anni di scuola elementare.
A lui sembra assurdo e stranissimo ma, nel dubbio, decide di non correre rischi e di mettere nero su bianco alcune esperienze che non vuole assolutamente rischiare.
Quali? Quella di Elvira, la supplente che chiamava lui ed i suoi compagni "passerottini miei", "pulcini" o "topolini" ... a dei ragazzini di 10 anni!
Una supplente troppo zuccherosa, mielosa e decisamente noiosa, a cui far cambiare atteggiamento con "la congiura dei cappuccetti".

Non posso svelare molto della trama perché rovinerei la sorpresa (perché il libro piacerà anche ai genitori) ma sappiate che c'entrano marachelle in classe e temi a casa...originali!
E sì, anche la storia di Cappuccetto Rosso, ovviamente, anzi, tante versioni di cappuccetto rosso, una per ogni alunno della classe (e tutte riportate alla fine del libro, per sorridere leggendole insieme ai bambini).
Ad esempio? Cappuccetto zozzo. O Cappuccetto Dotto. O Cappuccetto Moscio.




Insomma, un'ottima lettura.

mercoledì 13 gennaio 2021

I libri del 2020


2020
anno di pandemia e lunghe giornate in casa.

Eppure, per me, ciò non ha significato più letture ma meno letture.

Eh già, perchè stare in casa con tre bambini, tra dad (o meglio "CAD - compiti a distanza"), lavoro, preoccupazioni, pasti e giochi, ha limato ulteriormente il tempo libero.

E poi ho letto tantissimo ad alta voce ma libri per bambini, piccoli e più grandicelli!

Ecco, comunque, la mia personale e particolare classifica dei 34 libri "miei" letti nell'anno:

  • Il premio “trama più divertente ed originale” a "Un anno alla grande" di Roddy Doyle;
  • come "romanzo più dissacrante”, senza alcun dubbio, "La lista degli stronzi" del per me immancabile Jhon Niven (ne ho scritto qui);

  • tra le graphic novel, che ogni tanto leggo, quello che è un vero e proprio saggio sulla condizione femminile attuale, "Bastava chiedere!" di Emma (recensito qui);

  • il riconoscimento "autore più pazzo" (si fa per dire, ovviamente) va a Janet Evanovich, con i suoi polizieschi divertenti "Batti il cinque" e "Otto volante";
  • il premio “interesse storico” lo assegno a pari merito a “La vita moderna" di Susan Vreeland, storia romanzata della creazione di uno dei dipinti più significative del pittore Pierre-Auguste Renoir, "Il pranzo dei canottieri". Una immersione nello spirito e nell'atmosfera di una Parigi di altri tempi, che mi ha incantata; e "Lungo petale di mare" di Isabel Allende, in un romanzo sulla dittatura venezuelana e la guerra in Spagna che segue due generazioni e mi è piaciuto quanto l'indimenticabile "La casa degli spiriti";


  • "miglior thriller" a "Detonator" di uno dei miei scrittori preferiti, Andy McNab, ma come miglior "legal thriller" Jhon Grisham non sbaglia con "L'avvocato degli innocenti";
  • tra i gialli, "Pista nera" di Antonio Manzini ma più per l'ambientazione, nella bella Val d'Ayas in versione invernale, che per la trama;
  • il premio "libri per bambini/ragazzi belli anche per gli adulti" va senza dubbio a "Rover salva il Natale" di Roddy Doyle, da leggere con i propri figli, per sorridere insieme;
  • il premio “commozione portami via” va a Cambiare l'acqua ai fiori" di Valérie Perrin (qui, quel che ne ho scritto);
  • il riconoscimento speciale nella categoria "il trionfo dei sentimenti" a "La casa sul fiume" di Lena Manta, una storia di una famiglia di donne che mi ha stregato e commosso;


  • coppa “romanzo classico da non perdere” senza dubbio ad “L'alchimista” di Paulo Coelho, che non ho capito neppure se mi sia piaciuto o no ma penso sia da leggere;
  • medaglia “libri sulla maternità/paternità” a “Gustavo senza coccole” del bravissimo Alberto Pellai;
  • tra i libri “leggeri eppure che meritano” vincono “Solo Floradi Stefania Bertola, la scrittrice torinese che non mi delude davvero mai e mi regala ore di diletto e "Uno più uno" di Jojo Mayes;
  • "il miglior romanzo di una serie/saga", quest'anno è per "Aria di novità" di Carmen Korn. Peccato solo che io abbia iniziato dal finale di questa trilogia che segue quattro amiche, dall'adolescenza alla vecchiaia nella Germania del '900, attraverso gli anni'20, la guerra e la divisione Est/Ovest. Ora devo assolutamente procurarmi i due volumi precedenti;

