venerdì 2 ottobre 2020

Escursioni con i bambini: al Col Giassit da Trovinasse, Settimo Vittone (TO)

 Il Col Giassit (come l'ho sempre sentito chiamare), o Col de les Jassit, come riporta la mia cartina, a 2032 metri  s.l.m.


è un colle al confine tra Piemonte e Valle d'Aosta, tra i comuni di Settimo Vittone (TO) e Lillianes (AO), in Val di Gressoney o Valle del Lys.

Vista sulla colma di Mombarone


E' posto in una bella posizione, poichè  consente una vista panoramica che spazia tra la Bec di Nona, il Mont Mars, la Colma di Mombarone (la cima preferita dagli eporediesi) e Punta Tre Vescovi. E' attraversato dalla Alta Via n. 1 della Valle d'Aosta 

Si puo' raggiungere il Col Giassit sia da Lillianes, con il sentiero segnavia n. 2a o 1, oppure dalle Trovinasse, lasciando l'auto appena prima della loc. Pianmaglio e imboccando la sterrata in direzione Trovinasse, al primo bivio per il Mombarone, proseguendo sulla sterrata per un tratto in piano, superando un altro il bivio per il sentiero 858 con indicazione Colma di Mombarone, 

 

 

nei pressi di una cascina con stalla e, alla cascina successiva, imboccando il sentiero che sale nel bosco, seguendo il segnavia  848, che ad un certo punto prosegue insieme al gta (gran traversata delle Alpi), oppure salendo dal Maletto, nel Comune di Carema. 

 

Noi prima di avere i bambini ci eravamo già stati sia da Lillianes che da Carema, perciò abbiamo optato, all'inzio dell'estate, per la salita da Trovinasse, a circa 1450 metri, seguendo il segnavia piemontese (rosso - bianco - rosso) n. 848.

A noi il percorso è piaciuto perchè molto vario, con un primo pezzo di sterrata in piano, 

 

seguita dalla salita prima in un bel bosco, poi tra prati con le mucche al pascolo, 

 

incrociando la sterrata che sale dal Maletto e poi ancora per alpeggi e ripidi prati, 


superando il "ponte Marina", 

 

con la vallata che si apre e allarga alla vista e, infine, l'Alpe Druer, l'alpeggio Chiavenuto 

 

e la croce sulla cima del colle, 

 

all' incrocio con il sentiero che sale da Lillianes, quello che prosegue verso il Col della Lace, Punta Tre Vescovi e la Colma di Mombarone ed il n. 3 che sale dal Col de La Liet.


 


Purtroppo, arrivati in cima ci siamo trovati avvolti dalla nebbia e con un bel vento freschetto , cosi' i bambini non hanno potuto scoprire il panorama ma, almeno, ci eravamo già fermati sotto, agli alpeggi, per il pic nic e la vista!

 

Non so se questa gita c'è piaciuta così tanto perchè non mi aspettavo una vallata cosi' verde e ampia oppure perchè è stata una delle prime dopo il lockdown ma, vi assicuro, per noi ne è valsa la pena...anche se i piccoli si sono addormentati a turno in braccio al povero papà in discesa.

 

 Essendo tarda primavera abbiamo ancora trovato un po' di neve, con cui i bambini si sono divertiti moltissimo, 

 

nonchè bucaneve, botton d'oro di uno splendido giallo dorato e altre fiori primaverili, 

 

oltre ad un ciclista ed una solitaria escursionista (nessun pericolo di affollamento nella conca di Trovinasse!)


Noi abbiamo impiegato 3 ore e mezza all'andata e due e mezza al ritorno, per 600 mt di dislivello positivo: tenete conto pero' che abbiamo avuto terreno bagnato e nebbia all'andata, sole caldo al ritorno, i gemelli a 2 anni e 11 mesi hanno camminato sempre all'andata e per buona parte della discesa ed era una delle prime uscite post chiusura...insomma, con bimbi piu' grandicelli o nello zaino considerate 2 ore di salita.

 




Nontiscordardimé, tra i miei preferiti





Infine, gelato artigianale buonissimo all'agriturismo Belvedere per premiare i bambini e...noi genitori! 

