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giovedì 5 marzo 2015

Febbraio

Dall'idea di Mamma Piky (il bel banner e' suo) e sulla scia dei "trenta di'" mensili di Shulalala e degli "ultimamente", sempre mensili, dii Verdeacqua, vi racconto il mio febbraio "in pillole".

È stato un mese corto solo calendarsticamente parlando: nella realtà è sembrato non finire mai.

Io e l'Alpmarito abbiamo lavorato come dei matti, sommersi da scadenze ed impegni.
Ho affrontato sfide professionali importanti e pure emotivamente coinvolgenti e la soddisfazione di farcela, almeno quella, e' stata tanta.

In compenso ho rimediato mal di stomaco e mal di testa a gogo' e le discussioni in casa sono state all'ordine del giorno.
L'insonnia, poi, orami e' una compagna fissa e non si profilano miglioramenti all'orizzonte.

Siamo scampati al l'influenza, almeno a febbraio...cosa ci riserverà marzo ancora non si sa.
Non siamo scampati al raffreddore, in compenso, nè alle preoccupazioni per la salute dei familiari più anziani.

L'Alpmarito, nel tempo libero, ha lavorato alla casa nuova a ritmo sostenuto, inchiodando assi, piazzando travi, tirando su muri ecc., scoprendo nel fatello un valido aiutante e rinsaldando un legame che ha avuto alti e bassi.

Abbiamo vissuto intensamente il Carnevale:
quello di Ivrea, con il nostro piccolo Tuchino ed il tiro delle arance, che come al solito ci ha visto in prima linea, io anche con un'amica blogger a cui ho cercato di mostrare la magia di una tradizione e di una fa festa unica;

quello di Pont Saint Martin,  tra diavoli, ninfe, carri e piccoli amici in festa,

e quello storico dei piccoli, a cui il nano ha partecipato per la prima volta, facendoci anche apprezzare una volta di più la dimensione del piccolo paese.



 Senza farci mancare pifferate,


erate di presentazione dei personaggi, spettacoli pirotecnici e serate inmaschera.
Perché anche con un bambino piccolo, si può. Basta ridisegnare gli orari e attrezzarsi di bici senza pedali e spalle forti!!!
E pazienza se a volte faceva freddo e nevicava o pioveva: ci sono luoghi in cui il clima è sempre più difficile del nostro, eppure mica vivono tappati in casa!

Ho corso poco, pochissimo, fermata dal vento (quello si', vero nemico) e dagli impegni carnevaleschi e lavorativi.
In compenso abbiamo dedicato tutte le nostre domeniche allo sci di fondo, come già a gennaio.
Il nano ha dimostrato equilibrio e capacità insolite in un bimbo di tre anni, imparando molto con il corso, noi abbiamo sfruttato la sua ora di lezione per darci dento con gli sci e macinare chilometri di aria fredda, silenzio, fatica, soddisfazione ed endorfine.
Tutti e tre ci siamo divertiti un mondo.




Ho capito di aver trovato un'amica nuova e chi trova un'amica, trova un tesoro.

Ho cucinato la mia prima millefoglie e anche una specie di tiramisù, che si presentava male ma era
buonissimo.



Abbiamo goduto delle nevicate e non perso nessuna occasione per giocare tra i fiocchi e fotografarli.



Abbiamo "perso" il nostro aiuto domestico, trovato giusto un anno fa e che da qualche mese già veniva due ore sole ogni quindici giorni ed ora nulla: così, il nostro weekend e' tornato ad accorciarsi e le nostre serate ad allungarsi, per stare dietro a tutto.
E no, non è che ci riusciamo tanto bene.

Sono piovuti inviti per matrimoni.
Non siamo ancora ai numeri dello scorso anno, ma poco ci manca e visto che siamo solo a febbraio....
Inutile aggiungere che il mio biondino non vede l'ora di mangiare e festeggiare, noi siamo felicissimi per gli amici e un po' meno per le nostre tasche ma va bene comunque: le occasioni di questo tipo sono sempre le benvenute!

Il nostro desiderio più grande non si è ancora avverato ma, seppur tristi e delusi, non smettiamo di crederci.

