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giovedì 8 novembre 2018

Culla n. 7

Culla n. 7

La tua, quando sei nato. 3290 gr per 51 cm, una tutina taglia 0 color perla e un cappellino di cotone in testa.
Prima a righe verdi, bianche e azzurre, poi, quando ti hanno riportato in camera dopo il bagnetto, rosa e con la scritta “Born in 2011”.

Ti ricordo così, nei nostri primi momenti insieme.
Ti ricordo accoccolato come un ragnetto a me, pancia contro pancia, la tua testolina con il cappellino sul mio petto, pelle a pelle sotto una coperta ruvida come quelle dei rifugi o delle caserme, in una stanza in penombra accanto alla sala parto. E io incredula che ti guardavo e non ci credevo.

Ti sei pesato, l’altro ieri, e il nonno, come ogni anno, oggi ti misurerà, aggiungendo una tacca al muro.

I numeri sono così importanti, quando si parla di bambini.

Culla n. 7.

7 , come gli anni che compi oggi.

E come sette anni fa, io ti guardo dormire, con i tuoi boccoli biondi sparsi sul cuscino, la bocca un po’ aperta, il nasino a patata e la pelle del viso ancora così morbida, e sono incredula.

Perché è difficile credere di essere in parte artefice di tanta meraviglia. Perché è difficile immaginare che l’amore possa continuare ad espandersi ed aumentare, quando già mi sembra di scoppiare d’amore per te.  
Eppure succede.
Perché è difficile accettare che lo scorrere del tempo sembri a volte così monotono e faticoso e tiranno, giorno dopo giorno, e poi accorgersi che è passato in un lampo, trascinando nella sua corsa la tua crescita, con una scia di ricordi e un po'  di malinconia.

Non sono una madre perfetta. 
Non sono proprio la madre che vorrei essere.
Non sono forse la madre che meriteresti.

Quel che è certo, però, è che tu per me sei il figlio perfetto, 
proprio il figlio che avrei voluto avere, quello che forse non merito.

Sì anche quando ti sgrido e rimprovero e perdo la pazienza.
Perché sono umana e molto stanca ma il mio amore per te è sovra umano e di stanchezza non ne conosce.
E questo non devi dimenticarlo mai.

Culla n. 7

7, come gli anni che compi oggi,
7, come il mio numero preferito.

Auguri, bimbo mio.
Auguri a te, che ogni giorno cambi e sei più autonomo, eppure chiedi, ancora e sempre, coccole, baci e abbracci;
auguri a te, che hai la camera piena di giochi, dal Lego alle macchinine, alle spade di legno, ai giochi di società, eppure non perdi occasione per salire sul cavalcabile dei tuoi fratelli, infilarti nel tunnel di stoffa dell’Ikea o giocare con la mini palla dei piccoli, perché piccolo lo sei ancora anche tu, nonostante ormai tu sia un fratello maggiore e, vicino ai gemelli, tu possa sembrarmi già grande;
auguri a te, che un momento fai ragionamenti da adulto e domande che dimostrano maturità ed un altro piagnucoli come un neonato stanco o agisci senza pensare alle conseguenze, come tutti i bambini, come sei anche tu;
auguri a te, che sei il mio consulente di immagine e scegli con cura come vestirti ogni giorno ma che, giustamente, hai uno stile tutto tuo.
A te, che vorresti riavere la mamma ed il papà tutti per te e reclami attenzioni, eppure non dimentichi mai di salutare con un bacino i tuoi fratellini al nido, di coccolarli appena svegli, di salutarli con il sorriso all'uscita da scuola, di tenerli per mano al primo accenno di pericolo e di augurare loro la buonanotte, abbracciandoli stretti a te.

Auguri, bimbo mio.
Cresci, cambia, diventa chi vuoi essere.
Però, per favore, rimani anche, almeno un po' , come sei ora!


giovedì 4 ottobre 2018

Festa dei nonni: ricordando i miei

Ho letto su Wikipedia (sommo detentore della verità per chi ha fretta), che il fiore simbolo della festa dei nonni è il "Non ti scordar di me" (tra l'altro il mio fiore preferito), e che questa ricorrenza è nata in America ed è stata introdotta in Italia nel 2005, fissandola al 2 Ottobre, per celebrare l'importanza dei nonni nella famiglia e nella società in generale.

