martedì 23 febbraio 2021

Piccoli esperimenti con i bambini #3: cellule e DNA

Con questo post, continua la serie "piccoli esperimenti con i bambini" (qui, il ghiaccio, qui il proiettore di ombre).

Come spiegato nei due post precedenti, il ricciolino ha ricevuto in dono, nel tempo, tre libri di esperimenti per bambini veramente ben fatti, con livelli di approfondimento differenti e proposte differenti. 
Inoltre ogni tanto gli vengono regalati kit appositi per attività scientifiche e manuali (come intaglio del legno) che sono un regalo molto apprezzato.
Grazie a questi strumenti "di lavoro", spesso ci divertiamo a "giocare con la scienza" tutti insieme.
 

 

Piccoli esperimenti con i bambini: cellule e DNA
 
Piccolo #esperimentoscientifico su cellule e DNA per bambini. 
Dagli #8anni, #9anni.
 
Occorrente:
- un bicchiere di aceto bianco
- un uovo
- una torcia
- tempo di attesa (che in questo periodo non manca).
 
Come fare
Immergere un uovo nel bicchiere di aceto bianco.
 
 

 
Dopo qualche minuto nel bicchiere si potranno vedere delle bollicine che salgono in superficie.
È il gas liberato dalla reazione tra aceto e il guscio di calcio. Lasciate l'uovo dov'è, senza toccarlo o spostarlo.
 
 
Dopo 3 - 4 giorni, il guscio si sarà sciolto del tutto o quasi.ripulite delicatamente l'uovo (che avrà una consistenza gommosa, ma non sarà affatto fragile) dal residuo del guscio, che sarà diventato molle, aiutandovi con una spugnetta.
Ed ecco l'uovo nudo con il tuorlo, nucleo della cellula, ben visibile.
 

Se usate una torcia avrete uno scenografico effetto fosforescente!
 

Lo scopo dell'esperimento è infatti mostrare che tutti gli organismi viventi sono formati da cellule e dentro ognuna c'è un codice, il DNA, che contiene le informazioni che servono alle altre.

L'uovo è una grande cellula, con un guscio di calcio, che si dissolve nell'aceto.
Non è il tuorlo intero il nucleo della cellula ma solo il centro piu' scuro, che contiene il DNA e che con questo esperimento  si vedrà ad occhio nudo.
Il resto "giallo" è l'albume, ovvero una soluzione acquosa semitrasparente che di fatto è il “cibo”, cioè il nutrimento, di cui si nutre l’embrione mentre cresce e in piu' protegge il nucelo.
 
 


venerdì 19 febbraio 2021

Le letture del ricciolino biondo, da lui recensite: "Il giornalino di Gian Burrasca"

 Per questo venerdì del libro, un consiglio di lettura per bambini dai 7 anni che arriva direttamente dal ricciolino.

La recensione, infatti, ha deciso di scriverla lui, dal momento che si deve esercitare con l'italiano  (l'ortografia infatti ha richiesto qualche correzione) e l'uso del pc.

"Il giornalino di Gian Burrasca"


"Ciao oggi vi vorrei parlare di un libro: "Il giornalino di Gian Burrasca" di Vamba.

Il giornalino di Gian Burrasca parla di un bambino a cui succedono delle avventure fantastiche ma anche lui fa degli scherzi molto divertenti, proprio come le avventure che gli succedono. E lui Gian Burrasca ogni sera scrive in prima persona le sue avventure, i dispetti che ha fatto, le punizioni che ha subito o che dovrà subire e anche qualche volta racconta pure i suoi piani per la fuga e gli scherzi che progetta per i giorni seguenti.

Questo libro mi è piaciuto tantissimo ed è super divertente perchè a Gian Burrasca capitano avventure che fanno ridere, tranne le prime pagine del romanzo, che ho trovate noiose perchè il protagonista si descrive e descrive la sua famiglia.

L'autore non usa termini difficili e quindi leggerlo non è faticoso anche se ha 397 pagine.

Io l'ho letto la prima volta a 7 anni e mezzo e lo rileggo spesso con piacere.

La morale della storia secono me è: "Chi la fa, se la aspetti" e se disubbidisci troppo ai genitori e fai troppi scherzi a tutti, anche agli animali, come Gian Burrasca, poi finisci in collegio.

