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lunedì 3 giugno 2019

Con i bambini a veder la fioritura dei rododendri al Parco della Burcina e raggiungere la vetta

La primavera è la stagione dei fiori per antonomasia e, dopo mesi di neve e terra brulla, una bella passeggiata nel verde e nei colori, anche con i bambini, è sempre una splendida idea.



Se poi si possono portare anche i bambini piccoli sul passeggino da sterrato, non passano auto, vi sono tavoli da pic nic e tanto spazio per correre e esplorare, allora è ancora meglio.
Aggiungetevi che è gratuito, che è un'area naturale in cui vi sono specie di alberi e piante di ogni genere, anche rari (e decine di diversi rododendri), che fuori c'è un comodo parcheggio e pure un parco giochi, che vi sono i bagni pubblici e il dislivello da percorrere è minimo...e capirete perchè ci piace con i bambini!


Per questo, è quasi immancabile una giornata al Parco della Burcina, a maggio.


Ne ho già parlato sul blog (qui e qui), però con i bambini non eravamo mai saliti sino alla vetta, a 820 mt s.l.m. (partenza dall'ingresso di Pollone, provincia di Biella, 602 mt s.l.m.), lungo la strada sterrata che attraversa il parco, partendo dal laghetto in cui è possibile vedere tartarughe, girini e rane...

..ammirare la conca inferiore dei rododendri...


...scoprire l'albero dei fazzoletti...e il cipresso calvo, con le sue peculiari radici...

Atmosfera ancora invernale e sfondo innevato. Ricciolino e Orsetto osservano le radici del Cipresso Calvo.

Lo stranissimo "Albero dei fazzoletti"
per poi salire al punto panoramico, ad ammirare le vette tra il biellese e la Valle d'Aosta, ancora innevate...

Principessa in osservazione!
...oltrepassare l'antica  Torre Martini, magari sognando che vi abiti Raperonzolo e raccontando la sua storia ai bambini,
Torre Martini
per poi giungere al boschetto sommitale...




per godere della straordinaria vista sulla piana del biellese e sull'anfiteatro morenico della Serra...


ed infine la splendida conca superiore dei rododendri.


Il tutto senza dimenticare un pic nic all'ombra e un gelato al punto ristoro, nonchè, volendo, una visita agli asinelli.

Il ricciolino è stato soddisfatto della camminata, Orsetto e Principessa si sono dati all'esplorazione, un pò camminando un pò sedendosi sul passeggino, noi abbiamo passato una bella giornata all'aria aperta anche se, in questo pazzo maggio...con i piumini addosso!!!


La fioritura dei rododendri, comunque, vale da sola la visita. Vedere per credere!


E ora, io vorrei proprio andare ad ammirare il parco della Burcina in autunno, per vedere l'esplosione di colori delle foglie, e in una giornata di inverno, dopo una bella nevicata.
Chissà che il prossimo autunno - inverno non sia la volta buona! Ora, però, mi sta bene la primavera.


INFO PRATICHE
Il parco è dotato di servizi pubblici e di due punti ristoro, uno solo però comodamente raggiungibile con la strada sterrata e, dunque con il passeggino. Nei pressi del secondo trovate gli asinelli ed una rastrelliera per parcheggiare le bici.
Vi è un ampio parcheggio a pagamento dinanzi ai cancelli dell'ingresso, nonché una area parco giochi ben tenuto con annessa fontana di acqua fresca, nella piazzetta posta prima dell'ingresso al parcheggio.
Il parco è sito a 15 minuti da Biella (servita dall'autostrada Torino - Milano A4, uscita Carisio), 45 minuti da Ivrea e poco di più dalla base Valle D'Aosta.
I disabili e gli anziani possono accedere al parco con l'auto, in determinati orari, per ammirare le fioriture senza camminare o per un più facile avvicinamento.

La cartina del parco della Burcina

NEI DINTORNI
C'è solo l'imbarazzo della scelta:
la città di Biella, con la caratteristica "Biella alta" e le vie dello shopping nella zona "nuova";
per gli amanti degli animali, il Rifugio degli Asinelli a Sala Biellese;
per chi ama la storia ed i borghi medioevali, il Ricetto di Candelo;
se piove, il Falseum, Museo del Falso e dell'Inganno, oppure il Castello di Roppolo (splendido anche con il sole);
per rimanere all'aperto, invece, una passeggiata intorno al lago di Viverone.

Se invece, siete appassionati di fiori, sempre in Piemonte vi consiglio di andare a Pralormo, tra aprile e maggio, per Messer Tulipano.

