L'estate prima che nascesse, con il pancione ormai bell'evidente, abbiamo effettuato molte escursioni, anche se a bassa quota, l'estate successiva, con il nano di otto/nove mesi, abbiamo iniziato a usare con soddisfazione lo zaino porta bimbi e cosi' le estati successive.
Ora, pero', il nostro ricciolino biondo è troppo grande e pesante per stare sullo zaino e la voglia di muoversi e le gambette robuste non gli mancano.
Tuttavia, anche per vie di esperienze pregresse con fratellini, cuginetti, nipotini ecc., sapevamo che il problema, con i bambini, non è la stanchezza fisica, ma la noia o meglio, l'assenza dell'ambizione di raggiungere la vetta.
Per un bimbo non è importante dove si arriva, l'idea di dover raggiungere un luogo solo perchè è una cima, sembra non stuzzicarli affatto.Forse, solo perchè sono piu' saggi di noi.
Questi:
1) scegliere, innanzi tutto, una meta commisurata alle capacità del bimbo. Inutile programmare un'escursione in ripida salita di tre ore con un bimbo di tre e mezzo. La frustrazione sarebbe dietro l'angolo e l'avventura si trasformerebbe in una inutile fatica.
Meglio scegliere un itinerario piu' corto, se possibile che alterni salite a tratti pianeggianti;
2) coinvolgere il bimbo nella scelta, proponendogli due o tre itinerari possibile e facendogli immaginare lo scenario ambientale (ad es., uno è corto e piu' faticoso ma saremo in un bel boschetto, in mezzo ai pini e al ruscello, con ponticelli e folletti da cercare; l'altro è piu' in piano ma non ci sono alberi, quindi farà piu' caldo, ci saranno le cime innevate da guardare e un laghetto...ecc.). Se possibile, il tutto mostrando delle foto o una cartina (anche se non è in grado di leggerla, apprezzerà l'idea del coinvolgimento);
3) portarsi dietro una cartina e fingere che sia una specie di mappa del tesoro;
4) stabilire una meta che abbia davvero punti di interesse per il bimbo: si puo' trattare di un parco giochi dove si parcheggia, a cui promettere di tornare al ritorno se si comporterà bene, un laghetto di montagna all'arrivo in cui giocare con acqua, sassi o bastoni oun vero rifugio alpino da scoprire, un alpeggio a metà strada dove incontrare mucche e caprette o comprare il formaggio ecc.;
Parco giochi di Albard di Donnas |
5) inventare storie ambientate nei boschi, lasciando spazio alla fantasia, alle leggende locali, ai gusti del bambino.
Per esempio, si possono cercare i folletti o gli gnomi dei boschi, descrivendo ai bimbi tutto quello che sappiamo o immaginiamo del loro modo di vivere (e poi, chi ha detto che non esistano davvero?), oppure parlare degli animali che vivono nell'ambiente, dalle aquile ai camosci, dai caprioli alle volpi, dagli scoiattoli ai serpenti, e sfidare il bimbo a vederli; o ancora, approfittare della gita per imparare un po' di botanica, distinguendo i tipi di alberi ed i fiori, magari con l'aiuto di un taccuino o un libretto ad hoc (se sapete disegnare, ancora meglio, potrete fare degli schizzi da portare a casa per ricordo).
Raccontando che, piu' avanti nel sentiero, si troverà una pietra magica, una chiesetta, una cappelletta, un castagno secolare o un bel ruscello nel quale immergere i piedini, cosi' facendo, si motiverà il bimbo a proseguire;
6) cercare frutti selvatici, dalle fragoline, ai mirtilli, ai lamponi, ai funghi e spronarli ad arrivare almeno al cespuglio successivo;
7) munirsi di un sacchetto di caramelline colorate o biscotti, che ovviamente saranno magici e in grado di garantire poteri straordinari a chi li mangia. Noi abbiamo queste gelèe di Supermann, che regalano energia ai bimbi stanchi, facendoli saltellare veloci.
Ovviamente, andranno dosate lungo il percorso !!!
In questo caso, almeno, gli zuccheri ingurgitati saranno prontamente utilizzati;
8) ogni tanto regalare al bimbo qualche capo di abbigliamento o accessorio davvero tecnico, come quello dei grandi: gli scarponi, gli occhiali, la bandana, la maglietta anti UVA/UVB verde acido o arancione fosforescente, i pantaloni che si accorciano, lo zainetto ecc.. facendogli notare che con vestiti cosi' non potrà mai andare piano e che servono proprio per queste avventure.
Con nostro figlio, funziona sempre !
Niente paura, alcuni costano davvero pochissimo, le magliette, ad esmpio, le abbiamo acquistate a 3,99 Euro e 6,99 Euro e sono indistruttibili) |
9) portarsi dietro un peluche, delle bolle di sapone, una macchinina o altro giocattolo preferito per intrattenerlo in caso di soste o perchè possa giocare salendo;
10) farlo chiaccherare di sè, spronarlo a inventare storie o a raccontare le sue giornate all'asilo oppure raccontare una fiaba. In questo modo, neanche si accorgerà di stare camminando ed il tempo volerà!
Se ci riuscite, organizzate qualche gita con amici o parenti con figli. I bambini si divertono di piu' in compagnia.
Infine, ovviamente, dotarsi di pazienza, tanta pazienza, per eventuali capricci (soprattutto al ritorno, quando sarà piu' stanco), mettendo in conto che molto probabilmente non si arriverà dove si aveva programmato !
Ma chi ha detto cheè importante ?
E' molto meglio godersi il momento e la bellezza della natura.
"La mia ambizione e la mia forza mi impediscono di vedere il successo dove non c'è il risultato, ma negli occhi dei miei compagni, dietro alla stanchezza scorgo un'ombra di soddisfatione.
Di quanto tempo avro' bisogno per provare non la frustrazione di un risultato mancato ma la gioia delle mezze tinte?
Quando saro' capace di sentire di aver raggiunto un traguardo anche se mi sono fermato a metà strada?"
(da "La frontiera invisibile" di Kilian Jornet).
p.s. Le foto si riferiscono al sentiero del Re ed al sentiero 14 C che, partendo dalla valle di Champorcher (AO), appena dopo il tornante con galleria (dove ci sono due spiazzi a lato strada per parcheggiare), conduce alla frazione della di Petit Roisier (indicati 45 minuti, noi con il ricciolino sempre camminante ci abbiamo messo 1 ora esatta), dove si trovaun vecchio mulino, un parco giochi, case e, purtroppo, pure la relativa strada asfaltata di accesso. Il sentiero, comunque, è tutto nel bosco e molto suggestivo, anche se ripido.
Si puo' scendere dallo stesso itinerario o imboccare il sentiero 13, molto piu' pianeggiante, per poi fare due tornanti in asfalto in discesa e tornare al punto di partenza.
Cosa ne pensate ? Voi conoscete altri strategemmi ? I vostri figli amano camminare ?