  • il premio “non so in che categoria collocarlo ma mi è piaciuto molto” : L'enigma della camera 622" di Joel Dicker;
  • per "miglior biografia/autobiografia" non ho dubbi: "Ufficio salti mortali" di Enrico Morello, di un collega avvocato torinese purtroppo prematuramente scomparso;

  • tra i saggi e manuali, il posto d’onore a: “Il cuore dello yogadi T.K.V. Desikachar, che sicuramente conosce chiunque si sia avvicinato allo yoga ed alla sua filosofia;

  • infine, tra "i romanzi d'amore che non saranno capolavori ma fanno bene al cuore", "Una boccata d'aria fresca" di Katie Fforde e "Ti ricordi di me?" di Sophie Kinsella;

giovedì 7 gennaio 2021

Quel che voglio ricordare del 2020

 Poco fa ho letto questo post di Mamma Piky, ho riflettuto su come commentare e realizzato che, di questo 2020, io ho comunque molto da ricordare.


Non scrivero' qui quello che desidero lasciarmi alle spalle, anche perché ho i miei dubbi che il 2021 me lo consentirà e poi quanto sia delusa, triste ed arrabbiata l'ho scritto spesso su facebook.

Adesso voglio mettere nero su bianco tutto cio' che di piacevole, positivo, gioioso c'è stato.

E' facile. Ho stampato da poco 500 fotografie e mi basta scorrere per ricordare:


1. I primi due mesi del 2020, con la neve, lo sci di fondo, gli amici con cui festeggiare, visti a pranzo o a cena o per una cioccolata calda o un panino sulla neve.

2. La fiera di Sant'Orso a Donnas, a fine gennaio e i venerdi' sera ad arrampicare in palestra, fino ai 

primi di marzo.

3. Il Carnevale di Pont Saint Martin, che abbiamo festeggiato, per quanto mi riguarda spensierati, mentre quello di Ivrea si fermava. E che è stato il primo che Orsetto e Principessa ricordano, almeno un po'.

Il primo in cui come famiglia abbiamo fatto parte di un rione e sfilato in bianco e verde, godendoci ogni momento.

4. La primavera, comunque sbocciata in tutti i suoi colori e calori, con le prime fioriture, le passeggiate nei campi, i piccoli in bicicletta quando si poteva uscire, le grigliate noi cinque in terrazza e i nostri "percorsi ginnici casalinghi"


5. L'approfondimento della conoscenza con alcuni vicini di casa e la conferma che nel nostro paesino si sta bene. 

6. Gli esperimenti culinari e di orto coltura.

7. La caccia la tesoro di Pasqua, la gioia delle fragole con la panna e del gelato artigianale a domicilio.

8. Il rapporto con le educatrici del nido, anche a distanza.

9. I festeggiamenti in famiglia per il mio compleanno, per quello dei gemelli e di mia suocera e poi ancora per mio fratello, mia madre, di un amico ecc., nel corso dell'estate.

10. Il centro estivo del paese, che ha salvato la sanità mentale di tutti e cinque noi ma mia e del ricciolino in primis.

11. Il ciclismo del ricciolino, che è partito arrancando ed in ritardo, con meno bimbi e qualche screzio ma alla fine ci ha confermato che abbiamo scelto un club sportivo di brave persone in cui lui si diverte sempre.

12. L'unica gara di bici del ricciolino e la giornata con gli altri genitori.

13. Il saluto al parco ai compagni del nido e alle educatrici, che ho faticato ad organizzare, con altre mamme e molti mal di pancia ma di cui è valsa in pieno la pena.

14. Gli amici, quelli che ci sono sempre, anche a distanza e in pandemia. 

15. Il lago, seppur con modalità macchinose di prenotazione e una stagione a dir poco dimezzata, ma comunque lago.

16. Lo yoga, una abitudine quotidiana che non voglio abbandonare e che nei mesi della chiusura ho approfondito.

17. Il corso di musicalità di Orsetto e Principessa, finché hanno potuto frequentarlo.

18. Alcune piccole grandi conquiste della crescita dei miei cuccioli: l'abbandono del ciuccio e del pannolino di giorno anche per Orsetto, Principessa che impara a andare in bici, con i pedali e senza rotelle.

