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lunedì 10 agosto 2020

Escursione in val di Champorcher con i bambini: da Outre L'Eve a Chardonney, per il Lac Vercoche

Una delle nostre ultime escursioni è stata una camminata in Valle di Champorcher, in una zona poco frequentata ma magnifica, che ci ha regalato grandi soddisfazioni... e una bella scarpinata!


Innanzi tutto per i meravigliosi paesaggi, tra bosco, prati, alpeggi, ruscelli da attraversare e con cui giocare e rinfrescarci, e poi ancora cascatelle e ripidi pendii..




Siamo partiti da Outre L'Eve, mt.1230, che si ragggiunge svoltando a sinistra a metà circa della SS che sale da Hone a Champorcher, all'altezza di Mellier e, imboccato il sentiero segnavia n. 4, dopo poco (15 minuti), con una salita poco ripida su una bella mulattiera,  abbiamo incontrato l'alpeggio di Porte, indicato come "Tendzon", a 1346 mt.




Invece di girare a destra, come avevamo fatto con degli amici qualche autunno fa, in direzione Champorcher sul sentiero segnavia 4H/2, abbiamo proseguito dritti sul n. 4 fino all'alpeggio di Montaz, con i suoi due asinelli (organizzano passeggiate a dorso d'asino a pagamento, tra l'altra) e poi ancora, all'alpeggio e pianoro successivo (Ourty, 1525 mt)

 
Alpe Montaz
Da li', tra il sentiero di destra e sinistra abbiamo scelto a caso il sentiero di destra, seguendo il segnavia n. 4F, direzione Vercoche (a sinistra, si andava invece al Lac de Chilet).



Superato il primo capriccio di Orsetto, che ci è valso lo sguardo di disapprovazione di una coppia di giovani escursionisti (chiaramente senza figli) e una piu' ripida salita in un altro bosco, siamo sbucati su un vasto pianoro, attraversato dal torrente Vercoche.

Alpe Vercoche

Sosta per giocare con l'acqua, riposare e, naturalmente, mangiare, all'altezza di alcuni alpeggi (questi vuoti) a circa 1880 mt, all'Alpe Vercoche.

Pianoro e Alpe Vercoche

 Poi, dopo che una coppia nelle vicinanze ci ha sconsigliato di proseguire perchè a loro dire la salita era troppo dura per i bambini  e comunque non saremmo mai riusciti a fare il giro dall'altra parte, abbiamo proseguito in direzione del lago, con l'idea di tentare un giro circolare, prima su un sentiero bucolico tra prati e alberi in riva al torrente, quasi pianeggiante,


poi per il ripido tratto di salita finale, fino ai 2230 mt della fine del pendio, in cui Orsetto ha dato il meglio di sè come piccolo alpinista e Principessa e il ricciolino il peggio, tempestandoci di lamenti.



Un'ora di fuoco che pero' ci ha portati dinanzi ad uno splendido lago, incastonato in una conca tra le montagne: il Lac de Vercoche, mt. 2216. 





In un luogo solitario (dal bivio sopra l'alpeggio degli asinelli al Lac Vercoche abbiamo incontrato tre persone di numero) e selvaggio, ci siamo immersi nella natura e nel silenzio...
No ecco, il silenzio no, perchè tra i "sono stancaaaa!" di Principessa, le lagne di Orsetto e i "ho male alle gambe, ho sonno, ho fame" del ricciolino, l'ultimo tratto impegnativo di salita è stato davvero snervante.

Pero' lo rifarei mille volte, saro' sincera, per godere dello spettacolo che ci si è aperto sul lago di Vercoche, nella conca omonima.



Invece di ridiscendere dallo stesso sentiero, abbiamo deciso di tentare di prendere la cabinovia in discesa dal versante a lato, ovvero la Laris - Chardonney e, per farlo, abbiamo percorso un lungo traverso, tra pietraie e sabbietta, ben tracciato e sufficientemente largo da camminare in sicurezza ma a tratti esposto per i bambini (segnavia n. 5).