La mia versione del libro, integrale, ha un'introduzione di Dario Fo e le illustrazioni di Federico Maggioni.

Appartiene alla collana "I classici del Battello a Vapore".



Conoscete questo classico per l'infanzia? Lo avete letto da ragazzi? E proposto ai vostri figli?

Il ricciolino ora aspetta i vostri commenti, se vi va.

venerdì 12 febbraio 2021

Le letture del ricciolino biondo: " Una ragazza in cima" - la prima salita al femminile del Monte Bianco

 "Una ragazza in cima" di Francesca Brunetti, 

ed. Sinnos, 2017, pag. 93

Questo libro narra, con parole semplici e adatta ai bambini,  la storia della contessa francese Henriette d'Angeville e della sua passione per l'alpinismo e della sua ascensione del Monte Bianco, il 2 settembre 1838.

Una salita entrata nella storia, perchè Henriette fu la prima donna a salire il Bianco da sola, dal momento che Marie Paradis, cameriera di Chamonix senza alcuna esperienza di alpinismo, trent'anni prima, era stata portata a spalle o trascinata dagli altri membri della spedizione per buona parte del tragitto, fino alla sommità del Monte Bianco.


Ciò che rende interessante la storia non è solo la straordinarietà dell'impresa, all'epoca, per una donna, ma anche la descrizione delle modalità di salita, dall'equipaggiamento, all'abbigliamento ed al numero di guide e portatori, alle impressioni di fatica registrate dalla stessa Henriette sui suoi taccuini durante la salita.

Il ricciolino, che di escursioni con noi, seppur non ancora in ghiacciaio, ne ha fatte molte e ci sente spesso parlare delle gite a 4000 mt di quando ancora non eravamo genitori,  si è stupito di tutto, anche a confronto con il nostro zaino da pochi litri di capienza ed il nostro abbigliamento abituale.

Insomma, la lettura è consigliata, sia per rafforzare nei bambini il concetto della parità di genere, sia per interesse storico, sia per i piccoli amanti della montagna.

Peraltro il libro fa parte della collana "Ad alta leggibilità", con il font "leggimi" e impostazioni grafiche e redazionali specifiche che dovrebbero renderlo, appunto, facilmente fruibile.

Con questo post, partecipo al consueto appuntamento con il venerdì del libro ideato da Paola.



venerdì 5 febbraio 2021

Le letture dei gemelli: "Le orme di papà" di Lorenzo Farina

 "Le orme di papà" di Lorenzo Farina, 

 illustrazioni di Eleonora Pace, Ed. Il Ciliegio, 2019

 

 

E' la vigilia di Natale, è sera tardi e infuria una tormenta di neve.

Arturo, che aveva tanto atteso il Natale, aspetta che torni a casa il suo papà, per cenare con lui e la sua mamma, che ha preparato tutto.

Il nasino schiacciato contro la finestra, con il caldo del caminetto acceso a rincuorarlo e la sua mamma che sonnecchia sul divano, Arturo scrive a Gesu' Bambino, perchè faccia tornare presto suo padre.

E ricorda i momenti felici vissuti con lui e la mamma: le capriole nel prato, il gioco di indovinare le nuvole, le risate agli scherzi...

Il tempo si srotola lento ma, alla fine, delle orme sulla neve fresca e un rumore alla porta, fanno evaporarela preoccupazione: è arrivato papà, la gioia è completa.

 


Il libro è dedicato "A quanti, gradi e piccoli, vivono il tempo dell'attesaed è davvero una storia di attesa, piena di poesia e delicatezza.

 Indicato dai tre/quattro anni. 

Con questo post partecipo al consueto appuntamento del venerdi' del libro ideato da Paola

mercoledì 3 febbraio 2021

Piccoli esperimenti con i bambini #2: luci ed ombre

 Con questo post, continua la serie "piccoli esperimenti con i bambini".

Come spiegato nel post precedente, dedicato al ghiaccio (qui), il ricciolino ha ricevuto in dono, nel tempo, tre libri di esperimenti per bambini veramente ben fatti, con livelli di approfondimento differenti e proposte differenti. 
Inoltre ogni tanto gli vengono regalati kit appositi per attività scientifiche e manuali (come intaglio del legno) che sono un regalo molto apprezzato.
Grazie a questi strumenti "di lavoro", spesso ci divertiamo a "giocare con la scienza" tutti insieme.
 