19. Dicembre, con un Natale diverso ma comunque non solitario, con tanta neve e tutto lo sci di fondo che ci è stato possibile, anche per Orsetto e Principessa.

20. Anche e soprattutto le tante escursioni in montagna, in Piemonte, in Valle d'Aosta ma anche in Ticino, sia solo noi cinque, sia con parenti, sia con amici.

La montagna non ci delude mai ! 



Non aver viaggiato durante le vacanze ha avuto infatti come rovescio della medaglia ancora piu' gite tra prati, boschi e monti, che ci hanno regalato molte soddisfazioni.

Insomma, un 2020 per moltissimi versi da dimenticare (anche se dubito che ci riusciremo) ma per tanti altri da ricordare, per fortuna!

E voi, cosa volete ricordare dell'ultimo anno?




venerdì 1 gennaio 2021

Le letture del ricciolino biondo e dei gemelli: aspettando la Befana !

 Questo è un venerdi' di festa, un venerdi' speciale e non lavorativo, perché è il primo giorno del nuovo anno.

Tuttavia oggi ho voglia di scrivere, soprattutto perché la seconda notte piu' magica dell'anno, per i bambini, si sta avvicinando: manca poco all'Epifania!

Di solito, ad Ivrea ma anche a Pont Saint Martin, l'Epifania è speciale anche per un altro motivo: pifferi e tamburi e la banda musicale escono in strada fin dal primo mattino per suonare, dando ufficialmente inizio all'attesa del Carnevale.

Quest'anno, pero', è stato deciso che non potremo festeggiare neppure questa ricorrenza, che sono bandite musiche e sfilate, come sono state bandite la gran parte delle occasioni di festa e gioia.

Credo che la Befana, invece, non si atterrà al divieto di spostamenti notturni e, come Babbo Natale, farà felici tutti i bimbi.....a patto che siano stati buoni durante l'anno o, almeno, non troppo monelli sempre!

Per prepararci al suo arrivo, noi stiamo leggendo tutti i libri sulla simpatica vecchietta che siamo riusciti a farci arrivare in biblioteca tra la riapertura di dicembre e la chiusura natalizia e tre, in particolare, sono degni di nota.

Il primo è un bellissimo albo illustrato, che noi abbiamo preso in prestito in lingua francese, dal significativo titolo:

"La Befana"

di Sandra Nelson e Sébastien Pelon, ed. Père Castor Flammarion, 2012



Narra la storia dell'incontro tra Nicolo, bimbo toscano di Montepulciano, e la Befana.

Nicolo è piuttosto monello, disobbedisce alla sua mamma, rispondendole male, spaventa le galline, tratta male la mucche di casa ed è convinto che l'esistenza di una strega che porta i dolci ai bimbi bravi e il carbone nero ai cattivi, non sia altro che una invenzione della madre per ricattarlo.

Tuttavia, quando una sera, dopo aver nuovamente disobbedito, si perde nel bosco, finisce per incappare proprio nella casa della Befana che, tra un lavoro ed un altro, gli insegna a cambiare atteggiamento, portandolo infine con sé nella magica notte tra il 5 ed il 6 gennaio.




Questo è l'albo sull'Epifania che è piaciuto di piu' al ricciolino.

Orsetto e Principessa, invece, adorano

"Aiuto! Si è arrabbiata la Befana"

di Patrizia Ceccarelli, Nuove Edizioni Romane, 2004.




Si tratta di un libro di formato piu' ridotto ma dalle illustrazioni vivaci e espressive, scritto in stampatello maiuscolo e quindi adatto anche alle prime letture autonome.

La storia narrata è davvero simpatica: la Befana è arrabbiatissima, perché ogni anno Babbo Natale giunge nelle case dei bambini prima di lei, grazie alla sua potentissima slitta, cosicché quando è il suo turno i bambini non sono piu' in trepidante attesa e spesso non apprezzano neppure i suoi doni.

La rabbia e la gelosia, pero', non fanno molto bene alla salute, al punto che la Befana si ammala e viene ricoverata in ospedale. 