Post NON sponsorizzato






martedì 21 maggio 2019

Andar per castelli, con un po' di mistero: il castello di Roppolo ed il suo "murato vivo", sul lago di Viverone.

Nei fine settimana di mezza stagione, quando il clima non permette di fare escursioni in montagna d'estate o di andare a sciare d'inverno, io e l'Alpmarito visitiamo musei, mostre o...castelli! 
Il Canavese e la Valle d'Aosta, infatti, sono terra di castelli...una piccola Loira nostrana, anche se si tratta di manieri decisamente piu' piccoli di quelli francesi !



Il Castello di Roppolo (provincia di Biella), a lungo destinato a ristorante privato e scenario per cerimonie, è stato recentemente acquistato dall'imprenditore francese Patrick Saletta amante dell'arte che un anno fa lo ha riaperto quasi interamente al pubblico.


Si trova sulla verde collina che domina il lago e, sia dalle balconate del giardino che dalle finestre del castello, si gode di una splendida vista sulla Serra, ovvero l'anfiteatro morenico di Ivrea, e su Viverone.


Il maniero, nel suo nucleo originario risalente alla fine del IX secolo ma nella sua attuale conformazione dal 1200, è stato ammobiliato con pezzi piemontesi e non, adatti all'epoca e cercando di rispettare le destinazioni originarie delle stanze, oltre a armi medioevali e quadri di gran pregio della collezione privata del proprietario.


La nostra guida, peraltro, era molto brava ed è riuscita a catturare anche l'attenzione del ricciolino, in tutta l'ora e trenta circa di percorso.


In compenso, tenere a bada Orsetto e Principessa perchè non toccassero nulla e non disturbassero gli altri visitatori è stato decisamente impegnativo.
Fortunamente hanno potuto sfogarsi all'aperto.......inseguendo la piccola mascotte del castello: il gatto della proprietà !



Una chicca della visita, che piacerà moltissimo ai bambini amanti di misteri & storie cavalleresche un po' macrabe, ma anche ai romantici, è conservata nella cripta delle cantine, insieme ai vini della Serra: lo scheletro del povero Bernardo di Mazzè, nobile rapito e murato vivo nel castello nel 1450 dal rivale in amore, Ludovico di Valperga, che avrebbe voluto sottrargli la moglie, Maddalena, che invece aveva continuato a piangerlo e respingere, ignara, il suo assassino.
Solo nel 1800, infatti, durante lavori di ristrutturazione di una parete della torre, fu trovato lo scheletro di Bernardo in una stanza segreto, con addosso la sua armatura.
Ovviamente, pare che di notte il suo fantasma si aggiri ancora, tormentato, nel castello.


Info pratiche
Trovate orari e prezzi sul sito ufficiale.
All'interno del castello non è consentito scattare fotografie e le visite sono solo guidate (ma ne vale la pena).
Trattandosi di un classico castello con scale e pavimenti pregiati, non è possibile usare il passeggino.
Nel cortile interno vi sono i servizi igienici.
La biglietteria comprende un piccolo shop, comprensivo di libri e giocattoli per bambini a tema dame e cavalieri.
Proprio sotto il castello si trova un ampio parcheggio sterrato libero. Altri posti auto si trovano nel vialetto di accesso al castello.



Da Roppolo, in dieci minuti si puo' raggiungere il lungo lago di Viverone per una passeggiata all'aria aperta e per una merenda in uno dei tantissimi bar e ristoranti (tra i bar, io vi consiglio "Il Porticciolo", con dehor esterno, spiaggetta sul lago, scivolo e accessibilità comoda a passeggini ed animali).

Nei dintorni 
Altri castelli? 
Se i castelli vi piacciono, nei dintorni trovate anche quello di Montalto Dora e di Ivrea (oltre a molti altri di cui non ho ancora avuto modo di scrivere, tra cui meritano il Castello di Masino e quello di Agliè).
Se invece volete rimanere nella provincia di Biella, potete affiancare la visita al castello di Roppolo con quello alla città di Biella e/o al simpatico ed adatto ai bambini, museo del Falso e dell'Inganno, il Falseum, oppure andare a trovare gli asinelli nel Rifugio degli Asinelli a Sala biellese o farvi una passeggiata nel Ricetto di Candelo o, ancor meglio, un pic nic nel parco della Burcina.
Altrimenti, andate a Viverone a passeggiare lungo il lago o a fare un giro in battello!