 

 
Questa volte si tratta di luce ed ombre.


 
Proiettori di ombre
#proiettorediombre #3anni (con aiuto).
Occorrente:
- rotoli della carta igienica;
- pellicola trasparente;
- cartoncino e matite o pennarelli colorati
- forbici e spago;
- torce (anche quelle del cellulare).


 
 
Preparazione :
Decorare a piacere un rotoli di carta igienica, chiudere una estremità con pellicola trasparente, usando uno spago.
 
Disegnare e ritagliare sagome di animali o oggetti, a piacere.
 
 
 
 
Inserirne una per volta in fondo al rotolo contro la pellicola (se inumidite il cartone appena appena si attaccherà.
 
Illuminare con una torcia dentro il rotolo contro una parete o superficie chiara, naturalmente al buio. 
Et voilà!
 
 
Scopo dell'esperimento è osservare come la luce della torcia viaggi in linea retta e qualunque oggetto o sagoma posta davanti ad essa blocca in tutto o in parte i suoi raggi, dando origine all'ombra, ovvero all'assenza di luce.

 
Coccodrilli e pipistrelli.

Occorrente:
- cartoncino e matite;
- forbici e cannucce;
- torce (anche quella del cellulare);
- una molletta/fermaglio a testa tonda
 
 
 
Preparazione : 
a. Disegnare e ritagliare le sagome della mandibola e della testa del coccodrillo, unendole con un fermaglio di quelli ad elica e testa tonda. Attaccare una cannuccia sul fondo della mandibola ed un'altra sulla testa del coccodrillo, per poterlo manovrare.
b. Poi disegnare e ritagliare il pipistrello, facendo due fori per gli occhi, ed attaccarlo ad una cannuccia o bacchetta di legno leggera.
Trovare uno sfondo bianco, aspettare il buio e...giocare!


Piu' si avvicina la mano/sagoma alla luce, piu' questa blocca la luce, generando un'ombra piu' grande.
Quando si allontana, l'ombra rimpiocciolisce.
 

 
Infine, a seconda dell'inclinazione che si da al fascio di luce, la forma dell'ombra cambia.
In particolare, aumentando l'angolo di inclinazione, l'ombra si allunga.
 
 

 
Buon divertimento!
 

venerdì 29 gennaio 2021

Le letture di Mamma Avvocato: "Il quaderno dell'amore perduto", Valérie Perrin

 Ho affrontato la lettura di  "Cambiare l'acqua ai fiori", un romanzo dal titolo per me per nulla accattivante, con scetticismo, come accade di solito quando sento parlare troppo bene di un libro.

Invece la scrittura di Valérie Perrin e la storia narrata mi hanno letteralmente trasportata in un altro tempo, in un'altra vita e in un altro luogo, una magia che solo i bei libri sono capaci di creare (qui trovate quel che ne avevo scritto).
Quindi, quando nella biblioteca del mio paese è arrivato "Il quaderno dell'amore perduto" ed il prestito di libri è stato riattivato, l'ho immediatamente prenotato e poi divorato.
 
E la magia si è riprodotta.
 
Ancora una volta, nel libro si intrecciano amore e dolore, lutto e voglia di vivere. 
E' il ricordo, pero', ad essere nuovamente il vero protagonista, e con esso gli anziani, a fianco dei due personaggi principali, sempre donne.
 
"Come va oggi, Monsieur Girardot? "
"Mia moglie è morta."
"E' passato molto tempo, ormai."
"Quando perdi la persona che amavi di piu' al mondo, la perdi di nuovo ogni giorno."
 
(pag. 67)

Justine, una ragazza giovane che svolge un lavoro non certo dei piu' ambiti (aiuto infermiera in una casa di riposo), di cui pero' lei coglie tutta l'umanità e bellezza.
Perchè lei ne ascolta la vita e ne raccoglie la narrazione, perchè nulla si perda.
Justine, che vive con i nonni in un paesino isolato, perchè lei "è una di quelle che restano", che non partono per crearsi un futuro in una grande città, che non lasciano il luogo in cui sono cresciute, seppur privo di particolari attrattive.
Ed Hélène, ormai anziana, un tempo barista e sarta, capace di un amore saldo e tenace e, forse per questo, cosi' affine a Justine, in fondo.