Peccato che, siccome normalmente le Befane non si ammalano mai neppure andandosene a zonzo per i gelidi cieli invernali con le scarpe rotte e la sottana rattoppata, nessuno sappia curarla.

Inoltre la Befana, arrabbiata, da simpatica vecchietta si è trasformata in una irascibile maleducata e il dottor Tormentini alla fine, pur di liberarsene, vola in cerca di Babbo Natale, sperando che possa aiutarlo.

Fortunatamente Babbo Natale, tra una sfuriata della vecchietta e l'altra, riuscirà a trovare un accordo con la Befana...anche se le renne non ne saranno molto contente!


Per i piu' piccoli, è perfetto il libretto tascabile cartonato 

"La Befana" 

di Patrizia Nencini e Fabiano Fiorin, ed. Giunti.



Con illustrazioni colorate ed allegre ed un testo semplice ed in rima, questo libretto porta a conoscere la Befana e le sue abitudini.

Della stessa collana, esiste anche che il libretto dedicato a Babbo Natale, che a noi è piaciuto altrettanto.



Con questi consigli di lettura per bambini, partecipo all'appuntamento con il Venerdi' del libro di Home Made Mamma, augurando a tutti 

BUONA EPIFANIA 

(E CHE LA BEFANA NON VI PORTI VIA!)

venerdì 11 dicembre 2020

A chi scrivere perchè Babbo Natale risponda alle letterine dei bimbi, gratis

 Quest'anno, come ogni anno da quando il mio primogenito ha raggiunto l'età della ragione, abbiamo preparato per tempo le letterine dei bimbi a Babbo Natale.

Avrei voluto usare il servizio di Poste Italiane, per la spedizione, ma dopo pochi giorni risultava già "bloccato" e, anche adesso che pare funzionare, non è previstao da quanto ho capito, che possano recapitare in cartaceo la risposta di Babbo Natale.

E a me le lettere piacciono da sfogliare e leggere tenendole in mano.

Se è così anche per voi e vorreste dare la possibilità ai vostri bimbi di ricevere, gratuitamente, la risposta di Babbo Natale, vi consiglio di scrivere al nostro "aiutante" di Babbo Natale preferito:

Rhémy de Noël, Babbo Natale di Courmayeur 

Viale Monte Bianco, 11013 Courmayeur (AO)

E' sufficiente infilare nella busta, regolarmente affrancata,  un francobollo per la risposta ed indicare chiaramente l'indirizzo del mittente.

Negli anni "ordinari" Rhémy de Noël scende dalle montagne a Courmayeur la sera della Vigilia, per incontrare tutti i bambini, che possono lasciare le loro letterine anche nell'apposita buca delle lettere in paese.

Quest'anno non credo che l'incontropotrà svolgersi perchè probabilmente anche a Rhémy sarà vietato far accorrere i bimbi a frotte ma ho telefonato personalmente a Courmayeur e mi hanno assicurato che Rhémy de Noël li ha già informati che risponderà a tutti i bambini che gli scriveranno!

Noiscriviamo tutti gli anni e abbiamo sempre ricevuto risposta, quindi a maggior ragione adesso siamo in trepidante attesa, anche se quest'anno a Rhémy toccherà lavorare di più perchè il ricciolino ed Orsetto e Principessa hanno deciso di scrivere separatamente!
Tra l'altro, la "letterine" del ricciolino è particolarmente originale, mentre quella dei gemelli è arricchita dal loro collage di giochi! 
 






Buon lavoro Rhémy de Noël, Babbo Natale di Courmayeur!


Se siete curiosi e volete conoscere la storia del Babbo Natale valdostano, leggete qui o qui.

*Post non sponsorizzato

 

venerdì 4 dicembre 2020

Le letture del ricciolino biondo e dei gemelli : "Il Natale di Cagliostro"

 E' venerdì, il primo venerdì di dicembre. Per giunta nevischia.

Possono non scrivere del Natale?

Noooooo!!!

Per questo venerdì del libro, quindi, un consiglio di lettura per bambini, grandi e piccoli (perchè quale adulto non torna un po' bambino, grazie all'atmosfera natalizia?), a tema natalizio.

"Il Natale di Cagliostro" di Anaïs Creux e Alessia Pellegrini 


Ieri, 3 dicembre, è stata la giornata internazionale delle persone con disabilità, introdotta allo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili.

