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lunedì 16 novembre 2015

E sono quattro. Quattri anni da mamma, quattro anni di te.

Domenica 8 novembre, hai compiuto quattro anni.

(Nella foto ci sono anche le due crostate con marmellata fatta in casa preparate da mia madre, che sono andate a ruba.).


Hai soffiato sulle candeline delle tue due torte, entrambe al cioccolato.
Quelle che non hai voluto cambiare con nessun altra da comprare o preparare, quelle che hai voluto decorare con i fiorellini di zucchero e su cui ho scritto il tuo nome con il gel alimentare.

Hai atteso che tutti gli invitati intonassero la canzoncina di auguri, senza la quale non volevi soffiare.
Con le guanciotte un pò rosse dall'emozione, circondato dai tuoi amichetti, alcuni del nido, a cui sei ancora affezionato e con cui hai mantenuto l'intesa di due anni fa, altri della materna, altri figli di amici di famiglia, con cui hai piacere di giocare quando ci si riesce a vedere.
E poi i cuginetti e le cuginette, vicini e lontani.


Hai corso felice con tutti loro, vi siete scatenati sui tappeti ed arrampicando, stimolati anche dalle caramelle e cioccolatini che io e l'Alpmarito abbiamo posizionato a più riprese sulle prese della parete più adatta ai bimbi.



Hai aperto i regali man mano che te li portavano gli amichetti, ringraziando come mi ero raccomandata e con gli occhi che brillavano dalla eccitazione: perchè tutti hanno azzeccato i tuoi gusti e ti hanno fatto regali graditi.



Ed il pomeriggio è trascorso sereno, mentre anche alcuni genitori provavano ad arrampicare...

 ...o a stare in equilibrio sulla slackline..


anche se i più bravi sono stati i bimbi grandicelli!




Ogni tanto ti sei ricordato di mangiare qualche cosa, ma in generale sia tu che gli altri piccoli invitati eravate troppo presi dal gioco libero, segno che a voi basta spazio, compagnia e fantasia per divertirvi .

E a noi pure, anche se non disdegniamo un paio di birre e una tavola imbandita.

Colori, quelli che hai scelto tu, e tartarughe ninja, che tu stesso hai ritagliato, l'hanno fatta da padrone

e quando orami eravamo rimasti pochi, anche noi ti abbiamo consegnato il nostro regalo.
Quello che ci avevi chiesto ripetutamente.
Quando ti ho detto che c'era ancora un regalo per te, mi hai guardata stupita, dicendomi che ne avevi già aperti tantissimi !!!
E poi hai visto lei.
Con il cavalletto (che a te sembra un super accessorio), le ruote grandi  (da 16), il fiocco verde,  tutta rossa, come una macchina da corsa.



Hai dormito con la felpa nuova che ti hanno regalato le cuginette.
Hai indossato per tutto il resto della festa lo zainetto verde nuovo.
Ci hai fatto leggere subito uno dei libri ricevuti (anche se era un pò lunghetto come lettura della buona notte).

E la settimana scorsa, siamo andati a scuola tre giorni in bicicletta, tu vestito così, tutto in verde, 3  km e mezzo e mezz'ora di tempo per volta, una sera siamo anche rientrati a casa in bici (poi basta, perchè nonostante le luci della bici era troppo pericoloso), e ieri ancora in giro in bicicletta, tutti e tre. Ogni pretesto è buono per usarla.



E per giocare, ovviamente!



In questi quattro anni hai messo a dura prova la mia pazienza, già scarsa di suo.
Mi hai regalato momenti di gioia ed amore puro.
Sei diventato il mio primo pensiero, in ogni momento della giornata.

Sono stati quattro anni di risate, pianti, capricci, giochi e sorrisi.
Quattro anni di coccole al mattino, di abbracci e bacini, di solletico, di piscina, di bici, di corse a perdifiato, di camminate, di sonnellini stretti stretti anche nel lettone grande, di "Mammaaaaaaa!!" gridato a gran voce, di pasticci a tavola, di vestiti da scegliere, infilare, guardarti indossare e lavare, di domande e richieste, di grazie e di "voglio", di "ti voglio bene, più bene del mondo" e "sei cattiva" quando mi sgridi, di "Giochiamo alla famiglia?", "Giochiamo alle macchinine?", "Mamma, giochiamo ?", di letture della buona notte, di libri in bagno, sul divano ed in biblioteca, di torri, costruzioni e macchinine, di salti da sempre più in alto e piccole grandi conquiste, di "Mamma, senti he muscoli che ho!!".

Quattro anni in cui hai acquistato una autonomia, una capacità di espressione e di imposizione delle tue idee e del tuo pensiero che non avrei neppure immaginato.
Perchè vedere crescere i figli degli altri non è la stessa cosa che guardare i propri.

