venerdì 6 luglio 2018

Le letture del ricciolino biondo: mummie, lupi, sana alimentazione e scienza!

Estate, scuole finite, tanto tempo in più per farsi un giro nelle biblioteche o librerie dei dintorni e sfogliare insieme un libro, da leggere e farsi leggere, guardare e toccare.

Ecco cosa ci è piaciuto di più!

 "Ahi! Prot! Eeetcì!" di Editoriale Scienza

Non è una storia, ma un viaggio alla scoperta della causa e del significato di picocli grandi misteri, che affascinano grandi e piccini: perchè si suda, perchè viene il raffreddore, cosa sono rutti e puzzetti ecc. (ehi, voi, lettori adulti: non fate finta di sapere già tutte queste cose perchè resterete sorpresi!!!)

Il tutto spiegato in modo chiaro e non troppo semplicistico ma comunque adatto ai bambini dai sei anni, con tante finestrelle e alette da sollevare e illustrazioni da guardare, per scoprire il libro insieme alla scienza. 
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 "Lupo lupo, dove sei?"

è in realtà una lettura adatta già dall'ultimo anno di nido.

Noi però ci siamo molto affezionati perchè il ricciolino lo prende in prestito in biblioteca fin da allora, visto che lo avevano usato le maestre per il progetto dell'ultimo anno.

Un maialino gira per la sua fattoria, convinto che vi si nasconda un lupo. Lo cerca ovunque, mentre tutto lo rassicurano e un pò lo canzonano, perchè scambia altri animali per lupi (ogni scena contiene una fessura con sorpresa dove inserire la manina, toccando consistenze diverse)...fino a che, nel bosco, il maialino incontrerà davvero lo spaventoso lupetto, in un bel pop up!

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"Una mela al giorno" di Patricia Geis, Editoriale Scienza

Non è la prima volta che prendiamo in prestito questo libro dalla biblioteca ma, la volta precedente, un paio di anni fa, non aveva suscitato nel ricciolino alcun interesser, forse perchè troppo piccolo.
Ora, a sei anni, lo ha invece apprezzato molto, cercando di ricordare le calssi di alimenti, divertendosi a fare la spesa al supermercato, riporre in frigo ed in dispensa, al posto giusto, i prodotti, fingere di preparare pasti bilanciati, secondo le due semplici tabelle proposte.



Insomma, una bella scoperta, un interessante libro gioco, una buona occasione di imparare divertendosi.

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"Srotola la mummia"

Alzi la mano chi non si è mai interessato, con un misto di fascino e paura, alle mummie e all'antico Egitto. Nessuno? Ci scommetto!

Io, ad esempio, ho passato un anno in cui ho letto tutto ciò che trovavo sull'argomento. Ero alle elementari ed in gita ci hanno portati niente meno che al fantastico (già allora) Museo egizio di Torino.
Il ricciolino non ha ancora questa passione, però questo libro, che è in realtà un modello di mummia da leggere per imparare, gli è piaciuto molto.


I dettagli sulle modalità di essicazione del corpo e mummificazione, che si leggono ai lati della mummia, a dire il vero, a me hanno fatto un pò impressione, però non posso dire lo stesso per il ricciolino.
In ogni caso, sono didascalie brevi e tecniche ma chiare ed esaustive, così come le spiegazioni sulle sepolture e la costruzione delle piramici.

Per genitori con stomaci non troppo sensibili! 



P.s. Il libro è fatto per essere appeso in verticale ad una parete, facendo passare un filo nei due appositi occhielli. Sempre che vi stia bene dormire con una mummia a vegliarvi!

Con questi consigli di lettura per bambini, partecipo all'appuntamento con il venerdì del libro di Home Made Mamma.

mercoledì 4 luglio 2018

Ultimamente...tra maggio e giugno

Ultimamente…tra maggio e giugno

Finalmente vacanze!

