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sabato 21 dicembre 2013

Un po' di Natale, per immagini

Non è giornata. Da qualche giorno ho di nuovo l'influenza intestinale e sono imbottita di pillole, nonostante fossi partita per tempo e avessi usato Internet a gogo', sono indietro con incombenze natalizie vari e con il lavoro e l'Alpmarito e' assente (giustificato però).
l'atmosfera natalizia, però, me la tengo stretta stretta e allora....un po' di colore!!!!
Addobbo etnico della mia mamma

Addobbo etnico della mia mamma
Fede granata anche a Natale!
fauna in stile invernale


Le mie creazioni



La creazione di mio zio...



E non è finita...
Anche casa della nonna bis sfoggia un po' di gala




Qualcuno che ha conservato un po' di fede in casa e' rimasto, visto?
E, per finire, casa nostra
Con gli addobbi acquistati anno dopo anno, alcuni artigianali...

Altri direttamente dal Grande Nord ed il nostro viaggio di nozze...
Altri made by mamma avvocato...

Quando ancora esisteva la nozione di ozio dinnanzi ad un film...
Sguardo d'insieme...
Passione carillons

Ti aspettiamo Babbo Natale!!!
Sperando in una nuova serenità, limpida e azzurra come solo il cielo d'inverno ed il sorriso del mio bambino

martedì 16 luglio 2013

Una domenica di scatti alle cascate di Lillaz, a Cogne

Potevamo stare senza montagna???
Ovviamente no.
Così domenica di buon mattino, il nano e la mamma si sono diretti alla volta della meravigliosa Cogne, questa volta in compagnia di un gruppo di conoscenti appassionati di fotografia e dei nostri due "maestri" di scatti.
La bici, come al solito, e' venuta con noi.



Le cascate di Lillaz ci hanno incantato, con il loro magnifico sfoggio di potenza
La mamma ha fotografato poco ma gioito tanto

Peccato solo per l'eccesso di gente.
Lo so, e' una affermazione antipatica ed impopolare ma e' cosi' e io, che non vivo di turismo (altrimenti starei zitta), di molti turisti farei volentieri a meno.
Gelosa del cielo, dei prati, delle cime...quasi come se mi appartenessero.
Ed invece sono io, che appartengo a loro.
Guardare da lontano e non poter essere di nuovo e ancora lassù, un dolore sordo al petto, nostalgia e desiderio....poi il sorriso e le risate del nano, i piedi penzoloni da un muretto, gli occhiali da sole ben calati e lo stupore negli occhi...e la consapevolezza di essere fregata, ora e per sempre.
Perché non posso rinunciare a nessuno dei due.

Sogno la roccia ed il ghiacciaio tenendo per mano un nano in bicicletta.
E mi consolo come posso, tra scatti e chiacchiere in compagnia.




lunedì 15 aprile 2013

Sapore d'estate

Oggi, come da troppi giorni a questa parte, non ho tempo per me, tanto meno per il mio angolino "segreto"...
..eppure tengo troppo al Fotoviaggiando del lunedì di Francesca (http://patatofriendly.blogspot.it/2013/04/fotoviaggiando-il-giappone-e-il.html) perciò, senza altro accompagnamento,
ecco la Corsica, calda caldissima e selvaggia Corsica, che ci è piaciuta tanto e dove spero di tornare presto (e non è vero che gli isolani sono antipatici con i turisti, nè nell'entroterra nè sulle coste!)

riproduzione e pubblicazione sono vietate, in tutte le forme

lunedì 8 aprile 2013

Cicloviaggiando parte seconda

 Ciclabile della Drava, da Dobbiaco a Villach (circa 150 km)

