Ho terminato ieri sera di leggere questo romanzo,
"TRE" di Valérie Perrin
ed. e/o, giugno 2021, pag. 616
Mi è piaciuto così tanto che mi è tornata voglia di scrivere sul blog, trascurando per una volta tutti gli altri impegni.
Lo stile dell'autrice francese Valérie Perrin, in questo romanzo, è accattivante e coinvolgente come nei due precedenti, "Cambiare l'acqua ai fiori" (di cui ho scritto qui) e "Il quaderno dell'amore perduto" (qui la mia recensione), che già mi avevano conquistato e fatto attendere con trepidazione un nuovo scritto.
Se è possibile, però, questo terzo romanzo l'ho apprezzato ancora di più dei precedenti, semplicemente perché meno triste.
Fino alla fine del libro rimane viva la suspense, perché rimangono fatti da svelare, accadimenti da scoprire che legano la narrazione e un mistero, in questo caso sull'identità della stessa voce narrante.
Il lettore è così trascinato nel proseguire il racconto, che cattura.
E' una storia di crescita, di formazione di tre ragazzi, Adrien, Nina ed Étienne, dal primo giorno della quinta elementare, quando si conoscono, all'età adulta, attraverso l'infanzia, l'adolescenza, i primi amori, lo studio, le scelte professionali, il matrimonio e gli altri avvenimenti che scandiscono la vita di tutti noi.
E' una storia di vite che si intrecciano, che percorrono un lungo cammino insieme, che si separano per poi ritrovarsi.
E' la storia di una amicizia a tre, forte, potente, duratura, profonda.
E' la storia di tre famiglie molto diverse dello stesso paesino, La Comelle, un comune francese della Borgogna, dal 1993 circa al 2018.
E' la storia di madri, padri e nonni, di follie, ossessioni, sentimenti, errori e gesti di generosità ed amore.
E' una storia che porta a riflettere sulla costruzione dell'identità di ciascuno di noi, sull'influenza delle nostre scelte su chi ci circonda e su quelle delle persone che ci circondano su di noi.
Più di tutto, però, è la storia di una amicizia tra bambini, di quelle che qualcuno ha avuto la fortuna di vivere, che molti hanno desiderati ed alcuni, forse, rimpiangono di aver avuto.
Una storia che ci ricorda che non è mai troppo tardi per riallacciare fili di legami tranciati da dissapori o sgretolati dal tempo, perché se il legame era basato su un sentimento di amicizia o amore, in fondo non finirà mai e resterà comunque dentro di noi, volenti o nolenti. E allora tanto vale viverlo.
Insomma, io ne consiglio caldamente la lettura, per questo appuntamento del venerdì con i libri.
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