Ultimamente la stagione di mountain bike  del ricciolino è iniziata e lo ha fatto con il botto: terzo posto al Grand Prix regionale, la sua prima coppa “ufficiale” ed una giornata che, se è stata faticosissima per noi (ore sotto il sole ad attendere, senza un prato o un parco giochi per far giocare i piccoli), è stata però divertentissima per lui e la sua squadra, con cui si sta integrando pian pano.
Naturalmente ci è toccato comprare un’altra bici, perché l’allenamento intensivo le distrugge, ma lui ci ha messo molto del suo, dimostrando di tenerci più di ogni altra cosa.
Segno di un passione forte e bella.

Atleta in gara, in un punto più semplice del percorso. In quelli difficili, ero troppo in asnia per fotografare!
E poi ha partecipato ad un’altra gara, questa volta di corsa, vincendo un bel barattolo di Nutella. Ancora meglio della coppa!

Rimonta in salita

Ristoro post corsa

Ultimamente ho conosciuto dal vivo un'amica blogger e la sua famiglia, visitando con lei (per me di nuovo, ma ne vale sempre la pena) il Forte di Bard e facendo merenda in compagnia. Una giornata perfetta, nonostante la pioggia torrenziale!

Ultimamente è finalmente finita la scuola e, con esse, le corse mattutine. 
Non è che ora si batta la fiacca o si faccia tanto più tardi, anzi.
Però non c’e più l’ansia di quella maledetta campanella, il volto scocciato della maestra all’ingresso.
Il passo si fa più rilassato, i gemelli li accompagniamo in due (io ed il ricciolino) al nido, dove meno educatrici, ma anche meno bambini, permettono due chiacchiere in più al mattino.

I compiti delle vacanze, comunque, li abbiamo già iniziati e sono inflessibile.
Perché non li condivido ma, visto che li hanno dati, si fanno e da subito.
Perché agosto saranno a casa anche i gemelli e, qualche giorno, anche il papà e allora vorrei che fosse solo famiglia e letture, non pagine su pagine da compilare.





Ultimamente il ricciolino si è costruito uno scudo, dopo aver visto un combattimento dal vivo con armi del Medioevo.





C’e’ stata l’ultima riunione dell’anno alla primaria, in cui mi sono morsa la lingua, perché tanto è inutile discutere con chi mai cambierà idea e poi il ricciolino stesso crescerà durante l’estate, dunque come sarà a settembre lo vedremo a settembre.

Pagella peraltro ottima e sono soddisfazioni, soprattutto per lui.

 

 Ultimamente il caldo ha svelato braccine e gambotte dei piccoli...con quelle fossette irresistibilmente tenere, che adoro!



Ultimamente c’e stata la cena in pizzeria con i compagni di classe ed i rispettivi genitori, un’uscita senza gemelli, rimasti a casa con il papà.
Mi sono bevuta una birra media e ho chiacchierato, ma soprattutto ascoltato ed osservato e, anche se sono genitori ancora pressoché sconosciuti, è stata una serata molto piacevole e una buona occasione di socializzazione.

Ultimamente ho ricominciato a praticare yoga regolarmente, seppur con tempi diversi a seconda delle giornate. 
E ho scoperto quanto mi sia mancato, quanto dia dipendenza sentirsi bene, dopo.
Sogno anche di tornare a correre e in piscina, ma le ginocchia scricchiolano ed il tempo manca sempre, quindi niente. 
Per ora.
Cappella tra i monti sopra Tour d'Hereraz

Ultimamente dormo poco, pochissimo.
 Se non sono i denti di una, è la febbre dell’altro, il sonnambulismo del primo, qualche simpatico virus gastrointestinale che non va in vacanza o il mal di schiena, i ciucci che spariscono, inghiottiti dai lettini anche se si illuminano al buio, oppure il pannolino che non tiene.
Il risultato, comunque, è che sono esausta da troppo tempo e non vedo luci in fondo al tunnel.
Cerco di vivere alla giornata, combattendo il sonno, aggravato dagli antistaminici, a suon di caffè e sequenze di yoga energizzanti.


Ultimamente abbiamo grigliata carne nel giardino di amici, in una domenica di sole e relax. Poi abbiamo passeggiato insieme nel bosco, in montagna.
 Ed è stato veramente bello, per noi e per i bambini.