Altri castelli più lontani: sul blog trovate il Castello Savoia in Val di Gressoney, il Castello di Pralormo, ove si svolge ogni anno la manifestazione legata alle splendide fioriture dei tulipani, il Castello del Valentino, a Torino e, sempre nei dintorni di Torino, la splendida Reggia di Venaria ed il Castello della Mandria.
E questo per fermarsi al Piemonte!

giovedì 16 maggio 2019

Dal lettino al....lettone. Di co-sleeping forzato e migrazioni notturne

Principessa e Orsetto, in questo ordine ed a distanza di un giorno l'uno dall'altra, hanno imparato a scavalcare le sbarre dei lettini per uscire.
La prima volta Principessa è stata aiutata da Orsetto, evitando così di cadere.
La seconda volta il fratello non era disponibile e c'è stato il capitombolo.
Ad Orsetto, pure da solo, è andata meglio.



Fatto sta che è stato necessario scongiurare altre fughe pericolose togliendo le sbarre da un lato dei lettini.
E fin qui, è andato anche tutto bene, a parte qualche incursione nel lettone la mattina presto.

Solo che dopo un paio di giorni (decisamente pochi, a mio avviso), l'Alpmarito ha deciso di approfittarne per spostarli nella loro cameretta.
A parte la scarsa comodità della nuova sistemazione (che per me significa solo molte scale in più da fare), ieri il sonnellino pomeridiano e la prima notte nei lettini aperti nella cameretta sono stati un completo disastro.
Principessa ha dormito un'oretta e poi non c'è più stato verso, Orsetto si è addormentato dopo un tira e molla di due ore, quando ormai non era più il caso.
La sera, si sono addormentati con fatica ma, soprattutto, alle 3 erano entrambi nel lettone, l'uno arrivato autonomamente e l'altra dopo pianti e urla, per disperazione.

Vi dico solo che io ho dovuto migrare verso altre stanze (perchè un pupo nel lettone in mezzo ai genitori ci sta, due che si spingono  e tirano calci in continuazione, anche no) per riuscire a chiudere ancora occhio e tutti e quattro abbiamo domrito ad intermittenza e male.

L'Alpmarito intende tenere duro, io vorrei riportare i lettini in camera...chi la spunterà?!?

Incrociate le dita, non per me o l'Alpmarito, ma per il sonno in generale.
Perchè io ne ho bisogno, tanto.

A voi è successo? Come è andata? Fuori la sincerità!!!

mercoledì 8 maggio 2019

Il Future Park, laboratorio interattivo per bambini delle Officine Grandi Riparazioni di Torino

Il c.d. "ponte del 25 Aprile" è stato funestato dalla pioggia insistente. E siccome un intera giornata con i bambini chiusa in casa è fattibile ma due sono già troppe, ci è toccato industriarci per trovare delle alternative.



Ispirata da un post su facebook di Agnieszka, del'Onlus "La casa di sabbia" (se non la conoscete, vi consiglio di approfondire), che vi ha portato i suoi due bimbi, ho scelto come meta con i bambini le Officine Grandi Riparazioni di Torino (anche dette OGR), in Corso Castelfidardo 22.

Si tratta di un ex sito industriale nel centro di Torino (zona del quartiere "Spina") che oggi ospita un caffè, un ristorante, mostre, sala concerti ed esposizioni temporanee.
Il luogo è interessante da visitare già solo per la sua architettura peculiare (ex officina di riparazione dei treni, come si intuisce dal nome), riconvertita per un uso ricreativo.


Per i bambini, in particolare, offre un cortile che si presta a giochi e corse all'aperto...



e una mostra interattiva al Binario 3, il Future Park, ovvero, come si può leggere sul sito officiale delle OGR: "il primo spazio permanente in Europa dedicato a teamLab, il collettivo di sviluppatori giapponesi che da sedici anni porta avanti una ricerca che integra arte e tecnologia e che il grande pubblico ha conosciuto per lo straordinario successo delle loro installazioni al Padiglione Giappone a Expo2015".



Per 60 minuti, i bambini entrano in un grande salone con i genitori e possono divertirsi a giocare con palloni leggeri e morbidi che cambiano colore ad ogni tocco e sollecitazione (in due "arene", una per i più grandi ed una per i più piccolini, adatta da quando sanno camminare con sicurezza).


E poi possono colorare e disegnare su appositi fogli bianchi già predisposti con sagome di animali marini, per lo sfondo acquario, e auto, case, aerei ed elicotteri, per lo sfondo cittadino.
Sono a disposizione tavoloni rotondi con matite, pastelli e pennarelli colorati.
Due "animatori", dotati di rispettivi scanner, acquisiscono i disegni dei bambini e li proiettano su due maxi schermi, dove prendono in parte vita.

Gli aerei possono sparare se toccati e combattono il drago che periodicamente appare sullo schermo, le macchine accellerano al tocco, alcuni animali marini muovono la coda e si può dar loro da mangiare...


