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mercoledì 7 settembre 2016

Gite fuori porta con i bambini: il rifugio degli Asinelli

D'estate ma anche nelle mezze stagioni, in settimana o nel weekend, a volte si ha voglia di fare una gita, vedere qualcosa di nuovo, arricchire il proprio bagaglio di conoscenze o esperienze o, semplicemente, divertirsi. E si ha voglia di farlo con i bambini.

In un ozioso pomeriggio estivo libero, la voglia di gita ci ha portato, con decisione dell'ultimo minuto, in un luogo speciale, non molto lontano da casa: Il rifugio degli Asinelli, a Sala Biellese, in provincia di Biella, nel Nord del Piemonte, non lontana da Ivrea e dalla Valle d'Aosta e rapidamente raggiungibile anche da Torino e Vercelli.



Su un vasto appezzamento di terreno, l'associazione senza scopo di lucro "Il Rifugio degli Asinelli
ONLUS" dal 2006 ospita asini, muli e bardotti in difficoltà o sofferenti, a causa di malattie o perchè hanno subito maltrattamenti o sono stati privati di cure o cibo e se ne occupa, facendo conoscere ad adulti e bambini curiosi questi teneri animali.



La sede si trova immersa nel verde delle colline moreniche ed ci ha stupito perchè è grande, curata, pulita e ben tenuta, come gli animali che ospita.
L'ingresso è gratuito e si possono guardare ed accarezzare muli, asini e bardotti in sicurezza e rispettando la loro volontà (sono gli animali ad avvicinarsi agli steccati se e quando vogliono essere coccolati - praticamente sempre! - e non viceversa).


Inoltre, parcheggiata l'auto nell'ampio piazzale gratuito, i bimbi possono correre e muoversi tranquilli per le sterrate che conducono ai recinti, poichè non circolano auto. Tra l'altro, in quasi tutto il luogo ci si può muovere anche con passeggini e cani (purchè al guinzaglio).
La struttura ospita anche una fontana, i servizi igienici (con fasciatoio), macchinette automatiche di acqua e snack e un negozio con tanti articoli, comprando i quali si può contribuire a sostenere l'associazione.
Eh sì, perchè essa vive delle donazioni e dei contributi dei privati (compreso il 5x1000).
Si possono anche "adottare a distanza" uno o più animali oppure persino prenderli in affidamento, in casa propria, naturalmente alle condizioni poste dall'associazione, a salvaguardia degli animali.



Noi ci siamo stati in un pomeriggio qualunque, trascorrendovi un paio d'ore, però credo sia meglio programmare la visita in modo di partecipare ai grooming days organizzati periodicamente (qui il calendario).
Cosa sono? Giornate in cui il personale del rifugio insegna ai visitatori a prendersi cura di asinelli, muli e bardotti  con brusche e striglie (ossia fare "grooming"), all'interno dei recinti.
Noi contiamo di farlo presto!

Cos'altro fare nei dintorni?
Una visita al Parco della Burcina ed alla Biella Alta sono d'obbligo,



 ma c'è anche la riserva naturale della Bessa, miniera d'oro a cielo aperto di epoca romana, di cui un giorno vi racconterò, oppure potreste spingervi fino a Ivrea, per visitare la cittadina ed il suo castello dalle rosse torri!




N.B. Post non sponsorizzato.


mercoledì 27 luglio 2016

La Valle di Cogne

Il primo fine settimana di luglio io, il ricciolino biondo, una sua amichetta ed i suoi genitori, siamo stati a Cogne, in Valle d'Aosta.

Io avevo un incarico specifico, come "inviata speciale" di Patatofriendly, il blog di viaggi con bambini di Francesca: scoprire Cogne ed una manifestazione che si teneva proprio in quel fine settimana, "Viva il Parco".

  
Il mio racconto del family hotel in cui abbiamo soggiornato, delle passeggiate con bambini (anche in bici o con passeggini) da noi personlmente "testate", della bellezza dell'ambiente (non a caso Cogne fa parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso), le trovate qui, con tanto di reportage fotografico, ovviamente!