Le loro storie familiari si intrecciano e fissano su un quaderno di ricordi, tra occhi azzurri, gabbiani, guerra, bistrot e ricordi.

Non c'è nulla di scontato nello sviluppo delle loro storie, anche se il finale in se' lo immaginavo.

Un bel romanzo. 
A tratti triste ma in cui, comunque, l'amore ed i legami trinfano, con uno stile coinvolgente e poetico. E alla fine, i ricordi si trasformano in speranza.

"Il quaderno dell'amore perduto" di Valérie Perrin, ed. Nord, pag. 344
 


Io lo consiglio vivamente per questo venerdi' del libro.
 

martedì 26 gennaio 2021

Piccoli esperimenti con i bambini #1: il ghiaccio

Il ricciolino ha ricevuto in dono, nel tempo, tre libri di esperimenti per bambini veramente ben fatti, con livelli di approfondimento differenti e proposte differenti. 
Inoltre ogni tanto gli vengono regalati kit appositi per attività scientifiche e manuali (come intaglio del legno) che sono un regalo molto apprezzato.
 
 
 
Grazie a questi strumenti "di lavoro", spesso ci divertiamo a "giocare con la scienza" tutti insieme.
Oltre al classico vulcano con eruzione, sperimentato nel primo lockdown, ci sono piaciuti molto, per semplicità e efficacia e perchè adatti anche a Orsetto e Principessa (ovviamente non da soli e piu' per l'aspetto ludico che per la comprensione, visto che hanno solo 3 anni e mezzo), anche altri esperimenti che, con questo ed altri post, vorrei mostrarvi.
 

 
Iniziamo con un materiale molto "invernale": il ghiaccio !


Piccoli esperimenti per capire la fusione del ghiaccio.
Occorrente:
-Quattro cubetti di ghiaccio piccoli e un cubetto di ghiaccio più grande (o anche cinque grandi);
-Sale
-Zucchero
-Pepe
Tutti e tre in modiche quantità (un cucchiaino ciascuno)
-Qualche goccia di coloranti alimentari diversi o tempere di colore diverso o inchiostri di colori diversi. 
 
 
1. Gara di fusione dei cubetti di ghiaccio.
Disporre su una superficie piana quattro cubetti di ghiaccio, in modo che non si tocchino tra loro.
Cospargerne uno di sale, uno di zucchero, il terzo di pepe e l'ultimo lasciarlo senza nulla (ghiacciolo di controllo).
Osservare senza toccare quello che si scioglie prima e quindi ragionare sul "punto di fusione del ghiaccio", ovvero la temperatura alla quale il ghiaccio si trasforma in acqua, opposta al "punto di congelamento", ovvero la temperatura alla quale l'acqua si trasforma in ghiaccio.
 
Aggiungere delle sostanze al ghiaccio puo' influenzarne il punto di fusione: in questo caso, si vedrà che che il sale abbassa il punto di fusione del ghiaccio più dello zucchero, che a sua volta lo fa più del pepe. 
Quindi si scioglierà prima il cubetto cosparso di sale, poi quello cosparso di zucchero e per ultimo il cubetto "pepato". 

Se i bimbi sono abbastanza grandi, dagli #8anni, dovrebbero averlo studiato in scienze e quindi è utile vederlo in pratica. Per i piu' piccoli, è un primo approccio alla materia.

P. S. Usate un piatto colorato uniforme come superficie, anyichè bianco come abbiamo fatto noi, cosi' si vedrà meglio. 
 



 


 
2. Crateri colorati.
 
Prendere il cubo di ghiaccio, collocarlo su una superficie piana (scioglierà, quindi mettete sotto un piatto o una bacinella), mettere alcuni grandi di sale grosso sulla superficie, un po' distanziati tra loro.
Ancora una volta, il sale abbasserà il punto di fusione del ghiaccio, favorendone lo scioglimento nei punti in cui è stato collocato.
 

Appena il sale scioglie la superficie creando piccoli  crateri, mettere una goccia di colorante 
 alimentare di colore diverso o di tempera diluita o di inchiostro in ogni craterino e osservare. 
 
 
 
Mentre il ghiaccio si fonde, si creeranno fratture e fessure in cui scorrerà il colore a rivoletti, con bellissimo effetto scenografico!
 
 
 
 Osservando i rivoletti di colori in controluce, vi accorgerete anche che il ghiaccio è abbastanza sottile da permettere alla luce di attraversarlo, proprio come un vetro.