Lago di Villach, Austria

Cimitero austriaco, Sillian
Agosto 2010.
Dopo aver preso confidenza con la mia nuova bellissima bici da corsa, io e l'Alpmarito, dopo l'esperienza cicolturistica in Francia (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2013/03/cicloviaggiando.html ) e ancora senza nani, abbiamo deciso di lanciarci in una vera vacanza in bicicletta, senza auto, con bagagli - al minimo- al seguito.
Ovviamente, siccome siamo masochisti, abbiamo scelto la ciclabile della Drava, che attraversa tutta l'Austria sino alla Slovenia seguendo il corso del fiume Drava, quindi in mezza montagna.
Sempre per via del nostro insano masochismo, non siamo partiti da Sillian, come fanno praticamente tutti i tour operator e gli amatori di viaggi in bici, ma da Dobbiaco, Italia, così ci siamo fatti subito un bel dislivello in salita!
Il resto del viaggio, che avrebbe dovuto portarci fino in Slovenia a Maribor, sarebbe stato in piano o discesa. Peccato che non avessimo controllato e metà percorso era sterrato e quindi impossibile con la bici da corsa.
Risultato: su e giù per paesini austriaci sulla strada, in molti tratti e stop a Villach, perchè poi la ciclabile sarebbe diventata veramente impraticabile per i nostri "attrezzi".
Ovviamente, anzichè in cinque o otto giorni, come i tuor, noi siamo arrivati a Villach, in Austria, nella zona dei laghi, poi abbiamo deciso di fare tutto il giro del lago e di pedalare per i dintorni, in quattro giorni e tre notti.
Ritorno in un comodissimo treno con tanto di vagone porta biciclette (ma perchè solo in Italia siamo messi così male, perchè????!!)
Su quattro giorni totali, ha piovuto...quattro giorni!
Un paio proprio di pioggia torrenziale, con aggiunta di aria fredda da anticipo d'inverno (a Sillan c'erano 3 gradi!!!E ovviamente l'ostello in cui avevamo pernottato aveva la cladaia furoi uso, quindi niente acqua calda per la doccia), gli altri con acquazzoni a intermittenza...nonostante questo, però, è stato bellissimo e lo rifarei domani.
Viaggiare in bici, con bagaglio essenziale e nessun pensiero in testa, al ritmo delle nostre gambe, per prati, fiumi, boschi e paeesini incantevoli, nel verde dell'Austria...ti rendi conto di quanto poco davvero contano gli oggetti materiali, di cosa - e chi - sia veramente essenziale, di quanto siamo fatti per stare all'aria aperta e usare il nostro corpo anzichè le automobili, di quanti chilometri si possano fare pedalando e di quante idee geniali e riflessioni possano nascere così, dal nulla, solo perchè per una volta si lasciano i pensieri liberi di vagare con i prorpi tempi..
Non avendo prenotato nulla in anticipo, abbiamo rischiato di restare fuori tutte le notti, io sono caduta e mi sono tagliata con la catena (ho ancora i segni), le borse dell'Alpmarito si sono rotte ma...andava bene tutto.
Abbiamo persino fatto una ferrata da brivido, affittando l'attrezzatura, lungo una cascata che alimentava un tempo, un mulino per la lavorazione della pietra.
E po abbiamo visitato lo stabilimento della Loacher (facendo incetta di cioccolato, ma gustato subito perchè tutto ciò che non si consuma, pesa) e vi assicuro che era proprio come la pubblicità: in una vallata abbastanza selvaggia, con un paesino di montagna con il suo bravo campanile sullo sfondo, i prati verdissimi e le mucche al pascolo (non viola, però, quella è la Milka)..mancavano solo gli gnometti!
La zona dei laghi, poi, è splendida, anche se nulla più del lago d'Orta o del lago Maggiore...a parte i prezzi, folli per un italiano.
E ora, riguardando queste foto, non posso che augurarmi che la primavera arrivi presto e intanto progettaree altre ciclovacanze, non appena il nano avrà imparato a pedalare....mentre la bicicletta, ahimè, arruginisce in garage.

Questo post partecipa all'iniziativa di Francesca Papatofriendly, il Fotoviaggiando del lunedì: questa settimana http://patatofriendly.blogspot.it/2013/04/fotoviaggiando-irlanda-e-lamica-inattesa.html.