Qui, invece, vi parlo della manifestazione "Viva il Parco", incentrata su cavalli, carrozze e "vita al tempo del medioevo", all'insegna della mobilità dolce e sostenbile, mostrandovi anche per immagini le emozioni che abbiamo vissuto.

Cio' di  cui non ho ancora scritto, pero', è quanto sia stata una bellissima esperienza, sia per la compagnia, visto che siamo stati bene ed il ricciolino e la sua amichetta si sono divertiti indubbiamente molto, sia perchè l'idea di raccontare per Francesca il nostro fine settimana è stato un ottimo pretesto per tempestare tutti di domande e darmi ad alcuni dei miei hobby preferiti: camminare in montagna e scattare foto con l'amata Reflex!
Infine, perchè secondo me le montagne non hanno uguali e potervi trascorrere delle giornate di vacanza è impagabile.

E allora, in questo afoso pomeriggio di fine luglio, voglio farmi cullare dai ricordi, con altre foto...



















lunedì 29 febbraio 2016

Wildlife photographer fo the Year 2015 - ovvero, quando la fotografia parla della natura e di noi

Da alcuni anni il Forte di Bard, polo museale suggestivo posto all'imbocco della Valle d'Aosta, ospita una mostra di fotografia naturalistica che, a mio parere, ha pochi uguali e che mi lascia sempre a bocca aperta:

Il Forte di Bard - fotografia Mamma Avvocato. Sono vietati l'uso e  la riproduzione senza consenso.

 la "Wildlife photographer fo the Year"




Si tratta, secondo il sito del Forte stesso, dell': "...evento più prestigioso e importante nell'ambito della fotografia naturalistica.

Presenti in mostra oltre cento emozionanti immagini, vincitrici nelle 18 categorie del premio indetto dal Natural History Museum di Londra in collaborazione con il Bbc Wildlife Magazine, giunto ormai alla sua 51esima edizione. Quest’anno hanno partecipato 42.000 concorrenti, provenienti da 96 paesi del mondo, valutati da una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti".
 
Non è la prima volta che ne parlo, dal momento che la visito ogni anno, spesso più di una volta a stagione, un pò perchè adoro la fotografia in sè, un pò perchè è davvero vicina a casa, sicuramente perchè ogni fotografia ha molto da raccontare a chi abbia voglia di ascoltarla.

Nel 2013, ad esempio, nevicava e il ricciolino era ancora pelatino, ma rimase affascinato dagli animali ritratti nelle foto.



Il bello di  questa mostra, a mio parere, è che consente di vedere scorci di convivenza tra animali ed esseri umani, ammirare la bellezza e stranezza della natura, osservare specie viventi di cui non sappiamo neppure l'esistenza, magari in momenti intimi e particolari, in luoghi sperduti che pochi hanno la possibilità di visitare.
Oltre che, naturalmente, poter apprezzare le inquadrature, la tecnica, la visione artistica dei fotografi e, magari, prendere spunto (seppur con risultati e materiali diversi!).

Fotografare le foto (si può pagando un dazio), non mi sembrava sensato e, comunque, volevo godermi la mostra, visto che il ricciolino non avrebbe retto più di un'oretta tra quelle sale, seppur molto interessato.
Perciò, posso mostrarvi solo alcune cartoline che ho acquistato, giusto per darvi una idea di cosa potrete trovare...

(notate l'uccellino sul ramo, da sfondo, il Fitz Roy in tenuta invernale)


(Questa è stata la preferita del ricciolino biondo).

Ciò che mi colpisce di più, ogni anno, non sono però le "semplici" fotografie di animali o paesaggi, ma quelle che denunciano lo sfruttamento del suolo, l'alterazione degli ecosistemi, le difficoltà o facilità di adattamento degli animali nell'ambiente urbano, le pratiche di caccia o tortura degli animali, la somiglianza tra alcuni comportamenti animali e quelli umani, la forza e maestosità della natura o, al contrario, la sua fragilità dinnanzi all'uomo, che ogni luogo che raggiunge, modifica e spesso distrugge.

