mercoledì 21 maggio 2014

P come...

P come passeggiate.
P come Piemonte.
P come papà, alias Alpmarito, che mi sprona a prepararmi ed uscire, che se ascoltassi la mia pigrizia da fine settimana (leggi: stanchezza), non so se lo farei ma poi di sicuro me ne pentirei.

L'arrivo, tanto atteso, della primavera, ha portato con sè la voglia di escursioni e di gite fuori porta.
Tanto in alto non si può ancora andare, perchè la neve resiste, e con il nano le gite lunghe sono, per il momento, fuori portata.
Così sfoghiamo la nostra voglia di stare all'aria aperta con passeggiate nei dintorni, qualche ripida salita e la scoperta (o ri- scoperta) di angoli del Piemonte poco conosciuti o nascosti che, invece, andrebbero valorizzati.

Perchè condividere la bellezza è un dovere morale.


  ANDRATE  (TO) - Canavese



Noi siamo saliti da Bienca ad Andrate in meno di 1 ora, in gran parte passando per il sentiero (e la mulattiera) nei boschi che costitusce uno dei tratti della mitica corsa di montagna: "Ivrea - Mombarone", tanto amata e conosciuta da eporediesi e canavesani.
L'ultimo tratto per raggiungere Andrate è sull'asfalto.
Il sentiero è indicato con frecce e segni gialli ma l'imbocco a Bienca non è facile da trovare.
Noi abbiamo sostato nell'area sportiva di Andrate, dotata di giochi per i bimbi, per riposare, mangiare un panino e far sfogare il nano.




Finalmente senza calze..(no, non sono queste le scarpe che uso per le canmminate, tranquilli!!!)

ASTI

 

Anche le cittadine hanno il loro fascino, soprattutto in una domenica (o in un sabato pomeriggio) di sole. Asti, poi, è particolarmente elegante e accogliente, anche se piccolina.

lunedì 19 maggio 2014

Creatività e riciclo - parte seconda

La scorsa settimana vi avevo raccontato del nostro primo approccio ai colori a dita e della bella iniziativa del nido del nano, per insegnare a non sprecare e a ricreare (http://www.mammavvocato.blogspot.it/2014/05/creativita-e-riciclo.html).
Qualche sera fa abbiamo fatto il bis, dedicandoci a creare originali cornici con materiale di recupero e devo ammettere che io ci ho preso gusto, tanto da riuscire a realizzarne due, ovviamente secondo le indicazioni e preferenze del nano che, tra una corsa con gli amichetto e l'altra, si è divertito ad incollare sassolini, a scegliere le foto, ritagliare il cartoncino e decidere sagome e piccoli ornamenti.
Ed ecco il risultato di tanta fatica!
Anche il retro vuole la sua parte, no?
(Il foglio bianco serve solo a coprire la foto, che in questo caso ho incollato direttamente sul cartone)
Vi piacciono? Quale preferite?
La seconda, visto il suo peso specifico (si capisce che il nano adora i sassolini, vero?!), dovremo appenderla, magari vicino alla porta di ingresso, per dare il benvenuto ad amici e visitatori!
La mia ammirazione per l'entusiasmo, la passione, l'amore per i bimbi, la creatività e la pazienza delle maestre (o educatrici, come si dice adesso), cresce di pari passo con queste iniziative e con la scoperta dei meravigliosi "lavoretti" che eseguono con i "loro bimbi", come questo:

Un bel lupo nero, per esorcizzare le paure dei bambini giocando con favole e travestimenti...
Che dite, mi dona eh?
Inutile aggiungere che, da quando hanno dato avvio al "progetto lupo", il nano ha due amichetti immaginari lupacchiotti, "ma buoni però", battezzati "Tommy e Jelly"!
P.s. Voi lo sapevate quanti oggetti e decorazioni si possono creare e aggiustare con la colla a caldo?? Io no ed e' stata una rivelazione!

venerdì 16 maggio 2014

Libri per grandi e piccini

Un papà, un orsetto affettuoso, un maialino scrittore, un lettore dispettoso e una tata per i grandi.
Ecco gli ingredienti di questo mio Venerdì del Libro.
L'amore di papà Orso per il suo orsetto, disegni che sembrano delicati acquarelli ed una storia semplice e rassicurante di affetto e protezione che è piaciuta subito moltissimo al nano e a me e che è stata anche lo spunto per la solita raccomandazione (non allontanarti mai con estranei, non seguire chi ti offre qualche cosa senza il permesso di mamma/papà/nonni ecc.).
"Ci pensa il tuo papà" di Mireille d'Allance', Babalibri

Il secondo libro ci ha incuriosito per il titolo, davvero accattivante: "Non aprire questo libro !"
Come si fa a resistere?!?
Un maialino scrittore sta alacremente lavorando nel suo studio e non vuole essere disturbato da nessuno, perché: "Pensi che sia facile mettere insieme le parole?"
E poi, girando pagina, le parole possono volare via e creare nuove insolite combinazioni, come avverte il maialino ma...niente, non si può resistere, anche se il maialino all'inizio non è mica tanto contento della nostra intrusione, eh?Infatti cerca di convincerci ad andarcene con ogni mezzo, dalle ruspe ai diversivi.
Alla fine, però, si arrenderà e farà proprio delpiccolo lettore il protagonista della storia!
"Non aprire questo libro !" di Michaela
                                                    Muntean e Pscal Lemaitre, ed. Il Castoro

P.s. Il libro, a mio parere, e' adatto a bimbi un po' più grandicelli del nano, verso i quattro anni, a chi ha appena iniziati a leggere, perché scritto in stampatello maiuscolo e...a genitori e nonne, visto che i caratteri tipografici sono belli grandi e la storia e' davvero carinissima!