Entrambe le auto di casa danno seri segnali di cedimento ai chilometri a cui le sottoponiamo da anni e stiamo disperatamente cercando una soluzione che ci consenta di far fronte alla emergenza "quattro ruote".

Io ho fatto lunghe chiacchierate di sfogo con le amiche, l'Alpamarto ha sfogato le sue tensioni in discussioni casalinghe e in tutto questo, il nano ha iniziato a risponderci in modo insolente e provocatorio.
Salvo poi tornare di colpo un angioletto biondo e sorprendendoci con massime di saggezza che proprio non ti aspetti da un treenne.

E poi è cresciuto, tantissimo, in altezza (lasciandomi con tre pigiami e canottiere corte e nessun sostituto, così, da un giorno all'altra) e in maturità.
Io e la mia amica F., pensate un po', abbiamo persino scoperto che i nostri figli si sono sposati in un bar, con officiante il primo amore di lei, che pare non sia disturbato dall'idea di un trio.
Però: "Non preoccuparti mamma. Ho anche bevuto il caffè. Non siamo stati a sposarci senza prendere nulla!"
Per dire, se questa non è una crescita precoce!!

Infine, credo di essermi meritata una laurea ad honorem in architettura e meccanica: non si contano più le case ed i veicoli di Lego Duplo che io ed il nano costruiamo giornalmente, dando prova di una capacità, di una creatività e di un pizzico di follia costruttiva che neanche Le Corbusier!!!
Solo che al posto del calcestruzzo, usiamo i mattoncini colorati più famosi al mondo.


Ah, dimenticavo: in un mese intero, credo di essere arrivata in orario a prendere il mio biondino a scuola giusto una volta, penso per puro caso.
Ormai le maestre progettano il mio linciaggio collettivo, lo vedo dai loro sguardi.
Ed il brutto è che hanno proprio ragione!!!

lunedì 9 febbraio 2015

Sugli sci a tre anni

Premesso che non sono un medico ma solo una mamma amante della montagna, mi sono interrogata su quale fosse il momento opportuno per  iniziare a mettere sugli sci mio figlio.

La pediatra, come al solito interpellata per prima e che non a caso viene da una valle montana, mi ha spiegato che non ci sono controindicazioni da quando è stabile nel camminare, a patto di non fargli prendere freddo, che lo viva come un gioco, che non sia uno sforzo eccessivo e che i maestri siano preparati (e quindi sappiano che movimenti fare fare e quali no).

Sul web ho letto di tutto: dal consiglio di iniziare con lo sci alpino perchè il fondo "è noioso" (chiaramente scritto da chi non lo ha mai praticato e forse non ha neppure mai fatto sci alpino con dei bambini), da quello di aspettare almeno 6 - 7 anni per l'equilibrio (il che è veramente eccessivo, perchè più sono piccoli più i bimbi hanno il baricentro basso e sono stabili).

Durante il nostro viaggio in Svezia e Norvegia, in inverno, avevamo scoperto che lì iniziano a mettere gli sci ai piedi dei bimbi a due anni.

Gli sci club della nostra zona, prendono i bimbi "locali" dai quattro anni per lo sci alpino (il c.d. sci di discesa), talvolta anche tre, "turisti" dai cinque.
Francamente, però, visto che il nano ha poco più di tre anni e le piste da sci alpino sono diventate molto più affollate e pericolose di quando ero bambina io, per svariati motivi, non ce la siamo sentita.
Anche perchè, pur credendo che l'insegnamento precoce sia utilissimo per apprendere la tecnica al meglio, non vedo la necessità di essere "così precoci"!

Desideravamo, però, avvicinarlo alla montagna di inverno più che con sci giocattolo e bob e, possibilmente, dovertirci insieme e poter sciare un pò anche noi.
Soprattutto, volevamo farlo stare all'aria aperta e fargli sfogare tutta l'energia fisica che in questo periodo, più di prima, sembra aver bisogno di esternare.

