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lunedì 3 febbraio 2014

Di neve, di vasino, di bianco, di dolori muscolari, di libri, di silenzio.

In giardinoIn giardino
In giardino
Il nano fa progressi da gigante e ogni giorno parla in modo sempre più strutturato, con vocaboli mai usati prima. Commenta, ricorda, si intromette nelle conversazioni e dice la sua e sempre a proposito.
Non mi sembra vero che abbia solo poco più di due anni.
Mi sembra incredibilmente sveglio (parere di mamma innamorata eh!!!) e non mi capacito che due anni fa fosse un batuffolo che stava solo in braccio o nel lettino e non sapeva ancora sorridere.

Dopo una settimana di pipì addosso e tanta ostinazione (sua) a mettere le mutandine, ieri ha usato il vasino senza incidenti per tutta la giornata, riposino compreso!!!
Provvidenziale e' stato un vasino rosso a forma di auto fornitomi dalla zia..avrei preferito usare direttamente il riduttore, per evitare questo passaggio in più ma non importa. va bene così!
E allarga il cuore vedere quanto e' orgoglioso delle sue conquiste!

Se si facesse lavare e pettinare di buon grado, senza urlare in modo sovrumano sotto la doccia, sarebbe un bimbo perfetto. Anche non voler stare sempre tra le povere e doloranti braccia di mamma non guasterebbe eh? !
Io intanto sono tutta dolorante. Braccia e spalle non ne possono più dei suoi dodici chili e rotta e delle ore passate davanti alla scrivania, le gambe hanno avuto la loro dose di lavoro domenica e ora le articolazioni scricchiolano e i muscoli gemono.
Un rottame umano a poco più di trent'anni e non riesco a crederci. Che fine ha fatto il mio fisico mai esteticamente perfetto ma sempre sportivo e resistente???!!!
Ne vale la pena, comunque.

Domenica la pista era un sogno, il paesaggio era un sogno, il panino era un sogno, essere noi due soli per mezza giornata era un sogno.
Avrei voluto avere con me la macchina fotografica per catturare tutto il candore, le nubi, la nebbiolina da neve, gli alberi carichi di bianco e gli chalet di pietra e legno scuro sommersi dal soffice manto, la strada sporca che sembra aprirsi un varco nella natura, il sole che ogni tanto si intravedeva e tingeva di giallo e arancio la coltre del cielo, un pezzo d'azzurro qua e la', tra i banchi di nebbia, ed il silenzio che solo la montagna di inverno, quando nevica davvero tanto, ed il ghiacciaio all'alba ed al tramonto d'estate, sanno regalare.
Quando salgo nella "mia" valle o nelle altre vallate alpine, mi riappacifico con il mondo e con me stessa ed è come se mi togliessero un peso dal petto.
Non ci vivrei sempre no, ma averle a portata di pochi minuti d'auto e' un lusso che pago a caro prezzo ma sempre volentieri.

E poi ci sono i libri: i tanti titoli in lista, sempre più lunga anche grazie ai suggerimenti delle partecipanti ai venerdì del libro; quelli che ammiccano da una vetrina o uno scaffale, quelli che appaiono su amazon o si fanno prendere in biblioteca e non importa se non avevi programmato di leggerli, sono li, invitanti, e li porti a casa.
Come il nano, che sabato al supermercato, mentre eravamo fermi nella corsia dei libri, immancabile tappa, ne ha preso in mano uno della maialina malefica e si è messo tranquillo a sfogliarselo concentrato accanto a me....inutile dire che la nonna, presente, glielo ha subito regalato!

