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martedì 29 novembre 2016

Tra i colori dell'autunno, a cercare pitture rupestri sulle tracce dell'artista ladruncola della scuola!

Quanto le maestre della scuola dell'infanzia di mio figlio siano brave nell'inventarsi sempre nuovi modi di intrattenere ed insegnare ai bambini, l'ho già detto. Così come ho già detto che li portano fuori ogni volta che possono, anche solo per semplici passeggiate sul territorio.

Ebbene.
Quest'anno si sono inventate una nuova avventura, per insegnare l'arte ai bambini.

Una mattina, a scuola, i piccoli non hanno più trovato astucci, matite e pennarelli colorati. Spariti tutti. In cambio, solo piccoli indizi che gli hanno coinvolti in una caccia al tesoro alla riceca di una spiegazione, attraverso l'arte primitiva (pittura rupestre, scrittura con i materiali naturali, dai mattoni alle foglie, alle buste del thè, al carbone ecc.), fino alla pittura moderna.



Uno dei disegni primitivi trovati dai bambini nei boschi!

Uno dei mezzi utilizzati per coinvolgere i piccoli è stato portare i bimbi in passeggiata in un boschetto nelle vicinanze, appositamente "attrezzato".
Nei giorni successivi, i bambini hanno disegnato e raccontato su grandi cartelloni le loro scoperte e formulato ipotesi.
Poi hanno provato a disegnare con le foglie, le bustine del thè, succhi di frutti, il carbone, il legno, i mattoni, le pietre sbriciolate, le piume ecc.
Infine, sono stati in gita all'"Archeoparco" di Bard (AO).
Solo pochi giorni fa, l'artista ladruncola si è finalmente palesata, riportando ai bimbi i loro colori (con enorme sollievo del ricciolino, che temeva di non rivedere il suo adorato astuccio dell'Uomo Ragno) e  donando in cambio dei dipinti.

Il ricciolino è stato così entusiasta della camminata con la scuola che ha voluto a tutti i costi portare anche mia madre prima e noi dopo.
Abbiamo quindi approfittato delle domeniche senza pioggia per godere dei colori dell'autunno, prima del rapido arrivo dell'inverno.

Il ricciolino, munito di "nappa" da lui stesso disegnata, ha fatto da guida e da cicerone, pieno di orgoglio.




La nostra piccola guida ci ha mostrato ogni singola macchia di colore, spiegandoci anche dove mettere i piedi per non scivolare sulle foglie e come aprire i ricci con i piedini...




Io e mia madre abbiamo avuto l'occasione di scoprire un pezzetto di natura in mezzo al paese ...



 ...il ricciolino ha potuto mostrarci le sue capacità di orientamento e trasmetterci un pò del suo "vissuto" a scuola, di solito così difficile da fargli raccontare.


La natura ci ha allietato con i suoi colori, così belli quanto effimeri.

La seconda volta, c'era anche l'Alpmarito e il ricciolino ne ha approfittato per fare un pò di boulder sulle rocce.



Io, invece, ho semplicemente camminato e fotografato....




...felice di poter uscire di casa a piedi e ritrovarmi nel verde e grata alle maestre per la splendida idea!


E voi, siete andati a passeggio nei boschi o nei parchi, a raccoglier foglie o castagne?
Nelle scuole dell'infanzia o primarie dei vostri bimbi, le maestre si inventano storie creative per insegnare? Portanto in giro i bambini o svolgono solo attività in classe? Raccontatemi, sono curiosa!

giovedì 3 novembre 2016

In montagna anche con le nuvole, in Valle di Chaporcher (AO)

Normalmente si va a camminare in montagna con il bel tempo.
Il cielo azzurro e limpido ed il sole caldo piacciono praticamente a tutti e, ovviamente, non è il caso di avventurarsi sul ghiacciaio o anche solo per boschi in condizioni di temporale o tempo pessimo, soprattutto dove non si conosce e con i bambini.

Tuttavia, se il cielo è semplicemente coperto e si prospetta qualche goccia di pioggia ma nessun temporale, le escursioni semplici si possono affrontare comunque, anche con i bambini.

E secondo me, ne vale la pena.

Perchè è bello camminare nel tepore del proprio piumino.


Perchè foglie e sentieri bagnati hanno un loro fascino ed un loro odore peculiare, odore d'autunno e di pioggia.


Perchè ogni tanto, tra le nuvole o la nebbiolina, si intravede il sereno. Ed è ancora più bello.


Perchè domina un silenzio che d'estate non c'è.


Perchè puoi immaginare più facilmente come fosse, in passato, vivere tra alpeggi e mulattiere e percorrerle per necessità e non per svago, con qualunque tempo.


Perchè è maggiore il gusto dell'avventura e della scoperta, soprattutto se la nebbiolina umida un pò svela e un pò nasconde (ma il sentiero è ben visibile e segnalato, altrimenti meglio tornare indietro).


E poi si possono pestare tappeti di foglie, raccoglier castagne, scovare funghetti. Con un pò di fortuna.