Ci siamo persi la festa della birra di San Giovanni, a Gressoney. Lo scorso anno perché stavo partorendo, questo perché i bambini erano ko.
Non resta che sperare nel prossimo giugno.

Ultimamente la mia nipotina più grande ha festeggiato la cresima, ha sostenuto l’esame di terza media e  conquistato un podio ad una gara di equitazione.
E a me vederla crescere così, allegra, buona e serena, fa bene al cuore.
Peraltro un’altra nipotina ha finito le elementari, la terza la scuola materna.
Il quarto nipote, invece, è elettrizzato da un torneo di calcio, la sua passione, in cui pare la sua squadra abbia sbaragliato.
Piccoli grandi traguardi.
Ultimamente ci sono state riunioni, giornate a porte aperte e festa di fine anno al nido dei gemelli. Esperienze fantastiche, davvero, di cui parlerò.

Ultimamente lavoro di nuovo parecchio, seppur con una sorta di part time obbligato. Ma va bene così.

Ultimamente la mia principessa ha imparato a mangiare da sola, di tutto, a pezzetti. Mangia con le mani, dal suo piattino. 
Dopo, è indispensabile il bagnetto per lei ed il lavaggio di pavimento per la cucina (e non solo) però vederla mangiare di gusto, così, è emozionante, oltre che un’altra tappa verso l’indipendenza.
Ultimamente sarebbe stato il compleanno di mio nonno, che manca ormai da troppi anni, senza che il dolore sia svanito.

Ultimamente i piccoletto hanno iniziato a pronunciare bene “Mamma” e “Papà”, qualche volta anche “Nonna” e fanno “no” con la testa; entrambi bevono dal bicchiere con il beccuccio e la principessa ha mosso i suoi primi passi autonomi sabato scorso.
Poi non ha più replicato, ma ormai il momento è vicino per entrambi.

Ultimamente, una domenica, ho praticato yoga al Forte di Bard, all’aperto, con mia madre nel tappetino accanto, guidata da due diverse brave maestre: un’ora di torsioni ed una di aperture, con stili diverse ma ugualmente efficaci.
Ne avevo bisogno davvero ed è stata una esperienza molto gratificante, che spero di ripetere il prossimo anno.



Ultimamente abbiamo festeggiato il primo compleanno dei gemelli, in famiglia, con una millefoglie per due e pasticcini, che i piccoli hanno mostrato di apprezzare molto.
Già un anno, eppure, per molti versi, solo un anno.

36 anni con una buona meringata!
Ultimamente abbiamo festeggiato anche il mio, di compleanno.
In sordina, come accade ormai da anni. Però almeno con la meringata che mi piace tanto, che lo scorso anno era mancata, visto che non ero riuscita ad andare a prendermela.
E sono già 36, con due figli in più e un crociato anteriore in meno.
Io, comunque, non me lo sento addosso.

Ultimamente siamo stati al compleanno dei figli di una cara amica, in giardino. I bambini si sono divertiti molto e io ho potuto finalmente stare un po' con lei.
Perché alla fine, sono sempre gli affetti ad essere sacrificati dalla routine infernale della settimana. E non è giusto.

Ultimamente la piccola principessa e il ricciolino sono sempre più uniti, complici ed affettuosi
E lui rimane un fantastico fratello maggiore, anche se qualche volta ne combina qualcuna delle sue per ottenere attenzioni esclusive.
 
Fratello e sorella


Ti porto io in bici, sorellina!

Tutto questo tra maggio e giugno.


lunedì 18 giugno 2018

Il Museo delle Alpi e l'amicizia che da virtuale diventa reale

delle tante mostre ed eventi che ha ospitato e ospita, del suo essere una straordinaria fortezza da cui si gode di una splendida vista e della sua scenografica presenza che domina la bassa Valle D'Aosta, ho già scritto.