 
 
Dagli #8anni. Per i più piccoli, come semplice gioco, anche dai #3anni.




venerdì 22 gennaio 2021

Le letture del ricciolino biondo: "Il trattamento Ridarelli" e "Rover salva il Natale" di Roddy Doyle

 E siamo di nuovo a venerdì, tempo di consigli di lettura con l'appuntamento ideato da Paola, il venerdì del libro.

Oggi il ricciolino vorrebbe consigliarvi due libri.

Entrambi di Roddy Doyle, scrittore irlandese che io amo fin dai tempi del suo - se non erro - primo romanzo per adulti "Paddy Clarke ah ah ah ! ", del 1993.

"Il trattamento Ridarelli", ed. Salani, 2005, pag. 107, è il suo primo libro per ragazzi (d'altro canto, ha tre figli, quindi un pò di bambini se ne intende) ma anche "Rover salva il Natale!", ed. Salani, 2020, pag. 152, è molto divertente.


A noi sono piaciuti entrambi perchè ci hanno regalato molte risate, con due storie originali e personaggi molto simpatici, tra cui appunto Rover, presente in entrambi i libri, un cane velocissimo e che parla, ma solo con alcuni bambini.

Ma ci sono anche Kayla e Victoria, due bimbette piccolissime ma molto abili, una con le acrobazie (forse perchè ha una mamma alpinista e amante degli sport estremi che si allena in casa nella tromba delle scale e due fratelli maschi?) e l'altra a parlare (dice solo "A-bah" ma in modo così espressivo e diverso ogni volta che tutti comprendono intere frasi...e poi ha idee geniali), il signor Mack - che di mestiere fa l'assaggiatore di biscotti e di crackers, ma questi ultimi li odia perchè sono noiosissimi, non fanno che parlare di banalità -  e, ne "Il trattamento Ridarelli" ci sono appunto i "Ridarelli", minuscoli e camaleontici difensori dei bambini maltrattati dai genitori (si fa per dire, visto che per "maltrattamento " si intende anche costringere a mangiare l'odiato minestrone) e....la cacca, naturalmente.


Ciò che più colpisce e diverte di queste due storie, pero', non è la trama ma il modo in cui sono scritte.

Con salti temporali, improbabili capitoli "non capitoli"e simpatiche digressioni. 

Insomma, per capire cosa intendo non resta che leggerli!



venerdì 15 gennaio 2021

Le letture del ricciolino biondo: "La congiura dei cappuccetti" di Stefano Bordiglioni

 Per questo venerdì del libro, dopo la mia personale classifica del 2020, ecco un consiglio di lettura per bambini dagli 8 anni:

"La congiura dei cappuccetti" 
di Stefano Bordiglioni, 
illustrazioni di Giulia Orecchia


Ed. Einaudi Ragazzi, 2013, pag. 184

Questo romanzo è stato regalato al ricciolino da un'amica ed ha colto nel segno: è davvero molto divertente, originale e ben scritto.

"Stefano Grande", il protagonista, si accorge che gli adulti, o per lo meno suo padre, non ricordano molto della loro infanzia e neppure degli anni di scuola elementare.
A lui sembra assurdo e stranissimo ma, nel dubbio, decide di non correre rischi e di mettere nero su bianco alcune esperienze che non vuole assolutamente rischiare.
Quali? Quella di Elvira, la supplente che chiamava lui ed i suoi compagni "passerottini miei", "pulcini" o "topolini" ... a dei ragazzini di 10 anni!
Una supplente troppo zuccherosa, mielosa e decisamente noiosa, a cui far cambiare atteggiamento con "la congiura dei cappuccetti".

Non posso svelare molto della trama perché rovinerei la sorpresa (perché il libro piacerà anche ai genitori) ma sappiate che c'entrano marachelle in classe e temi a casa...originali!
E sì, anche la storia di Cappuccetto Rosso, ovviamente, anzi, tante versioni di cappuccetto rosso, una per ogni alunno della classe (e tutte riportate alla fine del libro, per sorridere leggendole insieme ai bambini).
Ad esempio? Cappuccetto zozzo. O Cappuccetto Dotto. O Cappuccetto Moscio.




Insomma, un'ottima lettura.

mercoledì 13 gennaio 2021

I libri del 2020


2020
anno di pandemia e lunghe giornate in casa.