Così, anche quando il tempo non è proprio dei migliori (ma neppure dei peggiori), si può camminare in montagna comunque, senza salire troppo di quota e vestendosi bene.
Noi l'ultima volta siamo stati in Valle di Champorcher (AO), a pochi chilometri da casa.
Abbiamo percorso il sentiero che, imboccato dalla località Outre L'Eve (segnavia n. 4), con una salita in mulattiera di circa 15 minuti, conduce al gruppo di baite denominato "Tendzon", ove si trova il primo bivio.

Si può proseguire dritti in salita, per raggiungere il lago di Vercoche, il Lac de Chilet, il Lac Cournouy e il Col de la Fricolla, oppure svoltare a destra, prendendo il sentiero 2, che conduce all'abitato di Champorcher, Loc. Chardonney, dove d'inverno si trova la pista di sci di fondo, oltre agli impianti di risalita per lo sci alpino e, d'estate, si può passeggiare per le rive del torrente, fermarsi per un pic nic all'area attrezzata o fare sosta al parco giochi.


Noi, con i bambini, il poco tempo a disposizione prima del pranzo ed il tempo incerto, abbiamo optato per Chardonney. 
Scoprendo così un sentiero che non avevamo mai percorso, in mezzo ad una pietraia (prestare attenzione alla caduta di sassi), con tanto di ponticello, parapetti in legno nuovi e corda fissa nei passaggi scivolosi (comunque privi di particolare difficoltà, secondo me).



La vista, sulla valle, mostrava l'abitato sottostante.


In un'oretta siamo giunti a Chardonney.





Poco prima, però, abbiamo fatto una piccola deviazione, segnalata, che in pochi passi ci ha portato a vedere "La Goilli di Pourtset".



E mentre iniziava a piovigginare, noi siamo arrivati all'abitato e abbiamo mangiato nell'unica trattoria aperta in quel finire di stagione.

Perchè anche questo è uno dei lati postivi di andar per sentieri in autunno o comunque in giornate dal clima non ottimale: hai la scusa pronta per abbandonare i panini e gustarti una polenta, una zuppa o qualsiasi altra specialità del luogo. Meglio ancora se in compagnia di amici.

In fondo, te la sei meritata!

All'inizio dell'autunno, il giardino di una casa mostrava ancora queste splendide fioritture.






lunedì 10 ottobre 2016

L'autunno che vorrei...




L'autunno che vorrei 
inizierebbe ad ottobre,
non gli ultimi giorni di settembre.

L'autunno che vorrei
di giorno splenderebbe sempre il sole
e pioverebbe solo di notte,
giusto quel che serve per far crescere i funghi.

L'autunno che vorrei
vedrebbe la scuola e gli uffici aprire alle nove
e genitori e bambini nascondersi sotto le coperte
assaporando la notte un pochino di più,
cedendo al naturale rallentamento dei ritmi.

L'autunno che vorrei
non conoscerebbe le cimici e le composite,
si potrebbe stendere fuori senza temere 
la verde invasione 
e correre senza respirar allergeni.

L'autunno che vorrei
sarebbe dipinto di verde, rosso, oro e azzurro.
Senza nebbia, senza grigio.

L'autunno che vorrei
non richiederebbe nessun cambio di stagione.
I vestiti e le scarpe pesanti emigrerebbero dal fondo dell'armadio 
ai ripiani più accessibili,
da soli.
Possibilmente di notte e silenziosamente.

L'autunno che vorrei 
non sarebbe costellato di riunioni, 
scadenze e tasse.
Il denaro non scivolerebbe via 
come foglie dagli alberi.

L'autunno che vorrei
saprebbe solo di amicizia,
calore, zucche e castagne.
Mai anche di fumo, foglie marce,
umidità e solitudine.

L'autunno che vorrei
non conoscerebbe tossi, raffreddori,
pidocchi e mal di gola.
E non si discuterebbe di canottiere sì o canottiere no.

L'autunno che vorrei
i camini e le stufe si pulirebbero da soli,
i ciocchi si formerebbero e disporrebbero in ordine in cortile,
come per magia.
La fiamma si accenderebbe di rosso e giallo
al primo tentativo,
senza fumo e senza aiuti. 

L'autunno che vorrei
non riserverebbe drastici abbassamenti termici
dall'oggi al domani.
Sarebbbe un lento e progressivo calarsi 
nella realtà dell'inverno.

L'autunno che vorrei 
troveresti nei negozi
biscottini zenzero e cannella
e tisante speziate all'arancia ed alla mela,
senza bisogno di aspettare dicembre.

L'autunno che vorrei
il tepore del piumone ti resterebbe appicciato addosso
anche mentre fai colazione
e la casa non sarebbe mai gelida ed umida 
ma sempre calda e accogliente,
senza bisogno di attendere l'avvio del riscaldamento.

L'autunno che vorrei,
sarebbe tutto uno sferruzzare cappellini e sciarpe,
maglioni e scaldacollo,
e correre nei boschi,
a sentir scricchiolare le foglie 
e volare risate bambine.

