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martedì 20 ottobre 2015

Passeggiate autunnali in Valle d'Aosta: da Gaby a Pian dou Beyli

L'autunno porta con sè, ogni anno, l'aria fredda e la pioggia ma anche colori caldi e avvolgenti, il fuoco di una stufa, sapori rassicuranti e una rinnovata voglia di stare insieme, a casa e non solo.

E noi, cicondati dai boschi, non potevamo esimerci dal continuare le nostre passeggiate domenicali, 
come questa, in un luogo che riporta una parte della famiglia all'infanzia..


Un'oretta di salita, una mezz'ora di discesa dall'altra parte e poi il ritorno all'auto, in un giro circolare che anche con i bambini è fattibile in due ore, in luoghi poco frequentati ma su un sentiero rimesso a nuovo.
Da Yair Desout, un pugno di casa appena oltre l'abitato di Gaby, nella Valle del Lys (AO), seguendo il segnavia numero 3 fino a Pian dou Beyli...



ammirando la natura, soprattutto dal magnifico belvedere, sul dirupo protetto da una staccionata, appena prima di Pian dou Beyli, mt. 1310


scoprendo funghi di ogni forma e colore...




...per poi proseguire lungo in sentiero in discesa fino a Pont De Trenta ed al suo ponte di pietra e rientrare seguendo il marciapiede ed il sentiero a dordo strada, fino alla partenza (circa due chilometri in discesa).


Noi abbiamo avuto anche un incontro ravvicinato inaspettato !!!


D'obbligo, scendendo in auto, una sosta ai numerosi parco giochi, sempre ammirando i colori dell'autunno.

E poi, magari, gustandosi a casa un bel risotto ai funghi!!!






giovedì 23 luglio 2015

In questa calda estate, arrampicando in falesie di montagna, al Gabiet

In questa calda estate, stiamo riscoprendo l'arrampicata in falesia, con nostro figlio.
Erano ormai quattro anni che non riuscivamo ad arrampicare fuori così tanto, anche se su gradi a dir poco "basici".

Ma non mi importa.
Mi interessa solo stare insieme, arrampicare, guardarlo salire, possibilmente in montagna, così da respirare e sentire la gomma delle scarpette che fa presa.

Perciò domenica siamo stati in una falesia ben poco frequentata, solo perchè raggiungibile con un'ora di camminata a piedi in salita o 15 minuti più cabinovia e quindi non di quelli davanti alle quali parcheggi e campeggi.
Noi, visto il peso dei materiali + cambio per il ricciolino + vestiti perchè non si sa mai che siamo in quota + acqua e panini, abbiamo optato per la cabinovia, che è piaciuta moltissimo al piccolo di casa.



E poi eravamo lì, nella "nostra Valle", quella di Gressoney (AO), al Gabiet, non lontani da dove è iniziato tutto.
E a parte le piste che d'inverno servono a sciare e d'estate deturpano il paesaggio, ne è valsa davvero la pena.


La vista sul Monte Rosa, con la Piramide Vincent in bella mostra, uno dei miei primi 4.000 mt, la diga del Lago Gabiet e il nostro piccolo scalatore, che purtroppo questa volta era molto stanco e dopo pranzo ha fatto parecchi capricci.



Qualche goccia di pioggia, un caffè al Rifugio Gabiet (dove si mangia molto bene, se mai capitaste da quelle pari), con qualche chiacchera mentre il ricciolino si faceva un riposio rigenerante in braccio a papà, e poi di nuovo cabinovia.
Infine, sosta al parco giochi di Gressoney La Trinité, sempre più attrezzato ogni anno che passa, per la gioia di un piccoletto tornato di ottimo umore.





Un gioco nuovo, che non avevo mai visto primo, ci ha piacevolmente colpiti, questo :


Una vera escavatrice in miniatura, perfettamente funzionante e pure rotante, che tutti i presenti, a turno, si lanciavano a provare !!!

E dopo la sosta e la merenda, ancora ad arrampicare, in un settore facile chiodato apposta per i bimbi proprio dall'altro lato della strada e del fiume, con il nostro ricciolino tornato entusiasta e tutto orgoglioso delle persone che si avvicinavano curiose per guardarlo e fargli i complimenti.
Decisamente con un ego smisurato, come il suo papà!!!

Non so perchè, ma solo risalire le vallate montante, quella di Gressoney in particolare, ha su di me un effetto così rilassante e rigenerante. Nessun mare o viaggio all'estero mi ha mai regalato le stesse sensazioni.
E' come se sentissi i polmoni dilatarsi, la pelle distendersi, la mente respirare.

