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sabato 6 aprile 2013

Una settimana intensa

E' stata una settimana intensa.
Tre giorni di festa molto belli, trascorsi con la famiglia e cari amici.
Tre giorni che però hanno richiesto un intenso sforzo lavorativo nella settimana precedente e in quella appena trascorsa.
Quando il lavoro c'è non ci si lamenta, si lavora e basta, ma il tempo per scrivere scomprare, perchè la famiglia e gli impegni quotidiani prevalgono.
Ho voglia di raccontare tanto, di sfogarmi in questo mio piccolo angolo privato.
La decisione per la casa che si fa sempre più concreta, i dubbi e le paure, i problemi burocratici e le discussioni in famiglia, la crescita straordinaria del nano, che ogni giorno arricchisce il suo vocabolario e ci sorprende, che non ci lascia dormire bene la notte, che ha mal di denti e la congiuntivite ma anche tanta allegria, voglia di correre e giocare a palla in queste prime giornate di tiepida (molto tiepida) primavera.
HO voglia di belle foto e buone notizie, nonostante tutto.
Ho voglia di libri e poesie, da descrivere e riportare.
Ho voglia di riflessioni un pò "fuori tema" ma che mi appartengono, perchè gli spunti nella vita sono tanti e qualche volta è bello fermarsi e non passare in fretta ad altro.
E non ho abbastanza tempo.
Voglio pensare positivo.
Perchè questo è il mese in cui mi sono sposata, è il mese in cui è nato l'Alpmarito, è il mese di fioritura dei miei fiori preferiti.
Eppure non riesco a farmelo piacere, non riesco a dimenticare che in questo mese ho visto andarsene una persona cara.
E allora pensare ad altro a volte aiuta, almeno per un pò.

lunedì 18 marzo 2013

Cicloviaggiando



Perdonatemi la scarsa qualità delle foto, ma non avrei potuto trovarne di migliori per viaggiare sul filo dei ricordi....
Il mio primo viaggio in bici, la mia prima bici da corsa...

Il LUBERON.

E' passato tanto tempo e ora non riesco ancora ad immaginare quando potremo farlo di nuovo, con il nano al seguito. Succederà, prima o poi.
Viaggiare con la bici da un senso di libertà e leggerezza inimmaginabile.
Quella volta, ci eravamo spostati in Francia in auto e dormivamo in albergo, girovagando in bici soltanto durante il giorno...una specie di esperimento; la volta successiva, solo bici e bagagli (minimi) sulla bici.....ma questa è un'altra storia.

Ricordo il sole, il caldo, il museo della lavanda, i fiori, le falesie, il verde elettrico dei prati, i paesini arroccati, le ciclabili e le strade di campagna tutte asfalto sconnesso o terra battuta.
Ricordo la fatica nelle gambe, le spalle anchilosate, i calli alle mani e il dolore al fondo schiena.
Ricordo i su e giù dalle colline, tra campanili e vigneti, ricordo il fresco della discese ed il caldo delle salite.
I colori fluo delle magliette "tecniche", il caschetto che spettina i capelli,  il giallo, il senape ed il rosso delle miniere d'ocra del Luberon e delle colline di Roussillon, ricordo cascate e fontane, panini al volo e macchie di grasso sulle gambe, ricordo le mangiate della sera, i lunghi discorsi fra i pedali, gli occhi brillanti ed i sorrisi innamorati dinnanzi ad un bicchiere di birra fresca, la tranquilla profondità del sonno notturno.
Ricordo un viaggio davvero a misura d'uomo, perchè la bici ti costringe a tappe commisurate alle tue forze e ti regala il tempo per guardarti  intorno e assaporare gli odori, i colori, il sapore dei luoghi e delle persone, ma con poca possibilità di sbagliare strada...perchè poi, indietro, ci devi tornare con le tue gambe!

Questo post partecipa al Fotoviaggiando del Lunedì di Francesca, http://patatofriendly.blogspot.it/2013/03/fotoviaggiando-del-lunedi-la-triste.html

lunedì 11 marzo 2013

Un'atmosfera magica...