 


p.s. Noi abbiamo usato la Carta della Valle Dora Baltea Canavesana (Traversella - Oropa - Fontainemore), scala 1:20.000, MU edizioni, Euro 7,00, che si trova in edicole e librerie della zona. Ci sembra ottima perchè molto dettagliata e specifica per escursionismo e turismo.

martedì 29 settembre 2020

Con i bambini in Valle d'Aosta: il Parc Animalier di Introd (AO)

 Per alcuni bambini è normale conoscere la fauna e la flora della campagna, per altri riconoscere le verdure nell'orto, per altri ancora l'ambiente marino.

 

Per noi, è normale incontrare mucche, lepri e, con un po' di fortuna e attenzione, scorgere stambecchi e marmotte tra i monti, durante le escursioni, o vedere una maestosa aquila in volo, nell'azzurro del cielo.

Vederli con calma da vicino, pero', è un'altra esperienza, sicuramente interessante e piacevole per adulti e bambini del territorio.

Una vera e propria scoperta per chi abita in città o in altri ambienti.

 

In Valle d'Aosta ci sono due parchi appositi, che vale la pena di visitare: uno è il Parco Faunistico di Chevrère (ne ho scritto  qui), ai piedi del Mont Avic, nel Parco Naturale omonimo, l'altro si trova a Introd, qualche chilometro oltre Aosta, salendo verso la Val di Rhemes e Valsavarenche.

 

E' il Parc Animalier di Introd, in genere aperto da aprile ai primi di dicembre e percorribile anche con il passeggino da trekking (anche se è piu' semplice usare lo zaino porta bimbi).

 


 

Non capita tutti i giorni di ammirare cosi' da vicino marmotte, stambecchi, volpi 

 


ma anche tassi e gufi bianchi delle nevi, scoiattoli e...puzzolenti cinghiali !




Qua e là, nel parco, non mancano neppure le sculture di legno, che fanno parte del tradizionale artigianato valdostano, quando non sono vere e proprie opere d'arte.

 


All'interno del parco c'è un'ampia zona pic nic e un bel parco giochi, in cui è possibile consumare il pranzo al sacco e far giocare i bambini.



Il giro completo del parco richiede circa un'ora e mezza, anche due osservando con calma gli animali con i bambini!


 
Grazie ai cartelli esplicativi ed all'esposizione di corna, non si osservano solo gli animali ma si puo' anche imparare a distinguere camosci e stambecchi e le orme delle diverse specie.




Al termine del percorso, infine, si fa la conoscenza di un grande Greundzo cartonato e si puo' ammirare la tana di questo essere mitologico, nato dalla fantasia di un artigiano valdostano. 


Un particolare mammifero che si trova solo sulle montagne della Valle d'Aosta!

 

INFO UTILI

Il parco è tutto all'aperto, con numerosi parcheggi gratuiti nelle vicinanze. Tuttavia durante l'estate, soprattutto nei fine settimana, è molto affollato, quindi è consigliabile andare in primavera / autunno o in settimana.

Il percorso è in parte pianeggiante ed in parte in leggera salita ed il sentiero è percorribile anche con il passeggino da trekking. 

All'ingresso, di lato alla biglietteria, ci sono i servizi igienici ed un negozietto di souvenir, bibite e gelati.

Il biglietto costa 9,5 Euro per gli adulti, 7,00 Euro per i ragazzi 4-14 anni, gratuito sotto i 4 anni.

Nelle vicinanze merita certamente una visita il castello di Introd, oltre che la bella ed elegante Aosta, con i suoi tesori d'epoca romana (qui trovate i miei consigli per una visita).

* Post NON sponsorizzato


venerdì 25 settembre 2020

Escursioni con i bambini: le miniere d'oro di Chamousira Fenilliaz, a Brusson (AO)

 Una breve escursione diversa dal solito perfetta per adulti e bambini curiosi?

Magari da farsi di pomeriggio, dopo una camminata sulle cime vicine al mattino e un pic nic?

Eccola:  

visita alla miniera d'oro di Chamousira - Fenilliaz, a Brusson, in Val d'Ayas (AO)

la più importante miniera d'oro della Valle d'Aosta.

 


Il sito minerario si trova a pochi chilometri da Brusson, salendo verso Estoul e fermandosi nel parcheggio (gratuito e a lato strada) segnalato a circa 4 km dal capoluogo Brusson. 

