mercoledì 22 ottobre 2014

Una mamma di m.

E' così che mi sento, da un pò di giorni a questa parte.
Il nano è in modalità "capricci a raffica" e "lagne continue".

Tutto è una lotta, dal mangiare (farlo stare seduto composto a tavola...un miraggio) al vestirsi, al lavarsi, all'andare a dormire e a qualunque altra attività gli si chieda di compiere.

E io sono sempre più stremata e nervosa.
Perchè si comporta così solo quando ci sono io, a volte quando c'è l'Alpmarito, comunque mai se è solo con nonni/maestre/zie.

Io cerco di ragionare con lui, tento con le moine e poi con il contenimento fisico, con abbracci rifiutati e infine perdo la pazienza, urlo, qualche volta faccio pure partire uno scapaccione, ricatto a tutto spiano, sequestro giochi, metto in punizione e, quando proprio sono stremata, mi chiudo nel silenzio.
Poi certo, passata la tempesta, tento di recuperare e capire con coccole e abbracci ma non basta.
Dopo un pò, si ricomincia.

Sono nervosa, certo.
Anzi, siamo nervosi, io e l'Alpmarito.
E pure stanchi

Non c'è yoga e corsa che tengano.

Forse sono solo  le preoccupazioni economiche e pratiche legate alla casa in ristrutturazione ed al lavoro (che quando c'è è troppo, quando non c'è, vai in crisi perchè vedi nero, perchè essere liberi professionisti in questo senso è uno schifo al quadrato).

Forse è che non passa giorno che non giunga una notizia nefasta: persone che muoiono, anche giovani, troppo giovani, persone che si ammalano gravemente, persone che si separano, persone grette e meschine che iniziano battaglie contro chi sta già soffrendo abbastanza.

Persino la nostra gatta è ammalata e le sto facendo punture di antibiotico e l'aereosol, tutte le mattine.

Forse è solo che ho perso la mia amica e vedo il mio amico combattere contro dolore e cattiveria e non sono ancora riuscita a buttare fuori tutta la rabbia e la tristezza che ho dentro.
Forse è solo che è più forte di me: non riesco a trovare una fede che non ho mai avuto, nè a rassegnarmi a non avere risposte e non trovare giustizia.
Ci provo, perchè mi aiuterebbe, ma nulla.
Quanto invidio chi riesce a mentire a se stesso.

Forse è solo che ha ragione lui: la vita è troppo breve per perdere anche solo un minuto a fare qualcosa che non ci piace, se non è strettamente indispensabile e necessario.

Ci penso, ci rifletto e mi rigiro questa consapevolezza nello stomaco.
E mi sento ancora più di m. perchè il tempo che passo con la mia famiglia è rovinato da capricci, stanchezza e nervosismo, tanto che finisco per desiderare che sia notte o che vada alla scuola materna, per poi stare male tutto il giorno perchè non sono con lui.

Mi sforzo di sorridere.
Guardo le fotografie, che rappresentano sempre momenti felici (per fortuna) e cerco di cacciare fuori tutto il resto.
Però non è facile.
Da domani solo post positivi per un pò, giuro.


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