Cosa c'entra questa ricorrenza con il libro per bambini? 

Semplice: la bellissima favola narrata nel libro è stata scritta da una bambina eccezionale, Anaïs.

Perchè eccezionale? Perchè è una sibling, ovvero è sorella di un bimbo con disabilità, il piccolo Hervé.

 E nella storia, che prende avvio da una casetta sulle montagne della Valle d'Aosta, ci sono proprio Anaïs, Hervé ma anche un gatto nero a tre zampe, Cagliostro.

Hervé è nato a novembre ad Aosta, come il mio ricciolino, che in parte si chiama come lui.

Anche noi avevamo un gattino nero, anche se femmina e con 4 zampe e amiamo le montagne valdostane.

Poteva non piacerci la storia del Natale di Cagliostro? !?


Principessa e Orsetto, malgrado siano ancora piccoli per una favola lunghetta, sono rimasti concentrati ad ascoltare (fermi no, ma non ci stanno mai ;-) e non hanno voluto che mi fermassi a metà per riprendere in un momento successivo.

Non solo, hanno preteso che appena finita la lettura la rileggesse da capo il fratellone, che naturalmente non si è fatto pregare perchè ama le avventure con un tocco di magia e "Il Natale di Cagliostro" è proprio così.

E come può non vivere una splendida avventura un gattino curiosone nella notte più magica dell'anno, se si trova a viaggiare niente meno che con Babbo Natale? 

Una favola divertente che trasmette in modo delicato anche l'importanza del gioco di squadre e dell'inclusione.

Tra l'altro il libro è scritto in stampatello maiuscolo e quindi è perfetto anche come lettura autonoma per i bimbi che stanno apprendendo a leggere.


Le illustrazioni, di Irene Tarticchio, sono coloratissime e tutta pagina, come piace a Principessa ed Orsetto, e molto espressive.

Insomma, per noi è stata una piacevolissima sopresa per iniziare questo dicembre un po' particolare con una nota di allegria e in pieno spirito natalizio.

In più, acquistando il libro (qui tutte le info), aiuterete le famiglie dei bambini con disabilità perchè "La casa di sabbia Onlus" è un’associazione creata per rendere le vite delle famiglie con bambini disabili gravi più consapevoli e indipendenti, con molte iniziative rivolte proprio a dare maggiori opportunità di serenità ai fratellini ed alle sorelline di questi bimbi.

Le nostre copie sono arrivate in una busta con un bel timbro rosso di ringraziamento in rilievo e un tenero bigliettino di auguri in toni pastello che useremo per un dono natalizio. Gesti di attenzione e  gentilezza, perchè sicuramente dietro questo libro ci sono persone di cuore.

Per tutti i bambini, grazie ai proventi della vendita delle prime copie del libro, La "Casa di Sabbia Onlus" ha realizzato un libro digitale "sfogliabile" on line in autonomia con un tocco della tastiera del pc o il pulsante Makey Makey (per saperne di più, andate sulla pagina facebook dell'associazione, post del 30.11.2020). 

Ecco allora il mio consiglio di lettura di oggi, con il quale partecipo all'appuntamento per gli amanti dei libri ideato da Home Made Mamma.

* Post non sponsorizzato

 



mercoledì 25 novembre 2020

Mamma avvocato in cucina: torta soffice alla zucca!

Sempre con un must dell'autunno....

 

TORTA SOFFICE ALLA ZUCCA

 

Ingredienti:

- 100 gr di farina 00

- 60 gr di fecola di patate

- 1 bustina di lievito per dolci

- 140 gr di zucchero

- 2 uova

- 200 gr di zucca tritata o passata

- 100 gr di burro fuso

- 50 ml di latte intero 


Procedimento: 

Mischiare e setacciare farina, fecola e lievito in una ciotola.

Sciogliere il burro (io uso il microonde).

Sbattere le uova e lo zucchero con le fruste elettriche o quella a mano, in una bastardella, fino ad ottenere un composto schiumoso.

Quindi aggiungere il latte ed il burro fuso e lavorare un minuto. Aggiungere la polpa di zucca già passata o tritata.

Unire il mix di farina, fecola e lievito nella stessa bastardella e sbattere con le fruste fino ad ottenere un composto omogeneo.

Imburrare ed infarinare per bene una teglia e poi versarsi l'impasto.