Poi, vabbe', di cose imperfette in questo weekend ce ne sono state, così come arrabbiature, discussioni e notizie tristi ma io voglio pensare e scrivere solo di quelle buone.
E' lunedì, non smette di piovere ed io torno con la mente a quello scrigno di bei momenti e bianco silenzio, ancora li, con gli sci ai piedi e le gambe stanche.
E il vostro fine settimana, come e' andato?

venerdì 17 gennaio 2014

L'altra faccia della luna..quella bella

Ho iniziato l'anno lamentandomi di incidenti e fatiche, oltre che raccontando il nostro Natale.
Ho dato la colpa alla luna vecchia ( Mammavvocato: Tutta colpa della luna ) e mi sono augurata che il "vero" nuovo anno portasse finalmente qualcosa di buono.
Però so che non basta desiderare, bisogna metterci impegno.
Ed allora voglio raccontare e così ricordare e mettere nero su bianco, ciò che di bello le festività natalizie mi hanno regalato. Prima che questo impegnativo gennaio mi risucchi di nuovo tempo ed energie.
L'ordine e' del tutto casuale:

1. I giochi sulla neve con il mio nanetto, i primi passi con gli scietti e tante discese con il bob!





4. Le abbuffate e i ritrovi familiari, caotici ma affettuosi;
5. Soddisfazioni sul lavoro (perché no, non mi sono fermata tra un giorno di festa e l'altro)
6. Tanti giochi nuovi da fare con il mio bambino (a cui dedicherò un post, il prima possibile)
7. Shopping ai primi saldi (= ho pagato un prezzo più vicino al valore del solito ma sempre alto, però ogni tanto ci vuole). Ogni tanto anche le donne che non amano particolarmente moda e negozi come me hanno bisogno di rinnovare il guardaroba.
E poi, quando è la tua nonnina ultra ottantenne a farti notare che forse la maglia che indossi, anche se sei a cena in famiglia, e' un po' vecchiotta e non più tanto adatta....e' proprio ora di fare acquisti!!!



E ne sono molto soddisfatta, anche se le foto non rendono!

8. La magia dei colori e degli addobbi natalizi (ma di questo ho già parlato in abbondanza qui Mammavvocato: Un po' di Natale, per immagini e qui: Mammavvocato: Tutta colpa della luna );



9. Il bianco splendore


10. L'affetto e la compagnia di mia madre e mia nonna, di cui ho finalmente potuto godere a lungo, come un caldo abbraccio
11. Il vino Sauternes
Foto dal web
Foto dal web
12. I presepi da fare, ammirare e mostrare al nano di casa e dei vari oratori.



13. Gli amici tornati dalla Scozia per le feste che si sono ricordati di chiamarmi e con cui ho trascorso un bellissimo pomeriggio...perché se c'è sintonia, c'è sempre

14. Scorci splendidi ed inaspettati del mio Piemonte ( qui siamo ad Azeglio), con gli amici italiani emigrati in Scozia.




15. Le telefonate di auguri degli amici e dei parenti che contano davvero (S., ci sei anche tu!)

16. Tante letture, per me e per il nano! E pazienza se oggi e' venerdì e non pubblico nessuna recensione, di venerdì ce ne saranno tanti! (Ne ho scovati di libri incantevoli o semplicemente molto carini e scorrevoli, in questi ultimi mesi e non vedo l'ora di parlarne).

17. I propositi per il nuovo anno, come scrivere regolarmente sul blog (infatti basta vedere questi primi 17 giorni di gennaio!!), dimagrire (sehhh!!! Nnn ce la farò mai!), fare sport regolarmente (magari!), finire casa (impossibile), litigare meno, perdonare di più, essere più paziente con il nano. Tutto facile, eh?

18. Una splendida mostra fotografica al Forte di Bard, purtroppo già finita (Word presso Photos) che mi ha fatto riflettere e sentire fortunata ma, nel contempo, ha risvegliato sentimenti di rabbia verso la stupidità degli uomini e la facilità con cui si fanno manipolare, magari in nome del credo religioso.

19. Le filastrocche sulla Befana. Perché tutti aspettano e ammirano Babbo Natale ma io ho sempre adorato la simpatica vecchietta che vien di notte con le calze tutte rotte, il vestito alla romana, i buchi alla sottana, sulla scopa di saggina, viva viva la vecchina!!!



mercoledì 26 giugno 2013

Il mio ABC della montagna

Confesso che non so da chi sia partita questa idea dell'ABC e se posso partecipare (non sapendo a chi chiedere e chi citare).
Ho letto semplicemente il post di francesca (http://patatofriendly.blogspot.it/2013/06/persone-speciali-e-abc-montagna.html ) e mi è venuta voglia di dire la mia...perciò scusatemi fin da subito se sto facendo torto, involontariamente, a qualcuno!