E allora abbiamo scelto lo sci di fondo.
Siamo anche fortunati, perchè la maestra è una ragazza bravissima, nonchè una di famiglia (cugina), che ha inserito il nostro biondino in un corso per i bimbi della scuola materna del paesino di montagna vicino, la domenica nelle ore centrali (per sfruttare il sole).
Risultato?
Ieri era la terza lezione, da un'ora e mezza l'una, con 7-9 bimbi e un paio di aiutanti (ragazzine/i che si fermano dopo la loro lezione per aiutare e divertirsi) e il nano si è, come al solito, divertito tantissimo!!!


Le prima volta, al momento del saluto, è scoppiato a piangere, per poi smettere appena sono scomparsa dalla sua vista e mettersi a chiaccherare con gli altri bimbi (se vi state chiedendo come faccio a saperlo, sappiate che mi sono nascosta dietro una casetta per controllare!!! Cuore di mamma!)

E quando siamo andati a prenderlo aveva le guanciotte rosse, gli occhi luccicanti dalla felicità e ci ha accolto con un: "Mi sono divertito tantissimo! Ho fatto tante salite e discese a cagnolino e le capriole, è bellissimo!!"
Poi ci ha fatti mettere in fila dietro di lui e ci ha "insegnato", girandosi a controllare, dandoci consigli e facendo il maestro in tutto e per tutto!

La seconda  volta non voleva andare ma, dopo il solito piantino, il copione si è ripetuto.
Compresa la sua lezione finale a mamma e papà!



Ieri, pur avendo protestato per tutto il viaggio che non aveva voglia del corso ma solo di sciare con noi, non ha neppure pianto ed è partito salutandoci tranquillo.
E alla fine non voleva più tornare a casa!


Insomma, un'esperienza veramente positiva che continuerà almeno per altre tre lezioni (poi dipenderà dalla neve).
I pro: esercizio fisico all'aria aperta con altri bimbi, equilibrio e coordinazione, confidenza con la neve e divertimento, senza pericoli o rischi  (le cadute ci sono ma la velocità è molto contenuta, gli scontri con algtri sciatori nel fondo sono praticamente assenti e la postura è naturale), freddo non eccessivo (niente salite in seggiovia e  bassa quota).
Anzi, il nano dopo è sempre bollente!
Certo, non apprenderà la tecnica così piccolo (e lo scopo, in effetti, non è quello) però la voglia di sciare sì!

E noi intanto ci possiamo dedicare di nuovo un'ora intera allo sci di fondo, insieme, in un ambiente così...




 Con la vista sul nostro amato Monte Rosa!


Finita l'ora e trenta di lezione e di sci, noi siamo distrutti.
Il biondino?
Pronto per una passeggiata sulla neve, con la sua amata bici senza pedali, naturalmente!!


Quanto vorrei avere la stessa energia, soprattutto di lunedì!!!

E voi, che esperienze avete fatto con i vostri bimbi?

lunedì 5 gennaio 2015

La prima neve di questo inverno

La prima neve di questo inverno ci ha visto correre in montagna, per rotolarsi nella soffice coltre bianca, per godere del sole e del contatto con quei fiocchi bagnati, freddi e candidi, che pure sanno regalare tanto calore, allegria e divertimento.






La prima neve di questo inverno ha visto il mio biondino inforcare per la prima volta degli sci veri, da grande, ovviamente da fondo, visto che è ancora molto piccolo.

E ha permesso anche noi di fare la nostra prima sciata.

La prima neve di questo inverno in basso è durata poco, troppo poco, ma ha comunque regalato magia ai nostri cuori ....ed al giardino.


 Ora?
Aspettiamo fiduciosi la prima neve del 2015, perchè la voglia è tanta, tantissima !!!

mercoledì 3 settembre 2014

Lo sport a casa mia

Prendo spunto dai post di Mary Doc e  Mamma Orsa Curiosona  per ribadire quanto lo sport sia importante, a casa mia.

Che amiamo la montagna, lo sci in tutte le sue salse  e varianti (anche quelle più faticose), le scarpinate e l'arrampicata, credo che ormai lo abbiate capito.