Foto dal web
Ora, io a queste feste credo poco.
Soprattutto se promosse da uno Stato come il nostro, che tenta di addossare ai nonni prestazioni di assistenza che sarebbe il primo a dover garantire, a giudicar dai testi di legge, dalle intenzioni dei politici e dal livello di tassazione che ci è imposta.
Molto ci sarebbe da scrivere, sul valore e sulla funzione dei nonni, sull'importanza del legame nonni - nipoti, sulle mie speranze quando guardo i miei figli e in merito al mio futuro ...ma non importa.

Oggi (sì, lo so, con due giorni di ritardo) ho deciso di concedermi il tempo di pensare con calma, almeno per un pò, ai miei nonni ed a quello che hanno significato per me.

Di nonni ne ho avuti, di fatto, solo due. E nessun nonno bis.
I miei nonni paterni, infatti, sono mancati entrambi giovani, quando ero ancora molto piccola.
Ho un solo ricordo della nonna, forse costruito attraverso racconti familiari, più che registrato personalmente, e poche fotografie.
Non è che fossero poco presenti, è solo che la loro vita è terminata troppo presto, rispetto a quando è cominciata la mia.
Io, però, sono qui anche grazie a loro.

Ho avuto la fortuna di nonni materni eccezionali.
Mio nonno se ne è andato ormai da anni, ancora giovane, per colpa di una malattia bastarda che mi ha tolto quel poco di fede che nutrivo, ma c'è stato.
C'era, quando sono nata.
C'era, quando ho imparato a camminare,ad andare in bicicletta, quando ho preso la varicella al mio primo Natale, quando ho imparato a parlare.
C'era, soprattutto, all'uscita da scuola, per portarmi agli allenamenti di scherma ed in piscina, ad accogliermi sulla soglia a casa, a farmi compagnia quando i miei uscivano, per venirmi a prendere da amichetti, per portarmi in montagna o in campagna, per regalarmi fiori e lasciarmi fare danni nel suo orto.
C'erano i pomodori maturi, le fragoline selvatiche, le violette che mi portava.
C'era ai pranzi in famiglia del weekend, nelle ricorrenze ma anche praticamente tutti i giorni d'estate, per molti anni.
Mi ha insegnato moltissimo, mi ha aiutato tantissimo.
Eravamo molto diversi ma anche molto legati, come scrivevo ormai quattro anni fa, ricordandolo in questo piccolo spazio mio.
C'è ancora, nei miei ricordi, gesti, pensieri.
C'è, in me.

Mia nonna è una donna forte di carattere, che ha affrontato a testa alta molte difficoltà e dolori, molti lutti prematuri.
E' estremamente sensibile, un pò permalosa, molto dolce con nipotini e bis nipoti, sempre disponibile.
Lei è un pò il mio faro, il mio esempio e modello.
Non si ferma mai, non smette mai di fare, creare, rassettare, muoversi, esserci.
E io penso sempre a quanto tempo in più vorrei trascorrere con lei.
Ora ha occhi solo per i bis nipoti (cinque!) e, forse, è giusto così.
Lei c'era quando c'era mio nonno e ha avuto la fortuna di festeggiare con lei anche la patente, la maturità, la laurea triennale e quella specialistica, nonchè l'esame di abilitazione.
Lei ha tenuto in braccio il mio primogenito appena nato, subito dopo il papà e mia madre.
Lei ha tenuto in braccio la mia principessa appena nata, subito dopo il papà e mia madre.
Spesso, in occasione di compleanni e festività, accompagna i suoi regali con bigliettini meravigliosi, pieni del suo amore e della sua tenerezza.
Lei è colei che mi ha insegnato a fare a maglia (anche se l'allieva non è molto diligente, nonnina!), le basi dell'uncinetto (che però non è tanto nelle mie corde) ed il punto croce, che è rimasto una mia passione.
Lei stira in modo che i vestiti sembrino nuovi di zecca.
Lei legge talmente tanto da far impazzire la bibliotecaria, secondo me!!!