Foto Mamma Avvocato - riproduzione e duplicazione vietate.
Piramide Vincent (Monte Rosa), vista dal Rifugio Città di Mantova
A come Alba, quella che, se sei partito all'ora giusta dal rifugio, puoi ammirare mentre tinge di rosa, rosso e arancione le cime innevate e colora di mille riflessi il ghicciaio sotto i tuoi piedi e intorno a te; ma anche come Arrampicata, che adoro, come Alpi, che sono un pò casa mia e...molto altro!
B come Bandana, molto più comoda, comprimibile e leggera del cappellino: non prende neanche il volo con il vento!
C come "Chi me lo ha fatto fare?" Ovvero ciò che ti chiedi quando sei stanco, affamato, assetato e cotto dal sole o scosso da brividi di vento e devi ancora rimanere concentrato ed affrontare un passaggio difficile o camminare per ore per tornare a valle...non c'è risposta ma non è che importi molto!
D come diedri..di quellli che piacciono all'Alpmarito e molto meno a me, sopratutto se si arrampica in quota o se salgo da prima!
E come Estate, la stagione delle gite in ghiacciaio e dei quattromila, ma anche dei picnic nei prati e dei torrenti impetuosi, del lavoro in rifugio e della Fontina comprata in alpeggio.
F come Ferrate,   e come Fatica
G come Gite, lunghe o brevi, per prati, per boschi o per ghiacciaio...e come Gestori, quelli dei rifugi, alcuni amici, altri conoscenti, sempre gentili e disponibili con alpinisti ed escursionisti.
H come Hervé Barmasse, un grande alpinista della mia zona (e d'Italia).
I come Inverno, la stagione dello sci, dello scialpinismo e della neve, delle cioccolate calde e delle crespelle alla valdostana.
L come Luci, quella del rifugio, che quando la vedi sai che sei in un porto sicuro,quella forntale, sul cappello di lana la mattina, quando parti per il ghiacciaio che è ancora notte, e quella che avresti dovuto portareti dietro anche per fare la via lunga in falesia, perchè si è fatta notte e adesso devi calarti, o scendere dal sentiero, al buio!
M come Marmotte, a portata di mani e di sguardi, animali affascinanti (e buoni, ops, non dovevo dirlo) che sono di casa in montagna. E come Monte Rosa, la mia seconda casa e Monte Bianco, il mio prossimo obiettivo (se solo avessi il tempo e l'occasione per allenarmi, sigh!)
N come "Non è giornata" o "Non si passa", perchè andare in montagna significa prima di tutto, sapere quando è il caso di rinunciare e tornare indietro. Come Nuvole e Nebbia, temuti nemici di ogni alpinista, che nel giro di mezz'ora possono trasformare una facile scarpinata in ghiacciaio in una pericolosa discesa al buio, fidandosi solo dell'istinto e della conoscenza del luogo.


