Leggo sempre ma scrivo poco.
Un po' e' che avrei solo bisogno di buttare fuori e non riesco a farlo sul blog, ancora, anche se ne avrei un gran bisogno.
Un po' e' solo che sto cercando di passare più tempo possibile con il mio ricciolino biondo, prima che inizi il centro estivo.
Così qualche volta lo porto al lago al pomeriggio o lo raggiungo nel secondo pomeriggio e facciamo tardi in barca o in piscina, questa mattina l'ho portato a fare commissioni in Tribunale con me, alte in biblioteca, altre lavoro in giardino, mentre lui gioca nella piscinetta gonfiabile che gli hanno comprato i nonni e chiacchiera con loro, altre ancora facciamo aerei di carta o giochiamo e leggiamo, Semplicemnte.E poi torno a preparargli tutti i pranzi e la sera dopo cena portiamo a spasso il cane della cognata, che è al mare e lo ha lasciato in pensione dalla nonna paterna. E di tempo per fissare i pensieri ne resta poco.
Il caldo, poi, genera un surplus di lavoro: doccia/ bagnetto tutte le sere, lavatrici a go'go', casa molto più sporca perché è tutto un entrare e uscire, costumi e ciabatte da risciacquare, asciugamani da lavare.
Non faccio che pensare che devo godermi ogni attimo con il mio bambino, il mio unico figlio, che cresce cosi in fretta!E mi prende male a pensarci e pensare che chissà se ne avrò un altro. Che poi forse farei gli stessi pensieri, moltiplicati per due.
E poi arrivo alle 10.30/11 di sera, quando è sveglio dalle 7.30 senza riposini che non siano quando sto guidando, e non vedo l'ora che chiuda gli occhi, ovviamente sentendomi in colpa per averlo desiderato.
Guardo il suo sorriso, ascolto le sue chiacchiere, lo sbircio nel sonno e mi sembra incredibile averlo fatto io: forse ho un solo figlio perché la perfezione si è concentrata in lui.
Pensieri di ogni mamma, insomma.
Comunque la stanchezza accumulata in un anno non certo facile, dopo la scorsa estate senza vere
vacanze, tanto meno a tre, ha raggiunto l'apice.
Forse è solo che da sola con il nano ed il caldo, non posso correre, perché o non posso lasciare il ricciolino o ci sono 34 gradi. E mi manca questa valvola di sfogo.
Intanto, complice l'insonnia serale e la solitudine, sto guardando tanti film in dvd che non sono cartoni.
Che poi. Forse cinque film in due mesi non sono tanti ma per me è il record degli ultimi tre anni!
Ho visto "Avengers", con il nano e l'Alpmarito ed è l'americanata farcita di buoni sentimenti che mi aspettavo, però Dottor Jakyll e Mister Hyde hanno sempre il loro fascino e il ricciolino biondo ne è stato entusiasta.
Il mio preferito è da sempre l'incredibile Hulk e no, posso confermare che non ho cambiato idea crescendo.
Ora aspettiamo che esca in Dvd il secondo, quello che davvero ci interessa vedere, perché girato ad Aosta e Bard. A casa nostra, insomma.
Poi c'è stato The blind side, con una bravissima Sandra Bullock, la storia vera di Michael Oher,
adolescente nero dall'infanzia difficile, laureatosi è diventato giocatore di football professionista grazie ad una scuola cristiana e, soprattutto, ad una famiglia che lo ha adottato, credendo in lui.
Io amo i film sportivi, se poi sono anche storie di formazione e crescita, allora è fatta e questo merita.
Poi un altro film tutto combattimenti, effetti speciali e simil fantascienza, ovviamente con Angelina Joly. Bella, non c'è che dire, ma non ricordo neppure il titolo del film e ci manca la scena finale. Abbiamo preferito dormire. Indizi che la dicono lunga.
E ancora: "Educazione siberiana", crudo e impegnativo nella morale e assolutamente non adatto ai bambini ma non particolarmente violento.
Raccoglie e sintetizza le due prime autobiografie di Nicolai Lilin, di cui avevo parlato quasi due anni fa ("Educazione Siberiana" e "Caduta Libera") lo fa rendendo abbastanza il senso della comunità siberiana e delle scelte di Lillian ma anche con molte licenze poetiche, tagliando all'inverosimile e perdendo gran parte delle riflessioni dell'autore e del "succo" dei libri.
Assolutamente da vedere, ma dopo averli letti (anche perché sono scritti molto bene e interessanti) dunque.
E infine, "Il lato positivo". Il protagonista, l'attore Bardley Cooper, e' veramente bravo, oltre che attraente (secondo il mio gusto personale), il tema del film tutt'altro che banale, il tono appropriato, la morale degna di nota. Non c'è niente di facile e scontato ma neanche di così impossibile o "forzato" e Robert De Niro, a fare il padre di un figlio un po' matto...impareggiabile.
Anche in questo film è lo sport (in questo caso la corsa e la danza), lo strumento per aprirsi, confrontarsi, affrontare i propri demoni e sfogarsi. Riscattarsi. Anche qui lo sport e la fiducia degli altri, saranno la via d'uscita, l'inizio e la fine.
E poi c'è tutto il resto: il relativismo, la difficoltà di capire chi è sano di mente e chi no, il senso delle convenzioni sociali, i rapporti famigliari e di coppia, la forza d'animo, la gioia di vivere comunque sempre, l'amore.
E' un film che secondo me colpisce. Difficile da spiegare. Sicuramente da vedere.
Tutto questo, un post senza capo né coda, per dire che comunque ci sono.