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lunedì 20 maggio 2013

Viaggiando con la mente...verso il mare e nei ricordi

Riproduzione vietata.

GRADO, l'Isola del sole, provincia di Gorizia.
Più precisamente, Grado Pineta fuori stagione.
Questa foto è stata scattata in un momento malinconico, in occasione di una visita improvvisa a parenti lontani solo fisicamente, l'ultima volta in cui abbiamo visto una persona cara. E' quindi un ricordo dolce e amaro allo stesso tempo.
Ho voglia di mare, anche se dovesse piovere e fare freddo.
E' insolito per me, ma ho propio voglia di mare, si spazio, di sabbia tra le dita, di acqua calda e di letture spensiera, di estate, magari.
La stagione dei monsoni del Nord Italia, avrà mai fine?

Questo post partecipa al Fotoviaggiando del lunedì di Francesca, http://patatofriendly.blogspot.it/2013/05/fotoviaggiando-la-danimarca-e-i.html , perchè anche è bello viaggiare anche in Italia, ogni tanto.

lunedì 15 aprile 2013

Sapore d'estate

Oggi, come da troppi giorni a questa parte, non ho tempo per me, tanto meno per il mio angolino "segreto"...
..eppure tengo troppo al Fotoviaggiando del lunedì di Francesca (http://patatofriendly.blogspot.it/2013/04/fotoviaggiando-il-giappone-e-il.html) perciò, senza altro accompagnamento,
ecco la Corsica, calda caldissima e selvaggia Corsica, che ci è piaciuta tanto e dove spero di tornare presto (e non è vero che gli isolani sono antipatici con i turisti, nè nell'entroterra nè sulle coste!)

riproduzione e pubblicazione sono vietate, in tutte le forme

lunedì 8 aprile 2013

Cicloviaggiando parte seconda

 Ciclabile della Drava, da Dobbiaco a Villach (circa 150 km)

Lago di Villach, Austria

Cimitero austriaco, Sillian
Agosto 2010.
Dopo aver preso confidenza con la mia nuova bellissima bici da corsa, io e l'Alpmarito, dopo l'esperienza cicolturistica in Francia (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2013/03/cicloviaggiando.html ) e ancora senza nani, abbiamo deciso di lanciarci in una vera vacanza in bicicletta, senza auto, con bagagli - al minimo- al seguito.
Ovviamente, siccome siamo masochisti, abbiamo scelto la ciclabile della Drava, che attraversa tutta l'Austria sino alla Slovenia seguendo il corso del fiume Drava, quindi in mezza montagna.
Sempre per via del nostro insano masochismo, non siamo partiti da Sillian, come fanno praticamente tutti i tour operator e gli amatori di viaggi in bici, ma da Dobbiaco, Italia, così ci siamo fatti subito un bel dislivello in salita!
Il resto del viaggio, che avrebbe dovuto portarci fino in Slovenia a Maribor, sarebbe stato in piano o discesa. Peccato che non avessimo controllato e metà percorso era sterrato e quindi impossibile con la bici da corsa.
Risultato: su e giù per paesini austriaci sulla strada, in molti tratti e stop a Villach, perchè poi la ciclabile sarebbe diventata veramente impraticabile per i nostri "attrezzi".
Ovviamente, anzichè in cinque o otto giorni, come i tuor, noi siamo arrivati a Villach, in Austria, nella zona dei laghi, poi abbiamo deciso di fare tutto il giro del lago e di pedalare per i dintorni, in quattro giorni e tre notti.
Ritorno in un comodissimo treno con tanto di vagone porta biciclette (ma perchè solo in Italia siamo messi così male, perchè????!!)
Su quattro giorni totali, ha piovuto...quattro giorni!
Un paio proprio di pioggia torrenziale, con aggiunta di aria fredda da anticipo d'inverno (a Sillan c'erano 3 gradi!!!E ovviamente l'ostello in cui avevamo pernottato aveva la cladaia furoi uso, quindi niente acqua calda per la doccia), gli altri con acquazzoni a intermittenza...nonostante questo, però, è stato bellissimo e lo rifarei domani.
Viaggiare in bici, con bagaglio essenziale e nessun pensiero in testa, al ritmo delle nostre gambe, per prati, fiumi, boschi e paeesini incantevoli, nel verde dell'Austria...ti rendi conto di quanto poco davvero contano gli oggetti materiali, di cosa - e chi - sia veramente essenziale, di quanto siamo fatti per stare all'aria aperta e usare il nostro corpo anzichè le automobili, di quanti chilometri si possano fare pedalando e di quante idee geniali e riflessioni possano nascere così, dal nulla, solo perchè per una volta si lasciano i pensieri liberi di vagare con i prorpi tempi..
Non avendo prenotato nulla in anticipo, abbiamo rischiato di restare fuori tutte le notti, io sono caduta e mi sono tagliata con la catena (ho ancora i segni), le borse dell'Alpmarito si sono rotte ma...andava bene tutto.
Abbiamo persino fatto una ferrata da brivido, affittando l'attrezzatura, lungo una cascata che alimentava un tempo, un mulino per la lavorazione della pietra.
E po abbiamo visitato lo stabilimento della Loacher (facendo incetta di cioccolato, ma gustato subito perchè tutto ciò che non si consuma, pesa) e vi assicuro che era proprio come la pubblicità: in una vallata abbastanza selvaggia, con un paesino di montagna con il suo bravo campanile sullo sfondo, i prati verdissimi e le mucche al pascolo (non viola, però, quella è la Milka)..mancavano solo gli gnometti!
La zona dei laghi, poi, è splendida, anche se nulla più del lago d'Orta o del lago Maggiore...a parte i prezzi, folli per un italiano.
E ora, riguardando queste foto, non posso che augurarmi che la primavera arrivi presto e intanto progettaree altre ciclovacanze, non appena il nano avrà imparato a pedalare....mentre la bicicletta, ahimè, arruginisce in garage.