Un giorno mio fratello minore mi ha detto: "Tu e F. siete più fortunati di me. Voi avete vissuto più momenti accanto al nonno, avete costruito più ricordi di quanto ho potuto fare io."

E' vero e non dovremmo dimenticarci mai che l'affetto delle persone che amiamo, il tempo che trascorriamo con loro, è quanto di più prezioso ci sia nella vita.

Grazie nonni.
E grazie mamma, meravigliosa nonna per i miei bambini.


mercoledì 4 luglio 2018

Ultimamente...tra maggio e giugno

Ultimamente…tra maggio e giugno

Finalmente vacanze!

Ultimamente la stagione di mountain bike  del ricciolino è iniziata e lo ha fatto con il botto: terzo posto al Grand Prix regionale, la sua prima coppa “ufficiale” ed una giornata che, se è stata faticosissima per noi (ore sotto il sole ad attendere, senza un prato o un parco giochi per far giocare i piccoli), è stata però divertentissima per lui e la sua squadra, con cui si sta integrando pian pano.
Naturalmente ci è toccato comprare un’altra bici, perché l’allenamento intensivo le distrugge, ma lui ci ha messo molto del suo, dimostrando di tenerci più di ogni altra cosa.
Segno di un passione forte e bella.

Atleta in gara, in un punto più semplice del percorso. In quelli difficili, ero troppo in asnia per fotografare!
E poi ha partecipato ad un’altra gara, questa volta di corsa, vincendo un bel barattolo di Nutella. Ancora meglio della coppa!

Rimonta in salita

Ristoro post corsa

Ultimamente ho conosciuto dal vivo un'amica blogger e la sua famiglia, visitando con lei (per me di nuovo, ma ne vale sempre la pena) il Forte di Bard e facendo merenda in compagnia. Una giornata perfetta, nonostante la pioggia torrenziale!

Ultimamente è finalmente finita la scuola e, con esse, le corse mattutine. 
Non è che ora si batta la fiacca o si faccia tanto più tardi, anzi.
Però non c’e più l’ansia di quella maledetta campanella, il volto scocciato della maestra all’ingresso.
Il passo si fa più rilassato, i gemelli li accompagniamo in due (io ed il ricciolino) al nido, dove meno educatrici, ma anche meno bambini, permettono due chiacchiere in più al mattino.

I compiti delle vacanze, comunque, li abbiamo già iniziati e sono inflessibile.
Perché non li condivido ma, visto che li hanno dati, si fanno e da subito.
Perché agosto saranno a casa anche i gemelli e, qualche giorno, anche il papà e allora vorrei che fosse solo famiglia e letture, non pagine su pagine da compilare.





Ultimamente il ricciolino si è costruito uno scudo, dopo aver visto un combattimento dal vivo con armi del Medioevo.





C’e’ stata l’ultima riunione dell’anno alla primaria, in cui mi sono morsa la lingua, perché tanto è inutile discutere con chi mai cambierà idea e poi il ricciolino stesso crescerà durante l’estate, dunque come sarà a settembre lo vedremo a settembre.

Pagella peraltro ottima e sono soddisfazioni, soprattutto per lui.

 

 Ultimamente il caldo ha svelato braccine e gambotte dei piccoli...con quelle fossette irresistibilmente tenere, che adoro!



Ultimamente c’e stata la cena in pizzeria con i compagni di classe ed i rispettivi genitori, un’uscita senza gemelli, rimasti a casa con il papà.
Mi sono bevuta una birra media e ho chiacchierato, ma soprattutto ascoltato ed osservato e, anche se sono genitori ancora pressoché sconosciuti, è stata una serata molto piacevole e una buona occasione di socializzazione.

Ultimamente ho ricominciato a praticare yoga regolarmente, seppur con tempi diversi a seconda delle giornate. 
E ho scoperto quanto mi sia mancato, quanto dia dipendenza sentirsi bene, dopo.
Sogno anche di tornare a correre e in piscina, ma le ginocchia scricchiolano ed il tempo manca sempre, quindi niente. 
Per ora.
Cappella tra i monti sopra Tour d'Hereraz

Ultimamente dormo poco, pochissimo.
 Se non sono i denti di una, è la febbre dell’altro, il sonnambulismo del primo, qualche simpatico virus gastrointestinale che non va in vacanza o il mal di schiena, i ciucci che spariscono, inghiottiti dai lettini anche se si illuminano al buio, oppure il pannolino che non tiene.
Il risultato, comunque, è che sono esausta da troppo tempo e non vedo luci in fondo al tunnel.
Cerco di vivere alla giornata, combattendo il sonno, aggravato dagli antistaminici, a suon di caffè e sequenze di yoga energizzanti.


