martedì 29 ottobre 2013

Mamme perfette o mamme imperfette? Questo e' il dilemma!

Avvertenza! Se arriverete in fondo a questo lungo post, probabilmente vi troverete a commentare tra voi e voi che manca di filo logico e a tratti e' contraddittorio. Lo so, ma che volete che vi dica, non ho ancora finito di farmi domande, figuriamoci se ho tutte le risposte!!!Non dite che non vi ho avvertiti.

In queste ultime ore mi è capitato di leggere più di un post sulla imperfezione delle mamme (ad esempio, quello di gab: di nuovo W.W. Imperfetta, quello di Giovanna, Le mamme della domenica fingono - 1 kg di costanza, quello di The yummy mom).

Ho letto i commenti e ho ripensato alla sensazione che ho avuto domenica quando, approfittando del sonnellino pomeridiano del nano, prima di una festa di compleanno in apposito locale per bimbi (= rumore, gonfiabili, paura di perderlo, urla, musica, genitori imbarazzati e bimbi felici e sovra eccitati), mi sono sciroppata le ultime puntate della serie mamme imperfette (alla sera, chi riesce a vederla?) e quella sul test della perfezione mi ha colpito particolarmente, per il discorso dei figli ai genitori.

Perché credo che sia giusto affrontare anche il nostro essere mamme con spirito critico, vedendone i pro e i contro, e con ironia.

Perché credo sia giusto poter dire la verità sulla maternità, sulla vita di coppia, sullo sconvolgimento provocato dal'arrivo di un figlio.

Perché sono certa che tutti noi abbiamo il diritto di lamentarci come di rendere gli altri partecipi della nostra gioia, quando e come vogliamo (sempre che qualcuno abbia voglia di leggerci, ma questo e' un altro discorso), senza che venga mai messo in dubbio il nostro diritto di essere madri o i nostro sentimenti verso i figli.

E non è giusto vergognarsi perché ci sono dei momenti in cui vorremmo solo stare da sole o tornare indietro, al prima, per qualche ora.

Così come il fatto che siamo in tempo di crisi non può e non deve impedire a chi soffre di lamentarsi del suo lavoro, quando crede di averne motivo, allo stesso modo, la circostanza che ci siano donne che non hanno la fortuna di poter essere mamme non significa che chi lo è debba sempre mordersi la lingua invece di parlare o fingere che la vita con bimbi e marito sia idilliaca.

Facendolo, tra l'altro, rischia di far del male alle altre donne, costringendole ancor più nello stereotipo di mamma che va per la maggiore (che è sempre quella della mamma che si sacrifica, secondo me, nonostante gli anni ed il femminismo).

Soprattutto sul web, nel suo blog, ma anche con le amiche, i parenti e i conoscenti, ciascuno di noi ha il diritto di dire ciò che pensa, anche se può apparire scomodo, purché lo faccia con tatto e senza offese, ovviamente.

Questo, però, vale per tutti/e, anche per quelle mamme a cui piace raccontare solo le emozioni, le esperienze, i giochi, le iniziative belle che affrontano con i figli, quelle a cui piace mostrarsi brave e capaci.

Anche perché, magari, il resto non hanno proprio voglia di raccontarlo e ricordarlo.

Si, certo, magari le c.d mamme perfette a volte mi stanno un po' antipatiche, magari sembrano irreali e penso che in fondo non la dicano tutta e non vedo niente di male a ironizzare un po' su di loro e di noi.

Pero' cerco anche di non dimenticare il pericolo che, per sfuggire alla mania di perfezione, all'ansia da prestazione, al senso del dovere sociale di essere madri, mogli, donne ineccepibili sempre e comunque, che assilla molte di noi donne (e madri), si cada in un elogio acritico e non costruttivo della imperfezione.

Insomma, non vorrei alimentare, io per prima, quella rappresentazione sempre e solo duale delle madri che ha denunciato con estrema acutezza Loredana Lipperini, nel suo "Di mamma ce n'è più d'una".

E temo allo stesso modo le mamme super bio-fai da te' e le mamme super tradizionaliste quanto le femministe integraliste. E sorrido e mi sento capita quando leggo post come quelli sovra citati.mi sento un po' meno sola, ecco.

Le c.d. mamme perfette che si sforzano di essere sempre positive e non lamentarsi mai, secondo me, rischiano di soffocare i figli che sentono, anche senza che venga esplicitato, il peso del sacrificio che il genitore compie per loro (anzi, in fondo per se stesso, secondo me, anche se non lo ammetterà mai) e forse non vedranno l'ora di scappare.