Eppure, per me, ciò non ha significato più letture ma meno letture.

Eh già, perchè stare in casa con tre bambini, tra dad (o meglio "CAD - compiti a distanza"), lavoro, preoccupazioni, pasti e giochi, ha limato ulteriormente il tempo libero.

E poi ho letto tantissimo ad alta voce ma libri per bambini, piccoli e più grandicelli!

Ecco, comunque, la mia personale e particolare classifica dei 34 libri "miei" letti nell'anno:

  • Il premio “trama più divertente ed originale” a "Un anno alla grande" di Roddy Doyle;
  • come "romanzo più dissacrante”, senza alcun dubbio, "La lista degli stronzi" del per me immancabile Jhon Niven (ne ho scritto qui);

  • tra le graphic novel, che ogni tanto leggo, quello che è un vero e proprio saggio sulla condizione femminile attuale, "Bastava chiedere!" di Emma (recensito qui);

  • il riconoscimento "autore più pazzo" (si fa per dire, ovviamente) va a Janet Evanovich, con i suoi polizieschi divertenti "Batti il cinque" e "Otto volante";
  • il premio “interesse storico” lo assegno a pari merito a “La vita moderna" di Susan Vreeland, storia romanzata della creazione di uno dei dipinti più significative del pittore Pierre-Auguste Renoir, "Il pranzo dei canottieri". Una immersione nello spirito e nell'atmosfera di una Parigi di altri tempi, che mi ha incantata; e "Lungo petale di mare" di Isabel Allende, in un romanzo sulla dittatura venezuelana e la guerra in Spagna che segue due generazioni e mi è piaciuto quanto l'indimenticabile "La casa degli spiriti";


  • "miglior thriller" a "Detonator" di uno dei miei scrittori preferiti, Andy McNab, ma come miglior "legal thriller" Jhon Grisham non sbaglia con "L'avvocato degli innocenti";
  • tra i gialli, "Pista nera" di Antonio Manzini ma più per l'ambientazione, nella bella Val d'Ayas in versione invernale, che per la trama;
  • il premio "libri per bambini/ragazzi belli anche per gli adulti" va senza dubbio a "Rover salva il Natale" di Roddy Doyle, da leggere con i propri figli, per sorridere insieme;
  • il premio “commozione portami via” va a Cambiare l'acqua ai fiori" di Valérie Perrin (qui, quel che ne ho scritto);
  • il riconoscimento speciale nella categoria "il trionfo dei sentimenti" a "La casa sul fiume" di Lena Manta, una storia di una famiglia di donne che mi ha stregato e commosso;


  • coppa “romanzo classico da non perdere” senza dubbio ad “L'alchimista” di Paulo Coelho, che non ho capito neppure se mi sia piaciuto o no ma penso sia da leggere;
  • medaglia “libri sulla maternità/paternità” a “Gustavo senza coccole” del bravissimo Alberto Pellai;
  • tra i libri “leggeri eppure che meritano” vincono “Solo Floradi Stefania Bertola, la scrittrice torinese che non mi delude davvero mai e mi regala ore di diletto e "Uno più uno" di Jojo Mayes;
  • "il miglior romanzo di una serie/saga", quest'anno è per "Aria di novità" di Carmen Korn. Peccato solo che io abbia iniziato dal finale di questa trilogia che segue quattro amiche, dall'adolescenza alla vecchiaia nella Germania del '900, attraverso gli anni'20, la guerra e la divisione Est/Ovest. Ora devo assolutamente procurarmi i due volumi precedenti;

  • il premio “non so in che categoria collocarlo ma mi è piaciuto molto” : L'enigma della camera 622" di Joel Dicker;
  • per "miglior biografia/autobiografia" non ho dubbi: "Ufficio salti mortali" di Enrico Morello, di un collega avvocato torinese purtroppo prematuramente scomparso;

  • tra i saggi e manuali, il posto d’onore a: “Il cuore dello yogadi T.K.V. Desikachar, che sicuramente conosce chiunque si sia avvicinato allo yoga ed alla sua filosofia;

  • infine, tra "i romanzi d'amore che non saranno capolavori ma fanno bene al cuore", "Una boccata d'aria fresca" di Katie Fforde e "Ti ricordi di me?" di Sophie Kinsella;