Ultimamente abbiamo grigliata carne nel giardino di amici, in una domenica di sole e relax. Poi abbiamo passeggiato insieme nel bosco, in montagna.
 Ed è stato veramente bello, per noi e per i bambini.




Ci siamo persi la festa della birra di San Giovanni, a Gressoney. Lo scorso anno perché stavo partorendo, questo perché i bambini erano ko.
Non resta che sperare nel prossimo giugno.

Ultimamente la mia nipotina più grande ha festeggiato la cresima, ha sostenuto l’esame di terza media e  conquistato un podio ad una gara di equitazione.
E a me vederla crescere così, allegra, buona e serena, fa bene al cuore.
Peraltro un’altra nipotina ha finito le elementari, la terza la scuola materna.
Il quarto nipote, invece, è elettrizzato da un torneo di calcio, la sua passione, in cui pare la sua squadra abbia sbaragliato.
Piccoli grandi traguardi.
Ultimamente ci sono state riunioni, giornate a porte aperte e festa di fine anno al nido dei gemelli. Esperienze fantastiche, davvero, di cui parlerò.

Ultimamente lavoro di nuovo parecchio, seppur con una sorta di part time obbligato. Ma va bene così.

Ultimamente la mia principessa ha imparato a mangiare da sola, di tutto, a pezzetti. Mangia con le mani, dal suo piattino. 
Dopo, è indispensabile il bagnetto per lei ed il lavaggio di pavimento per la cucina (e non solo) però vederla mangiare di gusto, così, è emozionante, oltre che un’altra tappa verso l’indipendenza.
Ultimamente sarebbe stato il compleanno di mio nonno, che manca ormai da troppi anni, senza che il dolore sia svanito.

Ultimamente i piccoletto hanno iniziato a pronunciare bene “Mamma” e “Papà”, qualche volta anche “Nonna” e fanno “no” con la testa; entrambi bevono dal bicchiere con il beccuccio e la principessa ha mosso i suoi primi passi autonomi sabato scorso.
Poi non ha più replicato, ma ormai il momento è vicino per entrambi.

Ultimamente, una domenica, ho praticato yoga al Forte di Bard, all’aperto, con mia madre nel tappetino accanto, guidata da due diverse brave maestre: un’ora di torsioni ed una di aperture, con stili diverse ma ugualmente efficaci.
Ne avevo bisogno davvero ed è stata una esperienza molto gratificante, che spero di ripetere il prossimo anno.



Ultimamente abbiamo festeggiato il primo compleanno dei gemelli, in famiglia, con una millefoglie per due e pasticcini, che i piccoli hanno mostrato di apprezzare molto.
Già un anno, eppure, per molti versi, solo un anno.

36 anni con una buona meringata!
Ultimamente abbiamo festeggiato anche il mio, di compleanno.
In sordina, come accade ormai da anni. Però almeno con la meringata che mi piace tanto, che lo scorso anno era mancata, visto che non ero riuscita ad andare a prendermela.
E sono già 36, con due figli in più e un crociato anteriore in meno.
Io, comunque, non me lo sento addosso.

Ultimamente siamo stati al compleanno dei figli di una cara amica, in giardino. I bambini si sono divertiti molto e io ho potuto finalmente stare un po' con lei.
Perché alla fine, sono sempre gli affetti ad essere sacrificati dalla routine infernale della settimana. E non è giusto.

Ultimamente la piccola principessa e il ricciolino sono sempre più uniti, complici ed affettuosi
E lui rimane un fantastico fratello maggiore, anche se qualche volta ne combina qualcuna delle sue per ottenere attenzioni esclusive.
 
Fratello e sorella


Ti porto io in bici, sorellina!

