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venerdì 25 settembre 2020

Escursioni con i bambini: le miniere d'oro di Chamousira Fenilliaz, a Brusson (AO)

 Una breve escursione diversa dal solito perfetta per adulti e bambini curiosi?

Magari da farsi di pomeriggio, dopo una camminata sulle cime vicine al mattino e un pic nic?

Eccola:  

visita alla miniera d'oro di Chamousira - Fenilliaz, a Brusson, in Val d'Ayas (AO)

la più importante miniera d'oro della Valle d'Aosta.

 


Il sito minerario si trova a pochi chilometri da Brusson, salendo verso Estoul e fermandosi nel parcheggio (gratuito e a lato strada) segnalato a circa 4 km dal capoluogo Brusson. 

 


Nelle vicinanze del parcheggio si imbocca il sentiero nel bosco che in 20 minuti conduce all'ingresso della miniera, iniziando con una ripida salita e poi facendosi pianeggiante (attenzione: sentiero non percorribile con il passeggino).

Già all'imbocco della miniera, dove si trovano la biglietteria, i servizi igienici e alcuni pannelli esplicativi da cui ha inizio la visita, 

 

si può ammirare dall'alto il lago di Brusson, l'abitato e la zona montuosa circostante.

 


La terrazza panoramica, sospesa nel vuoto ed edificata dove un tempo si trovava la teleferica per il trasporto del materiale estratto a valle, regala l'ebrezza dell'altezza, prima di indossare i caschi da cantiere (che ai bambini piccoli cadranno continuamente, sappiatelo !) e ascoltare la guida.

 

La visita, a mio parere chiara e completa, dura circa un'ora e conduce nella galleria, scavata nella montagna, del livello 7, filone Fenilliaz, il più basso della miniera (che nel sotterraneo si estende per circa 1.600 mt, tra i 1.552 metri s.l.m. del livello 7 e i 1.716 metri s.l.m. del pozzo maggiore),

 

 usato soprattutto per il transito dei minatori e dei materiali (su appositi carrelli su rotaie "assembleate" in loco, come quelle dei trenini Lego), piuttosto che per l'estrazione.


I bambini non si annoieranno perchè le informazioni fornite, coinvolgendo i visitatori, sono di semplice comprensione per i bimbi piu' grandicelli, mentre i piccoli sono catturati dall'esperienza di camminare nella galleria di roccia illuminata, cercare il filone di quarzo (più chiaro dello gneiss  e dunque visibile, con spessori dai pochi centimetri ai 1,5 m) in cui si nasconde l'oro, incassato nello gneiss e osservare, in fondo alla galleria, la riproduzione delle cariche di esplosivo.

Particolarità di questa miniera èinfatti che contiene oro nativo, ovvero distribuito nei filoni di quarzo, molto raro in Italia.

 

Il ricciolino biondo è rimasto piacevolmente impressionato da quanto appreso, così come i due bimbi dell'altra famiglia del gruppo.

Orsetto e Principessa, invece, da bravi treenni, ci hanno fatto scappare a turno fuori dalla galleria per raggiungere il bagno, divertendosi poi a camminare "nella grotta" e tenersi il caschetto in testa!


 La vena aurifera è stata scoperta nel 1899 e la miniera è stata  attiva dal 1900 alla fine degli anni '80, prima sfruttata dalla compagnia inglese “The Evançon Gold Mining Company Limited”  e poi dalla famiglia italiana Rivetti, più per passione che per lucro. 

Infine l'attività di estrazione, che è arrivata ad impiegare 109 persone della zona (rivelandosi una importante fonte di reddito per Brusson), è diventata anti economica, considerate anche  le difficoltà ed i rischi della lavorazione (si dovevano utilizzare il piombo ed altre sostanze tossiche per separare l'oro dagli altri minerali - pochi grammi per tonnellata di materiale= e, prima ancora, era necessario estrarre a pezzi i filoni di quarzo incassati nello gneiss, senza danneggiare il quarzo, per poi cercarvi l'oro).

Ricordatevi solo di vestirvi e vestire adeguatamente i bambini per la visita, poichè in galleria si sta per circa 40 minuti, camminando brevemente, a circa 5-10 gradi, anche se fuori splende il sole e la temperatura è elevata.