Soprattutto, però, i bambini riconoscono i propri disegni sui maxi schermi e questo ha entusiasmato sia i miei piccoli Orsetto e Principessa, nonostante non abbiano ancora due anni, che sono stati conquistati anche dai palloni colorati, sia il Ricciolino, felice soprattutto per la "battaglia aerea" che ha ingaggiato con il drago (disegnando da solo e proiettando sullo schermo più veicoli che tutti i bambini presenti messi insieme!).


Insomma, una esperienza diversa e divertente, per un pomeriggio (un'ora dentro, un pò di attesa, un caffè ed uno spuntinvo al bar ed una corsa in cortile, sugli scivoli "naturali", possono riempire anche tre ore di tempo incerto) all'insegna dell'innovazione e del divertimento dei bambini.


Info utili e nota critica
Il prezzo del biglietto per me è l'unico aspetto negativo.
Noi siamo stati in un giorno di festa e c'era il ridotto per tutti a 5 Euro, però se avessimo dovuto pagare il prezzo pieno (16 Euro adulto e 9 bambino, con pacchetti per 1 adulto + 1 bambino a 15 e 2 bambini + 1 adulto a 21 ), due adulti e tre bambini, sarebbe stato eccessivo, a mio parere.
Consiglio pertanto di approfittare di giornate o domeniche con particolari sconti, se la famiglia è numerosa.
Nel Future Park si entra a gruppi ogni 60 minuti: conviene quindi informarsi subito all'arrivo di quanto ci sia da aspettare e comprare i biglietti con l'ora prescelta, prima di dedicarsi alla merenda o alla esplorazione del luogo.
Trovate tutte le informazioni e i contatti sul sito internet delle OGR di Torino (molto moderno ma a mio parere non proprio immediato) o telefonando in loco.
All'interno della struttura vi è un ampio bar che serve anche da mangiare in un lungo tavolone con 90 coperti, un ristorante, un'area relax con wi-fii, ampi corridoi e servizi igienici che quando siamo andati noi erano ben puliti.
Molti parcheggi nelle vicinanze, a pagamento durante la settimana.

Ovviamente, se intendete visitare Torino con e senza bambini, dovete sapere che c'è solo l'imbarazzo della scelta.
E se piove? Qui trovate raccolti una serie di luoghi perfetti da vedere con i bambini,  "testati" personalmente, anche quando il tempo non è clemente.


mercoledì 24 aprile 2019

Una giornata insieme: amiche di blog

Quanto,  in quel lontano 5 dicembre 2012,  inagurai il mio blog con il primo breve post, mai avrei immaginato quante altre parole avrei scritto, quanti commenti avrei ricevuto, quante foto postato.
Soprattutto, pero', mai avrei immaginato che dal desiderio di condividere i miei pensieri sarebbero potuti nascere dei rapporti personali veri, virtuali e dal vivo.

Ed invece è accaduto, prima con Francesca e poi con Elisabetta.



Dopo quasi un anno dall'incontro con Elisabetta e la sua famiglia e la nostra visita insime al Forte di Bard, a due passi da casa nostra, qualche domenica fa siamo stati noi a spostarci e andare in provincia di Novara.

Come la volta precedente, dopo settimane di bel tempo stabile, la pioggia è arrivata proprio quando eravamo finalmente riuscite a combinare le date, facendo slalom tra i malanni di adulti e bambini e gli impegni sportivi, scolastici e familiari.

Eppure il cielo plumbeo non ha rovinato affatto la nostra giornata perchè, accantonato il porgeto di pic nic in un parco delle vicinanze (idea che conserviamo per il futuro) Elisabetta e suo marito ci hanno aperto le porte di casa loro per un gustoso pranzetto: e non dico gustoso a caso, visto che io mi sono divorata praticamente da sola una fettona di gorgonzola, naturalmente con la polenta (rpodotta con il mais da loro coltivato), che noi amiamo molto!



Tra l'altro, hanno cucinato un piatto di carne che dalle mie parti non avevo mia mangiato e cosi', da buoni italiani, anche mangiando abbiamo parlato di cibo.
Ma voi lo sapevate che proprio a Romentino e comunque nelle vicinanze di Novara e Galliate si produce il gorgonzola "vero"? Io l'ho scoperto proprio quella domenica e ora nessun gorgonzola industriale riuscirà a pareggiare quel sapore!