Quattro anni di ricciolini d'oro, di manine morbide, piedini che crescono sempre troppo in fretta, occhi curiosi e attenti, discorsi seri e buffi, espressioni divertenti e labbra che tremano dal pianto.

Quattro anni in cui anche io sono un pò cambiata.
Forse cresciuta, forse più sicura, sicuramente ancor più piena di domande su come essere una madre migliore, su come agire per il tuo meglio.
Quattro anni in cui non ho mai smesso di amarti e di volerti proteggere da tutto e tutto, in ogni singolo istante, anche quando mi spingevi all'estremo.
Quattro anni in cui avrei voluto spesso schiacciare il tasto "stop" e godermi di più l'istante, mentre il tempo scorre inesorabile.

Quattro anni in tre (anzi, in quattro, guai a dimenticarsi la gatta Mimì!), quatto anni di famiglia, la nostra.




martedì 29 settembre 2015

Scene da un matrimonio

E con sabato, abbiamo terminato la nostra maratona annuale di matrimoni (o almeno spero!)
In uno c'e' stata prima la pioggia ed il freddo, poi il sole ed il caldo e poi di nuovo il freddo.
Io ho tolto è messo centinaia di volte la mia stola chiara, il ricciolino biondo, tolta la sua giacca a vento arancione, e' rimasto in camicia e farfallino tutto il giorno, l'Alpmarito, ovviamente, non ha mai avuto freddo e dunque appena possibile ha tolto la giacca e non l'ha rimessa più.
Ci siamo divertiti, non c'è che dire.
Il secondo è stato un matrimonio a metà, non nel senso che mancava uno degli sposi, nel senso che noi siamo andati solo alla festa e non alla cerimonia, poiché la seconda era la mattina e la prima alla sera.
In montagna.
In una birreria /brasserie.
WOW!
Su espresso consiglio degli sposi (genitori di due bimbi piccoli), non abbiamo portato il ricciolino biondo che, secondo me, si sarebbe comunque divertiti un sacco.
In ogni caso, così è stata una vera e propria libera uscita.
Tanto che l'Alpmarito ha bevuto birra fino a rimettere (lui dice che è stata colpa della mia guida e che prima dei tornanti per tornare a casa stava benissimo, ma non è vero: sono le birre!!) - io niente, dovevo guidare.
Come non accadeva da anni.
Tanto che abbiamo ballato da veri assatanati scatenati a ritmo di rock, come non accadeva da anni, mangiando carne grigliata fino a mezzanotte, come non accadeva da anni.
Insomma, un ritorno al passato ma con la maturità degli anni ormai alle spalle.
E poi sono sempre più convinta, anche vedendo tanti nostri amici che si sposano dopo anni di convivenza e con già dei figli, che il matrimonio faccia davvero una differenza e non solo giuridicamente (su questo punto, non ci sono dubbi).
Del secondo matrimonio, non ho foto.
Vi lascio con qualche immagine del primo.
Adoro gli sposi che pensano anche a qualche intrattenimento per i bambini (e non solo)!
Baci sotto l'albero...W il romanticismo!
E voi, quale è stato il matrimonio più bello a cui avete partecipato? Come misurate il successo della giornata? Rifareste tutto allo stesso modo?

martedì 22 settembre 2015

Quali attività sportive dopo la scuola? Le nostre scelte e la sua prima garetta di corsa !

Leggere il post di Drusilla mi ha spinto a ricapitolare le nostre scelte per le attività extrascolastiche, per ora essenzialmente sportive.

Scelte necessariamente condizionate: dagli orari, dall'offerta del territorio, dai gusti /inclinazioni del ricciolino e, inevitabilmente, dall'opinione mia e dell'Alpmarito.

Questo perchè il mio biondino è ancora troppo piccolo per conoscere gli sport e fare scelte effettivamente consapevoli, ammesso che ciò sia possibile.

Quest’anno ho optato per il corso di nuoto, 45 minuti il sabato mattina, solo 6 lezioni fino a Natale.
Al lago ed al mare, quest'estate, ho infati capito sia che era pronto per imparare a stare a galla da solo, sia che il fatto che non sappia nuotare genera in me una tale ansia da rovinarmi parte del relax e, conseguentemente, rovinare a lui il divertimento.
Secondo me, poi, in uno Stato ricco di laghi, mari e fiumi, è impensabile non saper nuotare.
Ora bisognerà vedere se il ricciolino digerirà la questione "corso", perchè andare in piscina con me gli piace un sacco, l'idea di una maestra di nuoto e altri bimbi, molto meno.


Da gennaio come lo scorso anno, finito il corso di nuoto, pensavamo di ripartire con il corso di sci di fondo, la domenica mattina.
Così nuoto e fondo si alternerebbero e non dovrebbero stancarlo (e stancarci) troppo.