Tutto questo tra maggio e giugno.


domenica 7 gennaio 2018

Un anno "all'altezza dei sogni che ho".Forse

È trascorso un altro anno.
Un anno, per me e la mia famiglia, a dir poco impegnativo.

La fine dei “lavori grossi” alla casa, la gravidanza gemellare, decisamente più impegnativa del previsto, tre lavori in contemporanea per l’Alpmarito, il ricovero in ospedale, il primo della mia vita, le preoccupazioni, la nascita pretermine, la TIN, l’estate calda, il trasloco, la ripresa del lavoro, la quotidianità con due gemelli + un seienne, la fine della materna e l’inizio delle elementari per il ricciolino, la perdita della gatta, la nonna ammalata..


Eppure siamo sopravvissuti, così come siamo sopravvissuti a queste feste, le più malaticce e faticose di sempre, che di certo non si possono definire “vacanze”.

La stanchezza è profonda e il fisico mi sta chiedendo ora il conto di ciò che, nel bisogno contingente, ha retto.
Eppure mai come quest’anno dico grazie a lui, il mio corpo.
Così imperfetto esteticamente (almeno ai miei occhi critici) ma anche così forte e capace.

L’inizio dell’anno è tempo di propositi e sogni, eppure io non ne ho molti da formulare.

Potrei dire che desidero un anno tranquillo e sereno, ma la verità è che la vita, quella vera, è raramente tranquilla.
E forse forse, come diceva ieri un amico a cena, se lo fosse sarebbe noiosa.

Di certo, sogno un anno di salute per tutti.

Due soli propositi, piccoli piccoli ma per me importanti: perdere due chili e chiudere tutti i boulder verdi della sala.
Per realizzarli bisognerà correre e faticare ma, ormai, so che sono in grado di farlo, basta volere.
E poi un anno è lungo!

Per il resto, puntiamo a sopravvivere alla quotidianità e agli imprevisti e collezionare momenti felici.

Come dice il grande Liga: “Voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho”.
E so che dovrò mettercela tutta per ottenerlo, ma cercherò di farlo un pezzettino per volta, senza più fretta e frenesia.
È vero che la vita è breve, ma è il viaggio che conta e io vorrei godermelo il più possibile.

E questo è tutto.
Da domani correrò ancor di più, perché ricomincia la scuola del ricciolino e comincia una nuova grande avventura per i piccoli di casa.
Domani, si inizia l’inserimento al nido.

Adesso, a pensare di dover preparare e portare fuori tre bambini entro le otto meno un quarto da sola, mi viene la nausea.
Già so che domani e le mattine a venire, malediro’ il mondo intero.
Eppure “sa’ da fare” e lo farò, in qualche modo.

Intanto, vado a controllare i piccoli che strillano sul tappeto gioco e mi preparo per un’altra faticosa giornata e per una bella merenda tra amici.

Perché insieme, si sta sempre meglio.