In passato, però, io ho fatto anche danza classica e scherma, oltre a tennis (molto saltuarimente) ed all'onnipresente nuoto, una delle costanti della mia vita.
Ci andavo tre volte alla settimana e mi ha accompagnato in gravidanza e nel post parto, aiutandomi a rimanere in forma  rilassarmi.
In piscina ho avuto molte piacevoli sorprese e riflettutto molto, nel bene e nel male.

Per questo abbiamo portato il nano a fare acquaticità fin dai primi mesi, continuando a cicli di otto lezioni con costanza almeno due volte l'anno.
Contiamo di fare lo stesso anche quest'anno.

C'è la bici, nostra e del nano, compagna di tante avventure, viaggi e ore di svago.

E la corsa, a cui mi sono dedicata dallo scorso anno, più che per tentare di tornare in forma che per passione, che correre non mi piace ancora molto.
Però il gruppo di facebook, running for mammies, aiuta.
Come le scarpe nuove, ovvio. Quale migliore scusa per un pò di shopping?

Infine l'arrampicata, in palestra e fuori, anche a scopo "educativo".
Ci portiamo il nano da quando è nato, perchè stia con noi e giochi sul tappetone.
Ora che è cresciuto, scalare con lui intorno è più difficile, tra la paura che qualcuno gli caschi in testa, le richieste di aiutarlo a salire e la sua voglia di partecipare.
Però è bellissimo vederlo apprezzare, osservare come prende confidenza con il suo corpo, come scopre il senso della verticalità.
In fondo, salire è uno degli istinti prinmordiali dell'uomo, in senso fisico e metaforico.

Ho già raccontato della festa della palestra che frequentiamo lo scorso anno.
Ora vorrei drivi che quest'anno è andata ancora meglio.
Ed è così, a parte il fatto che sto invecchiando e sono sempre più fuori allenamento.

La palestra, nata dalla voglia di fare e l'idea di un fortre arrampicatore locale, per l'allenamento dei climbers dei dintorni e come luogo di ritrovo "sano" per i bambini e ragazzi del paese è da sempre autogestita.
Io e l'Alpmarito siamo stati tra i primi ad esserci e crederci, anche se con la nascita del nano il tempo da dedicarle si è ridotto e abbiamo, per così dire, lasciato "ai giovani".
Il ritorno c'è stato, soprattutto in termini di afflusso di ragazzi e bambini, consentendo il trasferimento in uno spazio più ampio, che si apre su un bel prato.

E la festa è stata al contempo occasione per celebrare la chiusura della stagione e l'apertura dei nuovi locali.
Il nano ha partecipato a modo suo, un pò infastidio da tutta la gente che affollava la parete.



Ha disegnato, giocato con le macchinine, arrampicato con le sue scarpette (poco), girato in bicicletta (molto)...





...fuggendo ogni tanto al vicino parco giochi, per qualche acrobazia...
Noi?
Noi abbiamo gareggiato, tra una chiacchera e l'altra, tra una corsa per cercare il nano e l'altra, tra un gioco e l'altro...

Ci siamo sentiti scarsi e vecchiotti ma anche tanto, tanto orgogliosi del nostro ometto.



E poi ci siamo divertiti, abbiamo mangiato bene (grigliata seria, eh!!!) e ci siamo goduti lo spettacolo delle finali, perchè di gente forte ce n'era davvero tanta!!!










Che gesti!

mercoledì 30 luglio 2014

Di montagna, di 4000 mt, di ghiacciaio, di amici, di sogni, di fatica, di passione

Della mia passione per la montagna, in estate ed in inverno, ho già parlato.

Con l'ABC della montagna,
con i racconti delle nostre escursioni con il nano,
suggerendo come preparare zaino e valigia ,
riferendo delle nostre gite di scialpinismo e di sci alpino,
che mi fanno sentire fortunata,
giocando con il nano e la neve e sognando di essere una madre migliore,
girando per sentieri con un nano ciclomunito e una macchina fotografica al collo,
sorvolando in elicottero,
senza dimanticare le tragedie,
in fondo, non per caso in montagna è nato il nostro amore.