La visita va prenotata con anticipo sul sito e, stanti le normative anti-Covid, in galleria è necessario tenere la mascherina ma va detto che i gruppi sono di poche persone (noi eravamo in 9, di cui 5 bambini) e quindi si riesce a vedere e ascoltare molto bene la guida (costo: intero € 8,00, bambini 6 / 12 anni € 5,00, gratis bambini 0-5 anni). 


Il venerdì sera sono previste visite in notturna più lunghe di quelle ordinarie e dal prossimo anno, se tutto va bene, dovrebbe essere visitabile anche una galleria di livello superiore della miniera.

Orari, periodi di apertura e info sul sito, o anche qui.

 

P.s. Nel terreno davanti all'ingresso della miniera si trovano molti sassolini con pirite gialla che ai bambini sembreranno pagliuzze d'oro. Utilizzatele per intrattenerli in una caccia all'oro mentre attendete il vostro turno! 


 * Post non sponsorizzato

 

 

 

 

 

 

 


lunedì 27 luglio 2020

Escursioni con i bambini: da St. Jacques a Résy ed ai rifugi Ferraro e Guide di Frachey

Una escursione breve e facile in Val D'Ayas in cui portare i bambini (non in passeggino, pero'), che volendo consente di mangiare in rifugio e persino una variante per  un giro circolare ?

Eccola!
Da St. Jacques (AO), mt 1697, in Val d'Ayas, al villaggio walser di Résy (se non sapete chi sono i walser, ne ho parlato quia 2080 mt,
ove si trovano i bei rifugi Guide di Frachey e Ferraro.


Il tratto che conduce da St.Jacques a Résy, segnavia n. 9, è privo di particolari pericoli e si sviluppa su un sentiero comodo e ben segnalato, che sale abbastanza ripido in un bel bosco di larici,








si incontra ben presto una sorgente d'acqua e la prima baita,





per poi proseguire verso altre due baite, con un bel panorama sulla vallata sottostante,


giungendo infine al bivio con il sentiero 8a (che conduce sulla strada oltre St. Jacques), 5 minuti prima di sbucare a Rèsy ed ai suoi rifugi.

Il rifugio  delle Guide di Frachey...


 Ed il rifugio Ferraro..




In tutto un'oretta di escursione, con un ampia vista che spazia sulla Val d'Ayas da Résy e sul Colle Bettaforca.



Tra l'altro da Résy si puo' proseguire per altre escursioni, tra cui quella che conduce ai laghi omonimi (segnavia 8d) o al Palon di Resy (segnavia 8c) o, appunto, al Colle Bettaforca (segnavia 9)


In discesa si puo' optare per lo stesso sentiero di andata oppure imboccare il sentiero segnavia 8B che, partendo accanto al rifugio Ferraro, conduce in circa 45 minuti, tra pianori e discese, sempre attraverso un bel bosco ombreggiato,

















 alla strada sterrata che conduce al Pian di Verra inferiore
sbucando proprio all'altezza di una fontana.


Da li', salendo per la sterrata in cinque minuti si giunge al pianoro dei Piani di Verra e,



 volendo, si puo' percorrere il vasto pianoro e salire in circa 15 minuti all'incantevole Lago Blu


e poi oltre, ai rifugi Mezzalama e Guide di Ayas (salita tuttavia durissima per i bambini), oppure scendere subito, come abbiamo fatto noi questa volta, imboccando il sentiero segnavia n. 8b, a lato dei roccioni che tanto piacciono ai bambini (e nel nostro caso al papà!)
sino a St.Jacques.





La discesa è ripida, per lo piu' nel bosco, e priva di particolari pericoli.





Oppure si puo' optare per la piu' lunga e meno bella (ma piu' comoda a livello di terreno), discesa senguendo la strada sterrata.
In entrambi i modi si puo' effettuare una bella escursione circolare, evitando di percorrere lo stesso tragitto due volte.
Se invece preferite salire dai Piani di Verra, con i bambini calcolate almeno 45  minuti di salita da St. Jacques fino al bivio con il segnavia 8B e poi circa 50 minuti per arrivare a Résy.

p.s. Se qualcuno se ne è accorto e si sta chiedendo chi sia il quarto bambino che compare nelle foto...tranquilli, non è un figlio segreto ma un cuginetto che abbiamo portato con noi nell'escursione!