Questo post partecipa all'iniziativa di Francesca Papatofriendly, il Fotoviaggiando del lunedì: questa settimana http://patatofriendly.blogspot.it/2013/04/fotoviaggiando-irlanda-e-lamica-inattesa.html.

lunedì 18 marzo 2013

Cicloviaggiando



Perdonatemi la scarsa qualità delle foto, ma non avrei potuto trovarne di migliori per viaggiare sul filo dei ricordi....
Il mio primo viaggio in bici, la mia prima bici da corsa...

Il LUBERON.

E' passato tanto tempo e ora non riesco ancora ad immaginare quando potremo farlo di nuovo, con il nano al seguito. Succederà, prima o poi.
Viaggiare con la bici da un senso di libertà e leggerezza inimmaginabile.
Quella volta, ci eravamo spostati in Francia in auto e dormivamo in albergo, girovagando in bici soltanto durante il giorno...una specie di esperimento; la volta successiva, solo bici e bagagli (minimi) sulla bici.....ma questa è un'altra storia.

Ricordo il sole, il caldo, il museo della lavanda, i fiori, le falesie, il verde elettrico dei prati, i paesini arroccati, le ciclabili e le strade di campagna tutte asfalto sconnesso o terra battuta.
Ricordo la fatica nelle gambe, le spalle anchilosate, i calli alle mani e il dolore al fondo schiena.
Ricordo i su e giù dalle colline, tra campanili e vigneti, ricordo il fresco della discese ed il caldo delle salite.
I colori fluo delle magliette "tecniche", il caschetto che spettina i capelli,  il giallo, il senape ed il rosso delle miniere d'ocra del Luberon e delle colline di Roussillon, ricordo cascate e fontane, panini al volo e macchie di grasso sulle gambe, ricordo le mangiate della sera, i lunghi discorsi fra i pedali, gli occhi brillanti ed i sorrisi innamorati dinnanzi ad un bicchiere di birra fresca, la tranquilla profondità del sonno notturno.
Ricordo un viaggio davvero a misura d'uomo, perchè la bici ti costringe a tappe commisurate alle tue forze e ti regala il tempo per guardarti  intorno e assaporare gli odori, i colori, il sapore dei luoghi e delle persone, ma con poca possibilità di sbagliare strada...perchè poi, indietro, ci devi tornare con le tue gambe!

Questo post partecipa al Fotoviaggiando del Lunedì di Francesca, http://patatofriendly.blogspot.it/2013/03/fotoviaggiando-del-lunedi-la-triste.html

lunedì 11 marzo 2013

Un'atmosfera magica...