venerdì 10 novembre 2017

Tu, 6

Tu, che mi hai chiamata mamma per la prima volta
e per la prima volta mi hai fatto vivere emozioni indimenticabili,
tu, che ti sei alzato in piedi prestissimo aggrapandoti alla barra del letto
e ridevi con il ciuccio in bocca, di lato, come fosse un  sigaro.
Tu, che ti lavavi i dentini seduto sulla lavatrice,
di fianco a me.
Tu, che ti addormentavi sul tuo gommone al mare,
con il pannolino bagnato, il cappello da pescatore,
la testa all'inditero e una mano a sfiorare l'acqua.
Tu, che in montagna tiravi martellate in testa al tuo papà,
con il tuo martelletto di plastica rosso e giallo,
quando eri stanco di stare sullo zaino.
Tu, che lo scorso inverno non hai voluto provare lo sci alpino,
perchè "Mamma, a me con gli sci piacciono le salite,
mica le discese".
Tu, che il mini basket basta,
perchè "non si fatica abbastanza",
meglio correre o fare fondo.
Tu, che arrampichi con naturalezza
ma in fondo ami la palestra perchè c'è tanto spazio per correre
e giocare.
Tu, con i tuoi boccoli d'oro
che se li pettini da bagnati,sono cavoli amari.
Tu, che impieghi un intero pomeriggio
e quattro negozi
per scegliere un piumino
perchè hai gusti precisi e non ti accontenti.
Tu, che alle due signore, testimoni di Geova,
a cui hai aperto la porta ieri pomeriggio,
alla domanda "Quale è il dono più
bello che hai ricevuto?"
hai risposto:"I miei gemellini!",
lasciandole a bocca aperta.
Tu, quando sei arrabbiato e stanco mi urli che sono cattiva,
e poi vuoi dormire nel lettone "appiccicato appiccicato" a me.
Tu, che non vedi l'ora di crescere,
però poi mi ricordi che sei un bambino piccolo
e hai ancora bisogno delle mie coccole, come i tuoi fratelli.
Tu, che aiuti il tuo papà a tagliare mensole,
fissare supporti, dare l'impregnante.
Tu, che già conosci la differenza tra una vite filettata e una no,
tra viti da legno e da ferro
e poi  chiami cazzuola la paletta da giardinaggio.
Tu, che ridi quando parlo o leggo in francese
e mi dici: "Mamma, fallo ancora, sei uno spasso!"
ma con tuo padre fingi di non capire quel che dice.
Tu, che fai ragionamenti maturi e spesso parli da adulto
ma hai paura dei mostri della notte.
Tu, che non mi fai partire in auto finchè la cintura non è allacciata
e  ricordi alla nonna che "a norma di legge" non basta l'alzatina.
Tu, che ti muovi come un furetto,
stare composto a tavola non sai cosa vuol dire
e potresti sfamare un intero pollaio con le briciole che semini al tuo passaggio.
Tu, che indossi i vestiti solo quando ti vanno un pò corti e giusti giusti,
perchè larghi non li sopporti.
Tu, che hai lasciato i tuoi amici in altre scuole
e dici che ancora non ne hai di nuovi,
ma non importa perchè comunque giochi con tutti
e gli altri non smetti di incontrarli.
Tu, che per regalo hai chiesto un pomeriggio a tre,
che "non costa soldi e vale di più".
Tu, che coccoli i gemellini,
però ogni tanto mi chiedi di "mollarli" ai nonni per un pò.
Tu, che provi tre modelli di scarpe
e ne scegli uno perchè "la radice" del piede
è più comoda.
Tu, che ogni tanto ti sbagli
e completi le parole dei compiti in francese sul quaderno di italiano
e in italiano su quello di francese
e ti arrabbi perchè "comunque è giusto, si scrive così".
Tu, che ieri mattina in auto ci hai detto
che era assurdo guadagnare di più per comprare altri oggetti,
perchè poi serve una casa più grande per tenerli
e allora devi lavorare ancora di più per comprarla
e poi la riempi di nuovo e non ti fermi mai.
Tu, che ami la bicicletta più di ogni altro sport.
Tu, che quest'anno hai affrontato con coraggio
la nascita dei fratellini,
il trasloco ed il cambio di scuola.
Tu, che non smetti mai di parlare
e di esprimere la tua opionione su tutto.
Tu, che sei pieno di giochi,
ma poi passi il tempo a crere con carta, forbici, sassi e bastoni
Tu, con quegli occhietti vispi e curiosi,
che sono gli stessi della prima volta che mi hai guardato.
Tu, così incredibilmene straordinario
e meravigliosamente bambino.



Tu, hai compiuto 6 anni.

e io, io ti voglio bene.


mercoledì 7 dicembre 2016

Babbo Natale al Ricetto di Candelo (BI): tra storia medioevale, mercatini e magia del Natale

In questi giorni di attesa di Babbo Natale, particolarmente emozionanti per i bambini, sono moltissimi i luoghi dove trascorrere qualche ora immersi nella magia del Natale, tra addobbi, bancarelle, profumo di spezie e luci colorate.



Uno di questi si trova a Candelo (BI), più precisamente nel Ricetto (dal latino "receptum", rifugio) di Candelo, una struttura fortificata risalente al Medio Evo voluta e costruita dalla popolazione del luogo per conservare e difendere i prorpi beni più preziosi, ossia i prodotti della terra.
Ed infatti,  ancora oggi è in parte utilizzato per la vinificazione e la protezione delle granaglie.