Io, invece, penso che i bambini debbano imparare da noi che mostrare cedimento o debolezza, essere tristi e un po' scocciate e saperci ridere su, affrontare con ironia i momenti bui e qualche volta piangere di stanchezza o sconforto, fa parte della vita, e' normale. Altrimenti, come faranno a reagire alle delusioni, alla noia e alla tristezza che prima o poi proveranno? Si sentiranno inadeguati, si vergogneranno?

Perciò non bisogna fare dell'imperfezione un mito, anzi.

Però neppure accontentarsi della mediocrità.

Come al solito, forse e' solo questione di cercare l'equilibrio, di tendere alla perfezione riconoscendo che e' uno stimolo a fare meglio ma non può sempre essere una realtà quotidiana, a volte mai.

Ammesso che si riesca a definire la perfezione, come mamma e come persone.

Ma questa e' un'altra storia!

P.s. A scanso di equivoci, preciso che con questo post non intendo accusare le scrittrici dei blog citati ne' chi li ha commentati di alcunché, tanto meno di aver esagerato in un senso o nell'altro. Anzi, mi sono serviti da spunto per riflettere.


 

21 commenti:

  1. sono finita anche io nel tuo stesso viaggio da un post all'altro sulla perfezione/imperfezione mammesca. Sai che credo? che non ha senso parlare di mamme perfette o imperfette. siamo donne normali e come scrivi tu siamo ognuna di noi un tipo di mamma. non c'è niente di strano. non siamo le meglio o le peggio, perchè non c'è una scala di misura orienta +/-!

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    1. Verissimo.
      E quella della scala me la segno per le discussioni con l'Alpmarito, credo gli piacerebbe!

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  2. A parte che domenica io e te abbiamo fatto la stessa cosa nello stesso momento : ovvero guardare le puntate di Mamma Imperfetta mentre i pupi dormivano, per il resto credo che il " dramma" della mamma perfetta o imperfetta, lo viviamo tutte ed io banalmente mi dico che nel mio essere imperfetta, sono perfetta per loro. Ci metto l'anima in quello che faccio e se spesso non ci arrivo, ho imparato a perdonarmi e a non nascondermi. Trasmettere ai propri figli che si possono avere dei limiti, dei momenti no, che non sempre tutto e' dovuto e scontato, lo considero una parte di insegnamento. Nella vita devono impegnarsi, devono sapere cosa e' il sacrificio e pure la fatica ma non sempre si deve riuscire a far tutto, perché non si può, non e' umano e capirlo li aiuterà ad affrontare serenamente anche i loro insuccessi, che inevitabilmente ci saranno. Forse e' un discorso semplicistico e magari anche banale ma per ora e' l'unica risposta che ho trovato ai dubbi che mi assalgono

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    1. Direi che sei sulla mia stessa lunghezza d'onda...mi sa che ci hanno cresciute in modo simile e per me è un onore!!

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  3. Io mi sento la regina delle imperfette, ma le mamme che si sentono sulla strada dorata della perfezione mi fanno paura. Come si fa a vivere di verità e certezze assolute? L'unica certezza che mi concedo è l'amore per la mia bambina, che mi porta a fare del mio meglio, a cercare di essere migliore ogni giorno. Ciò non significa che io sia sempre soddisfatta di me, tutt'altro, ma so di mettercela tutta. Trovo anche giusto che i nostri figli imparino, ad un certo punto, che né mamma, né papà sono supereroi, al contrario anche loro hanno pregi e difetti, sono umani e fallibili come tutti gli altri. La perfezione, in sostanza, non è di questo mondo!

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  4. Ecco, l'hai detto: ti sto antipatica perchè sono una mamma bio!!!!
    e perfetta, ovviamente ;)

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    1. con quello che mangiate in Germania, ci mancherebbe!!
      I tuoi post, per me, sono perfetti, in effetti, e li leggo con mooolto piacere!
      ;-)

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  5. Secondo il mio parere tutte noi abbiamo giorni da mamma perfetta e giorni da mamma imperfetta .... non ci si puo' etichettare .... ne etichettare i figli ecc .ecc .

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  6. ehi, non mi sento accusata :-)
    sono solo riflessioni di questi giorni, le nostre.