L'autunno che vorrei 
qualche volta è realtà,
almeno per un giorno.



E voi, che autunno vorreste?

mercoledì 28 settembre 2016

Una giornata al parco avventura! Perchè ci è piaciuto.

E' ufficialmente iniziato l'autunno.
Le giornate, però, sono ancora abbastanza lunghe.
Gli alberi stanno cambiando colore solo ora.
Le temperature si mantengono miti ed il caldo torrido è ormai passato.

E allora?
Allora, ogni volta che si può, vale ancora la pena di stare all'aria aperta e divertirsi facendo movimento!!!

Per chi è stufo di pomeriggi al parco giochi, escursioni in montagna, giornate al mare o giri in bicicletta...
..no, non ci credo....non si può essere stufi di queste cose!

A volte, però, è bello cambiare e, pensando a qualcosa di diverso da fare nel fine settimana, mi è tornato in mente il parco avventura.

Perchè è un'attività all'aperto.Perchè ci si muove.
Perchè è immerso nel verde.
Perchè è avventuroso.
Perchè non richiede una particolare preparazione fisica.
Perchè non richiede una attrezzatura sportiva specifica (basta una tuta o comunque abbigliamento comodo e scarpe da montagna o da ginnastica con un pò di aderenza): in ogni parco è l'organizzazione a fornire tutto l'occorrente (e ad assicurare gli utenti).
Perchè ne abbiamo uno vicino a casa ("La Turna Parco Avventura", di Settimo Vittone (TO), Frazione Montestrutto), tra l'altro economica rispetto a quanto visto in giro ed situato in mezzo ad un bel boschetto di rovere.
Perchè ce ne sono molti in giro per l'Italia, grandi e piccoli.
Perchè di solito vi sono più percorsi, adatti alle diverse età ed...ai diversi gradi di "coraggio".

Soprattutto, però, perchè è avventuroso e piace tantissimo ai bambini!



Quando ci siamo stati noi, infatti, ci siamo divertiti moltissimo tutti e tre.
Per il ricciolino è stata la prima volta ed, essendo piccolo, abbiamo dovuto aiutarlo io e l'Alpmarito e non avrebbe potuto compiere il percorso da solo.
Tuttavia, con noi, non ci sono stati problemi e per è stata un'esperienza indimenticabile.



Tra ponti di tronchi, ponti di travi, reti, ponti a tre corde e discese velocissime in tyrolienne, abbiamo trascorso delle ore davvero piacevoli.


Godendoci l'esposizione al vuoto in tutta sicurezza...




..ed il panorama!




Ovviamente, ciò che ha entusiasmato di più tutti e tre (anzi due, visto che l'Alpmarito con il lavoro che fa non si lascia più tanto impressionare da queste cose), sono state le discese in tyrolienne.


 Il ricciolino avrebbe rifatto i percorsi mille volte, solo che noi ci siamo andati dopo un pomeriggio passato a scalare, quando ormai il sole stava calando, quindi ci siamo limitati a due giri. 

Nel parco avventura in cui siamo stati noi, i percorsi erano due, il verde, di 300 mt, per adulti e bambini, che dimostrino una capacità di presa al polso ad un'altezza di almeno 140 cm a braccio teso alzato, ed il blu, per bambini e adulti dai 6 anni in su, che dimostrino una capacità di presa al polso ad un'altezza di almeno 160 cm a braccio teso alzato, più lungo del verde, poichè sviluppato per 900 mt, con 17 giochi aerei .

Tra l'altro, è anche un ottimo sistema per "testare" l'interesse per l'arrampicata sportiva e/o le vie ferrate, iniziare a prendere confidenza con imbrago e moschettoni e scoprire eventuali problemi di vertigini (degli adulti, mica dei bambini!)

Negli ultimi tempi, ho visto persino dei compleanni estivi al parco avventura (per bimbi un pò più grandicelli del ricciolino) e, con pochi invitati, mi pare una bella idea, soprattutto se, come quello a cui siamo stati noi, si trova di fianco ad un grande prato con tanto di tavoli da pic-nic dove allestire la merenda e tagliare la torta, ed un parco giochi. 

P.s. Post non sponsorizzato.





giovedì 12 novembre 2015

Maglia d'autunno

Le sfumature di giallo e di arancio delle foglie, il verde dei prati e di qualche albero, il marrone delle castagne e dei ricci, il rosso delle vigne, l'arancione di zucche e cachi..e l'aria fredda della sera e del mattino.

Per godermi il sole, quando non batte caldo a mezzogiorno, posso contare su un completo cappellino e guanti, che ho realizzato io stessa e mia nonna ha cucito.

Ecco i miei guanti senza dita, per guidare più facilmente, bici e auto!

E il cappellino stile basco morbido.

Anche il tablet ha bisogno di proteggersi dal freddo (e dai graffi), così con la lana avanzata mia nonna mi ha confezionato questa originale custodia!

Che ne dite, ci intoniamo con la stagione?!?