Foto Mamma Avvocato - riproduzione e duplicazione vietate

O come Onestà, per accettare i propri limiti, per ammettere i propri errori, per non mentire ai compagni di cordata sulla propria preparazione e competenza, che poi le conseguenze le pagherebbero tutti.
P come Picozza, perchè non si va in ghiaccio a su una cascata di ghiaccio senza. Fonte di infinite ed appassionate discussioni sulla lunghezza e la forma ideale per ogni occasione, sulla dragon sì o no, sulla forgiatura ed il peso. Amica fidata delle gite "serie", quella che se non l'avessi avuta e usata al momento giusto, ora non sarei qui a scrivere.
Q come Quattromila, quelli che ho avuto la fortuna di salire e quelli che ancora mi aspettano. Come Quota, quella che c'è chi la soffre e chi no e io li invidio, quella che ti fa mancare il fiato, quella che ti attira come una calamita, quella che è meglio non prendere troppo in fretta.
R come Rifugio, i due in cui ho lavorato per anni in estate e che ho imparato a considerare casa; quelli dove comunque dormo bene e dove la pasta ha sempre un sapore più buono, perchè ho fame e sonno a volontà; quelli dove ci fermiamo a salutare gli amici, dove chiaccheriamo intorno ad un tavolo la sera, dove aspettano il nostro ritorno dalla gita, dove trovi tutta un'umanità varigata che ci vorrebbe un trattato intero; Quelli in cui realizzi che non ti serve altro che cibo, acqua, una giacca a vento e buona compagnia e tutto il resto sono beni superflui. Come Ramponi, spesso superflui ai piedi ma sempre pronti all'occorrenza nello zaino.
S come Sudore, che imperla la fronte, e come Silenzio, quello che non c'è mai, nè in rifugio, dove c'è sempre qualcuno che si alza, che sta male, che tossisce, che borbotta, nè fuori, perchè la montagna ed il ghiaccio sono vivi ed in costante movimento. 
T come Telecabine, quelle che ti permettono di risparmiare tempo e fatica nelle salite e articolazioni delle ginocchia nelle discese ma che se non ci fossero, forse sarebbe meglio.
U come Unione, quella che in montagna a volte fa la forza, quella che serve per prendere decisioni difficili o afforntare ostacoli imprevisti, quella che ti fa sentire vicino agli altri escursionisti o alpinisti. Come Un sorso di vino, che alza la pressione, scalda lo stomaco e scioglie le tensioni e i dietologi e medici sbagliano a condannare perchè la gente di montagna lo sa, che serve (con moderazione, ovviamente).
V come Volontà, come Voglia, quella che se manca, non si arriva da nessuna parte.
Z come Zaino, compagno di vita e di avventure.
Quello da 30 litri, con lo scomparto per le pelli e i lacci per le racchette, per lo scialpinismo; quello da 60 litri, solo per portarsi i vestiti di ricambio in vista di due settimane di lavoro in rifugio; quello da 45 litri, per le escursioni da più giorni; quello leggero ma comodo con lo scomparto per la Reflex e l'obiettivo, che si apre lateralmenten senza toglierlo dalle spalle, visto addosso ad un conoscente alpinista e fotografo e subito ordinato...non posso più vivere senza.



domenica 24 marzo 2013

Come zucchero filato



Monterosaski, per me, il più comprensorio di Piemonte e Valle d'Aosta (salvo Limone Piemonte e La Thuile, che ancora non conosco)




Ci sono giorni soffici, come un bastoncino di zucchero filato, freschi e leggermente frizzanti, come un bicchiere d’acqua gassata.
Ci sono giorni lievi e caldi, di un tepore che nasce da dentro.
Sono i giorni in cui ti prendi una pausa, anche se solo per una mattinata, e vai a sciare e ritrovi come d’incanto i sorrisi, la complicità, la leggerezza dell’amore e del tempo.
E la neve di primo mattino, di quella che sai già che all’una sarà sci d’acqua ma per intanto è perfetta e te ne freghi perchè tanto all’una sarai a mangiarti le mitiche crespelle alla valdostana nel tuo rifugio preferito, insieme a Lui e ad un bicchiere di rosso (e di troppo), dove ti senti sempre a casa perchè è anche casa tua, lì ci hai lavorato, lì conosci, lì hanno visto nascere il vostro amore.
E scii, con le piste quasi vuote, solo stranieri in settimana bianca e niente code e niente ressa, anche se qualche badòla riesce comunque a tagliarti la strada e non capisci come si possa essere così incapaci e noncuranti.
Ma pazienza.
Perchè è un giorno speciale e il cielo per il momento è azzurro e anche se poi si velerà non importa perchè vivi il presente e dopo ci sarà il nano da andare a prendere all’asilo e la casa e il lavoro.
Ma non ora.
Ora ci sono le piste per te, per Lui, per gli sci ancora nuovi, perchè da Natale a oggi non è che le occasioni siano state tante.
E si scia, una pista dopo l’altra, una nera dopo l’altra, senza fiato e senza soste, e piega le gambe, le lamine che mordono e il vento tra i capelli, che tanto comunque fa caldo.
Il sole in seggiovia, poche curve spinte e tanta velocità, che questi sono sci da gara e mica si possono far solo pascolare, bisogna mordere la neve, se no cosa li ho a fare e tanto la nera è tutta nostra e per una volta si può spingere al massimo.
Una discesa dopo l’altra.
Quattro ore di fuoco e di neve, che sudi e fili via e ti senti brava ed elegante, anche se non è tutto merito tuo, hai gli sci giusti e la neve perfetta e tanta potenza nelle gambe.