Questa foto risale al Dicembre del 2009, il nostro viaggio di nozze.
All'epoca, purtroppo, non possedevo ancora una Reflex, anzi, non sapevo neppure che esistessero.
Ed è stato un peccato.
I veri ricordi, la vera ricchezza, però, è quella che ci si porta dentro e io questo viaggio e questi luoghi, non li dimenticherò mai.
Faceva freddo, molto freddo, ma eravamo preparati al peggio.
Quello a cui non eravamo preparati, era la pioggia invece della tanto sognata neve, il buio che non se ne andava mai, che anche se te lo raccontano non sai comunque come reagirai, perchè la luce in Italia è quasi scontata,  e ancora: l'abitudine degli abitanti di compreimere in poche ore la propria vita sociale, l'apertura di musei, negozi, centri commerciali, ristoranti, monumenti, tutto, allo stesso ritmo delle cortissime giornate.
Parlando e parlando, abbiamo capito la dimensione intima e famigliare dell'inverno, vissuto da loro, così diversa dal nostro rifugiarsi nel caos, nella luce e nel rumore proprio quando le giornate si fanno fredde e corte.
Abbiamo guidato per centinaia di chilometri in mezzo a strade gelate, tra campi deserti e boschi immensi, senza incontrare nulla e nessuno, tranne, ogni tanto, come un'oasi nel deserto o un iceberg in mezzo al mare del Nord, posti come questo o uno scuolabus carico di alunni, che non capisci da dove venga e dove vada..
e tanto altro, ma tutto in una foto e in un post, non ci sta.
Qui ci siamo fermati, abbiamo scattato e ci siamo detti: restiamo qui, vogliamo vivere così...così fuori dal mondo, in una dimensione magica e surreale, così liberi, così tutt'uno con la natura, così "sospesi".
Invece poi siamo risaliti in macchina, con un sospiro, un brivido e già un pò di nostalgia, e abbiamo proseguito il nostro viaggio, in Svezia e nella vita.

Questo post partecipa all'iniziativa del Fotoviaggiando del lunedì, http://patatofriendly.blogspot.it/2013/02/fotoviaggiando-del-lunedi-emozioni.html, di Francesca Patato Friendly, http://patatofriendly.blogspot.it

lunedì 4 marzo 2013

Edinburgo e gli amici

Riproduzione, copiatura e pubblicazione riservate
Edinburgo, ottobre-dicembre 2012
Guardo questa foto e ricordo cinque giorni magnifici trascorsi a camminare per una città incantevole, in giornate incredibilmente terse (tranne una) e gelide, con un nano tranquillo nel suo passeggino e una coppia di amici, di quelli veri, di quelli che spesso hanno idee diverse dalle tue ma con cui puoi sempre parlare, di quelli che abitano lontano e magari, visti gli impegni quotidiani ed il diverso stile di vita, senti raramente, ma quando accade, è come se aveste appena finito di parlare, di quelli che sai che ci sono, comunque.
Ma anche, il primo vero viaggio del nano, la scoperta di un Paese molto diverso dal nostro, di musei interessanti, caffè lunghi e annacquati, persone vestite in modo stravagante e alquanto anticonvenzionale e strambo, in rapporto al clima, pub vietati ai minori, anche in orari non sospetti, gentilezza, prezzi elevati ma posti che meritano, cibo gradevole, supermercati aperti anche la sera tardi e che fungono pure da Bancomat, dogana all'aereoporto (non ci ero più abituata!) e tante tante chiaccherate.
Una piccola parte di Scozia scoperta anche nei suoi aspetti burocratici/sociali/lavorativi/scolastici e di vita quotidiana, grazie ai racconti dei nostri amici che ci vivono e lavorano, perchè noi quando viaggiamo siamo curiosi, avidi di informazioni, le più disperate.
E non vedo l'ora di tornarci, magari questa estate, anche se casa mia, è qui.
Perchè è bello andare ma anche tornare.

venerdì 22 febbraio 2013

Metti un pomeriggio a zonzo..

In questi grigi giorni invernali, ogni tanto, una pausa "culturale/artistica" ci vuole.
E allora, ho accompagnato una coppia di amici di lunga data in visita in quel che considero un "gioiellino"  di casa nostra, il Forte di Bard.
La giornata era gelida e uggiosa, con qualche fiocco di neve..




Ma il luogo merita comunque, in ogni stagione.



Il Forte ospita tre musei permanenti, il Museo delle Alpi, bellissimo anche da visitare con i bimbi, perchè molto interattivo e moderno, un Museo delle Prigioni e un piccolo museo appositamente studiato per i bimbi, Le Alpi dei ragazzi.