A questi "impegni" si aggiungerà  la solita serata settimanle in palestra di arrampicata con mamma e papà e amichetti a turno (niente corso, e’ troppo presto, gioca, salta, arrampica liberamente).

Dopo Natale, ci sarà l’inizio di un corso di gioco- atletica e, siccome lui è sempre in movimento e gli piace correre, la mia intenzione era di portarlo alla prima lezione a provare, per capire se potrebbe in effetti piacergli.
Tutto ancora da verificare, comunque.

Alla musica, che mi piacerebbe introdurre nelle sue giornate, penseremo fra un anno o due, come pure al calcio, che inizia a chiedere di poter praticare, non ancora per reale interesse ma per imitazione del cuginetto grande. In ogni caso, pare troppo presto e io son ben contenta di aspettare, visto che è l'unico sport che proprio io e l'Alpmarito detestiamo!

Poi ci sarebbero 5/6 lezioni di yoga mamma e figlio. Abbiamo fatto una piccola prova la scorsa settimana e il ricciolino biondo è sembrato interessato però, ad essere sincera, credo che farebbe piacere più a me che a lui e non vorrei che si sentisse troppo impegnato.

Come Drusilla, penso che il gioco libero e il gioco gli amichetti ed i nonni, la corsa la bicicletta ecc. debbano continuare a rappresentare un momento importante, anche dal punto di vista temporale, delle sue settimane.

Nel frattempo, il ricciolino sabato ha partecipato alla sua prima gara di corsa, in occasione della Festa dello Sport organizzata nel paese in cui viviamo.



200 mt in salita, da una piazza all'altra, in un gruppo di bambini da 0 a 5 anni, con tanto di pettorali "come i grandi"!

Il nostro campioncino si è impegnato tantissimo, è partito in ritardo perchè non aveva ben compreso il meccanismo ma poi è arrivato...4 ° !!!

Io e l'Alpmarito siamo corsi a lato strada, di fianco a lui, e il suo sorriso mentre correva guardando ora l'uno ora l'altro, nonchè la sua soddisfazione ed il suo orgoglio alla fine, sono state emozioni indescrivibili!



E poi gli hanno consegnato succo di frutta e barrette di cioccolato, con sua grande gioia!

Ora, ha già iniziato a chiedere quando potrà fare la prossima gara.
Pare proprio che tutto lo spirito agonistico che non abbiamo mai avuto io e suo padre, si sia riversato in lui!!!

p.s. Anche l'Alpmarito ha gareggiato nella competizione per adulti, per dare il buon esempio e in onore della festa dello sport organizzata con tanto impegno dalle associazioni sportive del territorio.

lunedì 14 settembre 2015

Ritornano a settembre.

Secondo anno di materna (perdon, scuola dell'infanzia, non mi abituerò mai), primo giorno.

16 gradi. Cielo nuvoloso con sprazzi di azzurro e qualche raggio di sole. Vento.

Il ricciolino biondo, con il suo cuscinone in mano, e' entrato tranquillo e sicuro, ha infilato i sandali, salutato le maestre, mi ha abbracciato e baciato e..e' partito a giocare, senza neanche chiedere di salutarmi dalla finestra, come aveva fatto fino all'ultimo giorno dello scorso anno.

Inutile dire con che cuore più leggero sono andata a lavoro, rispetto ad un anno fa. Meno timori, meno ansia, le stesse emozioni e la stessa dolce malinconia.

Sembra un'altra vita.

E così ritornano le corse mattutine, la difficoltà di farlo alzare, lavare, vestire e mangiare in tempi ragionevoali.

Ritorna il caos di parcheggi selvaggi davanti alla scuola.

Ritorna la mensa ed i pasti bilanciati della scuola, che il ricciolino siano ad ora ha sempre apprezzato.

Ritornano le riunioni, gli asciugamani, i bavaglini ed le federe da lavare nel weekend, i vestiti sporchi di terra/fango/pittura/cibo/pennarelli e altre macchie non identificate che riesci più a lavare via

Ritornano le corse del secondo pomeriggio, per uscire dallo studio in tempo per andarlo a prendere, possibilmente non per ultima

Ritornano le serate da sola con lui, a farlo giocare, preparare cena, mangiare, spreparare e i rituali della notte, stanchi dopo la giornata di lavoro ma anche felici di stare insieme

Ritornerà presto l'appuntamento con la palestra di arrampicata e forse, quest'anno, un corso di nuoto, magari il sabato

Ritornano i mercoledì pomeriggio con il ricciolino a casa (in Valle d'Aosta funziona così), con i nonni.

Ritornano le giornate corte e buie, la pioggia, il freddo, gli stendini sempre pieni in casa.

Ritornano i pranzi da sola e quelli saltati.