E ho già parlato anche di una vallata bellissima, la Val d'Ayas, e della gita fino al Pian di Verra ed al suo splendido lago.
Un anno fa, una vita fa.
Guardavo il Monte Rosa innevato e, mentre mi godevo la compagnia del nano e dell'Alpmarito, non potevo fare a meno di provare anche un pò di nostalgia, per quel ghiacciaio tanto amato, impossibile da raggiungere con un bimbo piccolo.

Sognavo gite sulle cime, di salire ancora in cresta e raggiungere la vetta, di pestar neve e ghiaccio, di vedere il mondo dall'alto, il miracolo dell'alba che si riflette nel bianco, il suono del mio respiro un pò affannato, il vento freddo ed il sole caldo, la corda che unisce e rende complici, creando amicizie solide ed eterne.
Sognavo tutto questo, di nuovo, ancora.

E qualche fine settimana fa, il mio sogno si è avverato.

Siamo partiti un venerdì pomeriggio, proprio dal quel Pian di Verra, questa volta arrivandoci in Jeep da Saint Jacques (mt 1700 circa) per abbreviare un pò il dislivello.




Abbiamo proseguito verso il rifugio Mezzalama e,




anche se il tempo non era dei migliori (per usare un eufemismo!)


 Rifugio Ottorino Mezzalama, mt.3004

 Dopo una fetta di torta ed un thè caldo, abbiamo proseguito per il rifugio Guide d'Ayas, altezza 3.420 mt..immersi nella nebbia e nella neve.



Trovando ad attenderci questo scenario quasi primaverile ...


Le previsioni per il giorno dopo, però, erano buone, quindi ci siamo goduti la cena, la compagnia di gestori, guide alpine e clienti.
Perchè quando fuori nevica, scende la sera e i clienti sono pochi, i rifugi di montagna sono luoghi accoglienti, calorosi, pieni di voglia di vivere, conversare e bere insieme..un grappino o due in compagnia non si può proprio rifiutare!

 mentre fuori il paesaggio si tinge sempre più di bianco..
E' anche questo che adoro della montagna, perchè quel senso di cameratismo e uguaglianza, al di là di ogni professione, posizione sociale, reddito e abilità, razza e religione, che trovi oltre i 3.000 mt., non l'ho mai vissuto in nessun altro luogo.
La mattina, sveglia alle 5, colazione, preparazione zaino, imbrago indossato, cordata pronta e via...con vento forte, tanta neve fresca e un pò di apprensione per il tempo, non ancora così bello e stabile come speravamo..


La meta? Il Polluce, mt. 4091, dalla via normale.
Sarebbe dovuta essere una cresta di roccia non particolarmente difficile, ma la neve ed il freddo l'hanno resa ostica, almeno per me, visto che i miei compagni di cordata, l'Alpmarito ed un amico di lunga data, non erano affatto in difficoltà!




Il forte vento, la nebbia che andava e veniva e, devo ammetterlo, la mia lentezza in cresta e la mia fifa nell'afforntare la via di misto esposta, ci hanno impedito di raggiungere la cima vera e propria.
Non di andare un pò a zonzo per il ghiacciaio, però!
Il resto, non ha bisogno di parole.


















L'Alpmarito ed M. sono rimasti un pò delusi dal non aver potuto raggiungere la cima mentre devo ammettere che, se anche un pò di amarezza mi resta, io sono stata così felice di essere lì, di nuovo, a godere dell'azzurro, del bianco, del vento, della grandiosità della montagna, della fatica (sì, anche di quella) e della loro compagnia, che mi sono sentita a casa, serena, appagata.

E pazienza se poi il tempo è ancora peggiorato ..

  e se quel giorno abbiamo camminato quasi dieci ore di seguito..

...i piedi guariscono, le gambe si riprendono e la stanchezza passa.
La soddisfazione, quella no, e solo questo conta.


Distrutta, ma felice.

Grazie Alpmarito (lo sai, vero, che è anche per giornate come questa che ti ho sposato?) e grazie a M., un amico di quelli veri, su cui puoi sempre contare e con cui è davvero bello condividere queste esperienze, di quelli che sanno accettare i limiti degli amici e non farli pesare.

E adesso....non vedo l'ora di tornare in ghiacciaio !