La linea dritta che si intravede tagliare il pendio a metà altezza, è l'ultimo tratto di sentiero esposto

In cima, appena sotto la Bec de Laris, ammirato "l'ometto" segnavia con le pietre, ci siamo accorti che ci mancava una ripida discesa su sentiero su roccia instabile, fino ai prati ed alle stazioni degli impianti sciistici di Champocher.


Vista magnifica e un solo altro escursionista incrociato.


Il lac de Vercoche nella conca visto da sotto la Bec de Laris

Purtroppo, per quanto il sentiero fosse ben tenuto, le mie ginocchia doloranti e la stanchezza dei tre piccoli escursionisti, nonchè la sete che ci ha portato a frequenti soste, ci hanno fatto perdere per un soffio (10 minuti), l'ultima discesa.


 E quindi un'altra ora, originariamente non prevista, ad aggiungersi alla salita ed alla precendente discesa, giu' per la stradina che costituisce d'inverno la pista di sci di rientro.



 A quel punto l'Alpmarito ha dovuto prendere a spalle a turno Principessa ed Orsetto ma il ricciolino era tornato baldanzoso e in piu' abbiamo incontrato due belle marmottine uscite per un giretto tra i prati dopo il rientro a casa degli escursionisti (tranne noi e un altro gruppetto).









Siamo arrivati a Champorcher, loc. Chardonney, 1510 mt,  che erano ormai le 19,00, con i bambini molto stanchi.
Abbiamo quindi optato per una pizza sul posto, con l'idea di aspettare poi al parco giochi che l'Alpmarito scendesse a recuperare l'auto a Outre L'Eve e risalisse a recuperarci.

I bambini, pero', tra pizza e giochi alla vicina fontana, avevano recuperato energie e non hanno voluto saperne di aspettare senza il papà.
Cosi' ci siamo rimessi tutti in cammino per un'altra scarpinata (in discesa almeno) nell'ultima mezz'ora di luce, niente meno che sul Sentiero degli Orridi del torrente Ayasse (segnavia 2/4H da Chardonney, ma dopo il primo tratto in piano che costeggia il torrente, bisogna prendere il bivio per "Sentiero degli Orridi" per non trovarsi sul sentiero che collega l'alpeggio Porte con Champorcher, ovvero il 4H)!
300 mt di dislivello negativo facile e ben tracciato ma ripido e un po' scivoloso.
Tra l'altro, il torrente Ayasse è lo stesso che, scendendo, si puo' ammirare con le sue gole e salti nel "Giro dei 6 ponti" di Pontboset, ove si trova l'orrido di Ratus (qui il racconto della nostra escursione) e nel sentiero "Le tre goye di Hone" (ne ho parlato qui)  da Hone.
Sono certa, comunque, che sul momento Orsetto e Principessa abbiano rimpianto la loro scelta.

Siamo arrivati all'auto camminando a passo sostenuto in discesa, con i bambini allo stremo che sono crollati immediatamente in auto e il buio sopraggiunto poco dopo.

Inutile aggiungere che a quel punto sulla strada del rientro non c'era piu' traffico, nonostante fosse domenica sera!

Artanzia minore, astrantia minor, pianta montana rara in vda perchè predilige terreni calcarei.
 Io l'adoro.

Bilancio dell'avventura:  
oltre 1000 mt di dislivello positivo
piu' di 4 h di camminata in salita (ma con due bimbi di tre anni che si sono fatti prendere a spalla a turno solo negli ultimi 100 mt di salita, per cui calcolate 3 h), 
crica 2 ore e mezza in discesa,
12 h totali fuori casa 
e paesaggi ancora in gran parte sconosciuti (almeno d'estate) e molto belli.

p.s. Dopo tanta fatica, eramo convinti che il giorno dopo i bambini avrebbero fatto storie ad alzarsi per il centro estivo e che per un po' avrebbero storto il naso al pensiero di andare a camminare in montagna, invece alle 6.30, puntuale come un orologio svizzero, Principessa era in piedi, seguita alle 7.00 dai due maschietti di casa.
E il fine settimana dopo, alla proposta di andare in montagna dallo zio per fare un'altra passeggiata, non hanno neppure protestato, anzi.
Io, per contro, ho avuto male alle gambe per tre giorni!


martedì 30 aprile 2019

Escursione con i bambini: le tre goye di Hone e da Hone (AO) a Pontboset

A pasquetta siamo riusciti finalmente ad andare in montagna a fare una escursione con i bambini e alcuni amici, anche loro con figli.