Così come ho scritto del suo essere diventato un polo museale importante, che attrae migliaia di 

 e turisti ogni anno.
Non credo di aver mai spiegato, però, che una delle esposizioni che contiene in via permanente è il Museo delle Alpi.
Un museo che consente un viaggio virtuale nel cuore delle 
Alpi, con uno sguardo che spazia dal paesaggio, alla fauna, alle spiegazioni geologiche, alla storia dell'alpinismo, alla etnografia.
Gli spazi espositivi comprendono abiti e costumi, ambientazioni, oggetti di uso quotidiano del passato, illustrazioni, video, fotografie e, ovviamente, scritti didascalici, nonché un separato percorso dedicato a bambini (non piccolissimi con i gemelli, direi dai 5/6 anni) e ragazzi, pensato per far loro provare la sensazione di salire 
in montagna in cordata ("Le Alpi dei ragazzi").




Un museo che si può visitare in un'ora/un'ora e mezza con i bambini più piccoli, ma anche dedicando più di due ore se si ha la pazienza di leggere e guardare per intero i video e che, a mio parere, costituisce davvero un tassello irrinunciabile di un viaggio in Valle D'Aosta (oltre che una meta perfetta per le giornate di brutto tempo).


Parimenti suggestiva è la passeggiate nel borgo di Bard e la salita pedonale al Forte, lungo la vecchia carrozzabile, sia per il panorama di cui si gode, sia per l'aria fresca, sia per il vecchio bivacco "Giuseppe Lampugnani", che dopo anni (dal 1939 al 2011) di onorato servizio sul Bianco, a 3860 mt di quota, è stato pensionato ed installato su una delle lastre di roccia su cui è costruito il Forte (da poco, nei pressi del bivacco, hanno anche aggiunto un paio di tavoli in legno per una zona pic nic nel verde sotto le mura).

Se poi la visita avviene in compagnia di amici speciali, tanto meglio!
Noi, ormai troppe settimane fa, ci siamo stati nuovamente con una blogger che seguo da tempo e con cui sentivo un feeling che la nostra conoscenza dal vivo ha confermato: Elisabetta e la sua bella famiglia!

I nostri bimbi grandi si sono trovati e hanno iniziato a chiacchierare ed esplorare il museo senza particolari timidezze ma tutti e tre i bimbi (forse dovrei dire cinque, visto che i gemelli non si sono certo lamentati!) si sono divertiti un mondo soprattutto nel tragitto di salita e discesa dal Forte.
Si', perché abbiamo beccato un vero diluvio, con il classico vento freddo e forte della zona. 
Purtroppo un paio degli ascensori panoramici sono stati messi fuori uso dall'acqua (il che non è accettabile - detto per inciso- stante le risorse umane ed economiche di cui dispone il Forte, che dunque dovrebbe saper gestire queste avversità con una pronta riparazione) e quindi ci è toccato scendere a piedi, con il passeggino gemellare.
Ci siamo raffreddati ed inzuppati fino al midollo ma la merenda a casa spero abbia un po' ristorato i nostri ospiti e, soprattutto, "l'avventura" ha estasiato i bambini, quasi quasi felici della "tempesta"!

Ecco, è stata una di quelle giornate in cui ti accorgi che le amicizie virtuali possono essere potentissime e che il web è uno strumento di incontro formidabile...a cui far seguire un abbraccio dal "vivo"!
Come al solito, ho innondato di parole www.elisabettagrafica.blogspot.itElisabetta e suo marito e non sono stata una perfetta padrona di casa, perché troppo presa dalla conversazione....spero però che lei abbia capito che sono stata felicissima della loro visita e che la porta di casa nostra è sempre aperta.

Grazie Elisabetta per la giornata che avete reso felice nonostante il brutto tempo!!!

P.s. Non ho foto del nostro incontro e della visita al museo, perché eravamo tutti troppo impegnati a conoscerci, chiacchierare e...bagnarci!

Le immagini che vedete, dunque, sono state scattate in altre occasioni.

venerdì 15 giugno 2018

Le letture di Mamma Avvocato: da O'Carroll a Niven, dalla Gamberale alla Gazzola, passando per l'America

Tra i libri letti ultimamente, non tutti mi hanno piacevolmente colpito.
Altri sì.