La vista sulla vallata sottostante è magnifica e anche il borgo e la "cinta muraria" che si può attraversare per raggiungere il Forte (dotato comunque anche di ascensori trasparenti).....il tutto percorribile in passeggino.

Questa volta, ho visitato una mostra fotografica temporanea da poco aperta, già ospitata nelle due passate edizioni, il Wildlife Photographer of the Year.
Se amate la fotografia e l'ambiente, merita, merita davvero, insieme all'altra mostra temporanea ancora in corso: "Dalla Terra all'Uomo".
Entrambe, soprattutto la seconda, non solo soltanto esposizioni di (splendide e originali) fotografie di rare specie animali e magnifici angoli della Terra, ma anche una forma di sensibilizzazione ai temi ambientali e animalisti.
Insomma, vale la pena di guardare le foto, ma anche e soprattutto, di leggere con attenzione le didascalie e commenti che le accompagnano.
Dalla esposizione di Yann Arthus-Bertrand io sono uscita un pò sconvolta e ancora più certa che di imparare non si finisce mai e che molti comportamenti, che crediamo "ecologici e virtuosi" in relatà non lo sono, perchè abbiamo ignorato una parte delle loro conseguenze...
L'unica salvezza? Consumare di meno, cibo e tutto, senza cadere in nessun eccesso.

Non potevano mancare i libri relativi alle due bellissime mostre attualmente presso il Forte di Bard...perchè oggi è venerdì e vorrei partecipare alla iniziativa di Homemademamma, http://www.homemademamma.com/2013/02/22/venerdi-del-libro-italiani-di-domani/!
Meritano di essere letti, sfogliati, esposti in bella mostra e riguardati, offerti in prestito agli amici e, non ultimo, studiati.
I portfoli di Wildlife Photographer of the Year (quello di quest'anno ancora mi manca) raccolgono le fotografie esposte, con i commenti della giuria, le specifiche tecniche di scatto (obiettivo, ISO, diframma, tempi di esposizione filtri ecc.) e le considerazioni dei fotografi, che raccontanto le loro intenzioni, le emozioni che volevano trasmettere e il modo con cui hanno catturato la scena.
Unica pecca - almeno per me -: sono interamente in inglese (e costano, anche se meno di molti altri libri fotografici).
Ne vale comunque la pena, anche solo per le foto.

L'altro, invece (in italiano), è un libro fotografico che definirei di "denuncia", oltre che di "viaggio", in senso lato.


Questo non è un post pubblicitario, soltanto un suggerimento entusiastico di una visitatrice, però il link del sito del Forte ve lo lascio comunque: www.fortedibard.it, insieme a due info pratiche: il Forte si trova a Bard, nella Bassa Valle d'Aosta (uscita autostradale Torino - Aosta: Pont Saint Martin, poi proseguire per pochi km sulla statale in direzione Aosta,), c'è anche una caffetteria (ed altre nel Borgo di Bard) e negozietti di suovenir, le toilette sono pulite e numerose, gli spazi ampi, adatti a bimbi e passeggini, però nei Musei qualche scalino c'è, quindi meglio essere in due per sollevarlo.
Se volete visitare le due mostre temporanee di foto con attenzione, calcolate pure almeno tre ore - e comprate i biglietti cumulativi, convengono-, se aggiungete il/i Museo/i, vi ci vuole tutta la giornata.
All'esterno fa freddo, perchè il Forte è in posizione sopraelevata e in mezzo ad una vallata, con conseguenti forti correnti d'aria, tenetelo presente.
Ci sono parcheggi liberi nelle vicinanze, serviti da marciapiedi, negozi di alimentari (anche per acquistare prodotti locali), e un parcheggio proprio sotto il Forte, a pagamento.ù
Nel Borgo sottostante il Forte transitano pochissime macchine, nella strada che sale al Forte nessuna, quindi i bambini possono correre tranquilli. 
C'un bellissimo porco giochi nel Paese dall'altro lato del fiume (Comune di Hone) rispetto a Bard, ma è abbastanza lontano (10 - 15 min. a piedi) ed è situato dietro la biblioteca comunale (chiedete alla gente del luogo).
Se volete ulteriori info, di qualunque tipo, sarò lieta di aiutarvi, se possibile.

Questo post vuole essere anche un'adesione, in anticipo, alla bella idea del lunedì di Francesca (http://patatofriendly.blogspot.it/,  "Il foto-viaggiando del lunedì" (http://www.patatofriendly.blogspot.it/2013/02/fotoviaggiando-del-lunedi-emozioni.htm).