Il meteo era variabile, la temperatura abbastanza mite ma i turisti sulle strade e la neve caduta anche in bassa quota nei giorni precdenti ci hannl fatto optare per una meta vicina e in basso. 

Così, con calma, alle dieci passate ci siamo messi in cammino, partendo dall'abitato di Hone (AO), mt. 373 s.l.m. (parcheggio libero nei pressi del Municipio).
L'idea era quella di andare a Pourcil, un villagetto di montagna a 965 mt, sull'altro lato del torrente Ayasse rispetto al Municipio, ovvero sulla destra orografica dell'Ayasse.
Invece abbiamo imboccato fin da subito il sentiero sbagliato (segnavia n. 2, anzichè il n. 5, che parte prima del parcheggio, sempre sulla destra orografica), una mulattiera che, partendo a destra dal primo tornante della strada asfaltata che porta a Fontaney, si trasforma ben presto in sentiero tra i boschi e conduce a Pontboset, un abitato con 180 residenti posto a metà circa della Valle di Champorcher, mt. 780 s.l.m.

Pontboset è già stato più volte punto di partenza delle nostre escursioni (ad esempio, la passeggiata per l'orrido di Ratus e quella per il il Crest ed il Santuario di Retempio), così come la Valle di Champorcher (AO) più in generale (ad esempio, da Outre l'Eve) ma i sentieri sono talmente tanti che vi è sempre qualcosa da scoprire!

In questo caso, ci eravamo accordati con gli amici per camminare un pò e poi goderci un bel pic-nic, in tutto relax (in fondo, è quel che si fa a Pasquetta), quindi a Pontboset non siamo arrivati, pur avendo percorso praticamente tutto il dislivello positivo (perchè ci siamo fermati a quota 740 mt circa) e più di metà dello sviluppo del sentiero.


Abbiamo attraversato un bel ponte in legno con tanto di vista sulla cascata e attraversato due alpeggi ormai abbandonati (Ron Dezot e Ron Dessou), per poi mangiare e tornare indietro alla partenza della mulattiera (circa due ore di salita e una di discesa, con i 4 bambini più grandi a piedi ed i gemelli che per un tratto hanno camminato, per poi farsi portare).

Da gite precedenti in zona, so che proseguendo per un'oretta (forse qualcosa in più con i bimbi) saremmo arrivati all'orrido di Ratus, avremmo attraversato  il ponte sospeso e per poi proseguire sul sentiero degli orrido (o dei ponti) fino alla borgata.




Non paghi, invece, dopo una breve sosta, abbiamo deciso di fare un ultimo sforzo e, seguendo le indicazioni che partono dal prato alla base della mulattiera, di andare a scoprire, attraverso un bel ponte panoramico sospeso su un orrido e un breve seniero attrezzato a lato del torrente Ayasse, le tre goye di Hone: davvero bellissime!!!


Purtroppo le foto, questa volta scattate con il telefonino, non rendono merito al paesaggio ed ai giochi d'acqua.

Tutto sommato, quindi, per me la gita è stata un successo, nonostante l'iniziale cantonata sul percorso!
E dire che a casa noi avevamo la cartina dettagliata dei sentieri della Valle di Champorcher - Parco Mont Avic in scala 1: 25000... sarebbe bastato ricordarsene prima di partire, anzichè al ritorno.



Info pratiche: 
parcheggi auto, a pagamento e non, disponibili nei pressi del Municipio. Parcheggio per camper  appena oltre il ponte sull'Ayasse. A fianco del complesso che opsita Municipio, farmacia e biblioteca comunale, vicino  al torrente Ayasse, un pò nascosto, si trova anche un bel parco giochi per i bambini, con fontana d'acqua. Bar e ristoranti nelle vicinanze.
Hone è posto di fronte a Bard, con il suo magnifico Forte.
Da Hone parte la strada che porta a Champorcher.
Il sentiero che abbiamo percorso noi è ben tracciato e non presenta particolari rischi per i bambini, tranne alcuni tratti un pò esposti in cui porre attenzione. Non è pero' percorribile con i passeggini, al pari del sentiero per le tre goye di Hone. Anche in questo caso non ci sono rischi particolari ma, essendo a fianco del torrente, è bene prestare attenzione e tenere i bimbi piccoli per mano.