"Agnes Brown mamma" di Brendan O'Carroll, ed. Neri Pozza, in primis.
Un romanzo che racconta la vita di una donna irlandese semplice, un po' sboccata ma certamente vera, una
lavoratrice indefessa, madre precocemente vedova di cinque figli, che si arrangia come può, tra amicizia, fatiche e sogni.
La figura della protagonista, per me, è semplicemente meravigliosa, dipinta in modo efficace in modo tale da catturare l'attenzione e l'empatia dei lettori.

L'ultimo romanzo di John Niven, "Invidia il prossimo tuo".

Come mi era successo per i precedenti libri di questo autore  ( è stato un colpo di fulmine: sagace, originale, forte, coinvolgente, ironico.
Una lettura che cattura e, secondo me, fa riflettere sulla nostra e altrui esistenza, costringendoci a prendere atto anche dei nostri lati pazzi e dei nostri difetti, ad ammettere con noi stessi sentimenti negativi più comuni di quanto siamo disposti a riconoscere.
Certo è che, rispetto ai romanzi precedenti ("Le solite sospette", "A volte ritorno ", "Maschio bianco eterno"), il cinismo aumenta ulteriormente.
E come dare torto all'autore? Come non prendere atto di scomode verità per correggere il tiro?
La trama è in apparenza semplice: due ex compagni di scuola e amici si ritrovano a distanza di molti anni e colui che sembrava una promessa del rock si ritrova barbone, mentre quello che sembrava destinato ad una vita mediocre e fallimentare, ha ottenuto tutto, dal successo professionale
a quello famigliare.
Peccato che la voglia di compiere una buona azione e, forse, anche un desiderio inconscio di rivalsa, ribalti la situazione. Provvisoriamente o definitivamente? E perché? Non ve lo dico, vi rovinerei il gusto della lettura!

Alcuni mi hanno divertito e fatto trascorrere ore di piacevole svago, senza tuttavia entusiasmarmi.






Tra questi, "Te', zucchero e segreti" di Nancy Naigle,
che ricordo per la trama originale, condita da mistero e situazioni da thriller, pur restando tendenzialmente un romanzo d'amore, oltre che per le due ricette contenute  in fondo.


E poi "Adesso" di Chiara Gamberale,
scritto bene e dalla trama non scontata, come i suoi precedenti romanzi, però non tale da colpirmi, come invece avevano fatto "Qualcosa"' "Per dieci minuti" e "La luce nelle case degli altri".
Forse per il semplice motivo che non sono riuscita ad immedesimarmi in nessuno dei personaggi, poiché la mia attuale situazione sentimentale è troppo distante da quella di ciascuno di essi.
Inoltre, ho trovato un po' faticoso seguire le vicende dei diversi protagonisti, tra cui "saltano" i capitoli.
Una nota curiosa: la vera protagonista di questo romanzo è una dei condomini che aveva "adottato" la giovane Mandorla in "La luce nelle case degli altri".


Infine, "Arabesque" di Alessia Gazzola.
Si tratta della continuazione della serie dedicata al medico legale Alice Allevi, di cui ho già scritto in passato (potete trovare i miei post sui precedenti romanzi cliccando sulla etichetta "Alessia Gazzola" o con lo strumento "cerca").
Indubbiamente mi è piaciuto e mi ha divertito, come i precedenti romanzi, però senza più stupirmi davvero ne' nelle reazioni dei personaggi, ne' per il mistero da risolvere.
Anche in questo caso si tratta di un libro che può essere letto da solo, poiché la trama è autosufficiente. 
Tuttavia, solo con una lettura in successione si possano cogliere pienamente i comportamenti e le riflessioni della protagonista, che presuppongono una minima conoscenza del suo passato, soprattutto sentimentale.


Ecco dunque i miei consigli di lettura per questo appuntamento con il venerdì del libro.

mercoledì 6 giugno 2018

La verità. Anche sulla maternità.

La verità
La verità è che la maternità è tanta gioia e nessun (o quasi) piacere, come il titolo del bellissimo saggio di Jennifer Senior. E io non dormo bene e abbastanza.