Questa foto risale al Dicembre del 2009, il nostro viaggio di nozze.
All'epoca, purtroppo, non possedevo ancora una Reflex, anzi, non sapevo neppure che esistessero.
Ed è stato un peccato.
I veri ricordi, la vera ricchezza, però, è quella che ci si porta dentro e io questo viaggio e questi luoghi, non li dimenticherò mai.
Faceva freddo, molto freddo, ma eravamo preparati al peggio.
Quello a cui non eravamo preparati, era la pioggia invece della tanto sognata neve, il buio che non se ne andava mai, che anche se te lo raccontano non sai comunque come reagirai, perchè la luce in Italia è quasi scontata,  e ancora: l'abitudine degli abitanti di compreimere in poche ore la propria vita sociale, l'apertura di musei, negozi, centri commerciali, ristoranti, monumenti, tutto, allo stesso ritmo delle cortissime giornate.
Parlando e parlando, abbiamo capito la dimensione intima e famigliare dell'inverno, vissuto da loro, così diversa dal nostro rifugiarsi nel caos, nella luce e nel rumore proprio quando le giornate si fanno fredde e corte.
Abbiamo guidato per centinaia di chilometri in mezzo a strade gelate, tra campi deserti e boschi immensi, senza incontrare nulla e nessuno, tranne, ogni tanto, come un'oasi nel deserto o un iceberg in mezzo al mare del Nord, posti come questo o uno scuolabus carico di alunni, che non capisci da dove venga e dove vada..
e tanto altro, ma tutto in una foto e in un post, non ci sta.
Qui ci siamo fermati, abbiamo scattato e ci siamo detti: restiamo qui, vogliamo vivere così...così fuori dal mondo, in una dimensione magica e surreale, così liberi, così tutt'uno con la natura, così "sospesi".
Invece poi siamo risaliti in macchina, con un sospiro, un brivido e già un pò di nostalgia, e abbiamo proseguito il nostro viaggio, in Svezia e nella vita.

Questo post partecipa all'iniziativa del Fotoviaggiando del lunedì, http://patatofriendly.blogspot.it/2013/02/fotoviaggiando-del-lunedi-emozioni.html, di Francesca Patato Friendly, http://patatofriendly.blogspot.it

lunedì 4 marzo 2013

Edinburgo e gli amici

Riproduzione, copiatura e pubblicazione riservate
Edinburgo, ottobre-dicembre 2012
Guardo questa foto e ricordo cinque giorni magnifici trascorsi a camminare per una città incantevole, in giornate incredibilmente terse (tranne una) e gelide, con un nano tranquillo nel suo passeggino e una coppia di amici, di quelli veri, di quelli che spesso hanno idee diverse dalle tue ma con cui puoi sempre parlare, di quelli che abitano lontano e magari, visti gli impegni quotidiani ed il diverso stile di vita, senti raramente, ma quando accade, è come se aveste appena finito di parlare, di quelli che sai che ci sono, comunque.
Ma anche, il primo vero viaggio del nano, la scoperta di un Paese molto diverso dal nostro, di musei interessanti, caffè lunghi e annacquati, persone vestite in modo stravagante e alquanto anticonvenzionale e strambo, in rapporto al clima, pub vietati ai minori, anche in orari non sospetti, gentilezza, prezzi elevati ma posti che meritano, cibo gradevole, supermercati aperti anche la sera tardi e che fungono pure da Bancomat, dogana all'aereoporto (non ci ero più abituata!) e tante tante chiaccherate.
Una piccola parte di Scozia scoperta anche nei suoi aspetti burocratici/sociali/lavorativi/scolastici e di vita quotidiana, grazie ai racconti dei nostri amici che ci vivono e lavorano, perchè noi quando viaggiamo siamo curiosi, avidi di informazioni, le più disperate.
E non vedo l'ora di tornarci, magari questa estate, anche se casa mia, è qui.
Perchè è bello andare ma anche tornare.

venerdì 22 febbraio 2013

Metti un pomeriggio a zonzo..

In questi grigi giorni invernali, ogni tanto, una pausa "culturale/artistica" ci vuole.
E allora, ho accompagnato una coppia di amici di lunga data in visita in quel che considero un "gioiellino"  di casa nostra, il Forte di Bard.
La giornata era gelida e uggiosa, con qualche fiocco di neve..




Ma il luogo merita comunque, in ogni stagione.



Il Forte ospita tre musei permanenti, il Museo delle Alpi, bellissimo anche da visitare con i bimbi, perchè molto interattivo e moderno, un Museo delle Prigioni e un piccolo museo appositamente studiato per i bimbi, Le Alpi dei ragazzi.

La vista sulla vallata sottostante è magnifica e anche il borgo e la "cinta muraria" che si può attraversare per raggiungere il Forte (dotato comunque anche di ascensori trasparenti).....il tutto percorribile in passeggino.