I nostri bimbi grandi, che sono coscritti, ci hanno messo meno di cinque minuti per "rompere il ghiaccio" e poi hanno giocato felici tutto il pomeriggio.
Il suo bimbo piccolo mi è apparso cresciuto tantissimo e i gemelli si sono comportati discretamente bene e infatti hanno rotto (solo) un paio di occhiali da bambino  (Mi spiace tanto @Elisabetta!!).
Principessa, poi, è tornata a casa con un termometro giocattolo che l'ha ammaliata tutto il pomeriggio e che ancora si tiene nel lettino...ladruncola !!!


Anche io mi sono sentita presto "a casa" e mi sono goduta la compagnia e le chiacchere ...sommergendo di parole i padroni di casa, come mio solito.

E poi ho visto la postazione- ufficio da grafica di Elisabetta (e i suoi quadretti stagionali) dal vivo, cosi' d'ora in poi potro' immaginarla mentre scrive al di là dello schermo.

Dopo pranzo, visto che aveva smesso di piovere, siamo anche riusciti a fare due passi e mangiare un gelato nella vicina Galliate, dove Elisabetta ci ha mostrato un gioiellino architettonico di cui ignoravo l'esistenza: un bel castello sforzesco visconteo, sito nella pizza principale del paese, dinanzi alla chiesa con un campanile scoperto molto particolare.

 
Insomma, una bella giornata che è finita con la promessa di rivederci appena possibile.

Questa volta, poi, ci siamo anche ricordate di scattarci una foto insieme ...yeah!



lunedì 1 aprile 2019

il BioMa, Biodiversitario Marino di Miramare

Post NON sponsorizzato

Chi mi legge abitualmente si ricorderà dei miei post sul Friuli Venezia Giulia, Grado, Trieste ed il Castello di Miramare.

Ebbene, siccome la primavera ormai è arrivata e le temperature si stanno facendo miti, forse qualcuno ha già voglia di andare al mare o di sognarlo ed avvicinarsi ad esso, magari con i bambini in un piccolo museo-laboratorio che, in realtà, oltre che di fauna marina racconta di un altro tema "caldo" del momento (e dovrebbe esserlo sempre, vista la sua importanza): l'impatto sulla natura e, in particolare, sulla salute dei mari, dei rifiuti che produciamo.

Il BioMa, Biodiversitario Marimo, Museo Immersivo dell'AMP di Miramare.


All'ingresso viene consegnato ai bambini un opuscolo con la "Caccia ai tesori della riserva", poichè quella di Miramare è un'importante riserva marina.
I bambini possono così giocare a rispondere ai quiz, dopo aver letto le didascalie delle installazioni ed aver osservato gli habitat marini esposti e fare i giochini proposti nel museo, per completare la prorpia caccia e ricevre un piccolo gadget-premio.
Senza la caccia al tesoro, peraltro, la visita rischia di non coinvolgerli.


Sono riprodotti gli ambienti marini, c'è una piccola vasca acquario con alcuni pesci, riproduzioni di altri pesci e mammiferi a grandezza naturale e delle rappresentazioni dell'inquinamento prodotto dai rifiuti plastici e non, nel mare, oltre ad un piccolo tunnel di collegamento oscurato con disegnati pesci e stelle marine fosforescenti (l'attrazione che è piaciuta di più ai piccoli) e a schermi con video sui pesci.




Per concludere:
Il museo è piccolo, disposto su di un piano e mezzo, vi si può trascorrereun'oretta ed è sicuramente  adatto a bimbi più grandicelli dei miei gemelli, io direi dai 6/7 anni in su.
I bimbi più piccoli, comunque, non potranno causare danni, poichè non vi sono installazioni o oggetti fragili (e questo è sempre un dettaglio interessante). 


Attenzione, però, ai passeggini perchè c'è una scalinata interna che collega i piani.

Inoltre, il prezzo del biglietti di ingresso a mio parere è eccessivo per quello che offre.
Tuttavia, se siete in zona vale la pena aggiungerlo alla visita del vicinissimo e candido Castello di Miramare, e del fantastico Science Centre Immaginario Scientifico di Trieste.

L'impressione nostra e dell'altra famiglia con cui lo abbiamo visitato è comunque che il BioMa sia uno spazio che renda il suo meglio come laboratorio didattico per le scuole o i gruppi, più che ai visitatori occasioni, nonostante il prezzo del biglietto : è infatti dotato di due spazi appositi, per lezioni e laboratori, e per le attività con i bambini, escluse dalle visite "libere".



Nei dintorni, la splendida Trieste, con i suoi numerosi musei, anche per bambini (dai treni, agli animali), il faro della Vittoria ed il tram di Opicina, ed il mare, naturalmente!


Sul sito ufficiale del BioMa, tutte le info per organizzare una visita.