Prendete questa foto, ad esempio, tratta da il sito del Forte di Bard



Non rende in questo formato e dimensione e forse non era la più bella della mostra ma è quella che più mi ha colpito perchè, come spiegava la didascalia (leggetele tutte o comunque, prendetevi il tempo per leggerne il più possibile, spesso sono molto interessanti e aiutano a "leggere" la foto), il macaco è cacciato selvaggiamente perchè la sua carne viene considerata una prelibatezza.
Guardate i suoi occhi.
Voi, lo mangereste?
So che detto da una onnivora suona strano o poco coerente ma, per me, non è la stessa cosa che mangiare altri animali, e non solo perchè il macaco rischia l'estinzione.

Sul sito della mostra, infatti, potete sfogliare una galleria di immagini, anche se non rendono come dal vivo!




Ovviamente, se doveste venire a visitarla a Bard, fatemelo sapere...potrebbe essere l'occasione per conoscerci, se volete!

Tanto la mostra, quanto il Forte di Bard in sè, secondo me sono l'ideale anche per una gita con i bambini. Il forte si raggiunge o a piedi lungo una strada chiusa al traffico (ma accessibile con i passeggini) oppure con quattro "ascensori" paronamici che piaceranno anche ai piccoli. Dentro, vi è un book shop ed una caffetteria, oltre alle mostre temporanee, al Museo delle Alpi (che merita una visita a sè ed è perfetto per i bimbi, anche se secondo me dai sei anni in su), al Museo dei ragazzi ed un cortile interno in cui correre e sfogarsi.
I bagni sono numerosi e, per quel che ho potuto trovare io, puliti.
Anche il Borgo riserva delle soprese, soprattutto verso Natale.

Info: se volete saperne di più del Forte di Bard, potete leggere questo post o questo, tra l'altro relativo ad un evento autunnale molto carino per i bambini.
Informazioni su mostre, museo ed esposizioni temporanee, le trovate sul sito ufficiale del Forte di Bard.
Questo non è un post sponsorizzato.

lunedì 8 giugno 2015

Un pomeriggio tra orsi, squali e dinosauri

L'idea di visitare il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste è stata quasi casuale ma quanto mai azzeccata.
In un pomeriggio di pioggia, durante il ponte pasquale, abbiamo scoperto un piccolo tesoro ben tenuto, che è piaciuto moltissimo al mio ricciolino biondo ed alla cuginetta (di sei anni).

Perchè?
E' presto detto, anzi,
 visto!




Dinosauri, mammut, enormi balene e giochi interattivi, come seguire l'evoluzione dell'uomo cercando di indovinare l'antenato giusto dal cranio..

oppure le palline di cera d'api da portare a casa per ricordo..


La catena alimentare e i "gusti" degli animali..



 E squali che spuntano dal nulla !!!!

 Considerato che il nano è ancora molto piccolo, non ci siamo soffermati tanto sulle spiegazioni, pero', ad avere tempo e età giusta, c'è da trascorrervi qualche piacevolissima ora (peraltro a prezzo contenuto, visto che l'intero costa 3 euro ed i piccoli entrano gratis).

E dopo questa immersione nelle scienze naturali, un bel giretto per la bellissima Trieste ed i suoi locali.


Birreria adatta ad un gustoso pranzetto
 
Qui due anni fa...quanti passi da allora !





Che ne dite, dopo la Grotta Gigante e l'osmiza, il Faro della Vittoria (ed il museo dei treni di Trieste), il Tram de Opcina, Trieste, le corse mattutine nella campagna, il porticciolo di Grado e l'Isola di Barbana, in quattro giorni abbiamo visitato abbastanza ?!?