Cuocere a circa 180° in forno pressapoco per 45 minuti.



Et voilà! Pronta da mangiare, dopo essere stata spolverata a dovere con abbondante zucchero a velo!

 

Se siete in cerca di idee per cucinare con le zucche, vi consiglio anche la calssica vellutata di zucca (qui la mia ricetta basica), anche nella variante con le patate lesse e passate insieme alla polpa di zucca,  e la torta salata alla zucca!  Oppure i miei classici fiori di zucca in pastella.

 

domenica 15 novembre 2020

Mamma avvocato in cucina: torta salata alla zucca !

 Una ricetta facile e abbastanza veloce, come piace a me. 

Con uno dei simboli dell'autunno, la magica zucca arancione, colore della vitalità e dell'allegria!

TORTA SALATA ALLA ZUCCA

 

 Ingredienti:

- un rotolo di pasta sfoglia pronta all'uso;

- 250 gr di ricotta;

- 200 grammi di zucca tagliata a pezzetti e già bollita o comunque sbollentata;

- un uovo;

- 100 gr di pancetta affumicata a dadini;

- una grattuggiata di parmigiano reggiano o grana padano 



Procedimento:

Sbucciare la zucca, rimuovere i semi e far bollire la polpa in pezzi finchè non diventa morbida. Scolare, lasciar raffreddare e tagliare a pezzetti 200 gr di zucca (o passarla con l'acqua di cottura ma, in tal caso, la torta sarà molto molle e quindi tenderà a disfarsi...già provato!).

 

In una terrina mischiare con un cucchiaio la ricotta, l'uovo, la pancetta affumicata (o prosciutto) a dadini e la zucca. Stendere la pasta sfoglia in una pirofila e bucherellarla con la forchetta.

Riempire con il composto la sfoglia, richiudere i bordi e spolverare con una generosa grattata di parmigiano o grana.

Infornare a circa 200° per 20/30 minuti, fino alla doratura.

Et voilà! Pronta da mangiare!

Se cercate altre idee per torte salate, qui trovate la mia torta salata alle patate, qui quella alle zucchine e qui quella ai fiori di zucchine.

Se invece siete in cerca di idee per cucinare con le zucche, vi consiglio anche la calssica vellutata di zucca (qui la mia ricetta basica), anche nella variante con le patate lesse e passate insieme alla polpa di zucca, e la torta soffice alla zucca...super buona! 

Oppure i miei classici fiori di zucca in pastella.

venerdì 13 novembre 2020

Le letture di Mamma Avvocato: "Cambiare l'acqua ai fiori" di Valèrie Perrin

 Per il consueto appuntamento con il venerdì del libro di Paola, questa settimana vi consiglio:

  "Cambiare l'acqua ai fiori" di Valèrie Perrin,

ed. e/o, 2019 , pag. 476

Si tratta di un romanzo che mi ha conquistato, a cominciare dalle brevi frasi introduttive all'inizio di ogni capitolo.

La storia narrata è tutt'altro che allegra, eppure il racconto è un inno alla vita, alla speranza, alla ricerca della bellezza e di relazioni di affetto.

Protagonista è Violette, una giovane donna orfana, che si sposa per amore e per fuggire dalla solitudine e poi si trova intrappolata in una relazione arida che, seppur pinderettamente, le porterà via anche l'affetto più grande.

"...Così ad ottobre ho baldanzolamente vangato il mio lotto e l'ho ricoperto di letame. Durante l'inverno ho fatto le piantine in vasetti di yogurt vuoti. Zucca, basilico, peperoni, melanzante, pomodori, zucchine. Pensavo in grande, avevo ambizioni per le mie verdure. In primavero ho messo a dimora le piantine. Ho fatto come era scritto nei manuali di giardinaggio, ho lavorato con la testa e non col cuore, senza tenere conto della luna, del gelo, della pioggia, del sole. Ho perfino seminato carote e patate, direttamente in terra. Ogni tano passavo a innaffiare, ma più che altro, contavo sulla pioggia.

Naturalmente non è cresciuto niente. Non avevo capito che bisoggnava passare le giornate nell'orto perchè la magia si operasse. Non avevo capito che ogni giorno bisogna togliere le erbacce, che crescono accanto agli ortaggi, altrimenti si bevono tutta l'acqua, si prendono la vita."
 

