"Bastava chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano" di Emma
ed. Laterza, febbraio 2020, pag. 186
Questo libro non è un romanzo e neppure una raccolta di racconti ma una raccolta di 10 graphic novel pensate per far riflettere sulla condizione femminile attuale.
L'ambientazione ed i dati statistici citati sono francesi ma poco cambia rispetto all'Italia (se non che la nostra situazione è ancora peggiore), perchè l'autrice è una blogger, fumettista ed ingegnere informatica francese (se non la conoscete ancora, qui trovate il suo blog).
Con immagini incisive, brevi dialoghi tra donne e donne e donne e uomini e sintetiche note esplicative, Emma riesce a far comprendere ai lettori, che ancora non se ne fossero accorti, le trappole e le insidie della condizione femminile, ovvero cio' che ancora non ci rende libere quanto gli uomini.
Se siete donne, per di più madri, è difficile non immedesimarmi nella protagonista di ciascuna delle 10 storie o perlomeno di qualcuna.
Chi, dinnanzi ad un carico di lavoro e mentale esagerato, non ha sbottato: " Ma non avresti potuto farlo tu, almeno questo?", per sentirsi rispondere: "Bastava chiedere!" , come nel primo racconto a fumetti?
E a chi non è mai successo di veder trattata una ben meritata reazione di difesa femminile, come un attacco di "isteria" esagerato o un'inopportuna "aggressività" (peraltro tollerabile solo nei maschi)? ("Rilassati!", è infatti il titolo del secondo racconto).
Per gli uomoni, riconoscersi nelle reazioni dei protagonisti, forse non sarà una bella sensazione ma sicuramente sarà istruttivo.
Ci sono anche atteggiamenti che, sia pur incosciamente, pongono delle "trappole" alle donne, come il sacrificare se stesse per amore (dei figli, del marito, dei genitori, degli indifesi), oppure l'ignoranza della propria anatomia femminile o, ancora, accettare una situazione di dipendenza e precarietà economica, perchè non si riescono a distribuire equamente i carichi di lavoro in famiglia.
Si parla anche di congedo di maternità e lavoro casalingo (da taluni, uomini e donne, percepito come una "vacanza"..sempre che non lo vivano loro in prima persona), sguardo giudicante maschile e giusta esigenza di autoaffermazione, al di là dei condizionamenti.
Una raccolta che merita di essere letta ed utilizzata come spunto per cambiamenti da attuare prima di tutto nel nostro vivere quotidiano, per modificare, a poco a poco, la realtà sociale e chiedere alle istituzioni di fare altrettanto.
Questo, dunque, è il mio consiglio di lettura per questo appuntamento del venerdì con i libri, "il venerdì del libro" ideato da Paola.