Tutte le foto pubblicate appartengono a Mamma Avvocato, è vietata la riproduzione, pubblicazione, copiatura su qualunque supporto e/o qualunque mezzo di comunicazione, salvo espressa autorizzazione.
Grazie.

mercoledì 13 febbraio 2013

ARVEDZE GIOBIA N'BOT

C'è un odore forte
aspro
pungente
nell'aria tersa del mattino.
Sole, pioggia,
fuoco, cenere,
e mille colori
si confondo nella mia mente.
Nelle orecchie
rieccheggiano ancor
le sonate dei pifferi,
suggestivo accompagnamento
di ogni Carnevale,
a lungo atteso,
a lungo desiderato
e sempre amato
e vissuto
fin nel profondo del cuor.
Ora non mi resta altro che il silenzio che ti porta via
una campana a morto.
 ARVEDZE GIOBIA N'BOT

Tanti anni fa, così scrivevo sul mio quaderno, un martedì sera, dopo la marcia funebre.
E oggi, nulla è cambiato.
La neve ha reso la giornata di lunedì molto suggestiva e un po' eroica..

Zona tiro bimbi (3-14 anni, più o meno)






 Nano muniti, abbiamo girato per le vie acciottolate e scivolose,
per vedere dal vivo se anche le altre squadre, nelle altre piazze, si stavano facendo onore...




















 Ed era così, in effetti.
Pausa per scaldare e asciugare il nano, approfittando di uno strategico balcone, per qualche scatto dall'alto..





 e di nuovo via, per le piazze...






 mentre il nano, eccitato, diceva "aance bum bum" e salutava i carri ed i cavalli con le manine, gridando:"baavo baavo!" (o qualcosa di simile!)

E ieri, in una giornata finalmente limpida ma fredda, mentre il corteo storico sfilava festante tra un giro di carri e l'altro, già pensavo, tra me e me...


Arrivederci a giovedì, all'una.

 p.s. Tutte le foto di questo post, come tutte le altre presenti sul blog, salvo diversamente indicato, sono di proprietà di Mamma Avvocato (e di chi altri, se no?). E' vietata la riproduzione, anche parziale, e la diffusione non autorizzata tramite qualunque genere di mezzo e/o supporto. Grazie.

domenica 10 febbraio 2013

TIRA MUGNAIA!!!!!!!

Dopo due notti passate più in quella stanza della casa dedicata alle riflessioni intime che a letto
e una giornata intera, per contro, trascorsa in orizzontale (e grazie all'Alpmarito che me lo ha permesso),
dopo aver ingoiato un bel mix di antidolorifici, aspirine e antistaminici, evitando solo gli antibiotici che, si sa, contro i virus nulla fanno,
oggi ero di nuovo in piedi e allora...CARNEVALE SIA!
Abbiamo iniziato da quello, di impronta romana, sotto le porte di casa..
dando la caccia al diavolo

in una mattinata limpida ma molto frizzante


per poi proseguire verso il "mio" Carnevale......al grido di.....


 TIRA MUGNAIA!!!!!!!

Siam del borghetto, 
è il nostro ghetto
tiriamo arance per divertir
per divertire e non per far male 
è carnevale 
tira che bello
tira anche tu!

Come al solito, ai primi carri ero fredda (oggi il clima era tutt'altro che mite, ma abbiamo vissuto di peggio) e un pò svogliata ma poi, come tutti gli anni, la piazza, le bandiere, le canzoni, gli incitamenti, gli amici ritrovati, l'allegria dei bambini, l'entusiasmo degli adulti, i sorrisi, la voglia di sana competizione e di divertirsi hanno prevalso e allora.....
via, sotto il carro, e...
BATTAGLIA!



e sì, 
ci sporca, ci si fa qualche livido ma...ne vale la pena!!!!





 E alla fine, si torna a casa, con il nano al seguito...c'era, c'era, in zona sicura, in mani sicure ma con la sua brava casacca, perchè il Carnevale, beh, è Carnevale





P.s. Come potete vedere, la reflex è rimasta al sicuro, sostituita da una più maneggevole ed economica compattina, perché tra tirare e fotografare, preferisco ancora tirare, e tra proteggere il nano, gli occhi o la macchina fotografica, preferisco i primi due, nell'ordine indicato.
E poi, di bravi fotografi il mondo è pieno, di arancieri appassionati, solo eporedia è piena!