E per i grandi? Questa settimana sono un po' carente di consigli, perché sto leggendo tre libri contemporaneamente, però vorrei consigliare alle neo mamme ed ai neo papà "Fate i bravi ! (0 -3 anni)" di Tata Lucia, alias Lucia Rizzi, ed. BUR Rizzoli

Un libro dal formato pratico che non è un manuale, ne' un vademecum ma che si legge rapidamente, lasciando un senso di serenità perché ricco di tanto semplice buonsenso e rassicurazioni.
Visto che ormai stiamo camminando spediti verso i tre anni, a me non è stato particolarmente utile, tranne qualche piccolo trucchetto suggerito (giochi di ruolo, filastrocche, modi di distrarre il piccolo e consigli pratici per farlo partecipare alla vita quotidiana senza difficoltà), che sto provando a mettere in pratica.
Credo, però, che potrebbe essere adatto come regalo o lettura per neo genitori un po' smarriti.







mercoledì 14 maggio 2014

E' bastato un attimo. Di distrazione.

E' bastato un attimo.
Le chiacchere del mattino in bagno, mentre ci si prepara per la giornata, io e lui.
Il nano che gioca con il treno cavalcabile e, tra un giro e l'altro, smangiucca un muffin.
Una porta chiusa, una chiave che non avrebbe dovuto essere e che invece c'è, per colpa nostra.
Un attimo di distrazione e...
siamo chiusi in bagno.
Noi dentro,
il nano fuori.
La porta di ingresso è ancora chiusa a chiave dalla notte, le chiavi di riserva sono in una cittadina non lontana ma neanche vicina e comunque, le chiavi delle macchine sono dentro casa, ma fuori da questa porta.
E poi uscire dal bagno, sul tetto, e scendere alla porta, non è mica così facile, perchè l'abbaino è stretto, il tetto alto e poi non ci sono appigloi per scendere e sì che arrampichiamo però non è proprio la stessa cosa...

E dire che c'ero già passata una vita fa, io e mia madre fuori sulle scale del condominio con la spesa, il mio fratellino, grande come il nano adesso, dentro.
Le chiavi dentro e il portone, ovviamente blindato, chiuso. Non a chiave, almeno.
L'eserienza non è servita a niente.

Mezz'ora di tentativi, di:
"Nano, senti, gira di nuovo la chiave, non da questa parte, dall'altra, bravo così...no, non così!!
Prova, dai, ci sei riuscito prima riuscirai anche adesso...dai così, nooooo, non tornare in dietro, il giro completo!!"
"Non riesco mamma, io non riesco.."
"Forza nano, devi riuscirci per forza e poi sei grande, vedrai che ce la fai..."
"Mamma, papà ma vuoli siete chiusi dentro?"
"Sì tesoro ma stai tranquillo che adesso giri e ci apri, forza prova.."
"Non ci riesco...", voce piena di pianto trattenuto.. bestemmie e motti non ripetibili dell'Alpmarito, non verso il nano, ovviamente, ma verso di me, perchè se la chiave è rimasta lì deve per forza essere colpa mia, no?!?
Io però mantengo la calma.

Mezz'ora di vani tentativi,
il tempo che passa,
il ritardo che si accumula,
il viaggio di lavoro che rischia di saltare,
i clienti che aspettano in studio,
il nido...

Pensa, pensa alternativo.

Alla fine il nano, dopo molti sforzi, "non ci resco", "così, mamma?", e l'aiuto dall'interno (benedette pinzette),  riesce a sfilare la chiave dalla serratura e a passarla sotto la porta, per fortuna non proprio perfetta.
Siamo fuori.
Finalmente.

Il nano ha gli occhi lucidi ed il labbro che trema ma non ha pianto e chiede: "sono stato bravo?Hai vuisto papà?"
Il sorriso di sollievo che gli leggiamo in viso al nostro: "Sì bravissimo, sei stato proprio coraggioso!",
mi scioglie dentro.
Che bello abbracciarlo!

Le chiavi, però, d'ora in poi rimangono sullo scaffale più alto e non si toccano più, hai capito?!?

p.s. Mio fratello, convinto con calma da mia madre, era poi riuscito ad andare in cucina, trascinare una sedia fino alla porta, arrampicarsi, arrivare alla maniglia e aprire. Senza piangere.