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  7. Sul tema della perfezione-imperfezione ci sbatto da un bel po'.Spesso anche io scrivo solo cose belle ed emozioni felici. Forse perché combatto continuamente con il mio settimo senso (l'inadeguatezza), perché ho paura di far vedere il mio lato oscuro, perché in me, come in molte altre donne, è radicata la convinzione che le mamme debbano essere sempre felici, sorridenti e capaci di tutto per i propri figli.
    Ma poi che accidenti è questa perfezione? E se io fossi perfetta per la mia famiglia con le mie contraddizioni e imperfezioni? Con le mie giornate no, con la mia poca pazienza, con i miei scleri?
    Adesso mi fermo, altrimenti ne viene fuori un post... magari poi lo scrivo, ma sul mio blog ;-)

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    1. se lo scrivi avvisami!
      Ognuna di noi scrive ciò che desidera, ciò che le serve per sfogarsi o tirarsi su, ciò che per lei è importante..ed in effetti, è meglio fermare gli attimi felici per ricordarli sempre che non quelli tristi, no? come nella fotografia!
      Sono certa che SEI perfetta per la tua famiglia!!

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  8. Ciao, eccomi!

    E' sbagliato l'elogio della perfezione quanto quello dell'imperfezione.
    perché sono due concetti troppo decontestualizzati.

    Una madre dovrebbe rispondere ai propri bisogni, a quelli del figlio e della famiglia.
    E l'ordine non è casuale.

    La difficoltà sta nel non sacrificare troppo una delle parti.
    ecco forse, la perfezione secondo me è proprio arrivare a trovare e mantenere un equilibrio tra queste tre parti: noi stesse come persone, i nostri figli, e i mariti.

    Baci

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    1. L'aurea mediocritas, nel senso vero del termine, l'equilibrio, come punto di arrivo e come obiettivo...credo anche io che la perfezione stia lì, nel nostro essere genitori, come in tutti gli altri aspetti dell'esistenza.
      Mi piace l'ordine che hai scelto: se non sto bene con me stessa, come posso stare bene con gli altri?Giusto?

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  9. Perfezione, imperfezione, questo e' il dilemma direbbe qualcuno... :)
    Non sono una mamma perfetta ma quanto darei per esserlo e questo stesso pensiero mi rende ancora piu' imperfetta... :)
    Come dici tu non ha senso negarsi o fingere, penso, credo, che l'unica cosa saggia sia essere se stesse, nella vita come nella maternita'...e sperare di non "rovinare" troppo questi poveri figli che, ricordiamolo, non sono nostri ma stiamo "solo" preparando per il mondo... :)

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    1. ottima riflessione...perchè a volte tendiamo a dimenticarlo!!

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  10. Ciao, capito qui dopo vari giri e in particolare dopo il post di Gab.
    Io non credo che esistano mamme perfette, sempre sorridenti e disponibili e senza attimi di cedimento, ma se anche esistessero (il web è un posto dove si può scegliere di condividere solo l'aspetto migliore di noi, se non altro per sfuggire temporaneamente a quello peggiore, dando di conseguenza l'impressione - magari senza nemmeno volerlo - di essere perfette) penso che facciano una fatica tremenda.
    D'altro canto sono d'accordissimo con te sul non fare dell'imperfezione un mito: ho iniziato a guardare la serie "una mamma imperfetta", l'ho trovata carina e divertente anche se forse il rischio di scivolare nell'esaltazione dell'imperfezione, nell'orgoglio di non farcela secondo me c'è.
    Non so... Credo semplicemente che è "perfetto" chi dà il proprio massimo, che varia da persona a persona, da giorno a giorno, dal lavoro che si fa, dagli aiuti che si riceve, da quanto si è dormito la notte e magari anche dall'umore della giornata. Ai canoni universali non ci credo proprio... io sono una mamma come posso esserlo. perfetta o imperfetta sono aggettivi del tutto superflui...

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    1. Hai pienamente ragione. D'altro canto, più del nostro massimo non possiamo dare!
      Certamente il web spesso rimanda solo ciò che noi, dall'altra parte dello schermo, vogliamo trasmettere e non tutta la realtà.
      Come una telefonata o un incontro dal vivo, d'altronde.
      Spesso le altre mamme ci appaiono più fortunate e/o perfette ma è solo, secondo me, perchè non passano il tempo a raccontarci tutto quello che non va nella loro vita e non lo fanno per non deprimersi ulteriormente, perchè cercano di convincere se stesse o perchè per loro è importante l'apparenza o tutte queste ragioni e moltre altre insieme.
      Il nodo, però, è che non dovremme etichettare eccessivamente nè farci del male le une con le altre...siamo tutte sulla stessa barca!

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    2. sì guarda... le etichette!! sto cominciando ad odiarle seriamente (io che per natura sono una che etichetta anche gli sportelli degli armadi per capire al primo sguardo cosa c'è dentro!! :-D). ma riferite alle persone mi sembrano così limitanti... ogni volta che mi imbatto in una categorizzazione scopro di rientrare in almeno 3 categorie diverse e sono sicura che anche per tutte le altre è così... ma allora è così esatto, giusto e in fin dei conti utile etichettare?!?

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