Ritorneranno i problemi organizzativi delle feste e vancanze scolastiche, gli scioperi, i giorni di crisi.

Ritorneranno le gite, le castagnate, le feste ed i colloqui con le maestre.

Ma ritornano anche le corse in pausa pranzo, senza dover chiedere aiuto ai nonni per andare, i post scuola al parco, fino a che il tempo lo consente, i saluti e i discorsi con le altre mamme, all'entrata e uscita da scuola e la felicità del mio ricciolino biondo di stare con i suoi amici.

Si ricomincia, si cresce, si lavora, si impara e ci si diverte.

Lui e noi.

 

lunedì 10 agosto 2015

Oggi come allora, sul sentiero dei ricordi: da Fondo a Tallorno ed alla Pera diiij Cros

Le prime volte che ci sono stata ero una bambina piccola.
Vi ho trascorso intere settimane d'estate, anno dopo anno, con il mio fratellone e due o tre amici, sia "vacanzieri" sia "del posto".
Costruivamo dighe di sassi nelle guie, per poi farci il bagno, facevamo pic - nic sul roccione, quello piatto piatto lungo lungo che facevamo a gara a trovare, giocavamo a carte stesi su una coperta, saltavamo da una roccia all'altra, spesso a torso nudo e, ovviamente, scalzi.
La nonna, a sorvegliarci, leggere e giocare con noi.

A volte ci andavamo a piedi, la lunga strada stretta tutta curve che ci pareva un viaggio nel viaggio, le rarissime auto a cui fare attenzione, gli scherzi ed i giochi.
Altre era il nonno a portarci o a riportarci indietro, andando o tornando da una giornata di pesca, su e giù per il torrente.

C'erano occasioni in cui si saliva anche per i sentieri, oppure momenti di freddo, fame o temporale che ci spingevano a trovare riparo del baretto della frazione, con i giochi di legno (la trottola!) e le torte sempre buonissime. O il gelato. Aspettando il ritorno del nonno e, quindi, il rientro in auto.

Alcuni giorni si saliva un pò sul sentiero, fino ad arrivare, con il nonno, alla grande cascata con la guia profonda.
Ci sono foto di me, mio fratello maggiore e mio nonno alla cascata, altre più recenti di me, mio fratello maggiore e pure il mio fratellino, sempre con il nonno, alla cascata.
E poi c'è la foto di quando ci sono tornata con il mio ragazzo, quello che ora è mio marito.
Non ho foto di quando, l'ultima volta, la cascata con il roccione in pratica non c'era più, devastata dall'ennesima strada poderale.

Eppure la frazione è rimasta la stessa e la rete dei sentieri, i borghi, il bar, il torrente, le guie e il roccione piatto, ci sono ancora.
E rivederli, questa volta con mio figlio, mio marito e mia madre, è stata pura emozione.

Pensando a te, nonnino.

Il ponte di pietra di Fondo, Traversella (TO), Valchiusella, quasi casa tua.



Salendo verso Tallorno, dove la tua famiglia aveva un alpeggio.



E poi arrivare a Tallorno, fare un pic nic con un amichetto del centro estivo del ricciolino, incontrato per caso, scoprendo che ha genitori simpatici ed una sorellina adorabile.




guardando le mucche..

Fermarsi a cercare di indovinare qual era il tuo alpeggio, girare per il borgo, in gran parte ristrutturato 

E poi fare il bagno nel torrente, ancora.
































Tornare indietro e al bivio, lasciar rientrare nonna e nipote per la comoda mulattiera e salire io e lui, quasi di corsa, lungo il Sentiero dei Mufloni (segnavia n. 13) alla Pera diij Cros



Un luogo dove si respira l'immenso del cielo, l'anima della montagna, a picco sul vuoto.

Infatti, ci sono 136 incisioni, tra cui tre coppelle, 12 figure cruciformi, 57 figure antropomorfe preistoriche oltre a 35 segni non classificabili.

E meditare un pò.


Non c'è luogo migliore per lo yoga.

Poi di nuovo giù, di corsa davvero, fino a Fondo, al gelato nello stesso bar, lasciando che i ricordi si sovrappongano, con un velo di dolce malinconia.



Correre con il vento, sentendosi volare (anche se probabilmente a sguardo esterno è tutt'altro= e pensare che forse la corsa in montagna mi è più congeniale di quella su strada...se solo si potesse fare unicamente in discesa!!!

























 E il giorno dopo, risvegliarsi con un male ai muscoli delle cosce che mai nessuna corsa 
sull'asfalto.




I ricordi felici della nostra infanzia ce li portiamo nel cuore, non intaccati dal tempo. Se poi si associano a luoghi bellissimi che hanno conservato, almeno in gran parte, il loro fascino, allora è magia.