E poi, al pelo, l’ultima seggiovia consentita dallo skipass (che non si spreca nulla) e il rifugio e un amico che aspetta e le crespelle messe da parte, nulla lasciato al caso.

Chiacchere, bis e torta ai mirtilli, caffè e per qualcuno anche il pussa-caffè e poi l’ultima nera goduta fino in fondo, in un soffio, mentre superi i badòla della domenicache un pò ti fanno pena e un pò li ammiri, perchè se tu facessi così fatica a scendere non avresti mai la forza e la voglia di farti tanti chilometri per una pista.
 
Il nano che ci aspetta a casa, baci e risate, una doccia, un paio di mail, due telefonate, giochi e aperitivo con amici, che la giornata va vissuta fino in fondo..


E poi...... niente, si va a letto con le ginocchia gonfie e doloranti, le spalle anchilosate e due, solo due pensieri: se continuo così, con questi sci, è meglio che il casco me lo compri davvero e........ma come diavolo facevamo, solo qualche anno fa, beati universitari, a farlo tutte le settimane, più volte a settimana, tutto il giorno, con un panino al volo???????
E' l’età, ma l'essenziale, in fondo, resta.


p.s. Ma domani, riuscirò a camminare? Sonno profondo.

lunedì 4 marzo 2013

Oggi mi sento fortunata

Nonostante tutto, oggi mi sento fortunata.
Sono stanca, il lavoro pesa, la difficoltà di incastrare gli impegni, stare dietro alle esigenze degli altri ed alle mie, chiedere aiuto continuamente per gestire il nano, tutto quanto è difficile, una sfida quotidiana.
A cui si aggiungono dubbi, timori, sogni da realizzare, strade da individuare, prima ancora che da percorrere. 
Eppure, oggi mi sento fortunata.
Perchè ho un nano sempre allegro , socievole e solare, che cresce alla velocità del lampo.
Perchè ho na famiglia d'origine unita e amorevole e una madre con qualche difetto ma infiniti pregi.
Perchè stiamo bene.
Perchè ho due nipotine adorabili e una cognata con cui vado d'accordo.
Perchè sabato io e l'Alpmarito abbiamo portato in piscina il nostro nano e la nipotina più grande e lei, con me, ha superato la paura e si è divertita e abbiamo trascorso dei momenti di intimità preziosi.
Perchè poi è seguito un rilassante aperitivo con fratello, cognata e la nipote piccola e il nano si è sbaffato un pacchetto di taralli e innumerevoli salatini e non ha fatto danni al locale.
Perchè abitiamo ad un'ora d'auto da un posto così


 Perchè ho un marito e alcuni amici, uno in particolare, che condividono tutto questo con me, anzi, che mi hanno fatto scoprire tutto questo e mi aspettano, anche se sono sempre la più lenta e mi lamento!!!






Perchè ieri ero distrutta dal caldo, sì dal caldo, che un weekend sono a -15 e quello dopo + 25 sotto un sole cocente, però intorno a me c'è tutto questo
 E anche questo...
 Perchè quasi non ci speravo più, perchè abbiamo imboccato il canalino sbagliato e il versante muoveva sotto gli sci e il fondo era pessimo e mentre gli altri a scendere hanno tribolato, io di più....
ma alla fine, c'era anche questo, ad attenderci

E, soprattutto, questo:
Perchè quasi nulla va come lo avevi immaginato, ma l'importante è arrivare tutti interi e fare qualche curva che meriti....

Perchè a casa c'è lui
il mio adorabile biondino...

Perchè oggi ho lavorato tutto il giorno e questo mi piace, mi piace il mio lavoro, quasi sempre, oggi sì, e mi piace aver tempo di lavorare, con il nano, ben accudito dalla nonna, nella stanza accanto che ogni tanto fa capolino e mi dice: "Ciao!" e mi mostra qualche gioco e ride...
Per tutto questo, oggi mi sento fortuna.