Info utili
La Val d'Ayas si raggiunge in autostrada, direzione Aosta, uscendo al casello di Verres.

A St. Jacques vi sono alcuni parcheggi liberi, altri a pagamento ed altri ancora con disco orario di poche ore.
Fontane d'acqua fresca sia a St. Jacques che a Résy ed al bivio fra il sentiero che scende da Resy e la sterrata che conduce ai Piani di Verra.
Bar e ristoranti sia a St. Jacques che a Resy, non ai Piani di Verra.
L'escursione non è fattibile con il passeggino, a parte la sterrata che collega St. Jacques al Pian di Verra inferiore.



giovedì 31 ottobre 2019

Challand Art: in montagna con i bambini nell'arte a Challand ed al lago di Villa, Valle d'Aosta

Challand Art è un percorso artistico a cielo aperto, inaugurato questa estate, con simpatiche sculture di legno, pietra ed altri elementi naturali, disseminate lungo una facile passeggiata di  circa 1 ora, che parte da Challand Saint Victor (AO), svoltando a sinistra verso il Lago di Villa dalla strada statale, appena dopo il centro abitato, a 856 mt di quota,
per giungere alla fine del percorso di Land Art (mt. 984)
e poi ancora alla Croix d'Arlaz (mt. 1050 s.l.m.)



Il sentiero, sia nell'imbocco che lungo il percorso, è ben segnalato e non presenta particolari difficoltà o pericoli.


E' quasi interamente in un bel bosco, che d'autunno si riempie di colori.

Non è fattibile con il passeggino da trekking e il primo tratto, circa 20 minuti, è piuttosto ripido, per poi proseguire in modo dolce e quasi piano.


 Le "installazioni" o sculture sono 14, molto varie tra loro e, sebbene sia vietato toccarle, a parte una, mi sembrano decisamente a prova di bimbo!

 Le prime due si trovano però appena prima del parcheggio per auto e del cartellone di inizio sentiero, quindi dovete tornare indietro a piedi per 5 minuti per vederle.













Ai bambini, inutile dirlo, le opere di Land Art sono piaciute molto e hanno reso movimentata e interessante la camminata.
I matitoni colorati


Noi ci siamo stati con alcuni compagni di scuola del ricciolino e le loro famiglie e, tra tutte, i bambini hanno apprezzato soprattutto il grosso pesciolone ad inzio sentiero, i ciocci di legno sospesi e i matitoni giganti colorati!!!



A me sono piaciute molto l'idea, l'ambientazione boscosa, già spruzzata di autunno e castagne, e gli scorsi di panorama sulla vallata sottostante!


 Dal parcheggio, scendendo due tornanti di strada asfaltata e poi percorrendo un breve sentiero lastricato, si giunge al lago di Villa, 820 mt sul l.m., dove è possibile fermarsi per un pic nic e/o ammirare il panorama.

Il lago, a causa della vegetazione che lo circonda, non è visibile che quando si è proprio davanti e, per ammirarlo, conviene farne il giro, così da arrivare ad una apposita passerella che permette di gustarsi la vista.
 Noi abbiamo mangiato in un bel prato appena dopo la fine del sentiero di Challand Art, per rimanere in pieno sole e far correre in libertà piccoli e meno piccoli.

Poi ci siamo diretti verso la Croix d'Arlaz, che non è altro che l'incrocio tra le strade sul Colle d'Arlaz, con croce in legno a segnalarla, imbattendoci in una partita di Tzan o Tsan, un gioco tradizionale valdostano di squadra, che ricorda vagamente il basball, per poi fare ritorno alle auto lungo lo stesso sentiero di andata (in alternativa dalla Corix si può scendere direttamente al Lac de Villa in circa un'ora).

Verso la Croix

La Croix d'Arlaz

Partita di Tzan, gioco tradizionale a squadre valdostano