Eppure Violette nella sua immensa sofferenza continua a vivere e intrecciare rapporti positivi, aiutata da incontri fortunati (ammesso che sia fortuna e non piuttosto il nostro approccio mentale, a porre sul nostro cammino le persone giuste) a non perdere il gusto di assaporare cio' che di buono la quotidianità ha da offrire.

Una storia tragica che è un intrecciarsi di storie di amore in senso lato, fino ad un finale pieno di speranza.

Non posso e non voglio raccontare di più, per non rovinare il gusto della lettura.

Vi basti sapere che la scrittura è delicata ma incisiva ed io ve lo consiglio.

p.s. Alcuni sostengono che la protagonista somigli un po' allla Renèe di "L'eleganza del riccio". A me è piaciuto molto di più questa storia e questa protagonista e non ci ho visto molte somiglianze, se non la sensibilità di scrittura che trovo spesso negli autori francesi.

 
 

martedì 10 novembre 2020

Cappellini all'uncinetto facili e veloci !

 In questo periodo non facile, tenere impegnate le mani mi aiuta molto. 

Quindi ho fatto scorta di gomitoli, di ferri ed uncinetto e mi sono messa all'opera!

In poco tempo, ho realizzato tre caldi cappellini all'uncinetto, per l'Alpmarito e i piccoli di casa, Orsetto e Principessa, nei colori che hanno scelto.



Vi piacciono? Ovviamente di colori super vivaci, così i bambini sono visibili a distanza e non me li perdo!

Se vi piacciono e volete provare a farli, sappiate che sono veramente semplici da realizzare. 

Vi servono:

un uncinetto n. 7 o 8;

- due gomitoli da 50 gr o uno da 100 gr del giusto spessore (io ho usato il filato Boston della Schachenmayr Original, 70% acrilico e 30% lana vergine, costo 2,5 Euro al gomitolo in merceria);

un ago da lana piuttosto grosso

 

Io ho lavorato solo catenelle (per iniziare) e maglie basse, chiudendo infine con una maglia bassissima e un nodo e fermando il filo nascondendolo sotto il lavoro facendolo passare nell'ultimo giro sotto i punti con un ago da lana.

Per il cappellino da adulto, a righe gialle e arancione, preparate sei catenelle per iniziare, poi iniziate ad aumentare: 7 maglie al 2° giro, 10 maglie  al 3° giro ecc. fino ad avere, 50 maglie al 10° giro.

A quel punto, smettete di aumentare e lavorate le maglie presenti, eventualmente aumentando o diminuendo di 2-4 maglie per non dare troppo una forma "a campana".

Per l'adulto, ho lavorato un totale di 25 giri (circa 21 cm di altezza, misurata al centro), con 54 maglie finali, cambiando colore ogni tre giri a partire dal decimo.

La circonferenza finale del cappello, lavorato per coprire anche le orecchie,  è di circa 60 cm, diametro di circa 26 cm.

Tutti i fili rimasti dai cambi colori ed il filo iniziale vanno annodati e poi nascosti, uno per uno, usando l'ago da lana, nel retro del lavoro.

I cappellini da bambini (età 3 anni e mezzo).

 


 

Preparate sei catenelle per iniziare, poi iniziate ad aumentare: 7 maglie basse al 2° giro, 10 maglie  basse al 3° giro ecc. fino ad avere, al 9°/10° giro, una cinquantina di maglie. A quel punto lavorate a maglia bassa le maglie presenti.

Ho lavorato 17/18 giri di giallo, per il primo, di rosa per il secondo, e poi concluso con 4 giri, rispettivamente di blu e viola, arrivando ad un totale di 50 maglie finali e 22 giri.

I cappellini da bambini finiti misurano 17,5 cm in altezza, 53 cm di circonferenza.

Ovviamente  tutti i fili rimasti dai cambi colori ed il filo iniziale vanno annodati e poi nascosti, uno per uno, usando l'ago da lana, nel retro del lavoro. 


 

p.s. Mi rendo conto che le mie spiegazioni non sono molte tecniche ma ho sempre lavorato all'uncinetto guardando mia nonna e andando ad occhio con le misure, senza seguire schemi!

Il ricciolino ha già molti cappellini e per il momento non ne vuole altri, quindi il prossimo sarà il mio...magari viola e giallo? O arancio e blu? O rosa e giallo? Cosa suggerite?