Si tratta di uno dei borghi più belli d'Italia, ben conservato ed utilizzato per eventi, manifestazioni e anche come set di molti film (tra cui lo sceneggiato televisivo "La freccia nera" e "Dracula 3D" di Dario Argento), dal quale si gode una magnifica vista sulle prealpi biellesi.



Nei weekend e nei festivi precedenti il Natale (quest'anno il 27 novembre- 4 dicembre, 8 dicembre, 11 dicembre 2016), il Ricetto si anima ed ospita tra le sue viuzze acciottolate il mercatino di Natale, con tanti prodotti alimentari, di artigianato, tessili, oggettistica ed addobbi, presepi nelle chiese, spettacoli e, soprattutto, per i bambini, l'Ufficio postale di Babbo Natale




Noi ci siamo stati con degli amici ed il ricciolino ed il suo amichetto sono stati piacevolmente coinvolti dalla mappa (gratuita, da chiedersi alle casse, una per ogni bambino) speciale consegnata all'ingresso e dalle tappe previste per raggiungere Babbo Natale.


Una cartina con indicati posti-tappa per i bambini, disseminati nel borgo, in cui assistere a letture ad alta voce, spettacoli di marionette, partecipare a semplici giochi con materiali naturali o fare piccole creazioni in appositi laboratori.




Ad ogni tappa, ai bambini veniva rilasciato un adesivo da incollare sul retro della mappa, fino a formare un disegno.


Terminato il giro, ci siamo messi in coda per entrare all'Ufficio Postale (non è obbligatorio completare prima le tappe!!), dove imbucare la letterina per Babbo Natale (da preparare in uno dei laboratori o portare pronta da casa, senza bisogno di affrancarla ma indicando l'indirizzo del mittente, poichè ci hanno detto che arriverà una risposta), per poi finalmente....


... scattare una fotografia con Babbo Natale! (O meglio, il suo aiutante, secondo il ricciolino!)





Insomma, una gita a misura di famiglia perfetta per questi giorni di attesa!

Info utili: vi sono bancarelli che vendono prodotti almentari (anche caldi, come salsiccia, polenta e wurstel) per un pranzo in loco. L'ingresso costa 2,50 per gli adulti, è gratuito per i bimbi fino ai 14 anni. E' sconsigliato l'uso del passeggino, sia per l'afflusso di gente, sia per il fondo acciottolato delle stradine. C'è un deposito gratuito di passeggini all'ingresso del Ricetto, appena entrati nella cinta muraria.


La coda per l'Ufficio postale nel nostro caso è stata lunga, più di mezz'ora, forse perchè ci siamo presentati dopo il completamento della mappa, quasi alla chiusura. Vi consiglio, se possibile, di andarci prima.
I bagni pubblici, per quel che ho potuto vedere, sono privi di fasciatoi. La mia amica, però, non ha avuto difficoltà a trovare un angolo tranquillo in una delle case aperte per i laboratori per allattare e cambiare la sua bimba.
Parcheggi gratuiti nelle apposite zone del paese "nuovo" ed al campo sportivo comunale, dal quale si raggiunge il Ricetto a piedi in pochi minuti.
Unico difetto del mercatino: l'affollamento!




Post non sponsorizzato.




lunedì 21 novembre 2016

Cinque anni


CINQUE ANNI

Cinque anni, che a viverli giorno per giorno mi sembrano tantissimo ma poi, ad ogni ricorrenza, mi guardo indietro e sono volati via in un soffio.

Ti ho fatto gli auguri, ti ho stretto, abbracciato, festeggiato e sbacciucchiato.

Poi è stata, semplicemente, festa. 

Tantissimi amici, giochi, torte, cioccolatini, regali, patatine, chiacchere, caccia la tesoro, tiro alla fune, divertimento.
 


A noi hai chiesto gli scarponcini nuovi da montagna, perchè quelli che avevi dopo due anni stavano un pò stretti in discesa.
Li hai scelto con orgoglio tu, in negozio.
Come quelli di mamma e papà.
Poi li hai indossati in casa tutta la sera e per andare a scuola la settimana dopo.
Li avresti voluti anche oggi, al posto degli stivali da pioggia, perchè ti piacciono. Perchè tu sei così.

Già cinque anni.
Io stento ancora a crederci.