 


Nelle vicinanze del parcheggio si imbocca il sentiero nel bosco che in 20 minuti conduce all'ingresso della miniera, iniziando con una ripida salita e poi facendosi pianeggiante (attenzione: sentiero non percorribile con il passeggino).

Già all'imbocco della miniera, dove si trovano la biglietteria, i servizi igienici e alcuni pannelli esplicativi da cui ha inizio la visita, 

 

si può ammirare dall'alto il lago di Brusson, l'abitato e la zona montuosa circostante.

 


La terrazza panoramica, sospesa nel vuoto ed edificata dove un tempo si trovava la teleferica per il trasporto del materiale estratto a valle, regala l'ebrezza dell'altezza, prima di indossare i caschi da cantiere (che ai bambini piccoli cadranno continuamente, sappiatelo !) e ascoltare la guida.

 

La visita, a mio parere chiara e completa, dura circa un'ora e conduce nella galleria, scavata nella montagna, del livello 7, filone Fenilliaz, il più basso della miniera (che nel sotterraneo si estende per circa 1.600 mt, tra i 1.552 metri s.l.m. del livello 7 e i 1.716 metri s.l.m. del pozzo maggiore),

 

 usato soprattutto per il transito dei minatori e dei materiali (su appositi carrelli su rotaie "assembleate" in loco, come quelle dei trenini Lego), piuttosto che per l'estrazione.


I bambini non si annoieranno perchè le informazioni fornite, coinvolgendo i visitatori, sono di semplice comprensione per i bimbi piu' grandicelli, mentre i piccoli sono catturati dall'esperienza di camminare nella galleria di roccia illuminata, cercare il filone di quarzo (più chiaro dello gneiss  e dunque visibile, con spessori dai pochi centimetri ai 1,5 m) in cui si nasconde l'oro, incassato nello gneiss e osservare, in fondo alla galleria, la riproduzione delle cariche di esplosivo.

Particolarità di questa miniera èinfatti che contiene oro nativo, ovvero distribuito nei filoni di quarzo, molto raro in Italia.

 

Il ricciolino biondo è rimasto piacevolmente impressionato da quanto appreso, così come i due bimbi dell'altra famiglia del gruppo.

Orsetto e Principessa, invece, da bravi treenni, ci hanno fatto scappare a turno fuori dalla galleria per raggiungere il bagno, divertendosi poi a camminare "nella grotta" e tenersi il caschetto in testa!


 La vena aurifera è stata scoperta nel 1899 e la miniera è stata  attiva dal 1900 alla fine degli anni '80, prima sfruttata dalla compagnia inglese “The Evançon Gold Mining Company Limited”  e poi dalla famiglia italiana Rivetti, più per passione che per lucro. 

Infine l'attività di estrazione, che è arrivata ad impiegare 109 persone della zona (rivelandosi una importante fonte di reddito per Brusson), è diventata anti economica, considerate anche  le difficoltà ed i rischi della lavorazione (si dovevano utilizzare il piombo ed altre sostanze tossiche per separare l'oro dagli altri minerali - pochi grammi per tonnellata di materiale= e, prima ancora, era necessario estrarre a pezzi i filoni di quarzo incassati nello gneiss, senza danneggiare il quarzo, per poi cercarvi l'oro).

Ricordatevi solo di vestirvi e vestire adeguatamente i bambini per la visita, poichè in galleria si sta per circa 40 minuti, camminando brevemente, a circa 5-10 gradi, anche se fuori splende il sole e la temperatura è elevata.

La visita va prenotata con anticipo sul sito e, stanti le normative anti-Covid, in galleria è necessario tenere la mascherina ma va detto che i gruppi sono di poche persone (noi eravamo in 9, di cui 5 bambini) e quindi si riesce a vedere e ascoltare molto bene la guida (costo: intero € 8,00, bambini 6 / 12 anni € 5,00, gratis bambini 0-5 anni). 


Il venerdì sera sono previste visite in notturna più lunghe di quelle ordinarie e dal prossimo anno, se tutto va bene, dovrebbe essere visitabile anche una galleria di livello superiore della miniera.

Orari, periodi di apertura e info sul sito, o anche qui.

 

P.s. Nel terreno davanti all'ingresso della miniera si trovano molti sassolini con pirite gialla che ai bambini sembreranno pagliuzze d'oro. Utilizzatele per intrattenerli in una caccia all'oro mentre attendete il vostro turno! 


 * Post non sponsorizzato