Anche se costa fatica prepararsi e preparare, mettersi in macchina e camminare. Anche se è solo per un giorno.

p.s. Per gli interessati, trovate indicazioni sulle falesie della Valle di Gressoney su questo sito. Non c'è il luogo in cui siamo stati noi, ma sono massi praticamente a due passi dal settore denominato "Gabiet" e si tratta di monotiri brevi dal  3 al 5C chiodate vicino, con sosta attrezzata in cima.
La roccia si sgretola un pò, quindi un casco per chi è in sosta non è una brutta idea.
Se invece volete fare i turisti, sappiate che la cabinovia si prende nel piazzale di Staffal, proprio dove finisce la strada della valle di Gressoney, che dunque dovete percorrere fino in fondo (circa 32 km dall'imbocco, a Pont Saint Martin, prima uscita autostradale della Valle d'Aosta provenendo dal resto d'Italia).
Dall'arrivo della cabinovia Staffal - Gabiet, in 15 minuti di salita si giunge al Lago/diga delle foto ed al Rifugio Gabiet. In alternativa, potete salire a piedi da Staffal in un'ora circa (almeno 1,30 con i bimbi). Il sentiero è ben battuto e piacevole ma molto ripido (non pericoloso, comunque), soprattutto nel tratto iniziale e finale.


giovedì 18 giugno 2015

Quando il passato sembra respirare, in Valle del Lys (AO), da Lillianes a Russy

Due domeniche fa, nel nostro cercare nuove passeggiate nelle valli che ci circondano, abbiamo scovato un sentiero un po' trascurato, a bassa quota, molto ripido e con tante ortiche (e ovviamente era l'unica volta che avevo indossato dei pantaloni corti), in fondo ad una successione di tornanti impegnativa.
Però, grazie ad esso, abbiamo inaspettatamente respirato la storia della zona, dei suoi abitanti, della vita un secolo fa.
Perché quando cammini in salita in mezzo ad un fitto bosco e superi, una dopo l'altra, case che portano impresse date come questa, un po' nella storia ti ci senti.

Per non parlare delle porte meravigliose, dei particolari architettonici...e considerando che la strada e' recentissima e inizia a 677 mt., dal paese di Lillianes (AO), all'inizio della Valle del Lys, in Valle d'Aosta, che sale per 15 minuti buoni e dall'arrivo della stessa alle case ci sono altri 849 metri di dislivello (una mezz'ora di camminata che per noi è diventata un'ora, con il bambino ed il caldo umido)..pensate che fatica a costruirle!

Il sentiero non presenta difficoltà o pericoli, neppure per i bimbi, però è ripido.

ed a cinque minuti dalla partenza c'è un borgo antico con tanto di forno della borgata e immancabile fontana, oltre alla cappella restaurata da poco.


Noi siamo saliti un po' oltre Russy, prendendo una delle biforcazioni del sentiero, per poi fermarci appena fuori dal bosco (nello sconforto dell'Alpmarito, che avrebbe voluto proseguire, ovviamente) ma eravamo partiti tardi e io ed il nano stavamo patendo il caldo.
Il panorama, comunque, non era male!
Dopo la domenica di pioggia intermittente e prima garetta di bici per il nano, ora stiamo già pensando alla meta per il prossimo fine settimana!!

martedì 19 maggio 2015

Il vecchio castagno della Valle del Lys

Ci sono luoghi che sembrano magici.
O forse lo sono.

Luoghi in cui si respira un'aria diversa,
una sensazione di pace interiore.

Luoghi in cui senti la potenza e la grandezza della natura,
in cui ti senti parte di un tutto più grande di te,
in simbiosi, completo.

A volte questi luoghi sono più vicini di quanto credi,
solo che ancora non conosci il sentiero per arrivarci.

Domenica scorsa, grazie ad un cugino che vive nei pressi e non ha perso la memoria dei tempi,
io credo di averne trovato uno.

 La casa di un vecchio castagno, 700 anni o forse più.


 Arrivarci non è neppure stato lungo: un'oretta in un sentiero poco battuto fino ad arrivare ad un pianoro con un roccione dalla splendida vista ed una piscinetta naturale





 per poi scendere per  pietraie in equilibrio instabile, guidati dai ricordi, e arrivare a lui.


 Che se ne sta lì, un pò abbandonato dall'incuria dei forestali che non sanno neppure dov'è (ma sanno che c'è) e non se ne curano, un pò tranquillo, forse, di non essere meta del turista di massa.





Per poi scendere a valle da un altro sentiero, ritracciato e pulito da un gruppo di ragazzi/uomini che hanno aperto delle nuove vie di roccia e si curano del posto, finalmente.





E poi a bersi un buon caffè in compagnia.






 P.s. Il vecchio castagno è nella Valle di Gressoney (AO), con partenza da Gaby, loc. Crusmato  o Pont De Trenta.