giovedì 3 novembre 2016

In montagna anche con le nuvole, in Valle di Chaporcher (AO)

Normalmente si va a camminare in montagna con il bel tempo.
Il cielo azzurro e limpido ed il sole caldo piacciono praticamente a tutti e, ovviamente, non è il caso di avventurarsi sul ghiacciaio o anche solo per boschi in condizioni di temporale o tempo pessimo, soprattutto dove non si conosce e con i bambini.

Tuttavia, se il cielo è semplicemente coperto e si prospetta qualche goccia di pioggia ma nessun temporale, le escursioni semplici si possono affrontare comunque, anche con i bambini.

E secondo me, ne vale la pena.

Perchè è bello camminare nel tepore del proprio piumino.


Perchè foglie e sentieri bagnati hanno un loro fascino ed un loro odore peculiare, odore d'autunno e di pioggia.


Perchè ogni tanto, tra le nuvole o la nebbiolina, si intravede il sereno. Ed è ancora più bello.


Perchè domina un silenzio che d'estate non c'è.


Perchè puoi immaginare più facilmente come fosse, in passato, vivere tra alpeggi e mulattiere e percorrerle per necessità e non per svago, con qualunque tempo.


Perchè è maggiore il gusto dell'avventura e della scoperta, soprattutto se la nebbiolina umida un pò svela e un pò nasconde (ma il sentiero è ben visibile e segnalato, altrimenti meglio tornare indietro).


E poi si possono pestare tappeti di foglie, raccoglier castagne, scovare funghetti. Con un pò di fortuna.

Così, anche quando il tempo non è proprio dei migliori (ma neppure dei peggiori), si può camminare in montagna comunque, senza salire troppo di quota e vestendosi bene.
Noi l'ultima volta siamo stati in Valle di Champorcher (AO), a pochi chilometri da casa.
Abbiamo percorso il sentiero che, imboccato dalla località Outre L'Eve (segnavia n. 4), con una salita in mulattiera di circa 15 minuti, conduce al gruppo di baite denominato "Tendzon", ove si trova il primo bivio.

Si può proseguire dritti in salita, per raggiungere il lago di Vercoche, il Lac de Chilet, il Lac Cournouy e il Col de la Fricolla, oppure svoltare a destra, prendendo il sentiero 2, che conduce all'abitato di Champorcher, Loc. Chardonney, dove d'inverno si trova la pista di sci di fondo, oltre agli impianti di risalita per lo sci alpino e, d'estate, si può passeggiare per le rive del torrente, fermarsi per un pic nic all'area attrezzata o fare sosta al parco giochi.


Noi, con i bambini, il poco tempo a disposizione prima del pranzo ed il tempo incerto, abbiamo optato per Chardonney. 
Scoprendo così un sentiero che non avevamo mai percorso, in mezzo ad una pietraia (prestare attenzione alla caduta di sassi), con tanto di ponticello, parapetti in legno nuovi e corda fissa nei passaggi scivolosi (comunque privi di particolare difficoltà, secondo me).



La vista, sulla valle, mostrava l'abitato sottostante.


In un'oretta siamo giunti a Chardonney.





Poco prima, però, abbiamo fatto una piccola deviazione, segnalata, che in pochi passi ci ha portato a vedere "La Goilli di Pourtset".



E mentre iniziava a piovigginare, noi siamo arrivati all'abitato e abbiamo mangiato nell'unica trattoria aperta in quel finire di stagione.

Perchè anche questo è uno dei lati postivi di andar per sentieri in autunno o comunque in giornate dal clima non ottimale: hai la scusa pronta per abbandonare i panini e gustarti una polenta, una zuppa o qualsiasi altra specialità del luogo. Meglio ancora se in compagnia di amici.

In fondo, te la sei meritata!

All'inizio dell'autunno, il giardino di una casa mostrava ancora queste splendide fioritture.