Questa volta, ho visitato una mostra fotografica temporanea da poco aperta, già ospitata nelle due passate edizioni, il Wildlife Photographer of the Year.
Se amate la fotografia e l'ambiente, merita, merita davvero, insieme all'altra mostra temporanea ancora in corso: "Dalla Terra all'Uomo".
Entrambe, soprattutto la seconda, non solo soltanto esposizioni di (splendide e originali) fotografie di rare specie animali e magnifici angoli della Terra, ma anche una forma di sensibilizzazione ai temi ambientali e animalisti.
Insomma, vale la pena di guardare le foto, ma anche e soprattutto, di leggere con attenzione le didascalie e commenti che le accompagnano.
Dalla esposizione di Yann Arthus-Bertrand io sono uscita un pò sconvolta e ancora più certa che di imparare non si finisce mai e che molti comportamenti, che crediamo "ecologici e virtuosi" in relatà non lo sono, perchè abbiamo ignorato una parte delle loro conseguenze...
L'unica salvezza? Consumare di meno, cibo e tutto, senza cadere in nessun eccesso.

Non potevano mancare i libri relativi alle due bellissime mostre attualmente presso il Forte di Bard...perchè oggi è venerdì e vorrei partecipare alla iniziativa di Homemademamma, http://www.homemademamma.com/2013/02/22/venerdi-del-libro-italiani-di-domani/!
Meritano di essere letti, sfogliati, esposti in bella mostra e riguardati, offerti in prestito agli amici e, non ultimo, studiati.
I portfoli di Wildlife Photographer of the Year (quello di quest'anno ancora mi manca) raccolgono le fotografie esposte, con i commenti della giuria, le specifiche tecniche di scatto (obiettivo, ISO, diframma, tempi di esposizione filtri ecc.) e le considerazioni dei fotografi, che raccontanto le loro intenzioni, le emozioni che volevano trasmettere e il modo con cui hanno catturato la scena.
Unica pecca - almeno per me -: sono interamente in inglese (e costano, anche se meno di molti altri libri fotografici).
Ne vale comunque la pena, anche solo per le foto.

L'altro, invece (in italiano), è un libro fotografico che definirei di "denuncia", oltre che di "viaggio", in senso lato.


Questo non è un post pubblicitario, soltanto un suggerimento entusiastico di una visitatrice, però il link del sito del Forte ve lo lascio comunque: www.fortedibard.it, insieme a due info pratiche: il Forte si trova a Bard, nella Bassa Valle d'Aosta (uscita autostradale Torino - Aosta: Pont Saint Martin, poi proseguire per pochi km sulla statale in direzione Aosta,), c'è anche una caffetteria (ed altre nel Borgo di Bard) e negozietti di suovenir, le toilette sono pulite e numerose, gli spazi ampi, adatti a bimbi e passeggini, però nei Musei qualche scalino c'è, quindi meglio essere in due per sollevarlo.
Se volete visitare le due mostre temporanee di foto con attenzione, calcolate pure almeno tre ore - e comprate i biglietti cumulativi, convengono-, se aggiungete il/i Museo/i, vi ci vuole tutta la giornata.
All'esterno fa freddo, perchè il Forte è in posizione sopraelevata e in mezzo ad una vallata, con conseguenti forti correnti d'aria, tenetelo presente.
Ci sono parcheggi liberi nelle vicinanze, serviti da marciapiedi, negozi di alimentari (anche per acquistare prodotti locali), e un parcheggio proprio sotto il Forte, a pagamento.ù
Nel Borgo sottostante il Forte transitano pochissime macchine, nella strada che sale al Forte nessuna, quindi i bambini possono correre tranquilli. 
C'un bellissimo porco giochi nel Paese dall'altro lato del fiume (Comune di Hone) rispetto a Bard, ma è abbastanza lontano (10 - 15 min. a piedi) ed è situato dietro la biblioteca comunale (chiedete alla gente del luogo).
Se volete ulteriori info, di qualunque tipo, sarò lieta di aiutarvi, se possibile.

Questo post vuole essere anche un'adesione, in anticipo, alla bella idea del lunedì di Francesca (http://patatofriendly.blogspot.it/,  "Il foto-viaggiando del lunedì" (http://www.patatofriendly.blogspot.it/2013/02/fotoviaggiando-del-lunedi-emozioni.htm).

Tutte le foto pubblicate appartengono a Mamma Avvocato, è vietata la riproduzione, pubblicazione, copiatura su qualunque supporto e/o qualunque mezzo di comunicazione, salvo espressa autorizzazione.
Grazie.