La verità è che:
  • sono stufa degli acquazzoni, soprattutto quando devo andare a prendere/ portare i bambini in giro;
  • sono stufa di impegni sociali e sportivi del marito e dei bambini, che ovviamente mi coinvolgono ma che non sono i miei e a causa dei quali non riesco a vedere chi vorrei;
  • ne ho le scatole piene degli orari rigidi della scuola primaria e di quel cavolo di orologio che segna un tempo tutto suo e “non si può aggiustare finché non c’e’ una discrepanza di molti minuti”, pare;
  • Sono stanca di anticipare la sveglia, giorno dopo giorno, e trovare comunque sempre i due piccoli in piedi nei loro lettini che reclamano la colazione;
  • Sono stanca di farmi la doccia alla undici di sera, perché unico orario in cui è ragionevolmente probabile che nessuno mi disturberà o interromperà;
  • Sono stufa di preparare e somministrare pasti e poi ingoiare bocconi al volo, in piedi tra sedie, seggiolini e fornelli. E intanto non dimagrire neppure. Insomma, almeno quello!
  • Sono davvero esasperata dal dover fare attenzione continuamente a che i due piccoli non si facciano male ed il grande non rompa qualcosa;
  • Ne ho le scatole piene dei compiti dati al pomeriggio per la mattina dopo, anche negli ultimi giorni di scuola, anche negli unici pomeriggi in cui (miracolo) non piove. Perché i bambini hanno già otto ore di scuola, è (teoricamente) primavera, stanno con la famiglia, a fare sport, giocare, semplicemente parlare o fare commissioni con i genitori/ fratelli, giusto 4 ore serali, cena e lavaggio compresi. Li possiamo lasciare in pace?
  • Sono stufa di sorridere e dire agli altri e a me stessa non è niente di grave, che c’e’ di peggio, sono piccoli problemi e in fondo va tutto bene. Anche se è vero, lo so, e sono la prima a dirmelo e fustigarmi quando mi lamento per cose così;
  • Sono stanca di questo clima ballerino e dell’estate che non sembra voler arrivare, almeno qui;
  • Sono esasperata dai nasini gocciolanti, dai virus intestinali e dalla tosse notturna, forse corollari della voce di cui sopra;
  • Sono stufa di poter contare solo su me stessa e, a volte, sull’Alpmarito;
  • Ne ho le palle piene di notizie negative sul mio ginocchio e di dolori costanti, seppur sopportabili, che mi ricordano che non è come prima e non lo sarà finché non opererò e forse mai;
  • Sono stufa del mio guardaroba;
  • Non ne posso più di leggere, vedere e sentire parlare di politica, tutti schierati e pronti a criticare e rivendicare, anche su Facebook;
  • Sono stanca del mio umore giù di tono.
La verità è che mi annoio a giocare con i miei figli più piccoli per più di mezz’ora, con il grande per più di un’ora. Ci provo, eh? Però poi inizio a sbadigliare, è più forte di me.
La verità è che spesso alle sei del pomeriggio vorrei poter saltare a piedi pari alle nove di sera, per non affrontare in altra cena con loro.
La verità è che sbrocco, poi guardo i miei bimbi e mi sento in colpa, per qualche ora va meglio, poi mi innervosisco di nuovo e via così. 
La verità è che forse, ho solo bisogno di dormire di più e meglio.
O di una vacanza vera.
Peccato che la maternità non conceda tregue, soprattutto con due gemelli, che tutti, nonni compresi, lodano e coccolano e vezzeggiano ma poi, all’atto pratico, non si sentono di tenere.
La verità è che la maternità è tanta gioia e nessun (o quasi) piacere.
Ho già detto che sono stanca?!?
La verità è che è così per tutti, almeno in alcuni periodo della vita. Però questo non è di gran consolazione.
Oggi va così, abbiate pazienza.
 Poi domani tornerà  il sole, dormirò dieci ore filate e mi regalerò una giornata con una amica alle terme e tornerò attiva, allegra, ottimista e pimpante! 

(Non è vero, ma lasciatemi sognare!)